Giovani, date prova d’essere discepoli di Cristo
“Continuate a provare ciò che voi stessi siete”. — 2 Cor. 13:5.
1. Perché spesso è difficile ai giovani servire il loro Creatore?
I GIOVANI che hanno scelto di servire il loro Creatore riscontrano che non è facile farlo in questa èra turbolenta. Sono continuamente spinti a conformarsi al mondo del peccaminoso genere umano. Nei contatti con altri giovani a scuola e nel vicinato vedono che lo spirito di ribellione fa presa sui giovani del mondo. Vedono altri giovani che adottano mode bizzarre di vestire e acconciarsi i capelli, e pensano di farsi notare essendo diversi. Odono discorsi che sono senza buon gusto. Vedono mancanza di rispetto per le buone norme morali. Vedono che i giovani abusano di sé con narcotici e droghe allucinogene. Si sentono continuamente spinti a camminare di pari passo con questi altri giovani. Certo se lo facessero non darebbero prova d’essere discepoli di Cristo.
2. Che cosa significa essere discepolo di Cristo, e perché il giovane che lo è dev’essere diverso?
2 Essere discepolo di Cristo significa accettare i suoi insegnamenti e aiutare a diffonderli. I giovani che lo fanno devono necessariamente essere diversi dai giovani che sono parte del mondo, perché i pensieri e le azioni di questi ultimi non sono in armonia con gli insegnamenti di Cristo. Indicando come si può mostrare d’aver accettato gli insegnamenti di Cristo e permesso che plasmassero il proprio modo di vivere, le Scritture affermano che si deve far morire il corpo alle azioni immorali, ai desideri dannosi e ad altre cattive azioni che contrassegnano questo mondo di uomini lontani da Dio. “Ma ora realmente allontanatele tutte da voi, ira, collera, malizia, parlar ingiurioso e discorso osceno, fuori della vostra bocca. Non mentite gli uni agli altri. Spogliatevi della vecchia personalità con le sue pratiche, e rivestitevi della nuova personalità, che per mezzo dell’accurata conoscenza si rinnova secondo l’immagine di Colui che la creò”. — Col. 3:5-10.
DUE STRADE
3, 4. Descrivete la strada che è dinanzi ai giovani cristiani e quella che è dinanzi ai giovani del mondo.
3 Di fronte ai giovani d’oggi si aprono due strade. Quella che i giovani cristiani hanno scelto di seguire è stretta e difficile. I suoi limiti sono stabiliti dalle leggi e dai princìpi della scritta Parola di Dio. Per questo motivo la sua ampiezza è limitata. Come Gesù Cristo si mantenne entro quei limiti così essi si sforzano di mantenervisi.
4 L’altra strada è larga e senza limiti perché i giovani che vi camminano non hanno rispetto per le leggi di Dio. Immaginano d’essere liberi di fare tutto quello che vogliono, e pensano di poter decidere da sé ciò che è bene e ciò che è male. In effetti Dio si riserva il diritto di decidere questo per il genere umano. Di conseguenza hanno uno stato mentale che Dio disapprova. Molti di essi sono “odiatori di Dio, insolenti, superbi, millantatori, inventori di cose dannose, disubbidienti ai genitori, senza intendimento, falsi negli accordi, senza affezione naturale, spietati”. (Rom. 1:28-31) Il futuro dei giovani che camminano su questa strada è la morte eterna, ma il futuro di quelli che camminano sulla strada stretta come discepoli di Cristo è proprio il contrario, la vita eterna. — Matt. 7:13, 14.
5. Perché coloro che sono sulla strada stretta devono vigilare?
5 È necessaria vigilanza da parte dei giovani che camminano sulla strada stretta. Tutto ciò che li separa dalla strada discendente e larga sono i protettivi limiti delle leggi e dei princìpi di Dio. È possibile che la cattiva influenza dei giovani del mondo induca il giovane che cammina in quella strada a violare tali limiti e a cadere nella strada larga. Tornare nella strada stretta può essere molto difficile. Appena fuori da essa può essere trascinato con gli altri che sono separati da Dio, sempre più lontano dalla strada stretta che conduce alla vita finché la perde di vista. Non sarebbe meglio che fosse previdente, non permettendo che la cattiva influenza dei giovani del mondo gli faccia fare un passo falso?
