Stati Uniti d’America (2)
I NEMICI SI RALLEGRANO
L’incarcerazione di questi cristiani testimoni di Geova fu un figurativo colpo mortale, con gran diletto e sollievo dei loro nemici. Si adempirono le parole di Rivelazione 11:10: “E quelli che dimorano sulla terra si rallegreranno di loro e festeggeranno, e si manderanno doni gli uni gli altri, perché questi due profeti han tormentato quelli che dimorano sulla terra”. I nemici religiosi, giudiziari, militari e politici dei “due testimoni” in effetti ‘si mandarono doni’ gli uni gli altri, in quanto si congratularono gli uni gli altri per la parte che avevano avuta nel riportare una vittoria sui loro tormentatori.
Nel suo libro Preachers Present Arms, Ray H. Abrams, che considerò il processo di J. F. Rutherford e dei suoi associati, osserva:
“Un’analisi dell’intera causa porta alla conclusione che le chiese e il clero furono in origine dietro il movimento per sopprimere i Russelliani. . . .
“Quando la notizia delle sentenze a venti anni giunse ai redattori della stampa religiosa, praticamente ognuna di queste pubblicazioni, grande e piccola, si rallegrò dell’avvenimento. Io non sono stato in grado di scoprire nessuna parola di simpatia in nessun giornale religioso ortodosso. ‘Non può esserci nessun dubbio’, concluse Upton Sinclair, che ‘la persecuzione . . . sorse in parte dal fatto che avevano suscitato l’odio delle organizzazioni religiose “ortodosse’”. Ciò che gli sforzi combinati delle chiese non erano riusciti a fare sembrò che ora il governo riuscisse a compiere per loro: schiacciare per sempre questi ‘profeti di Baal’”.
OTTIMISMO NONOSTANTE LA ‘CATTIVITÀ BABILONICA’
Dal 607 al 537 a.E.V. i Giudei languirono come prigionieri nell’antica Babilonia. In modo simile, i dedicati adoratori di Geova unti con il suo spirito santo furono portati in una cattività babilonica ed esiliati dal 1914 al 1918 durante il periodo della prima guerra mondiale. La profondità del loro stato di prigionia la sentirono specialmente quando gli otto fedeli fratelli della sede principale della Società furono incarcerati nel penitenziario federale di Atlanta.
Ma durante questo intero periodo di difficoltà, non mancò di stamparsi nemmeno un numero de La Torre di Guardia. Un nominato comitato editoriale continuò la diffusione del periodico. Per giunta, nonostante le difficoltà incontrate in quel tempo, l’attitudine mostrata dai fedeli studenti biblici fu esemplare. Il fratello T. J. Sullivan osservò: “Fu mio privilegio visitare la Betel di Brooklyn verso la fine dell’estate del 1918, durante l’incarcerazione dei fratelli. I fratelli incaricati dell’opera nella Betel non erano affatto timorosi o scoraggiati. Infatti, era vero il contrario. Erano ottimistici e fiduciosi che infine Geova avrebbe dato al suo popolo la vittoria. Io ebbi il privilegio di essere alla tavola della colazione il lunedì mattina quando i fratelli mandati in assegnazioni di fine settimana facevano i loro rapporti. Si otteneva un eccellente quadro della situazione. In ogni caso i fratelli erano fiduciosi, in attesa che Geova continuasse a dirigere ulteriormente le loro attività”.
È interessante che una mattina dopo il processo del fratello Rutherford e dei suoi associati, R. H. Barber ricevette una telefonata da Rutherford che gli chiedeva di venire alla stazione di Pennsylvania, dove i fratelli attendevano da parecchie ore un treno diretto ad Atlanta. Il fratello Barber e alcuni altri corsero alla stazione. Lì il fratello Rutherford disse che se i fratelli della sede principale fossero stati troppo angariati dalla polizia, avrebbero dovuto vendere la Betel e il Tabernacolo di Brooklyn e trasferirsi a Filadelfia, Harrisburg o Pittsburgh, poiché la Società Torre di Guardia era una società di Pennsylvania. Furono suggeriti i prezzi di 60.000 dollari per la Betel e 25.000 dollari per il Tabernacolo.
Come andarono le cose? Ebbene, quelli che allora erano incaricati della Società incontrarono in effetti molti problemi. Per esempio, c’erano penurie di carta e di carbone. Il patriottismo cresceva ed erratamente molti consideravano i cristiani testimoni di Geova come traditori. A Brooklyn c’era grande animosità contro la Società, e sembrava impossibile continuare a operarvi. Quindi, il comitato esecutivo che era incaricato della sede principale si consultò con altri fratelli e si decise che era meglio vendere il Tabernacolo di Brooklyn e chiudere la casa Betel. Secondo i ricordi di R. H. Barber, il Tabernacolo fu infine venduto per 16.000 dollari. Più tardi si presero tutte le necessarie disposizioni per vendere la Betel al governo eccetto il trasferimento del denaro. Ma qualcosa si interpose: l’armistizio. La vendita non fu mai portata pienamente a termine.
Il 26 agosto 1918, comunque, era cominciato il trasferimento della sede principale della Società da Brooklyn, in New York, a Pittsburgh, in Pennsylvania. “Mentre ci ripenso”, commenta Hazel Erickson, “posso vedere che sebbene gli studenti biblici fossero stupiti perché i fratelli erano stati imprigionati, non smisero mai di testimoniare. Forse, erano solo un po’ più cauti. La sorella H. M. S. Dixon ricordò che “la fede degli amici rimase forte e le adunanze erano tenute regolarmente”. I cristiani testimoni di Geova continuarono a mostrare fede in Dio. È vero che furono in un crogiuolo di difficoltà e persecuzione. Tuttavia, lo spirito santo di Dio fu su di loro. Se almeno fossero stati in grado di perseverare, di sicuro il Divino li avrebbe salvati dai persecutori e avrebbe loro concesso la liberazione dallo stato di ‘cattività babilonica’!
I MESI IN PRIGIONE
A metà del 1918 J. F. Rutherford e i suoi sette associati si trovavano nel penitenziario federale di Atlanta, in Georgia. Una lettera scritta da A. H. Macmillan il 30 agosto 1918 ci permette di guardare dietro quelle mura di prigione. Una copia ceduta a Melvin P. Sargent in parte dice:
“Senza dubbio vorreste sapere qualche cosa intorno alla condizione in cui ci troviamo in prigione. Vi dirò brevemente alcun cose sulla vita che qui conduciamo. Il fratello Woodworth e io siamo nella stessa cella. La nostra cella è molto pulita, ben arieggiata e illuminata. È di circa m 3 × m 2 × m 2, ha due brande col pagliericcio, due lenzuola, coperte e cuscini, due sedie, un tavolino e abbondanti asciugamani puliti e sapone. Abbiamo anche un armadio in cui tenere i nostri oggetti di toletta. . . .
“Tutti i fratelli lavorano insieme nella sartoria. Questa è una stanza di m 18 × m 12, ben arieggiata e ben illuminata. Il fratello Woodworth e io facciamo le asole e cuciamo i bottoni sulle camicie e i vestiti della prigione. I fratelli Van Amburgh, Robison, Fisher, Martin e Rutherford fanno, o piuttosto aiutano a fare, giacche e pantaloni per la prigione. In questo reparto lavorano in tutto circa cento uomini. Dal posto dove io lavoro, posso vedere tutti i fratelli, e vi assicuro che è interessante vedere il fratello Van Amburgh a una macchina da cucire, mentre fa la cucitura delle parti orientale e occidentale di un paio di pantaloni. . . . Il fratello Rutherford quasi ha rinunciato alla speranza di imparare mai a mettere insieme una giacca. Non penso che ne abbia ancora finito una, benché vi abbia lavorato per circa tre settimane. Quando lo guardo sembra occupato, ma in realtà penso che trascorra la maggior parte del suo tempo cercando di infilare un ago. [Una guardia lo trattò in modo così irragionevole che alcuni altri prigionieri presero la giacca e la completarono. Infine, il fratello Rutherford fu trasferito in un luogo dove era più ‘a suo agio’: nella biblioteca]. . . .
“La prima cosa che facciamo dopo essere giunti nelle nostre celle dopo cena è quella di leggere i giornali del pomeriggio. Quindi per un’ora, dalle diciotto alle diciannove, chiunque lo desideri può suonare qualsiasi strumento musicale abbia. Che varietà! Penso che suonino ogni specie di strumento che esiste tranne lo scacciapensieri, e penso di procurarmene uno giacché questa è la sola cosa che so suonare eccetto l’arpa a dieci corde. Durante questo, che il fratello Woodworth chiama ‘l’Inferno di Dante’, giochiamo a domino. Dopo ciò leggiamo l’Aurora o la Bibbia fino al tempo di andare a letto, alle 22, quando si spengono le luci. Il giorno successivo facciamo la stessa cosa, e così via fino al sabato. Il sabato pomeriggio tutti i carcerati escono nel cortile. C’è una partita di baseball che viene giocata bene, a cui gli uomini si interessano molto. Di solito io trascorro il pomeriggio giocando a tennis. Gli altri fratelli passeggiano e conversano. Le differenti classi di uomini si radunano in piccoli gruppi: anarchici, socialisti, falsari, contrabbandieri di liquori, filotedeschi, cassieri di banca, avvocati, farmacisti, medici, borsaioli di treni, scassinatori, ministri religiosi (dei quali ce n’è un buon numero), ecc., ecc., ecc. Durante il pomeriggio la banda della prigione suona diversi motivi scelti”.
Gli otto studenti biblici incarcerati ebbero opportunità di predicare la buona notizia del regno di Dio agli altri detenuti. Si richiedeva che tutti i prigionieri assistessero la domenica mattina alla funzione nella cappella e quelli che lo desideravano potevano rimanere in seguito per la scuola domenicale. Gli otto fratelli formarono una classe di studio e associazione. Con l’andar del tempo altri detenuti si unirono a loro e i fratelli insegnavano a turno alla classe. Alcuni agenti pure si avvicinavano per ascoltare. L’interesse crebbe finché vi assisterono novanta persone.
Il potere trasformatore della verità di Dio ebbe un profondo effetto su alcuni detenuti. Per esempio, uno osservò: “Ho settantadue anni, e son dovuto venire dietro le sbarre della prigione per udire la verità. Per questa ragione sono lieto d’essere stato mandato nel penitenziario. Per cinquantasette anni ho rivolto domande ai ministri, e non ha mai potuto avere risposte soddisfacenti. A ogni domanda che ho fatto a questi uomini [agli studenti biblici in prigione] è stata data una risposta che mi ha soddisfatto”.
Infierì poi l’influenza spagnola e questo pose fine alle lezioni della scuola domenicale. In ogni modo, poco prima che gli otto studenti biblici fossero rilasciati dal penitenziario di Atlanta, tutti i gruppi che avevano istruiti furono uniti e J. F. Rutherford parlò a quelli radunati per circa quarantacinque minuti. Furono presenti alcuni agenti, e molti detenuti versarono lagrime di gioia alla speranza di libertà avvenire per il genere umano sotto il dominio del Regno. Quando furono liberati, gli studenti biblici lasciarono in prigione un piccolo gruppo che rimase fedele.
ESPRESSIONI DI FIDUCIA
L’armistizio fu firmato l’11 novembre 1918 e la prima guerra mondiale giunse alla sua fine. Ma gli otto studenti biblici erano ancora in prigione. Vi rimasero mentre i loro conservi credenti tenevano un congresso a Pittsburgh, in Pennsylvania, dal 2 al 5 gennaio 1919. Questa assemblea fu combinata con la molto significativa adunanza annuale della Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati tenuta il sabato 4 gennaio 1919.
J. F. Rutherford comprese che a questa adunanza della Società gli oppositori entro l’organizzazione avrebbero cercato di sostituire lui e altri dirigenti della Società con uomini di loro scelta. Quel sabato 4 gennaio A. H. Macmillan giocava a tennis nel cortile della prigione. Rutherford lo avvicinò, e, secondo Macmillan, questo è ciò che avvenne:
“Rutherford disse: ‘Mac, ti voglio parlare’.
“‘Di che cosa mi vuoi parlare?’
“‘Ti voglio parlare di ciò che sta accadendo a Pittsburgh’.
“‘Io vorrei giocare qui questo torneo’.
“‘Non ti interessa ciò che sta avvenendo? Non sai che oggi si fa l’elezione dei dirigenti? Potresti non essere tenuto in nessun conto ed essere eliminato e noi staremo qui per sempre’.
“‘Fratello Rutherford’, io dissi, ‘fammiti dire qualche cosa che forse non hai pensato. Questa è la prima volta da che la Società si costituì in ente legale che può divenire chiaramente evidente chi Geova Dio desidera avere come presidente’.
“‘Che cosa vuoi dire con questo?’
“‘Voglio dire che all’elezione il fratello Russell aveva il controllo dei voti ed era lui a nominare i diversi dirigenti. Ora essendo noi apparentemente fuori servizio la situazione è diversa. Ma, se uscissimo in tempo da andare a quella riunione, a quell’adunanza della Società, vi arriveremmo e saremmo accettati per prendere il posto del fratello Russell con lo stesso onore che egli ricevette. Potrebbe quindi sembrare come l’opera dell’uomo, non quella di Dio’.
“Rutherford parve proprio pensieroso e se ne andò via”.
Quello fu a Pittsburgh un giorno memorabile. “Quando giunse l’ora dell’adunanza della Società, la tensione era alta”, ricorda Mary Hannan. “Osservammo che erano presenti alcuni dell’opposizione, i quali speravano di affidare l’incarico al loro uomo”.
Fu letta all’uditorio una lettera del fratello Rutherford. In essa mandava affettuosi saluti a tutti e avvertiva di guardarsi dalle principali armi di Satana dell’orgoglio, dell’ambizione e del timore. Mostrando il desiderio di sottomettersi alla volontà di Geova, egli perfino suggeriva umilmente uomini adatti nel caso che si eleggessero altri dirigenti della Società.
La discussione era continuata per notevole tempo, quando il fratello E. D. Sexton prese la parola, dicendo:
“Sono appena arrivato. Il mio treno ha fatto quarantotto ore di ritardo, a causa della neve. Ho qualche cosa da dire e per mio proprio conforto è meglio che lo dica ora. Miei cari fratelli, sono venuto qui, come ci siete venuti tutti voi altri, con certe idee in mente, a favore e contro. Potremmo dire, con ogni rispetto per i nostri amici avvocati, che abbiamo parlato ad alcuni altri avvocati. Io trovo che sono molti simili ai medici. Sono a volte in disaccordo. Ma suppongo che quello che dico sia in perfetta armonia con ciò che essi hanno detto. Non c’è nessun ostacolo legale. Se desideriamo rieleggere i nostri fratelli del Sud a qualsiasi incarico possano ricoprire, non riesco a vedere, o a trovare in nessun consiglio che ho ricevuto, come questo possa interferire, in alcun modo o forma, con l’aspetto della loro causa presso la Corte Federale o dinanzi al pubblico.
“Credo che il massimo complimento che possiamo fare al nostro caro fratello Rutherford sarebbe quello di rieleggerlo come presidente della Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati. Non penso che ci sia alcuna domanda nella mente del pubblico in quanto alla nostra posizione nella questione. Se in alcun modo i nostri fratelli violarono tecnicamente una legge che non compresero, sappiamo che i loro motivi sono buoni. E dinanzi all’Iddio Onnipotente non hanno violato nessuna legge di Dio o dell’uomo. Potremmo manifestare la massima fiducia se rieleggessimo il fratello Rutherford come presidente dell’Associazione.
“Io non sono un avvocato, ma quando si tratta di legalità della situazione so qualche cosa della legge dei leali. La lealtà è ciò che Dio richiede. Non sono in grado di immaginare che ci sia possibile manifestare una fiducia più grande di quella di fare un’elezione e di rieleggere come presidente il fratello Rutherford”.
Furono proposte le nomine, fu fatta la votazione e J. F. Rutherford fu eletto presidente, C. A. Wise vicepresidente e W. E. Van Amburgh segretario-tesoriere. Ripensandoci, Anna K. Gardner osserva: “Ci fu un profondo senso di felicità dopo quell’adunanza, vedendo di nuovo la visibile guida di Geova sul suo popolo”.
La scena si sposta al penitenziario di Atlanta. È la domenica 5 gennaio 1919. J. F. Rutherford batte al muro della cella del fratello Macmillan e dice: “Tira fuori la mano”. A ciò porge a Macmillan un telegramma. Il suo messaggio? Rutherford è stato rieletto presidente. In seguito quel giorno il fratello Rutherford disse ad A. H. Macmillan: “Desidero dirti qualche cosa. Ieri esprimesti un’osservazione sulla quale ho riflettuto circa il fatto che saremmo stati messi al posto del fratello Russell e che avremmo influito sull’elezione se fossimo stati a Pittsburgh e che il Signore non avrebbe avuto l’occasione di mostrare chi voleva. Ebbene, fratello, se mai uscirò di qui, per grazia di Dio eliminerò tutta questa questione del culto della personalità. Per di più, prenderò la spada della verità, e farò uscire le interiora alla vecchia Babilonia. Ci hanno messo qui dentro, ma ne usciremo fuori”. Rutherford mantenne la parola. Dal tempo del suo rilascio fino alla sua morte all’inizio del 1942, adempì questa promessa smascherando la malvagità della falsa religione.
SFORZI PER OTTENERE IL RILASCIO
Nel febbraio del 1919 fu iniziata da certi giornali un’agitazione nazionale per far rilasciare J. F. Rutherford e i suoi associati tenuti in carcere. Migliaia di lettere furono scritte dagli studenti biblici a editori di giornali, deputati, senatori e governatori, sollecitando un’azione a favore degli otto cristiani tenuti in prigione. Molti che ricevettero tali richieste si espressero a favore del rilascio e indicarono che avrebbero fatto qualche cosa per aiutarli.
Per esempio, una lettera del deputato E. W. Saunders della Virginia diceva: “Ho ricevuto la vostra lettera riguardante il caso degli studenti biblici che ora sono detenuti in Atlanta. Mi pregio dirvi che sono a favore dell’amnistia da concedere a questi uomini, e sarò molto lieto di partecipare a una raccomandazione in tal senso. Queste persone non sono criminali nel senso comune della parola, sebbene possano essere stati colpevoli di una violazione tecnica della legge. Ma la guerra ora è finita, e dovremmo cercar di mettercela dietro le spalle il più rapidamente possibile”. E il sindaco Henry W. Kiel di Saint Louis, nel Missouri, scrisse al presidente degli Stati Uniti Woodrow Wilson, dicendo: “Mi consenta di aggiungere a quelle già inviatele la mia richiesta individuale con la quale chiedo che i sigg. Rutherford e altri, dell’Associazione Internazionale degli Studenti Biblici, siano rilasciati dietro pagamento di cauzione in attesa della decisione finale della loro causa presso le corti superiori, e se possibile che in questi casi sia concessa un’amnistia”.
Nel marzo del 1919 si fecero nuovi sforzi per ottenere il rilascio del fratello Rutherford e dei suoi associati. Fu fatta circolare una petizione nazionale e in breve tempo si ottennero 700.000 firme. La petizione fu la più grande che si fosse mai fatta in quel tempo. Tuttavia, non fu mai presentata al presidente Wilson o al governo, perché prima che ciò avesse luogo era stata compiuta l’azione per rilasciare gli otto studenti biblici. Ciò nondimeno, la petizione servì di notevole testimonianza.
Riguardo all’opera compiuta con quella petizione, la sorella Claus, moglie del fratello Arthur L. Claus, dice: “Naturalmente, avemmo ogni specie di esperienze. Alcuni firmavano lietamente e potevamo dare testimonianza, mentre altri erano ostili e dicevano: ‘Vi restino e vi marciscano’. Comunemente questo sarebbe stato un lavoro umiliante, ma noi sentivamo che lo spirito di Geova ci dirigeva; così provammo gioia in tutto questo e continuammo sino alla fine”.
RILASCIO DALLA PRIGIONE
Il 2 marzo 1919 il giudice del processo, il giudice del distretto federale Harland B. Howe, mandò al procuratore generale Gregory di Washington, nel Distretto di Columbia, un telegramma raccomandando “l’immediata commutazione” delle sentenze imposte agli otto studenti biblici in prigione. Gregory aveva mandato a Howe un telegramma richiedendo di fare questa azione. Pare che questo passo fosse compiuto perché i fratelli tenuti in carcere avevano presentato appello e né il procuratore generale né Howe desideravano che questa causa fosse dibattuta nelle corti superiori. (Gli otto fratelli erano in prigione mentre il loro appello era tenuto in sospeso solo perché il giudice Howe e in seguito il giudice Manton avevano rifiutato la scarcerazione dietro pagamento di cauzione). Fu anche interessante la lettera che il giudice Howe mandò il 3 marzo 1919 al procuratore generale. Essa diceva:
“Onorevole Procuratore Generale,
“Washington, Distretto di Columbia
“Egregio Signore,
“Rispondendo al suo telegramma del 1° c. m., le telegrafai quella sera quanto segue:
“Raccomando immediata commutazione per Joseph Rutherford, William E. Van Amburgh, Robert J. Martin, Fred H. Robison, George H. Fisher, Clayton J. Woodworth, Giovanni DeCecca, A. Hugh Macmillan. Essi furono tutti imputati nella stessa causa nel Distretto Orientale di New York. Il mio atteggiamento è quello d’esser generoso ora che la guerra è finita. Essi fecero molto danno predicando e pubblicando le loro dottrine religiose’.
“La severa sentenza di vent’anni fu pronunciata per ciascuno degli imputati eccetto DeCecca. La sua fu di dieci anni. Il mio scopo principale fu quello di dare un esempio, come un avvertimento per altri, e credevo che il Presidente li avrebbe liberati dopo la fine della guerra. Come dissi nel mio telegramma, fecero molto danno e si dovrebbe ben asserire che non si dovrebbero rimettere in libertà così presto, ma poiché ora non possono più far danno, io sono a favore dell’idea di esser tanto clemente quanto fui severo nel pronunciare la sentenza. Credo che in maggioranza essi, se non tutti, fossero sinceri, e io non sono a favore dell’idea di tenere tali persone in prigione dopo che la loro opportunità di causare difficoltà è passata. La loro causa non è stata ancora dibattuta dalla Corte d’Appello della Circoscrizione.
“Rispettosi ossequi
(Firmato) HARLAND B. HOWE,
Giudice distrettuale degli Stati Uniti”.
Il 21 marzo 1919 il giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti, Louis D. Brandeis, ordinò il rilascio dietro pagamento di cauzione degli otto fratelli tenuti in prigione e diede istruzione di concedere loro il diritto d’appello il 14 aprile di quell’anno. Essi furono prontamente rilasciati e il martedì 25 marzo partirono dal penitenziario di Atlanta in treno. Tornati a Brooklyn il 26 marzo 1919 le autorità federali concessero ai fratelli la libertà provvisoria dietro il pagamento di una cauzione di 10.000 dollari ciascuno, in attesa dell’ulteriore processo.
FELICE RITORNO A CASA!
“Quando ebbero ricevuto la notizia della loro liberazione, i fratelli provarono grande gioia e furono presenti per accoglierli al loro ritorno a casa”, ricorda Louise Paasch, aggiungendo: “Disposero subito di fare nella casa Betel di Brooklyn un grande banchetto. Ricordo che mio padre andò a Brooklyn per aiutare a preparare le stanze e per prendere parte alla loro gioia di accogliere i fratelli che tornavano”.
Che occasione felice! Mabel Haslett scrive: “Ricordo che feci centinaia di bomboloni, che i fratelli sembravano gradire . . . Mi sembra di vedere ancora il fratello Rutherford che tendeva la mano per prenderli. Fu un’occasione indimenticabile mentre egli e gli altri narravano le loro esperienze. Ricordo anche il fratello DeCecca di bassa statura che stava in piedi su una sedia così che tutti potessero vederlo e udirlo”. Giusto Battaino osserva: “Fu preparata una cena a base di pollo e noi eravamo tanti che dovemmo stare in piedi per mangiare. Quindi quale gioia fu udire le esperienze dei fratelli! . . . Una delle cose che il fratello DeCecca disse fu: ‘Fratelli, più grandi sono le difficoltà, più grandi sono le benedizioni’. E io ho potuto veramente vedere la ricca benedizione di Geova sul Suo popolo”.
La sera del 1º aprile 1919 fu offerto ai fratelli rilasciati un altro banchetto, tenuto dal personale dell’ufficio della Torre di Guardia nell’Hotel Chatham di Pittsburgh. T. J. Sullivan osservò: “La gioia che provò il popolo di Geova al rilascio dei nostri fratelli dalla prigione federale di Atlanta il martedì 25 marzo 1919 non conobbe limiti. . . . La loro ulteriore devozione a Geova fu mostrata dal fatto che si misero immediatamente all’opera per annunciare al popolo di Dio in ogni luogo la conoscenza della liberazione di Geova, mediante il congresso di Cedar Point nel 1919”.
