Tendiamo alla necessaria maturità
“Le cose che hai udite da me con l’appoggio di numerosi testimoni, affidale a uomini fedeli che a loro volta saranno adeguatamente qualificati per insegnare ad altri”. — 2 Tim. 2:2, NM.
1, 2. Indipendentemente da ciò che pensa il mondo, che cosa si richiede ai veri Cristiani, e in che modo soltanto si possono seguire le istruzioni date da Pietro e da Paolo?
È OPINIONE comune oggi che tutto ciò che un Cristiano deve fare è vivere una vita onesta, frequentare e sostenere la sua chiesa, conformarsi ad alcune delle sue regole, e che facendo ciò riceverà le benedizioni di Dio e la vita. Ma non è così. Ci vuole molto di più. Conoscenza, maturità e una vera capacità nell’usare la Parola di Dio si richiedono a tutti i Cristiani. Non solo a una classe di ecclesiastici, ma a tutti i Cristiani ai quali scrisse, Pietro disse: Siate “sempre pronti a fare una difesa davanti a chiunque vi domandi la ragione della speranza che è in voi”. Non solo a una classe di ecclesiastici, ma all’intera congregazione cristiana di Efeso, Paolo scrisse: “State saldi dunque, coi vostri fianchi cinti di verità, indossando la corazza della giustizia, e coi piedi calzati con la preparazione della buona notizia di pace. Soprattutto, prendete il grande scudo della fede, col quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del malvagio. Accettate anche l’elmo della salvezza, e la spada dello spirito, cioè, la parola di Dio”. — 1 Piet. 1:1, 2; 3:15; Efes. 6:14-17, NM.
2 Se volete seguire queste istruzioni che furono date ai Cristiani del primo secolo e, a mezzo loro, a tutti i veri servi di Dio in ogni luogo, dovete diventare uomini pienamente sviluppati, avendo conoscenza, verità, giusta attività, servizio cristiano, cuore devoto, vera fede e una vera capacità nell’usare la Parola di Dio. L’esempio biblico non è quello di un gruppo di silenziosi ascoltatori domenicali, ma di attivi predicatori, di uomini e donne che dopo aver udito la verità, divennero così zelanti per essa da voler insegnare ad altri, sì, e il cui interesse, zelo ed esperienza li rese pienamente qualificati per impartire tale insegnamento.
3. Quali qualità hanno gli “anziani” della congregazione, ed elimina ciò la responsabilità delle persone più nuove?
3 Nella congregazione cristiana ci sono oggi molti maturi “anziani” le cui ricchezze spirituali permettono loro di adempiere questa responsabilità e di esercitare una definita influenza edificante sull’intera congregazione. Hanno sviluppato le qualità di maturità, fermezza nella fede e pienezza d’intendimento ricercate da tutti i veri Cristiani. Il loro zelo e intendimento incoraggia ed aiuta tutti i fratelli. Essi prendono l’iniziativa nel servizio cristiano, dando agli altri l’esempio da seguire. (1 Piet. 5:3, NM) Ma ricordate che la responsabilità di tale maturità ed iniziativa cristiana non grava solo sui fratelli che da molto tempo sono nella verità, ma sull’intera congregazione. Nella moderna organizzazione in rapido aumento, per quanto possiate essere nuovi anche voi sarete presto fratelli anziani ai quali i nuovi si rivolgeranno per aiuto ed assistenza. Come potete sviluppare la maturità che vi permetterà di adempiere questa responsabilità? Quali sono i vostri obblighi a questo riguardo, e quali risultati produrrà questa maturità?
4, 5. Da che cosa dipende la matura capacità di insegnare, e da che cosa non dipende?
4 È ovvio che questa desiderata maturità non dipende unicamente dal tempo trascorso nella congregazione, perché spesso una persona nuova progredisce rapidamente, divenendo presto un maturo “anziano”, mentre altri che sono stati associati per anni sono lontani dall’essere maturi. Né è puramente questione di capacità naturale o della propria istruzione mondana, perché tutti noi conosciamo molti fratelli la cui istruzione è limitata, il linguaggio esitante o incerto, eppure la loro conoscenza e maturità cristiana è sorprendente per il mondo e fortificante per la congregazione.
