In difesa del matrimonio
“Il matrimonio sia onorevole fra tutti e sia il letto matrimoniale incontaminato, poiché Iddio giudicherà i fornicatori e gli adulteri”. — Ebr. 13:4, NM.
1. Che cosa mostra che il matrimonio è un’istituzione onorevole?
GEOVA stabilì una cosa onorevole col matrimonio fra l’uomo e la donna. Gesù Cristo, il Figlio di Dio, onorò il matrimonio. Egli non si sposò come uomo — il proposito divino non comprendeva il suo matrimonio sulla terra — ma accettò l’invito a una celebrazione di nozze a Cana di Galilea: e contribuì all’allegrezza di quel convito compiendo il suo primo miracolo, trasformando acqua in vino per i convitati. Egli si servì pure della celebrazione del matrimonio per illustrare verità relative al regno dei cieli. Fu adoperato da Geova Dio per ristabilire il matrimonio nel suo edenico livello originale.
2. (a) A chi si rivolgeva Ebrei 13:4, e che cosa mostra questo? (b) Chi proibisce il matrimonio? Giustamente o erratamente?
2 Il Creatore fece la donna per l’uomo affinché unendoli in matrimonio egli popolasse questa terra di una razza umana perfetta, tutta proveniente da un unico parentado, tutta di una sola carne e di un solo sangue, stretta insieme da vincoli di rapporti familiari. I mezzi di Dio per un determinato proposito sono sempre onorabili e gli recano gloria come Creatore. È sua volontà che il matrimonio sia sempre tenuto in onore dai suoi adoratori: “Il matrimonio sia onorevole fra tutti, e sia il letto matrimoniale incontaminato”. (Ebr. 13:4, NM) Questo comando fu dato ai Cristiani. I Cristiani sulla terra hanno il privilegio di prender parte a questa divina istituzione. Ma per farne uso correttamente essi devono tenere il matrimonio in onore e non renderlo spregevole con abusi. I capi religiosi che si sono allontanati dalla fede cristiana o che non l’hanno mai conosciuta, questi son quelli che proibiscono ai Cristiani di sposarsi con onore. “L’espressione ispirata dice definitamente che nei posteriori periodi di tempo alcuni si allontaneranno dalla fede, prestando attenzione alle espressioni e agli insegnamenti ingannatori, ispirati, dei demoni, per mezzo dell’ipocrisia di uomini che dicono menzogne, bollati nella loro coscienza come da un marchio di ferro rovente, i quali proibiscono il matrimonio”. (1 Tim. 4:1-3, NM) Quelli che si sono allontanati dalla fede cristiana e han vietato a certi uomini e donne di sposarsi hanno preteso di aver vietato il loro matrimonio nell’interesse del Cristianesimo. Ma così facendo si sono ingannati, perché questo è contrario alla volontà di Dio. Quindi essi hanno operato, non nell’interesse, ma a danno di quelli che professano il Cristianesimo. Questo ha condotto a immoralità.
3. Come ha il Diavolo attaccato le relazioni matrimoniali entro la congregazione cristiana?
3 Non esiste una istituzione stabilita dal Creatore che il suo avversario il Diavolo non abbia ostacolato e accanitamente cercato di degradare e pervertire. Infatti la congregazione cristiana fu stabilita allo scopo di restaurare la pura e onorabile parentela fra maschio e femmina, e l’avversario ha reso perciò la congregazione cristiana speciale oggetto dei suoi attacchi in questo particolare riguardo. Per lanciare questo attacco egli ha suscitato falsi profeti, maestri di false dottrine, ed esponenti di falsi codici di condotta. Notate questo recente esempio, riportato dal Times di New York del 29 dicembre 1949, come segue: “La nostra Società sarà ‘entro pochissime generazioni tanto tollerante delle relazioni sessuali prima del matrimonio ma dopo la pubertà quanto lo sono la maggioranza degli altri popoli del mondo,’ fu predetto ieri dal dott. George Peter Murdock, professore di antropologia nell’Università di Yale. . . . ‘Come scienziato, sono obbligato a predire la scomparsa delle vecchie regole e di riconoscere parimenti che nuove regole, anche se personalmente non viste di buon occhio, agiranno probabilmente in modo da soddisfare ognuno.’ Il dott. Murdock disse che ‘personalmente non era inquieto’ dell’aumento del numero dei divorzi. . . . ‘Inoltre, ho il sospetto che l’aumento di libertà prima del matrimonio possa alla fine condurre a una selezione più razionale del compagno e così a una diminuizione di divorzi.’”