6. Come potrebbe il giovane cristiano cominciare ad agire poco saggiamente come i giovani del mondo, e quali consigli gli dà Dio?
6 Vorrà badare a come cammina per non cominciare ad agire involontariamente come i giovani del mondo. Potrebbe far questo mostrando ripetutamente mancanza di rispetto per i genitori e rifiutando di ubbidire loro. Questo sarebbe contrario ai consigli che Dio dà ai giovani. In Colossesi 3:20, la Parola di Geova dice: “Figli, siate ubbidienti ai vostri genitori in ogni cosa, poiché questo è grato al Signore”. Notate che dice d’essere “ubbidienti ai vostri genitori in ogni cosa”. Lì si comprende che tali genitori sono ‘uniti al Signore’, come afferma Efesini 6:1-4. Altrimenti “ogni cosa” includerebbe cose che potrebbero non essere gradite al Signore.
7. Come dovrebbe reagire alle restrizioni impostegli dai genitori cristiani? Perché?
7 Se i genitori cristiani impongono a un figlio minorenne restrizioni spiacevoli, come l’ora in cui dev’essere a casa la sera, il modo di pettinarsi, di vestirsi, le sue compagnie, ecc., darà prova d’essere cristiano ubbidendo ai suoi genitori “unitamente al Signore”. Riconoscerà la disposizione di Dio che dà ai genitori l’autorità sopra la loro progenie e accetterà il fatto che i suoi genitori hanno il diritto legale di prendere decisioni per lui finché raggiunga l’età in cui sarà libero di prenderle da solo. Ribellarsi alla loro autorità significherebbe andare contro le specifiche istruzioni di Dio d’essere ubbidienti. Difficilmente ci si aspetterebbe questa condotta da un giovane seguace di Gesù Cristo.
8, 9. Quale pensiero seguìto da molti giovani del mondo vorrà evitare il giovane cristiano? Perché?
8 Per amore verso ciò che è giusto egli si sforzerà sinceramente di fare ciò che è retto agli occhi di Dio. Eviterà, perciò, il pensiero dei giovani che sfidano la legge i quali credono di poter fare qualche cosa di male se nessuno li vede o coglie in flagrante. Il taccheggio, per esempio, è divenuto fra molti di loro una popolare abitudine. Viene praticato in quasi ogni città e paese degli Stati Uniti. Dieci anni fa c’erano pochi atti di taccheggio da parte di adolescenti ogni settimana; oggi ce ne sono circa 100.000 la settimana. La maggioranza degli adolescenti implicati lo considerano un gioco e non capiscono che è moralmente sbagliato. Un giudice osservò che “è un’indicazione di quanto sono scesi i loro valori morali”.
9 Malgrado il giudizio pervertito dei giovani che giustificano il furto, il giovane cristiano sa che è male. Sa che la scritta Parola di Dio lo proibisce chiaramente, comandando: “Non devi rubare”. (Eso. 20:15) Egli sa pure che il comando scritturale dato a coloro che diventano cristiani è: “Il ladro non rubi più”. (Efes. 4:28) Egli rifiuta dunque di partecipare a qualsiasi giovanile mania che implichi il furto o qualsiasi altra cosa contraria alla buona morale della Parola di Dio.
10, 11. (a) In che modo l’amore per la giustizia sarà d’aiuto al giovane? (b) Che cosa è bene ricordare quando si è tentati di fare qualche cosa di cattivo in segreto?
10 Qualsiasi giovane che ha amore verso ciò che è giusto agli occhi di Dio non coltiverà il pensiero di fare qualche cosa di male perché non sembra che qualcuno lo veda o che sarà sorpreso a farlo. Le giuste leggi di Geova regolano le sue azioni in ogni tempo, sia quando è con qualcuno che quando è da solo, sia che qualcuno lo veda o no. L’unica cosa che considera è se è giusto o sbagliato.
