“Prendo piacere nella casa del mio Dio”
“Non dovremmo trascurare la casa del nostro Dio”. — Neem. 10:39.
1. Descrivete la costruzione eretta in origine per la vera adorazione dagli Israeliti nel deserto.
PIÙ di trentaquattro secoli fa, nell’inospitale deserto della penisola del Sinai, fu eretta una magnifica tenda. Era larga solo quattro metri e mezzo, alta quattro metri e mezzo e lunga oltre tredici metri e mezzo. Tuttavia, insieme al cortile e a tutti gli arredi, costò più di 1.240 milioni di lire. (Eso. 38:29-31, note in calce b, c, edizione inglese del 1953) Questo fu il meraviglioso tabernacolo eretto nel 1512 a.E.V. per comando di Dio dagli Israeliti, che Geova aveva liberati dalla schiavitù egiziana. (Eso. 36:2–38:20) Questa grande tenda servì a Israele quale centro della vera adorazione per circa 485 anni.
2, 3. (a) Quale costruzione alla lode di Geova inaugurò Salomone nel 1027 a.E.V.? (b) Riassumete la successiva storia del tempio di Gerusalemme.
2 Nel 1027 a.E.V. Salomone, figlio di Davide e re d’Israele, inaugurò a Gerusalemme un’altra costruzione alla lode di Geova, il tempio per cui suo padre aveva ricevuto il piano architettonico mediante ispirazione divina. (1 Cron. 28:11-19) All’interno, il santuario del tempio misurava nove metri di larghezza, ventisette metri di lunghezza e tredici metri e mezzo d’altezza. (1 Re 6:2) Fatto essenzialmente di pietra calcarea e di legno di cedro, il tempio venne ornato d’oro e di pietre preziose e fu indubbiamente uno degli edifici più belli e costosi che fossero mai costruiti. Per la sua costruzione erano stati offerti quasi 3.100 miliardi di lire in oro e argento. L’Onnipotente Dio se ne compiacque sicuramente, poiché dopo la commovente preghiera di Salomone alla sua dedicazione, “il fuoco stesso scese dai cieli e consumava l’olocausto e i sacrifici, e la stessa gloria di Geova empì la casa”. — 2 Cron. 6:12–7:3.
3 Il tempio che Salomone costruì fu distrutto dai Babilonesi nel 607 a.E.V. e i Giudei furono allora portati in esilio. (2 Re 25:8-12) Liberati da Babilonia sette decenni dopo dal re persiano Ciro, tornarono a Gerusalemme e il tempio vi fu infine ricostruito sotto la sorveglianza di Zorobabele. (Esd. 1:1-4; 3:8-11; 6:14, 15) Secoli dopo, Erode il Grande ricostruì gradualmente questo tempio, e quella successiva costruzione era in piedi quando Gesù Cristo fu sulla terra. Comunque, per l’infedeltà dei Giudei verso Geova e come aveva predetto Gesù, quel tempio fu raso al suolo quando i Romani distrussero Gerusalemme nel 70 E.V. — Matt. 24:1, 2.
4. Che cosa ha preso il posto del tabernacolo e dei successivi templi materiali? Descrivetelo.
4 Il tempio fu appropriatamente chiamato “tempio di Geova”, la “casa del vero Dio” e la “casa di Geova”. Gesù lo chiamò anche la “casa del Padre mio”. (2 Cron. 26:16; Esd. 3:8; Giov. 2:16) Il primo tabernacolo e i successivi templi materiali d’Israele non esistono più, ma il loro posto è stato preso da un tempio spirituale anche più glorioso. Riguardo ad esso il cristiano apostolo Paolo disse ai conservi credenti di Efeso: “Certamente, perciò, voi non siete più estranei e residenti forestieri, ma siete concittadini dei santi e membri della casa di Dio, e siete stati edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, mentre Cristo Gesù stesso è la pietra angolare. Unitamente a lui l’intero edificio, essendo armoniosamente collegato, cresce in un tempio santo a Geova. Unitamente a lui, anche voi siete edificati insieme in un luogo che Dio abiti mediante lo spirito”. (Efes. 2:19-22) Lo spirito di Dio dimora nelle persone che formano questo tempio, ed esse sono “pietre viventi” edificate quale “casa spirituale”. (1 Piet. 2:4, 5; 1 Cor. 3:16) Coloro che costituiscono il tempio spirituale sono soltanto 144.000 di numero, e ne è ancora vivo sulla terra solo un piccolo rimanente. — Riv. 7:4-8; 14:1-5.
