Rendetevi liberi per fare la “completa volontà di Dio”
“Cessate di conformarvi a questo sistema di cose, ma siate trasformati rinnovando la vostra mente, affinché proviate a voi stessi la buona e accettevole e completa volontà di Dio”. — Rom. 12:2.
GEOVA diede il comando: “Proclamerete libertà nel paese a tutti i suoi abitanti”. (Lev. 25:10) Benché le tenebre coprano la terra e la fitta oscurità dell’èra nucleare gravi sulle nazioni, la libertà è ora proclamata fino alle estremità della terra. In che modo? Col grande, trionfante annuncio che “il regno del mondo è divenuto il regno del Signor nostro [Geova] e del suo Cristo, ed egli governerà come re nei secoli dei secoli”. (Apoc. 11:15-18) Questo annuncia la condanna di tutti i nemici di Dio e dell’umanità. Proclama che presto la terra sarà “piena della conoscenza di Geova come le acque coprono il mare”, e che gli uomini di buona volontà possono ora entrare in un’eterna libertà e felicità come un’unita famiglia umana, lodando il loro Creatore e Grande Benefattore. — Isa. 11:1-9.
2 Che meravigliosa notizia! È la buona notizia che riscalda il cuore di ogni anima onesta, a qualunque razza, nazione o tribù appartenga, dovunque viva, in Africa o in America, in Asia, in Europa o nelle isole del mare! La gioiosa notizia di questa liberazione si trova solo nel Libro della Libertà provvedutoci da Dio, nella Bibbia, di cui Gesù, il Figlio di Dio, disse: “La tua parola è verità”. — Giov. 17:17.
3 Nel proclamare la libertà all’umanità prigioniera, la Bibbia identifica altrettanto chiaramente i lacci mortali che hanno trasformato il mondo attuale in una grande prigione. Questo mondo una prigione? Sì, una prigione in cui cristianità e paganesimo sono prigionieri di confuse tradizioni religiose. Più di millenovecento anni fa un grande combattente per la libertà, Gesù Cristo, condannò i carcerieri della nazione ebraica, dicendo: “E voi, perché trasgredite il comandamento di Dio a motivo della vostra tradizione? . . . avete reso senza valore la parola di Dio a causa della vostra tradizione. Ipocriti”. (Matt. 15:3, 6, 7) Ipocritamente essi rendevano onore esteriore a Dio, mentre insegnavano e vivevano secondo un sistema d’adorazione schiavo di Satana. Tuttavia i lacci della tradizione non esistevano solo ai giorni dei Farisei. Vincoli di tradizione e consuetudine limitano oggi la libertà dei popoli di tutte le nazioni della terra.
4 Com’è possibile liberarsi da questa schiavitù? Ci si può rendere liberi dando ascolto alle parole di Gesù, il grande combattente per la libertà. Gesù è stato unto da Geova per “recare la buona notizia ai mansueti . . ., per annunciare la libertà a coloro che sono in cattività e ad aprire gli occhi anche ai prigionieri”. (Isa. 61:1) Egli apre gli occhi dell’intendimento insegnando la verità, la verità biblica. A coloro che credono al suo insegnamento dice: “Se rimanete nella mia parola, siete veramente miei discepoli, e conoscerete la verità, e la verità vi renderà liberi”. (Giov. 8:31, 32) La verità rende liberi dalla tradizione in modo da poter provare e fare “la buona e accettevole e completa volontà di Dio”. — Rom. 12:2.
