Fede e determinazione necessarie per essere accetto a Geova
“Senza fede è impossibile essere accetto . . . a Dio”. — Ebr. 11:6.
1. sotto quale aspetto tutti i bambini normali nascono uguali?
QUANDO si tratta della fede, tutti i bambini nascono uguali. Sono tutti senza fede. Pure uguali sono tutti i neonati nell’essere completamente senza fede, in quanto hanno tutti la stessa capacità mentale, se normali, di coltivare in seguito la fede nella vita. Il seme della fede dev’essere prima piantato, poi innaffiato, nutrito e coltivato, se si vuole che cresca e fiorisca. Questo spiega perché alcuni acquistano la fede in tenera età, altri più tardi nella vita, mentre altri ancora muoiono di vecchiaia senza fede come il giorno che nacquero.
2. Quale somiglianza ha la fede con altri tesori?
2 Sotto certi aspetti la fede si può paragonare a un tesoro, poiché ha davvero un prezioso valore. Comunque, non è un’eredità già pronta trasmessa dai propri genitori, ma è un tesoro che si accumula individualmente durante la propria vita, ed è proporzionato allo sforzo che si fa per accrescerlo. E come per altri tesori, si può perdere o distruggere con facilità se non si custodisce e non si protegge attentamente.
3, 4. (a) In che modo i dizionari definiscono la fede? (b) Su quale autorità si dovrebbe basare la vostra fede?
3 Come definireste o come descrivereste la fede? Che cos’è questa qualità mentale che tutte le persone normali hanno l’uguale capacità di acquistare, questa sostanza che si deve coltivare, questo tesoro così prezioso che non si può valutare in denaro, questo sacro possesso che si può perdere o distruggere, questa condizione spirituale del cuore richiesta da tutti coloro che riceveranno la vita eterna?
4 I dizionari definiscono la fede come accettazione mentale di una proposizione come vera, basata sull’altrui autorità, anziché sulla propria conoscenza, sul proprio ragionamento o sulla propria esperienza. Pertanto si può dire che si ha fede in Geova Dio, fede nel suo Figlio Gesù Cristo, e fede nella Sacra Parola di Dio la Bibbia. Il bambino che ha fede la basa dapprima su ciò che i genitori e altri gli insegnano. In seguito, il bambino impara che i suoi genitori e insegnanti non hanno sempre ragione, e così cerca un’autorità superiore su cui basare la sua fede. In verità, chi vuole avere una forte, incrollabile fede deve fondarla su ciò che è più alto dell’autorità umana.
5. (a) Quale definizione dà l’apostolo Paolo della fede? (b) Spiegate come la parola greca hy·poʹsta·sis descrive appropriatamente la fede.
5 L’apostolo Paolo definì la fede come “la sicura aspettazione [gr., hy·poʹsta·sis] di cose sperate, l’evidente dimostrazione [gr., eʹleg·khos] di realtà benché non vedute”. (Ebr. 11:1) Geova ha fatto molte promesse di cose che devono ancora avvenire. Si può sperare che tali cose si avverino, ma tale espressione può essere solo un desiderio della fantasia, non vera fede. La fede è più che semplice aspettazione. È aspettazione sicura fino al punto che è in grado di sostenere, confermare e garantire che quanto si spera diverrà realtà. Questo è il significato di hy·poʹsta·sis, parola comune negli antichi documenti commerciali di papiro in relazione alle garanzie date negli affari.
6. Spiegate come la fede si può anche definire con la parola greca eʹleg·khos.
6 In altre parole, la fede è “l’evidente dimostrazione di realtà benché non vedute”. L’occhio umano non vede al presente nessuna evidenza di mondiali condizioni paradisiache qui sulla terra. Comunque, quelli che hanno fede che questo diverrà presto realtà hanno la prova o l’evidenza che si può dimostrare (eʹleg·khos) per sostenere la loro credenza che tale promesso paradiso mondiale verrà presto. Per loro non è dunque solo un infantile desiderio, un ipotetico o filosofico sogno. Questi che hanno fede sono in possesso di un’evidenza così vigorosa che può confutare quanto sembra contrario. Porta alla luce e rende evidente ciò che non si discerne apertamente. È in grado di resistere alla pressione degli antagonisti e all’esame del controinterrogatorio degli scettici, poiché non si può demolirla né dimostrare errata con successo.
