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Mostrate pazienzaLa Torre di Guardia 1961 | 1° ottobre
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21. Perché non dovremmo più seguire la direttiva del vecchio mondo?
21 V’è ogni ragione per esser pazienti e incrollabili nel nostro ministero, ora che i tempi dei Gentili sono passati e viviamo nel tempo della seconda presenza di Cristo. Invece di seguire una condotta corrotta e dissoluta, secondo la direttiva delle nazioni di questo vecchio sistema mondano, il cristiano ha qualche cosa di meglio per cui vivere. (1 Piet. 4:3) Egli desidera lavorare per il progresso degli interessi del Regno. Ha la meravigliosa speranza del Regno e la promessa di Geova che potrà riceverne le benedizioni, e sa che la parola di Dio non torna mai a lui a vuoto. (Isa. 55:11) Con l’enorme incremento della società del Nuovo Mondo, ciascuno avanzi con essa nella maturità spirituale, facendo progresso nell’intendimento della Parola di Dio e prendendo pienamente parte al suo servizio.
22. Quale consiglio diede Paolo ai Colossesi?
22 In quanto a quelli che dicono di “aspettare per vedere”, manifestano mancanza di fede e appartengono alla stessa classe di quelli che aspettarono fuori dell’arca ai giorni di Noè per vedere ciò che sarebbe avvenuto. Essi non confidarono né nella parola né nei propositi di Dio e perciò furono sommersi. La vera fede del cristiano unisce alla conoscenza la speranza. Essa richiede pazienza e perseveranza. Scrivendo ai Colossesi, l’apostolo Paolo pose in risalto il bisogno di pazienza nella vita quotidiana. Menzionò che non cessava di pregare. Desiderava vedere i Colossesi pieni d’accurata conoscenza e sapeva che questo richiedeva tempo e sforzi. Li incoraggiò a continuare a portar frutto e a crescere nell’accurata conoscenza, divenendo spiritualmente forti e vigorosi, sopportando pienamente ogni opposizione e mostrandosi longanimi. Egli disse che se facevano queste cose camminavano in modo degno di Geova, piacendo pienamente a lui e portando frutto in ogni buona opera, e questa è certamente la mèta di tutti i veri cristiani. (Col. 1:9-11) Noi abbiamo ogni ragione d’esser grati per la pazienza mostrata da Geova nell’adempiere i suoi propositi, poiché questo significa che abbiamo ora l’opportunità di servirlo e nel futuro la vita eterna, nel nuovo mondo di giustizia. — 2 Piet. 3:15.
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“Debole testimonianza al cristianesimo”La Torre di Guardia 1961 | 1° ottobre
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“Debole testimonianza al cristianesimo”
● Parlando della forma di cristianesimo delle chiese mondane della cristianità, l’ecclesiastico James A. Pike, vescovo della diocesi episcopale di California, scrisse nella rivista Look del 20 dicembre 1960: “Il cristianesimo è in ritirata. Veramente, le prove esteriori sembrano indicare il contrario. L’aumento dei membri delle chiese in questo paese è stato nei passati quindici anni tre volte più grande di quella dei quindici anni precedenti. . . . Ma una valutazione di tutte le prove dimostra non solo che vi è stato un declino, ma che lo stesso aumento è senza sostanza. . . . Se la General Motors nel corso degli anni triplicasse le vendite ma non migliorasse le sue automobili, i suoi clienti considererebbero debitamente il progresso come un buco nell’acqua. La logica non è meno applicabile alla chiesa cristiana. . . . All’estero, vi è relazione fra la ritirata del cristianesimo e il progresso del comunismo. . . . Qualche progresso degli atei deve attribuirsi alla chiesa: al suo clero e ai suoi membri più responsabili. . . . Che cosa è la causa che ci rende una debole testimonianza al cristianesimo? . . . Primo, la chiesa, invece d’essere uno stimolo, è più che in pace con la società. . . . Una seconda causa della ritirata del cristianesimo è data dalle sue proprie divisioni. . . . La terza causa della ritirata è che abbiamo cercato di basare la religione sull’uomo, anziché su Dio. . . . L’ultima misura della ritirata del cristianesimo è la sua poca importanza per la vita”.
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