Capitolo IV
Lo spirito santo all’opera su uomini dei tempi antichi
1. In che modo la Bibbia come libro confuta di per sé quelli che negano l’esistenza dello spirito santo?
È INUTILE che gli uomini materialistici d’oggi sostengano che lo spirito santo non esista. Un prodotto del suo operato su uomini dei tempi antichi esiste ancora, in tutto il mondo. Tale prodotto ha superato i tentativi di uomini e nazioni per distruggerlo. Che cos’è? Un libro indistruttibile chiamato La Sacra Bibbia. Nonostante la violenta opposizione di uomini e demoni, questo sacro Libro ha la più larga diffusione fra tutti i libri scritti dagli uomini. Ci sono uomini e donne pronti a difendere questo Libro a costo della loro propria vita.
2. Perché la Bibbia non è diversa da altri libri in quanto alle mani impiegate per scriverla?
2 La Sacra Bibbia, si ammette, è diversa da tutti gli altri libri. Perché? Non in quanto è stata scritta da semplici uomini della nostra famiglia umana. Nessuno pretende che la Bibbia sia stata scritta da mani diverse da quelle di semplici uomini. Ma che specie di uomini furono? I loro scritti ebbero origine da loro stessi? È importante determinarlo.
3-5. (a) Che cosa ci dice la Bibbia su come fu scritta? (b) Come Pietro lo conferma in II Pietro 1:15-21?
3 La Bibbia stessa ci dice che il suo contenuto di sessantasei libretti fu scritto da uomini. La Bibbia stessa ci dice che specie di uomini furono i suoi scrittori. Mostra anche quale fu la forza invisibile che spinse quegli uomini a scrivere. C’era uno spirito in loro mentre scrivevano. Tale spirito non è da attribuire a Satana il Diavolo, perché egli ha sempre cercato di sviare l’intera terra abitata. Lo spirito che fece scrivere la Bibbia non fu lo spirito del presente vecchio ordine di cose. Ma in quanto alla specie di uomini che scrissero e in quanto allo spirito che li indusse a scrivere, notiamo la breve dichiarazione dell’apostolo Pietro, un martire del vero cristianesimo:
4 “Così farò tutto il possibile affinché, dopo la mia dipartita [nel martirio], possiate in ogni tempo far menzione per vostro conto di queste cose. No, non seguendo false storie inventate artificiosamente vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la presenza del nostro Signore Gesù Cristo, ma essendo divenuti testimoni oculari della sua magnificenza. Poiché egli ricevette da Dio Padre onore e gloria, quando dalla magnifica gloria gli furono rivolte tali parole: ‘Questo è il mio figlio, il mio diletto, che io ho approvato’. Sì, queste parole udimmo rivolgere dal cielo mentre eravamo con lui sul monte santo.
5 “Quindi abbiamo la parola profetica resa più sicura; e voi fate bene prestandole attenzione come a una lampada che risplenda in luogo tenebroso, finché albeggi il giorno e sorga la stella del mattino, nei vostri cuori. Poiché sapete prima di tutto questo, che nessuna profezia della Scrittura sorge da privata interpretazione. Poiché la profezia non fu mai recata dalla volontà dell’uomo, ma degli uomini parlarono da parte di Dio mentre erano sospinti dallo spirito santo”. — 2 Pietro 1:15-21.
6. Quale conferma c’è del riferimento di Pietro alla trasfigurazione di Cristo, e che cosa rese le sue due lettere scritti ispirati?
6 Pietro stesso fu uno di quegli uomini che scrissero e parlarono da parte di Dio “mentre erano sospinti dallo spirito santo”. A causa di questo fatto, Pietro diede una fedele testimonianza di ciò che lui e gli apostoli Giacomo e Giovanni, quali testimoni oculari, avevano visto e udito quando Gesù Cristo era stato trasfigurato dinanzi a loro su un alto monte della Palestina. Altri tre discepoli di Cristo forniscono un racconto scritto di quella trasfigurazione di Gesù Cristo avvenuta alcuni mesi prima della sua morte violenta fuori delle mura di Gerusalemme. (Matteo 17:1-9; Marco 9:2-9; Luca 9:28-36) La testimonianza di Pietro è dunque confermata da uomini degni di fede. La Bibbia contiene due lettere che portano il suo nome e furono scritte da lui, un uomo; ma questo fatto non rende le sue lettere scritti di semplice fattura umana. Le lettere di Pietro furono scritte per intervento dello spirito santo. Perciò furono ispirate da Geova Dio, la Fonte dello spirito santo.
7. In II Pietro 3:15, 16, come mostrò Pietro di considerare gli scritti di Paolo parte della Bibbia ispirata?
7 Nella sua seconda lettera Pietro classifica gli scritti dell’apostolo Paolo come parte degli ispirati scritti della Bibbia. Pietro disse: “Considerate la pazienza del nostro Signore come salvezza, come il nostro diletto fratello Paolo pure vi scrisse secondo la sapienza datagli, parlando di queste cose come fa anche in tutte le sue lettere. In esse, comunque, vi sono alcune cose difficili a capirsi, che i non istruiti e gli instabili torcono, come fanno pure del resto delle Scritture, alla propria distruzione”. (2 Pietro 3:15, 16) Oggi dei critici sostengono che un semplice uomo (Paolo) scrisse quelle lettere, quindi che esse siano invenzione dell’uomo. Tali critici torcono le Scritture, “alla propria distruzione”.
