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Domande dai lettori (2)La Torre di Guardia 1953 | 1° marzo
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sicuramente, perché abbiam veduto Dio.’” — Giud. 13:3-22.
Il principale rappresentante di Geova Dio è Cristo Gesù, e anche nel suo caso questo principio è confermato. Geova Dio è giustamente considerato il Creatore di tutte le cose, eppure noi sappiamo dalla narrazione biblica che dopo aver direttamente creato il suo “unigenito Figlio” il rimanente dell’opera creativa fu compiuta da e per mezzo di quel Figlio, nella sua funzione come Logos o Parola. Ma poiché egli fu il rappresentante ed esecutore di Geova in questa attività creativa, e fu autorizzato da Dio a farla, di Geova stesso si parla come del Creatore dei cieli e della terra. (Isa. 40:26, 28; Giov. 1:10; Col. 1:16; Apoc. 3:14) Per ragioni simili, e perché la condotta e le parole di Gesù sulla terra furono così perfettamente rappresentative di Geova Dio, Gesù disse: “Chi ha veduto me ha veduto anche il Padre”. (Giov. 14:9, NW) Perciò questo testo non prova nessuna dottrina trinitaria, non più di quanto i riferimenti che vedere gli angeli era come vedere Dio provino che i rappresentanti angelici fossero inclusi in qualche trinità divina.
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Domande dai lettori (3)La Torre di Guardia 1953 | 1° marzo
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Domande dai lettori
◆ Perché la Watchtower Society ha improvvisamente approvato l’uso della parola “religione” relativamente all’adorazione dei testimoni di Geova? — P. L., New York.
Noi non cerchiamo di fare una nuova lingua, ma vogliamo usare la lingua che abbiamo all’onore del nome di Dio, e vogliamo far questo col minimo di confusione possibile nella predicazione del Regno. Nella lingua inglese la parola “religione” significa il servizio o l’adorazione di Dio o di un dio, come è mostrato da certe forme di culto. La religione può quindi esser vera o falsa, secondo il dio che viene adorato e la forma o la maniera d’esprimere l’adorazione. Se pratichiamo la vera forma di adorazione del vero Dio Geova, e se parliamo la lingua inglese, quando discutiamo sulla nostra adorazione possiamo appropriatamente usare le parole inglesi che limiteranno così il nostro significato, cioè, “vera religione”.
La parola “religione” è adoperata nelle Bibbie inglesi in parecchi punti. È impiegata nella King James Version in Giacomo 1:26, 27. Qui Giacomo distingue tra religione vana o falsa (1:26) e religione pura o vera (1:27), e fa questo qualificando appropriatamente in ciascun caso la stessa parola greca, threskeía. Il termine greco threskeía è equivalente a quello latino religio, ed ambedue significano semplicemente “forma di adorazione” della quale ce ne può essere una specie vera ed una falsa. Dal latino religio viene la parola “religione”. Studia le note in calce nella New World Translation sui testi di Atti 26:5, Colossesi 2:18 e Giacomo 1:26, 27, per vedere che cosa dicono sull’uso delle parole “religione” e “religioso”. Quando la Bibbia usa il termine “religione” o lo usa appropriatamente qualificato oppure il contesto o il passo indica che in Isaia 29:13 si parla di religione falsa e in 2 Timoteo 3:5 si parla di religione vera, leggendo i due testi dalla traduzione di Moffatt.
Questo punto di vista nell’uso della parola “religione” non fu adottato dalla Società improvvisamente. Gli attenti lettori delle pubblicazioni della Società hanno notato che negli ultimi anni quando si discuteva sulla religione le pubblicazioni erano attente nel limitare ogni condanna alla religione falsa. Due anni fa Awake! citò la traduzione di Moffatt di 2 Timoteo 3:1-5, 13, e identificò la religione menzionata in quel testo come essendo vera inserendo questa qualificazione tra parentesi quadre, come segue: “Benché si attengano a una forma di [vera] religione, non avranno con essa nulla a che fare come potenza”. (22 settembre 1949, pagina 9) Perciò questa questione è stata da lungo tempo oggetto di attento studio ed esame, e quanto fu esposto a suo riguardo nel 1950 all’“Assemblea Incremento della Teocrazia” allo Yankee Stadium di New York fu un’ulteriore amplificazione e una gradita chiarificazione, e non un’idea nuova messa fuori improvvisamente. Nessuno dovrebbe sentirsi male per l’uso del termine “religione”. Il fatto che lo usiamo non ci mette nella categoria delle false religioni legate alla tradizione, non più di quanto il chiamarci Cristiani ci metta coi falsi Cristiani della Cristianità.
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Domande dai lettori (4)La Torre di Guardia 1953 | 1° marzo
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Domande dai lettori
◆ Che cosa intendeva l’apostolo Paolo quando disse di Cristo: “Poiché in lui abita corporalmente tutta la pienezza della Deità”? — J. D., Canadà.
Secondo la New World Translation Colossesi 2:8, 9 dice molto comprensibilmente: “Guardate: forse vi potrebbe esser qualcuno che vi porterebbe via come sua preda con la filosofia e vuoti inganni secondo la tradizione degli uomini, secondo le cose elementari del mondo e non secondo Cristo; perché è in lui che tutta la pienezza della qualità divina dimora per il corpo”. Perciò quelli che sono del “corpo di Cristo” devono rivolgersi a Gesù il Capo per tutte le loro benedizioni e guida e istruzione che provengono da Dio, e non ai filosofi e tradizionalisti umani. Gesù possiede la pienezza di tutto quello che ci occorre giacché è stato risuscitato come uno spirituale Figlio di Dio, immortale, divino.
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Testi per aprileLa Torre di Guardia 1953 | 1° marzo
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Testi per aprile
1 Quando pregate, dite: “Padre.” — Luca 11:2, NW. TG 15/1/52 3, 4
2 Vedi, Io ti costituisco oggi sulle nazioni e sopra i regni, per svellere, per demolire, per abbattere, per distruggere, per edificare e per piantare. — Ger. 1:10. TG 1/2/52 25, 20
3 Proclamerai libertà in tutto il paese. — Lev. 25:10, KJ. TG 1/1/52 1, 10-12
4 Pascete il gregge di Dio fra voi,divenendo esempi per il gregge. — 1 Piet. 5:2, 3, NW. TG 1/4/51 17a
5 Il pane che noi rompiamo, non è un prendere parte al corpo di Cristo? Siccome v’è un solo pane, noi, quantunque molti, siamo un solo corpo, poiché siamo tutti partecipi di quel solo pane. — 1 Cor. 10:16, 17, NW. TG 1/3/51 21, 22
6 Quindi porterà avanti la pietra principale, con tonanti grida Bella! Bella! ad essa. — Zacc. 4:7, Ro. TG 1/5/52 14, 15a
7 All’empio, Iddio gli dice: Spetta egli a te di parlar de’ miei statuti, . . .? . . . a chi regola bene la sua condotta, io farò vedere la salvezza di Dio. — Sal. 50:16, 23. TG 1/3/52 5, 6b
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