Siete sfruttati con parole finte?
1. (a) Perché di solito si controlla il proprio denaro quando si sente dire che ve n’è in circolazione del falso? (b) A chi ci si potrebbe dover rivolgere per accertarsene, e che dire in merito alle parole finte implicate?
QUANDO sentite dire che v’è in circolazione del denaro falso in una comunità, immediatamente voi controllate il denaro che avete in mano perché sapete che potrebbe significare per voi una considerevole perdita se ne aveste del falso, e, peggio, potreste mettervi in guai seri se ne faceste circolare. Può essere una falsificazione così abile che per identificarla potreste dover andare da un banchiere. Le parole finte possono essere ancora più ingannevoli e dannose. Dovreste rivolgervi a una fonte fidata di parole e fatti veraci per scoprire la frode.
2. (a) Quale avvertimento diede Pietro per nostro beneficio? (b) Come e grazie a che cosa possiamo identificare il cristianesimo finto?
2 L’apostolo Pietro, uno dei più intimi apostoli del Signore Gesù Cristo, poco tempo prima di morire scrisse un avvertimento ispirato alla congregazione cristiana, dicendole di stare in guardia, perché, egli disse, vi sarebbero stati alcuni proprio in mezzo alla congregazione che, con cupidigia, “vi sfrutteranno con parole finte”. (2 Piet. 2:3) Possiamo essere sicuri, dunque, che non tutto ciò che si presenta come cristianesimo è veramente cristiano e che la finzione non è un debole e insignificante tentativo ma una congiura ordita a fondo con forte potere d’inganno. Per fortuna, grazie alla sollecitudine di Dio per noi, siamo in grado, esaminando la Bibbia, fonte di parole veraci, e risalendo all’origine e allo sviluppo di questo finto cristianesimo, di scoprire la finzione. Come? Queste fidate autorità chiariscono per noi molte domande, fra cui: Perché vi sono tante diverse sette e divisioni nei paesi noti come cristianità, quando il cristianesimo in realtà ebbe origine da una sola persona, Gesù Cristo?
3. (a) Che cosa accadde alla religione di Babilonia dopo la caduta della città? (b) Come la religione babilonica riuscì a condurre la nazione giudaica nel disfavore di Dio? (c) Quale nuovo combattimento il Diavolo ora vide che doveva compiere?
3 In precedenti numeri abbiamo osservato la contesa fra Babilonia e Sion, o Gerusalemme. Abbiamo visto come l’antica città divorò Gerusalemme ma in seguito fu costretta a liberarne i prigionieri. Babilonia andò a poco a poco in declino ma la sua religione rimase e venne rappresentata molto vigorosamente nella religione della pagana Roma. Dopo la caduta di Babilonia nelle mani di Ciro il Persiano, l’iddio della religione babilonica, Satana il Diavolo, dovette adottare tattiche diverse per combattere contro Dio. Approfittando dell’egoismo e dell’avidità dei capi della nazione giudaica, egli si infiltrò in quella religione e provocò una condizione apostata. Era così lontana dalla vera adorazione di Dio che indusse questi capi a mettere a morte il Messia, che le Scritture Ebraiche avevano predetto. Come risultato, Dio li rigettò. Israele non poteva più essere usato da Dio come sua santa nazione. Ciò nonostante, c’era un fedele rimanente di Giudei che non avrebbero seguìto i loro capi ma si attennero alla vera adorazione di Dio e accettarono il Messia. Furono questi a formare il nucleo del cristianesimo. Il Diavolo riconobbe che il Messia, Gesù Cristo, era il Seme che secondo la predizione doveva schiacciargli la testa al tempo stabilito e che la predicazione del regno di Cristo era una potente forza contro di lui. Perciò, doveva impiegare nuovamente la religione babilonica per opporsi a questa nuova disposizione di Dio. Se possibile, doveva distruggere il cristianesimo.
4. Come il combattimento di Babilonia contro il cristianesimo doveva essere più accanito di prima?
4 Accingendosi a combattere il cristianesimo, comunque, la religione di Babilonia si scontrava con qualche cosa di nuovo e diverso. Il cristianesimo era molto più vigoroso; inoltre, era una religione missionaria, era predicato a tutte le nazioni. La primitiva congregazione cristiana crebbe in modo sorprendentemente rapido e, sotto la direttiva dei dodici apostoli, fiorì pur mantenendo la sua originale purezza contro la persecuzione giudaica e ufficiale. Babilonia doveva impiegare tattiche più efficaci. Il modo in cui la religione babilonica si accinse a combattere il cristianesimo con diabolica strategia e fino a che punto vi riuscì costituisce un’interessantissima lettura e nello stesso tempo è qualche cosa che dobbiamo sapere. Ciò significa svelare un mistero.