8. Riguardo alle Scritture scritte da uomini che parlarono e scrissero da parte di Dio, cosa disse Paolo in II Timoteo 3:16, 17?
8 Riguardo alle Sacre Scritture scritte da uomini che parlarono e scrissero da parte di Dio, l’apostolo Paolo ebbe a dire: “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio [letteralmente: alitata da Dio (theópneustos)] e utile per insegnare, per rimproverare, per correggere, per disciplinare nella giustizia, affinché l’uomo di Dio sia pienamente competente, del tutto preparato per ogni opera buona”. — 2 Timoteo 3:16, 17, e Interlineare del Regno (inglese).
9. Con i riferimenti a quelle Scritture cosa fu in grado di dimostrare Paolo circa il fondamento del cristianesimo?
9 Paolo stesso fu un tale competente “uomo di Dio”. Era pienamente a conoscenza delle antiche Scritture Ebraiche. Per mezzo di riferimenti a quelle ispirate Scritture Paolo fu in grado di dimostrare il fondamento divino del vero cristianesimo. — Atti 17:3.
10. Perché le profezie della Bibbia continuano ad avverarsi anche oggi, nonostante che gli uomini non sappiano come Dio adempia la profezia?
10 C’è una ragione per cui le profezie contenute nella Bibbia continuano ad avverarsi, anche nel nostro ventesimo secolo. La ragione è che queste profezie non sono le predizioni di semplici uomini che cercano di fare interpretazioni private sul probabile risultato della tendenza degli avvenimenti mondiali. Al contrario, le profezie della Bibbia sono da Dio, essendo state date per mezzo di uomini a Lui devoti. Dio adempie le sue profezie benché gli uomini ignorino come faccia. Questo punto fu messo in risalto da Pietro, quando nel tempio di Gerusalemme disse a una folla di Ebrei: “In questo modo Dio ha adempiuto le cose che aveva annunciate in anticipo per bocca di tutti i profeti, che il suo Cristo avrebbe sofferto . . . [e] che il cielo [lo] deve in realtà ritenere fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose di cui Dio parlò per bocca dei suoi santi profeti dell’antichità”. (Atti 3:18-21) La Bibbia riporta le profezie dell’Iddio che non mente, nonostante che parlasse mediante i profeti.
11. Come Pietro, parlando alla congregazione di centoventi discepoli a Gerusalemme, mise in risalto che le profezie di Dio dovevano avverarsi?
11 Siccome le profezie della Bibbia sono da Dio per mezzo del suo spirito santo, semplicemente devono avverarsi. Questo fatto fu pure espresso da Pietro quando, a Gerusalemme, disse a una congregazione di circa centoventi discepoli di Cristo: “Uomini, fratelli, era necessario che si adempisse la scrittura, che lo spirito santo dichiarò in anticipo per bocca di Davide intorno a Giuda, che divenne la guida di quelli che arrestarono Gesù”. — Atti 1:15, 16.
12. Come Pietro e altri discepoli si unirono in preghiera indicando che Salmo 2:1 scritto da Davide si era avverato?
12 Successivamente Pietro si unì agli altri discepoli in una preghiera che mise in risalto come si era avverata un’altra profezia di Davide. Atti 4:24, 25 dice: “Alzarono di comune accordo le loro voci a Dio e dissero: ‘Sovrano Signore, tu sei Colui che hai fatto il cielo e la terra e il mare e tutte le cose che sono in essi, e che per mezzo dello spirito santo hai detto per bocca del nostro antenato Davide, tuo servitore: “Perché le nazioni son divenute tumultuose e i popoli han meditato cose vuote?”’” (Salmo 2:1) Così quei cristiani del primo secolo compresero che le sacre Scritture Ebraiche erano il prodotto dello spirito santo di Dio che aveva operato su uomini dell’antichità.
13. (a) Come dice II Samuele 23:1-3, a chi si doveva attribuire il merito delle parti delle Scritture Ebraiche composte dall’unto Davide? (b) A che cosa si doveva attribuire l’adempimento delle profezie pronunciate da Davide?
13 Poiché qui il salmista Davide è menzionato direttamente per nome, possiamo ben chiederci: Come si sentì parlando e scrivendo cose che divennero parte delle sacre Scritture Ebraiche? Egli non si attribuisce il merito dei suoi scritti, che sono stati preservati avendo speciale valore e importanza anche per noi oggi. A prova di ciò, ecco il racconto di questo unto re di tutto Israele, come ci è pervenuto in II Samuele 23:1-3: “E queste sono le ultime parole di Davide: ‘Espressione di Davide figlio di Iesse, ed espressione dell’uomo robusto che fu levato in alto, dell’unto dell’Iddio di Giacobbe, e il piacevole delle melodie d’Israele. Lo spirito di Geova parlò mediante me, e la sua parola fu sulla mia lingua. L’Iddio d’Israele disse, a me parlò la Roccia d’Israele’”. Quindi ciò che fece avverare le profezie di Davide non furono la sua lungimiranza e la sua capacità di fare interpretazioni private. Lo spirito di Dio operò su Davide e Dio fu responsabile del risultato degli avvenimenti.