5 Come il loro Signore, i discepoli di Gesù parlarono della schiavitù mondiale e della decisa lotta necessaria per liberarsene. Uno di loro, l’apostolo Paolo, dichiarò: “Questo, perciò, io dico e testimonio nel Signore, che non continuiate più a camminare come camminano le nazioni nella vanità delle loro menti, mentre sono mentalmente nelle tenebre, e alienate dalla vita che appartiene a Dio”. (Efes. 4:17, 18) Tuttavia, per smettere di camminare con le nazioni, gli uomini di buona volontà devono ridurre “in cattività ogni pensiero per renderlo ubbidiente al Cristo”. (2 Cor. 10:3-5) Devono lottare, lottare strenuamente, per liberarsi dalle confuse, vane idee ed abitudini di un mondo che non conosce Dio. Ed essendosi liberati, devono lottare per preservare questa libertà. Ciò può richiedere sforzo e grande sacrificio, ma i premi conferiti da Dio valgono cento volte di più! — Mar. 10:28-30.
6 “Siate trasformati rinnovando la vostra mente”, dice Paolo. Che cosa si deve abbandonare per essere trasformati? Il tradizionale modello del mondo. Questo potrà differire lievemente da nazione a nazione, ma il modello generale è lo stesso; basato non su verità o amore, ma sulla superstizione, sulla falsità e sull’egoismo. Salomone comprese questo vasto mondo nel descrivere tutto come “la più grande vanità” e come “correr dietro al vento”. — Eccl. 12:8; 5:16.
7 Gran parte di questo schema mondiale è costituito dal legame delle formalità religiose. Nella cristianità e nel paganesimo vi sono processioni sacre, candele, offerte d’incenso, idoli e “santi”. Chi è familiare con i cosiddetti “santi cristiani” non dovrà mostrarsi sorpreso se, viaggiando in Oriente, vedrà idoli buddisti con l’aureola e con il rosario in mano. Tutto fa parte dello schema di questo mondo. Il consiglio di Paolo è buono per chi cerca la verità in tutto il mondo: “Miei diletti, fuggite l’idolatria”. (1 Cor. 10:14) L’idolatria è un laccio che rende le moltitudini cieche all’adorazione del solo vero Dio. — 2 Cor. 4:3, 4.
8 Tuttavia tutti coloro che si sono liberati dall’adorazione degli idoli e da altri riti formalistici devono stare in guardia da più sottili forme d’idolatria. In tutto il mondo, vi sono inveterati usi religiosi, e spesso usi nazionali, che sono contrari alla Parola di Dio. Anche da questi bisogna liberarsi, per avere la vita nel nuovo mondo di Dio. Molti di questi usi sono divenuti universali, comuni alla cristianità e al paganesimo. Per esempio, le chiassate “natalizie” che la cristianità ha prese dal paganesimo.a Tuttavia, il cosiddetto paganesimo sta ora copiando a sua volta il “natale”, come risulta dal seguente comunicato da Tokio, nel Giappone buddista: “Secondo il calcolo della polizia, fino alla mattina del 25, le folle della vigilia natalizia ammontarono a 3.700.000 persone. È stata la più grande baldoria del dopoguerra”.b
9 L’uso del “natale” è lo stesso in tutto il mondo. Ma è cristiano? Decisamente, no! Le celebrazioni di capodanno, le sagre di primavera, le feste del raccolto e di ringraziamento, celebrate in tutto il mondo, sono forse in armonia con l’insegnamento della Bibbia? O sono mondani “tentativi d’evasione”? A coloro che stanno ‘rinnovando la propria mente’ Pietro dice: “Poiché basta il tempo che è passato nel fare la volontà delle nazioni quando procedevate in azioni di condotta dissoluta, concupiscenze, eccessi nel vino, gozzoviglie, sbevazzamenti, e idolatrie che sono senza legale restrizione”. (1 Piet. 4:3) Non seguite il modello mondano!
