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Chi vede il Re del nuovo mondo nel tempio?La Torre di Guardia 1951 | 15 settembre
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NM) Era qui implicata la necessità di predicatori, ambasciatori, profeti, proclamatori. Ecco perché fu messa in risalto la condizione delle labbra. In quel tempo gran parte del rimanente si offriva per distribuire trattati biblici gratuiti, parecchie centinaia erano proclamatori pionieri in servizio continuo, gli anziani elettivi delle congregazioni erano principalmente gli oratori pubblici, e molti erano semplici frequentatori delle adunanze. Ma ora tutti devono essere testimoni attivi con le loro labbra libere da ogni paura.
25. Come avvenne la purificazione, e perché con mezzi appropriati?
25 La visione d’Isaia mostra che la nostra purificazione non doveva avvenire con mezzi umani, ma con mezzi serafici o sovrumani. Gli umani, essi stessi impuri, non potevano portare la necessaria purificazione. L’uso fatto da Geova del serafino ci ricorda come, quando nella parabola Lazzaro morì alla sua condizione di mendico, gli angeli lo portarono nella posizione del seno d’Abrahamo. Le molle d’oro adoperate dal serafino per togliere la pietra arroventata o carbone ardente provenivano dal candelabro d’oro nel santo scompartimento del tempio. (1 Re 7:49; 2 Cron. 4:21; Eso 25:38; 37:23; Num. 4:9) Quindi facevano parte degli arredi d’illuminazione. Per purificare le nostre labbra in rapporto a ciò che dicono e come lo dicono ci dev’essere illuminamento spirituale, simbolizzato dal candelabro d’oro. Il carbone ardente che fu applicato alle labbra del profeta non veniva da fuoco ordinario, ma dal fuoco che si trovava sotto l’altare del sacrificio nel cortile del tempio, che non si doveva lasciar estinguere. (Lev. 6:12, 13) L’altare rappresenta il sacrificio di Cristo. Dunque il carbone ardente veniva dal giusto luogo per purificare le labbra come mediante fuoco. Esso raffigurava il messaggio purificatore, il quale distrugge le tradizioni e i precetti degli uomini e infonde intrepidezza e zelo affinché il messaggio del Regno diventi un fuoco ardente entro le ossa. Gesù disse: ‘Voi siete già mondi a motivo della parola che v’ho annunziata”. (Giov. 15:3) È in armonia con questo che, quando Geova ordinò Geremia come suo profeta, egli stese la sua mano e toccò le labbra di Geremia e gli disse: “Ecco, io ho messo le mie parole nella tua bocca”. — Ger. 1:9; Isa. 51:16.
26. Quale fu il peccato del rimanente, come fu coperto, e a quale scopo avvenne la sua purificazione?
26 Qualsiasi impurità di labbra in questi giorni dopo il 1914, quando Geova cominciò a regnare come Re, è cattiva ed è un peccato. Perciò quando il serafino toccò le labbra d’Isaia con il carbone arroventato gli disse: “Ecco, questo ti ha toccato le labbra, la tua iniquità è tolta e il tuo peccato è espiato”. Oppure, come la traduzione di Rotherham meglio esprime il senso delle parole del serafino: “Il tuo peccato [sarà] coperto mediante propiziazione”. Il peccato del rimanente fu coperto dal sacrificio propiziatorio di Gesù, rappresentato dall’altare dal quale il serafino tolse il carbone arroventato. Cosicché invece d’esser colpito da una maledizione mortale come il presuntuoso re Uzzia, il rimanente fu benignamente perdonato mediante Cristo a causa del suo pentimento e non fu distrutto. La purificazione delle loro labbra non fu una loro preparazione perché entrassero subito in casa nel cielo. Fu una loro preparazione per il servizio terreno nel più critico tempo della storia umana. Quindi essi furono preservati affinché adoperassero le loro labbra purificate con franchezza di parola in questo giorno di giudizio. — 1 Giov. 4:17, 18.
27. Perciò, come doveva comportarsi il rimanente da allora in avanti?
27 Come possiamo esser grati per questa purificazione! Essa ci ha resi diversi da tutta la Cristianità, che va peggiorando sempre più nell’impurità di labbra. Noi non dobbiamo mai subire una ricaduta, cedendo nuovamente alla paura delle creature, ma dobbiamo avanzare verso la perfezione della conoscenza, della fede, della capacità nel servizio. La nostra trascorsa “iniquità” o trascorso peccare è stato tolto dal reale messaggio di Dio per questo “tempo della fine”, poiché ha operato come correttivo di ciò che pensiamo e diciamo. Questo è il felice effetto della nostra visione di lui nel suo tempio e della nostra umiliazione davanti al suo glorioso volto.
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Ordinazione dei testimoni nel tempo della fineLa Torre di Guardia 1951 | 15 settembre
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Ordinazione dei testimoni nel tempo della fine
1, 2. (a) A quali domande concernenti i testimoni di Geova risponde la visione del tempio? (b) Quando venne la chiamata al servizio? Come?
POICHÉ i “fissati tempi delle nazioni” terminarono nel 1914, è da 37 anni che siamo nel “tempo della fine” del mondo di Satana. (Dan. 12:4; 11:40) Durante tutto questo tempo i testimoni di Geova sono divenuti sempre più attivi e preminenti. Perché? Chi li ha ordinati e chi ha affidato loro il loro messaggio? Ha la loro testimonianza adempiuto il suo scopo dopo tutti questi anni? Oppure deve essere considerata come un fallimento? A tutte queste domande risponde la visione d’Isaia nel tempio. Fu dopo essere stato purificato dalla condizione dell’impurità di labbra ch’egli udì la chiamata al servizio, non da sorgente umana, ma divina. “Poi udii la voce del Signorea che diceva: ‘Chi manderò? E chi andrà per noi?”’ (Isa. 6:8) Fu una chiamata dell’Iddio Altissimo, il quale solo ha nome Geova. La chiamata venne nel 1919, nel primo anno che seguì la fine della prima guerra mondiale, e venne mediante la Bibbia che Geova nel suo tempio rendeva intelligibile al suo devoto popolo.
2 La chiamata fu resa specialmente incisiva in un articolo in due parti apparso su La Torre di Guardia inglese del 1º e del 15 agosto 1919, intitolato “Beati gli intrepidi”.b
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