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SemeAusiliario per capire la Bibbia
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precisa: “Essa è riservata nei cieli per voi”. Inoltre fa notare loro che non erano stati liberati mediante cose corruttibili come argento e oro, ma col sangue di Cristo. Quindi conclude: “Avete ricevuto una nuova nascita, non da riproduttivo seme corruttibile, ma incorruttibile, per mezzo della parola del Dio vivente e permanente”. Qui la parola “seme” è il sostantivo greco sporà, che indica seme seminato, quindi in grado di essere riproduttivo. — I Piet. 1:3, 4, 18, 19, 23.
In questo modo Pietro ricorda ai suoi fratelli la loro relazione filiale non con un padre umano che muore e non può trasmettere loro né incorruttibilità né vita eterna, ma con il “Dio vivente e permanente”. Il seme incorruttibile mediante il quale sono rigenerati è lo spirito santo di Dio, la sua forza attiva, che opera insieme alla durevole parola di Dio, essa stessa ispirata dallo spirito. L’apostolo Giovanni dice similmente di quelli generati dallo spirito: “Chiunque è stato generato da Dio non pratica il peccato, perché il Suo seme riproduttivo rimane in lui, ed egli non può praticare il peccato, perché è stato generato da Dio”. — I Giov. 3:9.
Questo spirito opera in loro per produrre una nuova nascita quali figli di Dio. È una forza purificatrice, e produce il frutto dello spirito, non le corrotte opere della carne. Chi ha in sé questo seme riproduttivo non continuerà dunque a praticare le opere della carne. L’apostolo Paolo osserva a questo proposito: “Dio ci chiamò, non mediante concessione a impurità, ma riguardo alla santificazione. E l’uomo che mostra trascuratezza non trascura l’uomo, ma Dio, che pone in voi il suo spirito santo”. — I Tess. 4:7, 8.
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Semina, seminatoreAusiliario per capire la Bibbia
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Semina, seminatore
Anticamente la semina avveniva di solito “a spaglio”. Il seminatore portava il seme in una piega dell’abito o in un recipiente e lo spargeva davanti a sé a ventaglio con un ampio movimento della mano. In Palestina la stagione della semina andava da ottobre fino ai primi di marzo, secondo il tipo di cereale seminato.
INDISPENSABILE LA BENEDIZIONE DI GEOVA SUL SEMINATORE
Geova è Colui che ha provveduto il seme e la crescita, come pure il sole e la pioggia, grazie ai quali un campo produce molte volte la quantità che viene piantata. (II Sam. 23:2, 4; Isa. 55:10) Tutta l’umanità, sia i giusti che i malvagi, riceve questi benefici dal Creatore. (Matt. 5:45; Atti 14:15-17) Ma poiché Geova in genere non esercita un preciso controllo sui fattori che determinano la crescita, i malvagi a volte possono avere un raccolto abbondante, mentre i giusti, a motivo di condizioni sfavorevoli, possono avere messi scadenti. — Confronta Giobbe 21:7-24.
D’altra parte, quando questo asseconda il suo proposito, Geova può benedire il seminatore e dargli messi abbondanti, oppure può causare scarsità, secondo la fedeltà e ubbidienza del seminatore. Per esempio, Geova si era proposto di fare di Israele una nazione grande e numerosa nella Terra Promessa, perciò benedisse riccamente i suoi servitori ubbidienti. Quando Isacco dimorava in Canaan, benché fosse molestato dagli abitanti del paese, Geova lo benedisse al punto che la sua semina produsse cento volte tanto. — Gen. 26:12.
La condizione spirituale degli israeliti determinava che genere di raccolto avevano. Prima che entrassero nella Terra Promessa Geova aveva detto loro: “Se continuate a camminare nei miei statuti e a osservare i miei comandamenti e in effetti li adempite,... la vostra trebbiatura giungerà per certo fino alla vostra vendemmia, e la vendemmia giungerà fino alla semina”. I prodotti della terra sarebbero stati così abbondanti che la raccolta non sarebbe terminata prima del tempo della successiva semina. (Confronta Amos 9:13). Comunque Dio avvertì: “Se non mi ascolterete né metterete in pratica tutti questi comandamenti,... seminerete il vostro seme per nulla, giacché lo mangeranno per certo i vostri nemici”. E aggiunse: “La vostra terra non darà il suo prodotto”. — Lev. 26:3-5, 14-16, 20; confronta Geremia 12:13; Aggeo 1:6.
Nel seminare non era permesso mischiare semi diversi, anche se semi di diverso tipo si potevano seminare, ciascuno in un tratto separato dello stesso campo. (Lev. 19:19; Isa. 28:25) Questo doveva ricordare agli israeliti la necessità di essere separati e distinti quale popolo di Dio, sotto il Suo potere regale. Se un israelita violava questa legge, mischiando due tipi di seme, l’intero prodotto del suo campo o della sua vigna diventava qualcosa di ‘dedicato’, e quindi veniva devoluto al santuario. — Deut. 22:9; confronta Levitico 27:28; Numeri 18:14.
USO ILLUSTRATIVO
Per fare un esempio di come Geova avrebbe avuto cura del rimanente tornato da Babilonia e l’avrebbe protetto, il salmista scrisse: “Quelli che spargono seme con lagrime mieteranno pure con grido di gioia. Colui che senza fallo esce, pure piangendo, portando una borsa di seme, senza fallo verrà con grido di gioia, portando i suoi covoni”. (Sal. 126:1, 5, 6) Quelli che ritornavano da Babilonia erano molto felici di essere stati rimessi in libertà, ma può darsi che abbiano pianto nel seminare la loro terra desolata che non era stata lavorata per settant’anni. Nondimeno Geova li aveva fatti ritornare per amore del suo nome, e quelli che si impegnarono nel lavoro di seminare e ricostruire videro il frutto della loro fatica. Per un po’, quando la costruzione del tempio fu sospesa, Geova trattenne il frutto del paese; tuttavia, per mezzo dei profeti Aggeo e Zaccaria il popolo venne nuovamente spronato all’attività ed ebbe di nuovo il favore di Dio. — Agg. 1:6, 9-11; 2:15-19.
Geova si serve del processo della semina e della crescita per spiegare la sicura efficacia della sua parola. (Isa. 55:10, 11) Gesù Cristo paragonò la semina alla predicazione della parola, della buona notizia del Regno. Egli era il Seminatore delle verità del Regno e anche Giovanni il Battezzatore aveva lavorato come seminatore. I discepoli di Gesù furono mandati a raccogliere in campi seminati e bianchi da mietere. Perciò disse loro: “Già il mietitore riceve il salario e raccoglie frutto per la vita eterna, affinché il seminatore e il mietitore si rallegrino insieme. . . . Uno è il seminatore e un altro il mietitore. Io vi ho mandati a mietere ciò per cui non avete faticato. Altri hanno faticato [per seminare], e voi [mietendo] siete entrati nel beneficio della loro fatica”. — Giov. 4:35-38.
Un’altra volta, nell’illustrazione del seminatore, Gesù paragonò l’opera di predicazione alla semina. In questa parabola fece notare che le condizioni in cui il seme viene seminato possono influire sul modo in cui germoglia e cresce nel cuore degli uomini. — Matt. 13:1-9, 18-23; Luca 8:5-15.
In un’altra illustrazione Gesù paragonò se stesso a un seminatore di seme eccellente e il seme ai “figli del regno”. L’altro seminatore, il nemico che semina zizzanie nel campo, è il Diavolo. Qui evidentemente prediceva
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