10 Come disse Giovanni: “Il mondo intero giace nella potenza del malvagio”. (1 Giov. 5:19) Fu il “malvagio” Satana che disse agli antenati dell’umanità: “Voi non morrete certamente”. Questa fu la prima menzogna del padre delle menzogne, da cui ebbe origine l’altra menzogna inerente all’innata immortalità dell’anima. (Gen. 3:4; Giov. 8:44) In contrasto con la chiara dichiarazione di Dio: “L’anima che pecca sarà quella che morrà”, le religioni del mondo s’attengono all’insegnamento di Satana. (Ezech. 18:4, VR) In armonia con la credenza che l’anima sia immortale, tanto i cosiddetti “cristiani” che i “pagani” recitano lunghe preghiere per “i defunti”, e in certe stagioni compiono pellegrinaggi alle cappelle o tombe di famiglia. In Occidente i funerali sono spesso lussuosi, e le preghiere per i morti dispendiose, ma sempre meno care che in alcuni paesi dell’Oriente. I Cinesi mettono da parte risparmi per tutta la vita affinché la loro morte sia celebrata con la maggior stravaganza. Figli, nipoti, cugini e altri parenti devono mostrar rispetto ai vivi e ai morti, e portare varie gradazioni di lutto per anni.
11 Ma coloro che ‘trasformano la propria mente’ per conoscere la perfetta volontà di Dio si liberano da tale schiavitù religiosa. Inoltre, possedendo la verità della Bibbia, possono confortare gli oppressi parlando loro della ‘speranza in Dio . . . che ci sarà una risurrezione sia dei giusti che degli ingiusti’. (Atti 24:15) Coloro che hanno ‘speranza in Dio’ non imitano il modello del mondo nell’onorare i morti. Invece, onorano Geova e fanno conoscere il suo amorevole proposito riguardo ai morti. — Giov. 5:28.
12 Nel mondo, queste forme di schiavitù toccano ogni attività della vita. In Occidente, “quelli che hanno determinato di arricchirsi” cadono miseramente schiavi del deleterio materialismo. (1 Tim. 6:9, 10) In Oriente altri sono tanto schiavi di abitudini e consuetudini che per loro è molto difficile pensare con chiarezza o ragionare per proprio conto. Devono attenersi ad una posizione servile in una società feudale, o almeno pensano di doverlo fare. I buddisti della Tailandia dicono che un ministro cristiano farebbe meglio a suonare il violino a un bufalo invece di cercare di spiegare loro la Bibbia. Ma questo non è sempre vero, perché anche i buddisti si rendono ora liberi, per far parte delle “cose più preziose di tutte le nazioni”, adorando Geova Dio. Questa è davvero una testimonianza alla potente forza viva contenuta nella Parola di Geova, nella Bibbia. — Aggeo 2:7, VR; Ebr. 4:12.
13 Vi sono poi gli impedimenti della sapienza mondana. Moltissimi, in Occidente e in Oriente, sono schiavi di filosofie umane. Confucio diede grande importanza alla sapienza, alla conoscenza intellettuale. Fino ad oggi vi sono i cosiddetti intellettuali, che pongono il sapere su un piedistallo, vagando da un ramo dello scibile all’altro. Secondo loro ciò significa cercar la cultura. A loro riguardo Paolo ci avverte: “Badate: forse ci può essere qualcuno che vi porterà via come sua preda con la filosofia e un vano inganno secondo la tradizione degli uomini, secondo le cose elementari del mondo e non secondo Cristo”. — Col. 2:8.
LA COMPLETA LIBERAZIONE
14 Per coloro che sono schiavi in qualsiasi parte del vecchio mondo, è giunta ora la grande opportunità di rendersi liberi, di avere la completa liberazione. È urgente divenire liberi ora, perché questo mondo è giunto ai suoi “ultimi giorni”. (2 Tim. 3:1) Com’è necessaria oggi l’accurata conoscenza! “Il timor di Geova è il principio della conoscenza”. (Prov. 1:7) Vedendo nella natura le imponenti opere di Dio e la meravigliosa varietà della sua creazione, certo tutti gli uomini di buona volontà riconosceranno che egli esiste! Tuttavia il Dio della Bibbia non è un’astrazione senza nome; è la Suprema Persona, “Re d’eternità, incorruttibile, invisibile, unico Dio”. (1 Tim. 1:17) Egli è la Fonte di ogni vita ed energia. È Geova, il Grande Ideatore, le cui idee ed azioni sono molto al disopra della semplice sapienza umana. (Isa. 55:8-11) Felice chi impara a conoscere Geova ed acquista vera sapienza. (Prov. 3:13-18) Felice, invero, chi studia per conoscere ed amare Geova ‘con tutto il suo cuore, con tutta la sua anima e con tutta la sua mente’. (Matt. 22:37) In tal modo sarete “ripieni dell’accurata conoscenza della sua volontà in ogni sapienza e discernimento spirituale, affinché camminiate in modo degno di Geova”. (Col. 1:9, 10) Potrete realmente apprezzare il meraviglioso provvedimento che Geova ha preso mediante il Figlio Suo, Gesù Cristo, per essere liberi di fare la “completa volontà di Dio” e per sopravvivere alla fine del mondo.
