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Libro biblico numero 36: Sofonia“Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”
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dalle terrazze, quelli che mischiano l’adorazione di Geova con quella di Malcam, quelli che si ritraggono da Geova e quelli che non si interessano di cercarlo, tutti devono perire. Il profeta comanda: “Fate silenzio dinanzi al Sovrano Signore Geova; poiché il giorno di Geova si avvicina”. (1:7) Geova stesso ha preparato un sacrificio. I principi, i violenti, gli ingannatori e quelli che in cuor loro sono indifferenti: tutti saranno scovati. Le loro ricchezze e i loro possedimenti saranno ridotti a nulla. Il grande giorno di Geova è vicino! Esso è “un giorno di furore, un giorno di strettezza e di angoscia, un giorno di bufera e di desolazione, un giorno di tenebre e di caligine, un giorno di nuvole e di fitta oscurità”. Il sangue di quelli che peccano contro Geova sarà versato come la polvere. “Né il loro argento né il loro oro li potrà salvare nel giorno del furore di Geova”. Il fuoco del suo zelo divorerà l’intera terra. — 1:15, 18.
8. (a) Come si può trovare protezione? (b) Quali guai sono annunciati per le nazioni?
8 Cercate Geova; le nazioni saranno distrutte (2:1-15). Prima che quel giorno passi come la pula, “cercate Geova . . . Cercate la giustizia, cercate la mansuetudine”, e forse sarete “nascosti nel giorno dell’ira di Geova”. (2:3) L’espressione di Geova continua, annunciando guai al paese dei filistei, che dovrà divenire in seguito “una regione per i rimanenti della casa di Giuda”. Le orgogliose Moab e Ammon saranno desolate come Sodoma e Gomorra “perché biasimarono e si davano grandi arie contro il popolo di Geova degli eserciti”. I loro dèi periranno con loro. (2:7, 10) La “spada” di Geova ucciderà pure gli etiopi. Che ne sarà dell’Assiria, con la sua capitale Ninive, nel settentrione? Diverrà uno sterile deserto e dimora di animali selvaggi, sì, “oggetto di stupore”, così che “chiunque le passerà vicino fischierà” di sorpresa. — 2:12, 15.
9. (a) Perché sono guai per Gerusalemme, e qual è la decisione giudiziaria di Geova per le nazioni? (b) Con quale nota gioiosa termina la profezia?
9 La ribelle Gerusalemme è chiamata a rendere conto; l’umile rimanente è benedetto (3:1-20). Sono guai anche per Gerusalemme, la città ribelle e oppressiva! I suoi principi, “leoni ruggenti”, e i suoi profeti, “uomini di perfidia”, non hanno confidato nel suo Dio, Geova. Egli chiederà conto di tutto. I suoi abitanti temeranno Geova e accetteranno la disciplina? No, poiché agiscono “con prontezza nel rendere rovinose tutte le loro azioni”. (3:3, 4, 7) La decisione giudiziaria di Geova è di radunare le nazioni e di rovesciare su di esse tutta la sua ira ardente, e tutta la terra sarà divorata dal fuoco del suo zelo. Ma ecco una meravigliosa promessa! Geova darà “in cambio ai popoli una lingua pura, perché tutti invochino il nome di Geova, perché lo servano a spalla a spalla”. (3:9) Quelli che esultano superbamente saranno tolti di mezzo e l’umile rimanente che agisce secondo giustizia troverà rifugio nel nome di Geova. Gioiose grida, letizia, allegrezza ed esultanza prorompono in Sion, poiché Geova il Re d’Israele è in mezzo a loro. Questo non è tempo di avere timore o di farsi cascare le mani, poiché Geova salverà ed esulterà su di loro nel suo amore e nella sua gioia. “‘Poiché vi farò essere un nome e una lode fra tutti i popoli della terra, quando ricondurrò i vostri prigionieri davanti ai vostri occhi’, ha detto Geova”. — 3:20.
PERCHÉ È UTILE
10. Di che utilità fu la profezia di Sofonia ai giorni del re Giosia?
10 Uno che prestò ascolto al messaggio di avvertimento di Sofonia e che ne trasse grande beneficio fu il re Giosia. Egli intraprese una notevole campagna di riforme religiose. Con questa venne anche alla luce il libro della Legge, che era andato perso quando la casa di Geova era caduta in rovina. Giosia fu addolorato quando gli fu letto da questo libro quali erano le conseguenze della disubbidienza, poiché il libro confermò per bocca di un altro testimone, Mosè, ciò che Sofonia stava da tempo profetizzando. Giosia allora si umiliò dinanzi a Dio, e di conseguenza Geova promise di non far venire ai suoi giorni la predetta distruzione. (Deut., capp. 28–30; 2 Re 22:8-20) Al paese era stato risparmiato il disastro! Ma non per molto, poiché i figli di Giosia non seguirono il suo buon esempio. Comunque, per Giosia e il suo popolo, l’aver prestato attenzione alla “parola di Geova che fu rivolta a Sofonia” risultò assai utile. — Sof. 1:1.
11. (a) Come si collega Sofonia con il Sermone del Monte e la lettera di Paolo agli Ebrei nel dare opportune esortazioni? (b) Perché Sofonia dice “probabilmente potrete essere nascosti”?