COMPLETAMENTE ASSOLTI
La causa degli otto studenti biblici doveva essere dibattuta in sede di appello il 14 aprile 1919. Ebbero dunque un’udienza dinanzi alla Corte d’Appello della Seconda Circoscrizione Federale della città di New York. Il 14 maggio 1919 le loro errate condanne furono revocate. Presiedevano allora i giudici Ward, Rogers e Manton. Rinviando la causa a nuovo dibattito, il giudice Ward espresse l’opinione: “In questa causa gli imputati non ebbero un processo moderato e imparziale a cui avevano diritto, e per questa ragione il giudizio è revocato”.
Il giudice Martin T. Manton dissentì. Il 1º luglio 1918 questo giudice cattolico, senza attribuire una ragione, si era rifiutato di concedere la libertà provvisoria a Rutherford e ai suoi compagni imputati, dando luogo a un’ingiusta prigionia di nove mesi mentre il loro appello attendeva d’essere dibattuto. Detto per inciso, papa Pio XI fece in seguito del giudice Manton un “cavaliere dell’ordine di S. Gregorio Magno”. Comunque, da ultimo, si rivelò la mancanza di riguardo di Manton per la giustizia. Il 3 giugno 1939 fu condannato al massimo della pena di due anni di prigione oltre a un’ammenda di 10.000 dollari, per avere vergognosamente abusato del suo alto incarico di giudice federale accettando regali per l’ammontare di 186.000 dollari in sei decisioni.
L’annullamento delle erronee condanne degli otto studenti biblici il 14 maggio 1919 significò che erano liberi a meno che il governo non preferisse rifare il processo. Ma la guerra era finita e le autorità compresero che in base ai fatti sarebbe stato impossibile ottenere una condanna. Perciò il 5 maggio 1920, in pubblica udienza a Brooklyn l’avvocato del governo annunciò il ritiro della querela. Le condanne furono annullate dall’azione di non luogo a procedere. Avvenne così che tutti e otto questi uomini cristiani furono completamente prosciolti da un giudizio illegale.
L’annullamento della decisione e il rigetto delle incriminazioni significarono che J. F. Rutherford e i suoi sette associati erano totalmente assolti. Alcuni hanno parlato del giudice Rutherford come di un “ex condannato”, ma assolutamente senza nessuna base. L’azione della corte del 14 maggio 1919 stabilì definitivamente che egli e i suoi associati erano stati messi in prigione con una condanna illegale. Che il fratello Rutherford non fosse considerato un ex condannato è chiaramente provato dal fatto che in seguito esercitò la sua professione di avvocato dinanzi alla Corte Suprema degli Stati Uniti, cosa impossibile per un ex condannato. Venti anni dopo la sua ingiusta prigionia, o nell’autunno del 1939, i nove giudici della Corte Suprema ascoltarono l’arringa di Rutherford nella causa Schneider contro il New Jersey. La corte emise una sentenza di otto voti contro uno a favore della cliente di Rutherford, Clara Schneider, cristiana testimone di Geova.
Durante i culminanti anni del 1918 e del 1919 il popolo di Geova andò incontro a grandi difficoltà. Ma con l’aiuto di Dio perseverò. (Rom. 5:3-5) Satana non era riuscito con vari mezzi a chiudere le labbra di quelli che lodavano Dio. Quanto fu appropriata nel 1919 la scrittura dell’anno degli studenti biblici! Essa fu: “Qualsiasi arma formata contro di te non avrà nessun successo . . . Questo è il possesso ereditario dei servitori di Geova”. — Isa. 54:17.
NUOVA VEDUTA
Dopo il suo periodo di prove del 1917-1919, il popolo di Geova si sottomise allo scrutinio. Comprendendo di avere agito in modi che non avevano incontrato l’approvazione di Dio, cercarono il perdono con la preghiera, pentendosi della loro condotta precedente. Questo portò al perdono e alla benedizione di Geova. — Prov. 28:13.
Un compromesso era stato quello di tagliare le pagine del Mistero compiuto, per far piacere a quelli che avevano assunto la posizione di censori. Un altro si ebbe quando La Torre di Guardia del 1º giugno 1918 dichiarò: “Secondo la risoluzione presa dal Congresso il 2 aprile, e secondo la proclamazione fatta l’11 maggio dal Presidente degli Stati Uniti, si suggerisce che in ogni luogo il popolo del Signore faccia del 30 maggio un giorno di preghiera e supplicazione”. Successivi commenti lodarono gli Stati Uniti e non furono in armonia con la posizione di neutralità cristiana. — Giov. 15:19; Giac. 4:4.
Durante la prima guerra mondiale sorsero fra gli studenti biblici domande sull’atteggiamento da avere riguardo al servizio militare. Alcuni si rifiutarono di partecipare in ogni modo, mentre altri accettarono servizi sedentari. Sorsero domande circa l’acquisto di obbligazioni e marche belliche. Chi non le acquistava era a volte sottoposto a persecuzione, perfino a brutale trattamento. Quando i servitori di Geova d’oggi considerano qualsiasi programma o attività delle nazioni agiscono in armonia con princìpi scritturali come quello esposto in Isaia 2:2-4, che conclude con le parole: “Ed essi dovranno fare delle loro spade vomeri e delle loro lance cesoie per potare. Nazione non alzerà la spada contro nazione, né impareranno più la guerra”.
Una nuova veduta. Questo è ciò che il popolo di Geova ebbe all’inizio degli anni venti. Avevano attraversato anni difficili, ma gli unti seguaci di Cristo, i simbolici “due testimoni”, erano di nuovo spiritualmente vivi e pronti per l’azione. Che cosa portò a questo? Che avvenne nei mesi immediatamente dopo il rilascio del fratello Rutherford e dei suoi sette compagni di prigionia?
PROVA SUPERATA CON SUCCESSO
Quando Rutherford fu rilasciato dalla prigione, nella sua mente sorse una grande domanda: Quanto interesse c’è per il messaggio del Regno? Egli era un uomo infermo, che si poteva ragionevolmente attendere si preoccupasse in primo luogo della propria salute, ma doveva proprio avere una risposta a questa importante domanda.
Avvenne che durante i mesi dell’incarcerazione nel penitenziario di Atlanta, i fratelli Rutherford e Van Amburgh avevano condiviso una cella priva di circolazione d’aria a causa del cattivo funzionamento di un ventilatore. Non potendo avere sufficiente ossigeno, il loro organismo si era riempito di veleno. Mentre era in prigione, infatti, Rutherford contrasse un’affezione polmonare che l’accompagnò per il resto della sua vita terrena. Poco dopo il suo rilascio contrasse la polmonite. Il fratello Rutherford si ammalò talmente che la sua sopravvivenza fu incerta. A causa della sua condizione fisica e siccome la sua famiglia era in California, egli andò lì.
Cercando di determinare esattamente quanto interesse c’era in realtà per il messaggio del Regno, il fratello Rutherford dispose di tenere la domenica 4 maggio 1919 un’adunanza pubblica nell’Auditorio di Clune a Los Angeles. Mediante un’estesa pubblicità dei giornali promise di spiegare in questo discorso esattamente perché i dirigenti della Società Torre di Guardia erano stati condannati illegalmente.
Il clero locale pensava che per gli studenti biblici e la Società fosse finita, che nessuno si sarebbe presentato per l’annunciato discorso “Speranza per l’afflitta umanità”. Ma avevano torto. Tremilacinquecento furono presenti, e circa seicento dovettero essere mandati via per mancanza di spazio. Rutherford promise di parlare loro il lunedì sera. Nonostante che fosse stato male tutto il giorno, pronunciò quel discorso a un uditorio di 1.500 persone. Era, però, così malato, che dopo circa un’ora dovette essere sostituito da un collaboratore. Tuttavia, la prova di Los Angeles aveva avuto successo. C’era notevole interesse per il messaggio del Regno.
“SARÀ RESTAURATA LA CASA BETEL?”
Questa era un’altra grande domanda. Il Tabernacolo di Brooklyn era stato venduto. Benché la Betel appartenesse ancora alla Società, era praticamente senza mobili e le attività della sede principale erano state trasferite a Pittsburgh. Lì i fratelli avevano poco denaro e i loro locali in Federal Street erano lungi dall’essere adeguati per l’espansione. Mancavano le attrezzature per la stampa, e anche molte lastre con le quali si era stampata la letteratura della Società erano state distrutte. Le prospettive erano tetre.
Durante la permanenza di J. F. Rutherford in California, comunque, nella sede centrale della Società a Pittsburgh avvenne una cosa interessante. Una mattina, un cristiano, George Butterfield, persona di considerevoli mezzi, entrò nell’ufficio. A. H. Macmillan parlò con lui nella sala di attesa, lo informò che il fratello Rutherford era in California, e quindi ecco cosa accadde, secondo il racconto dello stesso Macmillan:
“Egli disse: ‘Avete qui una stanza privata?’
“‘Ecco, chiudiamo a chiave questa porta, questa è privata. Che cosa vuoi fare, George?’
“Mentre gli parlavo cominciò a togliersi la camicia. Pensai che fosse impazzito. Sembrava un po’ sporco e stanco del viaggio, mentre comunemente era un uomo lindo e ben curato. Quando giunse alla maglietta volle un coltello. Quindi tagliò una piccola toppa che vi era cucita e ne estrasse un pacco di denaro. Erano biglietti per circa 10.000 dollari.
“Lo depose e disse: ‘Questo vi aiuterà a iniziare quest’opera. Non ho voluto mandare un assegno perché non sapevo chi c’era qui. Non ho viaggiato in una carrozza letto perché non volevo che qualcuno venisse a togliermelo se avesse sospettato che l’avevo, così sono stato a sedere per tutta la notte. Non sapevo chi era incaricato dell’opera, ma ora che qui vedo voi fratelli che conosco e stimo, sono lieto d’esser venuto!’ . . . Fu una piacevole sorpresa e per certo un incoraggiamento”.
Appena il fratello Rutherford fu tornato agli uffici della Società a Pittsburgh, diede al vicepresidente della Società, C. A. Wise, l’istruzione di andare a Brooklyn a vedere se si poteva riaprire la Betel e affittare i locali in cui la Società avrebbe potuto cominciare l’attività tipografica. La conversazione si svolse in questo modo:
“Va a vedere se è volontà del Signore che torniamo a Brooklyn”.
“Come determinerò se è volontà del Signore che torniamo o no?”
“Fu perché nel 1918 non potemmo ottenere forniture di carbone che da Brooklyn tornammo a Pittsburgh. Facciamo la prova del carbone. Va e ordina del carbone”. [Alla fine della guerra il carbone a New York era ancora razionato].
“Quante tonnellate pensi che dovrei ordinarne per fare la prova?”
“Be’, fa una buona prova; ordina cinquecento tonnellate”.
Questo è esattamente ciò che fece il fratello Wise. E presentata alle autorità la domanda, gli fu concesso un certificato per ottenere cinquecento tonnellate di carbone. Immediatamente telegrafò a J. F. Rutherford. Tanto carbone avrebbe assicurato l’attività per diversi anni. Ma dove l’avrebbero messo? Ampie parti del seminterrato della casa Betel furono riservate come spazio per il deposito del carbone. Questa riuscita prova fu considerata un’infallibile indicazione che era volontà di Dio che ci si trasferisse a Brooklyn. Si fece questo il 1º ottobre 1919.
GIOIOSA RIUNIONE
Non molto tempo prima che si riaprisse la Betel, il popolo di Geova in genere ebbe una gioiosa riunione, un avvenimento davvero notevole. Breve tempo dopo le riuscite adunanze pubbliche del fratello Rutherford a Los Angeles nel maggio 1919, egli decise di tenere un grande congresso. Da ultimo fu scelto il luogo di Cedar Point, nell’Ohio. Questa assemblea tenuta dal 1º all’8 settembre 1919 risultò di insolito beneficio spirituale.
Gli alberghi di Cedar Point potevano accogliere circa tremila persone, e gli studenti biblici avevano disposto di rilevare tutti i loro locali per il mezzogiorno del giorno d’apertura del congresso, il lunedì 1º settembre. Quando per la sessione di apertura si presentarono solo mille persone ci fu un po’ di delusione. Ma esse continuarono ad arrivare, con treni speciali e con altri mezzi. Presto lunghe file di esultanti delegati attendevano gli alloggi. E chi erano gli uomini occupati dietro il banco a consegnare le assegnazioni delle stanze? Ebbene, non erano altri che due ex detenuti del penitenziario di Atlanta: A. H. Macmillan e R. J. Martin! Ora guardate. Il fratello Rutherford e molti altri si divertono un mondo ad accogliere i nuovi arrivati, portare le loro valigie e aiutare i congressisti a trovare le loro stanze. Furono estremamente occupati fin dopo la mezzanotte.
I felici delegati continuavano a venire. Dai circa 3.000 presenti la sera del primo giorno, il numero ascese a 6.000 il venerdì. E alla conferenza pubblica della domenica i presenti furono circa 7.000. In questa gioiosa assemblea oltre 200 simboleggiarono la loro dedicazione a Dio sottomettendosi al battesimo in acqua.
Riguardo al discorso pubblico “Speranza per l’afflitta umanità”, Arden Pate scrive: “Disposero di tenere il discorso pubblico all’aperto e parlò il fratello Rutherford. . . . Essendo un piccolo numero, non fu tanto difficile udire”.
QUELLE ENIGMATICHE LETTERE “GA”
Appena i congressisti arrivavano a Cedar Point notavano qualche cosa che suscitava molta curiosità. Ursula C. Serenco ricorda: “Osservammo un grande striscione attraverso la sala al di sopra del palco dell’oratore con due lettere maiuscole, ‘GA’. Tutti attendemmo per l’intera settimana, cercando di indovinare il significato di quelle due iniziali. Il fratello Macmillan salì sul palco e nella sua solita maniera disse all’uditorio che anche lui per l’intera settimana si era lambiccato il cervello circa il significato di quelle due lettere, ‘GA’. Egli era dovuto pervenire a una sola conclusione: ‘Amici, ho concluso che esse significano “Guess Again” [“Cercate ancora di indovinare”]’. Allora, l’uditorio rispose con una risata”.
Per essere alleviati dalla fastidiosa curiosità, i delegati dell’assemblea dovettero aspettare fino al venerdì 5 settembre, “Giorno dei Collaboratori”. Immagina di essere fra quelle felici folle mentre J. F. Rutherford pronunciava il discorso “Annunciate il Regno”. In esso annunciò la pubblicazione di una nuova rivista, The Golden Age (L’Età d’Oro).
Il mistero fu svelato. Quelle lettere “GA” erano al posto di The Golden Age (L’Età d’Oro). Il fratello Rutherford fu seguito nel programma da R. J. Martin, che delineò i metodi per una nuova opera di ottenere abbonamenti a L’Età d’Oro. Pubblicata ogni quindici giorni, questa rivista di trentadue pagine avrebbe contenuto molto materiale religioso che avrebbe spiegato gli avvenimenti attuali alla luce della profezia divina. Nel suo primo numero, in data 1º ottobre 1919, contenne materiale su soggetti come lavoro ed economia, fabbricazione e scavi, finanza, commercio e trasporti, agricoltura e allevamento di animali domestici, scienza, invenzione e religione, compreso un articolo basato sulle Scritture dal titolo “Parlare con i morti?”
Redattore de L’Età d’Oro era uno dei fratelli che erano stati in prigione con il fratello Rutherford. Era Clayton J. Woodworth. Suo figlio, C. James Woodworth, fornisce questi interessanti particolari: “Mio padre restaurò una casa per noi a Scranton in [Pennsylvania], e quando, nel 1919, si cominciò a pubblicare L’Età d’Oro come rivista compagna de La Torre di Guardia, la Società lo nominò suo redattore. Fu necessario che trascorresse gran parte del suo tempo effettivamente a Brooklyn, quindi la Società prese la benevola disposizione secondo cui lavorava due settimane a Brooklyn e due settimane a casa, disposizione che continuò per alcuni anni. Ricordo bene che spesso dalle cinque del mattino mio padre era occupato alla macchina da scrivere, poiché componeva o redigeva il materiale per L’Età d’Oro e lo mandava a Brooklyn con la prima posta”.
Clayton J. Woodworth prestò fedelmente servizio come redattore de L’Età d’Oro e di Consolation (Consolazione) che le successe (pubblicata dal 6 ottobre 1937 al 31 luglio 1946 incluso). A causa dell’età avanzata fu esonerato da questo lavoro quando il nuovo periodico Svegliatevi! sostituì Consolazione, con il numero del 22 agosto 1946. Comunque, il fratello Woodworth rimase fedele in altri compiti al servizio di Dio fino alla morte, il 18 dicembre 1951, all’età di ottantuno anni.
“AVREMMO LAVORATO”
Il congresso di Cedar Point del 1919 rese più consapevoli della portata mondiale dell’opera di predicazione che doveva essere fatta dal popolo di Geova. Come si espresse A. H. Macmillan: “Cominciò dunque a prevalere l’idea: ‘Ora abbiamo qualche cosa da fare’. Non ce ne saremmo più stati ad aspettare di andare in cielo; avremmo lavorato”.
Il popolo di Dio per certo ‘avrebbe lavorato’. Fu compiuta un’azione positiva in relazione col progresso della vera adorazione. Per esempio, l’anno 1919 vide il risveglio dell’opera dei colportori. Nella primavera di quell’anno 150 furono attivi in questo ramo del servizio di Dio, ma in autunno furono 507.
Fu anche ravvivato il servizio dei pellegrini. I rappresentanti della Società che viaggiavano di continuo ascesero al numero di ottantasei e furono mandati alle congregazioni per radunare quelli che si erano dispersi durante la persecuzione del tempo di guerra. Essi inoltre stimolarono l’interesse per mezzo di questo intimo contatto con la sede principale dell’organizzazione terrestre di Geova. Ecco che gli interessi della vera adorazione facevano di nuovo progresso.
AL CAMPO!
La Torre di Guardia del 1º e del 15 agosto 1919 pubblicò l’articolo in due parti “Benedetti sono gli intrepidi”. Mostrava chiaramente la necessità di azione fedele e intrepida nel servizio di Dio. A questo invito all’azione intrepida la reazione del popolo di Geova fu entusiastica e coraggiosa. Essi intrapresero con zelo l’opera di pubblicità del Regno che ora veniva posta loro dinanzi. Furono di nuovo ravvivati spiritualmente nell’attivo servizio di Geova come suoi ambasciatori. Così si adempì il quadro profetico della risurrezione dei “due testimoni” di Dio descritto in Rivelazione 11:11, 12.
Nel 1920 la responsabilità personale di predicare fu sentita più vivamente allorché i partecipanti all’opera di testimonianza consegnarono un rapporto di attività settimanale. Prima del 1918 solo i colportori facevano rapporto di servizio di campo. Inoltre, per facilitare l’attività di predicazione, a tutte le congregazioni furono date specifiche assegnazioni di territorio. Quale fu il risultato? Nel 1920 c’erano 8.052 “lavoratori delle classi” e 350 colportori. Nel 1922, delle più di 1.200 congregazioni degli Stati Uniti, 980 erano state pienamente riorganizzate per impegnarsi nel servizio di campo. Queste ebbero 8.801 lavoratori che collocarono letteratura biblica presso i padroni di casa a una contribuzione. La media settimanale fu di 2.250.
Quando fu iniziata l’opera con L’Età d’Oro fu brevemente descritta in questo modo: “L’opera con L’ETÀ D’ORO si compie di casa in casa col messaggio del Regno, per proclamare il giorno di vendetta del nostro Dio e confortare quelli che gemono. Inoltre, si deve lasciare in ogni casa una copia de L’ETÀ D’ORO, sia che accettino un abbonamento o no. Saranno fornite copie gratuite. . . . I lavoratori delle classi otterranno i loro esemplari dal direttore”. Le congregazioni che desideravano partecipare furono registrate dalla Società Torre di Guardia come organizzazioni di servizio. A sua volta, la Società nominava nella congregazione locale uno che prestava servizio come “direttore”. Essendo stato nominato, non era soggetto all’annuale elezione locale, come in quel tempo lo erano gli anziani.
Supponiamo di partecipare brevemente all’opera con L’Età d’Oro. Elva Fisher ci fa questa narrazione: “Nel 1919 ricevemmo la nostra prima fornitura della nuova rivista L’Età d’Oro. . . . Nessuno di noi possedeva in quel tempo un’automobile, quindi mio marito e suo fratello carnale, Audie Bradshaw, caricarono di riviste il nostro calessino a un solo posto e partirono per predicare la buona notizia con un cavallo e un calesse. Mia cognata rimase a casa per badare al bestiame e ai nostri figli, poiché eravamo tutti agricoltori. I ragazzi impiegarono due giorni interi per collocare queste riviste, poiché dovevano collocare un’Età d’Oro in ciascuna casa. Fummo tutti felicissimi di questa opportunità di prendere parte all’opera di predicazione”.
“I volontari furono invitati a ottenere abbonamenti alle riviste”, osserva Fred Anderson, aggiungendo: “Io accettai e provai la prima vera gioia di compiere attiva testimonianza. Da allora ho ottenuto molti abbonamenti e ho collocato centinaia di copie della rivista, ora chiamata Svegliatevi! È stato un potente strumento per destare le persone ai tempi critici e ha dato loro una meravigliosa speranza di vita e pace su una terra purificata”.
L’OPERA CON LA “ZG”
Il 21 giugno 1920 fu presentata per la distribuzione un’edizione periodica del Mistero compiuto. Era comunemente chiamata la “ZG”. (La “Z” era al posto di Zion’s Watch Tower, nome originale de La Torre di Guardia, e la “G”, settima lettera dell’alfabeto, designava questo settimo volume degli Studi sulle Scritture). Questa edizione speciale de La Torre di Guardia (1º marzo 1918) fu messa in deposito mentre il libro era al bando e ora si poteva distribuire al popolo a venti centesimi la copia.
Ricordando la sua opera con la “ZG”, Beulah E. Covey dice: “C’era un’immagine in un’intera pagina che mostrava l’interno di una chiesa con . . . due predicatori, che camminavano ciascuno lungo una fila di banchi con una pistola in una mano e un piatto della colletta nell’altra. Tutto ciò che dovevamo fare per distribuire questa ‘ZG’ era mostrare questa illustrazione, ed era molto comune distribuirne nel campo quaranta o cinquanta al giorno”.
L’opera con questa edizione periodica del Mistero compiuto fu fruttuosa. Per esempio, Annie Poggensee scrive: “Visitai una signora che prese la ‘ZG’ e chiuse la porta. Non compresi allora i risultati che questa consegna avrebbe avuto. Alcune settimane dopo fu lasciato alla sua porta un foglietto d’invito. Ella lo riconobbe come la stessa cosa, quindi assisté al discorso annunciato dal foglietto d’invito. Ella continuò a venire alle adunanze e infine cominciarono ad assistere suo marito e due figlie. Presto l’intera famiglia Anderson fu nella verità”.
“GA” N. 27
A suo tempo fu pubblicata L’Età d’Oro N. 27. “Fu il numero del 29 settembre 1920, che narrava nei particolari la persecuzione e i maltrattamenti subiti dai fratelli e dalle sorelle durante il periodo dell’oppressione”, scrive Roy E. Hendrix, che partecipò alla sua distribuzione. Amelia ed Elizabeth Losch aggiungono: “Esso smascherava l’empia persecuzione riversata sugli Studenti Biblici Internazionali durante la prima guerra mondiale per opera degli ecclesiastici religiosi della cristianità e dei loro alleati, politici e militari. . . . Nella congregazione nove si rifiutarono di partecipare a quest’opera e firmarono una petizione per non farla. Mancarono di fede nello ‘schiavo fedele e discreto’. Come risultato, noi, insieme a tre altri, mantenendo la fede, ne distribuimmo 25.000 copie in due sole settimane. La fine della campagna ci vide stanchi ma felici, sapendo di aver fedelmente camminato alla luce della Parola di Dio”.
Si stamparono quattro milioni di copie de L’Età d’Oro N. 27. Queste furono date gratuitamente o furono collocate a una contribuzione volontaria di dieci centesimi la copia. Principalmente la distribuzione si fece di casa in casa.
OPERA ALL’ESTERO
Sorse una crescente richiesta di letteratura biblica. Questo avvenne in Canada, per esempio, dove il 1º gennaio 1920 fu abolita la censura che era stata imposta sulle pubblicazioni della Torre di Guardia. In quel paese sembrò che la persecuzione stimolasse il popolo di Dio a maggior zelo nel predicare e divulgare la vera adorazione.
Il 12 agosto 1920 J. F. Rutherford e alcuni associati partirono per l’Europa. Assemblee si tennero a Londra, Glasgow e altre città britanniche. Con alcuni altri, Rutherford viaggiò in Egitto e in Palestina. Furono visitati e spiritualmente rafforzati vari uffici e classi bibliche. Una sede filiale della Società fu istituita a Ramallah. In un rapporto di fine anno il fratello Rutherford rivelò che la Società stava istituendo un Ufficio dell’Europa Centrale per sovrintendere all’opera di predicazione in Svizzera, Francia, Belgio, Olanda, Germania, Austria e Italia.
