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Rivestitevi di umiltàLa Torre di Guardia 1954 | 1° aprile
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oppone ai superbi, ma dona immeritata benignità agli umili. Umiliatevi agli occhi di Geova, ed egli vi esalterà”. — Giac. 4:6, 10, NW.
L’umiltà vi aiuterà a rendervi conto che “la malvagità farà perire il malvagio, e quelli che odiano il giusto saranno condannati”. (Sal. 34:21) Essa vi aiuterà a camminare ubbidientemente dinanzi a Geova, non esigendo giustizia da altri ma rendendo sempre giustizia e misericordia finché sia possibile. Essa vi aiuterà a stare nelle vie offrendo inviti e riviste ai passanti; vi aiuterà ad andare di casa in casa con la letteratura, a fare visite ulteriori e a cominciare studi biblici. Vi aiuterà a salire sul podio, a pronunciare conferenze pubbliche e a servire fedelmente in una congregazione.
Occorre umiltà, crescente umiltà per svolgere queste ed altre parti nell’organizzata opera di testimonianza mondiale al nome e al regno di Geova. È l’abito formato da Geova stesso. Indossatelo. ‘Camminate umilmente col vostro Dio’. — Mich. 6:8.
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Domande dai lettori (1)La Torre di Guardia 1954 | 1° aprile
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Domande dai lettori
◆ Quale era la ragione dei digiuni religiosi degl’Israeliti? Alcune persone dicono che i Cristiani dovrebbero digiunare, citando Matteo 9:15; 17:21 e Atti 13:2, 3 come prova. È questo corretto? —S. A., Argentina.
La legge mosaica non usa il termine “digiuno”, ma in relazione col giorno dell’espiazione prescrive: “Umilierete le anime vostre”. (Lev. 16:29-31; 23:27; Num. 29:7) Questo viene generalmente inteso come digiuno, e l’opinione viene sostenuta da Esdra 8:21, Isaia 58:3, 5 e dal Salmo 35:13. Benché il giorno dell’espiazione fosse l’unica occasione specificamente istituita da Dio come un giorno di digiuno, tuttavia in altre speciali circostanze egli comandava digiuni. I Giudei istituirono molti digiuni, e una volta ce ne furono quattro digiuni annuali per indicare gli avvenimenti dolorosi del fatale anno 607 a.C. Quando Gesù fu sulla terra era abitudine dei Farisei digiunare due volte la settimana, nel secondo e nel quinto giorno della settimana. (Zacc. 8:19; Luca 18:12) I digiuni dovevano manifestare un profondo dolore e pentimento per i peccati commessi. (1 Sam. 7:6; Gioele 1:14; 2:12-15; Giona 3:5) Erano anche appropriati di fronte a un grave pericolo, o quando c’era grande bisogno di guida divina, o mentre si subivano prove e si superavano tentazioni. —2 Cron. 20:3; Esdra 8:21; Ester 4:3, 16; Matt. 4:1, 2.
Il vero digiuno religioso non consiste in un’ascetica afflizione del corpo con la fame, come se il dolore o il disagio del corpo fosse in se stesso meritorio. Effettivamente, è la naturale conseguenza di una forte emozione. Se la mente è presa da problemi esigenti o il cuore è scosso da intensi sentimenti, il corpo non desidera cibo e non lo potrebbe digerire bene se fosse consumato. Se la tensione emotiva è abbastanza intensa, si distrugge il naturale appetito del corpo.
È su questa base naturale che è fondato il digiuno come procedura religiosa. Rivela a Geova l’intenso sentimento dell’individuo che digiuna. Indica che la mente dell’individuo o le sue emozioni sono oppresse da una consapevolezza d’aver peccato o sono afflitte tanto che il corpo rifiuta il cibo. Le facoltà mentali ed emotive della persona possono sentirsi così umiliate per le trasgressioni commesse, così prese dal desiderio di ricevere perdono; così preoccupate della risoluzione di evitare la ripetizione dei peccati, che non ci sia più posto per pensare a cose come il cibo. Se il dolore è veramente grande e il pentimento profondamente sentito, mangiare in tali momenti sarebbe inappropriato e nocivo. Oppure la persona può trovarsi di fronte a un serio problema, che richiede riflessione, meditazione e una considerazione ponderata per apprendere la volontà e la direttiva di Geova nella questione. L’onore del nome di Geova può dipendere dalla decisione o dalle dichiarazioni da fare. In tale stato di completo assorbimento della mente
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