Le fondamenta legali del Nuovo Mondo
“Dio, quando si propose di mostrare più abbondantemente . . . l’immutabilità del suo consiglio, intervenne con un giuramento.” — Ebr. 6:17, NW.
1. Era giusto che Paolo scrivesse ai suoi connazionali?
QUALE fu la ragione che spinse Paolo, l’“apostolo delle nazioni,” cioè di persone non giudee (Rom. 11:13), a scrivere una lettera alla congregazione cristiana ebraica della Palestina? Paolo non uscì affatto fuori dei suoi limiti scrivendo ai propri connazionali. Più volte espresse il grande amore e la considerazione che aveva per loro, ed egli sapeva che entravano nella missione dichiarata dal Signore Gesù ad Anania: “Quest’uomo è per me un vaso scelto per portare il mio nome alle nazioni e a re e ai figli d’Israele”. (Atti 9:15, NW) Ma, secondo le parole che scrisse ai Galati, Paolo capiva che “mi era stata affidata la buona notizia per quelli che sono incirconcisi, come a Pietro [al contrario] era stata affidata per quelli che sono circoncisi”. (Gal. 2:7, NW) Vi dovette essere perciò una speciale ragione che indusse Paolo a scrivere agli Ebrei quella lettera molto interessante e informativa, benché egli stesso dica che fu di “poche parole”. — Ebr. 13:22, NW.
2. Quale fu la speciale ragione che spinse Paolo a scrivere agli Ebrei?
2 Noi crediamo che la ragione che Paolo ebbe in quei giorni l’abbiamo anche ai giorni nostri. Non vi sbagliate! Non deducete dal titolo scelto per questo articolo che sia una discussione legale di certe verità astratte, considerate solo in maniera oggettiva. Piuttosto, come Paolo, noi presentiamo ai nostri lettori questo argomento perché “desideriamo che ciascuno di voi mostri la medesima operosità in modo da ottenere la piena certezza della speranza sino alla fine, acciocché non diveniate pigri, ma siate imitatori di quelli che mediante la fede e la pazienza ereditano le promesse” — Ebr. 6:11, 12, NW.
3, 4. (a) Su quale argomento è basata l’esortazione dell’apostolo? (b) In quale modo crediamo che questo ci aiuti in questi giorni?
3 Per confermare questo, l’apostolo espone quindi un argomento che forma la base principale del nostro studio. Ci rammenta la promessa che Dio fece ad Abrahamo, e che fu pronunciata con giuramento. Un procedimento simile viene seguito dagli uomini per dare una garanzia legale, evitando così ogni possibile disputa. La sola differenza è che, mentre “gli uomini giurano per il più grande”, Iddio “giurò per se stesso”, “poiché non poteva giurare per alcuno più grande”. In questo modo Iddio diede quindi una indiscutibile prova dell’immutabilità del suo espresso proposito, aggiungendo alla sua promessa il suo giuramento, rendendo pertanto la sua parola doppiamente verace e degna di fede. Per quale motivo? Perché noi “abbiamo grande incoraggiamento”, provvedendo in tal modo un potente antidoto contro ogni inclinazione a divenir pigri. — Ebr. 6:13-18, NW.
4 Noi crediamo, dunque, che nel nostro studio di questa parte della Parola di Dio ci siano buone informazioni che potranno dare vero e pratico aiuto alle molte migliaia di lettori interessati da poco tempo, oltre ad offrire un profittevole studio a tutti i testimoni di Geova e, soprattutto, ad incoraggiarli affinché perseverino nel sacro servizio di Dio.
5. Quali tre domande sono suscitate dal titolo di questo articolo?
5 Giacché vi è implicato l’aspetto legale, desideriamo valerci del metodo che spesso è adottato dagli avvocati quando esaminano, per esempio, le parole di una legge, o qualche decreto governativo. Essi prima prenderanno la particolare parte che si riferisce al caso in questione, poi passeranno a considerare attentamente quella parte, periodo per periodo, parola per parola. Seguendo questo metodo, vogliamo rivolgerci le tre domande seguenti: (1) Che cos’è il nuovo mondo? (2) Quali sono le sue fondamenta? e (3) Come le fondamenta son rese legali?
