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GuarigioneAusiliario per capire la Bibbia
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del suo ministero, e che ‘guarire ogni sorta di malattia e ogni sorta d’infermità’ era una cosa secondaria. Infatti provava pietà per le folle principalmente “perché erano mal ridotte e disperse come pecore senza pastore”. — Matt. 4:23; 9:35, 36; Luca 9:11.
Quel grande Insegnante provava compassione anche per le folle che lo seguivano nella speranza che potesse guarire i loro mali fisici. (Matt. 12:15; 14:14; 19:2; Luca 5:15) La sua opera di guarigione miracolosa fu un segno visibile per la sua generazione e un’ulteriore prova che era il Messia predetto. (Matt. 8:16, 17) Era anche una prefigurazione delle benedizioni risanatrici che saranno elargite al genere umano sotto il regno di Dio. (Riv. 21:3, 4) Gesù effettivamente guarì e ridiede la salute a molti: a zoppi, storpi, ciechi e muti (Matt. 15:30, 31), a epilettici e paralitici (Matt. 4:24), a una donna che soffriva di emorragia (Mar. 5:25-29), a un uomo che aveva una mano rattrappita (Mar. 3:3-5), a un idropico (Luca 14:2-4), e molte volte indemoniati furono liberati dalla schiavitù satanica. — Matt. 12:22; 15:22-28; 17:15, 18; Mar. 1:34; Luca 6:18; 8:26-36; 9:38-42; Atti 10:37, 38.
Il modo in cui Gesù curava la gente assumeva varie forme in occasioni diverse. “Alzati, prendi la tua branda e cammina”, è tutto quello che disse in un’occasione, e il malato che si trovava presso la piscina di Betzata fu sanato. (Giov. 5:2-9) In un altro caso, Gesù si limitò a pronunciare una sola parola e il malato, benché fosse lontano, fu guarito. (Matt. 8:5-13) Altre volte mise personalmente la mano sul malato (Matt. 8:14, 15) oppure toccò una ferita e la guarì. (Luca 22:50, 51) Parecchi infermi semplicemente toccavano la frangia dell’abito di Gesù, o toccavano lui, ed erano guariti. (Matt. 14:36; Mar. 6:56; Luca 6:19; 8:43-47) E non faceva alcuna differenza se la malattia durava da anni. — Matt. 9:20-22; Luca 13:11-13; Giov. 5:5-9.
Gesù non guariva i malati mediante potenza, conoscenza o sapienza propria. E neanche ricorse a terapia ipnotica, psicoterapia e simili. Piuttosto era lo spirito e la potenza di Geova che provocava la guarigione. (Luca 5:17; 9:43) Non tutti però manifestarono gratitudine rendendo gloria a Dio per aver riacquistato la salute. (Luca 17:12-18) Anche oggi non tutti riconoscono la possibilità di essere guariti per sempre grazie al sacrificio di riscatto di Cristo. — I Piet. 2:24.
Gesù delegò ad altri suoi intimi compagni d’opera tale divino potere risanatore. Quando inviò i dodici apostoli, e poi i settanta discepoli, essi ricevettero il potere di guarire i malati. (Matt. 10:5, 8; Luca 10:1, 8, 9) Dopo la Pentecoste del 33 E.V., certuni, fra cui Pietro, Giovanni, Filippo e Paolo, ricevettero pure tale potere divino di guarire in modo completo. (Atti 3:1-16; 4:14; 5:15, 16; 8:6, 7; 9:32-34; 28:8, 9) Dopo che il cristianesimo era stato fermamente stabilito, e gli apostoli erano scomparsi dalla scena di questo mondo, anche tali “doni di guarigioni” finirono. — I Cor. 12:8, 9, 28, 30; 13:8, 13.
L’importante era che chi compiva la guarigione avesse piena fede e fiducia in Geova e riconoscesse, come Gesù, che la guarigione avveniva mediante la potenza di Dio. (Matt. 17:14-20; Giov. 5:19) Non era invece necessario che gli afflitti avessero fede prima di essere sanati. (Giov. 5:5-9, 13) Molti tuttavia avevano forte fede. — Matt. 8:5-13; 15:28; Mar. 5:34; Luca 7:1-10; 17:19; Atti 14:8-10.