15 Le pagine della Bibbia sono piene di esempi di individui che hanno compiuto questo passo per essere liberi di fare la completa volontà di Dio. Questi sono coloro che per tutta la loro vita lottarono per serbare l’integrità nel fare la completa volontà di Dio, e durante la loro vita ne ebbero gioia e soddisfazione. Come i tre fedeli Ebrei prigionieri a Babilonia che rifiutarono di seguire la folla nell’adorazione degli idoli. Ci volle coraggio per resistere da soli, come ci vuole coraggio perché un cosiddetto cristiano o buddista d’oggi possa liberarsi dalle pratiche idolatre tramandategli dai suoi antenati. Come Geremia che non partecipò all’apostasia nazionale e proclamò la Parola di Geova. Ci volle coraggio, come per un Indù o un Africano ci vuole coraggio per separarsi dalla religione della sua nazione o tribù, e dar testimonianza per Geova. Ci fu Mosè che abbandonò il materialismo dell’alta società egiziana per l’umile popolo di Dio. Questo richiese coraggio, ma considerate l’abbondanza di ricchezze spirituali che trovò, di gran lunga superiori persino ai vantaggi materiali di questo mondo moderno. — Dan. 3:13-18; Ger. 1:4-10; Ebr. 11:24-27.
16 Nella cristianità e nel paganesimo, centinaia di migliaia di persone hanno oggi trovato la vera libertà. Sono “il popolo di quelli che conoscono il loro Dio”, e per la fede in Dio e in Cristo Gesù sono divenuti forti come un’unica società del Nuovo Mondo in tutta la terra. (Dan. 11:32, VR) Parenti ed amici potranno schernirli dicendo: “Che cosa ne ricavate?” Che cosa ne ricavano? Ebbene, la ricchezza della conoscenza della perfetta volontà di Dio, la sicura speranza di vita eterna in un glorioso nuovo mondo, il traboccante amore di veri amici ora e per sempre nella società del Nuovo Mondo di Geova! Il mondo attuale non capirà mai tale amore. Lo vedono e se ne meravigliano, ma non lo capiranno, se individualmente non diverranno parte di questa società. (Giov. 13:34, 35) I testimoni di Geova hanno tutto ciò che il cuore può desiderare per essersi con tutto il cuore dedicati al Sovrano Signore dell’universo!
17 Dedicazione? Sì, la dedicazione a Geova è il passo più importante per liberarsi e fare la “completa volontà di Dio”. Tuttavia ci vuole azione positiva per compiere questo passo verso la libertà, e per tutti i passi che portano a questo; sforzo positivo per pensare in modo diverso dal mondo, studio positivo per pensare secondo i pensieri di Dio, secondo il modello della Bibbia, e positiva amicizia con lo stesso popolo di Dio nella società del Nuovo Mondo. (Col. 3:23, 24) Si deve essere positivi per continuare fino alla dedicazione a Geova. È qui che molti hanno mancato; non hanno mai trasformato pienamente la loro mente, non hanno mai preso una decisione, e non hanno mai fatto una dedicazione senza riserve. Pensano che sarebbe piacevole vivere nel pacifico nuovo mondo. Qualche volta vanno anche in servizio. Ma si fermano qui, senza mai fare la dedicazione, senza provare la vera gioia propria della società del Nuovo Mondo, e che anch’essi potrebbero avere. Non basta dare a Geova solo una piccola parte del proprio cuore, dedicando il resto a scopi egoistici. “Devi amare Geova tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua forza vitale . . . poiché Geova, il tuo Dio che è in mezzo a voi, è un Dio che esige esclusiva devozione”. (Deut. 6:5, 15) Questo significa trasformare completamente la propria mente, fino a compiere la dedicazione.
