Giovani, rispettate i vostri genitori?
“Onora tuo padre e tua madre”. — Efes. 6:2.
1. Di che cosa ci si può aspettare che i giovani cristiani diano prova nella casa?
NON è ragionevole aspettarsi che i giovani i quali danno prova d’essere discepoli di Cristo fuori di casa ne diano prova anche in casa? L’essere suoi discepoli è un modo di vivere che si rispecchia sempre nelle parole e nelle azioni. Non finisce quando il giovane cristiano entra in casa e i genitori lo interrogano sulla sua attività o gli negano il permesso di fare qualche cosa che egli vuole fare.
2. Come reagiscono molti giovani del mondo all’autorità dei loro genitori, e come questo adempie la profezia?
2 Nel mondo molti giovani reagiscono in modo ribelle e ingiurioso quando i loro genitori proibiscono loro di fare qualche cosa o li correggono. Alcuni sono perfino scappati per vivere come volevano. Tali figli mostrano mancanza di rispetto per i genitori e sono privi di affetto naturale. Parleranno d’amore, ma quanto amore mostrano ai genitori quando fuggono, facendo preoccupare i genitori fino al punto che s’ammalano? Pensano soltanto ai loro egoistici desideri. Mostrano in tal modo gratitudine per quello che i genitori hanno fatto per loro? È questo un mostrare rispetto per loro? Ciò che vediamo qui è quanto fu predetto in II Timoteo 3:1-4, dove dice che negli “ultimi giorni” i giovani sarebbero stati “disubbidienti ai genitori”, “ingrati”, e non avrebbero avuto “affezione naturale”. I giovani che vogliono dar prova d’essere discepoli di Cristo mostreranno ai genitori più rispetto di questo.
3. Perché è meglio ubbidire ai genitori che insistere di fare a modo vostro?
3 È solo naturale che ogni tanto i vostri genitori proibiscano a voi giovani di fare qualche cosa. Sebbene possiate non capire perché i genitori dicono No, non è meglio che rispettiate la matura decisione dei vostri genitori anziché insistere di fare a modo vostro? Da quando eravate bambini i vostri genitori vi hanno protetti da voi stessi proibendovi di giocare con coltelli, di mettere un dito nella presa di corrente, di correre nella strada senza guardare da tutt’e due le parti e di associarvi con cattivi compagni. Giacché facevano bene a proibirvi tali cose perché potevano vedere pericoli che voi non potevate vedere, non è possibile che facciano bene a proibirvi di fare certe cose ora che siete giovane? Non è possibile che ora vedano cose con le quali potete nuocervi che voi potete non vedere?
4. Quale esempio possiamo considerare che mostra la saggezza di rispettare i desideri dei genitori?
4 Una ragazza giovane, per esempio, può infatuarsi di un ragazzo e volerlo sposare, ma i genitori di lei dicono No. Ella crede d’esserne pazzamente innamorata e non riesce a capire perché i genitori non le permettano di sposarsi. È indignata per il loro rifiuto e può anche pensare in modo ribelle di fuggire con lui. Non si rende conto che i genitori capiscono il matrimonio e i suoi problemi più chiaramente di lei. Vogliono che faccia un matrimonio felice, ma sanno che ciò richiede una maturità che ella non ha ancora. Sono ben consapevoli che la sua possibilità di fare un matrimonio felice sarà molto maggiore quando avrà alcuni anni di più. Le statistiche mostrano che il matrimonio di coloro che hanno vent’anni e meno ha quattro volte più probabilità di finire nel divorzio del matrimonio di coloro che hanno più di ventun anni.
5. Qual è la volontà di Dio per i giovani?
5 Sebbene questa giovane ragazza sia delusa e non capisca perché i genitori le abbiano rifiutato il permesso di sposarsi, ella mostrerà rispetto per la loro decisione se vorrà dar prova d’essere discepola di Cristo. Dio vuole che i giovani ubbidiscano ai loro genitori anche quando non sono d’accordo su una decisione dei genitori. “Figli, siate ubbidienti ai vostri genitori in ogni cosa, poiché questo è grato al Signore”. (Col. 3:20) Quando sarà più avanti con gli anni potrà essere grata d’avere ubbidito e rendersi conto allora che ancora una volta i suoi amorevoli genitori l’hanno protetta dal procurarsi serio danno.
6, 7. In che modo un giovane maggiorenne può dover considerare i desideri dei genitori di diminuire certe attività ed essere obbligato a ubbidire a quei desideri?