LA “CAMPAGNA DEI MILIONI”
All’opera di far discepoli contribuì in quei giorni una nuova attività di predicazione, la “campagna dei milioni”. Dava risalto alla distribuzione del libro (inglese) di 128 pagine Milioni ora viventi non morranno mai, che veniva dato alle persone alla contribuzione di 25 centesimi la copia. Il libro era usato in relazione con un programma di discorsi pubblici che cominciò il 25 settembre 1920 e che si imperniava su una conferenza (in origine intitolata “Il mondo è finito, milioni ora viventi non morranno mai”) pronunciata da J. F. Rutherford a Los Angeles il 24 febbraio 1918 e pubblicata nel 1920 nel nuovo libro.
Ripensando al passato, Lester L. Roper dice: “Venne poi il tempo che io dovevo fare un discorso pubblico sul soggetto ‘Innalzate un segnale per il popolo, milioni ora viventi che non morranno mai’. Ero abituato a parlare in pubblico, ma questa era una cosa diversa. Sentivo che il pavimento sarebbe crollato e che io sarei sprofondato da un momento all’altro. E penso che ci volesse vera forza d’animo — giacché allora avevamo solo un piccolissimo numero di persone nella verità in tutto il mondo — per dir loro che ‘milioni ora viventi non sarebbero mai morti’!”
Milioni ora viventi non morranno mai fu infine tradotto e pubblicato in varie lingue. A differenza dell’“opera pastorale”, che si era compiuta prestando libri alle persone, le copie del libro “Milioni” erano distribuite loro a una contribuzione e gli interessati potevano in seguito ottenere i volumi degli Studi sulle Scritture. La “campagna dei milioni” durò per qualche tempo, e con questo mezzo fu data una grande testimonianza. Per portarla all’attenzione del pubblico si usavano gli avvisi dei giornali e i manifesti con le parole “Milioni ora viventi non morranno mai”. La campagna fu così estesa che nel corso degli anni il detto è stato ricordato.
Rammentando l’effetto della “campagna dei milioni”, Rufus Chappell scrive: “Avevamo offerto la pubblicazione Milioni ora viventi non morranno mai in Zion [nell’Illinois] e dintorni e i risultati erano interessanti. Ricordo che sull’edificio della Tintoria Waukegan sulla North Sheridan Road a circa otto chilometri da Zion c’era una grande insegna elettrica che diceva: ‘Facciamo la pulitura per i milioni ora viventi che non morranno mai’ (We Dye for the Millions Now Living Who Will Never Die). Questo fu in quel tempo un soggetto molto popolare, e molti domandavano qual era il significato della frase e apprendevano la verità da questa pubblicazione”.
UN NUOVO LIBRO PROMUOVE IL PROGRESSO
Per anni erano stati letti ed estesamente distribuiti dagli studenti biblici i volumi degli Studi sulle Scritture. Nel 1921 fu pubblicato, però, un nuovo libro, L’Arpa di Dio, scritto da J. F. Rutherford. Infine raggiunse la tiratura di 5.819.037 copie in 22 lingue. “Quando uscì L’Arpa di Dio fu realmente una benedizione, una risposta alle nostre preghiere”, dice Carrie Green, che continua: “Semplificò la verità, l’intera verità, essendo tutti i diversi soggetti illustrati come le ‘corde dell’arpa’”.
Questa pubblicazione presentò il proposito di Geova come “le dieci corde dell’Arpa di Dio, la Bibbia”. Le ‘dieci corde’ o intestazioni del libro erano: Creazione, Giustizia manifestata, Promessa abramica, Nascita di Gesù, Riscatto, Risurrezione, Mistero rivelato, Ritorno del nostro Signore, Glorificazione della Chiesa e Restaurazione. Essendo un libro per principianti, conteneva domande per lo studio individuale e di classe. Quando lavoravano di casa in casa, gli studenti biblici offrivano con questa pubblicazione un completo corso per corrispondenza. Le dodici cartelle dei questionari che formavano il corso erano inviate per posta, una cartella la settimana. In media le congregazioni potevano avere da 400 a 500 cartelle da usare settimanalmente in relazione con questo corso. Quest’opera fu compiuta per diversi anni e fu altamente utile. Hazel Burford dice: “Si tenevano studi anche nelle case delle persone interessate, simili alla nostra odierna opera degli studi biblici a domicilio, eccetto che vi assisteva un intero gruppo di proclamatori come nei nostri studi di libro di congregazione”.
ATTREZZATURE PER PROMUOVERE L’OPERA DI PREDICAZIONE
L’anno dopo la prima guerra mondiale la Società Torre di Guardia volle acquistare una grande rotativa per fare del lavoro di stampa. Nel paese ce n’erano solo alcune ed erano tutte impegnate. Apparentemente, per molti mesi non ci fu nessuna opportunità di ottenerne una. Ma la mano di Geova non è corta e nel 1920 gli operai nella sede centrale installarono una grande rotativa che entrò in funzione. Fu affettuosamente chiamata “vecchia corazzata”, e nel corso degli anni produsse milioni di riviste, opuscoli e altre pubblicazioni.
Quando acquistò la “vecchia corazzata”, la Società prese in affitto in 35 Myrtle Avenue di Brooklyn il locale per lo stabilimento. Il 22 gennaio 1920, appena arrivati alla Betel, W. L. Pelle e W. W. Kessler furono assegnati a lavorare in quell’edificio. Il fratello Pelle ci narra: “Il nostro primo lavoro fu quello di lavare i muri al primo piano di 35 Myrtle Avenue. Fu il lavoro più sporco che io abbia mai fatto, ma era diverso. Eravamo felici. Era l’opera del Signore e questo la rendeva degna d’esser compiuta. Impiegammo circa tre giorni per fare tutte le pulizie e poi fu pronto per mettervi il reparto spedizioni. Nel seminterrato al piano inferiore veniva montata la rotativa (la ‘corazzata’) e di sopra al primo piano si preparavano la macchina da stampa piana, la macchina piegafoglio e la cucitrice”.
Subito le attrezzature furono in funzione. Il fratello Pelle prosegue: “Due fratelli, esperti macchinisti e stampatori, facevano funzionare la macchina da stampa piana, il fratello Kessler la macchina piegafoglio, e io la cucitrice. Quindi la primissima copia de La Torre di Guardia uscì dalla nostra propria macchina da stampa il 1º febbraio 1920: un momento rallegrante, un’occasione felicissima! Non molto tempo dopo dalla macchina da stampa ‘corazzata’ nel seminterrato uscì L’Età d’Oro N. 27. Un piccolo inizio, ma non ha smesso di crescere!
L’opera di predicazione era in aumento. Nel 1922 ci fu una richiesta di letteratura assai maggiore. Così, il 1º marzo 1922, la Società trasferì il suo stabilimento in un edificio di sei piani in 18 Concord Street a Brooklyn. Prima occupò quattro piani e infine tutt’e sei. Lì la Società cominciò a stampare i suoi propri libri. L’edificio di Myrtle Avenue fu usato come deposito della carta e della letteratura.
Un arduo compito nel fare il trasferimento da Myrtle Avenue a Concord Street fu il trasporto della “vecchia corazzata”. Ecco come fu compiuto, secondo il racconto che ne fece una volta Lloyd Burtch:
“Il 1º marzo 1922 trasferimmo le nostre attrezzature per la stampa da Myrtle Avenue alla sede più ampia di 18 Concord Street di Brooklyn. Con un piccolo autocarro trasportammo la maggior parte delle cose pesanti. Quando giungemmo ai grossi cilindri della macchina da stampa ‘corazzata’, li trovammo troppo pesanti per trasportarli con l’autocarro. Non sapevamo cosa fare. Non riuscivamo a trovare il modo di poterli portare nella nuova sede, ma quando ci svegliammo la mattina dopo il nostro problema era risolto.
“Durante la notte caddero inaspettatamente cinque centimetri di neve, risolvendo il nostro problema. Facemmo una slitta e vi rotolammo sopra i cilindri. Agganciato l’autocarro alla slitta, la trainammo al nuovo locale facendola dolcemente scivolare sulla neve. I cilindri furono quindi calati dalla finestra del seminterrato nel posto di Concord Street. In seguito il direttore dello stabilimento, R. J. Martin, per anni provò piacere a raccontare ai fratelli nei congressi come questa inaspettata nevicata aveva risolto il problema del nostro trasferimento”.
Presto la “vecchia corazzata” funzionava di nuovo nello stabilimento di Concord Street. E come faceva tremare quella vecchia costruzione! Infatti si dice che il direttore dello stabilimento Martin osservasse: ‘Gli angeli tengono in piedi questo edificio’.
SOLO CON L’AIUTO DI GEOVA
“Il fatto che persone con poca o nessuna esperienza abbiano stampato con successo libri e Bibbie con macchine da stampa rotative è una prova della sorveglianza di Geova e della guida del suo spirito”, osserva Charles J. Fekel. Egli è stato nel servizio della Betel dal 1921. Il fratello Fekel ha partecipato agli sviluppi della sede principale della Società per mezzo secolo e ci assicura: “Sempre si riscontrava che le persone che svolgevano ciascun compito non facevano alcuno sforzo doppio o inutile. Enormi compiti predisposti in anticipo erano portati a compimento secondo la richiesta nonostante l’opposizione di Satana”.
Quando nel lontano 1922 la Società trasferì il suo stabilimento in 18 Concord Street, a Brooklyn, si ottenne un complesso di macchinari per la composizione, il trattamento elettrolitico, la stampa e la legatoria, per lo più nuovi. Il presidente di un’importante tipografia che aveva fatto molto lavoro per la Società vide le macchine e disse: “Qui avete nelle mani uno stabilimento tipografico di prima classe, e non c’è nessuno in giro che sappia cosa farne. Tra sei mesi sarà una quantità di roba vecchia; e riscontrerete che a fare il vostro lavoro di stampa saranno quelli che ve l’hanno sempre fatto, e che sono capaci di farlo”.
È vero che i problemi erano enormi. Ma con l’aiuto divino i fratelli fecero meravigliosi progressi. Notate questo esempio: Non molti anni fa a un esperto meccanico della Germania e diversi aiutanti occorsero due mesi per montare una grande macchina da stampa ottenuta dalla Società. Nei due anni successivi un fratello e assistenti della Betel installarono nella sede principale un’altra macchina da stampa della stessa grandezza e costruzione in sole tre settimane.
I fratelli della sede principale della Società vi si applicarono. Impararono, e non passò molto tempo che facevano buoni libri. In principio ne potevano rilegare solo 2.000 al giorno. Nel 1927, però, produssero da 10.000 a 12.000 libri al giorno.
RITORNO A CEDAR POINT
La Società non aveva messo in funzione il suo stabilimento tipografico di Concord Street in Brooklyn, New York, da molto tempo, quando il popolo di Dio si riunì per un’assemblea internazionale dal 5 al 13 settembre 1922. Il luogo? Cedar Point, nell’Ohio, luogo del congresso generale degli studenti biblici nel 1919. Nei tre anni intercorsi c’era stata crescita. I delegati all’assemblea del 1922 vennero da Stati Uniti, Canada ed Europa. La media quotidiana dei presenti fu di 10.000, con un numero da 18.000 a 20.000 presenti la domenica. I battezzati furono 361. Le adunanze in inglese e in lingue straniere furono tenute simultaneamente e ne furono in corso fino a undici nello stesso tempo.
Immagina di essere a Cedar Point per quell’assemblea spiritualmente rimuneratrice. Nota i grandi striscioni, le piccole insegne di legno sugli alberi e i cartelli bianchi sui pali e altrove. Tutti portano le lettere “A D V”. Che cosa significano? Alcuni dicono che sono al posto di “After Death Victory” (“Dopo la morte la vittoria”), giacché l’unto rimanente è ancora molto preso dal pensiero di ‘andare a casa’ in cielo. Altri pensano che queste lettere vogliano dire “Advise the Devil to Vacate” (“Dite al Diavolo di sgombrare”).
L’attesa durò fino al venerdì 8 settembre, noto come “Il Giorno”. Il giudice Rutherford parlò quindi su “Il Regno”. T. J. Sullivan osservò: “Quelli che ebbero il privilegio di assistere a quell’adunanza possono ancora vedere il fervore del fratello Rutherford quando disse ai pochi individui irrequieti che andavano in giro a causa del caldo intenso di ‘METTERSI A SEDERE’ e ‘ASCOLTARE’ ad ogni costo il discorso”. Fra l’altro il fratello Rutherford parlò della fine dei Tempi dei Gentili avvenuta nel 1914 e citò la blasfema dichiarazione del Consiglio Federale delle Chiese che acclamava la Lega delle Nazioni come l’“espressione politica del regno di Dio sulla terra”. Immagina di essere in quell’uditorio mentre Rutherford si avvicina alla drammatica conclusione del suo discorso. Ascolta attentamente mentre egli dice:
“. . . Dal 1914 il Re della gloria ha assunto il suo potere e regna. Egli ha purificato le labbra della classe del tempio e la manda col messaggio. L’importanza del messaggio del regno non sarà mai messa abbastanza in risalto. È il messaggio di tutti i messaggi. È il messaggio dell’ora. A quelli che sono del Signore spetta dichiararlo. Il regno del cielo è vicino; il Re regna; l’impero di Satana cade; milioni ora viventi non morranno mai.
“Lo credete? . . .
“Allora tornate al campo, figli dell’Iddio Altissimo! Cingete l’armatura! Siate sobri, siate vigilanti, siate attivi, siate coraggiosi. Siate fedeli e veraci testimoni per il Signore. Avanzate nel combattimento finché non sia devastata ogni traccia di Babilonia. Annunciate il messaggio per lungo e per largo. Il mondo deve conoscere che Geova è Dio e che Gesù Cristo è Re dei re e Signore dei signori. Questo è il giorno di tutti i giorni. Ecco, il Re regna! Voi ne siete gli agenti di pubblicità. Perciò, annunciate, annunciate, annunciate il Re e il suo regno”.
Nello stesso momento al di sopra del palco dell’oratore si spiega uno striscione a tre colori della lunghezza di undici metri. Su di esso appaiono al centro una grande immagine di Cristo e le parole “Annunciate il Re e il Regno”. Ora è chiaro. Le enigmatiche lettere “A D V” significano “ADVERTISE” (“ANNUNCIATE”). Annunciate che cosa? Certo, “Annunciate il Re e il Regno”! “Potete immaginare l’entusiasmo”, esclama George D. Gangas, “la gioia e l’emozione dei fratelli. Nella loro vita non era mai accaduto nulla di simile. . . . Fu qualche cosa che mi si incise indelebilmente nella mente e nel cuore, che non dimenticherò mai finché vivrò”. C. James Woodworth, allora ragazzo sedicenne nell’orchestra dell’assemblea, ricorda: “Quello fu un momento drammatico. Come applaudiva l’uditorio! Il vecchio fratello Pfannebecker agitò il suo violino al di sopra della propria testa e, voltandosi verso di me, disse ad alta voce: ‘Ach, ja! Und adesso lo annunciamo, no?’”
STIMOLATI AD ANNUNCIARE IL REGNO
E lo annunciarono! Infatti, i servitori di Dio lo hanno annunciato da allora in poi. Hanno coraggiosamente annunciato il Re e il Regno. Quando gli studenti biblici partirono da Cedar Point erano ferventi nello spirito, ardenti di entusiasmo per l’opera di predicazione che stava loro dinanzi. “Le parole non possono descrivere il sentimento di far progresso, andare a casa e annunciare”, dichiara Ora Hetzel. La sorella James W. Bennecoff aggiunge: “Fummo spinti ad ‘annunciare, annunciare, annunciare il Re e il suo regno’, sì, avendo nel nostro cuore più zelo e amore che mai”.
A questo scopo, fu offerta ai congressisti l’opportunità di annunciare il Regno prima ancora che partissero da Cedar Point. Il lunedì 11 settembre 1922 fu il “Giorno del servizio”. Furono impiegate molte centinaia di auto, ciascuna delle quali trasportò cinque o più passeggeri e una buona provvista di letteratura biblica, essendo tutti pronti ad annunciare il Re e il Regno nel servizio di campo. “La mia cartolina di ‘Istruzione per i lavoratori’ era il N. 144”, dice Dwight T. Kenyon, “La mia cartolina diceva: ‘Alle 6:30 le auto si allineeranno prontamente sul lungolago (di Cedar Point) secondo il numero che è sul radiatore. Il numero della tua auto è 215, il numero del lavoratore è 5, . . .’ Ero in un gruppo di sette. Andammo in auto, guidata da due colportori. La nostra assegnazione fu Milan, nell’Ohio, ad alcuni chilometri di distanza. Ricordo che il fratello Rutherford fu a quel raduno in quella prima ora del mattino per vederci partire”.
Sì, J. F. Rutherford era lì per ‘vederli partire’. Ma ci fu dell’altro. “Il fratello Rutherford era nella prima automobile che partì quella mattina”, osserva Sara C. Kaelin. John Fenton Mickey aggiunge: “L’auto del fratello Rutherford fu la prima. Egli aveva invitato mia moglie e me, la sorella di lei, Clara Myers, e Richard Johnson e sua moglie. Io non potei andare perché la nostra piccola bambina si era ammalata . . . Ebbene, il territorio per la prima auto fu la strada fra Cedar Point e Sandusky, nell’Ohio. Il fratello Rutherford andò alla prima casa, Clara Myers alla successiva, e così via finché il servizio fu completato e tornarono al congresso”.
ACCOLTO L’INVITO DI FARE MAGGIOR SERVIZIO DEL REGNO
I servitori di Geova avevano fatto da anni un po’ di predicazione di casa in casa. Ora quest’opera fu, comunque, accelerata. Dopo l’ottobre 1922 la predicazione di porta in porta fu grandemente facilitata dalle informazioni che si pubblicavano nel mensile foglio di istruzioni per il servizio, il Bulletin (Bollettino).
Le adunanze degli studenti biblici continuarono a fornire ricco cibo spirituale. Nel 1922 furono organizzati per la prima volta i gruppi di studio de La Torre di Guardia. Furono stampate le domande come ausilio per lo studio. Anche le adunanze cristiane tennero il passo con la crescente enfasi che si dava al servizio di campo. Ciò influì specialmente sull’“Adunanza di preghiera, lode e testimonianza” che si teneva a metà settimana. Per molto tempo era stata un’occasione per cantare cantici, dare testimonianze e dedicarsi alla preghiera. Ma agli inizi degli anni venti ci fu un cambiamento circa la proclamazione del Regno di casa in casa. Riguardo a ciò, James Gardner scrive: “Un importante progresso cominciò il 1º maggio 1923. Il primo martedì di ciascun mese fu riservato come giorno del servizio per consentire ai lavoratori delle classi di dedicarsi al servizio di campo con il ‘direttore’ nominato dalla Società. Per stimolare quest’opera e incoraggiare ulteriormente i fratelli, si dispose che da questo tempo in poi le adunanze di preghiera della congregazione tenute ogni mercoledì sera dedicassero metà del programma alla narrazione di testimonianze di esperienze avute nell’opera di campo”. T. H. Siebenlist aggiunge: “L’adunanza del mercoledì sera incluse in seguito una considerazione del foglio del servizio di campo, il Bollettino, stampato dalla Società. Così, quando si cominciò a dare risalto al servizio di campo, il gruppo [congregazione] di Shattuck, nell’Oklahoma, si diede da fare nell’opera di predicazione e imparava a memoria le testimonianze come uscivano nel Bollettino”.
Inoltre, nel 1923 la Società cominciò a riservare diverse domeniche l’anno a una “testimonianza mondiale”. Questa comprendeva un unito sforzo di tenere simultanee adunanze pubbliche in tutta la terra. Tutti gli studenti biblici erano incoraggiati ad annunciare tali conferenze come “L’impero di Satana cade — Milioni ora viventi non morranno mai”.
All’inizio del 1927 negli Stati Uniti si cominciò a fare ogni domenica l’opera di distribuire libri e opuscoli di casa in casa a una contribuzione. “Alcuni si chiedevano come sarebbe riuscita, sapendo che il mondo era contro di noi”, commenta James Gardner, aggiungendo: “In alcuni luoghi scatenò in effetti un’ondata di persecuzione. Ma era un invito che veniva dallo ‘schiavo fedele e discreto’, quindi perché esitare? Come fummo lieti di andarvi, e mentre alcuni si lamentarono perché ‘di domenica andavamo in giro coi libri’, e così via, presto si vide che Geova dirigeva il suo popolo in tutto il mondo. Fino a oggi la domenica è un giorno buono per andarvi, e noi facciamo quest’opera costantemente”.
ALLE PORTE
Ti piacerebbe andare con alcuni agenti di pubblicità del Regno del passato nella loro opera di predicazione di casa in casa? Spiegando l’attività, Myrtle Strain dice: “Per lo più spiegavamo ciò che i libri contenevano e usavamo anche un bel po’ di abilità da piazzista. Comunque, spesso eravamo invitati a entrare nelle case e allora quando il padrone di casa mostrava interesse, facevamo l’intero riassunto del proposito di Dio a cominciare dalla caduta di Adamo e proseguendo fino alla restaurazione dell’uomo. A volte stavamo in una casa per un’ora circa”.
“Quei primi giorni di associazione col popolo di Geova sono pieni di molti indimenticabili ricordi”, osserva Martin Holmes. Rammento che il nostro piccolo gruppo di cinque persone lavorava i paesi della zona periferica di Des Moines, nell’Iowa. A volte partivamo prima dell’alba e stavamo fuori fin dopo le tenebre. In quei giorni la nostra auto non aveva il tetto rigido, né servofreno, né servosterzo, né aria condizionata, né impianto di riscaldamento. Per la maggior parte del tempo dovevamo percorrere strade non lastricate. Affondavamo nella melma e dovevamo spingere tavole sotto le ruote per ripartire. La nostra auto aveva ai lati tendine che si abbottonavano quando pioveva o nevicava. Ci portavamo il portavivande con la colazione e mangiavamo nell’auto fredda. Un giorno, dopo aver trascorso diverse ore nell’opera a Newton, nell’Iowa, a circa quarantotto chilometri da Des Moines, infuriò una tempesta di vento. Era difficile tenere l’auto sulla strada, perché i venti erano forti. Per giunta, la copertura di tela si era strappata e sbatteva al vento. Infine riuscimmo a tornare a Des Moines, tutti bagnati fradici. Sono proprio certa che quelli che ci vedevano pensavano: ‘Che branco di pazzi!’”
Spesso i loro sforzi erano però ricompensati da eccellenti risultati. Per esempio, Julia Wilcox non ha dimenticato un giorno dei lontani anni venti quando era una nuova agente di pubblicità del Regno e lavorava da sola di casa in casa a Washington, nella Carolina del Nord. Incontrò una donna che manifestò grande interesse per l’opuscolo della Società Parlare con i morti e accettò alcune pubblicazioni. La sorella Wilcox dice:
“Non volendo trattenerla, feci per andarmene. Ma ella non mi voleva lasciar andare. Ecco il suo racconto:
“‘So che oggi il Signore l’ha mandata qui. Lei esaudisce le nostre preghiere. Mia madre e io abbiamo pregato Dio di guidarci verso la luce. Siamo state iscritte alla Chiesa Metodista per tutta la nostra vita, ma di recente abbiamo smesso di andare in chiesa perché lì non otteniamo niente. Tutto ciò che udiamo è denaro, denaro e ancora denaro. L’altro giorno mia madre vide in un giornale una pubblicità che annunciava un libro sullo “spiritismo”, e su come si possa parlare direttamente con Dio. Mi disse di ordinare il libro e di vedere ciò che vi potevamo imparare. Ebbene, ho scritto la lettera ordinando il libro, ma per qualche ragione ho dimenticato di imbucarla. [Quella lettera non fu mai imbucata]. Ora leggerò prima questi libri che ho ottenuto da lei, e quando la mamma verrà a stare di nuovo con me li leggerà anche lei. Mi promette di ritornare presto a visitarci di nuovo?
“Naturalmente, lo promisi. Quella doveva essere la mia prima visita ulteriore. L’opera delle visite ulteriori allora non era incoraggiata. Si dava risalto a percorrere il territorio e a lasciare letteratura. In ogni modo, ritornai come avevo promesso, quando c’era la madre. Esse avevano ‘divorato’ la letteratura che avevo lasciata alla prima visita e ne vollero dell’altra. Da allora in poi accettarono ogni pubblicazione stampata dalla Società. . . . Provo grande gioia essendo in grado di riferire che la sorella [Sophia] Carty, mia prima visita ulteriore, fu fedele nel servizio e nell’assistere alle adunanze fino alla sua morte nel 1963”.
