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Ricordate?La Torre di Guardia 1981 | 1° febbraio
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● Quali vantaggi si hanno divenendo dedicati e battezzati discepoli di Gesù Cristo?
Si ha la soddisfazione di sapere che ciò che si sta facendo ha l’approvazione di Geova Dio e di Gesù Cristo. Come cristiani, si acquistano anche fratelli, sorelle, madri, e figli in senso spirituale. — 15/9 p. 14.
● Chi è Babilonia la Grande e perché bisogna prestare ascolto all’invito di ‘uscire da essa’?
Babilonia la Grande è l’impero mondiale della falsa religione, e uscirne è l’unico modo per evitare di essere distrutti con lei nell’imminente “grande tribolazione” (Matt. 24:21; Riv. 18:4) È urgente ‘uscire da Babilonia la Grande’ ora, perché sarà impossibile farlo dopo che i suoi ex amanti politici si saranno rivoltati contro di lei. (Riv. 17:15-18) — 1/11 pp. 17, 18.
● Perché, come servitori di Geova Dio, possiamo aspettarci che egli ascolti le nostre preghiere?
Geova è l’“Uditore di preghiera”, e ci comanda di pregare. (Sal. 65:2; Rom. 12:12) Possiamo accostarci fiduciosamente a Geova in preghiera anche perché vi è implicato il suo nome, perché conosce le nostre limitazioni e desidera aiutarci, ed egli ascolterà le nostre preghiere per il fatto che manteniamo l’integrità. — 15/11 pp. 17, 18.
● Il nuovo patto avrà fine?
Sì, il nuovo patto, che ha per mediatore Gesù Cristo, avrà fine quando avrà adempiuto lo scopo di produrre 144.000 figli spirituali di Dio. Ciò avverrà quando tutti gli unti saranno stati risuscitati all’immortale vita celeste. Tuttavia, le persone che vivranno sulla terra trarranno per sempre beneficio dal nuovo patto. Questo perché i 144.000 parteciperanno con Cristo al suo regno millenario e alla dispensazione sulla terra del suo sacrificio di riscatto, mentre l’umanità verrà riportata alla perfezione con la meta della vita eterna. — 1/12 p. 31.
● È possibile che nella congregazione cristiana esista un ambiente che non favorisce la giusta crescita cristiana?
Sì, possono esserci un ambiente o delle compagnie non profittevoli dal punto di vista spirituale. Per esempio, alcuni che da poco hanno simboleggiato la loro dedicazione a Dio possono avere la tendenza a introdurre nella congregazione un certo grado di mondanità. Dovremmo quindi stare attenti alle nostre compagnie, perché, come il terreno, l’ambiente in cui seminiamo e nutriamo i tratti della nostra personalità può renderci una varietà scadente di ciò che avevamo intenzione di divenire quando cominciammo a seminare come cristiani. — 15/12 pp. 19, 20.
● Chi sono le “altre pecore” di Giovanni 10:16?
Poiché è detto che non appartengono a questo ovile, le “altre pecore” non sono israeliti spirituali, eredi della promessa abraamica con prospettive celesti. Sono invece una classe terrena che sarà infine formata da tutti quelli che otterranno la vita eterna sulla terra. Il “pastore eccellente” cedette la sua anima anche per loro. (Giov. 10:14) — 1/1/81 pp. 26-28.
● Come cristiani, cosa dovremmo fare se cominciassimo a essere turbati da dubbi?
Dovremmo esaminare i nostri motivi per vedere se i nostri dubbi sono sinceri o se nascondono una mancanza di perseveranza o poca fede nel potere di Dio di perdonare. Dovremmo anche avere uno spirito positivo e ricordare tutto ciò che Geova Dio ha fatto per noi tramite Gesù Cristo, come pure tutto ciò che abbiamo imparato in merito ai propositi e alle promesse di Dio mediante il cibo spirituale provveduto tramite lo schiavo fedele e discreto. (Matt. 24:45-47) — 15/1 pp. 14, 15.
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Domande dai lettoriLa Torre di Guardia 1981 | 1° febbraio
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Domande dai lettori
● In Colossesi 3:23 è consigliato ai cristiani di servire i loro signori “con tutta l’anima come a Geova, e non agli uomini”. Significa questo che il lavoro secolare compiuto come a Geova sia parte del nostro sacro servizio?
La parola greca latrèia, tradotta “sacro servizio” nella Traduzione del Nuovo Mondo, si riferisce all’adorazione o al servizio dedicato a Dio. (Rom. 12:1) Gesù stesso mostrò che ciò implica il dare la propria lealtà a Geova prima che a chiunque altro. (Matt. 4:8-10; Luca 4:5-8) È un servizio che ha lo scopo di promuovere gli interessi del regno di Geova.
Nei tempi antichi, Israele, la nazione dedicata a Dio, rendeva “sacro servizio” in ubbidienza alle esigenze del patto della legge, onde poter divenire “un regno di sacerdoti e una nazione santa” a Geova. (Eso. 19:5, 6) Quel servizio provvide tipi e ombre di realtà future che sarebbero apparse sotto la disposizione del nuovo patto, in relazione col regno di Dio retto da Cristo Gesù. (Ebr. 8:5; 9:9, 14) Per questo ai cristiani unti è detto: “Visto che riceveremo un regno che non può esser scosso, continuiamo ad avere immeritata benignità, per mezzo della quale possiamo accettevolmente rendere a Dio sacro servizio con santo timore e rispetto”. (Ebr. 12:28) I loro compagni della “grande folla”, che sperano di ricevere la vita eterna sulla terra, devono similmente mostrare santo timore mentre compiono il “sacro servizio” loro assegnato nel cortile
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