6 Per fare un altro esempio, prendete un ragazzo che ha compiuto i ventun anni e si è fidanzato, ma abita ancora in casa. Sebbene contribuisca finanziariamente alle spese di casa, il padre provvede l’abitazione e soddisfa la maggior parte dei suoi bisogni. Il padre è contrario a che la sera rimanga ripetutamente fuori con la fidanzata fino a tardi. Il ragazzo non capisce perché non possa vedere la fidanzata tutte le volte che vuole e rimanere fuori finché vuole, dato che è maggiorenne. Conoscendo i pericoli fisici per la salute di suo figlio se sta alzato fino a tardi, per non menzionare i pericoli morali, il padre ritiene sia meglio porre al figlio delle limitazioni per il suo stesso bene. La ragazza non amerà di meno il ragazzo perché rispetta i desideri di suo padre, ma dovrebbe rispettarlo di più.
7 Ma giacché il ragazzo è maggiorenne, è egli obbligato a ubbidire al padre? La Bibbia non stabilisce un’età legale a cui il figlio possa smettere di ascoltare la disciplina del padre mentre abita nella casa del padre. Essa dice: “Ascoltate, o figli, la disciplina di un padre, e prestate attenzione, in modo da conoscere l’intendimento”. (Prov. 4:1) Giacché il ragazzo è nella casa di suo padre, ha dalle Scritture il comando di rispettare i desideri di suo padre anche se è maggiorenne.
AUTORITÀ NELLA FAMIGLIA
8. Chi è scritturalmente il capo della famiglia, e come si può illustrare questa attività?
8 Nella sua Parola scritta Geova ha reso chiaro che il padre è il capo della famiglia. (Efes. 5:23) Questo è necessario perché la famiglia operi in pace e unità. Al secondo posto nella direzione della famiglia, naturalmente, c’è la madre. Potremmo paragonare la famiglia a una nave. Il padre è come il capitano, a cui tutti sulla nave hanno l’obbligo di ubbidire. Il capitano ha la responsabilità di mantenere l’ordine e tenere la nave sulla rotta e in funzione. Così è per il padre di famiglia. La madre è come il primo aiutante, l’ufficiale in seconda. Come l’equipaggio deve ubbidire a questi ufficiali della nave e onorarli, così i figli devono ubbidire ai genitori e onorarli. (Efes. 6:1) L’andamento della famiglia può esser messo in pericolo da figli ribelli proprio come quello di una nave può essere messo in pericolo da un equipaggio ribelle.
9, 10. (a) Quale buon consiglio dà la Bibbia ai giovani, e come la famiglia di Abraamo illustra l’autorità dei genitori? b) Come mostrò Gesù che i figli e le figlie dovevano onorare i genitori?
9 Sotto la disposizione di Dio i figli devono dunque onorare il padre e la madre e ubbidire loro. “Osserva, o figlio mio, il comandamento di tuo padre, e non abbandonare la legge di tua madre”. (Prov. 6:20) Isacco fece questo mentre era nella casa di suo padre. Sebbene avesse circa quarant’anni quando si sposò, rispettò l’autorità di suo padre e accettò la moglie che il padre gli scelse. Giacché Abraamo aveva diritto di scegliere una moglie per Isacco, che era maggiorenne ma abitava nella casa di suo padre, non ha oggi un padre il diritto di imporre restrizioni al figlio maggiorenne che abita in casa sua? Come capo della casa lo ha certamente.
10 Nei tempi biblici l’autorità dei genitori, particolarmente quella del padre, aveva un ampio raggio. Finché il padre era vivo e in grado di dirigere la casa i figli e le figlie gli erano sottoposti. Se un figlio metteva su casa per conto proprio, diveniva il capo della sua propria casa. Sebbene non fosse più sottoposto all’autorità di suo padre, gli era sempre richiesto di onorare i genitori. Gesù condannò i capi religiosi del suo giorno che asserivano di non dover onorare il padre e la madre dando loro assistenza finanziaria quando ne avevano bisogno se davano il denaro al tempio. Egli disse che rendevano “la parola di Dio senza valore” a causa di tradizioni come questa. — Matt. 15:3-9.
11. Perché oggi i giovani cristiani vorranno rispettare l’autorità del padre, e come deve il padre esercitare la sua autorità?
