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Libro biblico numero 57: Filemone“Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”
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troviamo in Matteo 6:14 e quelle di Paolo in Efesini 4:32. Similmente ci si può attendere che i cristiani odierni siano benigni e perdonino un fratello che può averli offesi. Se Filemone poté perdonare uno schiavo di cui era proprietario e che era legalmente libero di maltrattare a suo piacimento, dovrebbe essere assai più facile per i cristiani d’oggi perdonare un fratello che li ha offesi.
10. Com’è evidente nella lettera a Filemone l’operato dello spirito di Geova?
10 L’operato dello spirito di Geova è molto evidente in questa lettera a Filemone. È manifesto nella maniera magistrale in cui Paolo affrontò un problema assai delicato. È evidente dalla comprensione, dal tenero affetto e dalla fiducia in un conservo cristiano manifestati da Paolo. Si vede dal fatto che la lettera a Filemone, come il resto delle Scritture, insegna princìpi cristiani, incoraggia l’unità cristiana e magnifica l’amore e la fede che abbondano fra “i santi”, i quali sperano nel Regno di Dio e la cui condotta rispecchia l’amorevole benignità di Geova. — V. 5.
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Libro biblico numero 58: Ebrei“Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”
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Libro biblico numero 58: Ebrei
Scrittore: Paolo
Dove fu scritto: Roma
Quando fu completato: ca. 61 E.V.
1. In conformità con quale incarico Paolo scrisse la lettera agli Ebrei?
PAOLO è noto in particolare come l’apostolo “delle nazioni”. Ma il suo ministero si limitò forse ai non ebrei? Niente affatto! Poco prima che Paolo si battezzasse e ricevesse il suo incarico, il Signore Gesù disse ad Anania: “Quest’uomo [Paolo] è per me un vaso eletto per portare il mio nome alle nazioni e anche ai re e ai figli d’Israele”. (Atti 9:15; Gal. 2:8, 9) Il libro di Ebrei fu veramente scritto in conformità con l’incarico di Paolo di portare il nome di Gesù ai figli d’Israele.
2. Come si possono confutare gli argomenti secondo cui lo scrittore di Ebrei non sarebbe Paolo?
2 Comunque, alcuni critici dubitano che Ebrei sia stato scritto da Paolo. Un’obiezione è che il nome di Paolo non compare nella lettera. Ma questo non è realmente un ostacolo, poiché molti altri libri biblici canonici non nominano il loro scrittore, che è spesso identificato da prove interne. Inoltre, alcuni pensano che Paolo abbia omesso di proposito il suo nome scrivendo ai cristiani ebrei della Giudea, perché lì il suo nome era divenuto oggetto di odio fra i giudei. (Atti 21:28) Nemmeno il cambiamento di stile rispetto alle sue altre epistole costituisce una valida obiezione al fatto che lo scrittore sia stato Paolo. Che si rivolgesse a pagani, a giudei o a cristiani, Paolo dimostrava sempre la sua capacità di divenire “ogni cosa a persone di ogni sorta”. Qui egli presenta il suo ragionamento ai giudei come farebbe un giudeo, con argomenti che essi potevano pienamente capire e apprezzare. — 1 Cor. 9:22.
3. Quali indizi interni comprovano che Paolo fu lo scrittore della lettera agli Ebrei e inoltre che la scrisse primariamente per i giudei?
3 Gli indizi interni comprovano tutti che il libro fu scritto da Paolo. Lo scrittore era in Italia ed era in compagnia di Timoteo. Questi fatti corrispondono alla situazione di Paolo. (Ebr. 13:23, 24) Inoltre, la dottrina è tipica di Paolo, benché gli argomenti siano presentati da un punto di vista giudaico, destinati a suscitare interesse nella congregazione strettamente ebraica cui la lettera era indirizzata. A questo proposito un commentario biblico dice della lettera agli Ebrei: “Che fosse scritta a giudei, per natura tali, è provato dalla struttura dell’intera epistola. Se fosse stata scritta ai gentili, nemmeno uno su diecimila avrebbe potuto comprendere l’argomento, perché essi non avevano dimestichezza con il sistema giudaico, la conoscenza del quale è data ovunque per scontata dallo scrittore di questa epistola”.a Questo contribuisce a spiegare la differenza di stile rispetto alle altre lettere di Paolo.
4. Quale ulteriore prova c’è che lo scrittore di Ebrei fu Paolo?
4 La scoperta del papiro Chester Beatty II (P46) verso il 1930 ha fornito un’ulteriore prova che lo scrittore fu Paolo. Commentando questo codice papiraceo, scritto all’incirca solo un secolo e mezzo dopo la morte di Paolo, Frederic Kenyon, noto critico testuale inglese, disse: “È da notare che Ebrei è posto immediatamente dopo Romani (posizione quasi senza precedenti), il che mostra che nella data
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