IL NUOVO MONDO
6. Come si definisce correttamente la parola greca kosmos, e a che cosa fa pensare l’espressione “il nuovo mondo”?
6 Ci sono quattro diverse parole greche che sono tradotte “mondo” nella King James Version, ma quella che ora c’interessa in modo particolare è la parola greca kosmos, che è sempre tradotta “mondo” nella New World Translation. Questa parola rende l’idea di una disposizione ordinata, o di un ordine di cose, e non si riferisce in alcun caso alla terra letterale. L’espressione, “il nuovo mondo,” fa pensare logicamente che esiste un vecchio mondo. Inoltre, vi è la presupposizione che il nuovo mondo prenda il posto di quello precedente, il quale diviene antiquato e scompare. Questo argomento è ragionevole ed ha un precedente scritturale quando Paolo fa la considerazione del nuovo patto. — Si veda Ebrei 8:13.
7 Come e dove è mostrato da Pietro l’uso scritturale della parola “mondo”?
7 In 2 Pietro capitolo terzo, l’apostolo mostra assai chiaramente che secondo il significato biblico della parola il “mondo” è formato di simbolici cieli e terra. I cieli simbolizzano la parte invisibile che governa la disposizione, mentre la terra simbolizza la parte visibile, quella che ci circonda. L’apostolo parla di cieli e terra che finirono al tempo del Diluvio nonostante che né i cieli letterali né la terra letterale cessassero allora di esistere. Quindi egli dice che “i cieli e la terra che sono ora si custodiscono per il fuoco e sono riservati al giorno del giudizio e della distruzione degli uomini empi”. Dopo aver dato ulteriori particolari circa il modo in cui l’attuale ordine del mondo scomparirà completamente, Pietro parla infine del nuovo mondo, allorché scrive: “Ma ci sono nuovi cieli e nuova terra che noi aspettiamo secondo la sua promessa, e in questi dimorerà la giustizia”. (2 Piet. 3:7, 13, NW) Questo è in mirabile e stretta relazione con la promessa e bella descrizione di nuovi cieli e nuova terra preannunciati dalla profezia di Isaia, ed ampliati con termini splendidi nell’ultimo libro della Bibbia. (Isa. 65:17-25; Apoc. 21:1-4) Ma che cosa sono le fondamenta di questo nuovo mondo?
FONDAMENTA DEL NUOVO MONDO
8. Da quale mezzo è esercitato il governo del nuovo mondo, e come è questo in contrasto col vecchio mondo e con gli insegnamenti della Cristianità?
8 Il nuovo mondo non è senza governo. Questo governo è diretto da un regno. La parola “regno” significa stato o dominio a capo del quale è un re. Il nuovo mondo è governato dal Re Cristo Gesù, il quale domina mediante un solo regno che comprende entrambi cielo e terra. Questo è in contrasto col vecchio mondo, in cui, mentre non vi è che un solo governante invisibile sopra tutti, Satana il Diavolo, il quale è “l’iddio di questo sistema di cose”, tuttavia sulla terra, nella parte visibile del suo dominio, troviamo molti re e regni che esistono nello stesso tempo anche in questi giorni. (2 Cor. 4:4, NW) Questa è una delle maggiori cause di avidità, gelosia, sospetti, lotte e guerre. La Cristianità insegna generalmente che il regno di Dio avrà infine il sopravvento con una conversione graduale del mondo presente e dei suoi popoli, un processo di evoluzione, per così dire, finché non venga il tempo in cui tutti saranno pronti ad accettare Cristo come Re. Ma questo è completamente antiscritturale, oltre a sembrare sempre più remoto, giudicando dalla tendenza generale delle condizioni del mondo, e noi menzioniamo qui alcune scritture principali che fanno luce su questo punto.