7. Come un commentatore considera la definizione della fede data dall’apostolo?
7 Commentando questo primo versetto dell’undicesimo capitolo di Ebrei, Marcus Dods dice: “Sostanzialmente le parole [hy·poʹsta·sis ed eʹleg·khos] significano che la fede dà alle cose future, che sono ancora soltanto sperate, tutta la realtà dell’effettiva presente esistenza; e ci convince irresistibilmente della realtà di cose invisibili e ci porta alla loro presenza”. — The Expositor’s Greek Testament, Vol. IV, pagina 352.
8, 9. (a) Per quale speciale ragione c’è oggi mancanza di fede da parte di molti? (b) Ciò nondimeno, quale divina guida è data al genere umano?
8 Ma “la fede non è posseduta da tutti”, come lo provano ampiamente i fatti presentati nell’articolo precedente. (2 Tess. 3:2) Questo può dirsi specialmente dallo storico anno 1914. La prima ragione, dice l’ultimo libro della Bibbia, è che Satana e i suoi demoni sono stati cacciati dal cielo e gettati giù nelle vicinanze della terra. (Riv. 12:10-12) Comunque, in questo “tempo della fine” Geova non abbandona il genere umano a queste forze sataniche senza provvedere la guida divina per la giusta condotta da seguire. Due capitoli più avanti, in questa serie di visioni in Rivelazione, Giovanni dice:
9 “E vidi un altro angelo volare nel mezzo del cielo, e aveva un’eterna buona notizia da dichiarare come lieta novella a quelli che dimorano sulla terra, e ad ogni nazione e tribù e lingua e popolo, e diceva ad alta voce: ‘Temete Dio e dategli gloria, perché l’ora del suo giudizio è arrivata, e adorate Colui che fece il cielo e la terra e il mare e le fonti delle acque’”. - Riv. 14:6, 7.
10. Come una grande folla, rispondendo alla proclamazione angelica, dimostra la sua fede?
10 Il libro di Rivelazione ci assicura pure che da tutti questi gruppi nazionali una “grande folla” avrebbe risposto a questa proclamazione della buona notizia. Questi avrebbero dato prova della loro fede in Dio temendolo e adorandolo, anche in mezzo a un mondo senza fede. Leggiamo: “Ed ecco, una grande folla, che nessun uomo poteva numerare, di ogni nazione e tribù e popolo e lingua, che stavano in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello . . . E continuano a gridare ad alta voce, dicendo: ‘La salvezza la dobbiamo al nostro Dio, che siede sul trono, e all’Agnello’”. — Riv. 7:9, 10.
11, 12. Anziché fredde statistiche, che cosa mostra l’aumento di quelli che hanno dimostrato fede negli scorsi cinquant’anni?
11 I fatti storici di questo Ventesimo Secolo mostrano che specialmente dalla proclamazione della buona notizia del regno di Dio dall’anno 1919 in poi il numero di fedeli lodatori di Geova si è moltiplicato parecchie volte. Questo fenomenale aumento è graficamente rappresentato nel seguente prospetto:
1918 3.868
1928 23.988
1938 47.143
1948 230.532
1958 717.088
1968 1.155.826
12 Queste cifre non sono le fredde statistiche di un inanimato cervello elettronico. Al contrario, questa espansione da poche migliaia di proclamatori del Regno nel 1918 a una media mensile di oltre un milione nel 1968 è uno storico dramma che vibra di grande emozione e azione. Solo pensate alla fede e alla determinazione mostrate da ciascuno di questa grande folla mentre si separavano da questo vecchio mondo, dedicavano la loro vita a Geova, e quindi prendevano parte alla proclamazione del messaggio del Regno nonostante la violenza e la persecuzione che si abbattevano su di loro come conseguenza!
DOVE SONO I 200.000?