4, 5. Come l’apostolo Pietro ammonì i Cristiani su questo?
4 Nella sua seconda lettera ai Cristiani l’apostolo Pietro li avvertì che sarebbero sorti profeti di false regole morali. Egli ricorda loro che sono scampati dalla “corruzione che è nel mondo mediante la concupiscenza”. Sarebbe stato illecito per i Cristiani perciò abbandonarsi nuovamente alla corruzione che è in questo mondo di lussuria. Perché evitiamo questa ricaduta nella corruzione del mondo ci sono state date le vere profezie (2 Piet. 1:1-4, 19-21) Ma l’avversario ha sfidato Dio Onnipotente a porre sulla terra uomini e donne che egli non possa corrompere infrangendo la loro integrità verso Dio. Perciò l’avversario suscita astutamente falsi profeti proprio in mezzo all’organizzato popolo di Dio. Si noti l’avvertimento di Pietro a questo riguardo.
5 Riferendosi agl’Israeliti ai quali Geova mandò i suoi veri profeti per loro istruzione e salvezza, Pietro dice: “Tuttavia, ci si vennero pure a trovare falsi profeti fra il popolo, come fra voi ci saranno anche falsi maestri. Queste stesse persone introdurranno silenziosamente deleterie sette e rinnegheranno anche il possessore che li comprò, attirandosi subitanea distruzione. Inoltre, molti fuorvieranno e seguiranno le loro azioni di condotta dissoluta, e a causa di questi si parlerà ingiuriosamente della via della verità. E con cupidigia vi sfrutteranno mediante false parole. Ma riguardo a loro il giudizio degli antichi tempi non si muove lentamente, e la loro distruzione non sonnecchia”. — 2 Piet. 2:1-3, NM.
6, 7. Come rinnegano essi il Possessore che li comprò?
6 Da questo vediamo che quello che accadde agl’Israeliti naturali prima di Cristo fu un’anticipata illustrazione del pericolo che avrebbe corso la congregazione cristiana degl’Israeliti spirituali. Falsi maestri sono certamente suscitati dall’opera dell’avversario. Questi creeranno sette, gruppi che si diramerebbero dalla vera organizzazione seguendo degli uomini come loro capi. Essi “rinnegheranno anche il possessore che li comprò”, vale a dire, Gesù Cristo. A lui è detto: “Tu fosti massacrato e col tuo sangue comprasti a Dio persone di ogni tribù e lingua e popolo e nazione”. (Apoc. 5:9, NM) Questi falsi maestri e introduttori di false pratiche lo riconosceranno e converranno con 1 Corinzi 6:19, 20 (NM), che dice: “Non appartenete a voi stessi, poiché foste comprati a prezzo”. Quindi con false parole chiameranno Cristo Gesù Signore, Maestro e Possessore, ma lo rinnegheranno col modo in cui vivono in privato. Fu nell’ammonire i Cristiani a non commettere fornicazione con una meretrice diventando un sol corpo, una sola carne, con lei che l’apostolo Paolo ricordò alla congregazione cristiana ch’essi non appartenevano a loro stessi ma erano stati comprati a un prezzo e dovevano pertanto glorificare Iddio nella loro qualità di corpo di Cristiani. È con una vita impura, con una condotta dissoluta, che il loro Possessore non praticò o approvò mai fra i suoi comprati schiavi, che questi falsi maestri rinnegano il loro Possessore che li comprò col suo prezioso sangue.
