Sacrifici accettevoli a Dio
1. Come si sentiva Geova quando i suoi servitori dell’antichità gli offrivano sacrifici?
QUANDO i servitori di Dio dell’antichità gli offrivano sacrifici nella giusta maniera questa era una cosa che gradiva. Quando il diluvio universale ebbe spazzato via tutti i malvagi e Noè costruì un altare a Geova e offrì su di esso olocausti, il racconto dice: “E Geova sentiva un odore riposante”. (Gen. 8:21) È evidente che fu per lui una cosa molto soddisfacente. Si poté dire la stessa cosa dei sacrifici offerti dal suo popolo nel paese d’Israele quando furono offerti secondo le sue istruzioni.
2. Furono tutti i sacrifici ricevuti da Dio in modo favorevole, e perché?
2 D’altra parte, il racconto indica chiaramente che non tutti i sacrifici furono ricevuti da Geova in questo modo favorevole. Quando Saul, primo re d’Israele, disubbidì a Geova nella questione relativa alla nazione di Amalec, salvando il loro re, Agag, e il meglio dei bovini e dei greggi degli Amalechiti, con la scusa che questi avrebbero provveduto un eccellente sacrificio, Samuele disse: “Ha Geova tanto diletto negli olocausti e nei sacrifici quanto nell’ubbidienza alla voce di Geova? Ecco, ubbidire è meglio del sacrificio, e prestare attenzione più del grasso dei montoni; poiché la ribellione è come il peccato della divinazione, e lo spingersi presuntuosamente avanti come il far uso del potere magico e dei terafim. Giacché tu hai rigettato la parola di Geova, egli rigetta pertanto te dall’esser re”. — 1 Sam. 15:21-23.
3. Come Geova considerò i sacrifici offerti nel giorno di Malachia?
3 Dopo il ritorno degli esuli israeliti dalla cattività babilonese, nel giorno di Malachia, Dio riscontrò che sia il popolo che i sacerdoti erano colpevoli rispetto ai sacrifici presentati sull’altare nel suo tempio. Quando i sacerdoti chiesero: “In che modo ti abbiamo contaminato?” Dio rispose: “Col vostro dire: ‘La tavola di Geova è qualche cosa da disprezzare’. E quando presentate un animale cieco per il sacrificio: ‘Non è niente di male’. E quando presentate un animale zoppo o uno malato: ‘Non è niente di male’. Presentalo, suvvia, al tuo governatore. Si compiacerà egli di te, o ti riceverà benignamente?” (Mal. 1:7, 8) Geova non esitava a mettere a posto le cose inerenti al suo tempio e al suo altare. L’ipocrisia o disonestà nella questione dei sacrifici non era tollerata.
4. Michea 6:6-8 che cosa ci aiuta a capire riguardo a Geova e ai sacrifici?
4 Geova rese molto chiaro ciò che desiderava dal suo popolo. Gli animali stessi dovevano essere i migliori che avevano. Inoltre, dovevano essere offerti con un buon motivo spinti da cuore puro. Notate Michea 6:6-8: “Con che cosa mi presenterò a Geova? Con che cosa mi inchinerò a Dio in alto? Mi presenterò a lui con interi olocausti, con vitelli di un anno? Si compiacerà Geova di mille montoni, di decine di migliaia di torrenti d’olio? Darò il mio figlio primogenito per la mia rivolta, il frutto del mio ventre per il peccato della mia anima? Egli ti ha dichiarato, o uomo terreno, ciò che è buono. E che cosa richiede da te Geova, se non di esercitare il diritto e di amare la benignità e d’esser modesto nel camminare col tuo Dio?” Ovviamente Geova si interessava dello spirito che spingeva a fare l’offerta.
5. (a) S’interessa ancora Geova dei sacrifici, e come lo sappiamo? (b) Nei sacrifici odierni sono inclusi solo la predicazione e l’insegnamento, o che cosa?