5. In che modo i lodatori di Geova che hanno speranze terrestri mostrano di apprezzare i contatti con la classe del tempio?
5 Il tempio spirituale può essere rappresentato in una congregazione locale dei testimoni di Geova dalla presenza in essa di uno o più unti seguaci di Gesù Cristo. Comunque, a motivo del piccolo numero di questi che vivono ancora sulla terra, le congregazioni dei servitori di Dio in alcune zone consistono solo di dedicati lodatori di Geova con speranze terrestri, una “grande folla”, che, secondo la descrizione di Rivelazione, è in piedi davanti al trono di Dio e gli rende “sacro servizio giorno e notte nel suo tempio”. (Riv. 7:9, 15) Queste persone apprezzano vivamente i contatti che hanno con la classe del tempio e lo mostrano cooperando pienamente con lo “schiavo fedele e discreto”, costituito di tutti gli unti cristiani sulla terra come classe. (Matt. 24:45-47) Per le cose buone che fanno ai “fratelli” di Cristo, i suoi unti seguaci, saranno ricompensati con la vita eterna. — Matt. 25:34-40, 46.
ONORIAMO GEOVA CON LE COSE DI VALORE
6, 7. (a) Gli Israeliti come risposero quando ebbero il privilegio di contribuire per la costruzione del tabernacolo e del tempio? (b) In che modo i servitori di Geova accolgono ora le occasioni di sostenere la vera adorazione? (c) Questo causa forse povertà?
6 Gli Israeliti ebbero il privilegio di offrire oro, argento, rame, lana, lino e altre cose per la costruzione del tabernacolo. Con gioia, quelli che erano di cuore volenteroso fecero questa “contribuzione a Geova”, dando tanto, infatti, che le offerte dovettero cessare perché i materiali contribuiti erano “abbastanza per tutto il lavoro da fare, e più che abbastanza”. (Eso. 35:4-9, 20-29; 36:4-7) Secoli dopo, l’anziano Davide si compiacque tanto del futuro tempio da costruire a Gerusalemme che offrì forti contribuzioni per la sua costruzione, dando cose come oro, argento, rame, ferro, pietre da mosaico e pietre preziose. Ma Davide disse: “Giacché prendo piacere nella casa del mio Dio, c’è ancora una mia speciale proprietà, oro e argento; la do in effetti alla casa del mio Dio oltre a tutto ciò che ho preparato per la santa casa”. Egli diede altro oro e argento in gran quantità. Invitati anch’essi a contribuire, i suoi compagni israeliti fecero generose offerte, e “il popolo si diede all’allegrezza per le offerte volontarie che facevano, poiché fecero offerte volontarie a Geova con cuore completo; e perfino Davide il re stesso si rallegrava con grande gioia”. — 1 Cron. 29:1-9.
7 I servitori di Geova rispondono oggi in maniera simile quando si sta per costruire qualche edificio per la vera adorazione. Sono lieti di sostenere materialmente tale progetto, sia che si tratti di ampliare i locali della sede centrale della Società Torre di Guardia o una sua sede filiale o di costruire localmente una nuova Sala del Regno. A questo riguardo, spesso vi partecipano personalmente, dedicando tempo ed energia quando si costruisce una Sala del Regno. Geova li fa prosperare, rendendo possibile la generosità cristiana in varie forme. (2 Cor. 9:8-12) Sostenendo la vera adorazione mediante offerte per promuovere gli interessi del regno di Dio secondo le proprie possibilità non si cade in povertà, poiché Proverbi 3:9, 10 dichiara: “Onora Geova con le tue cose di valore e coi primi frutti di tutto il tuo prodotto. Quindi saranno pieni di abbondanza i tuoi depositi di provviste; e i tuoi propri tini traboccheranno di vino nuovo”.
