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Mettono i piaceri al posto di Dio: perché?La Torre di Guardia 1983 | 15 dicembre
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i piaceri ha sostituito quello per Dio. La religione, o quel che ne resta, è stata relegata a poche occasioni particolari, come matrimoni e funerali, in cui la religiosità è ancora ritenuta necessaria. Le distrazioni secolari hanno preso il posto della devozione e della spiritualità.
Questa crescente ondata di secolarizzazione fra persone che dicono di credere in Dio coincide con ciò che aveva in mente l’apostolo Paolo quando parlò di uomini che sarebbero divenuti “amanti dei piaceri anziché amanti di Dio”. E indicò questo fatto come un avvertimento, un segno dell’arrivo degli “ultimi giorni”, nei quali vi sarebbero stati “tempi difficili”. (II Timoteo 3:1, 2, 4) Il fatto che oggi moltitudini di persone ‘mettano i piaceri al posto di Dio’, come predisse Paolo, è una delle numerose prove che viviamo negli ultimi giorni. — The New English Bible.
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“Una forma di santa devozione”La Torre di Guardia 1983 | 15 dicembre
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“Una forma di santa devozione”
VEDENDO calare il sostegno di cui godono, le chiese stanno disperatamente cercando di raccogliere le forze e di incrementare il numero dei fedeli. Ma spesso le tattiche impiegate non fanno che peggiorare la situazione. Cercano di far leva sulla mentalità dedita ai piaceri. In che modo? Ecco alcuni esempi di ciò che le chiese stanno facendo per attirare le persone:
“Oggi negli Stati Uniti ci sono 3.000 gruppi di ministri-clown che per servire Dio si mettono nasoni e abiti variopinti”, scrive la rivista Time. Troupe denominate ‘Pazzi per Cristo’ o ‘Pazzi santi’ ballano, fanno giochi di prestigio, danno spettacolo come mimi, vanno in bicicletta dentro la chiesa, distribuiscono pop-corn e gettano coriandoli e palloncini ai fedeli. A Saskatoon, in Canada, un congresso dell’Associazione canadese per l’educazione pastorale ha incluso un corso sulle tecniche dei clown come mezzo per raggiungere le persone.
“Per richiamare l’attenzione, un predicatore evangelico ricorre al karatè”. Così diceva il titolo di un articolo di giornale che descriveva i “sermoni-show” di un predicatore itinerante battista. “La gente non vuole sentire le prediche di qualcuno che dica loro cosa fanno di male”, spiega il predicatore. “Ma vengono volentieri a vedere un esperto di karatè”. Secondo il predicatore, la maggioranza delle persone, dopo aver visto lo show, rimangono anche per il sermone. “Ogni tanto qualcuno se ne va”, ha aggiunto. “Ma capita di rado”.
In un articolo intitolato “Le chiese ricorrono alla magia per attirare i parrocchiani”, The Wall Street Journal cita un pastore dell’Indiana (USA), il quale dice che “quando un mago sale sul pulpito, alle funzioni vengono persone che mancavano da mesi”. L’Associazione aconfessionale dei maghi cristiani calcola che negli Stati Uniti vi siano più di un migliaio di ministri-maghi, e ogni estate patrocina seminari per insegnare nuovi trucchi.
“Spogliarello sul pulpito”: Così un giornale ha descritto quanto accadeva in una chiesa unitariana di Dallas. Le funzioni domenicali di questa chiesa includevano una “danzatrice esotica”: “quando aveva finito, non rimaneva nient’altro che il suo minuscolo slip e l’immaginazione dei fedeli”, dice la notizia. Al numero assistevano, oltre ai 200 fedeli adulti, anche i bambini. “Non ho udito una sola lamentela”, ha detto il ministro. “Il numero si inseriva benissimo nella nostra funzione”.
Questi non sono affatto episodi isolati avvenuti in qualche strana setta o culto. Le chiese cosiddette rispettabili, tradizionali, ricorrono alle stesse trovate. Oltre a clown e maghi, si avvalgono di cantanti folk, gruppi rock, danzatrici del ventre, astronauti, stelle del cinema e altre celebrità, nel tentativo di potenziare la loro attrattiva in declino.