5 Sebbene il bisogno di sacrifici animali cessasse quando il patto della Legge fu abolito, tuttavia Dio si interessa ancor oggi dei sacrifici. Ha ancora lo stesso interesse nella giusta specie di sacrifici. L’apostolo Paolo lo rende chiaro con ciò che scrive in Ebrei 13:15: “Per mezzo di lui [Cristo] offriamo sempre a Dio un sacrificio di lode, cioè il frutto di labbra che fanno pubblica dichiarazione al suo nome”. L’offrire a Dio un sacrificio di lode include che si dichiari la buona notizia del Regno ad altri e che si faccia questo nel modo giusto. Ma oltre a predicare e insegnare la verità, ciò che qui aveva in mente Paolo, il cristiano offre sacrifici a Dio in vari modi. Infatti, in tutta la sua vita dedicata doveva seguire una condotta di sacrificio, come indicò Pietro, dicendo: “A questa condotta foste chiamati, perché anche Cristo soffrì per voi, lasciandovi un modello, onde seguiate attentamente le sue orme.” (1 Piet. 2:21) Che la condotta del dedicato, battezzato cristiano in genere debba essere accettevole è mostrato da ciò che dice ulteriormente Pietro: “Mantenete la vostra condotta eccellente fra le nazioni, affinché, nella cosa di cui parlano contro di voi come malfattori, in seguito alle vostre opere eccellenti delle quali sono testimoni oculari glorifichino Dio nel giorno della sua ispezione”. (1 Piet. 2:12) L’apostolo Paolo mette pure in risalto questi punti dicendo: “Quindi vi supplico per le compassioni di Dio, fratelli, di presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, accettevole a Dio, sacro servizio con la vostra facoltà di ragionare”. E per rendere chiaro che questa condotta non ha nulla a che fare con la condotta seguìta da quelli di questo vecchio sistema di cose malvagio, egli continua: “E cessate di conformarvi a questo sistema di cose, ma siate trasformati rinnovando la vostra mente, per provare a voi stessi la buona e accettevole e perfetta volontà di Dio”. (Rom. 12:1, 2) Sì, mentre Dio non si interessa più di sacrifici animali, si interessa dei sacrifici che i suoi servitori fanno oggi sulla terra a favore della pura adorazione, e questi sacrifici includono tutto il loro modo di vivere. Dio ha reso chiaro al suo odierno popolo ciò che richiede, come lo rese chiaro per gli Israeliti.
6. Che cos’altro ha fatto Dio per il suo popolo che mostra che li ha favoriti?
6 Ha Dio fatto altre cose per il suo popolo in questi “ultimi giorni” così che siano certi d’essere nel suo favore? Sì. Ha liberato il suo unto rimanente degli Israeliti spirituali dalla cattività di Babilonia la Grande nel 1919 e li ha messi all’opera nel suo servizio. Quando fu evidente che il radunamento di tutto il suo unto rimanente era terminato verso il 1935, li mise all’opera per radunare coloro che avrebbero costituito la “grande folla”, coloro che avrebbero a loro volta aiutato in questa grande opera di radunamento. Oggi, oltre un milione e centomila di queste persone simili a pecore sono attentamente e amorevolmente curate in più di venticinquemila congregazioni in ogni parte della terra. Egli le pasce con ricco cibo spirituale a suo tempo ed esse accrescono continuamente la loro forza spirituale. Questo “solo gregge” ha ricevuto da lui un grande compito da svolgere. Devono predicare la “buona notizia del regno” in tutta la terra abitata in testimonianza, prima che venga la fine. (Matt. 24:14) La posizione di favore che essi hanno e le protettive disposizioni che Dio ha prese per loro sono descritte in Isaia 32:1, 2: “Ecco, un re regnerà per la stessa giustizia; e rispetto ai principi, governeranno come principi per lo stesso diritto. E ciascuno deve mostrar d’essere come un luogo per celare dal vento e un nascondiglio dal temporale, come corsi d’acqua in un paese senz’acqua, come l’ombra di una gran rupe in una terra esausta”. Il popolo di Geova sa che parte sostiene ed è felice e contento.
7. Se Dio ha mostrato il suo favore al suo popolo in tanti modi, quali domande potremmo fare benissimo?
7 A motivo di tutto ciò, perché dovremmo preoccuparci tanto della specie di sacrifici accettevoli a Dio? Abbiamo detto che oggi è stato reso chiaro ciò che Dio richiede! Inoltre, egli ha mostrato la sua approvazione alla sua organizzazione! Non dovremmo aver fiducia che Dio ha accettato la nostra dedicazione e si compiace della nostra opera? Che cos’altro è necessario?
