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Santa devozioneAusiliario per capire la Bibbia
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famiglia e al giusto comportamento dei suoi componenti.
‘SACRO SEGRETO DELLA SANTA DEVOZIONE’
Il principale esempio di santa devozione è Gesù Cristo. L’apostolo Paolo scriveva a Timoteo: “In realtà, il sacro segreto di questa santa devozione è per ammissione grande: ‘Egli fu reso manifesto nella carne, fu dichiarato giusto nello spirito, apparve agli angeli, fu predicato fra le nazioni, fu creduto nel mondo, fu ricevuto in gloria’”. (I Tim. 3:16) Adamo, l’uomo perfetto, non aveva dato un perfetto esempio di santa devozione. Nessuno dei suoi figli, nati imperfetti, poteva darlo. Chi avrebbe potuto far questo? La venuta del Figlio di Dio sulla terra e il suo comportamento integerrimo hanno dato la risposta, rivelando la soluzione del sacro segreto.
Gesù Cristo è stato l’unico uomo che abbia manifestato santa devozione in modo perfetto, in ogni senso, dimostrando che l’uomo di carne può mostrare tale devozione. Alla fine della sua vita terrena, nonostante le dure prove, Gesù era rimasto “leale, semplice, incontaminato, separato dai peccatori”. (Ebr. 7:26) Nella sua integrità non c’era incrinatura di sorta ad accusarlo dinanzi a Dio. Prima di morire egli disse: “Ho vinto il mondo”, e anche: “Viene il governante del mondo. Ed egli non ha presa su di me”. (Giov. 16:33; 14:30) In lui non c’era nessuna ingiustizia. Giustamente poté dire ai suoi nemici: “Chi di voi mi condanna di peccato?” (Giov. 8:46) La soluzione del “sacro segreto di questa santa devozione” è così grande e così importante per l’umanità che dev’essere proclamata in tutto il mondo. È il modello su cui si basano la santa devozione e la condotta cristiana nella congregazione.
NECESSITÀ DI ADDESTRARSI, ACCONTENTARSI
Per raggiungere una piena santa devozione è necessario da parte del cristiano strenuo addestramento. Bisogna sopportare opposizione e persecuzione. (II Tim. 3:12) La mira o l’obiettivo nell’addestrarsi non è di ottenere un egoistico guadagno materiale. Ma è un guadagno per chi sa accontentarsi, chi persevera nella santa devozione con autosufficienza. “Ha la promessa della vita d’ora”, cioè salute spirituale, soddisfazione, felicità e uno scopo nella vita. E anche la promessa della vita “avvenire”. — I Tim. 4:7, 8; 6:6-8; confronta Proverbi 3:7, 8; 4:20-22.
Pure se persecuzione e difficoltà colpiscono chi ha santa devozione, egli non deve temere, perché “Geova sa liberare le persone di santa devozione dalla prova”. (II Piet. 2:9) L’apostolo Pietro consiglia ai cristiani di aggiungere alla perseveranza la santa devozione. (II Piet. 1:5, 6) Li esorta a essere persone che compiono “santi atti di condotta e opere di santa devozione” per sopravvivere al giudizio del giorno di Geova. — II Piet. 3:7, 10, 11; I Piet. 4:18.
POTERE DELLA SANTA DEVOZIONE
Chi professa di avere santa devozione deve riconoscerne il potere di trasformare la sua personalità e deve essere sincero e leale nel seguire una condotta santa. (I Tim. 6:11; Efes. 4:20-24) Deve riconoscere che la Parola di Dio è la Sua espressione della via della santa devozione e quindi deve seguirne i precetti. (Tito 1:1; II Piet. 1:3) Dal momento che la santa devozione è rivolta personalmente a Dio, la sua Parola e il suo spirito gli permetteranno di conoscere Geova personalmente, intimamente, e di diventare più simile a Lui, per essere un suo imitatore. (Efes. 5:1) Così imiterà sempre più le ottime qualità di Geova Dio. — II Cor. 3:18.