14. Oltre a Davide, come Isaia e Geremia indicarono che le parti delle Scritture che essi scrissero non avevano avuto origine da loro?
14 Davide non è il solo a confessare che le parti della Sacra Bibbia che scrisse non avevano avuto origine da lui. Altri profeti, i cui libri ispirati sono preservati nella Bibbia, ammettono onestamente che fu la parola di Geova Dio ad essere rivolta loro. Per esempio, Isaia comincia il suo importante libro di profezia dicendo: “La visione di Isaia figlio di Amoz che egli ebbe in visione riguardo a Giuda e a Gerusalemme ai giorni di Uzzia, Iotam, Acaz ed Ezechia, re di Giuda: Udite, o cieli, e presta orecchio, o terra, poiché Geova stesso ha parlato”. (Isaia 1:1, 2) Geremia introduce il suo importante libro di profezia dicendo: “Le parole di Geremia figlio di Ilchia, uno dei sacerdoti che furono in Anatot del paese di Beniamino; a cui la parola di Geova fu rivolta ai giorni di Giosia figlio di Amon, re di Giuda, nel tredicesimo anno del suo regno”. — Geremia 1:1, 2.
ANTICHI ATTI DI VALORE PER MEZZO DELLO SPIRITO SANTO
15. Come lo spirito santo responsabile degli scritti della Bibbia si è mostrato più potente della spada di grandi condottieri militari?
15 Nessuno mostri disprezzo per le cose prodotte dallo spirito santo in forma di scritti sacri. La penna che fu mossa dallo spirito santo di Dio nella mano degli scrittori biblici si è dimostrata assai più potente della spada di Cesare, di Napoleone Bonaparte, di Adolf Hitler. Infatti lo spirito santo è stato capace di imprese assai più spettacolari dello scrivere con penna e inchiostro. Uomini dei tempi antichi sono noti per aver compiuto atti di valore per mezzo di questa potente forza dell’invisibile Dio Onnipotente.
16, 17. (a) Quando Mosè stese la verga sul mar Rosso, da dove emanò l’energia dinamica che divise le acque del mare? (b) Come Isaia 63:11-14 conferma la risposta corretta?
16 Come esempio, prendiamo Mosè, scrittore dei primi cinque libri della Bibbia. Nel remoto anno 1513 a.E.V., egli stette sulla sponda occidentale del mar Rosso. Stese sul mare la verga che aveva nella mano destra. Ed ecco, le acque si divisero lasciando passare gli Israeliti prima che gli Egiziani inseguitori li raggiungessero. Fu un’energia dinamica emanata da Mosè a causare quel miracolo? Impossibile! Non dal profeta Mosè, ma dalla celeste Fonte di ogni energia dinamica venne la forza irresistibile che poté fendere la barriera acquea che aveva bloccato agli Israeliti la via di scampo dal grande pericolo. (Esodo da 14:21 a 15:21) Così oggi, quando il popolo di Geova viene disciplinato e si trova in difficoltà, è tempo di rammentare l’antico atto di Geova e di porsi la domanda:
17 “‘Dov’è Colui che li trasse fuori del mare coi pastori [Mosè e Aaronne] del suo gregge? Dov’è Colui che mise dentro di lui il Suo proprio spirito santo? Colui che faceva andare il Suo bel braccio [di forza] alla destra di Mosè; Colui che fendeva le acque [del mare] d’innanzi a loro per farsi un nome di durata indefinita; Colui che li fece camminare attraverso le ondeggianti acque, così che, come un cavallo nel deserto, non inciamparono? Proprio come quando una bestia stessa scende nella pianura della valle, il medesimo spirito di Geova li faceva riposare’. Così tu conducesti il tuo popolo per farti un bel nome”. — Isaia 63:11-14.
18. Similmente, come lo stesso Dio sta per farsi un “bel nome” nel nostro ventesimo secolo?
18 Questi versetti della profezia di Isaia indicano il tempo in cui il popolo di Mosè fu liberato dalla schiavitù agli antichi Egiziani. Là, nella primavera dell’anno 1513 a.E.V., Dio si fece un nome imperituro, un nome di incomparabile bellezza. Ma anche ora, nel ventesimo secolo, è giunto il tempo che questo stesso Dio ‘si faccia un bel nome’. In proporzioni assai più grandi egli compirà una liberazione simile a quella che compì al mar Rosso. Felici tutti quelli per i quali il nome di Dio, Geova, diverrà allora ‘bello’.
19. Com’è indicato in Ebrei 11:29, secondo quale qualità di Mosè si verificarono tali cose?
19 Non sottovalutiamo dunque l’energia dinamica della santa forza attiva di Geova. È tanto potente oggi quanto lo era tremilacinquecento anni fa. Il profeta Mosè non ne sottovalutò la potenza. Ebbe fede nella Fonte Divina di quello spirito miracoloso. Le cose avvennero secondo la fede di Mosè: “Per fede passarono attraverso il mar Rosso come su terra asciutta, ma avventurandovisi gli Egiziani furono inghiottiti”. (Ebrei 11:29) In tal modo fu dimostrato che Dio ricompensa quelli che esercitano fede in lui. (Ebrei 11:6) Si noti inoltre il racconto di Numeri 11:16, 17, 24-29 che parla del fedele Mosè e dello spirito.
