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Per quale ragione sono “mandati”?Svegliatevi! 1976 | 22 settembre
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Molti sono stati “mandati”
Quando fu aperta la Scuola di Galaad il 1º febbraio 1943, ne fu fatto notare il nome. Fu detto che “Galaad” significa “mucchio di testimonianza”. Si sperava che questa istituzione preparasse dei predicatori ‘per fare un mucchio che servisse di testimonianza in tutto il mondo a favore del regno di Dio e a rivendicazione del nome di Geova’. Da allora, questa Scuola è stata all’altezza del suo nome, poiché molti diplomati di Galaad sono andati nei paesi di tutta la terra per predicarvi la buona notizia del Regno, “in testimonianza”. — Matt. 24:14.
Negli anni dal 1943 al 1975, sono stati mandati dalla Scuola di Galaad 5.809 diplomati. Di essi, oltre 2.500 sono ancora attivi nei loro territori. Infatti, alcuni che frequentarono la prima classe di Galaad prestano ancora servizio nei paesi a cui furono mandati.
Ora sono stati mandati altri venticinque diplomati della Scuola di Galaad. Come gli altri testimoni di Geova in tutta la terra, questi uomini e donne predicheranno con zelo la buona notizia dell’istituito regno di Dio. Essi hanno a cuore il loro inestimabile privilegio di servire l’Altissimo e di aiutare altri a invocare con fede il nome di Geova.
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Elia ed Enoc andarono in cielo?Svegliatevi! 1976 | 22 settembre
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Qual è la veduta della Bibbia?
Elia ed Enoc andarono in cielo?
PER rispondere a questa domanda, si devono prima considerare certi fatti della Bibbia. Alcuni sono: Con la sua manifestazione sulla terra diciannove secoli fa, il Figlio di Dio “ha sparso la luce sulla vita e sull’incorruzione per mezzo della buona notizia”. (2 Tim. 1:10) Per mezzo di lui Dio diede a molti la rigenerazione “ad una speranza viva . . . per un’eredità incorruttibile e incontaminata e durevole . . . riservata nei cieli”. (1 Piet. 1:3, 4) Gesù Cristo stesso fu la prima persona risuscitata alla pienezza della vita, la prima risuscitata al cielo. — Riv. 1:5.
Gesù fu perciò il “precursore” di quelli che ricevono la vita in cielo. Lo scrittore cristiano ispirato disse della speranza celeste: “Questa speranza noi l’abbiamo come un’àncora per l’anima, sicura e ferma, ed essa penetra entro la cortina [nel Santissimo del tempio, rappresentante la dimora celeste di Dio], dove un precursore è entrato a nostro favore, Gesù, il quale è divenuto sommo sacerdote secondo la maniera di Melchisedec per sempre”. (Ebr. 6:19, 20) Lo stesso scrittore mostra che la cortina del compartimento del Santissimo del tabernacolo nel deserto rappresentava la carne di Gesù. (Ebr. 10:20; confrontare Esodo 26:1, 31, 33). Finché Gesù fu nella carne, non poté andare in cielo, poiché “carne e sangue non possono ereditare il regno di Dio”. (1 Cor. 15:50) Cedendo la propria carne, che diede “a favore della vita del mondo”, ed essendo risuscitato “nello spirito”, aprì la via a quelli che sarebbero stati invitati al regno dei cieli. — Giov. 6:51; 1 Piet. 3:18.
Inoltre, è detto che la risurrezione di Cristo è una “garanzia a tutti” che Dio risusciterà altri. (Atti 17:31; 24:15)
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