GESÙ PREDICE LA FINZIONE
5. (a) Era ignaro Gesù del combattimento che il cristianesimo avrebbe avuto? Come sappiamo la risposta a questa domanda? (b) Descrivete l’illustrazione del grano e delle zizzanie fatta da Gesù.
5 Gesù Cristo, il capo del cristianesimo, previde il combattimento e la sua conclusione. Egli preavvertì i suoi discepoli narrando loro la seguente parabola:
“Il regno dei cieli e divenuto simile a un uomo che seminò seme eccellente nel suo campo. Mentre gli uomini dormivano, il suo nemico venne e seminò zizzanie fra il grano, e se ne andò. Quando l’erba germogliò e produsse frutto, comparvero anche le zizzanie. E gli schiavi del padrone di casa vennero a dirgli: ‘Signore, non hai tu seminato seme eccellente nel tuo campo? Come mai ha dunque le zizzanie?’ Egli disse loro: ‘Un nemico, un uomo, ha fatto questo’. Essi gli dissero: ‘Vuoi dunque che andiamo a raccoglierle?’ Egli disse: ‘No; affinché, raccogliendo le zizzanie, non sradichiate per caso anche il grano. Lasciate che l’uno e le altre crescano insieme fino alla mietitura; e al tempo della mietitura dirò ai mietitori: Prima raccogliete le zizzanie e legatele in fasci per bruciarle, quindi andate a radunare il grano nel mio deposito’”. — Matt. 13:24-30.
6. Identificate i vari simbolismi usati nell’illustrazione.
6 Quando fu interrogato intorno al significato dell’illustrazione, Gesù spiegò che egli stesso era il seminatore; il campo era il mondo; il seme eccellente erano i veri cristiani come figli del Regno; e le zizzanie erano i figli del malvagio seminati dal Diavolo: ipocriti cristiani. La mietitura sarebbe stata il termine di un sistema di cose e i mietitori erano gli angeli.
7. Quando doveva aver luogo la semina dei falsi figli del Regno?
7 La semina da parte del Diavolo di falsi figli del Regno nella congregazione cristiana non doveva tardare molto tempo dopo la morte di Gesù, no, doveva avvenire mentre gli uomini dormivano, con riferimento al sonno nella morte dei dodici apostoli di Cristo, o al sonno mentale o alla mancanza da parte di sorveglianti nominati della congregazione cristiana di vigilare spiritualmente.
DOVE EBBE ORIGINE LA FINZIONE
8. Come rivelò Pietro da dove sarebbero venuti i finti cristiani?
8 Il Diavolo avrebbe dunque perpetrato una finzione. Questo sarebbe stato un modo molto più efficace per ostacolare la diffusione del vero cristianesimo che combatterlo apertamente. Confermando le parole di Gesù e mostrando da dove sarebbero venuti gli ingannevoli finti cristiani, Pietro disse: “Comunque, vi furono anche falsi profeti fra il popolo, come pure fra voi vi saranno falsi maestri. Questi introdurranno quietamente distruttive sette e rinnegheranno anche il proprietario che li ha comprati, recando su se stessi subitanea distruzione. Inoltre, molti seguiranno i loro atti di condotta dissoluta e a motivo di questi si parlerà oltraggiosamente della via della verità. E per concupiscenza vi sfrutteranno con parole finte. Ma in quanto a loro, il giudizio dei tempi antichi non procede lentamente e la loro distruzione non sonnecchia”. — 2 Piet. 2:1-3.
9. Perché i finti cristiani sarebbero stati così ingannevoli, e quale sarebbe stato il risultato della loro condotta?
9 Nelle parole di Pietro è chiarito il mistero relativo al metodo di Satana per combattere mediante la religione babilonica. I falsi cristiani avrebbero professato vigorosamente il cristianesimo, allontanandosi dalla verità. Sarebbero stati capi che avrebbero persino formato sette che avrebbero preteso d’essere cristiane ma che effettivamente sarebbero state distruttive per il cristianesimo. Essi avrebbero rinnegato il proprietario che li comprò, non apertamente in parole schiette, ma con la loro ipocrita condotta. L’apostolo Paolo li descrisse in questo modo a Tito: “Esse dichiarano pubblicamente di conoscere Dio, ma lo rinnegano con le loro opere, perché sono detestabili e disubbidienti e non approvate per ogni sorta di opera buona”. (Tito 1:16) Il risultato fra i professanti cristiani sarebbe stato condotta dissoluta e avrebbe fatto parlare oltraggiosamente della via della verità.