20, 21. (a) Perché quelli dei tempi antichi che mostrarono fede in Dio dovettero avere una certa misura di spirito santo? (b) Chi sono i tre uomini di fede menzionati in Ebrei 11:4-7, e cosa si dice di loro?
20 La fede fa parte del “frutto dello spirito”, secondo Galati 5:22, 23. Evidentemente quelli che mostrano fede in Dio devono avere una certa misura del suo spirito. Un elenco parziale di uomini e donne di fede dei tempi antichi si trova in Ebrei, al capitolo undici. Essi fanno parte del “così gran nuvolo di testimoni che ci circondano”. (Ebrei 12:1) L’elenco dei Testimoni risale al primo testimone di Geova Dio di cui si narri, cioè Abele, fratello minore di Caino, figlio di Adamo ed Eva. In quei giorni prima del diluvio universale del 2370-2369 a.E.V. c’erano altri testimoni di Geova. I nomi di tre testimoni antidiluviani dell’Iddio Altissimo sono indicati in Ebrei 11:4-7, dove leggiamo:
21 “Per fede Abele offrì a Dio un sacrificio di maggior valore di quello di Caino, mediante la cui fede gli fu resa la testimonianza ch’era giusto, rendendo Dio testimonianza riguardo ai suoi doni; e per mezzo d’essa egli, benché morto, parla ancora. Per fede Enoc fu trasferito in modo da non vedere la morte e non fu trovato in nessun luogo perché Dio l’aveva trasferito; poiché prima del suo trasferimento ebbe la testimonianza d’essere stato accetto a Dio. Inoltre, senza fede è impossibile essere accetto a lui, poiché chi s’accosta a Dio deve credere ch’egli è, e che è il rimuneratore di quelli che premurosamente lo cercano. Per fede Noè, dopo aver ricevuto divino avvertimento di cose non ancora viste, mostrò santo timore e costruì un’arca per la salvezza della sua casa; e per mezzo di questa fede condannò il mondo e divenne erede della giustizia che è secondo la fede”.
22. In base ai fatti, perché è evidente che ciascuno di quei tre uomini ebbe una certa misura di spirito santo?
22 Abele, Enoc e Noè sono specialmente menzionati perché furono preminenti nell’esercitare fede. Ma vi furono anche la moglie di Noè e i tre figli e le tre nuore che entrarono con Noè nell’arca e furono preservati attraverso il diluvio universale. (1 Pietro 3:19, 20) Abele dovette avere una certa misura di spirito santo, poiché ebbe uno dei suoi frutti, cioè la fede. Non può esserci dubbio che Enoc figlio di Iared pure ebbe una certa misura di spirito santo, poiché, alla luce di ciò che dice Giuda 14, 15, Dio impiegò Enoc per dare la prima profezia pronunciata dall’uomo che sia stata tramandata. (Genesi 5:18-24) Anche Noè fu impiegato come profeta di Geova. Egli fu un “predicatore di giustizia”. (2 Pietro 2:5; Genesi 9:24-29) Chi può negare che Noè compì un notevole atto di valore in un mondo di empi? Tuttavia, non compì questa coraggiosa impresa con la sua propria forza. Fu sostenuto dalla santa forza attiva di Dio.
23, 24. (a) Quale qualità di Dio fu esercitata mentre si costruiva l’arca di Noè? (b) Secondo Genesi 6:1-3, quale decisione prese Dio e perché?
23 Nei giorni di Noè lo spirito di Dio era attivo anche verso il genere umano. Quel tempo della costruzione dell’arca fu contrassegnato dalla “pazienza di Dio”. (1 Pietro 3:20) Dio esercitò grande padronanza di sé, sopportazione, e questo avrebbe consentito agli uomini sviati di pentirsi mentre vedevano costruire l’arca e udivano Noè ‘predicare la giustizia’. Ma chi fu sensibile all’attività dello spirito di Dio? Solo Noè e sua moglie e i loro figli Sem, Cam e Iafet con le loro tre mogli. Dio non si propose di compiere speciali sforzi a favore degli uomini all’infinito, lottando per così dire con loro a loro favore. Genesi 6:1-3 ci narra ciò che Dio decise e le circostanze terrene per cui prese la decisione:
24 “Or avvenne che quando gli uomini cominciarono a crescere di numero sulla superficie della terra e nacquero loro delle figlie, i figli del vero Dio notavano che le figlie degli uomini erano di bell’aspetto; e si presero delle mogli, cioè tutte quelle che scelsero. Dopo ciò Geova disse: ‘Il mio spirito non dovrà agire verso l’uomo indefinitamente, in quanto egli è anche carne. Pertanto i suoi giorni dovranno ammontare a centoventi anni’”.