5 Molto tempo fa l’apostolo Paolo disse a Timoteo: “Le cose che hai udite da me con l’appoggio di numerosi testimoni, affidale a uomini fedeli che a loro volta saranno adeguatamente qualificati per insegnare ad altri”. (2 Tim. 2:2, NM) Dove acquistarono questa capacità? L’ebbero prima di imparare la verità? No, è stata la conoscenza, l’apprezzamento e il conformarsi alla verità che li ha resi qualificati per insegnare ad altri, non la loro istruzione mondana, né la mancanza di essa, e neppure il numero degli anni in cui sono stati nella congregazione. Gli stessi fattori sono a vostra disposizione, e avranno lo stesso effetto di aiutarvi a divenir maturi nella conoscenza, adeguatamente qualificati per insegnare.
6. Spiegate dettagliatamente come, secondo l’apostolo, si raggiunge la maturità.
6 Paolo ci disse pure come si può ottenere tale necessaria conoscenza: “Continua a dedicarti alla lettura pubblica, all’esortazione, all’insegnamento. Pondera queste cose, sii assorto in esse, affinché il tuo progresso sia manifesto a tutti. Presta costante attenzione a te stesso e al tuo insegnamento. Attieniti a queste cose, perché facendo questo salverai sia te stesso che quelli che ti ascoltano”. Quindi chi desidera la maturità che realmente distingue la vera organizzazione cristiana deve studiare e poi usare le nuove verità apprese nel servizio di Dio. Ora cominciate voi a capire perché alcuni fratelli maturano più presto di altri? In poche e chiare parole, è perché studiano di più e fanno miglior uso della loro conoscenza. — 1 Tim. 4:13, 15, 16, NM.
PRENDETE L’INIZIATIVA
7. Quale crescita ha reso ora importante questa maturità? Che cosa significa ciò per quelli di noi che sono già nell’organizzazione?
7 Tale maturità ci dà la forza di resistere alle insidie di Satana e la conoscenza e capacità di adempiere il nostro incarico di predicare. E questa maturità è particolarmente importante oggi nell’organizzazione in rapida espansione. Molto tempo fa Geova predisse: “Il più piccolo diventerà un migliaio; il minimo, una nazione potente. Io, [Geova], affretterò le cose a suo tempo”. (Isa. 60:22) Come è stato vero questo ai nostri giorni! Nei sedici anni dal 1940 più di quattro persone ogni ora, ora per ora, giorno per giorno, settimana per settimana, mese per mese, anno per anno hanno intrapreso quest’opera di predicazione. E dal 1951 al 1955 una persona ogni dieci minuti, continuamente, si è unita alle file di questi fedeli predicatori! Quelli che sono nuovi un mese, spesso aiutano altri il mese dopo. Essi non esitano, ma riconoscendo di essere nuovi studiano ancor di più, grati dei privilegi che hanno ricevuto e sforzandosi di aumentare sia la loro conoscenza che il servizio. Stiamo ancora lavorando per un’espansione ancora maggiore. Come saranno portate a maturità queste persone nuove? Solo se quelli che sono ora nell’organizzazione sono pronti a prestare matura assistenza, assumere la sorveglianza di nuovi territori e congregazioni, e a prendere l’iniziativa nell’insegnare. C’è sempre bisogno di uomini maturi che abbiano un chiaro intendimento della Parola di Dio, siano zelanti nel servizio e possano essere usati in incarichi di maggior responsabilità come sorveglianti di congregazione, missionari o ministri a pieno tempo. Non sapete quali privilegi e opportunità possano presentarvisi in futuro se approfittate pienamente dei provvedimenti che sono stati presi ora per la vostra crescita spirituale. Perciò siate diligenti nello studio!