10. (a) Descrivete come gli apostoli edificarono un baluardo contro l’apostasia durante la loro vita. (b) Ciò nonostante, secondo l’avvertimento di Paolo, come il Diavolo doveva insinuarsi nella congregazione cristiana?
10 Quando gli apostoli di Gesù Cristo erano vivi, si impegnarono strenuamente per edificare la congregazione cristiana come un baluardo contro tale apostasia, che sapevano si sarebbe verificata, e i loro sforzi non furono vani, poiché il vero cristianesimo in effetti sopravvisse. Un caso appropriato è la congregazione di Corinto, dove alcuni cercavano di dividere la congregazione, ma Paolo rapidamente “stroncò sul nascere” la minaccia di disunione. (1 Cor. 1:17-19) Nell’anno 56 E.V., ventitré anni dopo che Gesù Cristo era morto ed era stato risuscitato, l’apostolo Paolo ebbe un’adunanza coi sorveglianti della congregazione di Efeso e diede loro questo avvertimento: “Io so che voi tutti fra i quali sono andato predicando il regno non vedrete più la mia faccia. . . . Prestate attenzione a voi stessi e a tutto il gregge, fra il quale lo spirito santo vi ha costituiti sorveglianti, per pascere la congregazione di Dio, che egli ha acquistata col sangue del suo proprio Figlio. So che dopo la mia partenza entreranno fra voi oppressivi lupi e non tratteranno il gregge con tenerezza, e che fra voi stessi sorgeranno uomini che diranno cose storte per trarsi dietro i discepoli. Perciò siate svegli”. — Atti 20:16, 17, 25-31.
11. Mostrate in breve come fu avvertito Timoteo e che cosa fu ammonito di fare per premunire la congregazione cristiana contro l’apostasia.
11 Paolo morì circa dieci anni dopo, o verso il 65 E.V. Nelle lettere di Paolo a Timoteo, l’ultima delle quali fu scritta poco prima della sua morte, egli avvertì ripetutamente Timoteo dell’apostasia e gli diede un energico ammonimento di esercitarsi vigorosamente per edificare la congregazione cristiana come baluardo contro l’apostasia. — 1 Tim. 4:1-3; 3:15; 6:3-5, 20; 2 Tim. 2:1, 2; 3:1-7; 4:1-5.
12. V’è la prova che l’apostasia fece qualche progresso durante il primo secolo?
12 Per vedere che l’odiosa finzione non era un comune nemico, ma continuava con insistenza a cercar di sollevare la testa, possiamo guardare un punto vicino alla fine del primo secolo. Verso il 98 E.V. l’apostolo Giovanni scrisse: “Fanciullini, è l’ultima ora, e, come avete udito che viene l’anticristo, così ora vi sono molti anticristi; da cui acquistiamo la conoscenza che è l’ultima ora. Sono usciti da noi, ma non erano della nostra sorta; poiché se fossero stati della nostra sorta, sarebbero rimasti con noi. Ma essi sono usciti affinché sia mostrato che non tutti sono della nostra sorta”. — 1 Giov. 2:17-19.
13. Come mostrò il Signore Gesù che in alcune congregazioni stava insinuandosi il settarismo prima della fine del primo secolo?
13 Nella Rivelazione data a Giovanni verso il 96 E.V. il Signore Gesù Cristo gli disse di scrivere alla congregazione di Efeso, che Paolo aveva avvertito molto tempo prima sia oralmente che scrivendo a Timoteo ad Efeso. Gesù disse questo, per mezzo di Giovanni: “Ricordati da che cosa sei caduto, e pentiti e fa le opere precedenti. Se no, verrò da te, e toglierò il tuo candelabro dal suo luogo, se non ti penti. Ma, tu hai questo, che odii le opere della setta dei Nicolaiti, che io pure odio”. In un avvertimento alla congregazione di Pergamo, a Giovanni fu detto di scrivere questo: “Ho contro di te alcune cose, che hai quivi quelli che tengono l’insegnamento di Balaam, che insegnava a Balac di porre una pietra d’inciampo davanti ai figli d’Israele, di mangiare cose sacrificate agli idoli e di commettere fornicazione. E anche tu hai quelli che tengono similmente l’insegnamento della setta dei Nicolaiti. Perciò pentiti. Se no, vengo presto da te, e guerreggerò con loro con la lunga spada della mia bocca”. — Riv. 2:1, 5, 6, 12, 14-16.