11 Egli rammenta ciò che è scritto in Isaia 29:15: “Guai a quelli che vanno molto profondamente nel nascondere il consiglio da Geova stesso, e le cui opere si sono compiute in luogo tenebroso, mentre dicono: ‘Chi ci vede, e chi ci conosce?’” Anche se nessuno vede la persona commettere uno sbaglio, Dio la vede e ne terrà conto nel giudicarla. Non c’è nulla che si possa fare in segreto che si possa nascondere a Dio. Ricordando ciò, il giovane cristiano dovrebbe essere aiutato a resistere alla tentazione di unirsi ai giovani del mondo in qualsiasi popolare pratica non buona agli occhi di Dio.
ATTITUDINI
12. Quale cattiva attitudine vorrà evitare il giovane cristiano?
12 Molti giovani del mondo pensano egoisticamente di avere un giudizio della vita più logico e più pratico che non i loro genitori che li hanno generati e allevati. Questa è una cattiva attitudine che li mette in tante difficoltà, come mostrano chiaramente gli archivi della polizia di tutto il mondo. Ma ci si deve attendere tale attitudine dai giovani cristiani? Com’è possibile? Essa rispecchia lo spirito ribelle del mondo e non lo spirito di Cristo. La Parola di Dio comanda ai figli d’essere ubbidienti ai loro genitori, e questo include il rispetto per il giudizio e le decisioni dei genitori. Il giovane cristiano non vorrà permettere che le cattive attitudini dei giovani del mondo influiscano sulla sua attitudine. Vorrà accettare qualsiasi cosa gli insegnino i suoi genitori.
13. Perché è necessaria più che superficiale ubbidienza per ottenere l’approvazione di Dio?
13 Comunque, è possibile che un giovane che professa d’essere cristiano pretenda d’essere ubbidiente ai genitori e alle leggi di Dio pur essendo sotto sotto ribelle. Questa superficiale ubbidienza non lo rende cristiano. Ciò che conta presso Geova Dio non è quello che appare esteriormente ma, piuttosto, quello che egli è di dentro, e Geova è in grado di scrutare il suo cuore. Farebbe bene a esaminarsi e ad agire ora, mentre ce n’è il tempo, per correggere la sua errata attitudine. Deve pregare per avere più fede e fare uno sforzo diligente per coltivarla.
14. Quale qualità è necessaria per accettare l’istruzione di cui si ha bisogno per coltivare fede e amore verso Dio?
14 Il bambino non nasce con una buona attitudine e amore verso Dio. Entrambi si devono coltivare, insieme alla fede. I genitori cristiani lo aiutano a far questo, ma se egli ha l’attitudine mondana di saperne più di loro non farà progresso. L’umiltà che Gesù manifestò diede l’esempio ai suoi seguaci. Coloro che ce l’hanno accettano l’istruzione e accresceranno perciò la conoscenza e l’intendimento. Ma come può fare tale progresso chi pensa di sé più di quanto dovrebbe? Come può dare prova d’essere discepolo di Cristo? — Mic. 6:8; Rom. 12:3.
COME BADARE ALLA PROPRIA CONDOTTA
15. Perché alcuni giovani nell’organizzazione di Dio si sono messi in difficoltà?
15 Alcuni giovani nell’organizzazione di Geova non sono stati vigilanti per evitar di seguire il modo di vivere dei giovani del mondo. Frequentandoli assiduamente questi giovani hanno cominciato a pensare e agire come loro. Non sono riusciti a dimostrare che la Bibbia sia in errore quando dice: “Le cattive compagnie corrompono le utili abitudini”. (1 Cor. 15:33) Hanno rovinato le loro abitudini cristiane. Hanno perso l’abitudine di studiare la Parola di Dio e di prendere cibo spirituale dalla sua organizzazione teocratica. Hanno perso l’abitudine di frequentare regolarmente le adunanze e hanno perso l’abitudine di vivere secondo i princìpi cristiani. Seguendo una condotta che non si addiceva al cristiano hanno recato biasimo su di sé, sui loro genitori e sull’organizzazione cristiana.
16. La cattiva condotta a che cosa ha portato alcuni giovani che professavano d’essere cristiani?
16 In alcuni casi la condotta di alcuni giovani che professavano d’essere seguaci di Cristo è stata così cattiva che han dovuto essere disassociati dall’organizzazione di Dio. Con la loro cattiva condotta hanno mostrato di non essere in armonia con le alte norme morali che guidano i dedicati servitori di Geova. Si è dovuto espellerli dall’organizzazione come comandò l’apostolo Paolo, per mantenere pura e senza biasimo l’organizzazione. Egli disse: “Ma ora io vi scrivo di cessar di mischiarvi in compagnia di alcuno chiamato fratello che è fornicatore o avido o idolatra o oltraggiatore o ubriacone o rapace, non mangiando nemmeno con un tal uomo”. — 1 Cor. 5:11.