8. Come si dovrebbero cercare maggiori privilegi, e quali qualità dovrebbero sviluppare tutti i Cristiani?
8 È giusto prepararsi per tali maggiori privilegi di servizio? Certissimamente! Le Scritture dicono: “Se un uomo cerca di ottenere l’incarico di sorvegliante, egli desidera una giusta specie di lavoro”. Ma il maggiore privilegio deve esser cercato in modo giusto, non con i metodi mondani di manovra politica o pressione esterna, ma sviluppando le mature qualità necessarie ai sorveglianti. Quali sono queste qualità? Sono profonda conoscenza, dovuta capacità e giusta attitudine. Includono l’essere “amante di estranei, qualificato per insegnare”, “non bramosi di disonesto guadagno”, e tenere “il sacro segreto della fede con una coscienza pura”. Sono pure necessari l’amore per l’organizzazione, l’umiltà cristiana e il dovuto intendimento della Parola. Effettivamente, queste sono mete che noi tutti dobbiamo sforzarci di raggiungere, perché non distinguono solo un sorvegliante, ma ogni maturo Cristiano. — 1 Tim. 3:1-9, NM.
9. Che cosa disse Paolo della maturità nella lettera agli Ebrei?
9 Sia che le chiese della Cristianità lo insegnino o no, individualmente ogni Cristiano ha l’obbligo di sviluppare questa maturità e di usarla nell’insegnare ad altri. Paolo scrisse duramente agli Ebrei manchevoli a questo riguardo. Egli disse: “Mentre dovreste esser maestri in considerazione del tempo, voi avete ancora bisogno di qualcuno che v’insegni dall’inizio i primi princìpi delle sacre dichiarazioni di Dio, e siete diventati tali da aver bisogno di latte, non di cibo solido. Poiché chiunque prende il latte non conosce la parola della giustizia, perché è un bambino. Ma il cibo solido appartiene a persone mature, a coloro che mediante l’uso hanno le loro facoltà di percezione esercitate per distinguere sia il bene che il male”. — Ebr. 5:12-14, NM.
DIETA, ESERCIZIO E FORZA
10. In che modo la Parola di Dio è come cibo solido, e come si deve usare per edificare le forze spirituali?
10 Il paragone delle verità elementari col “latte” e degli argomenti più profondi col “cibo solido” è logico. Il cibo è vitale. Nutre, tiene in vita, provvede alla crescita e ci dà l’energia necessaria. Similmente, le verità della Parola di Dio provvedono nutrimento e sostentamento, promuovono la crescita spirituale ed aiutano a rimaner forti ed attivi nel servizio di Dio. Gesù disse: “L’uomo non deve vivere soltanto di pane, ma di ogni espressione che esce dalla bocca di Geova”. (Matt. 4:4, NM) Questo stimolante cibo spirituale include ricche verità, esempi fortificanti, nutrienti illustrazioni profetiche e le promesse della Parola di Dio che edificano la fede. Provvede l’energia che, usata dovutamente, può condurre a forza e maturità. Come dobbiamo usarla per ottenere tale forza? Bene, come usate la vostra energia fisica per diventar fisicamente forte? Con l’esercizio che sviluppa i vostri muscoli e edifica il vostro corpo. La forza spirituale è simile. Per ottenerla, l’energia derivante dal vostro studio dev’essere usata per esercitare la mente, il cuore e la lingua per dire queste buone cose ad altri. Più attività di predicazione di casa in casa svolgete, più visite ulteriori fate e più studi biblici tenete, per più tempo parlate della verità ai vostri parenti, vicini, amici, compagni di lavoro e colleghi, più forti diventerete. Questo esercizio spirituale imprime stabilmente nella vostra mente la conoscenza e vi aiuta a formare le forti fibre di una fede vittoriosa. Inoltre, le domande che vi saranno poste stimoleranno il vostro appetito di maggior conoscenza facendovi tornare alla provvista di cibo spirituale. E ogni volta che ciò accade farete un altro passo lungo il cammino che conduce dal latte della Parola al cibo solido che appartiene a persone mature.
11. Come può una persona nuova, o chi è debole nella fede, divenire un uomo pienamente sviluppato, e cos’è che probabilmente non va se si manca di maturità e forza?