25. Scaduto il tempo, cosa fece Dio per dare al genere umano un nuovo inizio?
25 Come furono rivoltanti quei matrimoni ibridi fra i materializzati “figli del vero Dio” e le “figlie degli uomini”! La piega presa dagli avvenimenti non poteva continuare così all’infinito! Questo fu ciò che Dio decise. Quindi, come aveva fatto sino ad allora, il suo spirito si sarebbe espresso con pazienza verso il genere umano solo per altri centoventi anni. Scaduto il tempo, ci sarebbe stato un tremendo cambiamento! La restrizione che egli si era imposta per tanto tempo avrebbe avuto fine. I matrimoni ibridi degli angeli spirituali materializzati con donne carnali sarebbero terminati con un diluvio universale che avrebbe sepolto anche le cime dei monti! A galla nella grande arca impermeabile, Noè e la sua famiglia, esemplari puri e incontaminati della razza umana, avrebbero attraversato al sicuro il cataclisma, per dare al genere umano un nuovo inizio. A quel mondo di empi non sarebbe più stato permesso di contristare e affliggere lo spirito di Dio. Non sarebbe stato concesso loro di evitare la punizione. — Si notino Efesini 4:30; Isaia 63:10; Ebrei 10:29.
26, 27. (a) Più di ottocento anni dopo che Noè aveva costruito l’arca, quale altra impresa di costruzione ebbe il sostegno di Dio? (b) Com’era l’arca di Noè in paragone col sacro tabernacolo e il suo cortile?
26 Così per mezzo di devoti superstiti, di natura umana non ibrida, Dio diede alla famiglia umana un inizio nuovo e giusto. A tal fine Dio aveva sostenuto l’opera di costruzione di Noè. Più di ottocento anni dopo Dio sostenne un’altra importante impresa di costruzione. Nel codice di leggi dato al profeta Mosè sul monte Sinai, Dio richiese la costruzione di un sacro tabernacolo.
27 Presso questa santa tenda di adunanza le dodici tribù del popolo di Mosè, la nazione d’Israele, dovevano radunarsi regolarmente con il loro Dio, e i suoi sacerdoti dovevano servire offrendo sacrifici d’espiazione per l’intera nazione. Questo tabernacolo col suo cortile recintato non fu una costruzione imponente come l’arca di Noè. L’arca di Noè fu di proporzioni tali che avrebbe potuto contenere nove cortili, tre cortili del tabernacolo per ciascuno dei tre piani dell’arca di Noè. La costruzione dell’arca di Noè richiese grande abilità d’ingegneria, che Dio poté fornire a Noè e ai suoi figli. Il tabernacolo d’Israele richiese abilità artistica.
28. Come si comprende in Esodo 31:1-6 che Dio sostenne con il suo spirito la costruzione del tabernacolo?
28 Poiché aveva ordinato la costruzione del tabernacolo per l’adorazione d’Israele, Dio ne sostenne la costruzione. Ma come? Per avere la risposta rivolgiamoci a Esodo 31:1-6 e notiamo i riferimenti alla forza attiva di Dio:
“E Geova continuò a parlare a Mosè, dicendo: ‘Vedi, in effetti io chiamo per nome Bezalel figlio di Uri, figlio di Hur, della tribù di Giuda. E lo riempirò dello spirito di Dio in sapienza e in intendimento e in conoscenza e in ogni specie di opera, per idear progetti, per lavorare oro e argento e rame, e per intagli in pietre da incastonare e intagli in legno per fare opere d’ogni specie. In quanto a me, ecco, con lui metto in effetti Ooliab figlio di Aisamac della tribù di Dan, e nel cuore d’ogni saggio di cuore metto in effetti sapienza, affinché facciano in realtà ogni cosa che io ti ho comandata’”.
Così l’artefice Bezalel fu ripieno dello spirito di Dio.
29, 30. (a) L’operato di che cosa emanante da Dio fece completare in tempo la costruzione del tabernacolo? (b) Quando e come Bezalel e Ooliab videro l’approvazione di Dio espressa sulla loro opera?
29 Con tale forza energetica dalla Fonte di ogni energia dinamica a sostegno dei lavoratori, la costruzione del sacro tabernacolo e di tutti i suoi arredi sarebbe stata certo portata a termine. Alla fine dell’anno lunare tutto era pronto per il montaggio, e il tabernacolo era pronto per essere eretto. Esodo 38:22, 23 narra questa sensazionale impresa, dicendo: “E Bezalel figlio di Uri figlio di Hur della tribù di Giuda fece tutto ciò che Geova aveva comandato a Mosè. E con lui era Ooliab figlio di Aisamac della tribù di Dan, artefice e ricamatore e tessitore in filo turchino e lana tinta di porpora rossiccia e fibre di colore scarlatto e lino fine”. Per Bezalel e Ooliab il primo giorno del nuovo anno lunare (1º Nisan 1512 a.E.V.) dovette essere un giorno di grande soddisfazione. Fu quel giorno che per comando di Geova venne eretto “il tabernacolo della tenda di adunanza”, e Bezalel e Ooliab assistettero a un miracolo:
30 “La nuvola copriva la tenda di adunanza, e la gloria di Geova empì il tabernacolo”. Per Bezalel e Ooliab questa fu la prova che avevano fatto bene il loro lavoro e che Geova l’approvava. Il suo spirito aveva operato per mezzo loro. — Esodo 40:1-34.
31, 32. (a) Per quanto tempo quel tabernacolo servì allo scopo di Dio? (b) Com’è evidente che lo spirito santo sostenne la costruzione e il completamento del tempio di Salomone?