14. Come le parole di Gesù alla congregazione di Pergamo indicano che si era insinuata la religione babilonica?
14 Nella congregazione di Pergamo esisteva “l’insegnamento di Balaam”, che faceva pensare all’influenza di Babilonia, in quanto l’originale Balaam veniva dalla Mesopotamia, la regione dell’antica religiosa Babilonia. Pergamo era la città in cui erano andati i sacerdoti babilonesi, quando erano fuggiti dopo la conquista di Babilonia da parte di Ciro, per stabilire il loro collegio centrale religioso. Lì, al posto che avevano avuto il re Baldassarre e i suoi predecessori, essi misero i re di Pergamo, occupando così il posto di Baldassarre e dei suoi successori, che erano stati i capi della religione babilonica. — Deut. 23:4, 5; Num. 22:5; 31:8, 16.
DOVE TROVIAMO OGGI LA FINZIONE
15. (a) Dov’è rappresentata oggi la grande finzione? (b) Perché è bene che esaminiamo la descrizione che Paolo fa di questa finzione? (c) Quale problema turbava la congregazione di Tessalonica? (d) Che cosa rispose Paolo che doveva venire prima della seconda venuta del Signore Gesù? (e) Fino a che grado di alterigia sarebbe andato l’uomo dell’illegalità? (f) Che cosa dice Paolo circa la fonte e il destino dell’“uomo dell’illegalità”?
15 Forse leggendo questo pensate già alle cose che avete udite dalle molte sette che asseriscono d’essere cristiane e dai loro rappresentanti. Avete riconosciuto alcune parole finte da queste fonti. In modo corrispondente, questa descrizione della Bibbia indica chiaramente che la grande finzione è rappresentata nelle sette religiose della cristianità, e che i capi religiosi d’esse, il clero della cristianità, sono coloro contro i quali avvertirono gli apostoli Pietro e Paolo. L’apostolo Paolo ci fa, probabilmente, la più dettagliata descrizione dell’opera di questa classe di persone che perpetrano una finzione religiosa e ne parla come di un ‘mistero dell’illegalità’. Come mostrò Gesù Cristo nell’illustrazione del grano e delle zizzanie, anche Paolo mostra che nel tempo della fine, nel tempo della seconda presenza del Signore Gesù, l’apostasia, insieme a coloro che la sostengono, andrà incontro alla sua distruzione. Esaminiamo le parole dell’apostolo Paolo per avere una descrizione e chiara identificazione di questa finzione, al fine di sapere quale condotta seguire per evitare d’essere sfruttati con parole finte. Con grande preoccupazione Paolo ammonisce:
“Comunque, fratelli, rispetto alla presenza del nostro Signore Gesù Cristo e al nostro radunamento presso di lui, vi preghiamo di non essere presto scossi dalla vostra ragione né d’eccitarvi sia per un’espressione ispirata che per un messaggio verbale o per una lettera come se venisse da noi, secondo cui il giorno di Geova sia venuto.
“Nessuno vi seduca in alcuna maniera, perché esso non verrà se prima non viene l’apostasia e non è rivelato l’uomo dell’illegalità, il figlio della distruzione. Egli si pone in opposizione e s’innalza al di sopra di chiunque è chiamato ‘dio’ o oggetto di riverenza, così che si mette a sedere nel tempio del Dio, mostrando pubblicamente d’essere un dio. Non ricordate che, mentre ero ancora con voi, vi dicevo queste cose?
“Ed ora sapete ciò che agisce da restrizione, in vista della sua rivelazione al proprio tempo. Infatti, il mistero di questa illegalità è già all’opera; ma solo finché colui che ora agisce da restrizione non sia tolto di mezzo. Allora, in realtà, sarà rivelato l’illegale, che il Signore Gesù sopprimerà con lo spirito della sua bocca e ridurrà a nulla mediante la manifestazione della sua presenza. Ma la presenza dell’illegale è secondo l’operazione di Satana con ogni opera potente, e segni e portenti di menzogna, e con ogni ingiusto inganno per quelli che periscono, quale retribuzione perché non hanno accettato l’amore della verità affinché fossero salvati. E per questo Dio fa andare da loro un’operazione d’errore, affinché credano alla menzogna, onde sian tutti giudicati perché non hanno creduto alla verità ma han preso piacere nell’ingiustizia”. — 2 Tess. 2:1-12.