11 Oggi i giovani che vogliono essere cristiani rispetteranno l’autorità del padre nella famiglia e gli ubbidiranno. Dagli esempi biblici vedono che Dio vuole così, ed essi desiderano fare la volontà di Dio. (Col. 3:20) In una casa cristiana, naturalmente, il padre si sforzerà d’evitare di abusare della sua autorità esasperando i figli. (Col. 3:21) Non disciplinandoli con intendimento e amore potrebbe demoralizzarli, facendoli esasperare e scoraggiare. Può conquistarsi la loro fiducia e il loro rispetto essendo imparziale, risoluto riguardo ai princìpi scritturali e amorevole nel modo di trattarli.
CASA DIVISA
12. Perché i figli credenti devono rispettare il padre incredulo?
12 Ma supponete che la madre e i figli siano dedicati cristiani ma il padre no. Sono i figli obbligati a rispettarlo e ubbidirgli? Anche se non è servitore di Geova Dio, è sempre capo della famiglia e ha diritto all’onore e all’ubbidienza. Come la moglie credente ha dalle Scritture il comando d’essere sottoposta al marito incredulo, così i figli cristiani devono essere sottoposti al padre incredulo. “Mogli, siate sottoposte ai vostri mariti, come si conviene nel Signore”. — Col. 3:18.
13. Se il giovane cristiano vuole intraprendere il ministero in servizio continuo ma il padre incredulo vuole che vada all’università, che cosa farà?
13 Se il padre desidera che suo figlio vada all’università ma il figlio preferirebbe dedicare il suo tempo al ministero cristiano, che cosa deve fare? Può spiegare il suo desiderio al padre, e può darsi che il padre gli dia il consenso di dedicare tutto il suo tempo al ministero. Se no, è obbligato a sottomettersi ai desideri di suo padre finché sia maggiorenne e finché abiti nella casa di suo padre. Il padre ha diritto di decidere in merito alla sua istruzione. Ma mentre va all’università il figlio vorrà mantener forte la sua fede così che la sua spiritualità non sia danneggiata dall’ateistico pensiero che vi trova.
14, 15. Perché i figli credenti si preoccuperebbero se il padre incredulo li facesse andare in una chiesa di Babilonia la Grande, e che cosa farebbero?
14 Ora, che cosa faranno i figli credenti quando il padre incredulo insiste che assistano alle funzioni religiose in una chiesa di Babilonia la Grande? Questo riguarda una questione molto seria che implica la loro lealtà a Geova Dio. Essi sanno che il vero cristiano non adorerà slealmente un falso dio né parteciperà a un falso servizio religioso. Sanno che le Scritture comandano ai cristiani di ‘fuggire l’idolatria’ e di ‘uscire’ da Babilonia la Grande. (1 Cor. 10:14; Riv. 18:4) Che cosa faranno?
15 Ubbidiranno al padre e andranno in chiesa, ma giunti lì, dovranno prendere una decisione personale circa il partecipare alla funzione religiosa o no. Sono giunti al punto in cui c’è diretto contrasto tra i comandi di Dio e i comandi del loro padre. Il padre li ha spinti al punto in cui sono costretti a disubbidire a lui o a disubbidire a Dio. Quando l’apostolo Pietro si trovò a dover prendere una decisione alquanto simile perché le autorità legali di Gerusalemme gli avevano comandato di smettere di parlare intorno a Gesù Cristo, disse: “Dobbiamo ubbidire a Dio quale governante anziché agli uomini”. (Atti 5:29) Egli fu disposto ad accettare qualunque punizione potessero infliggergli perché ubbidiva al Supremo Sovrano.
16. Il giovane come può considerare la punizione che riceve dal genitore incredulo perché si è rifiutato di disubbidire a Dio?
16 Il giovane cristiano che ubbidientemente arriva fino al punto dov’è scritturalmente possibile per ubbidire al padre incredulo può essere punito dal padre se rifiuta di compiere un atto di falsa adorazione. Benché sia spiacevole, può trovare conforto nel fatto che soffre perché fa quello che è giusto agli occhi di Dio. “Poiché se qualcuno, per coscienza verso Dio, sopporta cose dolorose e soffre ingiustamente, questa è cosa grata. Poiché quale merito vi è se, quando peccate e siete schiaffeggiati, lo sopportate? Ma se, quando fate il bene e soffrite, lo sopportate, questa è cosa grata presso Dio”. — 1 Piet. 2:19, 20.