31 Questo tabernacolo della tenda di adunanza durò e servì al suo scopo per 485 anni, finché nel 1027 a.E.V. il re Salomone completò un tempio a Gerusalemme e lo inaugurò per l’adorazione di Dio.
32 La costruzione di questo tempio da parte di Salomone figlio di Davide fu pure sostenuta dallo spirito di Dio, poiché Davide aveva ricevuto il piano architettonico di questo nuovo edificio tramite ispirazione. Come dichiara I Cronache 28:11-19: “Egli diede perspicacia per l’intera cosa in iscritto dalla mano di Geova su di me, pure per tutte le opere del piano architettonico”. Quando questo magnifico tempio fu inaugurato sul monte Moria a Gerusalemme, Geova mostrò di approvare il nuovo edificio per la sua adorazione: “La casa stessa si empì d’una nuvola, la medesima casa di Geova, e i sacerdoti non potevano stare a servire a causa della nuvola; poiché la gloria di Geova empì la casa del vero Dio”. — 2 Cronache 5:13, 14.
33. Che cosa sostiene dunque la pura adorazione di Dio?
33 Possiamo dunque esser certi di una cosa essenziale: Lo spirito santo sostiene la pura adorazione di Geova. È potentemente attivo a favore di coloro che praticano e sostengono la pura adorazione del solo vero Dio. Se ne presentarono esempi nel tempo in cui giudici scelti in modo speciale governavano Israele nella Terra Promessa.
LA SUA ENERGICA ATTIVITÀ QUANDO GOVERNAVANO I GIUDICI
34. Come lo spirito santo operò per mezzo del giudice Otniel?
34 Essendosi allontanati dalla pura adorazione, gli Israeliti vennero a trovarsi sotto l’oppressivo potere del re di Siria. “E i figli d’Israele invocavano l’aiuto di Geova. Quindi Geova suscitò per i figli d’Israele un salvatore affinché li salvasse, Otniel figlio di Chenaz, fratello più giovane di Caleb”. Che avvenne ora? “Lo spirito di Geova venne ora su di lui, ed egli divenne giudice d’Israele. Quando uscì in battaglia, Geova gli diede nelle mani Cusan-Risataim re di Siria così che la sua mano sopraffece Cusan-Risataim. Dopo ciò il paese non ebbe alcun disturbo per quarant’anni”. — Giudici 3:9-11.
35. Come lo spirito santo operò nel caso del giudice Gedeone?
35 Nel corso del tempo sorsero circostanze tali da richiedere che Geova suscitasse un altro giudice per liberare il suo popolo Israele. “E tutto Madian e Amalec e gli Orientali si raccolsero insieme come un sol uomo e passavano e si accampavano nel bassopiano di Izreel. E lo spirito di Geova avvolse Gedeone così che egli suonò il corno, e gli Abiezeriti si raccolsero dietro a lui”. (Giudici 6:33, 34) Impiegando quest’uomo di fede, Geova diede al suo popolo una notevole vittoria, vittoria a cui si fa poi riferimento nella storia biblica. — Isaia 9:4-6; 10:26; Salmo 83:9-12; Ebrei 11:32, 33.
36. Che cosa compì lo spirito santo per mezzo del giudice Iefte?
36 Più e più volte la santa forza attiva di Geova operò a favore di uomini di fede che Egli impiegò per compiere opere famose nella storia. Ci fu il tempo in cui gli oppressi Israeliti dovettero affrontare in battaglia gli aggressivi Ammoniti. “Lo spirito di Geova venne ora su Iefte, ed egli passava attraverso Galaad . . . ai figli di Ammon”. Ansioso di riportare la vittoria alla lode di Geova, il giudice Iefte fece un voto che gli costò molto. Quindi Geova l’impiegò per sgominare gli Ammoniti. — Giudici da 11:29 a 12:7.
37. Chi suscitò Geova per salvare gli Israeliti dalle mani dei Filistei, e per mezzo di che cosa?
37 Anni dopo, i Filistei divennero particolarmente oppressivi per gli Israeliti. Quindi Dio fece nascere un uomo insolito chiamato Sansone. Egli avrebbe dovuto “prendere la direttiva per salvare Israele dalla mano dei Filistei”. A tal fine la forza attiva di Dio lo sostenne. “A suo tempo lo spirito di Geova cominciò a spingerlo a Maane-Dan fra Zora ed Estaol”. Così non fu mediante la sua propria potenza fisica che Sansone mostrò una forza superiore a quella di qualsiasi uomo mai vissuto prima sulla terra. — Giudici 13:5, 25.
38. Che cosa fece Sansone quando gli venne incontro un leone ruggente, e come regolò la questione quando i Filistei agirono slealmente per risolvere il suo enigma?
38 Una volta, mentre Sansone camminava da solo, all’improvviso “un giovane leone fornito di criniera gli veniva incontro ruggendo”. Come se la cavò il disarmato Sansone? “Lo spirito di Geova divenne quindi operante su di lui, così che lo squarciò in due, proprio come si squarcia in due un capretto, e nella sua mano non c’era niente del tutto”. Poco tempo dopo i Filistei lo ingannarono risolvendo un enigma per causargli una grave perdita. Questo si ritorse sui Filistei. Di nuovo “lo spirito di Geova divenne operante su di lui, così che scese ad Ascalon [in Filistea] e abbatté trenta uomini dei loro e prese ciò che tolse loro di dosso e diede le mute a quelli che avevano dichiarato l’enigma”. — Giudici 14:5-19.