SETTE ANGELI SUONANO LE LORO TROMBE
Negli anni venti i servitori di Geova erano occupati ad annunciare il Re e il Regno con eccellenti risultati. Inoltre, sebbene allora il popolo di Dio non se ne rendesse conto, partecipò all’emozionante adempimento di profezie apocalittiche. Mentre i sette trombettieri angelici suonavano le loro trombe, i veri cristiani prendevano parte sulla terra ad avvenimenti drammatici e continuano a prendervi parte fino al presente. — Riv. 8:1–9:21; 11:15-19.
Dal tempo in cui il primo angelo suonò la sua tromba, la cristianità è stata colpita da una figurativa grandine devastatrice, gravi denunce basate sulla verità della Bibbia. (Riv. 8:7) Tutto cominciò durante il congresso degli studenti biblici tenuto a Cedar Point nel settembre del 1922. Lì il popolo di Dio adottò entusiasticamente una risoluzione intitolata “Sfida”. Essa smascherava coraggiosamente la slealtà verso Dio del clero che aveva partecipato alla guerra e in seguito aveva ripudiato il Suo regno messianico sostenendo che la Lega delle Nazioni fosse l’espressione politica di tale regno. Quell’ottobre 1922 si cominciarono a distribuire in tutta la terra 45.000.000 di copie della risoluzione e del materiale che la sosteneva. Da quel tempo in poi la cristianità (il suo clero cattolico e protestante e i membri delle sue chiese) è stata rivelata come falsa nella sua pretesa d’essere vera seguace di Gesù Cristo.
Sotto la direttiva del secondo trombettiere angelico, gli studenti biblici tennero un congresso regionale a Los Angeles, in California, dal 18 al 26 agosto 1923. Lì approvarono a stragrande maggioranza la storica risoluzione intitolata “Avvertimento”. Essa smascherava il fallimento del clero della cristianità che non contribuiva alla proclamazione del messaggio del Regno e faceva appello alle persone simili a pecore onde si rivolgessero non alla Lega delle Nazioni sostenuta dal clero, ma al regno di Dio come “unico rimedio per i mali nazionali e individuali”. Il fallimento del clero a questo riguardo è stato un importante fattore nel sorgere di elementi radicali e rivoluzionari raffigurati dal “mare” agitato. Ma quegli elementi radicali non possono dare al genere umano la vita, come non può dargli la vita il sangue versato dal corpo umano. Nel dicembre del 1923 si cominciò a stampare il trattato “Proclama: Avvertimento a tutti i cristiani”, che conteneva la risoluzione del congresso. Oltre ai milioni di copie pubblicati all’estero, 13.478.400 ne furono stampati negli Stati Uniti. La distribuzione in massa di questo Proclama fu solo il principio. Fino a questo giorno gli unti seguaci di Gesù hanno fatto molti proclami a sostegno del regno di Dio. — Riv. 8:8, 9.
Quando il terzo angelo suonò la sua tromba, un terzo delle acque furono mutate in assenzio. (Riv. 8:10, 11) È significativo che al congresso degli studenti biblici, dal 20 al 27 luglio 1924 a Columbus, nell’Ohio, il popolo di Dio adottò con entusiasmo una risoluzione chiamata “Accusa”. Essa denunciava le false dottrine che diffamano Dio insegnate dal clero apostata della cristianità e mostrava il mortifero corso religioso in cui essi e i loro associati politici conducevano il popolo. In realtà, gli ecclesiastici facevano bere al popolo qualche cosa di amaro come l’assenzio che avrebbe dato luogo alla morte spirituale e infine alla distruzione. La risoluzione del congresso fu incorporata nel trattato intitolato “Accusati gli ecclesiastici”, di cui si stamparono negli Stati Uniti 13.545.000 copie. Altri milioni ne furono distribuiti all’estero in lingue straniere. A suo tempo, se ne distribuirono 50.000.000 di copie. L’Accusa fu anche pubblicata ne La Torre di Guardia. Di nuovo, questo fu solo il principio. Mediante radio, libri, opuscoli, riviste e testimonianze verbali, i servitori di Geova hanno continuato ad additare che gli insegnamenti del clero della cristianità non sono acque di vita, ma conducono alla morte.
Venne l’anno 1925 e il quarto trombettiere angelico assunse la sua posizione per agire. Suonò la sua tromba e furono colpiti e oscurati un terzo del sole, un terzo della luna e un terzo delle stelle. (Riv. 8:12) Durante un congresso regionale tenuto a Indianapolis, nell’Indiana, dal 24 al 31 agosto 1925, i servitori di Dio approvarono di cuore una risoluzione dal titolo “Messaggio di speranza”. Essa conteneva amorevoli espressioni, ma mostrava anche che il popolo era caduto nelle tenebre della cristianità, che asserisce d’essere la luce spirituale del mondo. Oltre alla pubblicazione della risoluzione ne La Torre di Guardia e ne L’Età d’Oro, da ultimo se ne divulgarono molti milioni di copie in varie lingue in forma di trattato. Così le persone furono informate che la cristianità non godeva la luce della verità celeste e del favore divino.
L’attacco delle simboliche locuste fu annunciato quando il quinto angelo suonò la sua tromba nella primavera del 1926. (Riv. 9:1-11) Dal 25 al 31 maggio di quell’anno gli studenti biblici tennero un congresso internazionale a Londra, in Inghilterra. Lì adottarono con tutto il cuore una risoluzione intitolata “Testimonianza ai governanti del mondo”. Essa e il discorso pubblico che la sosteneva “Perché le potenze del mondo vacillano: Il rimedio”, pronunciato la domenica 30 maggio dal fratello Rutherford a un grande uditorio nella Royal Albert Hall, smascherarono l’origine satanica della Lega delle Nazioni e indicarono la mancanza del clero che non aveva sostenuto il messianico regno di Dio. Informazioni simili furono stampate nel libro Liberazione e nell’opuscolo Il segnale per il popolo appena presentati (in inglese). Il lunedì mattina il Daily News di Londra dedicò un’intera pagina alla risoluzione e a un sommario della conferenza pubblica della domenica, oltre che all’annuncio del discorso di Rutherford del lunedì sera. Lo spazio del giornale era stato acquistato per una somma considerevole, e un milione di copie o più di questa risoluzione raggiunse il pubblico.
Col passar del tempo, circa 50.000.000 di copie della risoluzione “Testimonianza” furono distribuiti in tutta la terra in forma di trattatino in molte lingue. Questa denuncia delle macchinazioni umane escogitate contro il regno di Dio in nome della religione pungeva come la puntura della coda di uno scorpione, e ancora continua a pungere.
Quando il sesto angelo suonò la sua tromba furono sciolti quattro angeli simbolici e 200.000.000 di simbolici cavalli partirono “per uccidere un terzo degli uomini”. Quei “cavalli” raffigurano i mezzi per annunciare un terrificante messaggio di giudizio, in particolar modo mediante la pagina stampata. L’azione cominciò con un notevole avvenimento nel 1927: un congresso internazionale degli studenti biblici a Toronto, nell’Ontario, in Canada. (Riv. 9:13-19) Lì nel Coliseum, la domenica 24 luglio, circa 15.000 persone udirono J. F. Rutherford leggere una risoluzione indirizzata “Ai popoli della cristianità”, che formano approssimativamente un terzo del genere umano. Sollecitava le persone sincere ad abbandonare la cristianità per non essere distrutte con essa. I popoli erano esortati a rendere di cuore la loro devozione e la loro lealtà interamente a Geova Dio e al suo Re e al suo regno. Al termine del discorso di Rutherford “Libertà per i popoli” pronunciato a sostegno della risoluzione, si levò dai presenti un tuono di sì, mentre si alzavano e gridavano la loro approvazione per la risoluzione. Milioni di persone udirono il programma per radio da una rete internazionale di cinquantatré stazioni, la più grande rete radiofonica realizzata fino a quel tempo. “Una gigantesca rete radiofonica ode Rutherford”, dichiarò il World di New York del lunedì 25 luglio 1927. “Il più grande collegamento diffonde in ogni parte del mondo il discorso che condanna il clero organizzato”.
Come dovettero sentirsi tormentati i sostenitori della cristianità sotto l’infuocato calore di certe dichiarazioni di quella stimolante risoluzione! Essa e il discorso pubblico che l’accompagnò furono pubblicati nell’opuscolo Libertà per i popoli. A suo tempo milioni di copie furono collocate nelle mani delle persone comuni e dei governanti. Così milioni di simbolici cavalli cominciarono a sferrare un assalto contro la cristianità, compiendolo sotto il controllo dell’unto rimanente, i “quattro angeli”. Nel corso degli anni, tali pubblicazioni cristiane sono state prodotte a centinaia di milioni, e migliaia di persone hanno risposto favorevolmente abbandonando Babilonia la Grande, l’impero mondiale della falsa religione. — Riv. 9:13-19; 18:2, 4, 5.
Avvenimenti drammatici ebbero luogo quando il settimo angelo suonò la sua tromba. “Vi furono alte voci in cielo, che dicevano: ‘Il regno del mondo è divenuto il regno del nostro Signore e del suo Cristo, ed egli regnerà per i secoli dei secoli’”. Benché il regno del mondo del genere umano appartenga giustamente a Dio, dal 607 a.E.V. in poi egli lasciò che il regno da parte di un unto discendente del re Davide fosse interrotto per “sette tempi”, o 2.520 anni. Quel periodo scadde intorno al 4/5 ottobre 1914 E.V. Il popolo aveva bisogno di conoscere che per mezzo del regno messianico allora istituito Geova dominava come re, che presto egli avrebbe ridotto “in rovina quelli che rovinano la terra” e che le persone che temono il suo nome avrebbero collaborato con lui per fare della terra un paradiso. — Riv. 11:15-18.
Quando tali cose sarebbero state annunciate in tutto il mondo col suono della tromba del ‘settimo angelo’? Quell’annuncio che fece il giro del globo cominciò nel 1928, quando gli studenti biblici si radunarono nel congresso di Detroit, nel Michigan, dal 30 luglio al 6 agosto. Specialmente degna di nota fu la domenica 5 agosto, poiché allora i delegati udirono la stimolante risoluzione “Dichiarazione contro Satana e per Geova”, e anche il discorso pubblico a suo sostegno “Governante per il popolo” pronunciati da J. F. Rutherford. Fra l’altro, quella risoluzione dichiarava che siccome Satana non cederà il suo malvagio dominio sopra le nazioni e i popoli, Geova, con il suo ufficiale esecutivo Gesù Cristo, agirà contro il Diavolo e le sue forze del male, dando luogo alla piena restrizione di Satana e al completo rovesciamento della sua organizzazione. Inoltre, additava che Dio mediante Cristo stabilirà sulla terra la giustizia, emanciperà il genere umano dal male e recherà benedizioni eterne a tutte le nazioni della terra. “Perciò”, concludeva la risoluzione, “è venuto il tempo debito perché tutti quelli che amano la giustizia si schierino dalla parte di Geova e gli ubbidiscano e lo servano con cuore puro per ricevere le illimitate benedizioni che l’Onnipotente Dio ha in serbo per loro”.
Relazioni su quella “Dichiarazione contro Satana e per Geova” e del discorso pubblico che la sosteneva furono pubblicate ne L’Età d’Oro e ne La Torre di Guardia. Per giunta, la risoluzione e il discorso furono anche diffusi a milioni in diverse lingue nell’opuscolo The Peoples Friend (L’amico dei popoli). Così un messaggio che sosteneva il regno di Dio retto da Gesù Cristo e che sfidava il dominio del mondo retto da Satana e dai suoi strumenti veniva annunciato più di quattro decenni or sono. Ma, mediante la pagina stampata e i discorsi pubblici, è stato fatto risuonare da allora per tutta la terra con crescente intensità mentre i servitori di Geova portano di continuo il messaggio del regno di Dio ai popoli della terra.
UNA RADIO PIONIERA LEVA LA SUA VOCE
“La radio annuncia al mondo la venuta del millennio”, dichiarò il Record di Filadelfia del 17 aprile 1922, continuando: “La conferenza del giudice Rutherford radiotrasmessa dal Metropolitan Opera House. Parla al radiotrasmettitore. Mediante la linea telefonica della società Bell, il messaggio è riportato per chilometri alla stazione di Howlett”. Così cominciava l’articolo del giornale sulla prima conferenza radiofonica di J. F. Rutherford, pronunciata la domenica 16 aprile 1922 al Teatro dell’Opera Metropolitan di Filadelfia, in Pennsylvania. Il soggetto? “Milioni ora viventi non morranno mai”. Il suo uditorio visibile fu un semplice pugno di persone in paragone con i supposti 50.000 abitanti di Filadelfia, New Jersey e Delaware che udirono il discorso nelle loro case con radio primitive.
Quelli erano i primi giorni delle comunicazioni radiofoniche. Negli Stati Uniti, regolari trasmissioni radiofoniche commerciali dalle stazioni KDKA di Pittsburgh e WWJ di Detroit, nel Michigan, non si ebbero prima del 1920. Allora si poteva acquistare un apparecchio a galena con cuffia, ma le radio con altoparlanti e antenne incorporati non si produssero fino agli anni trenta.
I servitori di Geova all’inizio degli anni venti erano relativamente pochi di numero. Nel 1924 negli Stati Uniti c’erano in media solo 1.064 studenti biblici che predicavano settimanalmente di casa in casa. Così, in quel periodo il popolo di Dio riconobbe gli effetti di lunga portata della radio e la considerò un mezzo eccellente per far pervenire il messaggio del Regno alle masse.
Nel 1922 J. F. Rutherford e alcuni consiglieri vennero in possesso per la prima volta di circa dieci ettari a Staten Island nel distretto amministrativo di Richmond nella città di New York. Riportandoci a quell’interessante tempo, Lloyd Burtch una volta dichiarò: “Un sabato pomeriggio il presidente della Società, il fratello Rutherford, condusse alcuni di noi a Staten Island insieme a lui. Arrivati nella proprietà che era stata acquistata, indicò un punto al centro del bosco che copriva il terreno e disse: ‘Ecco, ragazzi. Cominceremo a scavare qui. Costruiremo nel nostro terreno una radiostazione’. Ed effettivamente scavammo! Ogni fine-settimana di quell’estate facemmo quel lavoro”. Per tutto l’inverno e fino all’estate del 1923 la costruzione si fece in fretta e da Brooklyn molti giovani della sede principale della Società i fine-settimana venivano ad aiutare.
Nel 1923 Ralph H. Leffler insegnava radiotecnica nella scuola superiore di Alliance, nell’Ohio. Un giorno ricevette una lettera dall’ufficio del presidente della Società Torre di Guardia. Essa chiedeva: “Avendo notato che sei insegnante di radiotecnica . . . vorresti considerar di dedicare in questo senso tutto il tuo tempo al servizio del Signore?” In ciò il fratello Leffler vide chiaramente la mano di Geova e non poté rifiutarsi di accettare questa opportunità. A metà ottobre arrivò alla Betel e gli fu assegnato il lavoro di lavare i piatti! “Non ne ho forse avuto abbastanza di lavare i piatti nell’esercito? pensai”, scrisse in seguito. “Quindi mi ricordai della scrittura: ‘Geova vostro Dio vi prova per conoscere se amate Geova vostro Dio con tutto il vostro cuore e con tutta la vostra anima’. (Deut. 13:3) Sì, questa è un’altra prova, conclusi”. Ma un mese dopo cominciò a lavorare alla radio. “Fu trovata nella città una radiotrasmittente da 500 watt e fu acquistata per la stazione”, ricorda il fratello Leffler. Presto la installò e tutto fu pronto per la prima radiodiffusione.
“L’emozione era grande”, ammette il fratello Leffler. “La prima trasmissione sarebbe stata un successo? Sarebbe stato chiunque in grado di udirci? Dal governo era stata ottenuta la licenza per le radiotrasmissioni. E le lettere della sigla assegnata erano WBBR. Ora tutto era pronto per la prima radiodiffusione. Questa avvenne la domenica sera del 24 febbraio 1924. Fu mio privilegio mettere in onda quella prima radiodiffusione e cominciammo, sperando nel meglio”.
Quel primo programma trasmesso dalla WBBR continuò per due ore, dalle 20,30 alle 22,30. Ci furono a solo di piano, canto, e nel mezzo la parte importante del programma, la conferenza del presidente della Società, J. F. Rutherford, sul soggetto “La radio e la profezia divina”. Da allora in poi ogni sera dalle 20,30 alle 22,30 e la domenica dalle 15 alle 17, furono trasmessi programmi di buona musica e discorsi istruttivi.
Si presentarono opportunità per trasmettere dalla WBBR opere drammatiche. A queste prese parte Maxwell G. Friend. Egli aveva ricevuto intenso ammaestramento drammatico nel rinomato Teatro Comunale di Zurigo, in Svizzera. Anni dopo Geova favorì il fratello Friend con l’inatteso privilegio di mettere in scena e dirigere drammi biblici e rappresentazioni realistiche di processi di cristiani testimoni di Geova che erano celebrati nelle corti d’America da giudici e pubblici ministeri soggetti a influenza clericale e pregiudizio. Questi drammi li smascheravano esponendoli alla pubblica vergogna e discolpavano i servitori di Dio. Gli attori e i musicisti addestrati che lavoravano in queste rappresentazioni costituirono “Il teatro del Re”.
Nel 1928 a South Amboy, nel New Jersey, furono arrestati alcuni servitori di Geova perché avevano predicato la buona notizia di domenica. Questo segnò il principio della “Battaglia del New Jersey” che durò un decennio. “Il teatro del Re” vi prese parte. Durante i processi che venivano fatti nelle corti ai veri cristiani, spesso i giudici locali erano cattolici i quali manifestavano pregiudizio nell’aula giudiziaria, usando un linguaggio incivile e tradendo perfino gli alleati ecclesiastici che cercavano di rimanere dietro le quinte. Le battute udite nell’aula giudiziaria erano stenografate. Esercitati attori assistevano ai processi e studiavano la voce e le intonazioni del giudice, del pubblico ministero, e così via. Alcuni giorni dopo “Il teatro del Re” duplicava le scene dell’aula giudiziaria con sorprendente realismo. Così le onde eteree venivano usate per smascherare il nemico, e infine i giudici si spaventarono tanto vedendosi esposti alla luce della ribalta, come si spaventarono anche i malguidati agenti di polizia e pubblici ministeri, che molti divennero più astuti nel dibattere le cause che implicavano il popolo di Geova.
Per circa trentatré anni la WBBR recò gloria a Geova e divulgò la verità biblica per lungo e per largo. Cominciò le radiodiffusioni con una trasmittente di 500 watt. Tre anni dopo fu acquistata una nuova trasmittente di 1.000 watt. Nel 1947 la Commissione Federale delle Comunicazioni concesse alla WBBR il permesso di aumentare la sua potenza a 5.000 watt, purché questo non interferisse con le altre stazioni che trasmettevano sulla stessa frequenza in parti assai estese degli Stati Uniti. Questo problema fu risolto installando un sistema di antenna direzionale a tre torri e questa disposizione aumentò la potenza da 5.000 a oltre 25.000 watt in direzione nordorientale dove la popolazione era maggiore. La WBBR era udita nella zona metropolitana di New York e negli stati limitrofi del New Jersey e del Connecticut. Comunque, si ricevettero lettere sui suoi programmi da Inghilterra, Alaska, California e altri luoghi lontani.
La Società vendette la stazione il 15 aprile 1957. Perché? Ecco, quando nel 1924 la stazione cominciò a funzionare, sia nei cinque distretti amministrativi della città di New York, sia a Long Island e pure in parti del New Jersey, c’era una sola congregazione di circa 200 studenti biblici. Comunque, nel 1957 entro la città di New York c’erano 62 congregazioni e un massimo di 7.256 proclamatori del Regno, oltre a 322 proclamatori della buona notizia in servizio continuo. Così veniva data una buona testimonianza. Inoltre, è molto più efficace parlare alle persone nelle loro case, dove possono far domande e ricevere ulteriore istruzione sulla Parola di Dio. Il denaro speso per la gestione della radio poteva essere usato in qualche altro modo per promuovere gli interessi del regno di Dio.
Tuttavia l’opera radiofonica della Società fu maggiore di questa. Un giorno J. F. Rutherford entrò nella stanza di Ralph Leffler, mise sul tavolino una carta degli Stati Uniti, e, indicando col dito, disse: “Penso di mettere radiostazioni qui e qui e qui. Saresti disposto ad assumere la responsabilità tecnica della costruzione di queste stazioni?” “Ne sarei felice”, fu la risposta. Così, quando giunse il novembre 1924, il fratello Leffler era in viaggio verso la zona di Chicago per lavorare alla costruzione di un’altra radiostazione di proprietà della Società, questa con la sigla WORD. Il fratello Leffler installò pure trasmittenti per altre stazioni non direttamente possedute dalla Società, ma dirette da suoi rappresentanti.
PASSARONO ALLA STORIA DELLA RADIO
Negli anni venti il popolo di Geova non solo fu all’avanguardia in quanto stabilì una delle prima radiostazioni, la WBBR. Come è già stato notato, la domenica 24 luglio 1927 i servitori di Geova passarono alla storia della radio quando J. F. Rutherford parlò a una rete di cinquantatré radiostazioni da Toronto dell’Ontario, nel Canada, nel più grande collegamento radiofonico che fosse mai stato realizzato fino a quel tempo.
Che cosa portò a questa trasmissione per mezzo di una rete radiofonica senza precedenti? Una serie di avvenimenti. Era stato fatto un accordo fra la WBBR e il proprietario della stazione WJZ della città di New York per suddividere il tempo, ma l’accordo non era stato mantenuto. In seguito, alla WBBR fu assegnato di trasmettere su un’altra lunghezza d’onda, e ancora più tardi gliene fu assegnata una meno favorevole. Secondo la Legge sulla Radio del 1927 la stazione della Società fece causa alla Commissione Radiofonica Federale perché le fosse assegnata una migliore lunghezza d’onda. All’udienza, (14, 15 giugno 1927) il presidente Merlin Hall Aylesworth della National Broadcasting Company depose che le radiostazioni WEAF e WJZ di New York avevano reso un grande servizio, evidentemente per mostrare che non sarebbe stato giusto permettere alla WBBR di occupare parte del tempo, nonostante che entrambe la WJZ e la WEAF avessero lunghezze d’onda separate. Durante l’interrogatorio in contraddittorio di J. F. Rutherford, fu rivolta al sig. Aylesworth questa domanda: “Il suo scopo è quello di dare al popolo mediante la radio il messaggio dei massimi finanzieri, dei più eminenti statisti e dei più noti ecclesiastici del mondo?” La risposta fu affermativa.
“Se lei fosse convinto che il grande Dio dell’universo attuerà fra breve il suo piano per benedire tutte le famiglie e le nazioni della terra con pace, prosperità, vita, libertà e felicità, disporrebbe di farne la radiodiffusione?” Sarebbe stato molto difficile dire: No, e così la risposta fu Sì. Allora il sig. Aylesworth volontariamente disse che gli avrebbe fatto piacere trasmettere una conferenza del presidente dell’Associazione Internazionale degli Studenti Biblici. Naturalmente, J. F. Rutherford accettò l’offerta.
Fu così che mentre il fratello Rutherford parlava al congresso di Toronto dell’Ontario, in Canada, la domenica 24 luglio 1927, a un uditorio di circa 15.000 presenti, milioni di altri lo udirono per mezzo di una rete radiofonica che non aveva avuto finora alcun parallelo. In una lettera che la Società ricevette dalla National Broadcasting Company si affermava: “Immagino che ieri pomeriggio il giudice Rutherford abbia avuto mediante la radio un uditorio che nessun uomo vivente ha mai avuto”.
Gli studenti biblici parteciparono nel 1928 a un altro notevole avvenimento radiofonico. A Detroit, nel Michigan, la domenica 5 agosto, quando J. F. Rutherford pronunciò la conferenza pubblica “Governante per il popolo” a un uditorio di 12.000 presenti, essa fu trasmessa da una rete radiofonica che collegò 107 stazioni, richiese 53.900 chilometri di linee telefoniche e 147.063 chilometri di linee telegrafiche, e fu di nuovo trasmessa su onde corte all’Australia e alla Nuova Zelanda.
La rete radiofonica Torre di Guardia o “Bianca” fu organizzata nel 1928 per servire specialmente quel congresso di Detroit. Ebbe un tale successo che la Società Torre di Guardia decise di servirsi settimanalmente di una rete di radiostazioni in tutti gli Stati Uniti e il Canada. Fu disposto un programma di un’ora ed era trasmesso dalla WBBR. Queste erano trasmissioni ricche d’interesse, che includevano una conferenza del fratello Rutherford e musica di introduzione e conclusione fornita da un’orchestra mantenuta dalla Società. Ogni domenica dal 18 novembre 1928 fino a tutto il 1930 i radioascoltatori poterono così ascoltare “L’ora della Torre di Guardia”.