11 Nel suo famoso Sermone del Monte, Cristo Gesù, il più grande profeta di Dio, confermò che Sofonia era un vero profeta di Dio proferendo parole molto simili al consiglio dato da Sofonia nel capitolo 2, versetto 3: “Cercate Geova, voi tutti mansueti della terra . . . Cercate la giustizia, cercate la mansuetudine”. Gesù infatti esortò: “Continuate dunque a cercare prima il regno e la Sua giustizia”. (Matt. 6:33) Quelli che cercano prima il Regno di Dio devono guardarsi dall’indifferenza in merito a cui Sofonia avvertì quando parlò di “quelli che si ritraggono dal seguire Geova e che non hanno cercato Geova e non l’hanno interrogato”, e “che dicono nel loro cuore: ‘Geova non farà bene, e non farà male’”. (Sof. 1:6, 12) Nella sua lettera agli Ebrei, Paolo annuncia similmente un giorno di giudizio avvenire e mette in guardia contro il rischio di tornare indietro. Egli aggiunge: “Ora noi non siamo di quelli che tornano indietro alla distruzione, ma di quelli che hanno fede per conservare in vita l’anima”. (Ebr. 10:30, 37-39) Non a quelli che smettono o che non hanno apprezzamento, ma a quelli che umilmente e sinceramente cercano Geova con fede il profeta dice: “Probabilmente potrete essere nascosti nel giorno dell’ira di Geova”. Perché “probabilmente”? Perché la salvezza finale dipende dalla condotta dell’individuo. (Matt. 24:13) Ci ricorda pure che non possiamo prendere per scontata la misericordia di Dio. La profezia di Sofonia non lascia dubbi sul fatto che quel giorno si abbatterà all’improvviso su chi non lo aspetta. — Sof. 2:3; 1:14, 15; 3:8.
12. Quale motivo per avere coraggio dà Sofonia a quelli che ‘cercano Geova’?
12 Ecco, quindi, un messaggio che preannuncia la distruzione per quelli che peccano contro Geova, ma che offre splendide prospettive di benedizione a quelli che dopo essersi pentiti ‘cercano Geova’. Questi ultimi possono farsi coraggio, poiché, dice Sofonia, “il re d’Israele, Geova, è in mezzo a te”. Per Sion non è il tempo di avere timore o di lasciar cascare le mani nell’inattività. È tempo di confidare in Geova. “Come un Potente, egli salverà. Esulterà su di te con allegrezza. Tacerà nel suo amore. Gioirà su di te con felici grida”. Felici sono inoltre quelli che ‘cercano prima il suo regno’, in attesa della sua amorevole protezione e della sua benedizione eterna! — 3:15-17.
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Libro biblico numero 37: Aggeo“Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”
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Libro biblico numero 37: Aggeo
Scrittore: Aggeo
Dove fu scritto: Gerusalemme
Quando fu completato: 520 a.E.V.
Tempo a cui si riferisce: 112 giorni (520 a.E.V.)
1, 2. Quali informazioni si hanno sul profeta Aggeo, e quali sono i due aspetti del suo messaggio?
IL SUO nome era Aggeo, e il suo incarico quello di profeta e “messaggero di Geova”: ma qual era la sua origine? (Agg. 1:13) Chi era? Aggeo è il decimo dei cosiddetti profeti minori, e fu il primo dei tre che prestarono servizio dopo il ritorno dei giudei in patria nel 537 a.E.V.; gli altri due furono Zaccaria e Malachia. Il nome di Aggeo (ebraico: Chaggài) significa “[nato di] festa”. Questo potrebbe indicare che nacque in un giorno festivo.
2 Come afferma la tradizione ebraica, è ragionevole concludere che Aggeo nacque a Babilonia e tornò a Gerusalemme con Zorobabele e col sommo sacerdote Giosuè. Aggeo prestò servizio al fianco del profeta Zaccaria, e in Esdra 5:1 e 6:14 viene detto che i due incoraggiarono i figli dell’esilio a riprendere la costruzione del tempio. Egli fu profeta di Geova sotto due aspetti, in quanto esortò i giudei ad adempiere i loro doveri verso Dio e predisse, fra l’altro, lo scrollamento di tutte le nazioni. — Agg. 2:6, 7.
3. Cosa non avevano compreso i giudei in quanto allo scopo per cui erano ritornati dall’esilio?
3 Perché Geova incaricò Aggeo? Per questa ragione: Nel 537 a.E.V. Ciro aveva emanato il decreto che permetteva ai giudei di tornare in patria per riedificare la casa di Geova. Ma si era ormai nel 520 a.E.V. e il tempio era tutt’altro che completato. In tutti quegli anni i giudei avevano lasciato che l’opposizione nemica, la loro stessa apatia e il materialismo impedissero loro di adempiere il vero scopo per cui erano ritornati. — Esd. 1:1-4; 3:10-13; 4:1-24; Agg. 1:4.
4. Che cosa aveva ostacolato l’edificazione del tempio, ma che avvenne quando Aggeo cominciò a profetizzare?
4 Come mostra il racconto, erano state appena poste le fondamenta del tempio (nel 536 a.E.V.) che già “il popolo del paese indeboliva di continuo le mani del popolo di Giuda e lo scoraggiava dall’edificare, e assoldava consiglieri contro di loro per frustrare il loro consiglio”. (Esd. 4:4, 5) Infine, nel 522 a.E.V., questi oppositori non giudei riuscirono a far sospendere d’autorità i lavori. Fu nel secondo anno del re persiano Dario, figlio di Istaspe, cioè nel 520 a.E.V., che Aggeo cominciò a profetizzare, e questo incoraggiò i giudei a riprendere la costruzione del tempio. Allora i governatori vicini mandarono una lettera a Dario per sollecitare una decisione sulla faccenda; Dario riconfermò il decreto di Ciro e sostenne i giudei contro i loro nemici.
5. Cosa prova che il libro di Aggeo appartiene al canone biblico?
5 Gli ebrei non hanno mai avuto dubbi sull’appartenenza della profezia di Aggeo al canone
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