7 Noi possiamo rinnegare Iddio e il suo Cristo col nostro modo di vivere. L’apostolo Paolo mostrò questo anche con le parole seguenti circa uomini che hanno contaminato la mente e la coscienza: “Essi dichiarano pubblicamente di conoscere Dio, ma lo rinnegano con le loro opere, perché sono detestabili e disubbidienti e disapprovati per ogni opera buona”. (Tito 1:16, NM) Pietro indica che questa sfrenata, impura condotta sarebbe uno dei modi in cui i falsi capi rinnegherebbero Cristo, aggiungendo: “Molti fuorvieranno e seguiranno le loro azioni di condotta dissoluta, e a causa di questi si parlerà ingiuriosamente della via della verità”. — 2 Piet. 2:2, NM.
EFFETTO SULL’ORGANIZZAZIONE
8, 9. (a) Su chi influisce la condotta del Cristiano? (b) Perciò, qual è la nostra responsabilità?
8 Nessuno vive solo a se stesso. Perciò quando un Cristiano dichiarato si allontana dalla via della purezza e della giustizia e segue un adescatore in una condotta dissoluta, egli non solo danneggia se stesso, ma reca vituperio anche sulla pura organizzazione di Geova Dio. La gente che osserva dal di fuori la loro condotta impura li prende come un esempio di ciò che sono tutti gli altri entro l’organizzazione. Naturalmente essi incominciano a parlare con disprezzo dell’organizzazione e della “via della verità”. Questo è precisamente ciò che l’avversario vuole. Egli vuole recar vituperio sulla vera organizzazione di Dio e darle l’apparenza di qualche cosa di vergognoso agli occhi del mondo. Non che le organizzazioni religiose del mondo siano moralmente e dottrinalmente pure, ma che l’organizzazione di Dio rappresenta la via della verità.
9 Quando qualsiasi membro dell’organizzazione si comporta dunque in modo contrario ai princìpi della verità, quelli che l’osservano dal di fuori sono portati a considerarlo come un ipocrita. Chi desidera unirsi a un’organizzazione ipocrita? Conseguentemente gli onesti si offendono per l’organizzazione nel suo insieme a causa della condotta trascurata, dissoluta e infedele di un singolo membro. Questo impedisce loro di cercar d’unirsi all’organizzazione di Dio, e questo ben soddisfa i propositi del Diavolo. Il dissoluto, l’immorale, non serve Dio ma serve il suo sfidatore e avversario e fa il gioco del Diavolo. Così possiamo scorgere la nostra responsabilità di tenere una giusta condotta in modo da mostrare correttamente e fedelmente davanti a tutto il mondo quale posizione l’organizzazione occupa sia nella morale che nella dottrina. I Cristiani che si danno all’immoralità e in tale maniera recano immeritato vituperio sull’organizzazione vengono a trovarsi sotto una speciale condanna di Geova Dio. Non suppongano che il loro peccato rimanga nascosto e ch’essi possano scampare. Il giudizio di Dio contro tale classe non si muove lentamente, e la loro distruzione da parte sua non sonnecchia come se fosse all’oscuro della loro impura condotta.
“IL SENTIERO DI BALAAM”
10, 11. (a) Con quali mezzi seduttori il Diavolo tenta di disintegrare l’integrità dell’organizzazione? (b) Come lo dimostrano le seguenti parole di Pietro?
10 La relazione impura fra i sessi costituisce uno dei seduttori modi con i quali il Diavolo tenta di disgregare l’integrità della congregazione cristiana. Per dar forza alla prova di questo fatto ci basta citare le parole dette da Pietro nello stesso ragionamento. Parlando degli animaleschi individui che astutamente operano per corrompere altri, agendo come un pezzo di peccaminoso lievito che fa fermentare tutta la pasta, Pietro dice: “Hanno occhi pieni d’adulterio e sono incapaci di smetter di peccare, e adescano anime instabili. Hanno un cuore esercitato nella cupidigia. Son figli maledetti. Abbandonando il sentiero diritto, si sono smarriti. Si sono sviati e hanno seguito il sentiero di Balaam, il figlio di Peor, che amò il compenso dell’iniquità, ma ebbe un rimprovero per la sua violazione di ciò ch’era giusto. Una muta bestia da soma, facendo una dichiarazione con voce da uomo, frenò la pazza condotta del profeta”. — 2 Piet. 2:14-16, NM.