I programmi radiofonici prendevano al fratello Rutherford molto tempo. Fu data un’eccellente testimonianza, ma egli non era in grado di viaggiare o di organizzare congressi in varie parti della terra. Così nel 1931 la Società decise di presentare programmi registrati. Duecentocinquanta stazioni furono organizzate per presentare queste registrazioni di quindici minuti, fatte da Rutherford a suo comodo e trasmesse dalle radiostazioni nel tempo che preferivano. Nel 1932 questo servizio radiofonico (chiamato collegamento registrato) fu esteso a 340 stazioni. Nel 1933, l’anno in cui si raggiunse il massimo, erano impiegate 408 stazioni per trasmettere il messaggio in sei continenti, e furono radiodiffusi 23.783 separati discorsi biblici, essendo la maggioranza d’essi registrazioni elettriche di quindici minuti. In quei giorni si poteva girare la manopola della radio e sintonizzarla sulle trasmissioni della Torre di Guardia che erano messe in onda nello stesso tempo da stazioni molto distanti le une dalle altre. Spesso le onde eteree erano piene di parole di verità che glorificavano Dio.
UNO STABILIMENTO CHE POTESSERO CHIAMARE LORO PROPRIO
Il popolo di Geova attirava sempre più l’attenzione del pubblico. I loro storici collegamenti radiofonici della fine degli anni venti non potevano essere ignorati. Né le persone potevano trascurare questi proclamatori del Regno, poiché la loro opera di predicazione di casa in casa aumentava d’intensità. Si faceva maggiore richiesta di letteratura biblica e i mezzi editoriali dalla Società dovevano tenere il passo. Ripensando all’ultima metà degli anni venti, C. W. Barber osserva: “L’edificio dello stabilimento di 18 Concord Street [a Brooklyn, in New York] era ora divenuto troppo piccolo e scomodo per le nostre necessità”.
Era chiaro. Gli studenti biblici avevano bisogno di un altro stabilimento. Decisero di costruirlo. Poiché non era disponibile denaro sufficiente per la costruzione dello stabilimento senza ostacolare l’opera in altre parti della terra, la Società decise di procurarsi i fondi ipotecando la sua proprietà immobiliare ed emettendo obbligazioni per un ammontare non superiore alla metà dell’effettivo valore d’essa. Le obbligazioni furono emesse per il valore di 100, 500 e 1.000 dollari, e rendevano un interesse del cinque per cento pagabile annualmente. Invece di vendere queste obbligazioni sul mercato pubblico, per mezzo di un supplemento de La Torre di Guardia si diede agli studenti biblici l’opportunità di sottoscriverle.
Nel 1926 e nel 1927, i componenti della famiglia Betel di Brooklyn furono molto lieti di vedere cominciare a delinearsi i contorni dello stabilimento di 117 Adams Street. Non passò molto tempo che tutti e otto i piani di questa eccellente costruzione in cemento armato, con numerose finestre, erano pronti per l’uso. Questo moderno edificio antincendio aveva una superficie dei pavimenti di oltre 6.500 metri quadri. Nel febbraio del 1927 venne il tempo di fare il trasferimento da 18 Concord Street. “Ricordo che il fratello R. J. Martin [direttore dello stabilimento] ballava per la gioia con i ragazzi mentre si trasferivano le macchine”, dice Harry Petros. L’entusiasmo del fratello Martin per il nuovo stabilimento fu evidente nel suo rapporto al presidente della Società che fu pubblicato nell’Annuario dell’Associazione Internazionale degli Studenti Biblici del 1928 (inglese). Ivi egli osservava che anche i critici dello stabilimento ora ammettevano che era “una delle più eccellenti stamperie nel centro mondiale dell’attività tipografica, cioè nella città di New York”. Il rapporto includeva questa descrizione delle attività dello stabilimento:
“Il progetto generale dell’edificio è perfetto per il nostro lavoro. Il lavoro si spostò tutto all’ingiù, da un piano all’altro, per gravità, e nell’ordine naturale: gli uffici al piano superiore, a cui appartengono; la composizione al piano successivo, che logicamente segue; le lastre stereotipiche si fanno nel piano seguente, al quinto, dove si compie la stampa; il servizio postale e gli opuscoli occupano il quarto; la legatoria è al terzo; il deposito al secondo; la spedizione al primo; il deposito della carta, la rimessa e il generatore di energia al pianterreno. Non si potrebbe migliorare nulla”.
Poiché il personale della sede principale si avvicinava ai 200 componenti, ebbe inizio l’espansione della casa Betel. Nel dicembre del 1926 la Società acquistò il terreno accanto alla sua proprietà in 124 Columbia Heights, a Brooklyn. All’inizio del gennaio 1927 i tre edifici con i numeri 122, 124 e 126 furono demoliti e cominciò la costruzione di un edificio di nove piani contenente circa ottanta stanze. Nella parte posteriore esso fu collegato all’edificio della Società completato nel 1911, con facciata su Furman Street.
“AMMAESTRATI DA GEOVA”
Geova per certo benedisse il suo popolo negli anni venti e provvide le cose che gli occorrevano per promuovere gli interessi del Regno. Egli mostrò anche d’essere un Dio di rivelazioni progressive. Gli studenti biblici, a loro volta, ritennero necessario aggiustare alquanto il loro pensiero. Ma furono grati della guida di Dio e ansiosi d’essere “ammaestrati da Geova”. — Giov. 6:45; Isa. 54:13.
Il popolo di Dio dovette aggiustare il proprio pensiero, per esempio, circa il 1925. Le attese di restaurazione e benedizione vi erano collegate perché pensavano che quell’anno avrebbe segnato la fine di settanta giubilei di cinquant’anni ciascuno da che gli Israeliti erano entrati in Canaan. (Lev. 25:1-12) A. D. Schroeder dichiara: “Si pensava che allora il rimanente degli unti seguaci di Cristo sarebbe andato in cielo per far parte del Regno e che i fedeli uomini dell’antichità, come Abraamo, Davide e altri, sarebbero stati risuscitati come principi per assumere il governo della terra quale parte del regno di Dio”.
L’anno 1925 venne e trascorse. Come classe gli unti seguaci di Gesù erano ancora sulla terra. I fedeli uomini dell’antichità, Abraamo, Davide e altri, non erano stati risuscitati per divenire principi sulla terra. (Sal. 45:16) Anna MacDonald ricorda: “Il 1925 fu per molti fratelli un anno triste. Alcuni di essi inciamparono; le loro speranze si infransero. Avevano sperato di vedere alcuni degli ‘antichi degni’ [uomini dell’antichità come Abraamo] risuscitati. Invece di considerarla una ‘probabilità’, essi la presero come se fosse una ‘certezza’, e alcuni si prepararono per attendere la risurrezione dei loro propri cari. Personalmente io ricevetti una lettera dalla sorella che mi aveva portato la verità. Ella mi avvisava che era sbagliato ciò che mi aveva detto. . . . [Ma] io apprezzavo la mia liberazione da Babilonia. In quale altro luogo si poteva andare? Avevo imparato a conoscere e ad amare Geova”.
I fedeli servitori di Dio non si erano dedicati a lui solo fino a un certo anno. Erano decisi a servirlo per sempre. A tali persone le inadempiute attese riguardo al 1925 non posero un grande problema né influirono avversamente sulla loro fede. “Per i fedeli”, osserva James Poulos, “il 1925 fu un anno meraviglioso. Per mezzo del suo ‘schiavo fedele e discreto’ Geova portò alla nostra attenzione il significato del dodicesimo capitolo di Rivelazione. Apprendemmo circa la ‘donna’, l’organizzazione universale di Dio; la guerra in cielo e la sconfitta e l’espulsione dalle corti celesti di Satana e dei suoi demoni per opera di Gesù Cristo e dei suoi santi angeli; la nascita del regno di Dio”. Evidentemente, il fratello Poulos ha in mente proprio il notevole articolo “Nascita della nazione”, che fu pubblicato ne La Torre di Guardia del 1º marzo 1925 (inglese). Per mezzo d’esso il popolo di Dio distinse chiaramente come erano simboleggiate queste due grandi organizzazioni opposte, quella di Geova e quella di Satana. E appresero quindi che il Diavolo ha dovuto limitare le sue operazioni alla terra, da quando fu espulso dal cielo in seguito alla “guerra in cielo” iniziata nel 1914.
CELEBRAZIONI E FESTE
“Nei nostri primi congressi, fra le sessioni, mentre gli amici parlavano fra loro”, scrive Anna E. Zimmerman, “potevate vedere alcuni amici porgervi il loro libro ‘Manna’ [Manna celeste giornaliera per la famiglia della fede], e chiedervi di scrivere per favore il vostro nome e indirizzo nel loro ‘Manna’. Voi lo scrivevate sulla pagina bianca opposta alla data del vostro compleanno, e quando giungeva il giorno del vostro compleanno e leggevano quella mattina la scrittura del giorno potevano decidere di scrivervi una cartolina o una lettera, augurandovi un felice compleanno”.
Sì, in quei primi giorni, i cristiani dedicati festeggiavano il compleanno. Or dunque, perché non celebrare il supposto compleanno di Gesù? Per molti anni fecero anche questo. Al tempo del pastore Russell, si celebrava in Natale nella vecchia Casa Biblica di Allegheny, in Pennsylvania. Ora Sullivan Wakefield ricorda che a Natale il fratello Russell dava ai componenti della famiglia della Casa Biblica pezzi da cinque o dieci dollari d’oro. Mabel P. M. Philbrick osserva: “Un’usanza che per certo non sarebbe osservata oggi era la celebrazione del Natale con un albero di Natale nella sala da pranzo della Betel. Invece del solito ‘Buon giorno a tutti’, il fratello Russell augurava ‘Buon Natale a tutti’”.
Che cosa fece smettere agli studenti biblici di celebrare il Natale? Richard H. Barber diede questa risposta: “Mi fu chiesto di pronunciare a un collegamento [radiofonico] un discorso di un’ora sul soggetto del Natale. Fu pronunciato il 12 dicembre 1928 e pubblicato ne L’Età d’Oro (inglese) N. 241 e di nuovo un anno dopo nel N. 268. Quel discorso indicò l’origine pagana del Natale. Dopo ciò i fratelli della Betel non celebrarono più il Natale”.
“Ci dispiacque abolire quelle cose pagane?” chiede Charles John Brandlein. “Assolutamente no. Si trattava solo di aderire alle nuove cose imparate, e non avevamo mai saputo prima che fossero pagane. Fu semplicemente come togliere un vestito sporco e gettarlo via”. Furono poi eliminate le celebrazioni del compleanno e la festa della mamma, altro culto della personalità. La sorella Lilian Kammerud ricorda: “Tutti i fratelli eliminarono prontamente queste feste e ammisero che eran lieti d’esser liberi. Le nuove verità ci rendono sempre felici e . . . sentimmo che avevamo il privilegio di conoscere cose che altri ignoravano”.
CAMBIATI ALTRI PUNTI DI VISTA
Il progresso nell’intendimento della Parola di Dio recò alcuni altri aggiustamenti nel pensiero cristiano. Secondo Grant Suiter, la fine degli anni venti fu notevole in questo senso. Egli dice: “La modifica dei punti di vista rispetto a scritture e al modo di procedere sembrò costante durante questi anni. Per esempio, nel 1927 La Torre di Guardia indicò che i fedeli membri del corpo di Cristo addormentati non furono risuscitati nel 1878 [come una volta si pensava], che la vita è nel sangue e che era appropriato cambiare i vestiti scuri”. (Si veda La Torre di Guardia [inglese] del 1927, pagine 150-152, 166-169, 254, 255, 371, 372). Per questo motivo, l’anno prima, al congresso di Londra, in Inghilterra, dal 25 al 31 maggio 1926, il fratello Rutherford aveva parlato dal podio vestito in abito comune, anziché indossare il formale abito nero da cerimonia che per molto tempo era stato portato dagli oratori dei discorsi pubblici dei cristiani testimoni di Geova.
Un altro cambiamento di punto di vista implicò il simbolo con “croce e corona”, che era stato stampato sulla copertina della Torre di Guardia dal numero del gennaio 1891. Infatti per anni molti studenti biblici portarono uno spillo di questa specie. Facendone la descrizione, C. W. Barber scrive: “In realtà era un distintivo, con un serto di foglie di alloro come orlo e dentro il serto era una corona con una croce che l’attraversava diagonalmente. Sembrava abbastanza attraente e a quel tempo era la nostra idea di ciò che significava prendere la nostra ‘croce’ e seguire Cristo Gesù per poter portare a suo tempo la corona della vittoria”.
In quanto a portare lo “spillo con croce e corona”, Lily R. Parnell commenta: “Per il fratello Rutherford questo era babilonico e si doveva interrompere. Ci disse che quando andavamo alle case delle persone e cominciavamo a parlare, questa era in se stessa la testimonianza”. Conformemente, riflettendo sul congresso che gli studenti biblici tennero nel 1928 a Detroit, nel Michigan, il fratello Suiter scrive: “All’assemblea fu mostrato che i simboli della croce e della corona erano non solo non necessari, ma discutibili. Quindi eliminammo questo ornamento”. Circa tre anni dopo, a cominciare dal numero del 15 ottobre del 1931, La Torre di Guardia non ebbe più sulla prima pagina il simbolo della croce e della corona.
Alcuni anni dopo il popolo di Geova apprese per la prima volta che Gesù Cristo non morì su una croce a T. Il 31 gennaio 1936 il fratello Rutherford presentò alla famiglia Betel di Brooklyn il nuovo libro (inglese) Ricchezza. A pagina 27, in parte esso diceva scritturalmente: “Gesù fu crocifisso non su una croce di legno come quella che mostrano molte immagini e illustrazioni, immagini che sono fatte e messe in mostra dagli uomini; Gesù fu crocifisso essendo il suo corpo inchiodato a un albero”.
“VOI SIETE I MIEI TESTIMONI, DICE GEOVA”
Il “martedì nero” 29 ottobre 1929 ci fu per il mondo una sorpresa. Il mercato dei titoli finanziari crollò. Nel Times di New York la notizia fu data con l’intestazione “I prezzi delle azioni cadono di 14.000.000.000 di dollari mentre l’intera nazione si precipita per disfarsene; i banchieri devono oggi sostenere il mercato”. Cominciò così la grande depressione che durò per tutti gli anni trenta. Tuttavia, in questo tempo di grave angustia economica Geova fornì al suo popolo ricchi provvedimenti spirituali. Ed egli li rese anche molto consapevoli del profondo significato delle parole: “Voi siete i miei testimoni, dice Geova, e io sono Dio”. — Isa. 43:12, AS.
Al nome divino si dava crescente enfasi. Per esempio, considerate gli articoli principali che per diversi anni di seguito apparvero sui numeri del 1º gennaio de La Torre di Guardia. Essi furono: “Chi onorerà Geova?” (1926), “Geova e le sue opere” (1927), “Onorate il suo nome” (1928), “Loderò il mio Dio” (1929) e “Cantate a Geova” (1930).
Nell’esaltare il nome di Geova, comunque, il congresso che il popolo di Dio tenne dal 24 al 30 luglio 1931 a Columbus, nell’Ohio, fu una pietra miliare. Fu incomparabile in quanto furono indetti congressi estesi ad altri 165 luoghi in tutta la terra. Ma questo non fu il fattore più importante. Ci fu qualche cosa di assai più significativo. Si collegava alle enigmatiche lettere “JW” stampate nel programma dell’assemblea e sulla prima pagina del giornale del congresso, Il Messaggero (inglese), e che si vedeva infatti in molti luoghi. “Quando ci avvicinammo al luogo dell’assemblea”, osserva Burnice A. Williams senior, “vedemmo dappertutto ‘JW’. Ma non sapendo che cosa volesse dire, tutti ci domandavamo: ‘Che vuol dire questo JW?’” La sorella Nelson, moglie di Herschel Nelson, ricorda: “Si facevano supposizioni su ciò che JW rappresentava: Just Wait, Just Watch [Aspettate un po’, Osservate un po’], e sul corretto significato . . .”
Il significato di “JW” fu rivelato la domenica 26 luglio 1931 quando gli emozionati congressisti adottarono di cuore una risoluzione presentata da J. F. Rutherford e intitolata “Un nuovo nome”. In parte, essa diceva:
“ORA PERCIÒ, affinché sia fatta conoscere la nostra vera posizione, e credendo che questo sia in armonia con la volontà di Dio, com’è espressa nella sua Parola, SI PRENDA LA seguente RISOLUZIONE, cioè:
“CHE proviamo grande amore per il fratello Charles T. Russell, a causa della sua opera, e che lietamente riconosciamo che il Signore lo impiegò e grandemente benedisse il suo lavoro, tuttavia in armonia con la Parola di Dio non possiamo consentire d’esser chiamati col nome ‘Russelliani’; che la Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati e l’Associazione Internazionale degli Studenti Biblici e l’Associazione del Pulpito dei Popoli sono semplicemente nomi di enti legali i quali possediamo, controlliamo e impieghiamo come un gruppo di persone cristiane, per compiere la nostra opera in ubbidienza ai comandamenti di Dio, tuttavia nessuno di questi nomi ci si applica o ci si addice correttamente come gruppo di cristiani che seguiamo le orme del nostro Signore e Maestro, Cristo Gesù; che siamo studenti della Bibbia, ma, come corpo di cristiani costituiti in associazione, ci rifiutiamo di assumere o accettare il nome ‘Studenti Biblici’ o nomi simili come mezzo di identificazione della nostra corretta posizione dinanzi al Signore; ci rifiutiamo di portare o accettare il nome di qualsiasi uomo;
“CHE, essendo stati comprati col prezioso sangue di Gesù Cristo nostro Signore e Redentore, giustificati e generati da Geova Dio e chiamati al suo regno, dichiariamo senza esitazione la nostra intera lealtà e devozione a Geova Dio e al suo regno; che siamo servitori di Geova Dio da lui incaricati di fare un’opera in suo nome, e, in ubbidienza al suo comandamento, di dare la testimonianza di Gesù Cristo e di far conoscere al popolo che Geova è il vero e Onnipotente Dio; perciò abbracciamo e prendiamo con gioia il nome che la bocca del Signore Dio ha proferito, e desideriamo esser conosciuti e chiamati col nome, cioè testimoni di Geova”.
Ora fu ovvio. Quelle enigmatiche lettere “JW” significavano Jehovah’s Witnesses [testimoni di Geova]. “Non dimenticherò mai l’alto grido e l’applauso che fecero tremare quel luogo di adunanza quando l’informazione fu da ultimo resa nota”, dichiara Arthur A. Worsley. Herbert H. Boehk aggiunge: “In tutta la città di Columbus nelle vetrine dei negozi furono tolte le scritte ‘Benvenuta l’I.B.S.A. [Associazione Internazionale degli Studenti Biblici]’ e ora ve n’erano altre che dicevano: ‘Benvenuti, testimoni di Geova’”.
Fu emozionante ricevere il nome di testimoni di Geova. Non solo quella risoluzione intitolata “Un nuovo nome” fu gioiosamente adottata dalle migliaia di unti seguaci di Cristo riuniti nell’assemblea di Columbus. In seguito le singole congregazioni adottarono la stessa risoluzione. I testimoni di Geova avevano un nome che nessun altro al mondo voleva. Ma i servitori di Dio ne erano profondamente grati. — Isa. 43:12.
Quando aveva ottantotto anni, A. H. Macmillan assisté nella stessa città all’assemblea dei testimoni di Geova “Frutti dello spirito”. Lì, il 1º agosto 1964, il fratello Macmillan fece sul modo in cui quel nome era stato adottato questi interessanti commenti:
“Fu mio privilegio essere qui a Columbus nel 1931 quando ricevemmo . . . il nuovo titolo o nome . . . Io fui tra i cinque che dovevano fare un commento su ciò che pensavamo dell’idea di accettare quel nome, e in breve dissi loro questo: Pensavo che era un splendida idea perché quel titolo diceva al mondo ciò che facevamo e qual era il nostro compito. Prima di ciò eravamo chiamati studenti biblici. Perché? Perché questo era ciò che eravamo. E poi quando altre nazioni cominciarono a studiare con noi, fummo chiamati Studenti Biblici Internazionali. Ma ora siamo testimoni per Geova Dio, e questo titolo qui dice al pubblico esattamente ciò che siamo e ciò che facciamo. . . .
“Infatti, io credo che fu Dio Onnipotente a portare a questo, poiché il fratello Rutherford stesso mi disse che al tempo in cui faceva i preparativi per quel congresso una notte si svegliò e disse: ‘Per quale ragione al mondo ho suggerito un congresso internazionale quando non ho per loro nessuno speciale discorso o messaggio? Perché farli venire tutti qui?’ E allora cominciò a pensarci, e gli venne in mente Isaia 43. Alle due del mattino si alzò e alla sua scrivania stenografò uno schema del discorso che avrebbe pronunciato intorno al Regno, la speranza del mondo, e intorno al nuovo nome. E tutto ciò che fu da lui pronunciato allora era stato preparato quella notte, o quella mattina, alle due. E né allora né adesso c’è nella mia mente alcun dubbio che in questo lo guidò il Signore, e che questo è il nome che Geova vuole che portiamo e noi siamo felicissimi e lietissimi di averlo”.
“IL REGNO, LA SPERANZA DEL MONDO”
Durante il congresso di Columbus, la domenica 26 luglio 1931, a mezzogiorno, J. F. Rutherford cominciò il suo discorso pubblico altamente significativo “Il Regno, la speranza del mondo”. Sia la National Broadcasting Company che il Columbia Broadcasting System ci avevano negato l’uso dei loro mezzi radiofonici. Comunque, gli adoratori di Geova fecero un collegamento radiofonico per diffondere il messaggio da Columbus, e, in sintesi, l’American Telephone and Telegraph Company disse: “Questa particolare rete radiofonica è la più grande rete radiofonica singola che sia mai stata impiegata”. Il messaggio fu trasmesso da 163 radiostazioni di Stati Uniti, Canada, Cuba e Messico.
Immediatamente dopo la conferenza radiofonica “Il Regno, la speranza del mondo”, e come parte di quella trasmissione, il fratello Rutherford lesse una risoluzione intitolata “Avvertimento da Geova ai governanti e al popolo”. Fra l’altro, essa dichiarava esplicitamente: “La speranza del mondo è il regno di Dio, e non c’è nessun’altra speranza”. Esortava le persone a schierarsi dalla parte del regno di Dio. Quando il fratello Rutherford invitò il suo uditorio, visibile e invisibile, ad adottare la risoluzione, i congressisti si alzarono in massa e gridarono “Sì”. Da ogni parte della terra giunsero telegrammi che mostravano come molti dell’uditorio radiofonico similmente si alzarono e approvarono la risoluzione.
I capi del mondo, compreso il clero, avrebbero ricevuto le informazioni della conferenza “Il Regno, la speranza del mondo” tenuta dal fratello Rutherford al congresso, e sarebbero stati in grado di conoscere il contenuto della risoluzione “Avvertimento da Geova”. Per giunta, dovevano essere informati che i veri servitori di Dio avevano adottato la risoluzione intitolata “Un nuovo nome” e che da allora in poi sarebbero stati conosciuti come “testimoni di Geova”. La distribuzione dell’opuscolo Il Regno, la speranza del mondo rese possibile tutto questo. Oltre a visitare il pubblico in genere, i testimoni di Geova visitarono gli ecclesiastici, i politicanti, i finanzieri e i militari, distribuendo questa pubblicazione. In due mesi e mezzo se ne divulgarono oltre cinque milioni di copie e l’opera con l’opuscolo non era stata ancora tutta completata.
Riflettendo sulla campagna con quell’opuscolo, Fred Anderson scrive: “Visitai il vescovo di La Crosse. Egli mi invitò molto cordialmente a entrare nel salotto. Quindi gli dissi perché ero venuto. Gli presentai l’opuscolo. Lo guardò e non disse nulla. Io lo ringraziai e andai via. Egli si infuriò. Mentre attraversavo la soglia della porta, lo gettò verso di me. Cadde per terra. Lo raccolse e lo gettò di nuovo proprio mentre chiudevo la porta del divisorio. La porta si chiuse proprio sull’opuscolo. Spero solo che lo leggesse, poiché non poté disfarsene”. La sorella C. E. Bartow ci narra: “Un ministro, quando si rese conto di ciò che gli avevo dato, mi strillò dicendo: ‘Piccola ignorante! Vieni qui a parlare a me che sono teologo da otto anni!’ Come fui felice di servire il vero Dio!”
IMPIEGARONO IL BARATTO
Durante gli anni trenta la depressione portò grandi difficoltà. Le fabbriche chiudevano i battenti. Nel 1932 oltre 10.000.000 di abitanti degli Stati Uniti erano senza lavoro. Agricoltori, cittadini, la popolazione in genere, sentirono l’effetto della grande depressione.