18 Sia che appartenga alla cristianità che al paganesimo, la liberazione di un individuo dovrebbe avvenire nello stesso spirito di quello di Rut la Moabita. La sua educazione era stata basata sulla religione pagana, ma Naomi, adoratrice di Geova, le aveva insegnato a conoscere il vero Dio, Geova. Rut era pronta ad abbandonare le sue vecchie amicizie, ad abbandonare anche il suo popolo, per incamminarsi verso un altro paese e accettare una nuova forma d’adorazione. Non solo s’incamminò per quella via, ma continuò fino alla fine, mettendo tutto ciò che aveva in comune col popolo di Dio, Israele. Quando le si presentò l’opportunità di tornare indietro, non vi pensò nemmeno! Dichiarò a Naomi: “Dove andrai tu, andrò anch’io; e dove starai tu, io pure starò; il tuo popolo sarà il mio popolo, e il tuo Dio sarà il mio Dio”. Di tutto cuore essa si dedicò a Geova Dio, dichiarando che solo la morte l’avrebbe separata da Geova e dal suo popolo. Quale ricco premio ebbe nella terra di Israele, fra il popolo di Dio! Quale ricco premio per la sua fedeltà avrà nella risurrezione! Neanche la morte può privarla di questo! Neanche oggi la morte può privare il dedicato, fedele servitore di Geova delle benedizioni che Egli ha in serbo nella risurrezione. — Rut 1:16, 17; 4:13-15.
19 Che sorte felice hanno coloro che sono veramente liberi! Coloro che apprezzano i veri valori, che riconoscono Geova e la sua bontà e dichiarano: “Una cosa ho chiesto a Geova, e quella cercherò, che io dimori nella casa di Geova per tutti i giorni della mia vita, per mirare la bellezza di Geova e considerare con riconoscenza il suo tempio”. (Sal. 27:4) “Geova, ho amato la dimora della tua casa e il luogo dove risiede la tua gloria”. (Sal. 26:8) Felici i dedicati servitori che sono fedeli alla propria dedicazione, servendo giorno e notte nel suo tempio, e rallegrandosi in ogni tempo insieme al Suo popolo! — Apoc. 7:9-17.
SCHIAVI DELLA LIBERTÀ
20 Che gloriosa libertà quella che durerà per sempre! Eppure coloro che sono fedeli a Dio, benché liberi, vengono chiamati “schiavi”. Vi è forse contraddizione in tali termini? Non dal punto di vista di questi schiavi di Geova volenterosi, felici e lieti di adempiere il voto della propria dedicazione. Il fatto è che la loro libertà è una libertà relativa, sempre dipendente dalla volontà di Geova Dio. Poiché essi prendono piacere nel compiere la Sua volontà, Egli li benedice dando loro mirabili gioie e libertà, ma sempre entro i giusti limiti del Suo ordinamento teocratico. Perciò essi sono schiavi, schiavi di Geova. (Apoc. 19:4, 5) Sono anche schiavi di Gesù Cristo, in quanto egli li acquistò col proprio sangue. “Difatti voi sapete che non con cose corruttibili, con argento o con oro, foste riscattati dalla vostra infruttuosa condotta ricevuta per tradizione dai vostri antenati. Ma lo foste con sangue prezioso, come quello di un agnello senza difetto e senza macchia, quello di Cristo”. (1 Piet. 1:18, 19) Essi sono quindi divenuti “schiavi di Cristo, facendo la volontà di Dio con tutta l’anima”. — Efes. 6:6.