17. Che ripercussione ha avuto la loro condotta sull’organizzazione di Dio, e quale prospettiva hanno per il futuro?
17 Essi hanno recato biasimo sul nome del cristianesimo come hanno fatto molti professanti cristiani della cristianità. Hanno scelto di seguire la stessa impura condotta. Parlando di loro, la scrittura di II Pietro 2:2 dichiara: “Inoltre, molti seguiranno i loro atti di condotta dissoluta e a motivo di questi si parlerà oltraggiosamente della via della verità”. Se questi giovani non si convertono cambiando la loro linea di condotta, pentendosi di ciò che hanno fatto, rimarranno fuori dell’organizzazione di Dio. Il loro futuro sarà quello dei giovani del mondo che seguono la strada larga che porta alla distruzione.
18. Quale condotta han seguìto la maggioranza dei giovani nell’organizzazione di Geova?
18 Ma la maggioranza dei giovani nell’organizzazione di Dio hanno seguito una condotta diversa. Come i discepoli di Gesù nel primo secolo, si sforzano di comportarsi in modo da dare un’impressione favorevole del vero cristianesimo. Essi non desiderano che per causa loro gli estranei parlino ingiuriosamente dell’organizzazione di Geova e della verità. Quando tali ingiurie sono effettivamente rivolte vogliono che sia per le verità e gli eccellenti princìpi che sostengono e non a causa di cattiva condotta da parte loro. Cercano sempre di dar prova che sono discepoli di Cristo con la buona condotta, il linguaggio sano e maniere e abbigliamento assennati. Vogliono far vedere che non sono come i giovani del mondo ma persone ammaestrate dall’organizzazione di Dio.
VOGLIONO FARE IL BENE
19. Quale desiderio vorranno avere i giovani cristiani, e come questo li aiuterà ogni giorno?
19 Considerando il racconto scritturale dei fedeli seguaci di Cristo del primo secolo riscontriamo che erano persone che volevano fare ciò che è giusto agli occhi di Dio. Questo, dunque, è il desiderio che vorranno sempre avere i giovani cristiani. Trovandosi in situazioni che sanno non essere scritturalmente corrette, questo desiderio li spingerà a non lasciarsi coinvolgere. Pertanto, quando gli studenti del mondo li incitano a partecipare a dimostrazioni di protesta, o ad atti di vandalismo o a un ricevimento sfrenato, essi avranno il coraggio di fare ciò che è giusto agli occhi di Geova. L’immischiarsi in tali cose non potrebbe piacergli. Non significherebbe cercare la pace, la giustizia e la mansuetudine. — 1 Piet. 3:11; Sof. 2:3.
20. Che cosa possono mostrare coi compagni che scelgono?
20 Coi compagni che i giovani cristiani scelgono mostrano di voler fare ciò che è giusto e d’essere, perciò, veri cristiani che vivono secondo i princìpi cristiani. Potete immaginare che il giovane Timoteo, menzionato dall’apostolo Paolo nelle sue lettere ispirate, cercasse la compagnia di giovani Romani licenziosi e sboccati? Avrebbe cercato la compagnia di persone che non rispettavano le leggi di Geova Dio e adoravano falsi dèi? Certamente no! Preferì la compagnia di coloro che amavano Geova e rispettavano le sue leggi e i suoi eccellenti princìpi. Non dovrebbe questa essere la preferenza dei giovani d’oggi che vogliono dar prova d’essere discepoli di Cristo?