9. Come fa luce su questo punto la profezia di Daniele, e da quale parola di Gesù è confermato?
9 Nelle sue visioni notturne, Daniele vide “uno simile a un figliuol d’uomo”, che, dalle mani del “vegliardo [Geova]”, ricevette “dominio, gloria e regno” che non passeranno né saranno mai distrutti. (Dan. 7:13, 14) Riferendosi a questo stesso tempo, e mostrando ciò che avviene quando l’unto Re di Dio prende il suo potere, la stessa profezia dice: “E al tempo di questi re, l’Iddio del cielo farà sorgere un regno, che non sarà mai distrutto, e che non passerà sotto la dominazione d’un altro popolo; quello [il regno di Dio] spezzerà e annienterà tutti quei regni [del mondo attuale]; ma esso [il regno di Dio] sussisterà in perpetuo”. (Dan. 2:44; si veda anche Salmo 2:7-9.) Gesù ritenne che la situazione reale sarebbe stata in perfetta armonia con quanto precede e lo mostrò con l’esplicita dichiarazione che fece quando Pilato lo interrogò intorno al suo regno. Gesù disse: “Il mio regno non è alcuna parte di questo mondo”. (Giov. 18:36, NW) E non si può interpretare che ciò voglia dire che il regno di Cristo sarebbe soltanto un regno celeste, perché Gesù insegnò ai suoi seguaci di pregare Dio con queste parole: “Venga il tuo regno. Si compia la tua volontà, come in cielo, anche sulla terra”. (Matt. 6:10, NW) Se desiderate avere una conferma finale dello stesso modello profetico, che parla del cambiamento di autorità e delle sue conseguenze, potete meditare sulla scrittura di Apocalisse 11:15-18.
10. (a) Come si servì Dio dell’Israele carnale? (b) Quale profezia fu data rispetto al loro governo, e chi è identificato come “fondamento solido” di Sion?
10 A causa delle scritture che abbiamo già citate potremmo ben dire che le fondamenta del nuovo mondo poggiano evidentemente su Cristo Gesù, promesso “Principe della pace”, che avrà sulle spalle il governo del nuovo mondo. (Isa. 9:5, 6) Ma noi abbiamo una dichiarazione più diretta di questa. L’antico Israele non fu senza governo, e Dio si servì di quel popolo per fare un modello profetico di migliori e più grandi cose avvenire. Infatti, questa è la base dell’argomento di Paolo in tutta la lettera che indirizzò agli Ebrei, allorché parla della legge che Dio diede ad Israele come “un’ombra delle buone cose avvenire”. (Ebr. 10:1, NW) Ora, il governo di quella teocrazia tipica era esercitato mediante un regno che aveva come suo centro la città capitale di Gerusalemme, la cui parte governante si chiamava Sion, dove era situato il trono. Rispetto a Sion, Dio fece scrivere questa profezia: “Ecco, io ho posto come fondamento in Sion una pietra, una pietra provata, una pietra angolare preziosa, un fondamento solido”. (Isa. 28:16) Senza alcun dubbio, Gesù Cristo è la pietra angolare di fondamento. L’apostolo Pietro fa una diretta applicazione della suddetta profezia al nostro Signore, e la collega ad un’altra profezia che ha parole simili, che egli cita come segue: “La medesima pietra che gli edificatori rigettarono è divenuta la principale pietra angolare”. — 1 Piet. 2:6, 7, NW; Sal. 118:22; si vedano anche Luca 20:17; Atti 4:11.
11, 12. A quale domanda ci porta questo, e quale particolare termine implica?
11 Mentre secondo il punto di vista delle scritture che abbiamo ora menzionate c’è un solo fondamento, qui una struttura di fondamento, altre scritture parlano di strutture di “fondamenta” al plurale. Ed altre scritture menzionano il “fondamento” in un altro senso. Ma, prima di considerare questo, vogliamo esaminare la domanda seguente intorno al modo in cui le fondamenta del nuovo mondo son rese legali, tenendo presente il particolare che abbiamo già fatto notare, che il nuovo mondo e le sue fondamenta non sono una riforma del vecchio, ma sono un sistema di cose nuove.
LE FONDAMENTA SON RESE LEGALI
12 Che cosa intendiamo dire con fondamenta legali, e che cosa s’intende dire con “garanzia legale”, che è menzionata in Ebrei 6:16 (NW)? Perché comprendiate meglio, richiamiamo la vostra attenzione sul significato della radice e sulla derivazione di alcune parole.
13, 14. Come si definiscono correttamente queste parole: (a) legale, (b) legge, e (c) regola?