Il denaro era scarso, ma quelli di cuore onesto avevano bisogno del gioioso messaggio della verità scritturale. Se le persone non potevano dare la contribuzione per la letteratura biblica, i testimoni di Geova spesso la lasciavano loro gratuitamente. Ma questo non si poteva fare sempre. Qual era un’alternativa? Margaret M. Bridgett ricorda: “Barattavamo con prodotti come uova, burro, frutta fresca e in scatola, polli, melassa di acero; e io barattai con lavori di cucito come federe di imbottita, federe di cuscino, merletti e tappeti fatti in casa. A volte potevo barattare alcune di queste cose per l’affitto della mia stanza. . . . [Anni dopo] assistei a un conferimento dei diplomi [della scuola missionaria] di Galaad e lì c’era una sorella che aveva preso da me una serie di libri barattata con federe di imbottita. Ella ricevette la verità e fece quindi la pioniera [predicatrice in servizio continuo] e suo figlio si interessò”.
Arden Pate e John C. Booth ricordano che nel bagagliaio delle loro auto tenevano una piccola stia così che ci potevano portare i polli che barattavano con le pubblicazioni che collocavano presso le persone prive di denaro. Naturalmente, non sempre era facile barattare le pubblicazioni con i polli. Lula Glover scrive: “Percorremmo gran parte del territorio di Alabama, Georgia, Florida, Carolina del Nord e del Sud, e parte del Tennessee e del Mississippi. Potete vedere la sorella Green e me correre dietro ai polli in quelle grandi aie di poderi?”
Le pubblicazioni non si barattavano con prodotti e altre cose per ragioni egoistiche. Le persone avevano bisogno della buona notizia e questo era il modo di riceverla in forma stampata. “Ringraziavamo sempre Geova perché ci sosteneva”, dice Maxwell L. Lewis, “e avevamo sempre ciò che ci occorreva in quanto a cibo, alloggio e vestiario”.
CAMPAGNE DELLE DIVISIONI
Questa fu anche un’èra di considerevole opposizione all’opera di predicazione del Regno. Nel 1928 il popolo di Geova testimoniava la domenica di casa in casa, e sorse l’immediata opposizione. Mentre negli anni trenta gli arresti aumentavano di numero, i testimoni di Geova erano falsamente accusati di cose come vendere senza licenza, disturbare la pace e violare le leggi sul riposo domenicale. La Società Torre di Guardia istituì un reparto legale per dare consigli, e per aiutare i proclamatori del Regno a difendersi in tribunale pubblicò una “Norma di procedura”. Quando le decisioni erano avverse si faceva appello.
Ma si faceva anche qualche altra cosa. Nel 1933 negli Stati Uniti 12.600 Testimoni si offrirono volontari per compiere speciali missioni con breve preavviso, andando a predicare in zone di opposizione civica. Furono organizzati in settantotto divisioni, essendo ciascuna divisione provveduta di un certo numero di auto con cinque lavoratori per auto, e si inviavano da 10 a 200 auto in un luogo dove c’erano difficoltà. Quando erano arrestati alcuni cristiani nel servizio di campo, questo era comunicato alla Società. Si rivolgeva un invito e la domenica dopo tutti i gruppi di auto di una divisione si riunivano in un luogo di raduno prestabilito, in genere in campagna, ricevevano istruzioni e assegnazioni di territorio e quindi “assediavano” la città come “locuste”, dando testimonianza all’intera comunità, a volte solo in trenta o sessanta minuti. (Riv. 9:7-9) Nel frattempo un comitato di fratelli visitava la polizia e le dava un elenco di tutti i Testimoni che predicavano lì quel giorno. Qualsiasi proclamatore del Regno arrestato durante la campagna doveva chiamare un certo numero telefonico appena arrivato al comando di polizia. Erano disponibili avvocati con il denaro della cauzione per farlo rilasciare.
Una campagna fu dapprima iniziata inviando sul territorio dieci auto di Testimoni, secondo Burnice E. Williams, Sr., che continua: “Dopo un po’ quelli che andarono nel territorio telefonarono dicendo che erano stati arrestati. Quindi furono mandate altre dieci auto finché il carcere fu pieno. Poi, dopo che il carcere fu pieno, noi arrivammo a sciami. Vedete, non avevano più posto per rinchiuderci. . . . dopo aver visto che eravamo decisi a lavorare il territorio, semplicemente si arresero così che potemmo andarvi e lavorarlo quando volevamo. Vincevamo sempre”.
Nicholas Kovalak, Jr., dice che i Testimoni si attendevano d’essere arrestati. “Quando la polizia ci arrestava e prendeva i nostri ‘oggetti di valore’, ogni Testimone aveva uno spazzolino da denti!” ricorda. “Il poliziotto domandava: ‘Perché tutti hanno uno spazzolino da denti?’ Tutti dicevamo: ‘Ci attendevamo d’essere arrestati e messi in prigione, perciò siamo venuti preparati!’ Essi alzavano le mani e dicevano: ‘A che serve?’ Sapevano di non poter intimidire i Testimoni o fermare la loro predicazione”.
Sebbene siano passati decenni da che si fecero quelle campagne dal 1933 al 1935, esse sono rammentate con piacere da quelli che vi presero parte. “In realtà”, dice John Dulchinos, “quelli furono anni emozionanti e i loro ricordi sono preziosi. Lo spirito di Geova ci rendeva intrepidi”.
BATTAGLIA RADIOFONICA
Nonostante la crescente opposizione, all’inizio degli anni trenta i testimoni di Geova dichiaravano intrepidamente il messaggio del Regno di casa in casa. Ma la buona notizia penetrò anche in milioni di case per mezzo della radio, con grande costernazione del clero. Internazionalmente, la Società Torre di Guardia impiegava allora 408 radiostazioni. Nella primavera del 1933 i cattolici degli Stati Uniti lanciarono una campagna nazionale diretta da cardinali, vescovi e sacerdoti. Il suo obiettivo? “Escludere Rutherford dai programmi radiofonici”.
Papa Pio XI proclamò il 1933 “anno santo”. Il 23 aprile 1933 il fratello Rutherford trasmise attraverso cinquantacinque radiostazioni la storica conferenza “Effetto dell’anno santo sulla pace e sulla prosperità”. In essa le vane speranze presentate al popolo dalla gerarchia cattolica romana erano bollate come una falsificazione della pace e sicurezza promessa per mezzo del regno di Dio. La stessa conferenza fu programmata per ritrasmetterla da 158 stazioni il 25 giugno 1933. In preparazione per quella radiodiffusione furono distribuiti di casa in casa cinque milioni di foglietti d’invito. La reazione della gerarchia fu accanita e intensa. L’intimidazione cattolica aumentò, e alcuni direttori di radiostazioni si rifiutarono di trasmettere ulteriormente i programmi della Torre di Guardia.
Verso la fine del 1933 e l’inizio del 1934 il popolo di Geova fece circolare in tutta la nazione una petizione che protestava contro queste azioni dei cattolici. Indirizzata al Congresso, essa portava infine la firma di 2.416.141 persone. Il 4 ottobre 1934 J. F. Rutherford comparve dinanzi alla Commissione Federale delle Comunicazioni. Egli citò particolari casi e statistiche che mostravano come la pressione cattolica aveva seriamente danneggiato la libertà di adorazione dei testimoni di Geova e l’impiego della radio nell’interesse del pubblico. Nonostante i fatti, dopo aver ricevuto la testimonianza, la Commissione Federale delle Comunicazioni fece poco. Pertanto i servitori di Geova fecero circolare negli Stati Uniti un’altra petizione. Pure indirizzata al Congresso, fu presentata nel gennaio del 1935 con 2.284.128 firme. La seconda petizione rimase inascoltata. I successivi sviluppi portarono infine alla diffusione di una terza petizione nazionale. I suoi 2.630.000 firmatari protestavano contro le azioni di intimidazione e boicottaggio e chiedevano un dibattito pubblico fra un alto rappresentante della Chiesa Cattolica Romana e il giudice Rutherford. Lavorando con questa petizione, Leonard U. Brown, Sr., dice che trovò molti cattolici che si dichiararono felici di udire questo dibattito”. La petizione fu presentata alla Commissione Federale delle Comunicazioni in 2 novembre 1936, ma essa pure rimase inascoltata.
Benché nessun ecclesiastico cattolico volesse dibattere con Rutherford, nel 1937 la Società pubblicò l’opuscolo intitolato “Scoperti”. Esso presentava le basilari dottrine della Bibbia, in particolar modo a confutazione dei falsi insegnamenti cattolici. Mentre il padrone di casa seguiva con la pubblicazione, un Testimone faceva ascoltare con un fonografo portatile la serie di dischi “Smascherati” incisi dal fratello Rutherford. Con l’ausilio dell’opuscolo di domande Studio modello N. 1 si poteva tenere uno studio biblico. Riguardo a ciò, Melvin P. Sargent scrive: “Fui invitato a portare questa serie nella casa di un uomo ed egli invitò agli studi tre altre coppie di suoi parenti. Ci vollero diverse settimane per considerare questo e altri soggetti, come ‘Religione e cristianesimo’. Delle otto persone che assisterono, sei fecero la loro dedicazione a Geova”.
Dopo il 31 ottobre 1937 il popolo di Geova si ritrasse volontariamente dalle radiodiffusioni commerciali. In successive occasioni il presidente della Società pronunciò conferenze pubbliche a una rete di radiostazioni, e, naturalmente, la WBBR continuò a funzionare alla gloria di Dio. Ma dalla fine del 1937 in poi fino agli anni quaranta si fece accresciuto uso del fonografo portatile e delle incisioni di discorsi biblici per portare il messaggio del Regno alle case di milioni di persone.
CHI FORMA LA “GRANDE MOLTITUDINE”?
Tra i testimoni di Geova questa era stata per anni una scottante domanda. Per molto tempo essi avevano considerato la “grande moltitudine” (“grande folla”, NM) come una classe spirituale secondaria che si sarebbe associata in cielo agli unti 144.000 come damigelle d’onore o “compagne” di questa Sposa di Cristo. (Sal. 45:14, 15; Riv. 7:4-15; 21:2, 9) Oltre a ciò, sin dal 1923 le “pecore” della parabola di Gesù della pecore e dei capri furono identificate come un’attuale classe terrestre che sarebbe sopravvissuta ad Armaghedon entrando nel promesso nuovo ordine di Dio. (Matt. 25:31-46; Riv. 16:14, 16) Il volume del 1931 Rivendicazione (Libro I) identificava le persone segnate sulla fronte per la preservazione (Ezec., cap. 9) come le “pecore” della parabola di Gesù. Nel 1932 si concluse che questa attuale classe delle “pecore” era stata prefigurata da Gionadab, compagno di Ieu. Solo nel 1934 fu reso chiaro che questi “Gionadab” con speranze terrestri si sarebbero dovuti “consacrare”, o entrare in una dedicata relazione con Geova, ed essere battezzati. Ma l’identità della “grande moltitudine” a cui fa riferimento il capitolo 7 di Rivelazione era ancora compresa come in precedenza.
Le incertezze sulla “grande moltitudine” furono eliminate quando il fratello Rutherford considerò questo soggetto durante l’assemblea che i testimoni di Geova tennero dal 30 maggio al 3 giugno a Washington, nel Distretto di Columbia. In quel discorso fu scritturalmente mostrato che la “grande moltitudine” era sinonimo delle “altre pecore” del tempo della fine. Webster L. Roe ricorda che in un momento culminante J. F. Rutherford chiese: “Tutti quelli che hanno la speranza di vivere per sempre sulla terra sono pregati di alzarsi in piedi”. Secondo il fratello Roe, “si alzò più di una metà dell’uditorio”, e l’oratore allora disse: “GUARDATE! LA GRANDE MOLTITUDINE!” “In principio ci fu un silenzio”, ricorda Mildred H. Cobb, “quindi una gioiosa acclamazione e l’applauso fu lungo e scrosciante”.
Presto il congresso terminò, ma aveva dato inizio a qualche cosa, a una ricerca. “Con entusiasmo crescente e rinnovata spiritualità tornammo ai nostri territori per cercare quelle persone simili a pecore che dovevano ancora essere radunate”, dice Sadie Carpenter.
Dopo il congresso del 1935 alcuni che all’osservanza del Pasto Serale del Signore prendevano precedentemente il pane e il vino emblematici smisero di prendervi parte. Perché? Non a causa di infedeltà, ma perché ora comprendevano che le loro speranze erano terrestri, non celesti. E mentre negli anni precedenti le pubblicazioni della Società erano state preparate primariamente per gli unti seguaci di Gesù, dal 1935 in poi La Torre di Guardia e altre pubblicazioni cristiane provvidero cibo spirituale per il beneficio sia della classe degli unti che dei loro compagni che avevano prospettive terrestri.
FATE RISUONARE LA VERITÀ!
Durante gli anni trenta, nella loro ricerca di quelli simili a pecore, i proclamatori del Regno usarono apparecchi fonografici. Henry Cantwell ce ne parla, dicendo: “Nel 1933, mentre la Società cominciava ad espandere l’opera di predicazione, furono prese disposizioni per presentare incisioni delle conferenze del fratello J. F. Rutherford in tutte le parti del paese. Per far questo la Società produsse quelli che erano chiamati apparati fonoriproduttori. Questi erano grandi grammofoni a molla con un fonorivelatore elettrico, un amplificatore e un altoparlante azionati da batterie. . . . Avevamo una varietà di queste registrazioni. Alcune erano in se stesse complete; altre richiedevano due o quattro dischi per completare una conferenza. Avevamo dunque discorsi di 15 minuti, di 30 minuti e di un’ora. In questo modo potevamo tenere adunanze pubbliche nei diversi territori che lavoravamo”.
Spiegando ulteriormente quest’opera, Julia Wilcox scrive: “Prima trovavamo una casa, o a volte un edificio pubblico, un vecchio fienile o anche una chiesa, in cui potevamo far ascoltare un discorso di un’ora. La maggior parte del giorno si trascorreva poi andando di casa in casa ad annunciare il discorso, disponendo di tornare a prendere quelli che non avevano nessun mezzo di trasporto”.
Durante una serie di dodici adunanze con registrazioni, lo stesso territorio fu percorso tre volte con la letteratura biblica e quattro volte con gli annunci. Manifesti nelle vetrine dei negozi e scritte sulle auto dei Testimoni pure annunciavano le adunanze. Si ottenevano eccellenti risultati e molti si riunivano in studi permanenti e perfino partecipavano all’opera di predicazione.
“La Società usò centinaia di questi dischi a 33 giri e 1/3 per trasmettere il messaggio del Regno”, narra Ralph H. Leffler, che inoltre osserva: “Molti furono usati dalle auto e dagli autocarri acustici. . . . Le parole ‘Messaggio del Regno’ si vedevano ai lati di molte trombe e, naturalmente, questo era il tema. Su e giù per le vie e in aperta campagna si udiva il messaggio. . . . A volte fermavamo l’auto acustica in cima a una collina che dominava una cittadina nella valle sottostante e quando la serata era calma il suono si poteva udire a chilometri di distanza”.
Esprimendo i suoi ricordi, Henry A. Cantwell dichiara: “Noi andavamo nella zona, suonavamo alcuni dischi di musica per attirare l’attenzione, facevamo un breve annuncio al microfono e poi facevamo sentire uno dei discorsi. Annunciavamo poi che qualcuno sarebbe venuto alle loro porte per presentare ulteriori informazioni a quelli che lo desideravano”. C’erano anche battelli acustici, e il modo di usarli era simile.
Il servizio acustico reso dai testimoni di Geova non era comunque senza i suoi oppositori. Per esempio, Lennart Johnson scrive:
“In una località dei sobborghi dell’11ª Strada a sud di Rockford [nell’Illinois] a una persona non piacque l’opera con l’auto acustica né il messaggio del Regno. Sopraffatta da incontrollabile emozione, questa donna si mise con la sua auto accanto all’auto acustica e, come per sovrastare le parole dell’oratore, suonò a tutto volume la tromba della sua auto per tre o quattro minuti. L’unico risultato fu che la sua batteria si scaricò, com’era mostrato dal fatto che il suono del claxon diveniva sempre più debole”.
D’altra parte, alcune esperienze avute con l’auto acustica furono di carattere umoristico. “In principio alcuni si spaventavano”, osserva Julia Wilcox, aggiungendo: “Potevano essere a lavorare in aperta campagna molto lontano dall’auto acustica, e dicevano che era come una voce venuta dal cielo che parlava di Dio. Perfino udimmo che alcune famiglie lasciarono il lavoro del podere e tornarono a casa pensando che fosse giunto il giorno del giudizio”.
CARICATE IL FONOGRAFO!
Per anni il fonografo portatile ebbe una parte importante nella predicazione del Regno. Significativo per lo sviluppo di quest’opera fu il congresso generale che i testimoni di Geova tennero dal 15 al 20 settembre 1937 a Columbus, nell’Ohio. Elwood Lunstrum ci fa su quella riunione questo commento:
“A quell’assemblea si fece vedere come compiere l’opera usando alle porte il fonografo portatile. In precedenza portavamo già con noi il fonografo nel servizio, ma l’avevamo usato solo quando eravamo invitati a entrare. . . .
“Al congresso di Columbus fu prestabilita un’organizzazione di ‘pionieri speciali’ per promuovere l’uso del fonografo alle porte e la successiva opera con le persone interessate (allora chiamata per la prima volta ‘visite ulteriori’) e gli studi biblici secondo una disposizione chiamata ‘studio modello’”.
Subito dopo quell’assemblea circa 200 pionieri specialmente scelti in tutti gli Stati Uniti furono mandati in grandi città dove erano già congregazioni del popolo di Dio. Muniti di fonografo portatile, questi proclamatori in servizio continuo si misero all’opera. Subito i testimoni di Geova in genere si abituarono al fonografo e in soli due anni si dovettero fabbricare a Brooklyn, nello stabilimento della Società, più di 20.000 fonografi. Anche allora, la richiesta superò la fornitura mentre migliaia di proclamatori del Regno usavano il fonografo per far risuonare a tutti la verità!
Con l’andar del tempo i fonografi impiegati dagli stessi proclamatori del Regno subirono cambiamenti. Verso il 1934 c’era un modello forte e utilitario con motore a molla e spazio per portare diversi dischi. Con 6 dischi pesava nove chili e mezzo. I proclamatori vi facevano un buon esercizio fisico. Circa due anni dopo la Società ne ebbe uno più leggero. Al congresso del 1940 fu quindi presentato un nuovo fonografo di tipo verticale. Progettato e costruito dai fratelli nella sede principale della Società, il fonografo funzionava in posizione eretta. Aveva perfino il posto per mettervi le pubblicazioni e forse una piccola colazione. Questo modello facilitò grandemente l’opera di predicazione di casa in casa.
Ora immagina di essere nel servizio di campo come proclamatore del Regno circa tre decenni fa. “Quando il padrone di casa apriva la porta, dicevamo: ‘Ho per lei un messaggio’. Si abbassava la puntina e usciva la voce tonante del fratello Rutherford”, ricorda L. E. Reusch. “Alla fine del messaggio”, osserva Angelo C. Manera junior, “l’oratore menzionava il libro che presentavamo e quanto costava. Quindi offrivamo il libro e se c’era interesse lo collocavamo”. “Non eravamo mai sgarbati”, commenta George L. McKee, “ma eravamo sicuri che tutti avevano bisogno di udire la buona notizia del Regno”.
L’opera col fonografo non si compiva senza opposizione. Ernest Jansma ci racconta: “Ci furono casi nei quali ad alcuni fu letteralmente e malvagiamente sfasciato il fonografo sotto i loro occhi. Quello di altri fu spietatamente gettato via fuori della veranda. Nel Middle West un fratello stette accanto a un contadino adirato che con un fucile da caccia sparava al suo apparecchio fino a farglielo scomparire, e udì poi fischiare le pallottole sopra la sua auto mentre abbandonava la scena. In quei giorni erano cattivi e religiosamente fanatici”. Amelia ed Elizabeth Losch narrano che in un’occasione facevano sentire il disco “Nemici” a una folla sulla veranda di una certa casa. Quando il discorso finì, una donna prese il disco dall’apparecchio e lo ruppe, dicendo: “Non potete parlare in questo modo del mio papa!”
Nonostante l’opposizione, l’opera col fonografo continuò. Negli anni quaranta, si fece sempre meno uso di questo strumento nel servizio di campo. Dopo il 1944 questa campagna di predicazione col fonografo che era durata un decennio cominciò a essere sostituita dalla testimonianza orale alle porte.
Fra gli strumenti impiegati negli anni passati per dare testimonianza ci fu la cartolina di testimonianza introdotta nel 1933 e usata per buona parte degli anni quaranta. John ed Helen Groh spiegano: “I proclamatori della buona notizia non erano così numerosi come lo sono oggi e non erano così bene addestrati. Per avere nella nostra opera un ausilio e percorrere meglio il territorio, usavamo quella che era nota come cartolina di testimonianza. Si trattava di brevi sermoni stampati che le persone erano invitate a leggere. Se si rifiutavano di leggerla, o si annoiavano perché non avevano gli occhiali a portata di mano, dicevamo loro il contenuto della cartolina.
UN ALTRO MODO DI ANNUNCIARE IL REGNO
Un’opera significativa che portò il popolo di Geova all’attenzione del pubblico, mentre annunciava il Re e il Regno, ebbe inizio a un congresso che si tenne nel 1936 a Newark, nel New Jersey. Fu ulteriormente sviluppata nel 1938 in occasione di un’assemblea tenuta a Londra, in Inghilterra. Anni dopo, fu data a quest’opera la dignità che meritava chiamandola marcia d’informazione. Ripensando al congresso di Newark del 1936, Rosa May Dreyer osserva: “Per annunciare il discorso pubblico si impiegavano uomini sandwich con cartelli pubblicitari che venivano appesi alle spalle, uno davanti e uno dietro. [Si chiamavano “sandwich” perché il proclamatore si trovava fra i due cartelloni]. Si distribuivano anche biglietti d’invito”.
Durante il congresso di Londra del 1938, per suggerimento di J. F. Rutherford, alcuni nelle marce d’informazione innalzavano su bastoni cartelli contenenti pensieri molto stimolanti. In parte, A. D. Schroeder (che allora aveva la sorveglianza della filiale in Inghilterra) ci narra:
“. . . La sera successiva il fratello Knorr e io conducemmo la prima spettacolare sfilata che divenne lunga nove chilometri e mezzo, con quasi mille fratelli che marciavano attraverso il centro commerciale di Londra. Uno sì uno no di quelli che partecipavano alla marcia portavano il cartello ‘Affrontate i fatti’ [che annunciava il discorso pubblico che sarebbe stato pronunciato nella Royal Albert Hall], mentre i successivi portavano la scritta ‘LA RELIGIONE È UN LACCIO E UNA TRUFFA’. Oh, quale spettacolo ci fu quella sera!
“La mattina dopo il fratello Rutherford mi chiamò nel suo ufficio per fare un rapporto di ciò che era accaduto. Riferii che aveva suscitato molta attenzione, che molti ci avevano gridato: ‘Comunisti’. Quindi rifletté per alcuni minuti, scribacchiando con la sua penna. Staccò e mi porse un altro foglio di carta, su cui era scritto: ‘SERVITE DIO E CRISTO IL RE’. Mi chiese se pensavo che mettendo una tale espressione su un terzo cartello non avremmo neutralizzato quella reazione ostile della sera prima. Dissi: ‘Sì’. Egli ordinò dunque di stampare questa espressione e di usarla due sere dopo per la successiva sfilata. Facemmo questo con eccellenti risultati. Conformemente, in questo modo prima dell’assemblea, che si tenne dal 9 all’11 settembre, facemmo diverse rimarchevoli sfilate con i tre cartelli alternati. Siccome il governo britannico ci aveva negato per anni l’uso della radio per i nostri programmi e per i nostri annunci istruttivi, questo metodo delle sfilate risultò efficacissimo per avvertire il pubblico”.
Per Gladys Bolton, le marce d’informazione furono “l’opera più difficile di tutte”. Ella inoltre dice: “Ciascun cartello aveva una scritta diversa, ma quella che risalta nella mia mente è ‘La religione è un laccio e una truffa’! Oh, come piaceva al clero!” Circa il cartello “La religione è un laccio e una truffa”, Ursula Serenco osserva: “Questo era il tempo in cui non facevamo la distinzione fra ‘religione vera’ e ‘religione falsa’; tutta la religione nel suo insieme era cattiva. La vera la chiamavamo ‘adorazione’, mentre la falsa era ‘religione’”.
A volte c’era aperta ostilità alle marce d’informazione. “In alcune città come Pittston [in Pennsylvania] non fummo accolti in modo ospitale”, dice John H. Sovyrda. “Molti ci sputavano addosso, ci dicevano ogni sorta di parolacce e ci chiamavano comunisti. Ci lanciavano contro oggetti, e alcuni ci colpivano perfino coi pugni”.
Perché, allora, i testimoni di Geova facevano queste marce d’informazione? “Per lo più perché ritenevamo importante far conoscere al popolo i fatti riguardo alla falsa adorazione e all’opposizione manifestata contro la nostra opera cristiana”, osserva Charles C. Eberle. Angelo C. Manera junior commenta: “Consideravamo ogni nuovo aspetto del servizio che ci veniva indicato di compiere come un altro modo di servire Geova, un altro modo di provargli la nostra lealtà, come un’altra prova della nostra integrità, ed eravamo ansiosi di mostrarci volenterosi di servirlo in qualsiasi modo chiedesse”.