13. Ma quali altre cifre ci preoccupano in special modo?
13 Nonostante queste impressionanti cifre, ci sono altri fatti gravi da non trascurare. L’aumento di proclamatori del Regno negli scorsi vent’anni di servizio (dal 1949 al 1968) fu di oltre 925.000, da 230.532 a 1.155.826. Ma nello stesso periodo 1.262.187 nuove persone si battezzarono per simboleggiare la loro dedicazione a Geova. Questa differenza tra il numero dei battezzati e il totale di quelli che fanno regolarmente rapporto come proclamatori è di 336.893. Se calcoliamo che ne siano stati sostituiti per un abbondante 1 per cento ogni anno, in base al numero annuo di quelli che facevano rapporto, in quei vent’anni un totale di oltre 137.000 avrebbero terminato la loro fedele condotta nella morte. (Riv. 2:10) Resta dunque l’enorme, inspiegata cifra di oltre 199.000, quasi 200.000 persone che avevano professato di avere abbastanza fede in Dio da dedicare la loro vita al suo servizio, ma che in qualche punto lungo la via persero la fede e smisero di predicare.
14, 15. (a) Sebbene ci preoccupiamo, perché non ci sorprendiamo che molti si siano allontanati dalla fede? (b) Perché costoro si allontanano?
14 Non ci dovrebbe sorprendere, comunque, di trovare che la fede di alcuni è stata distrutta, bombardati come siamo in tutto il mondo dalla costante propaganda ispirata dai demoni. La Scrittura avverte che ci sarebbero state tali perdite “L’espressione ispirata dice definitamente che in successivi periodi di tempo alcuni si allontaneranno dalla fede, prestando attenzione a ingannevoli espressioni ispirate e a insegnamenti di demoni”. — 1 Tim. 4:1.
15 Per ‘allontanarsi dalla fede’ questi una volta dovevano avere la fede. E per quale ragione si allontanarono? Perché ascoltarono, diedero retta, ‘prestarono attenzione’ a ingannevoli espressioni ispirate e a insegnamenti di demoni. Queste perdite si possono dividere in due classi generali.
16. Citate alcune ragioni, illustrate nella parabola di Gesù, per cui alcuni persero la fede.
16 Prima, ci sono quelli che erano comparativamente nuovi nella verità. Questi potevano aver fatto una dedicazione frettolosa, basata su una conoscenza piuttosto limitata, e quindi, per una di varie ragioni, presto si allontanarono. Come mostra l’illustrazione di Gesù, i semi della fede furono mangiati dagli uccelli perché il cuore era troppo duro per mettervi radice. Oppure la fede di alcuni poté avvizzirsi quando il primo caldo vento dell’opposizione li colpì. O forse le spine dell’ansietà e dell’ingannevole materialismo spuntarono nella loro vita e soffocarono la poca fede che avevano. — Matt. 13:3-9, 18-23.
17. Per quali ragioni un’altra classe ha abbandonato la fede?
17 La seconda classe delle perdite, come mostrano le registrazioni, non includeva per così dire dei neonati, ma delle persone pienamente mature nella verità con un attivo passato di cinque, dieci o vent’anni o più. Anche questi si allontanarono per varie ragioni. Alcuni furono disassociati per trasgressioni morali, mentre altri divennero altezzosi, ostinati, e, unendosi alla classe dello “schiavo malvagio” o alla classe dell’ “uomo dell’illegalità”, si ribellarono contro il Signore e la sua organizzazione e cominciarono a battere i loro fratelli. — 1 Cor. 5:1, 11-13; Matt. 24:45-51; 2 Tess. 2:3, 4.