8. Che cosa è sempre necessario che i cristiani facciano, e perché?
8 Mentre può esser vero che Geova ha mostrato la sua approvazione al suo popolo e l’ha benedetto, facendo prosperare la loro attività, tuttavia è sempre necessario che i cristiani esaminino se stessi e quello che fanno per accertarsi di rimanere in tale posizione di favore e offrire pertanto sacrifici accettevoli a Dio. Notate l’avvertimento di Paolo ai cristiani del suo giorno già stabiliti nella verità: “Badate, fratelli, che non sorga in alcuno di voi un cuore malvagio privo di fede che si allontani dall’Iddio vivente; ma continuate ad esortarvi gli uni gli altri ogni giorno, finché può chiamarsi ‘Oggi’, affinché nessuno di voi sia indurito dal potere ingannatore del peccato”. — Ebr. 3:12.
9. Che cosa dicono altri scrittori biblici circa il bisogno di esaminarsi?
9 Evidentemente, quindi, è possibile che cominci a sorgere nella persona un cuore malvagio prima che se ne renda conto, per cui dobbiamo stare in guardia. Geremia pertanto dice: “Il cuore è più ingannevole di qualsiasi altra cosa ed è avventato. Chi lo può conoscere?” (Ger. 17:9) Pertanto Paolo consiglia: “Continuate a provare se siete nella fede, continuate a provare ciò che voi stessi siete”. (2 Cor. 13:5) Egli disse pure: “Quindi chi pensa di stare in piedi badi di non cadere”. (1 Cor. 10:12) Sì, dobbiamo esaminarci continuamente.
BISOGNO DI CONOSCERE LA VERITÀ
10. Quali sono alcune cose che ci aiuteranno a esaminarci e a offrire sacrifici che Dio accetterà?
10 Come si può far questo? Anzitutto dobbiamo stare al passo con la verità. Se oggi Geova ci ha amorevolmente reso accessibile la verità, e continua ad accrescerla, dobbiamo quindi mostrargli apprezzamento per ciò studiandola e imparandola. Nel mondo odierno si dice che la conoscenza tecnica e scientifica è in così rapido sviluppo in tanti campi che è difficile perfino tenerne nota. Avviene la stessa cosa con la verità. C’è molto da imparare e tempo limitato per impararlo. Tuttavia, come possiamo esser certi di ciò che Dio richiede specificamente da noi proprio ora, se non ci interessiamo di tenerci aggiornati?
11. Perché è così necessario conoscere realmente la verità?
11 La conoscenza accurata e aggiornata è importante non solo per il nostro proprio beneficio, ma anche perché dobbiamo insegnarla ad altri. L’insegnante deve conoscere. Le persone interessate saranno in grado di riconoscere la verità quando verrà presentata se la conosciamo realmente e la comprendiamo. Questo poté dirsi di Gesù Cristo e di quelli che lo udirono. Matteo 7:28, 29 dice: “Or quando Gesù ebbe finito queste parole, avvenne che le folle erano stupite del suo modo di insegnare; poiché insegnava loro come una persona che ha autorità, e non come i loro scribi”. Non dovremmo pensare che fosse semplicemente la vigorosa dizione e l’imponente aspetto di Gesù a stupire le persone. Senza dubbio questo influiva. Ma possiamo esser certi che era quello che diceva ad esser più convincente. La dizione è importante, ma il materiale, o ciò che dite, è ancora più importante. Questo poté dirsi nel caso dell’apostolo Paolo. Evidentemente egli non aveva un aspetto personale imponente, né, evidentemente, lo era la sua dizione. Ma ciò che diceva faceva impressione, e persuase molti a intraprendere la via del cristianesimo.
12, 13. Che cosa illustra il valore e l’importanza dell’accurata e completa conoscenza?
12 L’importanza di conoscere realmente è illustrata dall’attenzione che le persone fanno al loro denaro. Quando comprano qualche cosa, non vogliono essere imbrogliate, ma vogliono ottenere un prodotto di qualità al miglior prezzo possibile. Ma prima di fare la scelta finale, hanno piacere di parlare a qualcuno che sia esperto sul soggetto. Se, a motivo di addestramento ed esperienza, è esperto in questo campo, la sua conoscenza è inestimabile. Questo può dirsi specialmente se è un intimo amico e potete pertanto fidarvi realmente di lui. Generalmente parlando, nulla può sostituire tale fonte di informazione.
13 Si può dire la medesima cosa quando si tratta della salute. Allora vogliamo conoscere la nostra vera condizione. Vogliamo che ci sia presentata la pura verità in modo che la possiamo capire. Solo allora potremo cominciare a disporre il trattamento che recherà guarigione o miglioramento. In questo caso vogliamo parlare a qualcuno che è esperto in questo campo. Vogliamo qualcuno che abbia conoscenza e di cui ci possiamo fidare.