8. Non desiderando trascurare la casa di Dio, che cosa hanno fatto i servitori di Geova?
8 Gli Israeliti ebbero il privilegio di sostenere il tabernacolo e i templi successivi, nonché i servizi sacerdotali e levitici che vi erano tenuti. Al giorno di Neemia, per esempio, i Giudei decisero di osservare la legge di Dio e di offrire contribuzioni per mantenere la pura adorazione nel santuario di Geova, rendendosi conto che non dovevano trascurare la casa di Dio. (Neem. 10:32-39) Gli odierni testimoni di Geova non si rendono colpevoli di trascurare la casa di Dio. Anzitutto, contribuiscono secondo i loro mezzi per il mantenimento delle Sale del Regno e per promuovere l’opera di predicazione della buona notizia del Regno. (Matt. 24:14; Mar. 13:10) Fanno questo con allegrezza, mostrando così di prendere piacere nella casa del loro Dio, mentre agiscono in armonia con le parole di Paolo: “Ciascuno faccia come ha deciso nel suo cuore, non con rancore o per forza, poiché Dio ama il donatore allegro”. — 2 Cor. 9:7.
9. Tenendo conto degli esempi relativi al tempio, che cosa si dovrebbe fare quando occorrono riparazioni nelle Sale del Regno?
9 Col passar del tempo, il tempio costruito da Salomone ebbe bisogno di alcune riparazioni, come ai giorni del re giudeo Ioas, per esempio. I responsabili non agirono allora prontamente, ma il santuario fu infine riparato. (2 Re 12:4-15) In seguito, il re Giosia di Giuda si preoccupò pure di riparare la “casa di Geova”. (2 Re 22:3-7) Gli attuali servitori di Dio mostrano di prendere piacere nella casa del loro Dio occupandosi del mantenimento della locale Sala del Regno, non procrastinando quando sono necessarie riparazioni e sforzandosi allora di affidare i lavori a operai laboriosi e onesti.
10. I cristiani come dovrebbero considerare la proprietà della Sala del Regno?
10 A volte il tempio fu saccheggiato, come quando un altro Ioas, re d’Israele, assalì Gerusalemme ai giorni del re giudeo Amazia e “prese tutto l’oro e l’argento e tutti gli oggetti che si trovavano nella casa di Geova e nei tesori della casa del re e gli ostaggi e quindi tornò a Samaria”. (2 Re 14:11-14) Questo episodio può ben indurre l’odierno servitore di Geova a stare attento nell’uso di arredi e altri oggetti che sono nella Sala del Regno. Egli non vorrebbe mai esser colpevole di appropriarsi indebitamente alcun oggetto appartenente alla congregazione in generale. La proprietà della Sala del Regno si dovrebbe considerare con rispetto, come possesso anzitutto di Geova e poi della congregazione cristiana che si serve di quel luogo di adorazione. Ricordate pure il re babilonese Nabucodonosor che spogliò il tempio di Geova dei suoi preziosi oggetti e che fece distruggere quel meraviglioso edificio. (2 Re 25:8-17) I cristiani non vorrebbero mai essere come quel monarca pagano, facendo un errato uso della Sala del Regno o degli oggetti che vi sono, neppure nella più piccola misura!
BISOGNO DI PUREZZA
11, 12. (a) Quali esigenze circa la purezza dovevano soddisfare il popolo e i sacerdoti d’Israele? (b) Perché era necessario che i Giudei liberati dalla cattività babilonese fossero puri? (c) Isaia 52:11 si applica ai cristiani?
11 Avete anche il privilegio di fare la vostra parte per pulire la Sala del Regno e mantenerla in buone condizioni. Inoltre, la purezza fisica e spirituale è essenziale per coloro che desiderano servire Geova. Gli Israeliti badavano alla purezza fisica e religiosa, avendo per esempio l’obbligo di lavare gli abiti e fare il bagno in relazione all’impurità in cui incorrevano a causa di certe emissioni corporali. (Lev. capitolo 15) La purezza fisica e quella cerimoniale non erano la stessa cosa, ma l’una poteva implicare l’altra, come si è appena notato. Si prendevano misure igieniche circa l’eliminazione dei rifiuti umani. (Deut. 23:12-14) Nel tabernacolo e in seguito nel tempio erano provveduti grandi bacini con l’acqua che i sacerdoti usavano per lavarsi. Essi dovevano dunque essere puri fisicamente nonché spiritualmente quando prestavano servizio nel santuario di Geova. (Eso. 30:17-21; 2 Cron. 4:6) Prima della liberazione dei Giudei dalla cattività babilonese (nel 537 a.E.V.) Isaia fu ispirato a dir loro: “Dipartitevi, dipartitevi, uscite di là! Non toccate nulla d’impuro; uscite di mezzo a lei, mantenetevi puri, voi che portate gli utensili di Geova”. (Isa. 52:11) Pensate! Avrebbero avuto il privilegio di riportare a Gerusalemme i sacri utensili che Nabucodonosor aveva preso anni prima dal tempio di Geova. Quei sacri utensili dovevano certo essere portati solo da puri adoratori di Geova, poiché Dio non impiega persone impure nel suo servizio.
