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“Accresci in noi la fede”La Torre di Guardia 1963 | 1° gennaio
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fede in seno all’organizzazione di Geova. — Ebr. 10:25; Giac. 1:22.
22. Perché alcuni non hanno fede? Quale dovrebbe quindi essere il nostro desiderio?
22 Ricordate che, allorché chiedete intendimento, dovete chiederlo con fede. Coloro che di continuo cedono ai dubbi e sono indecisi non riceveranno mai la ricca benedizione spirituale che accompagna quelli che confidano in Geova. (Giac. 1:5-8; Rom. 10:17) In 2 Tessalonicesi 3:2, 3 (VR) Paolo afferma chiaramente: “Non tutti hanno la fede. Ma il Signore è fedele, ed egli vi renderà saldi”. Perciò anziché seguire schernitori che si beffano dei meravigliosi propositi di Geova, seguite la condotta saggia, avendo rispetto per il Creatore, desiderando fare la sua volontà e servirlo con tutto il cuore. Nelle vostre preghiere a Geova fategli la stessa richiesta che i discepoli rivolsero a Gesù: “Accresci in noi la fede”. — Luca 17:5, Na.
23. Che cosa può fare la fede?
23 Come illustrò Gesù in modo vigoroso, anche poca fede, benché all’inizio possa essere debole, può fare grandi cose. Egli disse: “Se avrete fede quanto un granello di senapa, e direte a questa pianta di sicomoro: Sradicati e trapiantati in mare, vi ubbidirà”. Come Gesù, mediante il potere dello spirito di Dio ed esercitando fede, ai suoi giorni operò guarigioni miracolose e guarì degli indemoniati, così noi oggi possiamo ricevere la benedizione ancora più grande della guarigione spirituale, che significherà vita nel nuovo mondo di Dio. Ma ci vuole fede. — Luca 17:6, 19, Na.
24. Quale assicurazione per la nostra fede diede Gesù?
24 I Farisei chiesero a Gesù quando sarebbe venuto il regno di Dio, ed egli rispose loro dicendo: “Il regno di Dio non viene in maniera da attirar gli sguardi”. Aspettare fino a vederlo sarebbe troppo tardi; quindi ora ci vuole fede per continuare l’opera di predicazione. Ma Gesù ci assicura: “Questa generazione non passerà prima che tutte queste cose siano avvenute. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno”. Come abbiamo fiducia nella perpetuità dei cieli e della terra, possiamo avere fiducia nella perpetuità della Parola di Dio e nelle meravigliose prospettive di vita futura sotto il dominio del suo Regno di giustizia. — Luca 17:20, VR; Matt. 24:34, 35.
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Le chiese sono “egocentriche”La Torre di Guardia 1963 | 1° gennaio
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Le chiese sono “egocentriche”
Nel libro Saints on Main Street, Peter Day, editore della rivista Living Church, afferma che la tipica chiesa del vicinato è “egocentrica”. Egli dice che gli ecclesiastici si dedicano al “lavoro nella chiesa” anziché all’“operato della chiesa” nel mondo. Sostenendo che molte chiese danno poca importanza al servizio reso ad altri, egli scrive: “Questo è un periodo di grande prosperità nella vita delle parrocchie. La maggioranza di esse crescono secondo ogni indice di successo. I loro membri aumentano, la Scuola Domenicale è affollatissima, sono pagati vecchi debiti e ne vengono contratti facilmente dei nuovi per attuare ambiziosi progetti di nuovi edifici, uomini e donne sono attivi nei gruppi parrocchiali, le contribuzioni in denaro aumentano, e la gente prega, studia e lavora più intensamente che mai. Ma in tutto ciò vi è una qualità insolitamente introversa. Tipicamente, la parrocchia misura il suo progresso non in base alle norme del servizio che rende alla comunità e al mondo, ma in base alle norme della sua grandezza e forza finanziaria. Similmente, essa misura l’utilità dei suoi membri non in base al servizio che rendono all’umanità, ma in base al servizio che rendono alla parrocchia stessa”.
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