PARLATE RISPETTOSAMENTE
17. Perché il giovane cristiano rifiuterebbe di parlare in modo irrispettoso dei suoi genitori quando è con altri giovani?
17 Fra i giovani del mondo c’è la comune abitudine di parlare in modo irrispettoso dei genitori quando sono in compagnia di altri giovani. Come può il giovane cristiano far questo e tuttavia ubbidire al comando scritturale di onorare il padre e la madre? Poiché ne parla rispettosamente in loro presenza, non dovrebbe anche parlarne rispettosamente quando non è in loro presenza? Giacché venne da loro, non disonorerebbe se stesso se disonorasse loro? Dovrebbe permettere che il suo rispetto per loro diminuisca solo perché è alla presenza di giovani che non hanno rispetto per i genitori?
18. Perché il giovane cristiano non vorrà mai maledire i suoi genitori?
18 Alcuni giovani del mondo sono così ribelli e irrispettosi verso i genitori che li maledicono in faccia. Il giovane che fa questo come può considerarsi cristiano? La Parola di Dio non insegna ai giovani di trattare i genitori in questa maniera indipendentemente da quanto siano arrabbiati per qualche cosa. Non si mostra amore con clamore e parola ingiuriosa. Notate il consiglio che dà la Bibbia sotto questo aspetto: “Ogni acrimoniosa amarezza e rancore e ira e clamore e parola ingiuriosa sia tolta via da voi con ogni malizia”. (Efes. 4:31) Giacché clamore e parola ingiuriosa non hanno posto nel modo di vivere cristiano, come può il giovane cristiano usarli in qualsiasi tempo, tanto meno verso i genitori?
19, 20. (a) Dio come considera la mancanza di rispetto verso i genitori? (b) Che cosa chiede effettivamente il giovane maledicendo suo padre o sua madre?
19 La legge che Geova diede alla nazione d’Israele mostra che egli considera una cosa grave il parlare in modo irrispettoso verso i genitori. La sua legge afferma: “Chi colpisce suo padre e sua madre si deve mettere a morte senza fallo. E chi invoca il male su suo padre e su sua madre si deve mettere a morte senza fallo”. (Eso. 21:15, 17) Dio non richiede tale punizione nella disposizione cristiana delle cose, ma il fatto che sotto la legge mosaica lo richiedesse rende chiaro che non si compiace di tale grave mancanza di rispetto.
20 Quando un giovane maledice suo padre o sua madre e chiede a Dio di dannarli, non invoca il male su di loro? Egli chiede a Dio di condannarli alla punizione eterna. Che ingratitudine per le loro cure verso di lui! Che ribellione contro l’autorità divinamente costituita! Il giovane che fa questo come può pensare che Dio se ne serva per alcuna cosa? Non segue affatto l’esempio di Gesù, che ebbe il più profondo rispetto verso suo Padre e fece ubbidientemente la sua volontà. — Giov. 5:30.
21. Come reagirà il giovane cristiano essendo ingiuriato da un padre incredulo, e che cosa può aiutarlo a mantenere un’attitudine rispettosa?
21 Il giovane che vuole essere seguace di Gesù Cristo rispetterà i genitori, dando loro debito onore. Anche se non sono dedicati servitori di Geova, ne parlerà sempre rispettosamente. Se il padre incredulo gli parla ingiuriosamente, mostrerebbe uno spirito cristiano rispondendo nella stessa maniera? Esercitando padronanza di sé si asterrà saggiamente dal dire qualsiasi cosa cattiva. La sua buona condotta potrebbe guadagnare il padre facendolo divenire servitore di Geova, come la buona condotta della moglie cristiana può guadagnare il marito di lei. (1 Piet. 3:1, 2) Ricordando ciò che disse l’apostolo Paolo può essere aiutato a mantenere un’attitudine rispettosa: “Quando siamo oltraggiati, benediciamo; quando siamo perseguitati, sopportiamo; quando siamo diffamati, supplichiamo”. (1 Cor. 4:12, 13) In Romani 12:17 egli disse pure: “Non rendete a nessuno male per male”.