12 Spiegando il significato di Isaia 52:11 e applicando il versetto ai cristiani, l’apostolo Paolo scrisse: “Non siate inegualmente aggiogati con gli increduli. Poiché quale partecipazione hanno la giustizia e l’illegalità? O quale associazione ha la luce con le tenebre? Inoltre, quale armonia vi è fra Cristo e Belial? O qual parte ha il fedele con l’incredulo? E quale accordo ha il tempio di Dio con gli idoli? Poiché noi siamo il tempio dell’Iddio vivente; come Dio disse: ‘Risiederò fra loro e camminerò fra loro, e io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo’. ‘“Perciò uscite di mezzo a loro e separatevi”, dice Geova, “e cessate di toccare la cosa impura”’”. (2 Cor. 6:14-17) Il fedele rimanente dei Giudei liberati dei tempi antichi si allontanarono da Babilonia e dalla sua falsa religione idolatra, per non essere contaminati dalla sua impurità e per essere puri di cuore. In maniera simile, i cristiani hanno abbandonato Babilonia la Grande, l’impero mondiale della falsa religione, e non sono contaminati dalla sua impurità. (Riv. 18:1-8) Prendendo piacere nella casa del loro Dio, Geova, lo adorano in spirito e verità. — Giov. 4:23, 24.
13. Per quale ragione Paolo esortò una volta i cristiani di Corinto a espellere un uomo immorale dalla congregazione?
13 Tutti i dedicati cristiani devono essere consci del bisogno di purezza morale e spirituale. La congregazione cristiana dell’antica Corinto tollerò una volta in mezzo ad essa un uomo immorale, così che Paolo dovette esortare i conservi credenti di quel luogo ad espellere quel malvagio, consegnandolo “a Satana per la distruzione della carne, acciocché lo spirito sia salvato nel giorno del Signore”. Paolo sapeva che si doveva agire contro il malfattore perché “un po’ di lievito fa fermentare l’intera massa”. (1 Cor. 5:1-6) Fu necessario espellerlo dalla congregazione affinché lo spirito della congregazione basato sulla scritta Parola di Dio si salvasse.
14. (a) Perché il cristiano deve mantenere un’eccellente condotta? (b) Da quale qualità sono identificati i discepoli di Gesù, e Paolo che definizione ne diede?
14 È importante che il cristiano mantenga un’eccellente condotta (1 Piet. 2:12), poiché quanto egli fa può influire sulla congregazione con la quale si associa. Fa anche bene a ricordare le parole del salmista: “O Geova, chi sarà ospite nella tua tenda? Chi risiederà sul tuo monte santo? Colui che cammina senza difetto e pratica la giustizia e proferisce la verità nel suo cuore”. (Sal. 15:1, 2) Paolo desiderava che i cristiani filippesi fossero “pieni del giusto frutto, che è per mezzo di Gesù Cristo, a gloria e lode di Dio”. (Filip. 1:9-11) Egli esortò i conservi credenti di Roma a non esser debitori di nulla se non d’amarsi (Rom. 13:8), e fu ispirato a fare uno schietto riassunto di questa splendida qualità, scrivendo ai cristiani di Corinto. Mostrò che l’amore è longanime, benigno e non è geloso. Non si vanta, non si gonfia, non si comporta indecentemente, non cerca i propri interessi, non si irrita, non tiene conto dell’ingiuria, né si rallegra dell’ingiustizia. Si rallegra della verità, e sopporta, crede, spera e soffre ogni cosa. “L’amore non viene mai meno”. (1 Cor. 13:4-8) I discepoli di Gesù Cristo sono identificati dall’amore che esiste fra loro. (Giov. 13:34, 35) E, con la sua santa condotta in genere, il cristiano mostra di prendere piacere nella casa spirituale di Dio, e di avere a cuore la sua relazione con essa e con Geova Dio.
“ANDIAMO ALLA CASA DI GEOVA”
15. Per quali annuali feste gli Israeliti si radunavano nel santuario di Geova? Quali benefici si avevano essendo presenti?