14. Perché questo è anche più importante riguardo alla verità?
14 Questo si può dire tanto più rispetto alla verità della Parola di Dio. Oggi nel mondo vi sono ancora alcuni che si preoccupano della loro vita eterna. Conoscendo realmente la verità e potendo rispondere alle loro domande, spiegando semplicemente e chiaramente ciò che Dio ha fatto e farà ancora, saremo convincenti. Oggi vi sono ancora persone stupite del modo d’insegnare del cristiano informato, perché riconoscono che è la verità e si convincono. Ma dovremmo comprendere il bisogno di studiare e conoscere per insegnare e convincere. Chi si applica con diligenza per acquistare conoscenza per questa altruistica ragione può avere fiducia di ricevere l’aiuto dello spirito di Dio e può essere certo che i suoi sacrifici di pubblica dichiarazione a Dio sono accettevoli.
15. (a) Fin dove dovrebbe arrivare la conoscenza nella persona? (b) Allorché la verità raggiunge il cuore, qual è il risultato?
15 Acquistando tale conoscenza, è importante preoccuparsi di dove va. Non dovrebbe solo andare nella testa, ma dovrebbe anche scendere nel cuore. Perché accade che una persona ha buona conoscenza della verità ma non è zelante nel ministero, mentre un’altra non così ben dotata mentalmente non ha eccellente conoscenza delle cose più profonde della verità e tuttavia si impegna con zelo nel servizio ed è ansiosa di dire ad altri ciò che ha imparato? Ci sono indubbiamente alcune cose che è probabile non conosceremo mai, ma senza dubbio dipende notevolmente dal fatto che la verità raggiunge il cuore. Ciò che quest’ultima ha imparato ha influito nella maniera giusta su di lei. Essendo scesa nel suo cuore vuole fare del bene con essa, usandola nella migliore maniera possibile. Questo è essenziale se vogliamo rimanere nel favore di Geova ed essere in grado di offrirgli sacrifici accettevoli.
16. (a) Come si sentono Geova e Gesù riguardo alle persone? (b) Come dovrebbe questo esserci d’esempio?
16 Quando la verità raggiunge il proprio cuore si è più interessati negli altri. Interessandovi delle persone vi accerterete maggiormente che i vostri sacrifici siano approvati da Dio. Ricordate che Dio si interessa più delle persone che delle cose. Evidentemente, per questo motivo creò l’uomo per ultimo, dopo l’universo materiale e la creazione animale. Genesi 1:26 riferisce queste parole di Dio: “Facciamo l’uomo a nostra immagine”, intendendo che l’uomo avrebbe avuto attributi come Geova. Giovanni 3:16 dice: “Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo unigenito Figlio, onde chiunque esercita fede in lui non sia distrutto ma abbia vita eterna”. Questo significa che Dio ha amore per coloro che sono in condizione d’essere redenti anche se al presente non conoscono la “buona notizia” né sono ancora dedicati a lui. Pure Gesù Cristo ha tale amore. Matteo 9:36 dice riguardo a lui: “Vedendo le folle egli ne ebbe pietà, perché erano mal ridotte e disperse come pecore senza pastore”. Molti di coloro per i quali ebbe pietà non si schierarono mai in effetti dalla parte della verità né divennero suoi seguaci. Tuttavia, provò per loro un naturale interesse e il desiderio di aiutarli.
17. Che cosa dicono altri scrittori biblici dell’interesse personale negli altri, e come si applica questo oggi?
17 Questo caloroso, naturale interesse per gli altri è qualche cosa che non vorremo mai perdere. È una qualità che Dio approva moltissimo. Avere questa divina qualità significa che ci interessiamo delle vite non solo da un punto di vista umanitario, ma dal punto di vista di Dio. Avremo in mente i suoi più alti propositi in relazione con l’uomo. Non è bene divenire indifferenti ai problemi dei nostri fratelli, e di altri, o mantenere le distanze nelle nostre relazioni con loro. Gesù disse: “Da questo tutti conosceranno che siete miei discepoli, se avrete amore fra voi”. (Giov. 13:35) Il salmista apprezzò questo bisogno e disse: “Sono compagno di tutti quelli che in effetti ti temono, e di quelli che osservano i tuoi ordini”. (Sal. 119:63) L’apostolo Paolo dice: “Non dimenticate di fare il bene e di condividere con altri, poiché Dio si compiace di tali sacrifici”. (Ebr. 13:16) L’apostolo Pietro capì il bisogno di preoccuparsi amorevolmente degli altri, specialmente dei nostri fratelli. Ma avvertì anche di non lasciare che s’insinuasse un motivo errato dicendo: “Siate ospitali gli uni verso gli altri senza brontolii”. (1 Piet. 4:9) Sì, Dio approva che coltiviamo un interesse personale negli altri.