Grant Suiter ci rammenta che dopo l’ottobre 1939 si smisero le marce d’informazione in seguito a un annuncio ne La Torre di Guardia, ma aggiunge: “Questo insolito ed efficace mezzo di richiamare l’attenzione di molte persone sul ministero dei testimoni di Geova fu unico nel suo tempo. Sia il suo termine che il suo uso mostrano che Geova dirige l’opera. In questa tarda data [gli anni settanta] si compiono dimostrazioni pubbliche di ogni specie, ma noi non vi partecipiamo in nessun modo, né alcuna cosa che facciamo può confondersi con tali dimostrazioni”.
DIVULGATA LA “VERA SAPIENZA” PER MEZZO DELLE RIVISTE
I proclamatori del Regno avevano eccellenti opportunità di contribuire al radunamento della “grande folla” e alla divulgazione della vera sapienza offrendo nella loro predicazione di casa in casa abbonamenti a La Torre di Guardia e a Consolazione. Durante la prima campagna di abbonamenti a Consolazione, in aprile, maggio e giugno 1938, si ottennero negli Stati Uniti 73.006 nuovi abbonamenti. La prima campagna annuale di abbonamenti a La Torre di Guardia ebbe luogo dal gennaio al maggio 1939, allorché nei soli Stati Uniti i testimoni di Geova ottennero oltre 93.000 nuovi abbonamenti.
Ma La Torre di Guardia e Consolazione dovevano ancora imporsi all’attenzione del pubblico in modo speciale. “La vera sapienza” avrebbe virtualmente ‘gridato forte nelle strade’. (Prov. 1:20) Come? Per mezzo dell’opera delle riviste nelle vie, che cominciò nel febbraio 1940. Svolgendo questa attività, i servitori di Geova si posero agli angoli delle vie frequentate, portando a tracolla apposite borse su cui erano scritti il titolo di questi due periodici e la contribuzione suggerita, cinque centesimi la copia. Tenendo in alto Consolazione, il proclamatore del Regno diceva ad alta voce: “Pubblica i fatti che nessun’altra rivista osa stampare”. Altre espressioni includevano: “Smaschera la truffa religiosa” e “La Torre di Guardia spiega il governo teocratico”. I proclamatori erano sollecitati ad essere moderati nelle espressioni e a mantenere una condotta dignitosa nelle vie. È inutile dire che i passanti erano attratti e molti reagivano favorevolmente.
Vorreste sapere come venne l’idea di fare l’opera con le riviste nelle vie? S. E. Johnston ricorda che nel 1939 la Società scrisse a tutti i servitori di zona (precursori degli odierni sorveglianti di circoscrizione) chiedendo loro di provare diversi modi di mettere La Torre di Guardia e Consolazione nelle mani delle persone. Il fratello Johnston pensò ai ragazzi che facevano gli strilloni dei giornali con borse a tracolla. “Perché non provare qualche cosa del genere?” ragionò. Dave ed Emma Reusch acconsentirono di fare borse per le riviste e la loro figlia, Vera Coates, vi stampava in serigrafia a colori le scritte “La Torre di Guardia da una parte e Consolazione dall’altra”. Quando il fratello Johnston visitò la piccola congregazione di Concord, in California, un gruppo fece con lui testimonianza nelle vie. Egli scrive: “La settimana seguente i Reusch ci fecero altre borse per le riviste, e questa volta facemmo la prova nelle vie dei negozi di Oakland. Alcuni fratelli in principio erano un po’ timidi, ma l’opera nelle vie prese piede e cominciammo a ricevere da altri gruppi [congregazioni] ordinazioni di borse per le riviste. A questo punto feci il mio rapporto alla Società mandando un campione di borsa . . . La Società mi scrisse ringraziando me e tutti noi per l’esperimento e dicendo che presto avrebbero fatto l’annuncio nell’Informatore. L’annuncio fu fatto”.
La Società prese disposizioni per provvedere borse per le riviste. Nicholas Kovalak, Jr., ci narra: “I proclamatori della congregazione di Passaic, nel New Jersey, ebbero il privilegio di fare le borse per le riviste per conto della Società. Noi tagliavamo la stoffa e cucivamo le borse per le riviste. Il sabato e la domenica tutti quelli che erano capaci e si offrivano volontari si riunivano nella fabbrica di pantaloni del fratello Frank Catanzaro e avevano il privilegio di cucire le borse per le riviste per i nostri fratelli in tutto il paese. . . . la Società faceva la stampa. Così ogni volta che vedevamo una borsa per le riviste pensavamo di avere avuto una piccola parte nell’annuncio del regno di Geova”.
Che cosa accadeva nel febbraio del 1940 quando ci si presentava per la prima volta all’angolo di una via con La Torre di Guardia e Consolazione? Peter D’Mura risponde: “Come ricordo bene il 1º febbraio 1940! . . . In che modo saremmo stati accolti? Quale sarebbe stata la reazione dei nostri vicini e concittadini? Eravamo emozionati. Lo avremmo fatto per due ore. . . . Ci sorprendemmo! Mentre a voce alta pronunciavamo le appropriate espressioni e ci avvicinavamo alle persone, avemmo successo. Ciascuno di noi collocò molte riviste”.
Ricordando la reazione del pubblico, Grace A. Estep dichiara: “In principio ci fu una specie di sorpreso stupore misto a divertimento e talvolta a ira, e poi una gran quantità di imbarazzo mentre le persone si affrettavano da un lato all’altro della strada nello sforzo di schivare i vicini ai quali non volevano parlare e che tuttavia si vergognavano di ignorare. Comunque, dopo le prime settimane ci rinunciarono e facevano finta di essere assorti in conversazione o a guardare le vetrine dei negozi mentre passavano sotto le forche caudine delle due file di proclamatori nella via”.
In quei primi giorni mentre i servitori di Geova facevano l’opera con le riviste nelle vie scoppiava a volte la violenza delle turbe. Per esempio, H. S. Robbins ricorda una turba adirata che assalì lui e altri proclamatori del Regno mentre alcuni anni fa facevano l’opera con le riviste nelle vie di San Antonio, nel Texas. Accadde che i Testimoni non furono feriti, tuttavia ad essere arrestati furono loro, non gli assalitori. Il fratello Robbins aggiunge:
“Quando fummo rilasciati tornammo nella Sala del Regno per riorganizzarci e vedere ciò che potevamo fare in seguito. . . . Ci organizzammo e ritornammo a fare proprio lo stesso lavoro.
“Quando fummo tornati in città c’era un’‘edizione straordinaria’ e gli strilloni gridavano: ‘I testimoni di Geova sono cacciati dalla città’, e noi eravamo proprio lì di nuovo nelle vie. . . . Per certo non eravamo stati cacciati fuori della città e non ce ne saremmo andati”.
“ANZIANI ELETTIVI”
Nelle Scritture i servitori di Dio sono assomigliati a pecore che hanno Geova quale loro Pastore celeste. (Sal. 28:8, 9; 80:1; Ezec. 34:11-16) Oltre alla sua tenera cura, hanno l’aiuto e la guida del Pastore eccellente, Gesù Cristo, e anche l’assistenza di altri pastori entro la congregazione cristiana. (Matt. 25:31-46; Luca 12:32; Giov. 10:14-16; 1 Piet. 5:1-4) Dal decennio successivo al 1870 fino al 1932 gli uomini che di fra il popolo di Dio erano eletti nella congregazione all’incarico di anziani sorvegliavano gli studi biblici e le conferenze della congregazione. Gli uomini che nella congregazione erano eletti all’incarico di diaconi li assistevano. Secondo C. W. Barber, gli anziani “prendevano la direttiva nelle cose spirituali, conducevano le adunanze, pronunciavano discorsi e avevano la sorveglianza generale”, mentre i diaconi “erano impiegati come uscieri, avevano cura della disposizione dei posti e aiutavano in questioni di ordine materiale”.
Anziani e diaconi erano eletti ogni anno nella congregazione per alzata di mano dalle persone associate a ciascuna congregazione. “In quanto alla votazione”, spiega Herbert H. Abbott, “allora si pensava che in Atti 14:23 la parola greca resa ‘ordinati’ [Versione del Re Giacomo; ‘costituiti’, Traduzione del Nuovo Mondo] si riferisse all’alzata di mano e significasse dare il voto in quelle elezioni dei conduttori delle classi. [Si veda Atti 14:23, Rotherham]. Allora non sapevamo che era stata usata nel senso di nominare o designare dagli apostoli o dal corpo direttivo”.
“Che cosa determinava il grado spirituale di quelli che erano eletti per la sorveglianza della congregazione?” chiede Henry A. Rheb. In parte, egli risponde: “Ecco, prima di tutto, non si sceglieva nessun novizio, e questo era per certo scritturale. Prima dell’adunanza amministrativa si leggevano in I Timoteo 3:1-13 e in Tito 1:5-9 i requisiti per l’incarico”. “Quando l’elenco dei candidati era completato”, dice Edith R. Brenisen, “eravamo premurosamente ammoniti di considerare attentamente e in preghiera, alla luce della Bibbia, i requisiti e le capacità di ciascun candidato scelto, chiedendo la guida dello spirito santo nel prendere le nostre decisioni. . . . al tempo fissato ci radunavamo di nuovo per eleggere quelli che erano stati proposti”.
In alcuni luoghi durante l’elezione degli anziani sorgevano problemi. “La propaganda elettorale e la rivalità” sono ricordate dalla sorella Avery Bristow, che dice: “In alcune congregazioni questo era causa di divisioni e fazioni tra fratelli e sorelle e alcuni non parlavano nemmeno ad altri di un altro gruppo”. James Rettos osserva: “Alcuni perfino si adiravano grandemente se non venivano eletti”.
A volte sorgevano problemi in relazione col servizio di campo. Ursula C. Serenco scrive: “Tutto andò bene finché fu fatto l’annuncio che tutti dovevano prendere parte alla testimonianza di casa in casa con la letteratura e particolarmente all’opera di casa in casa la domenica, questo nel 1927. I nostri anziani elettivi si opposero e cercarono di scoraggiare l’intera classe dall’intraprendere alcuna parte di tale opera o dall’impegnarvisi. La classe cominciò a parteggiare per l’uno o per l’altro e cominciò a manifestarsi la divisione”. L’atteggiamento di alcuni anziani verso l’opera di predicazione di casa in casa fu motivo di seria preoccupazione. Così si poteva tener conto di quello specifico punto nelle votazioni annuali. Per esempio, secondo H. Robert Dawson, nel 1929 i candidati all’incarico di anziani e diaconi a Pittsburgh, in Pennsylvania, dovettero rispondere a questa domanda: “Sei disposto a partecipare all’opera di servizio?”
Secondo la sorella J. M. Norris, certi anziani avevano un senso di superiorità e volevano solo pronunciare discorsi. Ella aggiunge: “Altri criticavano gli articoli de La Torre di Guardia, non volendo accettarla più come canale impiegato da Dio per dispensare la verità, e cercando sempre di influire sul modo di pensare di altri”.
Non si dovrebbe però concludere che tutti gli anziani eletti avessero attitudine o spirito errato. Molti adempivano fedelmente le loro responsabilità come pastori cristiani del popolo di Dio. (1 Piet. 5:1-4) “Solo alcuni continuavano a porre pietre d’inciampo sulla via dell’opera di predicazione”, dice James A. Barton. Secondo Roy E. Hendrix, “molti di essi erano veramente studenti biblici dedicati, davvero testimoni di Geova”. Clarence S. Huzzey osserva: “Molti di questi anziani erano eccellenti fratelli cristiani maturi che si preoccupavano del benessere della congregazione”. Geova pasceva il suo popolo, ed egli si compiaceva di impiegare tali uomini per il beneficio dei suoi dedicati adoratori.
Gli “anziani elettivi” sorvegliarono per molti anni le attività della congregazione. Comunque, quando venne il 1932, ebbe luogo un temporaneo cambiamento. I componenti più anziani della famiglia Betel di Brooklyn ricordano ancora l’adunanza che tennero il mercoledì sera, 5 ottobre 1932, nella Sala Apollo di Brooklyn. Circa 300 componenti della congregazione di New York approvarono allora una risoluzione che pose fine nella città di New York all’elezione degli anziani. (Si veda La Torre di Guardia [inglese] del 1º settembre 1932, pagine 265 e 266, e anche l’edizione del 15 ottobre 1932, pagina 319). Quasi tutte le altre congregazioni smisero prontamente di eleggere gli anziani, approvando risoluzioni simili. Così l’anno 1932 vide la sostituzione degli “anziani elettivi” con un gruppo di maturi uomini cristiani chiamato “comitato di servizio”, eletto dalla congregazione per assistere il locale direttore del servizio che era stato nominato dalla Società Torre di Guardia.
La nuova disposizione istituita nel 1932 diede luogo ad alcuni problemi, e certuni lasciarono l’organizzazione. Comunque, la grande maggioranza delle congregazioni e quelli che vi erano associati accettarono con gratitudine questi aggiustamenti organizzativi.
ALTRI SVILUPPI NELLA STRUTTURA DELL’ORGANIZZAZIONE
Per molti anni solo i fratelli che erano unti seguaci di Gesù Cristo ricoprirono nella congregazione cristiana gli incarichi di responsabilità. Ma nel 1937 ci fu un cambiamento. Grant Suiter scrive: “In senso organizzativo ci fu di aiuto il consiglio apparso ne La Torre di Guardia (inglese) del 1º maggio 1937 secondo cui quelli che erano della classe di Gionadab [che avevano prospettive terrestri] potevano essere nominati nella congregazione a incarichi di servizio. . . . L’edizione (inglese) de La Torre di Guardia del 15 agosto indicò che i Gionadab potevano servire nei comitati di servizio e in incarichi simili in seno ai gruppi [congregazioni]”. Secondo La Torre di Guardia, “i Gionadab” potevano divenire “servitori di gruppo”, o sorveglianti che presiedevano, se non erano disponibili membri qualificati dell’unto rimanente. “Vediamo come Geova preparava il terreno in previsione del grande aumento che doveva ancora venire”, disse Norman Larson, aggiungendo: “A quelli che, come me, erano della classe terrestre, ciò aprì per certo nuovi orizzonti”.
“Nel 1938 ci fu nell’organizzazione un altro significativo sviluppo. Gli articoli de La Torre di Guardia (inglese) “Unità di azione” (15 maggio) e “Organizzazione (1º e 15 giugno) mostrarono che l’autorità di nominare i sorveglianti e i loro assistenti non apparteneva alle singole congregazioni. Si suggerì che in tutto il mondo le congregazioni considerassero una risoluzione presentata ne La Torre di Guardia; essa richiedeva che fosse “la Società” ad organizzare la congregazione per il servizio e a “nominarne i vari servitori”, cioè tutti quelli che avrebbero ricoperto localmente incarichi di responsabilità. (Si veda La Torre di Guardia [inglese] del 1938, pagine 169, 182, 183). La maggioranza delle congregazioni adottò questa risoluzione, e le poche che non l’adottarono persero presto la veduta spirituale e i privilegi che avevano avuti in relazione con il servizio del Regno.
“SALA DEL REGNO”
Geova, il celeste Pastore, prende per il suo popolo ricchi provvedimenti spirituali. Egli lo ciba principalmente per mezzo delle adunanze cristiane. (Ebr. 10:24, 25) Spesso i moderni servitori di Dio si sono riuniti in case private e in edifici pubblici presi in affitto. Ma nel 1914 E.V. nacque il regno celeste. A suo tempo, quindi, il popolo di Dio cominciò a chiamare i suoi principali luoghi di adunanze “Sala del Regno dei Testimoni di Geova”.
Secondo Domenico Finelli, la prima Sala del Regno fu costruita a Roseto di Pennsylvania, nel 1927, ed egli dice che “fu inaugurata con un discorso pubblico del fratello Giovanni DeCecca”. Ma fu dal 1935 in poi che il nome “Sala del Regno” divenne di uso generale. Quell’anno il presidente della Società Torre di Guardia, J. F. Rutherford, visitò le isole Hawaii e dispose di aprire un ufficio filiale a Honolulu. Si presero disposizioni per una sala di riunione in relazione con l’edificio della filiale. Questa sala fu chiamata “Sala del Regno”.
Dal 1935 in poi, i testimoni di Geova di vari luoghi hanno affittato edifici, li hanno adibiti a luoghi di riunione e li hanno usati come Sale del Regno. Spesso congregazioni hanno acquistato proprietà, rinnovato edifici o costruito nuovi locali perché vi si potessero riunire per studiare la Bibbia e adorare Dio. Non molto tempo fa W. L. Pelle osservò appropriatamente:
“Le Sale del Regno sono attraenti di fuori, accoglienti e pratiche di dentro. Inoltre, siccome sono di aspetto attraente, danno una tacita testimonianza oltre a far sentire ‘a proprio agio’ i nuovi interessati che vi entrano. La stragrande maggioranza del lavoro di costruzione e stata offerta dai nostri propri fratelli e dalle persone sinceramente interessate. Non siamo dovuti ricorrere a organizzazioni (del mondo del Diavolo) che concedono prestiti per le costruzioni. Il capitale e i beni rimangono proprietà del popolo di Geova. La stessa cosa fecero tanti anni or sono gli Israeliti per la ‘tenda nel deserto’. [Atti 7:44] Non molto tempo fa mi fu chiesto: ‘Perché chiamate il vostro edificio “Sala del Regno?”’ Risposi che il primissimo significato che dà il mio dizionario è questo: ‘Sala: edificio dedicato ad attività pubblica’. Le nostre Sale del Regno sono esclusivamente dedicate all’attività dell’Iddio Altissimo e del suo regno. Quindi non potrebbe esserci un nome più appropriato”.
IL SERVIZIO DI ZONA RAFFORZA IL POPOLO DI GEOVA
Mentre nei passati anni trenta quelli della “grande folla” affluivano sempre più numerosi nelle Sale del Regno, ebbe inizio un’attività prestabilita per rafforzare le congregazioni del popolo di Dio. (Riv. 7:9) Fu l’opera di zona, controparte dell’odierna opera di circoscrizione. Circa venti congregazioni di una certa parte del territorio formavano una zona. La Società nominava un servitore di zona per visitare ciascuna congregazione e in genere egli trascorreva con essa una settimana. Il suo scopo era di rafforzare la congregazione dal lato organizzativo e anche di aiutarla nell’opera di predicazione. Di tanto in tanto, le congregazioni di una zona si radunavano per un’assemblea di zona per ricevervi istruzione biblica e aiuto spirituale. Dalla sede principale della Società erano inviati servitori speciali per servire queste assemblee. L’opera di zona ebbe inizio il 1º ottobre 1938 e continuò fino al novembre 1941.
Edgar C. Kennedy mostra come i cristiani reagirono all’opera di zona, dicendo: “Il loro spirito era forte e il loro apprezzamento per le nostre visite era espresso in maniera amorevole. Tutti i gruppi [congregazioni] erano piccoli, ma si poteva vedere che si davano da fare. Poiché accettavano volontariamente le istruzioni teocratiche, amavano la verità, partecipavano con zelo al servizio in gruppo e compivano l’opera degli studi modello, si cominciarono a notare segni di crescita. Furono formati parecchi nuovi gruppi”.
“LA SALVEZZA APPARTIENE A GEOVA”
In quei giorni era per certo necessaria una forte organizzazione cristiana perché i testimoni di Geova erano oggetto di intensa persecuzione. Questa ebbe per lo più inizio nel 1935. Come mai? Ebbene, il lunedì 3 giugno al congresso di Washington, nel Distretto di Columbia, il fratello Rutherford rispose a una domanda sul saluto alla bandiera da parte dei ragazzi a scuola. Egli disse all’uditorio del congresso che salutare un emblema terreno, ascrivendo ad esso la salvezza, era un’infedeltà verso Dio. Rutherford disse che egli non l’avrebbe fatto.
H. L. Philbrick osservò che la risposta di Rutherford “dovette essere udita da alcuni giovani, poiché quando quell’autunno si aprirono le scuole all’improvviso furono pubblicati nei giornali di Boston articoli su un ragazzo di Lynn, nel Massachusetts, che all’inizio dell’anno scolastico si era rifiutato di salutare a scuola la bandiera. Si chiamava Carleton Nichols. Lo stesso giorno una fanciullina, Barbara Meredith, nella sua scuola a Sudbury, nel Massachusetts, si comportò allo stesso modo”. Ma questo caso non fu riportato dalla stampa, perché ella aveva un insegnante che era tollerante e non ne fece una questione.
Fu il 20 settembre 1935 che il giovane Carleton B. Nichols, Jr., si rifiutò di salutare la bandiera. All’avvenimento si fece pubblicità in tutto il paese. In qualità di presidente della Società Torre di Guardia, J. F. Rutherford fu interpellato dall’Associated Press che chiese una dichiarazione ufficiale riguardo alla veduta dei testimoni di Geova su questa questione. La dichiarazione fu fornita, ma la stampa non la volle pubblicare. Così, durante una trasmissione radiofonica nazionale il 6 ottobre 1935 Rutherford parlò sul soggetto “Saluto alla bandiera”. Questo discorso fu stampato nell’opuscolo di 32 pagine Lealtà, distribuito a milioni. In questa risposta alla stampa Rutherford mostrò che mentre i testimoni di Geova rispettano la bandiera, i loro obblighi biblici e la loro relazione con Dio proibiscono loro in maniera rigorosa di salutare qualsiasi immagine. Per i testimoni di Geova questo sarebbe un atto di adorazione contrario ai princìpi espressi nei Dieci Comandamenti. (Eso. 20:4-6) La risposta mostrò anche che i genitori cristiani sono primariamente responsabili di insegnare ai loro figli e che ai figli si deve insegnare la verità secondo l’intendimento e l’apprezzamento che i genitori hanno delle Sacre Scritture.
Mentre molte autorità scolastiche e insegnanti erano di mente aperta, altri agirono arbitrariamente ed espulsero dalla scuola i figli dei testimoni di Geova perché si rifiutavano di salutare la bandiera. Per esempio, il 6 novembre 1935 due fanciulli testimoni furono espulsi per questa ragione da una scuola pubblica di Minersville, in Pennsylvania. Il loro padre, Walter Gobitis, intentò causa alle autorità scolastiche del distretto scolastico di Minersville. La causa fu dibattuta nella Corte Distrettuale degli Stati Uniti del Distretto Orientale di Pennsylvania e fu decisa a favore dei testimoni di Geova. Quando questa decisione fu contestata, i Testimoni ottennero un giudizio favorevole anche nella Corte d’Appello di Circoscrizione. Ma la causa fu portata poi alla Corte Suprema degli Stati Uniti. Lì, nel giugno 1940, con una decisione di otto contro uno, la Corte revocò il giudizio favorevole, con conseguenze disastrose.
I cristiani furono perseguitati in un luogo dopo l’altro a causa del loro punto di vista biblico sul saluto alla bandiera. Per esempio, il 20 giugno 1940 una turba a cui si unirono alcuni poliziotti aggredì i testimoni di Geova durante un’adunanza biblica a Rockville, nel Maryland. Essendo riusciti a entrare nella Sala del Regno, il capo della turba alzò una bandiera e disse: “Vi do due minuti di tempo americano per salutare questa bandiera o qui ci sarà spargimento di sangue”. Sotir K. Vassil riferisce: “Per circa un minuto ci fu silenzio, quando tutto ad un tratto un uomo che era venuto all’adunanza per la prima volta, grandemente spaventato, saltò in piedi, salutò la bandiera e uscì fuori . . . Nessun altro salutò la bandiera. Scaduti i due minuti, il capo mi fece cadere ciò che avevo nelle mani e diede ordine alla turba di ‘rompere tutto’, sedie, e così via, e gli oggetti cominciarono a volare. I due poliziotti con le pistole ai fianchi stavano dentro con loro e io andai da loro e chiesi se potevano fare qualche cosa. Non aprirono nemmeno la bocca né intrapresero alcuna azione per fermare la turba”. La situazione peggiorò. “Cominciarono ad agire come un branco di demoni”, dice il fratello Vassil, “spingendoci e urtandoci fuori della sala. Continuavano a gridare: ‘Uccideteli! Uccideteli! Sono nazisti’. Alcuni bambini che erano nella sala cominciarono a piangere e alcuni della turba dissero di ‘gettare quei marmocchi fuori della finestra’. Letteralmente ci gettarono fuori dell’edificio e sulla strada e ora strillavano: ‘Cacciateli fuori della città! Cacciateli fuori della città!’”
