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“La misericordia esulta trionfalmente sul giudizio” — Come?La Torre di Guardia 1973 | 1° marzo
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verso i propri fratelli e sorelle. Ricorderanno che essi stessi devono “render conto” dinanzi al principale Pastore del gregge. (Ebr. 13:17; 1 Piet. 5:2-4) Quando prestano servizio in qualità di giudici non mancheranno di notare gli eccellenti precedenti di misericordia di chi, per il momento, abbia subìto qualche caduta nel proprio cammino cristiano, ma poi si sia pentito manifestando il sincero desiderio di restar fedele.
Sì, davvero abbiamo tutti ragione di desiderar vivamente che il nostro “conto” mostri precedenti di molta misericordia, poiché “la misericordia esulta trionfalmente sul giudizio”.
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Ciò che rende testimonianza dentro di noiLa Torre di Guardia 1973 | 1° marzo
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Ciò che rende testimonianza dentro di noi
“La mia coscienza rende testimonianza con me nello spirito santo”. — Rom. 9:1.
1, 2. (a) Perché dovremmo essere molto interessati ad apprendere cos’è che rende testimonianza dentro di noi? (b) Che cos’è che rende testimonianza, e in relazione con che cosa si pone?
TUTTI abbiamo dentro di noi qualche cosa che rende testimonianza. Ci può grandemente aiutare a prendere decisioni che influiranno con serietà sulla nostra felicità sia presente che futura. In effetti, ciò che dentro di noi rende testimonianza contribuisce a rendere attestati nelle prove inerenti alla nostra stessa vita. E il modo in cui ne seguiamo la voce influisce inevitabilmente sulla vita di altri. Questo rende ancor più tragico il fatto che può divenire una testimonianza pervertita. Può provvedere attestati ingannevoli o perfino non esprimersi affatto in tempi critici.
2 Cos’è che in questo modo rende testimonianza? È la nostra coscienza. (2 Cor. 1:12) In italiano, “coscienza” significa basilarmente la stessa cosa che il termine greco (sy·neiʹde·sis) usato dagli ispirati scrittori della Bibbia. Significa “con conoscenza” o “avere conoscenza di qualche cosa con [sé]”. È la voce di ciò a cui gli scrittori della Bibbia si riferiscono come a “l’intimo”, “l’uomo che siamo di dentro”, “la persona segreta del cuore”. (Sal. 51:6; 2 Cor. 4:16; 1 Piet. 3:4; si paragoni Romani 7:22). Avete mai usato espressioni come: “In cuor mio sapevo che era la cosa giusta da fare”? Oppure: “Vorrei fare ciò che tu chiedi ma qualche cosa dentro di me dice di ‘No’”? Questa è la coscienza che parla, la nostra convinzione intima o il senso di ciò che è giusto e di ciò che è sbagliato.
3, 4. Come la nostra coscienza ‘rende testimonianza’? E come può guidarci moralmente?
3 In che senso essa “rende testimonianza”? Nel senso che attesta contro la nostra condotta o a suo favore conforme alle norme morali, accusandoci o scusandoci. Può essere un prezioso fattore di sicurezza morale perché quando condanna infligge la pena, o reca piacere quando approva.
4 Per esempio, dopo che Davide aveva compiuto un atto irrispettoso verso il re Saul, il racconto dice che “il cuore di Davide gli batteva”. (1 Sam. 24:5; si paragoni II Samuele 24:10). La sua coscienza
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