18. Come Geova considera quelli che non mantengono i loro voti?
18 Indipendentemente dalle cause dell’allontanamento, Geova non si compiace di coloro che fanno voti e poi li infrangono. Non conta che infrangano i loro voti nel primo o nel ventesimo anno. È meglio, dice Geova, non fare i voti della dedicazione che prendere tali solenni impegni e quindi essere infedeli. “Questa è la parola che Geova ha comandata: Nel caso che un uomo faccia un voto a Geova . . . non deve violare la sua parola. Dovrebbe fare secondo tutto ciò che è uscito dalla sua bocca”. “Ogni qualvolta tu abbia votato a Dio un voto, non esitare a pagarlo, poiché non c’è diletto negli stupidi. Ciò che hai votato, paga. . . . Non permettere alla tua bocca di far peccare la tua carne, non dire dinanzi all’angelo che era uno sbaglio. . . . Temi il vero Dio”. (Num. 30:1, 2; Eccl. 5:4-7) In Romani 1:31, 32 l’apostolo Paolo arriva al punto di dire che quelli che volontariamente, deliberatamente vengono meno ai loro impegni verso Geova sono meritevoli di morte. In verità, non quelli che smettono ma quelli che hanno fede e determinazione per attenersi al loro voto di dedicazione sono accetti a Geova!
COME EDIFICARE FEDE E DETERMINAZIONE
19. Su che cosa si deve edificare la fede?
19 Anzitutto, avete bisogno di conoscenza. Oltre alla conoscenza dottrinale della salvezza, che, naturalmente, è importantissima, avete bisogno di conoscere i lacci e le trappole che fanno infrangere la fede in Geova e allontanare dalla verità.
20. Chi è il nostro più grande avversario, tuttavia come possiamo proteggerci contro di lui?
20 Sappiate questo, che il vostro avversario è il Diavolo, ed egli ha una potente organizzazione decisa a distruggere ogni fede in Dio. Il mondo intero giace nella potenza del Diavolo. Egli è l’iddio di questo sistema di cose. (1 Giov. 5:19; 2 Cor. 4:4; Giov. 14:30; Efes. 2:2) “Il vostro avversario, il Diavolo, va in giro come un leone ruggente, cercando di divorare qualcuno”, dice Pietro. Quel “qualcuno” è qualcuno come voi, qualcuno dedicato a Geova, qualcuno in relazione con Geova. Ascoltate dunque attentamente ciò che dice Pietro nel successivo versetto: “Ma prendete la vostra determinazione contro di lui [il Diavolo], solidi nella fede, sapendo che le stesse cose in quanto alle sofferenze si compiono nell’intera associazione dei vostri fratelli che sono nel mondo”. (1 Piet. 5:8, 9) Perciò non siete solo nel prendere la vostra determinazione contro il Diavolo e contro i suoi demoni. Ricordate che per ogni 200.000 che possono smettere c’è un milione di vostri fedeli fratelli che rimangono solidi nella fede, decisi a non lasciare che nulla di ciò che il Diavolo e la sua organizzazione mondiale faranno loro li induca a girare le spalle e a fuggire! “Questa è la vittoria che ha vinto il mondo, la nostra fede”. — 1 Giov. 5:4.
21. Come nei tempi dell’antichità, che cos’ha continuato ad allettare molti ad infrangere la fede in Geova?
21 Abbiate anche conoscenza delle tattiche del vostro avversario. Uno dei più allettanti espedienti usati dal Diavolo e dai suoi demoni per allontanare il dedicato popolo del Signore dalla fede è stato ed è quello di far leva sui loro impulsi sessuali, tentandoli ad avere relazioni illecite. Rammentate come una volta 24.000 Israeliti caddero in un sol giorno a causa dell’errata condotta sessuale. (Num. 25:9) Anche nei tempi moderni, dunque, la condotta dissoluta, la fornicazione e l’adulterio hanno fatto allontanare dalla fede molte migliaia. Com’è verace la vivida descrizione che Pietro fa di queste persone: “È accaduta loro la parola del verace proverbio [26:11]: ‘Il cane è tornato al proprio vomito e la scrofa ch’era stata lavata a rivoltolarsi nel fango’”. — 2 Piet. 2:22.
22. Dando ascolto a quale consiglio scritturale molti altri avrebbero potuto evitare d’allontanarsi dalla fede?
22 Un’altra tattica ispirata dai demoni è il materialismo. Esso ha indotto molti dei 200.000 ad allontanarsi dalla fede. Se solo avessero dato ascolto al divino avvertimento contenuto nelle Scritture: “Avendo nutrimento e di che coprirci, di queste cose saremo contenti. Comunque, quelli che hanno determinato d’arricchire cadono in tentazione e in un laccio e in molti desideri insensati e dannosi, che immergono gli uomini nella distruzione e nella rovina. Poiché l’amore del denaro è la radice di ogni sorta di cose dannose, e correndo dietro a questo amore alcuni sono stati sviati dalla fede e si sono del tutto feriti con molte pene”. — 1 Tim. 6:8-10.