15 Com’era piacevole radunarsi con altri nel santuario di Geova nei tempi antichi! Gli Israeliti avevano il privilegio di radunarvisi tre volte l’anno, per celebrare la festa dei pani non fermentati, la festa della mietitura e la festa della raccolta. (Eso. 23:14-17) Quando il tempio era a Gerusalemme, l’aspettazione aumentava man mano che le moltitudini si avvicinavano a quella città. Situato a quasi 800 metri d’altezza, era davvero “bello per elevazione, esultanza dell’intera terra”. (Sal. 48:1, 2) Lì nel tempio si poteva udir leggere la Parola di Geova, si potevano osservare i sacerdoti all’opera e udire i molti strumenti musicali nonché le voci dei Leviti che armoniosamente cantavano cantici alla lode di Geova. Anche i servizi compiuti nel precedente tabernacolo erano molto utili spiritualmente, per cui non c’è da meravigliarsi che Davide esclamasse: “Mi rallegrai quando mi dicevano: ‘Andiamo alla casa di Geova’”. — Sal. 122:1.
16. Quali benefici traggono i cristiani radunandosi per ricevere istruzione intorno alla Parola di Dio?
16 Oggi i cristiani non si radunano tre volte all’anno in un particolare tabernacolo o tempio, sebbene si riuniscano settimanalmente nelle loro Sale del Regno per lo studio e la considerazione della Bibbia e si riuniscano anche di tanto in tanto a congresso. Quando si radunano insieme per istruirsi intorno alla Parola di Dio, si incitano gli uni gli altri all’amore e alle opere eccellenti. (Ebr. 10:24, 25) A tali adunanze ricevono incoraggiamento, come avveniva per i cristiani di Antiochia diciannove secoli fa, secondo la narrazione di Luca: “Giuda e Sila, siccome erano anch’essi profeti, incoraggiarono i fratelli con molti discorsi e li rafforzarono”. (Atti 15:30-32) L’associazione coi conservi credenti li affila inoltre spiritualmente, poiché le Scritture dichiarano: “Mediante il ferro, il ferro stesso si affila. Così un uomo affila la faccia di un altro”. — Prov. 27:17.
17. Quale consiglio è dato circa il rispondere alle domande e l’ascoltare alle adunanze cristiane?
17 Per trarre il massimo beneficio dalle adunanze cristiane, usate perspicacia quando il servitore che tiene l’adunanza fa le domande. Rispondendo a una domanda, sforzatevi di esprimere l’idea con le vostre parole, poiché di rado è sufficiente leggere solo la risposta nella pubblicazione cristiana. L’importante è capire ciò che si intende. L’eunuco etiope a cui Filippo predicò avrebbe potuto rispondere ad alcune domande circa la profezia d’Isaia, poiché la stava leggendo. Poteva leggere ciò che diceva, ma non era in grado di capire il significato di una delle sue profezie messianiche. Il più profondo significato gli fu oscuro finché Filippo, a cominciare da quella particolare scrittura, “gli dichiarò la buona notizia riguardo a Gesù”. (Atti 8:26-39) Oggi, in maniera simile, colui che pensa profondamente e ascolta con attenzione le espressioni di altri alle adunanze cristiane può capire un difficile argomento biblico. Com’è saggio, perciò, ragionare profondamente sulle informazioni date a tale raduno per mezzo di un discorso biblico, di una dimostrazione o di un’altra presentazione.
18, 19. Quale incoraggiamento è dato a coloro che sono timidi e trovano difficile esprimersi alle adunanze cristiane?
18 Tuttavia, è difficile ad alcuni fare commenti, esprimersi. Sono timidi e preferiscono rimanere in silenzio, lasciando che gli altri parlino. Comunque, tali persone possono essere incoraggiate dal fatto che altri che avevano gli stessi sentimenti hanno fatto progresso spirituale. Paolo disse amorevolmente a Timoteo: “Dio ci diede non uno spirito di codardia, ma quello di potenza e d’amore e di sanità di mente. Perciò non ti vergognare della testimonianza intorno al nostro Signore”. (2 Tim. 1:7, 8) Certo, Geova, “che ogni giorno porta il carico per noi” e che “non può assolutamente permettere al tuo piede di traballare”, ti aiuterà a esprimere oralmente la tua fede alle adunanze cristiane e altrove. — Sal. 68:19; 121:3.