21 Ma anche quelli che non si dedicano a Geova sono schiavi, schiavi di altro genere. Sono gli infelici schiavi di Satana e del suo mondo. Ognuno su questa terra deve oggi decidere se vuol essere un reietto schiavo di questo misero mondo, o se vuol divenire libero per essere un felice schiavo di Geova. Ciascuno deve scegliere. (Gios. 24:15) Come disse Gesù: “Nessuno può essere schiavo di due padroni; poiché o odierà l’uno e amerà l’altro, o si atterrà all’uno e sprezzerà l’altro. Voi non potete essere schiavi di Dio e delle Ricchezze”. (Matt. 6:24) Il saggio dichiara: “Io mi son rallegrato quando mi hanno detto: ‘Andiamo alla casa di Geova’”. (Sal. 122:1) Gioie eterne sono in serbo per coloro che risoluti compiono il passo della dedicazione e sono fedeli a tale dedicazione.
22 Tuttavia, il modello di questo vecchio mondo può far sorgere molti problemi per coloro che fanno la dedicazione. In molti Paesi la moglie è schiava del marito, e in alcuni luoghi il marito è schiavo della moglie. Che c’entra questo con la dedicazione? 1 Corinzi 7:24 dice: “Fratelli, ciascuno rimanga in associazione con Dio nella condizione in cui fu chiamato”. Benché rimanga col marito non credente, una moglie dedicata deve riconoscere di essere divenuta ‘schiava di Cristo’ e di essere “in associazione con Dio”. (1 Cor. 7:22-24) In altre parole, non può essere incondizionatamente sottomessa al marito, al punto che ciò impedisca la sua adorazione cristiana. Ma questo non significa lasciare il marito. Benché sia salda nell’adorazione di Geova, essa è anche diligente nel compiere le sue mansioni in casa. (Prov. 31:27, 30) Ama il marito e i figli, e lavorerà nell’interesse della famiglia. Il suo nuovo modo di vivere in armonia con i princìpi cristiani può anche avere grande influenza sul marito. — 1 Piet. 3:1-4.
23 A volte si sente dire: “Mio marito è contrario”. Ma è veramente contrario? Vi sono alcuni che non hanno mai parlato della loro dedicazione col coniuge. Nessuno dovrebbe pensare di cavarsela facendo un po’ di servizio durante l’assenza del coniuge non credente. È molto meglio spiegare schiettamente il significato della dedicazione. Chi si è appena dedicato a Geova può dire al proprio coniuge che ciò può apportare un miglioramento nelle questioni familiari, come infatti dice la Bibbia. (1 Tim. 5:8; 3:11) Ma in quanto alle cose spirituali, vi sono le adunanze da sostenere e il servizio di campo che si deve compiere come sacro servizio reso a Dio. (Rom. 12:1) Spesso si può parlare di queste cose con tatto e con garbo, dimostrando sempre sincero desiderio di cooperare. Le mogli dovrebbero continuare a rispettare l’autorità del marito nelle questioni domestiche. Quale gioia se egli accetterà la verità! Ma se egli preferisce non ascoltare, l’umile condotta della moglie può fare più di molte parole, dimostrando in silenzio che è una moglie migliore. — 1 Tim. 2:8-10.
24 Molti sono schiavi del loro datore di lavoro o degli affari. Pensano che i loro obblighi vadano oltre le ore di lavoro, che devono prender parte ad attività sportive e benefiche organizzate a favore dei dipendenti. Altri sono così assorbiti dal proprio impiego secolare che lavorano giorno e notte, o sette giorni alla settimana. Qualunque sia il vantaggio materiale, o qualunque sia la promozione in vista, nulla può neanche lontanamente paragonarsi alle meravigliose prospettive di eterno servizio nel nuovo mondo di Dio. La persona saggia manterrà nei giusti limiti le proprie occupazioni secolari. “Nessuno che serve come soldato s’immischia negli affari commerciali della vita, affinché riceva l’approvazione di colui che l’ha arruolato come soldato”. — 2 Tim. 2:4.