Ma anche se in questo modo alcune “anime perse” vengono riportate in chiesa, si può davvero dire che siano state aiutate a divenire “amanti di Dio” se ciò che le attira è una danza “esotica” o lo spettacolo di un mago? Piuttosto, non vengono in tal modo rese ancor più “amanti dei piaceri”, e per di più con la coscienza sopita in quanto possono trastullarsi con l’approvazione della chiesa? Sono senz’altro divenute persone ‘aventi una forma di santa devozione ma che si mostrano false alla sua potenza’. — II Timoteo 3:5.
Adempiuta la profezia
Tutto questo ha spinto l’ecclesiastico William Rauscher a dire: “Oggi troppe chiese sono diventate centri di divertimento all’insegna dello Spirito Santo, invero più spiritati che spirituali. Gran parte di ciò che oggi viene spacciato per religione lascerebbe scioccato San Paolo”. In effetti, però, difficilmente l’apostolo Paolo ne sarebbe scioccato. Perché? Perché, come abbiamo visto, egli fu ispirato a scrivere che negli ultimi giorni le persone ‘avrebbero messo i piaceri al posto di Dio’!
Con l’espressione “amanti dei piaceri anziché amanti di Dio” (Traduzione del Nuovo Mondo) l’apostolo Paolo richiama l’attenzione sulle contraddizioni e sull’incoerenza — quindi sull’ipocrisia — di tali persone. Pur volendo mantenere una certa religiosità nella loro vita, hanno messo i piaceri al posto di Dio come oggetto del loro amore e della loro devozione. In questo modo hanno fatto dei piaceri il loro dio.
Il continuo processo di secolarizzazione e il sostegno sempre minore dato alle chiese sono ulteriori chiare prove che stiamo vivendo negli ultimi giorni dell’attuale sistema di cose. Anzi, queste cose indicano che viviamo proprio alla fine, nella fase conclusiva, degli ultimi giorni.
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Un mondo amante dei piaceri sta per finire!La Torre di Guardia 1983 | 15 dicembre
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Un mondo amante dei piaceri sta per finire!
LA STORIA è piena di esempi di potenti regni e imperi la cui fine fu determinata dalla degradazione morale, dalla dissolutezza e dallo smodato amore dei piaceri. Anche in seno alle singole nazioni, dinastie o regimi sono crollati perché l’amore dei piaceri ne aveva intaccato la fibra morale.
Per esempio, nel libro Outlines of Roman History (Cenni di storia romana), William Morey scrive: “Se ci venisse chiesto quali furono i sintomi della decadenza morale [di Roma] dovremmo rispondere: l’egoismo delle classi, l’accumulo delle ricchezze, . . . l’amore dell’oro e la passione per la lussuria . . . Questi erano mali di natura morale, che difficilmente alcun governo avrebbe potuto sanare”.
Oggi non vediamo forse le persone completamente prese da un modo di vivere mondano, imperniato sui piaceri? Non viviamo in un mondo amante dei piaceri? Sì, non c’è dubbio, perché, sebbene molti tengano ancora a una certa religiosità, le attività socio-ricreative hanno preso il sopravvento. Le persone sono diventate come quelle dei giorni di Noè, essendo occupate in cose come ‘mangiare e bere’. Sono troppo impegnate a soddisfare i propri desideri per prestare attenzione ai loro bisogni spirituali. Sostenere la religione e interessarsene non va decisamente più di moda. — Matteo 24:37-39.
Questo amore per i piaceri e il relativo calo del sostegno dato alla religione acquistano particolare significato se si esamina la fine di un antico impero, quello babilonese. Gli insoliti particolari di quel crollo, come pure altri fatti storici, sono stati scritti nella Bibbia per una specifica ragione: ‘Furono scritti per avvertimento a noi sui quali sono arrivati i termini dei sistemi di cose’. — I Corinti 10:11.
Un’antica lezione
Il fiume Eufrate aveva un ruolo determinante nella vita della grande città di Babilonia. Nel suo libro History of Cyrus the Great (Storia di Ciro il Grande, 1878), Jacob Abbott scrisse: “[Babilonia] era la capitale di un vasto e fertilissimo territorio, che si estendeva sulle due rive dell’Eufrate verso il Golfo Persico. . . . L’Eufrate era la grande fonte di fertilità dell’intera regione che attraversava”. La prosperità di Babilonia era quindi legata all’Eufrate. Perciò è più che significativo il fatto che anche la caduta della città fosse collegata a quel fiume.
Abbott fa questa interessante descrizione della conquista di Babilonia da parte di Ciro:
“Ciro avanzò verso la città. Dispose un forte distaccamento di truppe a monte, di fronte all’apertura delle mura principali
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