Le guarigioni miracolose dovevano essere un “segno” dell’approvazione di Dio. (Atti 4:22, 29, 30) Coloro che rifiutavano di riconoscere questo segno erano ciechi e sordi. (Isa. 6:10; Giov. 12:37-41) Poiché dunque tali guarigioni miracolose dovevano servire come segno per i non credenti, normalmente non venivano effettuate a favore di quelli che erano già cristiani generati dallo spirito. Infatti quando Timoteo aveva un disturbo di stomaco, Paolo gli raccomandò di prendere un po’ di vino per il suo male. — I Tim. 5:23.
GUARIGIONE SPIRITUALE
D’altra parte i pentiti hanno da Geova vera guarigione spirituale. In senso figurativo ciò significa il ritorno al suo favore e l’avere nuovamente la sua benedizione. (Isa. 19:22; 57:17-19; Ger. 33:6) Tale guarigione ha l’effetto di rafforzare le mani deboli e le ginocchia vacillanti, di aprire gli occhi ai ciechi e ridare l’udito ai sordi, di sanare zoppi e dare la parola ai muti, in senso spirituale. (Isa. 35:3-6) Ma coloro che sono incorreggibili nella loro apostasia non avranno mai guarigione e non torneranno mai in buona salute e prosperità spirituale. (II Cron. 36:15-17; Isa. 6:10; Ger. 30:12, 13; Atti 28:24-28) Similmente non ci fu guarigione per l’Egitto e per il suo faraone né per il “re d’Assiria”. — Ger. 46:11; Ezec. 30:21; Naum 3:18, 19.
Le Scritture prescrivono il rimedio per chi è malato spiritualmente. — Ebr. 12:12, 13; Giac. 5:14-16; Riv. 3:18.
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GuarnigioneAusiliario per capire la Bibbia
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Guarnigione
Il termine ebraico netsìv può indicare un presidio militare permanente; anche l’affine termine ebraico matstsàv ha significato simile. — I Sam. 13:23; 14:1, 4, 6, 11, 12, 15; II Sam. 23:14.
Durante il regno di Saul e quello di Davide i filistei avevano guarnigioni in territorio israelita. (I Sam. 10:5; 13:3, 4; I Cron. 11:16) Dopo aver sconfitto la Siria e Edom Davide lasciò delle guarnigioni nel loro territorio per prevenire una ribellione. (II Sam. 8:6, 14; I Cron. 18:13) Per la pace e la sicurezza del paese Giosafat mise guarnigioni in Giuda e nelle città di Efraim che Asa aveva conquistato. (II Cron. 17:1, 2) La presenza di tale contingente militare contribuiva a mantenere l’ordine e a tutelare gli interessi del re nei paesi in cui la popolazione locale era incline a ribellarsi.
Nel I secolo E.V. a Gerusalemme c’era una guarnigione romana, alloggiata nella fortezza Antonia, adiacente all’area del tempio. Quando una folla di ebrei trascinò Paolo fuori del tempio con l’intenzione di ucciderlo, alcuni soldati della guarnigione poterono intervenire abbastanza in fretta da salvarlo. (Atti 21:31, 32) In occasione delle feste ebraiche, altre truppe venivano a rinforzare questa guarnigione.
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GuerraAusiliario per capire la Bibbia
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Guerra
[ebr. lahhàm, consumare, divorare, quindi in senso lato, combattere; milhhamàh (derivato da lahhàm), combattimento; tsavà’, radunare, chiamare al servizio militare; qaràv (radice verbale), colpire o toccare, avvicinare, accostarsi, da cui qeràv, collisione o scontro, guerra; gr. pòlemos (da cui deriva il termine italiano “polemica”), combattimento, battaglia, guerra (in Giacomo 4:1, conflitto violento, alterco, lite); stratèuo, prestare servizio militare, fare il soldato, far guerra].
La Bibbia dice che Nimrod “andò in Assiria”; questo evidentemente fu un atto di aggressione nel territorio di Assur figlio di Sem. Là Nimrod costruì alcune città. (Gen. 10:11) Ai giorni di Abraamo un altro re della Mesopotamia, Chedorlaomer re di Elam, conquistò diverse città (tutte evidentemente all’estremità meridionale del Mar Morto) che furono costrette a servirlo per dodici anni.
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