La Rocca di fondazione della Chiesa
PERVERSIONE, distorsione, e mendaci rappresentazioni della verità sono gli astuti metodi dell’avversario di Dio per far credere al popolo la falsità e quindi stornarlo da Geova, il vivente e vero Iddio. Un esempio lampante di menzogna religiosa si trova nell’applicazione che vien fatta delle parole di Gesù Cristo relativamente alla “Chiesa” e la rocca di fondazione su cui è edificata, come è riportato in Matteo 16:18.
Notiamo prima questo, che uno dei titoli che Geova dà a se stesso è “La Rocca” (ebraico, ha-Tztzùr), perché è il fondamento eterno della sua santa organizzazione universale ed è un fondamento che non può essere smosso. Geova ispirò il profeta Mosè a cantare: “Io proclamerò il nome dell’Eterno. Magnificate il nostro Iddio! Quanto alla Ròcca [Ha-Tztzùr, l’opera sua è perfetta”. (Deut. 32:3, 4) La madre di Samuele, ispirata, cantò: “Non v’è alcuno che sia santo come l’Eterno, poiché non v’è altro Dio fuori di te; non v’è ròcca [Tzur] pari all’Iddio nostro”. (1 Sam. 2:2) li salmista proruppe in questo ispirato cantico: “Poiché chi è Dio fuor dell’Eterno? E chi è Ròcca [Tzur] fuor del nostro Dio. Viva l’Eterno! Sia benedetta la mia ròcca [Tzur]! E sia esaltato l’Iddio della mia salvezza”. (Sal. 18:31, 46) Il profeta Isaia pure cantò: “Confidate in perpetuo nell’Eterno, poiché l’Eterno, sì l’Eterno è la roccia [tzur] de’ secoli.” — Isa. 26:4.
Questo Geova ha ora edificato una capitale per la sua organizzazione universale, e il Capo o Principale Pietra Angolare di questa capitale è il suo unigenito Figliuolo, Gesù Cristo. Quale Figlio della grande Rocca Geova, il Signore Gesù Cristo è appropriatamente designato come una Pietra (ebraico, Eben) o Rocca (ebraico, Selah). Leggiamo in Isaia 28:16: “Perciò così parla il SIGNORE, L’ETERNO: Ecco, io ho posto come fondamento in Sion una pietra [eben], una pietra [eben] provata, una pietra angolare preziosa, un fondamento solido; chi confiderà in essa non avrà fretta di fuggire”. E nell’interpretazione del sogno profetico, dato in Daniele 2:34-45, è fatta la descrizione di una “pietra” (eben) che è ‘staccata dalla montagna’, cioè, dall’organizzazione universale di Geova, e la quale pietra così staccatasi dal potere di Geova diventa un “gran monte” o massa di roccia ed empie l’intera terra. Quella pietra (eben) simbolica è Cristo Gesù, e la montagna che avvolge l’intera terra è simbolo del suo regno, in cui unisce con se la sua Chiesa glorificata.
In Isaia 32:2 Cristo Gesù il Re è chiamato una “gran roccia” (selah) in una terra che langue. Egli è anche raffigurato da un sasso circa il quale Geova dice a Mosè: “Prendi il bastone; e tu e tuo fratello Aaronne convocate la raunanza e parlate a quel sasso [selah], in loro presenza, ed esso darà la sua acqua; e tu farai sgorgare per loro dell’acqua dal sasso”. (Num. 20:8) Identificando questo sasso in qualità di simbolo di Cristo Gesù, l’apostolo Paolo scrive: “I nostri padri . . . tutti bevvero la stessa bevanda spirituale, perché beveano alla roccia [petra in greco] spirituale che li seguiva; e la roccia [petra] era Cristo”. (1 Cor. 10:1, 4) Nel Salmo 118:22, 23 è un’altra profezia circa “la pietra” che gli edificatori nazionali rigettarono, e l’apostolo Pietro applica questa profezia a Gesù Cristo, dicendo ai giudici del tribunale supremo: “Ciò è stato fatto nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi avete crocifisso, e che Dio ha risuscitato dai morti; in virtù d’esso quest’uomo comparisce guarito, in presenza vostra. Egli è la pietra che è stata da voi edificatori sprezzata, ed è divenuta la pietra angolare.” — Atti 4:10, 11.