21. Perché non è saggio cercare la compagnia di persone del mondo o sposarne una?
21 Essi vorranno fare ciò che è gradito a Dio evitando la compagnia dei giovani del mondo i quali non rispettano ciò ch’è giusto. Anche se uno di questi giovani del mondo vivesse secondo buone norme morali, come potrebbe esercitare una buona influenza se non avesse amore verso Geova Dio e fosse immischiato in una falsa religione? Ciò che Geova disse alla nazione d’Israele circa il non sposare tali persone è oggi una buona guida per i giovani nella scelta dei compagni nonché dei coniugi. “Non devi formare nessuna alleanza matrimoniale con loro. Non devi dare tua figlia a suo figlio, e non devi prendere sua figlia per tuo figlio. Poiché farà allontanare tuo figlio dal seguire me, e per certo serviranno altri dèi”. (Deut. 7:3, 4) Giacché questo accadde al saggio Salomone, non pensi il giovane cristiano che non possa accadere a lui. (Neem. 13:26) È dato ulteriore consiglio in II Corinti 6:14, dove dice: “Non siate inegualmente aggiogati con gli increduli”.
22. Perché non è saggio che i giovani cristiani imitino personaggi notevoli nel mondo dello spettacolo, e chi farebbero bene a imitare?
22 Che dire della popolare abitudine fra i giovani del mondo di imitare personaggi notevoli nel mondo dello spettacolo? Si addice questo ai giovani cristiani? Non è questo così poco saggio come la scelta di cattivi compagni? Il cuore di tali persone non è rivolto alle alte norme della Parola di Dio ma al denaro che guadagnano come idoli degli adolescenti. Non sarebbe più in armonia con gli eccellenti princìpi cristiani che il giovane cristiano imitasse coloro che hanno l’approvazione di Dio invece di coloro che hanno l’approvazione dei giovani del mondo? Le Scritture danno un saggio consiglio quando dicono: “Ricordate quelli che prendono la direttiva fra voi, i quali vi han dichiarato la parola di Dio, e mentre contemplate come va a finire la loro condotta imitate la loro fede”. (Ebr. 13:7) Tali persone danno loro un eccellente esempio di santa devozione.
SEGUITE I CONSIGLI BIBLICI
23. Quali sono alcune situazioni in cui i giovani possono dover dire la ragione scritturale di quello che fanno o che non fanno, e che cosa determinerà la loro capacità di far questo?
23 Possono sorgere situazioni d’ogni sorta in cui giovani cristiani devono farsi guidare dai consigli biblici nelle loro azioni per evitar di fare qualche cosa di sbagliato agli occhi di Dio. Di conseguenza trovano necessario dire agli estranei la ragione scritturale delle azioni che compiono o che rifiutano di compiere. Può avvenire a scuola quando un insegnante chiede loro di fare una cosa contraria alle Scritture e alla loro coscienza cristiana, o può avvenire nei rapporti con gli altri studenti. La loro capacità di dire la ragione scritturale di ciò che fanno o che rifiutano di fare dipenderà dall’aver bene assimilato l’istruzione biblica impartita loro dai genitori e dall’organizzazione di Dio. Queste sono occasioni in cui possono dar prova d’essere discepoli di Cristo essendo in grado di dare una logica e scritturale ‘ragione della loro speranza’. — 1 Piet. 3:15.
24. Trovandosi alla presenza di qualcuno del sesso opposto, come possono i giovani cristiani dar prova d’essere discepoli di Cristo?
24 Una situazione in cui potrebbero mettersi in grande difficoltà se non seguissero i consigli biblici è quando si trovano soli in presenza di qualcuno del sesso opposto. Mostrando rispetto per le leggi e i princìpi morali cristiani possono dar prova in questa situazione d’essere cristiani. Perciò, non dimenticheranno questi princìpi sotto la pressione dei desideri carnali. Né cercheranno di vedere fino a che punto possono avvicinarsi all’immoralità senza violare una legge morale. Se l’altra persona cerca di indurli ad atti di impurità sessuale o immoralità si allontaneranno il più rapidamente possibile da essa come fece Giuseppe. (Gen. 39:7-12) Non si cureranno di ciò che tale persona pensa o dello scherno a cui sono soggetti perché sono diversi dai giovani del mondo. Preservare l’integrità morale è per loro più importante dell’orgoglio personale.
25, 26. Perché i giovani cristiani vorranno evitare di guidare l’automobile nel modo sfrenato di molti giovani del mondo, e perché vorranno guidare sempre con prudenza?