11 Lo studio porta al servizio, il servizio al desiderio di maggior conoscenza, e la crescente conoscenza, se usata dovutamente, porta a un’ancor maggiore attività di predicazione. Riempiendo così la propria mente della verità della Parola di Dio e usando fedelmente questa conoscenza nel servizio di Geova, anche i proclamatori più nuovi possono fare rapido progresso per diventare forti, uomini pienamente sviluppati, capaci di affrontare problemi, resistere agli oppositori e sostenere quelli ancora più nuovi che affluiscono con ritmo costante nella sempre crescente congregazione cristiana. Al contrario, se mancate di tale maturità e forza probabilmente è per mancanza di studio o di servizio. Perché la buona conoscenza, usata nel servizio, realmente ci aiuterà affinché “corriamo con perseveranza la corsa che ci è posta davanti, mentre guardiamo attentamente il capo e perfezionatore della nostra fede, Gesù”. — Ebr. 12:1, 2, NM.
12. In che modo lo studio settimanale de La Torre di Guardia fornisce una prova dello sforzo che fate per ottener conoscenza, e che cosa disse l’apostolo della condotta che tutti i Cristiani devono intraprendere?
12 Per avere questa forza è necessario uno sforzo. Occorrono lunghe ore dedicate allo studio. A che punto siete a questo riguardo? Per esempio, per lo studio Torre di Guardia nella Sala del Regno, avete studiato la lezione in anticipo? Sapete quali punti tratta? Ci avete pensato su e vi siete preparati per fare buoni commenti? Quando la lezione è particolarmente profonda, lasciate correre, senza afferrare il punto di quella particolare lezione, ma aspettando altro latte e rifiutando la carne? Paolo, che aveva molto da dire sulla maturità, ci ammonì di crescere realmente in conoscenza, progredendo oltre le dottrine basilari. Egli disse: “Ora che abbiamo lasciato la dottrina elementare intorno al Cristo, avanziamo verso la maturità, non ponendo di nuovo il fondamento, cioè ravvedimento dalle opere morte, e fede verso Dio, l’insegnamento di battesimi e l’imposizione delle mani, la risurrezione dei morti e il giudizio eterno. E questo faremo, se Dio lo permette”. — Ebr. 6:1-3, NM.
13. Che cosa dovremmo fare riguardo ai gustosi aperitivi della verità, e come ci sforziamo di ottenere cibo più solido?
13 Probabilmente fu l’entusiasmante chiarezza delle dottrine basilari o elementari che dapprima vi attirò verso la verità. Queste cose, imparate durante i primi mesi di studio, potrebbero quindi esser paragonate ai deliziosi aperitivi che spesso sono serviti prima di un pranzo completo. Ma non dobbiamo fermarci a questi; piuttosto dobbiamo usarli per stimolare il nostro appetito per il cibo veramente fortificante che segue. Questi sono solo il principio; dobbiamo ricevere tutto il beneficio del banchetto che Geova ha provveduto. Lo facciamo con lo studio privato delle Scritture, ascoltando la predicazione della Parola, partecipando effettivamente a tutte le adunanze della congregazione ansiosi di trarre beneficio da qualunque informazione venga dal canale che Geova ha provveduto per dispensare il cibo. Facendo questo, “cessate di conformarvi a questo sistema di cose, ma siate trasformati rinnovando la vostra mente, affinché proviate a voi stessi la buona e accettevole e completa volontà di Dio”. — Rom. 12:2, NM.