13 Legale significa ciò che è conforme alla legge, o è permesso dalla legge; perciò secondo la legge. Legge significa, prima di tutto, una regola di azione o regola di condotta. Tutt’e due queste parole italiane derivano dalla radice latina che vuol dire regola, precetto, norma. Quindi una legge è ciò che si è stabilito o fissato come regola e norma.
14 Regola significa linea di condotta, pratica regolare, consuetudine stabilita. Notate il pensiero d’ininterrotta continuità che si trova in ciascuna di queste espressioni.
15. In qual modo rivelano queste parole i fondamentali bisogni dell’uomo decaduto?
15 Non vediamo noi in ciascuna di queste parole una somiglianza di pensiero, o di idea, che penetra nell’intimo della natura umana e dei suoi dolorosi bisogni, risalendo al principio della storia umana? Da quando si allontanò dalla sicura condotta di perfetta e leale ubbidienza verso il suo Creatore, l’uomo comprese di avere assoluto bisogno di quelle cose nelle quali può riporre completa fiducia, cose di stabilità e permanenza, delle quali si sente ora la lamentevole mancanza. Sì senti il bisogno di ciò che avrebbe provveduto sicurezza in armonia con la legge e con l’appoggio della legge. In altre parole, sorse la necessità di una garanzia legale nei rapporti dell’uomo con i suoi simili.
16. Che cosa significa giurare, e in vista di quale fine?
16 In nessun aspetto delle relazioni umane questo bisogno si è sentito più che riguardo alla parola dell’uomo. Una persona avrebbe potuto fare una promessa, ma quale valore avrebbe avuto se non ci fosse stata la certezza che si sarebbe adempiuta, specialmente se vi fossero state implicate gravi questioni? Perciò, quando l’occasione la richiedeva, rispetto ad ogni dichiarazione, impresa o promessa importante, sin dai primi giorni della società patriarcale sorse la consuetudine di giurare. Questo si faceva invocando, o chiamando, un nome o un oggetto che, per comune riconoscimento di tutte le parti, era un’autorità più grande della semplice autorità umana. Si capisce che s’invocava la più grande autorità possibile, vale, a dire, Dio stesso, o la sua Parola, la Bibbia. Quindi, giurare significa affermare o pronunciare una solenne dichiarazione, invocando Dio circa la verità che si afferma. E se, nella società o nazione dove questo si fa, tale giuramento costituisce un impegnativo obbligo legale, che porta sanzioni o pene quando vien data la prova che il giuramento è stato violato, esso dà la più grande “garanzia legale” che si possa avere. Questo significa, nel limite delle possibilità umane, come dice Paolo, - la fine di ogni disputa”. — Ebr. 6:16, NW.
17. Su che cosa si basano principalmente le fondamenta del nuovo mondo, e come è messa in risalto da Pietro l’importanza della parola data da Dio?
17 Tenendo presente questa illustrazione umana siamo meglio preparati a capire come le fondamenta del nuovo mondo son rese legali. Perché è Cristo Gesù il Re del nuovo mondo? Perché egli ha mostrato senza alcun dubbio di essere la predetta Progenie a cui si riferisce la fondamentale promessa fatta ad Abrahamo, e in parte citata da Paolo in Ebrei 6:14, la quale promessa termina con le parole: “E mediante la tua progenie tutte le nazioni della terra si benediranno certamente”. (Gen. 22:18, NW) Sì, poiché ha una “garanzia legale” nel giuramento di Dio, la parola della promessa di Dio è il principale ed essenziale fondamento legale del nuovo mondo il quale costituisce Cristo Gesù suo giusto Re. A conferma di questo, notate come Pietro mette in stretta relazione la parola di Dio con ciascuno dei tre mondi nel passo che abbiamo già menzionato. La disposizione della terra durante il primo mondo fu decretata “mediante la parola di Dio”. Poi, “per mezzo della medesima parola” è determinato il destino dell’attuale empio mondo. Infine, aspettiamo con ansia il giusto nuovo mondo “secondo la sua promessa”. (2 Piet. 3:5, 7, 13, NW) Dell’importanza e dello scopo della dichiarata parola di Dio non si avrà mai stima eccessiva.