25 Un’altra situazione che mette alla prova la loro asserzione d’esser cristiani è quando guidano un’automobile. Molti giovani del mondo cercano emozioni nella guida sfrenata e veloce che mette in pericolo la vita altrui. Alcuni hanno fatto un gioco pericoloso guidando a forte velocità due automobili l’una verso l’altra per vedere chi sarebbe stato il primo a sterzare. Troppe volte questo gioco è finito con uno spaventoso scontro. Come possono dei giovani considerarsi discepoli di Cristo se minacciano in questo modo la vita delle persone? I veri seguaci di Cristo non fanno cose che feriscono, mutilano e uccidono. Rispettano la vita umana. Nessuno di loro vuole la colpa del sangue sulle proprie mani. — Atti 20:26.
26 Non desiderando essere come i giovani del mondo, i giovani cristiani vorranno dimostrare che rispettano le leggi degli uomini nonché le leggi di Dio quando guidano un’automobile. Per amore verso il prossimo guideranno con prudenza, interessandosi dell’incolumità di tutti quelli che sono nella loro automobile oltre che di quelli che sono in altre automobili. Vorranno guidare in modo da non dare agli estranei motivo di parlare con vituperio dei giovani dell’organizzazione di Geova.
IL MINISTERO CRISTIANO
27. Perché il ministero è un segno notevole che distingue il giovane come discepolo di Cristo?
27 In modo notevole il ministero cristiano può identificare come seguaci di Cristo. È l’opera che Cristo fece e l’opera che comandò ai suoi seguaci di fare. (Matt. 28:19, 20) La gente del vicinato udrà il giovane parlare dei propositi di Dio quando fa visite alle loro porte, e lo vedrà andare e venire nello svolgimento del ministero. In questa maniera rende pubblicamente noto che è seguace di Gesù Cristo e testimone di Geova Dio. La sua buona condotta e il suo buon modo di vivere quando non compie il ministero lo confermerà ai loro occhi.
28. Come mostrarono i cristiani del primo secolo d’essere seguaci di Cristo, e come può dirsi questo anche dei giovani cristiani d’oggi?
28 Nel primo secolo i seguaci di Gesù Cristo proclamarono pubblicamente il caratteristico messaggio che egli aveva insegnato loro, e questo li distinse come suoi seguaci. Quando parlavano di cose scritturali, parlavano con autorità, com’egli aveva fatto. I giovani cristiani d’oggi possono fare altrettanto grazie all’eccellente addestramento che ricevono dalla terrena organizzazione dei testimoni di Geova. Col caratteristico messaggio che proclamano circa il regno di Dio, la fine del mondo del peccaminoso genere umano e la risurrezione dei morti e col modo in cui usano la Bibbia per dare peso a ciò che dicono, mostrano dunque di essere seguaci di Cristo in questo ventesimo secolo. — Mar. 1:22; Atti 4:13.
29. Per mantenere la loro prospettiva per il futuro, che cosa non devono dimenticare i giovani cristiani?
29 Questi giovani hanno buona ragione di pensare al futuro. Hanno dinanzi a sé la meravigliosa prospettiva di un indefinito futuro mentre continuano a camminare nella stretta strada dell’ubbidienza a Dio. Per mantenere tale prospettiva non possono permettersi di dimenticare neanche per un momento che sono dedicati, battezzati servitori di Geova Dio che seguono l’esempio di Cristo. Non possono permettere che le manie e i pensieri non cristiani dei giovani del mondo pervertano il loro modo di pensare e le loro norme morali. Vorranno sempre che la loro condotta rispecchi il fatto che sono servitori di Geova e seguaci di Cristo.
30. Come possono continuare a dar prova che sono discepoli di Cristo?
30 Nei pochi anni che rimangono al vecchio sistema di cose vorranno fare come esortano le Scritture: “Continuate a provare ciò che voi stessi siete”. (2 Cor. 13:5) Con la loro condotta, i loro compagni, il loro modo di parlare, il voler fare e il cercar sempre di fare ciò ch’è giusto agli occhi di Dio e con la loro attività di ministero possono dare prova di ciò che sono, cioè discepoli di Cristo. Siete voi uno di questi eccellenti giovani? Date prova che siete diverso dai giovani del mondo e avete rivestito “la nuova personalità che fu creata secondo la volontà di Dio in vera giustizia e lealtà”? (Efes. 4:24) In tal caso, avete un magnifico futuro.