11 Si noti che queste persone hanno occhi pieni d’adulterio, che cercano anime instabili da sedurre. Esse han seguito il sentiero di Balaam per amore d’un compenso dell’iniquità. L’animale da soma di Balaam, l’asina, parlò miracolosamente con voce umana e avvertì Balaam mentre andava a maledire l’eletto popolo di Dio. Egli si era lasciato corrompere dal re di Moab, Balak, perché si servisse del suo potere profetico per pronunziare una maledizione sugli Israeliti. Ma mediante un altro miracolo Iddio mutò la maledizione che Balaam aveva intenzione di pronunziare in una benedizione sul suo popolo eletto. Non essendo riuscito a servirsi del suo ufficio di profeta per maledire gli Israeliti, Balaam escogitò un altro mezzo per provocare la loro caduta e attrarre su di loro la maledizione divina. Quale era quest’altro mezzo? L’immoralità! Pietro lo indica introducendo Balaam nel suo ragionamento sull’impura, adultera condotta fra i Cristiani.
12. Come addita Pietro la stessa classe ora simile a Balaam?
12 Anche il Signor Gesù Cristo si riferisce direttamente a questa classe simile a Balaam che tenta di indurre i Cristiani a dissolute relazioni sessuali. Nei capitoli 2 e 3 dell’Apocalisse Gesù manda dei messaggi alle “sette congregazioni che sono nella provincia dell’Asia”. Poiché sette è un numero che simbolizza la perfezione spirituale, tutte quelle congregazioni insieme rappresentavano la dichiarata congregazione cristiana in questo “tempo della fine” di questo mondo. Perciò le condizioni esistenti in quelle sette congregazioni del primo secolo raffigurarono le condizioni che avrebbero contrassegnato la congregazione cristiana dei nostri giorni nei quali le profezie dell’Apocalisse si adempiono. Dopo aver iniziato con alcune parole di lode per la congregazione di Pergamo il Signor Gesù dice: “Tuttavia, ho alcune cose contro di te, che tu hai quivi quelli che ritengono gli insegnamenti di Balaam, il quale andò a insegnare a Balak a porre una pietra d’intoppo davanti ai figli d’Israele, a mangiare cose sacrificate agl’idoli e a commettere fornicazione”. (Apoc. 2:14, NM) Fornicazione significa volontari rapporti sessuali d’una persona non sposata con un’altra di sesso opposto.
13. Non potendo maledire Israele, che cosa consigliò Balaam a Balak? Perché?
13 Il re Balak rimase deluso perché il profeta Balaam fu ispirato di pronunziare una benedizione invece di una maledizione sull’organizzato popolo di Dio. Sentì che il compenso offerto a Balaam era sprecato. Ma allora Balaam insegnò a Balak un più astuto modo di provocare la caduta d’Israele. Questo avrebbe annullato la benedizione che aveva testé pronunziata e avrebbe indotto gl’Israeliti a operare perchè su loro venisse la maledizione di Dio invece della sua benedizione. Che cos’era questo? Ecco, allettarli in modo che si dessero sfrenatamente alla passione e fornicassero con attraenti donne pagane. Infrangendo così la loro integrità sarebbero stati indotti a mangiare i sacrifici degli idoli.
14. Che cosa rese questo cedimento alla tentazione così disastroso per Israele?
14 Ciò che lo rese così disastroso fu questo. Gl’Israeliti erano accampati nelle pianure di Moab presso il Monte Peor, vicino alla Terra Promessa di latte e miele di là del fiume Giordano. Quasi tutti i più vecchi che avevano fatto l’esodo dall’Egitto all’età da vent’anni in su erano morti durante i quarant’anni di viaggio nel deserto. Era sopravvissuta la generazione più giovane. Essi si trovavano sul punto di entrare nella terra promessa al loro antenato Abrahamo e ai suoi discendenti circa 470 anni prima. Erano ora così vicini alla realizzazione di questa promessa divina, ma sarebbero entrati tutti nel paese? No, per lo meno 24.000 di loro non vi sarebbero entrati. Quale fu il motivo per cui questi furono esclusi? L’immoralità, e questo proprio ai confini della Terra Promessa! La dolorosa narrazione ci dice: “Poi Balaam si levò, partì e se ne tornò a casa sua; e Balak [re di Moab] pure se ne andò per la sua strada. Or Israele era stanziato a Sittim, e il popolo cominciò a darsi alla impurità con le figliuole di Moab. Esse invitarono il popolo ai sacrifici offerti ai loro dèi, e il popolo mangiò e si prostrò dinanzi agli dèi di quelle. Israele si uni a Baal-Peor [o al Baal di Peor], e l’ira dell’Eterno si accese contro Israele. E l’Eterno disse a Mosè: ‘Prendi tutti i capi del popolo e falli appiccare davanti all’Eterno, in faccia al sole, affinché l’ardente ira dell’Eterno sia rimossa da Israele.’ . . . Di quel flagello morirono ventiquattromila persone”. — Num. 24:25; 25:1-9.