18. A favore di chi e in qual modo ha Dio rafforzato la sua parola di promessa?
18 In quando a Dio stesso, e, forse, anche in quanto alle sue leali e perfette creature del cielo, non c’è il minimo bisogno che Dio aggiunga, o dia forza, alla sua parola di promessa. Ma, se ci è lecita l’espressione, Dio, quando fece quella promessa ad Abrahamo, si prese il disturbo di ‘fare un giuramento’, come indica l’affermazione: “Certamente benedicendo ti benedirò”. (Ebr. 6:14, NW; si veda anche Genesi 22:16.) Tale giuramento fa della promessa una solenne dichiarazione di valore impegnativo, una garanzia legale, che non può esser violata. Quindi, essendo alla promessa aggiunto il giuramento, abbiamo quell’insieme fortissimo che forma le “due cose immutabili nelle quali è impossibile che Dio menta”. — Ebr. 6:18, NW.
19. (a) Qual è lo scopo principale dell’attività del nuovo mondo? (b) È scritturale parlare delle “fondamenta” del nuovo mondo, al plurale?
19 Sì, la promessa di Dio confermata dal giuramento costituisce il fondamento legale del nuovo mondo, perché l’attività del nuovo mondo sotto l’amministrazione del Re, Cristo Gesù, la promessa Progenie, ha lo scopo di adempiere completamente proprio quel patto abrahamico per la benedizione di tutte le famiglie della terra. (Gen. 17:2) A proposito, la parola “patto” ha un significato interessante, che è in stretta relazione con le altre parole già considerate, poiché ha il significato radicale di un solenne ed impegnativo accordo che ha valore legale fra due parti. Ma, la questione che noi ora vogliamo esaminare si riferisce alla correttezza dell’uso della parola “fondamenta” al plurale, rispetto a “legale”. Ve ne sono almeno quattro o cinque buone ragioni. Subito, ad ogni modo, notiamo che il Governo del nuovo mondo ha strutture di fondamenta. Paolo, nella sua stessa lettera agli Ebrei, dice che lo stesso Abrahamo “aspettava la città che ha vere fondamenta”. (Ebr. 11:10, NW) Vediamo ora queste buone ragioni, prendendole una alla volta.
20. Quali altre “pietre” vengono aggiunte alla “pietra angolare di fondamento”?
20 La prima ragione ci è data dal fatto che il giuramento pronunciato da Dio ad Abrahamo è un fondamento legale del nuovo mondo. Ora, sebbene le profezie parlino di una sola pietra angolare di fondamento riguardo alla struttura, nell’adempimento di queste profezie si dichiara in modo specifico che vengono aggiunte altre pietre. Queste altre pietre risultano conformi alle stesse esigenze stabilite per la principale pietra angolare, e son trovate degne d’essere unite ad essa nella più stretta associazione possibile, come pietre che combaciano così bene che non si può far passare fra l’una e l’altra la lama di un temperino. Scrivendo ai credenti Cristiani, che hanno la “speranza vivente” di partecipare con Cristo all’incorruttibile eredità celeste, Pietro dice: “Venendo a lui [Cristo] come a una pietra vivente, . . . anche voi come pietre viventi siete edificati qual casa spirituale per essere un sacerdozio santo”. Perciò le fondamenta comuni sono apostoliche: “Il muro della città aveva pure dodici pietre di fondamenta, e su di esse i dodici nomi dei dodici apostoli dell’Agnello”. (1 Piet. 2:4, 5; Apoc. 21:14, 19, NW; si veda anche Efesini 2:20-22.) Questo è parallelo all’argomento di Paolo che, benché la promessa originale fatta ad Abrahamo parlasse di una sola progenie, “‘E alla tua progenie,’ che è Cristo,” mostra quindi che tutti quelli che sono “battezzati in Cristo” e sono uniti a lui son “realmente progenie d’Abrahamo, eredi riguardo a una promessa”. (Gal. 3:16, 26-29, NW) Queste strutture di fondamenta furono ‘legalmente garantite’ dal giuramento di Dio che confermò così la promessa fatta ad Abrahamo.