23. Come possiamo proteggerci in questo combattimento per la fede?
23 Sì, siete davvero impegnati in un reale combattimento e, come dice Giuda, dovete “combattere strenuamente per la fede”. (Giuda 3) Non pensate di poter vincere con la vostra sola forza, poiché i vostri avversari sono principalmente forze sovrumane. Perciò, “continuate ad acquistar potenza nel Signore e nella possanza della sua forza. Rivestitevi della completa armatura di Dio affinché possiate star fermi contro le macchinazioni del Diavolo . . . Soprattutto, prendete il grande scudo della fede, col quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del malvagio”. — Efes. 6:10-16.
24. Quale associazione si dovrebbe evitare, e perché?
24 Ricordate anche questo: Le cattive compagnie distruggeranno la vostra fede. Furono in primo luogo le cattive compagnie ad avviare i 24.000 Israeliti sulla strada che condusse all’immoralità e alla morte. Simile associazione può significare la morte anche per voi. E, se vi associate con la folla che asserisce che “Dio è morto”, non solo la vostra fede sarà presto morta come la loro, ma potrete tra breve condividere la loro sorte nell’eterno stroncamento fisico.
25. Perché l’associazione coi testimoni di Geova è buona?
25 D’altra parte, le buone compagnie edificheranno la vostra fede. Lo studio della Bibbia in casa vostra coi fedeli testimoni di Geova rafforza la fede. Voi rafforzate la fede anche andando regolarmente alle loro Sale del Regno, poiché in questi luoghi di adunanza udite discorsi basati sulla solida verità della Bibbia che edificano la fede. Questa è buona associazione. È anche la cosa scritturale da fare, specialmente in questo “tempo della fine”, come consigliò Paolo: ‘Non abbandoniamo la nostra comune adunanza, e tanto più mentre vedete avvicinarsi il giorno’. (Ebr. 10:25) È il modo più eccellente per edificarvi, come raccomanda Giuda, “nella vostra santissima fede”. — Giuda 20.
26, 27. (a) È la fede più che credenza? (b) Come si mostra di aver fede in Dio e nel Suo promesso regno?
26 La fede è più che semplice credenza. “I demoni credono e rabbrividiscono”, ma certo non hanno fede. (Giac. 2:19) L’attività in armonia con la fede è necessaria per dimostrare la propria fede. Il camminare è una forma di attività, ma si deve ‘camminare per fede, non per visione’. (2 Cor. 5:7) Camminare semplicemente per visione significherebbe inciampare nelle profonde tenebre col resto di questo mondo.
27 Lo scrittore biblico Giacomo mise in risalto che mediante la nostra attività proviamo la nostra fede, mediante le nostre “opere” egli dice, poiché senza opere la fede è senza valore e senza vita. (Giac. 2:18-26) Se abbiamo fede nel promesso regno di Geova dobbiamo quindi provarlo recando completa testimonianza riguardo ad esso, predicando e insegnando ad altri la buona notizia di quel regno. Se stiamo in silenzio, Geova farà gridare le medesime pietre. (Luca 19:40) Far prendere il proprio posto dalle pietre significa che esse romperanno il loro silenzio per lodare e predicare come ministri, mentre noi, poiché abbiamo il cuore e la testa di pietra, diverremo infine come la pietra nella morte!
INSIEME ALLA FEDE, ABBIATE DETERMINAZIONE
28. Spiegate che cos’è la determinazione, e perché è una qualità necessaria.
28 Ferma decisione su una certa linea di condotta da seguire, è una definizione della determinazione. Significa risolutezza, l’essere perseveranti contro l’opposizione o contro i tentativi di dissuadere o scoraggiare dall’occupazione intrapresa. (Si veda Webster’s Third International Dictionary). Certo questa è una qualità necessaria che quelli che sono accetti a Geova devono avere. Le persone prive di determinazione, indecise, tiepide e portate qua e là come nubi vaganti da ogni idea soffiata dal vento sul loro cammino, sono ripetutamente condannate nelle Scritture. (Efes. 4:14; Giac. 1:8; 4:8) Mancando di convinzione e di determinazione la persona si trattiene anziché avanzare malgrado l’opposizione. “Ora noi non siamo di quelli che tornano indietro alla distruzione, ma di quelli che hanno fede per conservare in vita l’anima”. — Ebr. 10:39.