15. Chi uccisero gl’Israeliti come responsabile di questo, ma come si esposero a ulteriore tentazione?
15 Il profeta Balaam fu responsabile di questo. Non solo Gesù, ma anche Mosè rese evidente la sua responsabilità. Quando Iddio mandò gl’Israeliti a eseguire la vendetta divina sui Madianiti per la parte che avevano avuta nel corrompere Israele, i combattenti israeliti non sterminarono le donne e i bambini madianiti ma li risparmiarono come prigionieri. Mosè con indignazione esclamò: “Avete lasciato la vita a tutte le donne? Ecco, sono esse che, a suggestione di Balaam, trascinarono i figliuoli d’Israele alla infedeltà verso l’Eterno, nel fatto di Peor, onde la piaga scoppiò nella raunanza dell’Eterno”. Eseguendo la sentenza divina gl’Israeliti avevano ucciso il profeta Balaam, ma qui avevano risparmiato e accolto in mezzo a loro quelle che Balaam aveva ordito di adoperare per contaminarli. Esse introducevano in mezzo a loro la tentazione all’idolatria, la prostituzione spirituale contro Dio, per soddisfare le loro passioni. Per ragione di moralità Mosè fece uccidere tutte le donne che avevano prostituito la loro verginità al lascivo culto di Baal-Peor come sorgente di tentazione. Permise solo alle vergini ancora bambine di vivere per servire gl’Israeliti. — Num. 31:8, 15, 16.
16. Perché il fatto che si appartiene all’organizzazione ora non è una garanzia della nostra futura entrata nel nuovo mondo?
16 Questo è appunto il modo di procedere del grande avversario. Se non riesce a sedurre il popolo di Geova facendogli rinunciare verbalmente Dio e la sua pura adorazione egli tenta di provocarne la rovina adescandolo nell’immoralità. Quanto sopra fu narrato nella Parola di Dio per nostro avvertimento. Noi siamo virtualmente sul punto di entrare nel giusto nuovo mondo. Benché la nostra gloriosa meta sia così vicina, c’è sempre il pericolo di non poterla raggiungere come quelle migliaia d’Israeliti. Non dimenticate: Noi siamo carne e sangue come lo furono quegli uomini. Le tentazioni che furono comuni fra loro possono allettare anche noi e farci cadere. Il fatto che apparteniamo all’organizzazione che Geova ha salvata non ci garantisce che personalmente non possiamo cadere nel peccato, venir meno come individui e così aver preclusa l’entrata nel nuovo mondo insieme all’organizzazione teocratica. Pur appartenendo all’organizzazione, abbiamo una responsabilità personale, e Geova Dio chiede conto alle persone.
17. Che cosa scrisse Paolo per ammonirci di questo pericolo?
17 Per renderci come Cristiani bene edotti del pericolo che minaccia la nostra posizione personale, Paolo menzionò un certo numero d’incidenti accaduti agl’Israeliti durante il loro viaggio nel deserto e scrisse: “Né pratichiamo la fornicazione, ‘come alcuni di loro commisero fornicazione, solo per cadere, ventitremila di loro in un giorno. Ora queste cose accadevano loro come esempi e furono scritte per ammonizione di noi sui quali è sopraggiunta la fine compiuta dei sistemi di cose. Di conseguenza, chi pensa di avere una salda posizione guardi di non cadere. Nessuna tentazione vi ha colti se non ciò che è comune agli uomini”. Ma è superiore alle vostre forze resistere a questa tentazione? No; non lo è se discernete la tentazione e invocate soccorso da Dio Onnipotente: “Iddio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre quello che potete sopportare, ma insieme alla tentazione egli farà pure la via d’uscita affinché la possiate sopportare”. — 1 Cor. 10:8, 11-13, NM.