16. È “l’uomo dell’illegalità” un solo individuo? Spiegate.
16 Notiamo che l’apostolo Paolo personifica i finti capi cristiani nell’“uomo dell’illegalità”. Questo non potrebbe riferirsi a un solo individuo, poiché Paolo dice che quest’uomo aveva già cominciato la sua opera nel giorno di Paolo e che esso sarebbe stato infine soppresso al tempo della presenza del Signore Gesù. Un solo uomo non poteva vivere così a lungo né poteva compiere le cose attribuite da Paolo all’“uomo dell’illegalità”.
17. (a) Contro chi è commessa l’illegalità dell’“uomo dell’illegalità”? (b) È il suo peccato quello dell’allontanamento dalla verità, o che cosa, e quale effetto ha su altri? (c) Fate un esempio che “l’uomo dell’illegalità” s’innalza al di sopra “di chiunque è chiamato ‘dio’”.
17 L’illegalità che questo “uomo” commette non è contro i governi di questo mondo, sebbene, a volte se ne sia reso colpevole. Vediamo, comunque, che il clero della cristianità è in rapporti amichevoli coi governanti del mondo e cerca di influenzarli nelle questioni politiche. A volte, quando ciò non va bene per i loro scopi, si sono resi colpevoli di illegalità contro questi governanti. Ma l’illegalità qui menzionata è illegalità contro Dio. Non è semplice defezione o allontanamento dal cristianesimo che quest’uomo commette, ma è apostasia, deliberata, progettata ribellione contro la sovranità di Dio. Sviando le persone e sfruttandole con parole finte egli le allontana in realtà dal Re Gesù Cristo, che governa nel nome di Dio. Il clero segue il modello del clero della nazione giudaica che rigettò il Messia, il Re mandato a quella nazione da Geova. La superbia di questo “uomo dell’illegalità” è così grande che “egli si pone in opposizione e s’innalza al di sopra di chiunque è chiamato ‘dio’ o oggetto di riverenza”. Troviamo un esempio nelle parole di Lucius Ferraris, canonista del diciottesimo secolo dell’Ordine dei frati francescani, che dice:
“Il papa ha dignità ed eccellenza tali da non essere semplicemente un uomo, ma, per così dire, Dio, e il vicario di Dio. . . . Il papa è, per così dire, Dio sulla terra, il solo principe dei fedeli di Cristo, il più grande re di tutti i re, che possiede la pienezza di potere, a cui è affidato il governo del regno terrestre e celeste. . . . Il papa ha un’autorità e potere così grandi che può modificare, dichiarare o interpretare la legge divina. . . . Il papa può talvolta annullare la legge divina limitando, spiegando”, eccetera.a
18. (a) Contro che cosa si pone “l’uomo dell’illegalità”, e come s’innalza al di sopra di ogni oggetto di riverenza? (b) Come egli “si mette a sedere nel tempio del Dio”?
18 Sì, alla sovranità di Dio è fatta opposizione e le parole e la legge di Geova Dio stesso sono sfidate. E non è solo il clero cattolico, ma il clero di tutta la cristianità, che adotta la stessa attitudine, insegna dottrine babiloniche e commette fornicazione spirituale con i governi del mondo. Essi elevano le loro tradizioni e le loro proprie opinioni al di sopra della Parola di Dio e asseriscono che a loro siano stati affidati tutti gli interessi religiosi delle persone. Quando i testimoni di Geova entrano in una città o in una zona a predicare la verità della Bibbia, essi fanno obiezione dicendo che usurpano il loro pascolo. Non rispettano i veri cristiani, gli unti fratelli di Gesù Cristo che recano loro il messaggio del Regno, né rispettano le parole dei medesimi apostoli. Asseriscono d’essere pietre viventi nel tempio spirituale di Dio, che comprende la sua congregazione.
19. Quando si rivelò o divenne preminente “l’uomo dell’illegalità”?
19 Paolo prosegue dicendo che questa apostasia fu tenuta a freno nel suo giorno ma che questa restrizione sarebbe stata tolta di mezzo, e allora “l’uomo dell’illegalità” avrebbe prosperato e sarebbe divenuto preminente. Leggendo le lettere degli apostoli possiamo vedere che questa restrizione fu tolta con la morte degli apostoli e dei loro immediati associati che sopravvissero loro. Così non dovette attendere molto dopo la fine del primo secolo.