21. Oltre ad essere la Progenie di Abrahamo, quale altra promessa fatta con giuramento adempie Gesù?
21 La seconda ragione è che Cristo, oltre ad adempiere la promessa fatta con giuramento ad Abrahamo, adempie anche un’altra promessa fatta con giuramento. Questa volta è relativa all’incarico di sommo sacerdote. Notate che questo è al culmine dell’argomento di Paolo, nell’ultima parte del capitolo 6 di Ebrei, che noi abbiamo considerato, dove spiega infine che un “precursore” è già entrato ‘nella cortina’, cioè nel cielo stesso, a nostro favore, “Gesù, che è divenuto sommo sacerdote a somiglianza di Melchisedec per sempre”. (Ebr. 6:19, 20, NW) Quindi, nel capitolo 7 di Ebrei, Paolo prosegue mostrando estesamente come questo Melchisedec era grande, più grande di Abrahamo che gli diede la decima, e certo più grande del discendente di Abrahamo, Levi, compreso anche il sacerdozio levitico. Infine, Paolo rivela il segreto della superiorità ancor maggiore di Gesù, quando dice che Geova nominò Gesù sommo sacerdote con “la parola del giuramento”, in adempimento di Salmo 110:4, che dice: “L’Eterno [Geova] l’ha giurato e non si pentirà; Tu sei sacerdote in eterno, secondo l’ordine di Melchisedec”. (Ebr. 7:20, 21, 28, NW) Questo “giuramento” è un altro fondamento legale del nuovo mondo, oltre al giuramento che Dio fece ad Abrahamo.
22. Perché provvide Dio un nuovo patto, e com’è esso uno delle fondamenta legali del nuovo mondo?
22 Avete notato le parole di Paolo che divenendo Gesù un sommo sacerdote a causa del giuramento, voleva dire che Gesù veramente era “colui che è dato come pegno [garanzia, sicurezza] di un patto migliore”? (Ebr. 7:22, NW) Quel “patto migliore” è il nuovo patto, e questo fatto ci porta alla terza ragione del nostro elenco. È esso uno delle fondamenta legali del nuovo mondo? Lo è di certo, come l’apostolo dimostra chiaramente in Ebrei, nei seguenti capitoli 8 e 9. Egli mostra che il nuovo patto ha successo dove quello precedente fatto con la casa carnale d’Israele fallì. Citando Geremia 31:31-34, dove sono stabiliti i termini del nuovo patto, Paolo spiega che Dio trovò da ridire sia riguardo al patto (della Legge) sia riguardo al popolo che avrebbe dovuto osservarlo, come indica il fatto che Dio disse loro: “Essi non si attennero al mio patto, cosicché cessai di occuparmi di loro”. (Ebr. 8:9, NW) Il precedente patto non poté provvedere il vero rimedio e non riuscì a produrre un popolo per il nome di Geova. Al contrario, il nuovo patto è del tutto superiore, come Paolo mostra particolareggiatamente nei due capitoli menzionati (Ebrei 8 e 9), e afferma che Gesù è “il mediatore di un patto corrispondentemente migliore, che è stato legalmente stabilito su migliori promesse”. (Ebr. 8:6, NW) Il nuovo patto produce in realtà un popolo che prende piacere nel fare la volontà di Dio perché la sua legge è scritta ‘nelle loro menti e nei loro cuori’. Produce un popolo le cui coscienze son purificate mediante il sangue sparso da Cristo, il rimedio adeguato, che permette loro di rendere “sacro servizio all’Iddio vivente” e di guadagnare infine “l’eterna eredità”, formando con Cristo Gesù parte del governo del nuovo mondo. — Ebr. 9:14, 15, NW.
23. Prima di giungere alla promessa, quale ulteriore promessa con giuramento viene rivelata
23 Qual è la quarta ragione? Quando Dio fece la promessa ad Abrahamo, non disse niente in principio intorno ad un re o ad un regno, ma ne parlò in seguito. (Gen. 12:1-3; 17:15, 16) Seguendo la discendenza del padre Abrahamo per giungere alla progenie promessa, veniamo dunque a Davide, che fu fatto re d’Israele, la teocrazia tipica, per scelta e nomina di Geova. Con Davide, Dio fece un solenne patto, a cui aggiunse la sua promessa con giuramento, espressa con queste parole: “Ho fatto un patto col mio eletto; ho fatto questo giuramento a Davide, mio servitore: Io stabilirò la tua progenie in eterno, ed edificherò il tuo trono per ogni età”. (Sal. 89:3, 4) Che la reale progenie di Davide è Cristo Gesù è dimostrato da Pietro nel suo discorso ispirato che rivolse agli uomini d’Israele il giorno della Pentecoste, dopo la diffusione dello spirito santo, quando disse: “Poiché [Davide] era profeta e sapeva che Dio gli aveva giurato di far sedere uno della sua progenie sul suo trono, prevedendola egli parlò dunque della risurrezione di Cristo”. (Atti 2:30, 31, NW; si veda anche Luca 1:32, 33.) Perciò, questo è certamente un altro fondamento legale del nuovo mondo, reso legalmente sicuro dalla promessa fatta da Dio con giuramento.