INFLUENZA FEMMINILE E MASCHILE
18. Come diede Gesù avvertimento di un’attuale influenza femminile che avrebbe portato alla corruzione?
18 L’avversario potrebbe servirsi dell’influenza maschile nella congregazione come una moderna, forza balaamica; Egli potrebbe anche servirsi dell’influenza femminile, per provocare la corruzione di quelli che appartengono al popolo di Dio. Gesù si riferì a questa influenza femminile nei suoi messaggi alle sette congregazioni dell’Asia. L’influenza femminile è qualche cosa ch’egli potrebbe usare contro una congregazione di oggi, come fece allora con la congregazione di Tiatiri, dicendo: “Nondimeno, io ho questo contro di te, che tu tolleri quella donna Gezabele, che si chiama profetessa, e insegna e seduce i miei schiavi perché commettano fornicazione e mangino cose sacrificate agli idoli. E io le ho dato tempo di ravvedersi, ma ella non vuol ravvedersi dalle sue fornicazioni. Ecco! io sto per gettarla in un letto di dolore, e quelli che commettono adulterio con lei in una gran tribolazione, a meno che si ravvedano dalle sue opere. E ucciderò i suoi figli con piaga mortale, affinché tutte le congregazioni sappiano che io sono colui che investiga i pensieri più reconditi e i cuori, e darò a voi individualmente secondo le opere vostre”. — Apoc. 2:20-23, NM.
19. Per corrompere chi, tenta Satana di servirsi di tale influenza?
19 Gezabele era un’adoratrice di Baal che divenne la regina del re Achab d’Israele. Ella gli fece da padrona ed esercitò la sua influenza per costringere il regno di dieci tribù all’immorale culto di Baal. L’effetto della sua influenza fu uguale a quello che ebbe il suggerimento di Balaam al re Balak contro gl’Israeliti. Quindi l’avversario può servirsi tanto di un sesso quanto dell’altro per indurre in tentazione. Egli non mira solo a provocare la rovina di alcuni individui, ma piuttosto a corrompere l’intera organizzazione e a recar vituperio ad essa e al suo Dio mettendo così gli onesti contro di essa.
20. Perché dobbiamo stare in guardia per non essere trascinati di nuovo nella corruzione?
20 Noi abbiamo ora estremo bisogno di pregare e stare in guardia contro la tentazione all’immoralità, specialmente ora che siamo così vicini al nuovo mondo. Se siamo scampati dal pantano di corruzione di questo mondo, perché ci lasceremmo trascinare dai falsi, incantatori allettamenti del “libero amore” e del facile perdono di un Dio misericordioso per i nostri peccati d’immoralità? Non vi lasciate avvincere da promesse di libertà di condotta. Questo significa essere schiavi della corruzione che trascina alla distruzione. Trattando lo stesso soggetto Pietro insiste su questo e dice: “Mentre promettono loro libertà, essi stessi esistono come schiavi della corruzione. Poiché chiunque è sopraffatto da un altro ne è fatto schiavo. Certamente se, dopo essere scampati dalle contaminazioni del mondo mediante un’accurata conoscenza del Signore e Salvatore Gesù Cristo, si coinvolgono in queste stesse cose e sono sopraffatti, le loro condizioni finali sono per loro peggiori delle prime. Perché sarebbe stato meglio per loro non aver conosciuto accuratamente il sentiero della giustizia che dopo averlo conosciuto accuratamente allontanarsi dal santo comandamento loro dato. A loro è avvenuto quello che dice il vero proverbio: ‘Il cane è tornato al suo proprio vomito, e la troia ch’era lavata a voltolarsi nel fango.’” — 2 Pietro 2:19-22, NM.