LE ‘OPERE POTENTI’ INGANNANO MOLTI
20. (a) Quali sono alcune ‘opere potenti’ e “segni e portenti” che compie “l’uomo dell’illegalità”? (b) Come considera Gesù queste opere, che hanno un aspetto impressionante?
20 Per essere efficacemente ingannevole “l’uomo dell’illegalità” doveva compiere “ogni opera potente”. Questo non significa necessariamente miracoli del genere che il Signore Gesù Cristo compì, ma, per esempio, egli ha compiuto opere potenti convertendo le persone per mezzo dello Stato, con la conversione di intere popolazioni, con l’unione di chiesa e Stato, con le crociate. Tali opere potenti sono state compiute non solo dalla parte cattolica della cristianità, ma anche dalla cosiddetta parte protestante, in cose come riforma, dirigere governi, far emanare potenti leggi per tenere le persone più strettamente sottomesse alle loro organizzazioni. Quindi vi sono “segni e portenti” che inducono le persone ad aver timore di loro, per esempio, la loro pretesa di successione apostolica, i loro numerosi concili, le riforme, le scuole e gli ospedali gestiti da ordini religiosi, santuari dove si asserisce siano state compiute guarigioni, azione cattolica, concili ecumenici, concilio ecumenico protestante, encicliche, comparse alle Nazioni Unite e influenza su di esse, e molte altre cose simili. Riconoscono persino lo spiritismo e l’astrologia e hanno tollerato l’azione di capi politici che sono andati da indovini e medium per questioni di stato. Queste attività possono apparire buone ed esercitare forte influenza sulle persone e sugli uomini politici, ma non su Gesù. Egli dice: “Molti mi diranno in quel giorno: ‘Signore, Signore, non abbiamo profetizzato in nome tuo, e in nome tuo espulso demoni, e in nome tuo compiuto molte opere potenti?’ E io confesserò quindi loro: Non vi ho mai conosciuti! Andatevene da me, operatori d’illegalità”. — Matt. 7:22, 23.
21. Come li ha ricompensati Dio per la loro opposizione a lui e alla verità?
21 Di conseguenza, l’apostolo Paolo dice che, siccome questi uomini elevati e potenti si sono esaltati contro di lui e non accettano l’amore della verità affinché siano salvati, Dio ha permesso che un’operazione di errore andasse da loro ed essi credono effettivamente alla menzogna. Essi sono “quelli che periscono”, ma in effetti hanno seguìto la via della finzione di Satana e l’hanno accettata fino al punto di credere d’esser santi e che Dio li lasci impuniti.
22. (a) Come sappiamo che Satana non riuscì a sopprimere il vero cristianesimo? (b) Quale dev’essere il destino dell’“uomo dell’illegalità”?
22 Pertanto Satana per mezzo del babilonico “uomo dell’illegalità” ha compiuto molto nella sua lotta contro il vero cristianesimo, ma che non è riuscito a sopprimerlo è evidente dal fatto che possiamo leggere e capire e identificare la grande finzione oggi e anche dal fatto che più di un milione di cristiani proclamano la buona notizia del Regno alle persone di tutto il mondo. Presto si adempiranno le parole dell’apostolo secondo cui il Signore Gesù, ora al potere e con gran gloria nei cieli, lo toglierà di mezzo con lo spirito della sua bocca e lo ridurrà a nulla con la manifestazione della sua presenza.
23. Che cosa ci è stato d’aiuto per identificare l’opera di finzione della religione babilonica, ma che cos’altro dobbiamo sapere per avere pieno intendimento di ciò che è Babilonia la Grande?
23 Con questa considerazione degli avvertimenti della Bibbia e dei fatti della storia del primo secolo, identifichiamo la finzione che la religione di Babilonia ha usato nella sua lotta, e comprendiamo meglio ciò che è Babilonia la Grande. V’è altro da imparare, comunque, intorno ai fatti storici, non solo inerenti all’infiltrazione di uomini egoistici in posizioni direttive per causare l’apostasia e stabilire “l’uomo dell’illegalità”, ma anche inerenti al modo in cui le dottrine di Babilonia furono introdotte da questi uomini nell’apostata cristianità. Dobbiamo sapere queste cose per potere scoprire bene la finzione. Poiché essere sfruttati con le parole finte di questo “uomo dell’illegalità” e cadere così nelle mani di Babilonia la Grande significherebbe per noi una distruzione simile alla loro. Attendiamo prossimi numeri di questa rivista per conoscere questi fatti storici.
[Nota in calce]
a L’Ecclesiastical Dictionary, comune fonte autorevole cattolica romana, alla parola “papa”.