Tutti i profeti avevano scritto predicendo la venuta del Messia o Cristo, che reggerebbe il nuovo mondo in giustizia, e queste profezie furono scritte prima che il Figliuolo di Dio venisse in terra. Messia o Cristo come titolo significa L’Unto, indi Il Santificato, e in tali profezie esso si applica al Re unto di Dio, Cristo Gesù, come il capo stabilito dell’organizzazione capitale di Dio. I discepoli di Gesù, essendo al corrente delle profezie, aspettavano il Messia o Cristo. Gesù li mise alla prova nell’ultimo anno della sua vita terrena, per determinare se i suoi discepoli comprendevano o no ch’egli era il promesso Messia o Cristo. Fece questo in privato proponendo loro la domanda: “E voi, chi dite ch’io sia?” Pietro rispose per i suoi compagni apostoli, dicendo: “Tu sei il Cristo, il Figliuol dell’Iddio vivente”. (Matt. 16:15, 16) Gesù allora disse a Pietro che la sua risposta era corretta e che Geova Dio aveva rivelato quella verità a Pietro per mezzo del Suo spirito. Egli disse: “Tu sei beato, o Simone, figliuol di Giona, perché non la carne e il sangue t’hanno rivelato questo, ma il Padre mio che è ne’ cieli. E io altresì ti dico: Tu sei Pietro [Petros in greco], e su questa pietra [petra in greco] edificherò la mia Chiesa, e le porte dell’Ades non la potranno vincere.” — Matt. 16:16-18.
Anche il comitato episcopale della Confraternità Cattolica della Dottrina Cristiana ammette che vi è una differenza fra i termini Pietro e pietra. Nella sua traduzione del 1941 de “Il Nuovo Testamento” il comitato episcopale fa la seguente nota in calce su Matteo 16:18: “Bar-Giona: ‘figlio di Giona.’ Giona è più probabilmente una forma accorciata di Johanan, Giovanni, Pietro, in greco Petros, è una forma maschile da Petra, ‘pietra.’ In aramaico il nome che significa ‘pietra’ è Kefa; in greco prese la forma di Kefas”. Poiché il comitato episcopale cattolico romano si riferisce alla lingua aramaica o siriaca, noi citiamo qui quello che dice Smith Lewis su Matteo 16:18 nel suo libro Light on the Four Gospels from the Sinai Palimpsest (1913), e nel capitolo 4 intitolato “Variants in Matthew”: “Dobbiamo spiegare che la lingua siriaca ha soltanto due generi, il maschile e il femminile; il femminile che fa le veci del neutro. È ben noto che Kefa, ‘una pietra’ (piuttosto che ‘una rocca’), è femminile. Ma San Pietro non può mai essere scambiato in siriaco per una pietra; perché, dove è accompagnato da un verbo o un pronome relativo, questi sono sempre al maschile; mentre, quando si vuol significare una pietra, questi complementi sono femminili, proprio come in francese diciamo, ‘cette pierre a ètè roulèe,’ ma nel caso di un ragazzo, ‘Ce Piere est mèchant.’ Applicate questa semplice regola al testo del vangelo di Matteo, e che risultato ottenete?”
Smith Lewis allora continua: “Noi non possiamo usare questa pietra di paragone in inglese, perché la nostra lingua non ha alcuna di queste esattezze grammaticali. Il femminile, come ho detto, fa le veci del neutro; e nel caso di una frase che sia nominativa al verbo, quel verbo, e qualsiasi pronome relativo che rappresenti la frase sarebbe femminile. Proviamo, allora, a volgere Matt. 16:18 in francese letterale, una lingua che molti dei miei lettori devono conoscere. ’Et moi je te dis aussi, que tu es le Pierre, et sur cette pierre je bâtirai mon Eglise.’ È evidente che la confessione di Pietro, non Pietro stesso, è grammaticalmente rappresentata da ‘cette pierre,’ e che la Versione Siriaca semplicemente e vigorosamente sostiene la veduta di questo passo tenuta dall’antica Chiesa Ortodossa d’Oriente, e anche dalle Chiese Riformate dell’Occidente”. — Pagina 54 ¶1 a pagina 55 ¶2, compreso.
Così l’argomento della Gerarchia Cattolica Romana secondo cui nel testo aramaico o siriaco della narrazione di Matteo le parole per Pietro e pietra sarebbero le stesse, cioè Kefa, e che quindi Pietro dovrebbe essere quello che è significato da “questa pietra”, cade completamente, ed è esposto come ingannevole. Pietro e “questa pietra” non significano la stessa persona o cosa più di quanto Patrizio e Patrizia significhino la stessa persona. Così anche il testo originale aramaico o siriaco di Matteo 16:18 fa una differenza tra Pietro e “questa pietra” mostrando un genere diverso per ciascuno.