PERCHÉ È RAGIONEVOLE
22. Perché è specialmente importante che il giovane cristiano mostri rispetto ai suoi genitori?
22 Se sei un giovane cristiano, può non esserti facile mostrare sempre rispetto ai tuoi genitori e render loro l’onore che gli è dovuto. Tutt’intorno a te ci sono giovani che si ribellano ai loro genitori, ed è difficile combattere il loro spirito di ribellione. Ma come puoi essere discepolo di Cristo e ricevere i vantaggi della norma del suo Regno se rigetti la disposizione divina per mantenere la legge e l’ordine nella famiglia? Se vi manchi di rispetto ora, non è probabile che mancherai di rispetto alla disposizione di Geova per la legge e l’ordine sotto il suo regno? Puoi dare prova a Geova che sarai suddito ubbidiente della norma del suo Regno dopo Armaghedon mostrando ubbidienza ora, prima di Armaghedon, alla norma dei genitori.
23. Anziché turbarsi quando i genitori hanno una veduta diversa, che cosa può considerare il giovane cristiano?
23 Il fatto che sei di una generazione diversa da quella dei tuoi genitori rende solo naturale che tu non la pensi come loro su ogni cosa. Forse ritieni che siano di vedute ristrette, ma hai mai pensato che probabilmente le vedute ristrette sono le tue perché ti mancano maturità ed esperienza nella vita? Chi ha vissuto il doppio di te, o più a lungo, non ha maggiore probabilità di avere una veduta equilibrata delle cose e di essere meglio in grado di capire i problemi che può comportare una certa linea di condotta? I giovani tendono a prendere decisioni più affrettate perché sono privi dell’equilibrato pensiero che si acquista con l’età matura. Un buon esempio di ciò è il giovane re Roboamo subito dopo che ascese al trono. Gli anziani che avevano consigliato suo padre gli diedero un sano, maturo suggerimento, ma egli lo rigettò preferendo l’avventato consiglio dei giovani che erano cresciuti con lui. Il risultato fu il disastro per il suo regno. Dieci tribù si staccarono e stabilirono un regno separato. — 1 Re 12:6-8.
24. Il giovane come può trarre vantaggio ascoltando i suoi genitori?
24 Con buona ragione la Parola di Dio ti dice: “Ascolta, figlio mio, la disciplina di tuo padre, e non abbandonare la legge di tua madre”. (Prov. 1:8) Puoi trarre vantaggio dalla loro maturità e maggiore esperienza nella vita. Forse non sanno tutte le cose scientifiche che tu hai imparate a scuola, ma sanno di più riguardo alla vita e ai suoi problemi. Se hai la benedizione d’avere genitori che rispettano le leggi e i consigli di Geova, la guida e i consigli che ti possono dare sono specialmente utili.
25. Fate un esempio indicante perché i giovani hanno bisogno del consiglio e della guida dei genitori.
25 Quando sei giovane i tuoi desideri fisici sono molto forti, e tali desideri possono vincere la tua facoltà di pensare e ragionare chiaramente. Quindi i consigli dei tuoi genitori e le loro decisioni possono impedirti di fare stupidi sbagli che ti rovinerebbero la vita. Per esempio, quando ti dicono di non “abbandonarti a sfrenate effusioni amorose” con qualcuno del sesso opposto, sanno perché è pericoloso per te. Sanno che Dio ha fatto il tuo corpo in modo tale che quando sei carezzato da qualcuno del sesso opposto i tuoi desideri sessuali sono stimolati, preparandoti per le relazioni sessuali. Non essendo sposato non hai il diritto di avere tali relazioni. Quando permetti dunque che qualcuno stimoli in questo modo i tuoi desideri sessuali, c’è la forte probabilità che tu commetta il peccato della fornicazione. (1 Cor. 6:9, 10) Se non arrivi a quel punto, puoi rimanere frustrato ed emotivamente turbato. Non è dunque ragionevole ascoltare i tuoi genitori e rimandare il fare l’amore finché tu sia più avanti con gli anni e sposato?
26. I giovani cristiani che cosa sono esortati a fare?
26 A motivo di ciò che abbiamo considerato, la condotta saggia per i giovani è di dare ascolto al consiglio della Parola di Dio: “Siate ubbidienti ai vostri genitori unitamente al Signore”. (Efes. 6:1) Non permettete che l’attitudine ribelle dei giovani del mondo influisca sulla vostra attitudine verso vostro padre e vostra madre. Riconoscete l’amore che i vostri genitori hanno per voi e il loro interesse per il vostro benessere. Rispettatene la maturità e il pensiero più equilibrato. Sottomettetevi alla loro autorità. Date ascolto al consiglio scritturale: “‘Onora tuo padre e tua madre’; il quale è il primo comando con la promessa: ‘Affinché ti venga bene e duri a lungo sulla terra’”. — Efes. 6:2, 3.