39. Che accadde quando gli Israeliti consegnarono Sansone, legato con funi nuove, ai Filistei?
39 Nemmeno funi nuove risultarono abbastanza forti per Sansone quando venne legato e consegnato ai malvagi Filistei. “Lo spirito di Geova divenne operante su di lui, e le funi che erano sulle sue braccia si fecero come fili di lino che siano stati bruciati dal fuoco, così che i suoi ceppi si fusero dalle sue mani. Egli trovò ora una mascella d’asino fresca e, stesa la mano, la prese e abbatté con essa mille uomini”. — Giudici 15:11-15.
40, 41. Come Sansone uccise più Filistei alla sua morte di quanti non ne avesse uccisi nel tempo che era stato giudice d’Israele?
40 La più grande impresa che Dio compì per mezzo di Sansone contro i Filistei, adoratori del falso dio Dagon, fu quella finale. Essa dimostrò che lo spirito di Dio non si esaurisce e non s’indebolisce.
41 Tradito dalla donna Delila e accecato dai vendicativi Filistei, Sansone stava in piedi fra i due pilastri del tempio di Dagon a Gaza, in Filistea. In quella posizione strategica “Sansone si appoggiò contro le due colonne di mezzo sulle quali la casa era fermamente stabilita, e fece presa su di esse, sull’una con la mano destra e sull’altra con la sinistra. E Sansone diceva: ‘Muoia la mia anima coi Filistei’. Quindi si curvò con potenza, e la casa cadde sui signori dell’asse e su tutto il popolo che era in essa, così che i morti che mise a morte alla sua propria morte furono di più di quelli che aveva messi a morte durante la sua vita”. — Giudici 16:23-30.
42. Con chi è associato in Ebrei 11:32-34 il nome di Sansone?
42 Sansone è elencato fra quegli uomini dei tempi antichi che ebbero in Dio quella fede che è frutto del Suo spirito. “E che dirò ancora?” Così chiede lo scrittore del libro di Ebrei al capitolo undici, e risponde: “Poiché mi mancherà il tempo se proseguo narrando di Gedeone, Barac, Sansone, Iefte, Davide e Samuele e degli altri profeti, che mediante la fede sconfissero regni in conflitto, effettuarono giustizia, ottennero promesse, fermarono le bocche dei leoni, resisterono alla forza del fuoco, sfuggirono al taglio della spada, da uno stato debole furon resi potenti, divennero valorosi in guerra, misero in rotta eserciti di stranieri”. — Ebrei 11:32-34.
L’UNTO DI GEOVA
43. Quale cambiamento ebbe luogo nel caso di Davide subito dopo che Samuele lo aveva unto con olio a Betleem?
43 Un nome notevole che lo scrittore di Ebrei menziona è quello di Davide figlio di Iesse di Betleem. Quando era un pastore adolescente, Davide fu unto con olio dal profeta Samuele perché fosse il re designato su tutte le dodici tribù d’Israele. Cosa accadde immediatamente dopo la sua unzione? “Lo spirito di Geova era da quel giorno in poi operante su Davide. In seguito Samuele si levò e se ne andò a Rama. E lo stesso spirito di Geova si dipartì da Saul [re allora regnante]”. (1 Samuele 16:13, 14) Infine l’infedele re Saul si rivolse per disperazione a una medium spiritica, perché lo mettesse in comunicazione, se possibile, con i morti. Poco tempo dopo egli morì in battaglia contro i Filistei.
44. Come Dio sostenne Davide dopo la morte del re Saul in battaglia?
44 In quanto a Davide, cominciò ad assumere il regno per cui era stato unto da Samuele. L’Iddio a cui rendeva costante adorazione gli diede il potere di compiere imprese, perfino assoggettando tutta la Terra Promessa. Non solo, ma Dio lo ispirò perché pronunciasse e scrivesse profezie. Divenne un vero profeta: quindi fu “necessario che si adempisse la scrittura, che lo spirito santo dichiarò in anticipo per bocca di Davide”. — Atti 1:16; 4:24, 25.
45. Per tutte quelle imprese di fede a chi va la lode, e, a riprova della parola da lui espressa in Zaccaria 4:6, quale avvenimento celebrarono Zorobabele e il sommo sacerdote Giosuè?
45 Per tutte le straordinarie imprese compiute da quegli uomini dei tempi antichi la lode deve essere attribuita all’Iddio d’inesauribile energia dinamica. Tali imprese includono la stesura dei trentanove libri delle ispirate Scritture Ebraiche, da Genesi a Malachia. Nel libro profetico di Zaccaria viene rivolta una parola di incoraggiamento al governatore Zorobabele, che aveva l’incarico di riedificare a Gerusalemme il tempio distrutto nell’anno 607 a.E.V. dai Babilonesi. Al ricostruttore del tempio fu rivolta la parola: “‘Non mediante forza militare, né mediante potenza, ma mediante il mio spirito’, ha detto Geova degli eserciti”. (Zaccaria 4:6) Sostenuti da qualche cosa di più potente delle forze militari o di altre forze fisiche, il governatore Zorobabele e il suo collaboratore, il sommo sacerdote Giosuè, affrontarono l’opposizione nemica e così nell’anno 515 a.E.V. ebbero il privilegio di celebrare la completa ricostruzione del tempio di Geova a Gerusalemme.