Chi non bada attentamente alla propria santa devozione diventerà mentalmente malato. (I Tim. 6:3, 4) L’apostolo Paolo mise in guardia il suo più giovane compagno d’opera Timoteo dagli empi che professavano devozione a Dio. Lo esortò a maneggiare rettamente la Parola della verità, evitando i discorsi vuoti che violano ciò che è santo, per non essere distolto dalla via della santa devozione. Quindi sottolineò che ci sarebbero stati alcuni che avrebbero compiuto ogni sorta di malvagità, avendo ipocritamente una forma di santa devozione, ma mostrandosi falsi alla sua potenza. (II Tim. 2:15, 16; 3:1-5) Anche Giuda spiega che costoro non avrebbero mostrato sincera riverenza o devozione a Dio, né rispetto o apprezzamento per la sua immeritata benignità. Avrebbero usato la devozione per scopi sensuali o materialistici. La loro ipocrisia è rivelata dalla loro condotta dissoluta. — Giuda 4.
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Santi
Coloro che sono puri, specie in senso morale o spirituale; anche persone riservate al servizio di Dio, in cielo o sulla terra.
Geova stesso, essendo sommamente puro e giusto, è il Santissimo. (Osea 11:12, NW) Spesso viene chiamato “il Santo d’Israele”. (II Re 19:22; Sal. 71:22; 89:18) L’apostolo Giovanni dice ai componenti della congregazione cristiana: “Voi avete un’unzione dal santo”. (I Giov. 2:20; Gesù Cristo è “quel santo e giusto” menzionato in Atti 3:14. Gli angeli di Geova in cielo sono santi, interamente devoti al servizio di Dio, puri e giusti. — Luca 9:26; Atti 10:22.
NELL’ANTICHITÀ
Uomini sulla terra riservati al servizio di Dio sono pure stati chiamati “santi”. (Sal. 34:9) Israele, introdotto in una relazione di patto con Dio, divenne sua speciale proprietà e, come nazione, era santo a lui. Perciò i singoli componenti di quella nazione che praticavano impurità o trasgredivano, contaminavano la nazione e la facevano incorrere nella disapprovazione di Geova, a meno che non si intervenisse per eliminarli. L’avido e disubbidiente Acan ne è un esempio: il suo peccato causò difficoltà a Israele finché egli non fu scoperto e lapidato. — Gios. cap. 7.
SANTI CRISTIANI
Coloro che sono introdotti in una relazione con Dio mediante il nuovo patto sono santificati, purificati e riservati all’esclusivo servizio di Dio mediante il “sangue del patto”, il sangue sparso di Gesù Cristo. (Ebr. 10:29; 13:20) In tal modo sono costituiti “santi”. Quindi non diventano “santi” per decreto di un uomo o di un’organizzazione, ma di Dio, che li introduce in una relazione di patto con lui mediante il sangue di Gesù Cristo. Il termine “santi” si riferisce a tutti coloro che sono così uniti a Cristo e suoi coeredi, non a pochi a cui è attribuita eccezionale santità. Inoltre la Bibbia li definisce tali anche durante la vita terrena e non solo dopo la morte. Pietro dice che devono essere santi perché Dio è santo. (I Piet. 1:15, 16; Lev. 11:44) Tutti i fratelli di Cristo nelle congregazioni spesso sono chiamati “santi”. — Atti 9:13; 26:10; Rom. 1:7; 12:13; II Cor. 1:1; 13:13.
Quale “sposa” di Cristo, l’intera congregazione è raffigurata adorna di lino luminoso, puro e fino, che rappresenta “gli atti giusti dei santi”. (Riv. 19:7, 8) Nella visione si vede la simbolica “bestia selvaggia” politica di Satana il Diavolo combattere contro questi, mentre sono ancora sulla terra. (Riv. 13:3, 7) Perciò la perseveranza dei santi è duramente messa alla prova, ma essi vincono
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