18. (a) Che cosa ha aiutato alcuni a servire Dio in modo accettevole per molti anni? (b) Perché questo è stato d’aiuto? (c) Che dire di quelli che seguono la condotta che Dio approva?
18 Perché i vostri sacrifici continuino ad essere accettevoli a Dio dovete ovviamente prestare costante attenzione. Ciò comporta perseveranza. Volete sapere ciò che ha aiutato molti fedeli servitori di Dio a mantenere questa posizione in un lungo periodo di tempo? Si impegnarono in una condotta di servizio a Dio che li tenne pienamente immersi o impegnati negli interessi del Regno. I singoli atti di rinuncia di giorno in giorno sono eccellenti. Ma obbligarsi a servire Geova di continuo, se questa è la sua volontà, è molto meglio. Infatti, è molto più facile. Chiedetelo a qualsiasi predicatore in servizio continuo. Non ci sono più dubbi nella mente della maggioranza di queste persone su ciò che faranno. Seguono nella loro vita una condotta di sacrificio. Non che non siano ancora necessarie continua applicazione e determinazione. Sono necessarie. Ma il programma o il ritmo che si sono intelligentemente o volontariamente obbligati a seguire significa che hanno preso la decisione e hanno ora dinanzi il lavoro da compiere, stabilito in anticipo. Quando Isaia disse: “Eccomi! Manda me”, possiamo essere certi che si impegnava volontariamente a seguire una condotta di servizio per fare ciò che Dio avrebbe indicato. Possiamo anche essere certi che dopo gli fu più facile seguire questa condotta approvata da Dio.
19. (a) Perché la giusta specie di sacrifici rende felice? (b) Com’è questo mostrato nel caso di Davide e di altri?
19 I sacrifici che piacciono a Dio, in un certo senso, non sono affatto sacrifici. Perché? Perché chi fa il sacrificio vi prova gioia anche se esso comporta qualche privazione o avversità. Dopo tutto, ogni cosa meritoria richiede lavoro per farla. Non pensiamo che nella vita del re Davide tutto andasse liscio. Nei suoi primi anni rimase sul campo di battaglia coi suoi soldati e portò sempre le gravose responsabilità della sua carica di re. Tuttavia, quando fu invecchiato ripensò con soddisfazione e contentezza alla sua vita nel servizio di Geova. Riferendosi non solo alla sua propria vita di dedicazione ma a quella di altri servitori di Dio egli disse: “Fui giovane, sono anche invecchiato, eppure non ho visto nessun giusto lasciato interamente, né la sua progenie cercare il pane”. (Sal. 37:25) Non ci fu evidenza di rimpianto da parte di Davide per i sacrifici che aveva fatti nella sua vita al servizio di Dio. Avendo fatto ciò che era giusto, era felice, proprio come dice il proverbio: “È un’allegrezza per il giusto far giustizia”. — Prov. 21:15.
20. Fra quali persone si troverà oggi la felicità e la contentezza?
20 Oggi avviene la stessa cosa. Colui che ha dedicato tutta la sua vita al servizio di Dio prova contentezza. Questo può dirsi di coloro che hanno trascorso venti, trenta, quaranta o più anni nella Betel di Brooklyn. È stato tutto facile? In realtà, no. Lì alla sede centrale della Società Torre di Guardia si è messi alla prova mentre si diviene solo uno fra circa mille altri, ciascuno dei quali ha un compito che a volte non è il lavoro più facile né più piacevole. Ma questa è un’opportunità di dedicare altruisticamente tutte le proprie ore lavorative per il massimo bene degli altri. Vi saranno provvedute le necessarie cose della vita così che possiate impegnarvi completamente a favore degli interessi del Regno. Vi assocerete a maturi cristiani che sanno dove vanno e lo sanno da molti anni. Uno che aveva dedicato molti anni a questo servizio e si rallegra ancora in esso si espresse in questo modo: “Anche se non ci fosse il nuovo ordine dopo Armaghedon non avrei voluto fare a meno di servire Dio qui, perché il semplice fatto d’essere qui ora è in se stessa una ricompensa sufficiente”. Questo non sembra un sacrificio, vi pare?