Inoltre, notate che Gesù non disse: “E su te, Pietro, edificherò la mia Chiesa”. Invece, disse a Pietro: “Su questa pietra [petra, intendendo una massa di roccia, una grande roccia] edificherò la mia Chiesa”. Come dice la traduzione di Rotherham nella sua nota in calce: “‘Tu sei petros, — e su questa petra’ — ‘Tu sei un pezzo di roccia; e su questa roccia.’ Notate che il nostro Signore non dice: ‘E sopra te.’” L’espressione “questa, pietra” non ha riferimento a Pietro, ma si applica esclusivamente a Cristo Gesù, l’Unto di Dio, che Geova ha posto come un sicuro ed eterno fondamento per la sua organizzazione capitale. Come ulteriore prova che Gesù stava quivi fissando nella mente dei suoi discepoli che egli era il Cristo, notate le sue parole al versetto 20 dello stesso capitolo, dopo questa discussione: “Allora vietò ai suoi discepoli di dire ad alcuno ch’egli era il Cristo”. (Matt. 16:20) Tutta la prova della Scrittura è conclusiva che l’edificio della Chiesa o assemblea doveva essere non sopra l’apostolo Pietro, ma su Cristo Gesù il “fondamento” o “pietra angolare preziosa”.
Quando Gesù disse “la mia Chiesa” si riferiva alla “casa di Dio, che è la Chiesa dell’Iddio vivente” e non qualche organizzazione sulla terra fra gli uomini. (1 Tim. 3:15) La parola Chiesa significa un popolo riunito di fra le nazioni per il nome di Geova Dio e che sono costituiti membri della sua casa reale nel cielo. Come disse il discepolo: “Simone [cioè Pietro] ha raccontato come da principio Dio dispose di prendere dalle genti un popolo pel suo nome. E con questo vanno d’accordo le parole de’ profeti, come sta scritto”. (Atti 15:14, 15, Martini) Mostrando ancora che Pietro non è il fondamento della Chiesa, la Scrittura designa tutti e dodici gli apostoli di Cristo come dodici pietre di fondazione, ma Gesù Cristo stesso come principale fondamento e preziosa pietra angolare. Descrivendo la Santa Città, Apocalisse 21:14 dice: “E la muraglia della città aveva dodici fondamenti, ed in essi i dodici nomi de’ dodici apostoli dell’Agnello”. (Martini) Dimostrando il primato di Cristo Gesù è scritto che Iddio “ogni cosa Ei gli ha posta sotto ai piedi, e l’ha dato per capo supremo alla Chiesa, che è il corpo di lui”. (Efes. 1:22, 23) Ed ancora: “Poiché per mezzo di lui e gli uni e gli altri abbiamo accesso al Padre in un medesimo spirito. Voi dunque non siete più nè forestieri nè avventizi; ma siete concittadini dei santi e membri della famiglia di Dio, essendo stati edificati sul fondamento degli apostoli e de’ profeti, essendo Cristo Gesù stesso la pietra angolare, sulla quale l’edificio intero, ben collegato insieme, si va innalzando per essere un tempio santo nel Signore. Ed in lui voi pure entrate a far parte dell’edificio, che ha da servire di dimora a Dio per lo spirito”. (Efes. 2:18-22) “Ed egli è il capo del corpo, cioè della Chiesa; egli che è il principio, il primogenito dai morti, onde in ogni cosa abbia il primato”. — Col. 1:18.
Quando Gesù usò le parole “su questa pietra”, Pietro intese che significavano che Gesù avrebbe edificato la Chiesa su se stesso come Cristo, e su nessun altro. Questo è dimostrato dalle stesse parole scritte da Pietro: “Se pure avete gustato che il Signore è buono. Accostandovi a lui, pietra vivente, riprovata bensì dagli uomini ma innanzi a Dio eletta e preziosa, anche voi, come pietre viventi, siete edificati qual casa spirituale, per essere un sacerdozio santo per offrire sacrifici spirituali, accettevoli a Dio per mezzo di Gesù Cristo. Poiché si legge nella Scrittura: Ecco, io pongo in Sion una pietra angolare, eletta, preziosa; e chiunque crede in lui non sarà confuso. Per voi dunque che credete ell’è preziosa; ma per gl’increduli la pietra che gli edificatovi hanno riprovata è quella ch’è divenuta la pietra angolare, e una pietra d’inciampo e un sasso d’intoppo; essi, infatti, essendo disubbidienti, intoppano nella Parola; ed a questo sono stati anche destinati. Ma voi siete una generazione eletta, un real sacerdozio, una gente santa, un popolo che Dio s’è acquistato, affinché proclamiate le virtù di Colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua maravigliosa luce.” — 1 Piet. 2:3-9.
