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Diamo incoraggiamento ad altriLa Torre di Guardia 1964 | 1° gennaio
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in contatto con loro e visitandoli quando è possibile, fortifichiamo il loro cuore. (2 Cor. 7:6, 7; Atti 28:15) Rifiutandoci di fare compromesso col mondo di Satana aiutiamo altri a mantenersi fermi. E con la nostra prontezza, non solo a prenderci dei disturbi, ma anche a rischiare la vita e la libertà quando è necessario per edificarci gli uni gli altri, ci diamo a vicenda il coraggio di dichiarare la Parola di Dio senza timore. Continuino tutti i dedicati testimoni di Geova a valersi pienamente di tali opportunità di incoraggiarsi gli uni gli altri.
20. Riguardo all’‘edificarci gli uni gli altri’, quale consiglio troviamo in 1 Tessalonicesi 5:11-15?
20 Consideriamo dunque le necessità di quelli che ci circondano, imitiamo l’esempio del nostro Padre che è nel cielo e di suo Figlio incoraggiando altri. “Perciò continuate a confortarvi gli uni gli altri e ad edificarvi gli uni gli altri, come infatti state facendo”. Parlando dei vostri sorveglianti cristiani e cooperando con loro, edificate loro e l’opinione che altri hanno di loro. “Vi preghiamo, fratelli, d’aver riguardo per quelli che faticano fra voi e vi presiedono nel Signore e vi ammoniscono; e di avere per loro più che straordinaria considerazione con amore a causa della loro opera. Siate pacifici gli uni con gli altri”. D’altra parte, voi che siete sorveglianti, non scoraggiate, ma piuttosto incoraggiate i fratelli. “Ammonite i disordinati, parlate in maniera consolante alle anime depresse, sostenete i deboli, siate longanimi verso tutti”. Indipendentemente da chi siamo noi o da coloro coi quali veniamo a contatto, sia nella casa, che nella congregazione cristiana o nel lavoro secolare, “guardate che nessuno renda ingiuria per ingiuria a nessun altro, ma sempre perseguite ciò che è buono gli uni verso gli altri e verso tutti”. (1 Tess. 5:11-15) Sì, incoraggiamoci gli uni gli altri.
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“Persone oneste e buone”La Torre di Guardia 1964 | 1° gennaio
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“Persone oneste e buone”
Il libro The Man with the Miraculous Hands, di Joseph Kessel, è la storia dell’umanitario finlandese dott. Felix Kersten, dotato terapista manuale il cui paziente più influente fu Heinrich Himmler, capo nazista delle S.S. nel Terzo Reich. Il temuto capo delle S.S. era afflitto da crampi allo stomaco e solo le cure del dott. Kersten gli recavano sollievo. Perciò il dott. Kersten aveva molta influenza sul capo nazista e fu in grado di strappare a Himmler concessioni che salvarono migliaia di persone dalla morte per mano della Gestapo. Nel capitolo intitolato “I Testimoni di Geova”, questo libro dice:
“[I Testimoni di Geova] venivano presi e gettati in campi di concentramento, dov’erano trattati in modo particolarmente disumano. Kersten lo scoprì e decise di aiutarli. Poiché la guerra richiedeva un numero crescente di vite umane, era divenuto comune far lavorare nelle fabbriche e nelle fattorie quelli che erano nei campi di concentramento. Li accompagnavano ispettori, e anche cani addestrati per farli lavorare il più rapidamente possibile. Un giorno Kersten disse a Himmler che gli mancava la manodopera a Hartzwalde. Gli chiese se poteva mandargliene alcuni dai campi di concentramento.
“‘Che prigionieri vuoi?’ chiese Himmler. ‘Hai molti Testimoni di Geova’, disse Kersten. ‘Sono persone oneste e buone’. ‘Guarda un po’’, gridò Himmler, ‘sono contro la guerra e il Führer’. ‘Non cominciamo una discussione intellettuale. Ho un problema pratico. Fammi un favore, dammi alcune donne di questa setta. Sono contadine che lavorano molto davvero’. ‘Benissimo’, disse Himmler. ‘Ma senza guardie e cani’, continuò Kersten. ‘Mi parrebbe d’essere prigioniero. Prometto che le terrò d’occhio io stesso’. ‘D’accordo’, disse Himmler.
“Qualche tempo dopo, dieci donne vestite di stracci e con le ossa che trasparivano sotto la pelle arrivarono a Hartzwalde. Ma non chiesero né pane né abiti; chiesero prima la Bibbia. Erano state private della loro copia mentre erano nei campi di concentramento. . . . Il medico chiese a Himmler altri Testimoni di Geova per Hartzwalde. Ne ebbe trenta in tutto, compresi alcuni uomini”.
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