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Domande dai lettori (3)La Torre di Guardia 1965 | 1° marzo
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Domande dai lettori
● In che modo il rimanente degli unti membri del corpo di Cristo sono ‘rapiti nelle nubi per incontrare il Signore nell’aria’, essendo così “sempre col Signore”? — 1 Tess. 4:17.
1 Tessalonicesi 4:16, 17 dice: “Il Signore stesso scenderà dal cielo con una chiamata di comando, con voce di arcangelo e con tromba di Dio, e quelli che son morti unitamente a Cristo sorgeranno per primi. In seguito noi viventi che sopravvivremo, saremo rapiti insieme con loro nelle nubi per incontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre col Signore”.
Alla seconda presenza di Cristo, gli unti che erano già morti dovevano essere risuscitati per primi. Cristo, ‘scendendo dal cielo’, non scese dal cielo letteralmente e fisicamente, ma rivolse la sua attenzione ed estese il suo potere verso la terra. (Vedere Genesi 11:5, 7). Egli emanò dal suo trono “una chiamata di comando, con voce di arcangelo” ai suoi seguaci sulla terra. Cristo Gesù è l’arcangelo Michele, il quale comanda i santi angeli che sono alla sua presenza. (Matt. 25:31; Riv. 12:7) Com’era predetto in Daniele 12:1, 2, egli doveva levarsi, e a quel tempo molti che dormivano nella polvere della terra dovevano destarsi. In Rivelazione 11:7, 8, 12 troviamo una simile descrizione, in merito ai testimoni di Dio che sono in terra come morti e che ricevono il comando da un’alta voce nel cielo: “Salite quassù”. Ed essi salgono in cielo nella nube.
Perciò Cristo, l’arcangelo, emanò un forte comando perché il suo popolo si destasse e uscisse dalla polvere della condizione di morte e sonno spirituale in cui erano nel 1918, nel timore e nella schiavitù di Babilonia la Grande, e divenissero viventi con attività, e fecero questo a cominciare dal 1919. Questo fu accompagnato dal suono della “tromba” di Dio, e quindi ha luogo nel tempo della proclamazione simile al suono di una tromba che il grande Re è salito al trono.
Essi furono “rapiti” essendo “strappati” o liberati dalla schiavitù di Babilonia la Grande e dai suoi amanti politici e condotti in una libera organizzazione teocratica sotto l’invisibile Signore. Si trova un’illustrazione simile nella parabola del grano e delle zizzanie in cui è detto che la classe del grano è mietuta; e in Luca 17:34, 35 è detto che essi sono ‘presi’. Sono come quelli che furono presi nell’arca di Noè, e come Lot e la sua famiglia, che furono condotti dagli angeli in un luogo sicuro. Sono separati da questo mondo, presi per servire quali testimoni nel giorno del giudizio per sostenere la contesa della sovranità di Geova.
Qualcosa in una nube è invisibile agli osservatori umani sulla terra, come lo fu Cristo alla sua ascensione quando “una nube lo nascose alla loro vista”. (Atti 1:9) Il rimanente sulla terra non è invisibile fisicamente, ma certamente questa posizione in cui è condotto durante il tempo dell’invisibile presenza di Cristo non è affatto visibile o riconosciuta nel mondo. Essi vengono rapiti “insieme con loro”, o nello stesso periodo di tempo in cui ha luogo la risurrezione dei fedeli seguaci di Cristo che sono già morti.
“Incontrare il Signore nell’aria” non significa che il rimanente sopravvissuto sulla terra vada direttamente in cielo. Per millenni Satana il Diavolo è stato “il governante dell’autorità dell’aria, lo spirito che ora opera nei figli di disubbidienza”. (Efes. 2:2) Perciò “incontrare il Signore nell’aria” significherebbe che essi giungono a sapere che lo spirituale Signore, Gesù Cristo, ha autorità nell’aria da quando Satana è stato scacciato dal cielo, e che sono portati in una relazione con lui in questa posizione di autorità, essendo in unità con lui nel tempio spirituale di Dio e facendo la volontà di Dio, compiendo l’opera che egli vuole sia fatta sulla terra in questo tempo. Ora l’unto rimanente è in questa condizione e, rimanendovi finché non termina il suo corso terreno nella morte, sarà risuscitato al di là della nostra atmosfera per essere all’effettiva presenza del Signore nel cielo come i fedeli seguaci che lo precedettero, ‘essendo sempre col Signore’.
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Domande dai lettori (4)La Torre di Guardia 1965 | 1° marzo
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Domande dai lettori
● Che cosa volle dire Tommaso quando dichiarò, com’è scritto in Giovanni 11:16: “Andiamo anche noi, affinché moriamo con lui”?
Prima che Tommaso pronunciasse queste parole, Gesù Cristo aveva dichiarato che Lazzaro era morto, e aveva detto: “Mi rallegro a motivo di voi che io non ero lì, onde crediate. Ma andiamo da lui”. (Giov. 11:15) Quindi Tommaso intervenne: “Andiamo anche noi, affinché moriamo con lui”. Tommaso disse questo in riferimento a Gesù, non al defunto Lazzaro. Egli parlò in questo modo perché si aspettava che Gesù, qualora fosse andato a Betania in Giudea, dov’era il defunto Lazzaro, fosse sicuramente ucciso. Tommaso conosceva le intenzioni omicide degli ostili Giudei. Questo è indicato dal versetto otto di Giovanni undici dello stesso capitolo: “I discepoli gli dissero: ‘Rabbi, di recente i Giudei cercavano di lapidarti, e tu vi torni di nuovo?’” Perciò le parole di Tommaso si riferiscono a
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