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Domande dai lettori (1)La Torre di Guardia 1954 | 1° settembre
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Domande dai lettori
◆ Che cosa significa Ebrei 4:12, specialmente la distinzione fra anima e spirito? — E. S., Stati Uniti.
Ebrei 4:12 (NW) dice: “Perché la parola di Dio è vivente ed esercita potenza ed è più affilata di qualsiasi spada a doppio taglio e penetra fino alla divisione dell’anima e dello spirito, e delle giunture e delle loro midolla, e può discernere i pensieri e le intenzioni del cuore”. La Parola di Dio è vivente per modificare il nostro modo di pensare e di vivere, e per far entrare le sue verità nei nostri cervelli e nei nostri cuori deve esercitare in noi una potente influenza. Non è una Parola morta che abbia perduto il suo interesse o la sua veracità, la sua praticità o la giusta interpretazione degli avvenimenti attuali, e la sua potenza protettiva contro la degradazione di questi tempi immorali. Essa è dotata di vitalità e reca convinzione e può mostrare quello che c’è dentro di noi con una penetrazione e un discernimento di gran lunga più acuto di quello di qualsiasi psicologo mondano. Non è lettera morta, i suoi princìpi sussisteranno, i suoi giudizi saranno eseguiti.
La Parola di Dio non si arresta a una considerazione superficiale delle azioni umane, ma penetra sotto la superficie per discernere i moventi e le attitudini, per distinguere tra i desideri carnali e le disposizioni mentali. Che queste due forze esistano nell’individuo lo dimostra Paolo: “Con la mia mente io stesso sono schiavo della legge di Dio, ma con la mia carne della legge del peccato”. (Rom. 7:25, NW) Con la sua mente Paolo serviva la legge di Dio, ma con la sua carne serviva la legge del peccato. Perciò la vita che si conduce come anima umana di carne e sangue può essere diversa da quella che è l’attitudine mentale o lo spirito d’una persona. Ebrei 4:12 fa differenza tra la vita di un individuo, ossia la sua attitudine di mente e di cuore e la sua inclinazione mentale. Nel testo “anima” significa la vita dell’organismo carnale e “spirito” significa la disposizione mentale o attitudine del cuore dell’individuo. I Cristiani dovrebbero sempre esaminare la loro condotta alla luce dei loro intimi moventi ed esser sicuri che ogni caduta sia dovuta alla carne debole e non sia deliberatamente causata da un cattivo stato di cuore. La Parola di Dio ci aiuterà a discernere esaminando noi stessi e scrutando le attitudini e le intenzioni del cuore che danno luogo alla nostra condotta, per esser certi che siano pure anche se le nostre vite possono mancare di perfezione. Geova tiene conto di tutte queste cose e ci vede di dentro e di fuori, poiché “tutte le cose son nude e apertamente esposte agli occhi di colui al quale dobbiamo render conto”. — Ebr. 4:13, NW.
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Domande dai lettori (2)La Torre di Guardia 1954 | 1° settembre
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Domande dai lettori
◆ Che cosa vuol dire ‘stringere i legami delle Pleiadi’ o ‘sciogliere le catene d’Orione’ o ‘far apparire le costellazioni a suo tempo’ o ‘guidare la grand’Orsa insieme ai suoi piccini’, com’è menzionato in Giobbe 38:31, 32? — W. S., Stati Uniti.
Alcuni attribuiscono notevoli qualità a queste costellazioni o gruppi di stelle e in base a ciò attribuiscono a Giobbe 38:31, 32 interpretazioni personali che fanno meravigliare i loro ascoltatori. Le loro vedute non sono sempre sagge dal punto di vista dell’astronomia, e considerate scritturalmente sono del tutto infondate. Perché? Perché noi non sappiamo a quali stelle o gruppi di stelle si riferiscono questi versetti. I nomi Pleiadi, Orione, Orsa non sono nomi dati dalla Bibbia. Certi traduttori ritengono che le costellazioni si riferiscano ai segni dello Zodiaco. I traduttori inglesi hanno semplicemente adottato questi nomi pagani dati a costellazioni o gruppi di stelle e li han messi nelle loro traduzioni in luogo dei nomi originali che appaiono nelle Scritture Ebraiche, e cioè Kimah, Kesil Mazzaroth; e Ayish. A quali stelle o gruppi di stelle questi nomi si riferiscono precisamente noi oggi non lo sappiamo. È pertanto inutile perdersi in vane supposizioni. A proposito, le Pleiadi non si possono più considerare come il centro dell’universo e sarebbe stolto cercar di determinare il trono di Dio in un particolare punto dell’universo. Se dovessimo ritenere le Pleiadi come il suo trono si potrebbe erratamente considerare quel gruppo di stelle con speciale venerazione. — Deut. 4:19; 2 Cron. 2:6; 6:18.
Non è necessario che si conoscano i particolari gruppi di stelle a cui le originali parole di Giobbe 38:31, 32 si riferiscono per afferrarne l’istruzione impartita. Geova formula qui numerose domande per dimostrare l’inferiorità dell’uomo Giobbe rispetto al suo Creatore.
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