25 Indubbiamente i vincoli della prigione del vecchio mondo sono molti. In vista di ciò, Paolo ammonisce: “Deponiamo anche noi ogni peso e il peccato che facilmente ci avvince, e corriamo con perseveranza la corsa che ci è posta davanti, mentre guardiamo attentamente al capo e perfezionatore della nostra fede, Gesù”. (Ebr. 12:1, 2) Via la gravosa schiavitù di questo mondo malvagio!
26 Partecipate, siate intenti all’attività del Nuovo Mondo! Questa è una compagnia preziosa! Anche se i ministri di Dio provengono da molti ambienti religiosi diversi, da diverse condizioni sociali, da diverse nazionalità, la verità li ha unificati. (Giov. 17:20-23) Con amore fraterno hanno tenero affetto l’uno per l’altro. Sono tutti ardenti nello spirito. Sono tutti volenterosi schiavi di Geova, lieti per la speranza posta loro dinanzi, forti nella tribolazione e perseveranti nella preghiera. Nessuno indugia in questa attività del Nuovo Mondo. (Rom. 12:10-12) Tutti coloro che si rendono veramente liberi sono felici di fare la “completa volontà di Dio”. Così facendo, molti saranno i giorni della loro vita, giorni felici, giorni che continueranno per tutta l’eternità!
[Note in calce]
a Derivate dai Saturnali della Roma pagana. Vedi La Torre di Guardia del 1º dicembre 1957, pagina 713.
b Tokyo Shimbun del 25 dicembre 1956.
[Domande per lo studio]
1. Quale trionfante annuncio viene ora proclamato, e dove?
2. Soltanto dove si può trovare questa buona notizia?
3. (a) In che senso questo mondo è una prigione? (b) Come identificò Gesù i lacci della tradizione?
4. Come si diviene liberi per fare la volontà di Dio?
5. Che specie di lotta è necessaria per divenire liberi, e per restare liberi? Ne vale la pena?
6, 7. (a) Quale modello tradizionale si trova in tutto il mondo? (b) Fino a che punto l’idolatria è divenuta un laccio?
8, 9. (a) Il “natale” e altre simili feste sono forse limitate alla cristianità? (b) Che cosa dice Pietro di simili chiassate?
10, 11. (a) In che modo l’universale dottrina dell’immortalità ha imposto gravi pesi al popolo? (b) In che modo la verità biblica riguardante i morti reca conforto?
12. Quale forza viva può vincere il materialismo e le oppressive tradizioni feudali?
13. Che avvertimento dà Paolo in quanto agli impedimenti della sapienza mondana?
14. (a) Che cosa è urgente ora? (b) Come si può ora avere vera felicità?
15. Quali famosi esempi sono citati di individui che si resero liberi?
16. Quale sarà il premio per essersi liberati?
17. Quale azione positiva è necessaria per divenire liberi, e perché molti hanno mancato in questo?
18. Quale notevole esempio diede Rut con la sua dedicazione?
19. Quale apprezzamento dei valori hanno i dedicati servitori di Dio?
20. (a) È una contraddizione dire che coloro che si rendono liberi diventano “schiavi”? (b) In che senso sono schiavi?
21. Quale contrasto vi è fra la schiavitù del vecchio mondo e la sorte degli schiavi di Geova?
22, 23. Quali problemi familiari potrebbero sorgere per coloro che si dedicano a Geova, e quale consiglio viene dato per risolverli?
24. Quale dovrebbe essere l’atteggiamento del cristiano nei confronti del lavoro secolare?
25, 26. (a) Quale consiglio dà Paolo riguardo alle gravose tradizioni? (b) Quale fronte unito e progressivo è formato dai ministri di Dio?