19 Se la persona non ha la parola facile, è alquanto simile a Mosè. Quando Geova risolse di impiegarlo per liberare Israele dall’Egitto, Mosè disse: “Scusami, Geova, ma io non sono un oratore dalla parola facile, né da ieri né da prima né da che hai parlato al tuo servitore, poiché sono lento di bocca e lento di lingua”. Ma Geova corresse le cose, dicendo quindi a Mosè: “Io stesso mostrerò d’essere con la tua bocca e senz’altro t’insegnerò ciò che dovresti dire”. Dio dispose quindi che Aaronne, fratello di Mosè, lo accompagnasse, e assicurò a Mosè: “Io stesso mostrerò d’essere con la tua bocca e con la sua bocca, e senz’altro v’insegnerò ciò che dovete fare”. (Eso. 4:10-17) Veramente, Aaronne servì quale portavoce di Mosè, ma Mosè stesso parlò pure molto personalmente. Per esempio, il libro di Deuteronomio consiste di discorsi che Mosè pronunciò agli Israeliti dopo la morte di Aaronne e poco prima della sua stessa morte. (Num. 20:22-29; 33:37, 38; Deut. 10:6; 34:1-8) Cercate dunque l’aiuto di Geova ed esprimete oralmente la vostra fede alle adunanze cristiane. Questo è un modo per mostrare che prendete piacere nella casa di Dio. Davide disse: “Dichiarerò sicuramente il . . . nome [di Dio] ai miei fratelli; ti loderò in mezzo alla congregazione”. (Sal. 22:22) Se vi sentite allo stesso modo, mostratelo alle adunanze cristiane partecipandovi a ogni occasione.
BENEDITE GEOVA TUTTO IL GIORNO
20. Coloro che ora provano diletto nella casa di Dio che specie di sacrifici offrono a Geova? Perché?
20 Secoli fa Davide esclamò riguardo a Geova: “Tutto il giorno per certo ti benedirò, e loderò il tuo nome a tempo indefinito, sì, per sempre”. (Sal. 145:2) Vi sentite così? In tal caso, vorrete benedire Geova e lodare continuamente il suo nome. Quando gli Israeliti presero piacere nella casa di Dio, offrirono fedelmente sacrifici accettevoli a Geova, sia animali che frutti della mietitura. Coloro che oggi provano diletto nella casa di Dio offrono accettevoli sacrifici di specie diversa, perché desiderano benedire Geova e lodare il suo nome. Molto tempo fa, allo sviato Israele fu raccomandato: “Torna, o Israele, a Geova tuo Dio, poiché hai inciampato nel tuo errore. Prendete con voi le parole e tornate a Geova. Ditegli, voi tutti: ‘Possa tu perdonare l’errore; e accetta ciò che è buono, e offriremo in cambio i giovani tori delle nostre labbra’”. (Osea 14:1, 2) I servitori di Geova offrono ora i ‘giovani tori delle loro labbra’, dando ascolto all’ammonimento: “Per mezzo di [Gesù Cristo] offriamo sempre a Dio un sacrificio di lode, cioè il frutto di labbra che fanno pubblica dichiarazione al suo nome”. (Ebr. 13:15) Sì, lodano Geova oralmente e con gioia, come per esempio con l’opera di predicazione e di insegnamento del Regno. Mostrate di provare diletto nella casa di Dio offrendo regolarmente tale lode a Geova.
21. In quali modi dunque si può mostrare di prendere piacere nella casa di Dio?
21 Sebbene non vi sia più un magnifico tabernacolo o tempio materiale di Geova in qualche luogo della terra, mostrate di prendere piacere nel più glorioso tempio spirituale. Cooperate pienamente con la spirituale classe del tempio. Continuate a mostrare che prendete piacere nella casa di Dio mediante opere che onorino Geova con le vostre cose di valore, mantenendo la purezza spirituale, frequentando le adunanze cristiane e prendendovi parte nonché lodando Geova gioiosamente tutto il giorno. La vostra attitudine verso Geova, verso la sua adorazione, e verso la casa di Dio, sia come quella di Davide, che dichiarò: “Una cosa ho chiesta a Geova, è ciò che cercherò: che io possa dimorare nella casa di Geova per tutti i giorni della mia vita, per guardare la piacevolezza di Geova e per mirare con apprezzamento il suo tempio”. — Sal. 27:4.
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Il popolo di Dio prende piacere nel radunarsi insieme per incitarsi gli uni gli altri all’amore e alle opere eccellenti; questo li affila spiritualmente