21. Dove si troveranno esempi di sacrifici di cui Dio si compiace, e perché?
21 Somiglia questo alla conclusione cui sono pervenuti alcuni ecclesiastici della cristianità dopo essere stati addestrati per molti anni nelle loro scuole religiose e aver quindi prestato servizio per qualche tempo nelle loro chiese? No. Molti di essi abbandonano ora ogni pretesa di credere in Dio e nella sua Bibbia. Cambiano condotta e diventano promotori di marce di protesta e perfino di tumulti. Essi pensano che insegnare semplicemente la Bibbia non sia abbastanza. Ritengono che per compiere qualcosa a favore delle persone defraudate non possano aspettare che Dio agisca ma devono essere là dove si agisce, anche se ciò significa violenza che Dio condanna e che i governi di “Cesare” condannano. Certo non troveremo lì esempi di coloro che offrono a Geova sacrifici di cui egli si compiace.
COSE DA CUI GUARDARSI
22. (a) Da che cosa ci si deve guardare perché i propri sacrifici continuino ad essere accettevoli? (b) Fate un esempio.
22 Qualche cosa da cui guardarsi in tutto ciò è il risentimento. Si potrebbe cominciare a pensare che sia richiesto troppo. Può accadere a chiunque. Accadde a Mosè, ‘il più mansueto degli uomini’. Gli Israeliti avevano appena iniziato il loro viaggio attraverso il deserto verso il paese di Canaan quando il popolo cominciò a lamentarsi per la mancanza di carne. Mosè disse a Geova: “Io non posso, da me, portare tutto questo popolo, perché è troppo pesante per me. Se mi fai dunque in questo modo, ti prego, uccidimi del tutto, se ho trovato favore ai tuoi occhi, e non mi far vedere la mia calamità”. (Num. 11:14, 15) Geova non ha richiesto troppo da noi. C’è davvero molto lavoro da fare, ma la giusta veduta ci raddrizzerà, come Mosè fu aiutato a ottenere la giusta veduta e fu raddrizzato.
23. (a) Da che cos’altro ci si deve guardare perché i propri sacrifici continuino ad essere accettevoli? (b) Fate un esempio.
23 Dobbiamo anche guardarci dalla gelosia. Anche questo può accadere a chiunque. Accadde ad Aaronne e Miriam, fratello e sorella di Mosè. Evidentemente essi pensarono che Mosè avesse troppo potere e troppa autorità, per cui gli dissero: “Ha Geova parlato solo mediante Mosè? Non ha parlato anche mediante noi?” (Num. 12:2) Miriam fu colpita di lebbra da Geova, e solo per intercessione di Mosè fu sanata. Pensiamo noi che alcuni altri siano maggiormente privilegiati, avendo più responsabilità e privilegi di noi? Lasciamo talvolta che il desiderio di un po’ più importanza nella congregazione nasca in noi inconsapevolmente? È una cosa a cui badare, non è vero? È molto meglio rallegrarsi quando altri nostri fratelli sono ricompensati per il buon lavoro compiuto, e, anzi, incoraggiarli a compiere opere maggiori a favore della pura adorazione.
24. Che dire dei sacrifici fuori luogo?
24 Vorremo anche guardarci dai sacrifici fuori luogo. Avete pensato di fare lavoro straordinario, o di permettere che vostra moglie lavori così che vostro figlio possa andare all’università? Questo sarà un ‘sacrificio’, ma ne vale realmente la pena? Troppo spesso questi figli sono usciti dall’università con poca o nessuna fede in Dio né amore e rispetto per i loro genitori che avevano lavorato tanto per rendere loro possibile l’istruzione superiore. Questa esperienza ha amaramente deluso alcuni. È una specie errata di sacrificio. In contrasto, i genitori che si interessano primariamente dell’addestramento cristiano dei loro figli e danno loro l’esempio cristiano da seguire, riscontreranno che questo è un sacrificio gradito a Dio.
25. Che cosa ci rende felici riguardo ai sacrifici a Geova?
25 È bene vivere nel tempo in cui si possono offrire a Geova i sacrifici che gradisce di più. Siamo lieti che questi siano offerti sotto forma di lode da cristiani intelligenti e illuminati, non in modo formalistico e settario. È stato reso chiaro di che cosa Dio si diletta. Che privilegio conoscere quali sacrifici gli sono accettevoli e offrirglieli!
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Quando la verità biblica raggiunge il cuore, ci si interessa maggiormente degli altri e si cerca di offrire regolarmente a Dio sacrifici di pubblica dichiarazione