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Fiduciosi in un mondo assalito dai dubbiLa Torre di Guardia 1981 | 15 gennaio
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(Sal. 119:165; vedi anche Colossesi 3:15). Molto rimunerativa è anche la sana compagnia di cristiani fedeli che apprezzano “le cose che ci sono state benignamente date da Dio” tramite il suo spirito, la sua Parola e la sua visibile congregazione. — Sal. 1:1-3; II Tess. 3:6, 14; Ebr. 10:24, 25.
21, 22. (a) Quali sono altri benefìci del nutrire fiducia? (b) Cosa esamineremo nel prossimo articolo?
21 Conservando la “fiducia che avemmo nel principio”, saremo zelanti nel servizio di Dio, rallegrando sia Geova che noi stessi. (Prov. 27:11) La gioia che proviamo è in se stessa una ricompensa (Matt. 25:23), ma è anche una protezione, una “fortezza”, per noi. (Nee. 8:10) Tale gioia nel servizio di Geova ci permette di avere una prospettiva positiva, che diventa sempre più luminosa man mano che vediamo adempiersi le profezie. Abbiamo una ragione di vivere. Sappiamo dove siamo diretti. Abbiamo una fulgida speranza basata sulla “città” o regno messianico che Abraamo attendeva. — Ebr. 11:10, 16.
22 Comunque, “l’espressione ispirata dice definitamente che in successivi periodi di tempo alcuni si allontaneranno dalla fede”. (I Tim. 4:1) Perché questo avviene, e perché non dovremmo esserne eccessivamente turbati? Lo vedremo nel prossimo articolo.
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Rimaniamo “solidi nella fede”La Torre di Guardia 1981 | 15 gennaio
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Rimaniamo “solidi nella fede”
“L’espressione ispirata dice definitamente che in successivi periodi di tempo alcuni si allontaneranno dalla fede”. — I Tim. 4:1.
1. Dovremmo rimanere eccessivamente turbati se qualcuno si allontana dalla fede?
RIMANETE sconcertati o eccessivamente turbati quando vedete o sentite che un cristiano di vostra conoscenza sta cedendo al dubbio, ha perso lo zelo e forse è diventato ribelle al punto di abbandonare la congregazione cristiana e cercar di trascinare altri con sé? In tal caso vi sarà di conforto sapere che, per quanto queste cose siano tristi, le Scritture ci preavvertono che avverranno.
2, 3. (a) Cosa significa il termine “apostasia”, e chi fu il primo apostata? (b) Quale fu il risultato dell’apostasia di Israele e di Giuda?
2 La parola “apostasia” deriva dal termine greco che significa “allontanamento, defezione, ribellione”. Il primo ad allontanarsi dalla vera adorazione di Geova fu Satana il Diavolo. Egli fu quindi il primo apostata. (Giov. 8:44) Indusse anche la prima coppia umana a diventare apostata. (Genesi, capitolo 3) All’inizio della storia di Israele ci fu un “allontanamento” dalla vera adorazione. Si legge infatti:
“Non ascoltarono nemmeno i loro giudici ma ebbero rapporti immorali con altri dèi e si inchinarono loro. Presto si dipartirono dalla via nella quale avevano camminato i loro antenati ubbidendo ai comandamenti di Geova”. — Giud. 2:17.
3 In seguito molti re d’Israele e di Giuda divennero apostati e trascinarono le rispettive nazioni in una condotta apostata.
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