Così l’organizzazione religiosa cattolica romana la quale pretende che l’apostolo Pietro sia stato il primo “papa” nega ciò che Pietro dice e argomenta contro di lui per esaltare coloro ch’essa chiama i “successori di Pietro” sul trono papale. Notate quanto segue citato dai commenti nella “BIBBIA CATTOLICA di Haydock”, approvata da John, Arcivescovo di New York, e “secondo le versioni Douay e Rheimish”, cioè: “Ed io ti dico, e ti dico perché prima dichiarai, (Giov. 1:42) che tu saresti chiamato Pietro, perché tu sei costituito la pietra sulla quale, come fondamento, edificherò la mia Chiesa, e questa così saldamente, di non permettere che le porte (cioè i poteri) dell’inferno prevalgano contro il suo fondamento; perché se rovesciano il suo fondamento (cioè tu e i tuoi successori) rovesceranno anche la Chiesa che poggia sopra di esso. Cristo perciò promette qui a Pietro, ch’egli e i suoi successori sarebbero sino alla fine, fin tanto che dovrebbe durare la Chiesa, i suoi supremi pastori e principi”.
Ma notate la contraddizione che appare nelle note della Bibbia cattolica di Haydock, quando dice riferendosi ad Agostino che la Gerarchia Cattolica Romana ne fece un “santo”, come segue: “È vero, S. Agostino, in uno o due punti, così espone queste parole, e su questa pietra, (cioè, su me stesso) o su questa pietra, che Pietro ha confessato”. Questo dimostra che Agostino lo comprese bene.
Agostino, sopra citato, morì nell’anno 430, ed è interessante notare che la Gerarchia Cattolica Romana non solo non concorda con l’apostolo Pietro ma non concorda nemmeno con l’uomo che “santificò” e riferisce come “S. Agostino”. Un commento cattolico romano su Matteo 16:18 più tardi dei giorni di Agostino dice: “Il nostro Salvatore, con le parole: ‘Tu sei Pietro’, chiaramente allude al nuovo nome che Egli stesso aveva conferito a Simone, quando lo ricevette nel numero dei Suoi seguaci (Giov. 1:42) ed egli rivela ora la ragione per il cambio di nome, che doveva indicare l’onore che stava per conferirgli, col designarlo Presidente della repubblica cristiana; proprio come Dio, nella Vecchia Legge, cambiò il nome di Abramo in Abrahamo, quando lo scelse per essere il padre di una nazione potente. . . . Gesù, il nostro Signore, fondò soltanto una Chiesa, che fu compiaciuto di fondare su Pietro. Pertanto, qualsiasi chiesa che non riconosce Pietro quale sua pietra di fondazione non è la Chiesa di Cristo, e pertanto non può sussistere, perché non è l’opera di Dio. Questo è chiaro”. — Citato da The Faith of Our Fathers del cardinale Gibbons, scritto nel 1876, o più di quattordici secoli dopo Agostino.
La sopra citata interpretazione delle parole di Gesù concernente “questa pietra” potrà essere l’uniforme insegnamento della Gerarchia Cattolica Romana dopo i giorni del loro santificato Agostino, ma è in diretta contraddizione con ogni scrittura ispirata della Bibbia che tratta il soggetto. Quando aderiamo alla Bibbia, perché sappiamo che è verace come Parola di Dio, allora seguiamo il comando apostolico che “sia Dio riconosciuto verace, ma ogni uomo bugiardo”. (Rom. 3:4) Quando seguiamo la verace Scrittura, che contiene gli insegnamenti degli apostoli, quindi non vi può essere dubbio circa il significato delle parole di Gesù in quanto a “questa pietra”. La prova scritturale è conclusiva, che le parole “questa pietra” significano Cristo Gesù stesso, poiché egli è il Principale Ufficiale Esecutivo di Dio e Iddio gli ha dato tutto il potere sulla terra, dov’è la sua visibile Chiesa, come anche nel cielo. Cristo Gesù è la rocca di fondazione della Chiesa dell’Iddio vivente. — Matt. 28:18.