DIMOSTRATE IL VOSTRO AMORE
14. Quali capacità deve avere il Cristiano per poter mostrare amore con il servizio?
14 Dobbiamo avere tale giusta conoscenza per predicare ad altri, e dobbiamo predicare ad altri per mostrare amore per Geova e suo Figlio Cristo Gesù. Tre volte Gesù chiese a Pietro se l’amava, e la terza volta Pietro fu rattristato dal fatto che la domanda fosse ripetuta tante volte. “Signore”, egli disse, “tu sai ogni cosa; tu sei consapevole che io ho affetto per te”. Ma Gesù semplicemente ripeté l’istruzione: “Pasci le mie pecorelle”. (Giov. 21:15-17, NM) In questo modo dimostriamo il nostro amore. Dobbiamo essere ministri, servitori di Dio, pastori delle pecore. Dovremmo sapere cosa dire quando siamo interrogati, e quel che diciamo dovrebbe essere sia edificante per i nostri ascoltatori che profittevole alla lode di Dio. Quando vi si presentano domande potete sfogliare le pagine della Bibbia e da esse mostrare con chiarezza e in modo convincente la prova della vostra fede? Potete efficacemente provare con la Bibbia la vostra fede, almeno per le dottrine basilari, non dicendo soltanto che la Bibbia dice così e così, ma mostrando dove e come lo dice? Avete realmente dedicato tempo ed energia per imparare queste cose? Ciò richiede lavoro. Significa che dobbiamo operare per ottenere la conoscenza, dobbiamo studiare a fondo tali questioni e imprimerle nella nostra mente. Ma questo è l’unico modo per essere adeguatamente qualificati per insegnare, ed è un requisito del vero Cristiano. Ognuno nella congregazione dovrebbe crescere ed aumentare in conoscenza ed esperienza, e mostrare il suo amore mentre si sforza di raggiungere la maturità che lo renderà efficiente nel cibare le pecore. Com’è il vostro progresso?
15, 16. Quali notevoli esempi di conoscenza scritturale ci furono dati ai giorni di Gesù e poco dopo, e che cosa dovremmo fare ora in proposito?
15 Considerate la profonda conoscenza biblica che ebbero Gesù e i suoi discepoli. All’età di dodici anni Gesù fu trovato “seduto in mezzo a’ dottori, che li ascoltava e faceva loro delle domande; e tutti quelli che l’udivano, stupivano del suo senno e delle sue risposte”. Potete stupire istruiti teologi con la vostra conoscenza della Parola di Dio? Certamente questo si può fare solo con una vera conoscenza. La sorprendente conoscenza scritturale dei discepoli è dimostrata dalle loro numerose citazioni dai precedenti scritti ebraici. (Per dettagli si veda il paragrafo 19 dell’articolo seguente). Inoltre, anche quelli che ricevevano le loro lettere o epistole avevano tale conoscenza. Essi non avevano le facilitazioni che abbiamo noi. I libri, comprese le Scritture, eran difficili ad ottenere. Venivano faticosamente copiati a mano e non erano a disposizione di tutti. Ma quei primi Cristiani ne ottennero l’uso. Conoscevano le Scritture, vedevano l’adempimento delle profezie e leggevano gli scritti degli apostoli. La loro conoscenza crebbe e la loro fede si sviluppò. Ed essi usarono questa conoscenza e questa fede nel mostrare il loro amore insegnando ad altri. È degno di nota che non considerarono questa conoscenza limitata solo agli apostoli o ad una speciale classe ecclesiastica. Piuttosto, tutti dovevano ottenerla. Anche quando alla Pentecoste del 33 d.C. ne furono battezzati 3.000, questi rimasero a Gerusalemme per fortificarsi e acquistar conoscenza. E quando la persecuzione li disperse furono in grado di andare “per il paese dichiarando la buona notizia della parola”. — Luca 2:46, 47; 2 Tim. 4:13; Atti 2:46, 47; 8:4, NM.
16 I veri Cristiani seguono oggi lo stesso esempio. Raggiungono la necessaria conoscenza e mostrano il loro amore per Dio e per il prossimo recando la buona notizia ad altri. Tale conoscenza è a disposizione di tutti, indipendentemente dall’istruzione mondana. Non la loro precedente istruzione, ma la loro tenacia, fede, perseveranza, determinatezza e lo spirito di Dio portarono alla maturità cristiana umili pescatori, esattori di tasse e altri uomini comuni durante il primo secolo, e le stesse doti vi aiuteranno oggi a sviluppare la necessaria capacità. — Matt. 4:18-22; 9:9; Atti 4:13.
CHI HA LA FORZA?
17, 18. Quali persone sono notevoli per la loro forza e il loro zelo, dove lo prendono, e perché le religioni del mondo ne mancano?