29, 30. Perché tutti quelli che sono nella corsa per il Regno devono avere determinazione?
29 Se la vostra fede deve rimanere forte e incrollabile dovete essere pienamente convinti di avere la verità, e dovete essere pienamente risoluti e decisi, qualunque cosa avvenga, a servire fedelmente Geova. Senza tale forte determinazione prima o poi abbandonerete la corsa. “Non sapete voi che i corridori nella corsa corrono tutti, ma solo uno riceve il premio?” Essendo l’ovvia risposta affermativa, la conclusione dell’apostolo è: “Correte in modo tale da conseguirlo”. — 1 Cor. 9:24-26.
30 In una corsa ci vogliono determinazione e perseveranza per vincere. Il vincitore non è colui che comincia con uno scatto veloce solo per tirarsi da parte e smettere prima di raggiungere il traguardo. Piuttosto, il vincitore è colui che ha la determinazione di rimanere nella corsa sino alla fine. I veloci non vincono sempre la corsa, osservò il re Salomone. (Eccl. 9:11) Anche Gesù dichiarò: “Chi avrà perseverato sino alla fine [non chi smette] sarà salvato”. — Matt. 24:13.
31. Perché possiamo sicuramente aspettarci che la nostra fede sia provata sino al limite?
31 Non possiamo ignorare le attuali condizioni del mondo. Dobbiamo essere realistici e affrontarle. Per quanto gli attuali pericoli e le pressioni siano grandi, possiamo sicuramente aspettarci che divengano anche più grandi in futuro. La nostra fede sarà provata proprio sino al limite prima che questo diabolico sistema esali l’ultimo respiro. Come i cristiani del primo secolo, anche voi potete soffrire molto ed essere “addolorati da varie prove, onde la provata qualità della vostra fede, di valore assai più grande dell’oro che perisce malgrado sia provato dal fuoco, sia trovata causa di lode e gloria e onore alla rivelazione di Gesù Cristo”. — 1 Piet. 1:6, 7.
32. Tuttavia, perché non dovremmo mai rallentare o smettere?
32 Alcuni possono perfino essere uccisi dal Diavolo e dai suoi demoni. Ma non lasciate che questo vi spaventi o vi faccia smettere. Questo sarebbe da codardi, e significherebbe il suicidio, poiché i codardi non vivranno mai nel regno di Dio. (Riv. 21:8) La saggia condotta è di avanzare con piena fede e determinazione e con completa fiducia in Geova, anche se significa morte violenta. Per vostro incoraggiamento è scritto “Non aver timore delle cose che stai per soffrire. Ecco, il Diavolo continuerà a gettare alcuni di voi in prigione affinché siate pienamente messi alla prova . . . [Perciò] mostrati fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita”. — Riv. 2:10.
33. Quali ricompense ricevono, ora e in futuro, coloro che sono fedeli a Geova?
33 La fede, la forte, incrollabile fede provata dalle opere, e, con essa, la risoluta determinazione di ubbidire ai suoi comandi, son le cose che fanno rallegrare il cuore di Geova. (Prov. 27:11) A sua volta, questo Grande Rimuneratore benedice riccamente tali fedeli con molti grandi privilegi in questo “tempo della fine”. La loro gioia trabocca. E quale glorioso premio li attende ancora, quando la più alta suprema ricompensa della vita senza fine diverrà loro eterno possedimento! Com’è scritto: “Il giusto vivrà per fede”. — Gal. 3:11; Rom. 1:17.
[Immagine a pagina 121]
Come il corridore ha bisogno di determinazione e perseveranza per vincere, così ne ha bisogno il cristiano. Altrimenti prima o poi si abbandonerà la corsa