24. (a) Che relazione c’è fra il riscatto e il proposito di Dio? (b) Come si vede che il riscatto è uno delle fondamenta legali del nuove mondo?
24 Forse qualcuno dei nostri lettori si aspettava che il sacrificio di riscatto di Cristo fosse menzionato per primo, o almeno in principio, nel nostro elenco di ragioni. Ma, no, l’abbiamo lasciato apposta per ultimo. Perché? Perché il proposito di Dio, che vuol dire ciò che ha determinato e si è posto dinanzi come un obiettivo da raggiungere, è più importante dei necessari mezzi che s’impiegano. Noi non diminuiamo l’importanza del riscatto quale mezzo indispensabile e disposizione per conseguire il fine prefisso, e ricordiamo che la promessa fatta da Dio con giuramento fu pronunciata dopo il sacrificio abrahamico d’Isacco, il quale raffigurava il sacrificio dell’unigenito Figlio di Geova, Gesù Cristo. (Gen. 22:1-18; Giov. 3:16) Inoltre, in genere si ammette che nessuno dei precedenti aspetti del proposito di Dio, compresi nelle quattro ragioni che abbiamo appena discusse, potrebbe adempiersi con successo finché non sia rimossa l’incapacità nella quale si trova l’intera famiglia umana. Con “incapacità” noi intendiamo l’impossibilità legale, o l’esclusione, dell’uomo rispetto alla condizione in cui si trova dinanzi al suo Creatore, a causa di peccato ereditario e di mutilante imperfezione, che lo conduce alla tomba. Ma, “come per mezzo di un sol uomo il peccato entrò nel mondo e per mezzo del peccato la morte, e così la morte si estese a tutti gli uomini perché essi ebbero tutti peccato,” in tal modo per mezzo di un uomo, “Cristo Gesù uomo, il quale diede se stesso come riscatto corrispondente per tutti,” Iddio ha misericordiosamente provveduto un “sacrificio propiziatorio per i nostri peccati, però non per i nostri soltanto ma anche per quelli di tutto il mondo”. Con gioia e gratitudine riconosciamo quindi questa essenziale parte delle fondamenta del nuovo mondo, legalmente provveduta in stretta armonia con la fondamentale legge di equità divina. Noi ringraziamo Dio per “l’Agnello che è stato scannato dalla fondazione del mondo”. — Rom. 5:12; 1 Tim. 2:5, 6; 1 Giov. 2:2; Apoc. 13:8, NW.
25. A quale domanda e a quale conclusione ci porta la rassegna delle forti fondamenta del nuovo mondo?
25 Così in questa breve rassegna, abbiamo cercato di edificare in poche parole dinanzi alla nostra visione mentale un quadro completo delle potenti fondamenta del nuovo mondo, incrollabili e sicure. Considerando queste fondamenta, così ben fortificate, siamo indotti a chiederci, ripetendo l’espressione che abbiamo già usata: Perché si prese Dio tutto il disturbo di fare con giuramento una promessa dopo l’altra? È evidente che secondo il pensiero di Paolo queste fondamenta legali, quando sono giustamente apprezzate, dovrebbero essere come uno stimolo che ci faccia restare operosi fino alla fine e che ci faccia cessare senz’altro di tendere alla pigrizia. La considerazione di questo tema si farà nel nostro prossimo articolo, perché questo è il giorno in cui abbiamo bisogno di tutto l’incoraggiamento che possiamo ricevere e di ascoltare l’avvertimento che viene dato per volere divino.