17 È generalmente riconosciuto che gli appartenenti alle religioni del mondo non solo lasciano tale studio e servizio di ministero ai loro ecclesiastici, piuttosto che far essi stessi qualche cosa in merito, ma sono molto riluttanti anche quando i loro dirigenti cercano di spronarli a tale attività. Per esempio, ad un’adunanza dell’Associazione Nazionale Cattolica per l’Istruzione tenuta a Chicago il 22 aprile 1954, “il reverendo” John O’Brien criticò la “mancanza di zelo nel fare convertiti” degli appartenenti alla sua chiesa, mentre disse che il progresso dei testimoni di Geova “è il più spettacoloso nella storia moderna”. E l’Our Sunday Visitor (28 agosto 1955), cercando di spronare gli appartenenti alla chiesa cattolica ad un maggior uso di opuscoli, disse dei testimoni di Geova: “Ammesso che siano diventati una seccatura nazionale, essi hanno fatto ben 456.000 convertiti in sei anni!” Ma perché i testimoni di Geova hanno la forza e lo zelo per il ministero cristiano e gli altri gruppi no? Di nuovo è semplicemente perché il buon cibo, usato dovutamente, rende forti gli uomini. Il segreto della fonte della loro forza fu rivelato in un articolo del Courier-Journal di Louisville (Kentucky, Stati Uniti) che disse: “Senza dubbio, sono persone che studiano diligentemente la Bibbia. Ma più ancora, i testimoni di Geova credono ciò che leggono”.
18 Gesù l’ebbe, i suoi apostoli l’ebbero, la congregazione cristiana del primo secolo l’ebbe. Dovremmo aspettarci che l’energia e la forza, lo zelo e l’attività dei veri Cristiani sia minore oggi? No! Soltanto, la quantità di accurata conoscenza che molte religioni provvedono ai loro fedeli è talmente ridotta ai minimi termini che i loro seguaci possono solo sedere, non operare, perché non hanno né la forza né lo zelo necessario per il genere di attività che svolsero i primi Cristiani e che distingue la vera congregazione cristiana. Ma la giusta conoscenza sprona coloro che la posseggono a parlarne ad altri, resistere alla persecuzione ed anche affrontare la morte piuttosto che rinunciare alla propria fede, come hanno fatto molti testimoni di Geova sotto la violenta persecuzione nazista e comunista, quando anche capi delle altre religioni capitolarono! Questa forza non è sorprendente per quelli che la posseggono, ma solo per quelli che non la posseggono, perché chi la possiede ricorda che, dopo tutto, le Scritture dissero molto tempo fa: Geova “dà forza allo stanco, e accresce vigore a colui ch’è spossato”. “Jahveh dà forza al suo popolo, Jahveh benedice il popol suo con la pace”. — Isa. 40:29; Sal. 29:11, Lu.
19. Riassumendo questa lezione, che cosa devono fare i veri Cristiani?
19 Infatti, a un Cristiano si richiede molto di più che vivere soltanto una vita onesta e conformarsi ad alcune regole. Dovete acquistare la giusta conoscenza. Dovete sviluppare la maturità, fermezza nella fede e accuratezza d’intendimento che distinguono il vero Cristianesimo, e che vi permetteranno di salvare altri e rendere sicura la vostra salvezza, ottenendo “la fine compiuta della vostra fede, la salvezza delle vostre anime”. (1 Piet. 1:9, NM) Uomini di fede portarono a voi la parola di verità. Voi udiste il loro messaggio, l’accettaste, e avete già cominciato a trasmetterlo ad altri. Continuate a progredire in conoscenza ed efficienza. Tendete realmente alla necessaria maturità, e la vostra ‘adeguata capacità di insegnare ad altri’ continuerà a crescere. Da poche persone è sorta una potente congregazione cristiana e ogni persona nuova in questa organizzazione affida le verità che ha apprese ad altri uomini fedeli che a loro volta diventeranno adeguatamente qualificati per insegnare ad altri ancora. Tutti i veri Cristiani dovrebbero sviluppare la capacità di usare la Parola di Dio e dovrebbero divenire maturi ministri cristiani, avendo in mente quel che disse Gesù: “Il Padre mio è glorificato in questo, che portiate molto frutto e vi dimostriate miei discepoli”. Quali fonti veramente vi aiuteranno a raggiungere questa maturità e produrre questo frutto? Vi risponde l’articolo seguente. — Giov. 15:8.