BARLUMI PREMONITORI DI IMPRESE DEI NOSTRI TEMPI
46. In che modo quelle imprese umane compiute per mezzo dello spirito santo sono più che semplici fatti storici?
46 La parola d’incoraggiamento fu rivolta a Zorobabele sotto ispirazione più di mezzo millennio avanti la nostra Èra Volgare. Tuttavia è tanto significativa per noi oggi quanto lo fu in quel tempo ai giorni del profeta Zaccaria. Perché? Perché crediamo in Geova quale Fonte Divina di sovrumana energia dinamica. Le imprese di valore e di fede che l’Iddio Onnipotente compì mediante l’azione del suo spirito santo su uomini e donne dei tempi antichi sono più che semplici fatti storici. Furono anche barlumi premonitori di imprese che Egli avrebbe compiute dal tempo del suo Messia, del suo Unto, in poi, fino alla nostra stessa generazione.
47, 48. (a) Il predetto Messia fu presentato da un uomo che ebbe quale insolita nascita? (b) Dal seno di sua madre in poi di che cosa doveva essere ripieno il precursore del Messia, e che cosa avrebbe fatto?
47 Il preannunciato Messia fu presentato millenovecento anni fa da un altro uomo la cui stessa nascita fu pure straordinaria. La sua nascita non fu dovuta alle normali facoltà procreative di suo padre e sua madre. Essi avevano già superato l’età di avere figli. Le loro facoltà riproduttive dovettero essere ravvivate perché potessero generare il loro unico figlio, figlio a cui il padre, il sacerdote Zaccaria, doveva metter nome Giovanni.
48 Annunciando la nascita del figlio grandemente desiderato, l’angelo Gabriele disse nel tempio a Zaccaria: “Sarà ripieno di spirito santo sin dal seno di sua madre; e farà tornare molti dei figli d’Israele a Geova loro Dio. E andrà dinanzi a lui con lo spirito e la potenza di Elia, per far tornare i cuori dei padri ai figli e i disubbidienti alla saggezza dei giusti, per preparare a Geova un popolo ben disposto”. — Luca 1:5-17; si paragoni Malachia 4:5, 6.
49. Quindi il vero Messia doveva presentarsi da sé o essere presentato, e come?
49 Essendo presentato da tale precursore, il vero Messia non avrebbe potuto essere una persona ambiziosa che, fingendosi Messia, si annunciasse alla nazione d’Israele e andasse in giro per farsi dei seguaci. (Isaia 42:2-4) Invece a quelli che cercavano il Messia, questi sarebbe stato formalmente presentato da un uomo mandato da Dio e che aveva il sostegno di Dio. — Isaia 40:3-5; Giovanni 1:6, 7.
50. Cosa disse Gioele 2:28-32 che avrebbe avuto luogo dopo la venuta del Messia?
50 Dopo la venuta del Messia si sarebbe dovuta adempiere l’emozionante profezia di Gioele 2:28-32: “E dopo ciò deve accadere che verserò il mio spirito su ogni sorta di carne, e i vostri figli e le vostre figlie per certo profetizzeranno. In quanto ai vostri vecchi, sogneranno sogni. In quanto ai vostri giovani, vedranno visioni. E pure sui servi e sulle serve verserò in quei giorni il mio spirito. E di sicuro darò portenti nei cieli e sulla terra, sangue e fuoco e colonne di fumo. Il sole stesso sarà mutato in tenebre, e la luna in sangue, prima della venuta del grande e tremendo giorno di Geova. E deve accadere che chiunque invocherà il nome di Geova sarà salvato; poiché sul monte Sion e in Gerusalemme saranno gli scampati, proprio come Geova ha detto, e fra i superstiti, che Geova chiama”.
51. (a) Tenuto conto della profezia di Gioele, quali domande è ormai tempo che ci facciamo? (b) Perché ora si dovrebbe invocare il nome di Geova?
51 È ormai tempo di chiederci: Chi sono quelli che ricevono ciò che Geova promise di versare su ogni sorta di carne? Sotto la stimolante forza di ciò che è versato, tali persone devono profetizzare. La loro attività profetica è molto opportuna in quanto deve precedere e preannunciare la “venuta del grande e tremendo giorno di Geova”. Coloro che prestano ascolto all’annuncio profetico potranno trovarsi fra gli scampati. Potranno essere fra i “superstiti”. Se giudichiamo in base a tutte le circostanze dei nostri tempi dal 1914 E.V., il “giorno di Geova” che ci sta dinanzi si preannuncia veramente “grande e tremendo”. Vogliamo ‘salvarci’? Se questo è il nostro desiderio è consigliabile che ‘invochiamo il nome di Geova’, Colui che sostiene con il suo spirito il nuovo ordine avvenire.