In seguito, essendo sfuggito alla turba, il fratello Vassil si mise in contatto col servitore di zona, Charles Eberle, che immediatamente denunciò l’accaduto al procuratore generale degli Stati Uniti. Il giorno dopo la polizia federale cominciò a interessarsi della cosa. Alla fine ci fu la causa, e il fratello Vassil ci narra: “Dopo il processo, che fu deciso a nostro favore e alla gloria di Geova, il comune di Rockville mise un poliziotto a guardia della nostra Sala del Regno ogni volta che tenevamo un’adunanza così che non si verificasse un altro incidente del genere. Questa volta lo strumento usato da Satana per distruggere la nostra congregazione formata da poco e la Sala del Regno aveva fallito. — Isa. 54:17”.
Questo racconto è solo un esempio. Ci furono molti altri episodi. Per esempio, a Connersville, nell’Indiana, un avvocato dei Testimoni fu percosso e cacciato dalla città. I servitori di Dio sopportavano tale violenta persecuzione perché si attenevano strettamente alle Sacre Scritture e con coraggio sostenevano che la loro salvezza e la loro liberazione dai nemici e dai pericoli vengono non da qualche nazione, ma da Dio. In realtà, “la salvezza appartiene a Geova”. — Sal. 3:8; si paragoni American Standard Version.
SCUOLE DEL REGNO
L’obbligo di salutare la bandiera nelle scuole diede luogo all’espulsione di molti studenti che erano testimoni di Geova. Comunque, la Società Torre di Guardia aiutò i veri cristiani a provvedere istruzione ai loro figli. Sin dal 1935 si fece questo aprendo “Scuole del Regno” private. In queste, insegnanti qualificati di fra i testimoni di Geova dedicarono tempo ed energia, istruendo i figli dei Testimoni che erano stati espulsi dalle scuole pubbliche. Il popolo di Dio organizzò e finanziò queste scuole private in vari luoghi.
Una Scuola del Regno era situata a Lakewood, nel New Jersey. Secondo C. W. Erlenmeyer, che frequentò quella scuola, la Sala del Regno della congregazione di Lakewood era al pianterreno, insieme all’aula scolastica, una cucina e il refettorio. Le stanze da letto delle ragazze erano al primo piano e quelle dei ragazzi al secondo. “Naturalmente”, dice il fratello Erlenmeyer, “in maggioranza eravamo lì a pensione e tutt’al più andavamo a casa solo nei fine-settimana. Quelli che abitavano più lontano andavano a casa ogni due settimane, e l’ultimo anno di scuola, a causa del razionamento della benzina in tempo di guerra, andavamo a casa ogni tre settimane”.
Essendoci molto lavoro da fare, erano disponibili un cuoco e una governante. Ma anche i ragazzi avevano le loro assegnazioni: aiutare in cucina, lavare e asciugare i piatti, portare fuori l’immondizia, eccetera. Si faceva una considerazione della quotidiana scrittura biblica alla tavola della colazione, e ogni giorno di scuola cominciava con mezz’ora di studio biblico. Così i ragazzi erano cibati spiritualmente. Per giunta, avevano opportunità di mettere in pratica ciò che imparavano andando nel servizio di campo il sabato e la domenica.
Un’altra Scuola del Regno fu istituita a Gates, in Pennsylvania. Lì insegnava Grace A. Estep, un’insegnante di scuola pubblica che era stata licenziata perché non faceva fare nella sua classe la dichiarazione di fedeltà e il saluto alla bandiera. La sorella Estep ricorda che il primo anno di scuola fu “tumultuoso”, essendoci “funzionari” di ogni sorta che cercavano di trovare qualche ragione per chiuderla. Inoltre ella afferma: “L’aula scolastica era spesso invasa da funzionari, scolastici e d’altro genere, allo scopo di trovare difetti o causare ulteriore molestia. Per di più tra molti della popolazione non mancava il fervore patriottico. Una volta si radunò una folla che voleva far saltare o incendiare la scuola e fece un’adirata dimostrazione contro il proprietario che ce l’aveva affittata. Ma poiché il proprietario era un uomo in vista nella città, e poiché non potevano immaginare come potevano far saltare la scuola senza far saltare il negozio del barbiere [nello stesso edificio], rinunciarono all’idea”. Infine il gruppo degli studenti aumentò, richiedendo un giardino d’infanzia, otto classi della scuola elementare e quattro della scuola superiore.
Quale esito avevano gli studenti nella Scuola del Regno per quanto riguarda la loro istruzione? Lloyd Owen, che insegnava in quella di Saugus, nel Massachusetts, riferisce: “Tenevamo un esame per vedere quanto avevamo fatto bene. Il più delle volte gli studenti erano di mezzo anno o di un anno intero più avanti rispetto al normale programma scolastico. . . . Esaminavamo gli studenti almeno due volte l’anno, e continuavano ad avere questa eccellente classificazione”.
Fra quelli che prendevano parte alle Scuole del Regno prevaleva uno spirito eccellente. “Gli amici erano proprio straordinari, e offrivano aiuto in tanti modi”, dice la sorella Estep. “Era una sorta di comunità, e la ‘comunità’ era composta di tutti quelli che in qualche modo avevano a che fare con le Scuole del Regno. Il mio cuore trabocca d’amore e di apprezzamento quando ripenso a tutte le cose meravigliose che i cari amici facevano in quei giorni, e il loro amore per Geova non conosceva limiti. E benché ci fosse poco denaro, provvedevano le cose necessarie al massimo del loro tempo e delle loro forze”.
LA CORTE SUPREMA REVOCA LA PROPRIA SENTENZA
L’8 giugno 1942, con cinque voti contro quattro, la Corte Suprema degli Stati Uniti prese una decisione contraria ai testimoni di Geova nella causa sulla tassa per la licenza di Jones contro Opelika. È interessante, comunque, che, mettendo da parte la loro opinione avversa, i giudici Black, Douglas e Murphy ritrattarono il voto che avevano dato nel 1940 nella causa di Gobitis riguardo al saluto alla bandiera. Allora l’avvocato della Società Torre di Guardia presentò una denuncia alla Corte Distrettuale degli Stati Uniti nel Distretto Meridionale dello Stato del West Virginia contro il Consiglio dell’Istruzione dello Stato del West Virginia. Perché? Per impedire l’applicazione della legge sul saluto obbligatorio alla bandiera. Una corte di tre giudici decise unanimemente a favore dei testimoni di Geova, ma il Consiglio dell’Istruzione dello Stato del West Virginia fece appello. Il 14 giugno 1943, giorno dell’anniversario della bandiera americana, la Corte Suprema degli Stati Uniti revocò la sua decisione sulla causa di Gobitis sostenendo (nella causa del Consiglio dell’Istruzione dello Stato del West Virginia contro Barnette) che il consiglio scolastico non aveva il diritto di espellere dalla scuola i figli dei testimoni di Geova che non salutavano la bandiera, negando loro l’istruzione.
Quella decisione revocò la sentenza della Corte Suprema nella causa di Gobitis. Sebbene ciò non ponesse fine a tutti i problemi inerenti alla presa di posizione cristiana sul saluto alla bandiera, le Scuole del Regno non furono più necessarie. Quindi per la prima volta dopo circa otto anni i figli dei testimoni di Geova poterono tornare nelle scuole pubbliche.
‘DIFESA E STABILITA LEGALMENTE LA BUONA NOTIZIA’
I cristiani testimoni di Geova, siano essi giovani o vecchi, si attendono d’esser perseguitati. Dopo tutto, Gesù disse ai suoi discepoli: “Sarete oggetto di odio da parte di tutti a motivo del mio nome”. (Matt. 10:22) “Infatti”, scrisse Paolo, “tutti quelli che desiderano vivere in santa devozione riguardo a Cristo Gesù saranno anche perseguitati”. (2 Tim. 3:12) A volte la persecuzione ha portato all’arresto di cristiani con false accuse, come quella di vendere senza autorizzazione o di disturbare la pace. In principio non si tennero statistiche, ma nel 1933 in tutti gli Stati Uniti furono riportati 268 arresti. Nel 1936 il numero era salito a 1.149. Indebitamente, i testimoni di Geova erano classificati come questuanti o venditori ambulanti, anziché come proclamatori del vangelo.
Tuttavia i testimoni di Geova non subirono arresti, processi e prigionia senza lottare. Essi adottarono la norma di fare appello contro le decisioni avverse delle corti. Con l’aiuto di Geova furono in grado di “difendere e stabilire legalmente la buona notizia”. — Filip. 1:7.
In poche pagine sarebbe impossibile narrare l’emozionante dramma e far rivivere le molte scene di intrepida lotta teocratica che i servitori di Geova condussero per ottenere la libertà di predicare. Ma possiamo ben cominciare con la furiosa “battaglia del New Jersey”. Il ‘primo colpo’ fu sparato nel 1928, quando alcuni servitori di Dio furono arrestati a South Amboy, nel New Jersey. Ma, in quello stato, Plainfield divenne il centro del campo di battaglia dei cattolici contro i Testimoni.
IL CASO DI PLAINFIELD
Considerata la preminenza che Plainfield ebbe riguardo alla persecuzione del popolo di Geova, J. F. Rutherford decise di tenervi un’adunanza pubblica sul soggetto “Perché in questo paese si pratica oggi l’intolleranza religiosa?” Col pretesto di proteggere il teatro, circa cinquanta poliziotti non invitati, non desiderati e non necessari intervennero a questa speciale riunione organizzata per il 30 luglio 1933. Senza dubbio erano lì su richiesta della gerarchia cattolica, che andava in cerca del modo di impedire l’adunanza e forse di eliminare l’oratore.
Arrivato al teatro, il fratello Rutherford nota che dietro le tende la polizia tiene due mitragliatrici puntate contro di lui e contro l’uditorio. Egli protesta, ma questo non fa spostare né i poliziotti né le loro armi. Essi dicono di aver ricevuto la ‘soffiata’ secondo cui ci sarà un tumulto e sono presenti per mantenere l’ordine. George Gangas dice che durante l’intero discorso l’atmosfera fu tesa. Verso la conclusione del discorso di Rutherford, egli fu specialmente scosso da queste dichiarazioni:
“Ma si vergognino i preti e gli ecclesiastici che hanno tramato e motivato la persecuzione dei testimoni di Geova allo scopo di mantenere il popolo nell’ignoranza della verità e di evitar d’essere essi stessi smascherati; si vergognino quei funzionari pubblici, che sono stati pronti e disposti a classificare i testimoni di Geova come egoistici venditori ambulanti e girovaghi, al fine di servire i propri interessi egoistici; si vergognino gli avvocati che esercitano la professione forense e, per timore di perdere qualche vantaggio personale, hanno ignorato la contesa e son venuti meno rifiutando di decidere giustamente la questione se si può impedire o no di predicare il vangelo del regno di Dio con l’approvazione e l’applicazione di ordinanze municipali dirette contro i venditori ambulanti e i girovaghi”.
Il fratello Gangas ammette: “Dicevo fra me: ‘Ora gli sparano! Ora lo arrestano!’ Ma, come dice l’introduzione dell’opuscolo (inglese) Intolleranza, ‘L’angelo di Geova si accampa tutto intorno a quelli che lo temono, e li libera’”. (Sal. 34:7) Nonostante la difficile situazione, il discorso del fratello Rutherford fu pronunciato senza incidenti. Fu accolto con entusiasmo, come lo fu l’opuscolo Intolleranza, stampato in seguito ed estesamente distribuito.
UN DITTATORE RICEVE UN MESSAGGIO DAI TESTIMONI
Non era solo negli Stati Uniti che i testimoni di Geova conducevano una battaglia per la libertà di parola e di adorazione. Nel giugno del cosiddetto “Anno santo” del 1933 il regime di Adolf Hitler confiscò la proprietà della Società Torre di Guardia a Magdeburgo e mise al bando le attività del popolo di Geova in Germania in quanto alle adunanze e alla distribuzione di letteratura, sebbene quell’ottobre la proprietà fosse restituita. Il 7 ottobre 1934 i Testimoni in Germania si radunarono in gruppi e, dopo aver fatto una solenne preghiera, inviarono per telegramma una protesta ai dirigenti del governo di Hitler. I servitori di Dio in altri paesi non rimasero, comunque, inoperosi.
“All’adunanza di servizio una sera del 1934, fummo invitati a essere la domenica alle 9 nel luogo di adunanza per qualche cosa di speciale”, ricorda Gladys Bolton. “Tutti erano emozionati! Di che cosa poteva trattarsi? La domenica mattina la casa era piena. L’oratore annunciò che le congregazioni dei testimoni di Geova in tutto il mondo si riunivano oggi per mandare a Hitler cablogrammi, tutti nello stesso tempo, chiedendogli di trattenersi dal perseguitare i testimoni di Geova in Germania”. Dopo aver pregato Geova, ciascun gruppo mandò il seguente cablogramma: “Governo di Hitler, Berlino, Germania. Il maltrattamento che fate ai testimoni di Geova sorprende tutte le persone buone della terra e disonora il nome di Dio. Astenetevi dal perseguitare ulteriormente i testimoni di Geova; altrimenti Dio distruggerà voi e il vostro partito nazionale”. Il messaggio fu firmato “TESTIMONI DI GEOVA” e vi si indicò il nome della città o del paese in cui era radunata la congregazione.
Quei telegrammi causarono molta agitazione, anche in alcuni uffici telegrafici degli Stati Uniti. “A Keysville, in Virginia, come in altri luoghi”, dice Melvin Winchester, “il telegrafista quasi svenne quando gli amici portarono il messaggio da trasmettere”.
Come reagì il regime nazista? La persecuzione dei testimoni di Geova fu intensificata. Ma in Germania e altrove il popolo di Dio era stato preparato per l’opposizione e le difficoltà che lo attendevano. Al tempo giusto, Geova aveva fatto in modo che ricevessero i consigli e l’incoraggiamento scritturali di cui avevano bisogno. Questi erano giunti verso la fine dell’anno 1933 per mezzo dell’articolo de La Torre di Guardia “Non li temete”. L’inimicizia della Chiesa Cattolica Romana fu smascherata, e l’articolo avvertì che l’opposizione avrebbe potuto portare alla morte alcuni fedeli servitori di Dio. Ma esortava il popolo di Dio a continuare a recare testimonianza al suo nome con intrepidezza e gioia, affinché potessero prendere parte alla rivendicazione di quel santo nome.
ASSISTENZA PER LA LORO DIFESA
Quei tempi misero alla prova la fede dei cristiani. Naturalmente, non ogni atto di aperta opposizione, e nemmeno ogni arresto, diede luogo a un processo legale. Ma molte volte i servitori di Geova si trovarono ad aver bisogno di aiuto per fare con successo una difesa nelle corti degli Stati Uniti. Per aiutare i proclamatori del Regno, la Società Torre di Guardia istituì un reparto legale nella sua sede principale di Brooklyn, in New York.
Pensando al passato, Robert E. Morgan ricorda: “Nelle nostre settimanali adunanze di servizio studiavamo la Norma di procedura preparata dalla Società, e ci sforzavamo di informarci sul modo di agire verso la polizia e i giudici che nel servizio di campo ci angariavano di continuo. Le nostre adunanze di servizio ci insegnavano come rispondere quando eravamo fermati dalla polizia, quali erano i nostri diritti di cittadini, e quali procedure non dovevamo mancare di seguire per stabilire una solida base per l’azione legale in difesa della buona notizia nell’eventualità che, se condannati, dovessimo fare appello alla corte superiore”.
“Nelle adunanze di servizio le dimostrazioni rappresentavano la procedura dal tempo dell’arresto alla conclusione del processo e all’archiviazione del caso”, ricorda Ray C. Bopp, aggiungendo: “Nella congregazione i servitori agivano come pubblico ministero e avvocato difensore, e alcuni ‘processi’ duravano settimane”.
ARRESTATI E MESSI IN CARCERE
L’assistenza legale provveduta dalla Società e l’eccellente addestramento alle adunanze di servizio aiutarono grandemente i servitori di Dio. Ma solo Geova stesso poteva rafforzarli per superare le difficoltà quando erano dietro le sbarre. Come disse Paolo: “Per ogni cosa ho forza in virtù di colui che m’impartisce potenza”. — Filip. 4:13.
I cristiani testimoni di Geova erano arrestati e messi in carcere a centinaia nei turbolenti anni trenta e quaranta. Riguardo ai problemi legali che il popolo di Geova incontrava in una zona, Homer L. Rogers dice: “La città di La Grange [in Georgia] aveva ideato un’ordinanza che impediva a chiunque di visitare una casa di La Grange per offrire al padrone qualsiasi pezzo di materiale stampato. Questa era rivolta contro i testimoni di Geova e fu applicata solo contro i testimoni di Geova”. Come poteva esserne certo? Gli abitanti della città attestavano che tutti gli altri materiali stampati erano distribuiti liberamente a La Grange senza ostacolo da parte delle autorità.
Il 17 maggio 1936 furono arrestati e messi in carcere a La Grange 176 Testimoni perché vi avevano predicato. Il giorno dopo le donne furono rilasciate, ma 76 uomini furono trattenuti quattordici giorni nella Prigione con campo recintato della Contea di Troup, a circa sei chilometri dalla città. I detenuti comuni erano legati l’uno all’altro in gruppi, ed erano effettivamente incatenati mentre lavoravano nelle strade dall’alba al tramonto. Secondo C. E. Sillaway, quando i Testimoni furono processati, furon dichiarati colpevoli e condannati a pagare un dollaro ciascuno o a trascorrere trenta giorni in carcere. Siccome il procuratore della città ordinò all’impiegato del comune di non firmare la richiesta per il riesame della causa, i fratelli persero il diritto d’appello e, il 28 maggio 1937, 57 di essi tornarono nel campo a scontare i trenta giorni di condanna. Nonostante la loro innocenza, questi Testimoni indossarono la tenuta da prigionieri, dovettero condividere nelle notti fredde una sola coperta in due e fare lavoro forzato nelle strade e altrove.
Molte furono le sofferenze di questi prigionieri. Tuttavia, ebbero anche l’opportunità di fare spiritualmente del bene. Il fratello C. E. Sillaway scrive: “Verso la fine dei nostri trenta giorni il mio gruppo e altri, dodici in tutto, fummo assegnati a un cimitero di persone di colore, isolato e quasi in campagna. Verso mezzogiorno giunse al cancello principale un corteo funebre e si fermò, mentre l’impresario delle pompe funebri si accostava a noi. Questa famiglia sembrava troppo povera per pagare al pastore il dovuto compenso per il funerale, per cui non era stato pronunciato né un sermone né una preghiera. Avrebbe uno di noi ministri detto alcune parole? Fu un privilegio parlare al piccolo gruppo di persone della vera condizione dei morti e della speranza della risurrezione. Essi non fecero caso alla tenuta da carcerati”.
Theresa Drake dice che la prima prova d’intolleranza contro il popolo di Dio l’ebbe all’inizio degli anni trenta allorché fu arrestata a Bergenfield, nel New Jersey. Ella continua: “Mi presero le impronte digitali la prima volta a Plainfield, nel New Jersey. Lì fui trattenuta una notte con 28 altre sorelle. Ci misero in una piccola cella e, poiché vi eravamo in 29, fu impossibile metterci a giacere per dormire. Infine ci portarono alla palestra nello stesso edificio dove ci diedero stuoie per poterci coricare. Ricordo che un poliziotto aprì la porta e guardando dentro verso di noi disse: ‘Come pecore condotte al macello’”.
Citando un altro caso, la sorella Drake scrive: “A Perth Amboy fummo arrestati e trattenuti dalle 10 alle 20. Fu allora che conobbi il fratello Rutherford. Egli venne per pagare la cauzione e far rilasciare 150 di noi che eravamo stati arrestati. Fummo tenuti in una grande stanza del tribunale. Di fuori, le persone prendevano i libri e le pubblicazioni dalle nostre auto e li gettavano in giro sul prato dinanzi al tribunale. Dietro l’edificio c’era una mezza dozzina di uomini che aspettava per prendere il fratello Rutherford. Essi lo minacciarono, ma non riuscirono a prenderlo perché all’uscita dal tribunale fu circondato da noi e poi entrò in fretta in un’auto che lo attendeva e che non era la sua”.
Delle città dell’Ohio e del West Virginia, Edna Bauer dice: “Molti amici erano fermati e portati al carcere con gli autocarri dei pompieri a sirene spiegate per richiamare rumorosamente l’attenzione sugli arresti che venivano fatti”. Spesso molti erano subito messi in carcere, senza considerazione per l’età. Per esempio, la sorella Bennecoff, moglie del fratello James W. Bennecoff, ricorda un episodio accaduto a Columbia, nella Carolina del Sud, “quando fummo arrestati e messi in carcere in 200. Il più giovane aveva sei settimane”.
Nel carcere le condizioni potevano essere molto angustiose. Earl R. Dale ricorda la sue ingiusta segregazione come cristiano a Somersworth, nel New Hampshire, e scrive: “Quella notte dormii, o cercai di dormire. La prigione non era troppo pulita. Di notte c’erano alcune creaturine che ci brulicavano addosso. Esse non piacevano a me, ma io piacevo a loro”. Nel 1941 il fratello R. J. Adair e sua moglie furono messi in carcere per settantotto giorni perché avevano predicato la buona notizia a Caruthersville, nel Missouri. La sorella Adair descrive il luogo della sua detenzione come una “prigione sotterranea”. Durante quel periodo di incarcerazione la salute della sorella Adair fu danneggiata. “Non fu una cosa piacevole dormire per settantotto giorni sul pavimento di cemento con una coperta e un cuscino”, ella ammette. “Ma la cosa importante era restare fedele a Geova”.
Benché negli Stati Uniti i testimoni di Geova fossero spesso messi in carcere perché avevano predicato il messaggio del Regno, questo non fece chiudere le loro labbra. Come prigionieri continuarono a dichiarare la buona notizia. Per esempio, Dora Wadams ebbe varie opportunità di predicare in carcere. Ecco ciò che ricorda di quanto accadde una volta, quando in un carcere di Newark, nel New Jersey, circolò la notizia del rilascio dei Testimoni: “Una notte, dopo essere stati chiusi a chiave nelle nostre celle, udimmo i prigionieri intorno a noi dire: ‘Domani quelli della Bibbia andranno via. Questo luogo non sarà mai più lo stesso. Sono come angeli mandati a visitarci’”.
IL LORO GIORNO IN CORTE
I testimoni di Geova erano pronti a difendere se stessi e l’opera che Dio aveva loro assegnata se il loro arresto avesse dato luogo a un processo. A volte non furono nemmeno difesi da avvocati. Per esempio, nel 1938 Roland E. Collier, associato alla congregazione di Orange, nel Massachusetts, ottenne il permesso di usare un’auto acustica nella vicina Athol. Egli e un altro fratello erano nell’auto acustica e facevano sentire il disco “Nemici” mentre altri proclamatori del Regno predicavano di porta in porta. Il fratello Collier fu arrestato e accusato di essere andato di casa in casa, benché in quell’occasione non vi fosse andato. Egli ci narra: “Attendemmo e ci preparammo con interesse per il processo. Studiai attentamente la Norma di procedura pubblicata dalla Società per prepararci a tali eventualità. Il giorno del processo i fratelli vennero nella sala d’udienza per farmi coraggio. Io seguii la dovuta procedura giudiziaria indicata dalla Società fino al punto di interrogare in contraddittorio il capo della polizia. Quando alla fine del dibattimento erano state udite tutte le prove, fui dichiarato non colpevole e i giornali riportarono un titolo che diceva: ‘CITTADINO DI ORANGE PREDICA E NON VA IN PRIGIONE’”.
Alcuni avvocati che non erano testimoni di Geova lavorarono strenuamente per difendere il popolo di Dio. Spesso, però, avvocati che erano Testimoni difesero dinanzi alle corti i loro conservi credenti. Fra questi fu Victor Schmidt. Sua moglie Mildred fra l’altro dice: “Dopo la decisione contraria della Corte Suprema degli Stati Uniti sul caso della bandiera, si riversò sui nostri fratelli quella che sembrò come una valanga di turbe e arresti in molti luoghi presso Cincinnati [nell’Ohio]. Poiché mio marito non guidava l’auto, fu necessario che io l’accompagnassi in questi vari luoghi. Per un certo tempo dovemmo andare quasi ogni giorno in un posto diverso. Perciò dovetti smettere di lavorare coi pionieri. . . . Victor aveva grande fede in Geova e questo mi rafforzava in modo da avere una fede simile. Mentre ci avvicinavamo alle città in cui doveva rappresentare i fratelli dinanzi alla corte, mi faceva accostare l’auto al margine della strada e pregava Geova di aprirgli la via perché potesse aiutare in qualche modo i fratelli e, se era volontà di Geova, di darci benignamente protezione e aiuto per non cedere mai al timore degli uomini. Molte volte vedemmo la prova della vigorosa potenza delle forze angeliche di Geova che operava in nostro favore!”
DINANZI ALLA CORTE SUPREMA DEGLI STATI UNITI
Varie cause che implicavano i testimoni di Geova giunsero infine alla Corte Suprema degli Stati Uniti. Una fu quella di Lovell contro la città di Griffin. Sebbene i servitori di Dio fossero stati spesso arrestati per aver predicato la buona notizia a Griffin, in Georgia, in un’occasione un certo numero di essi fu arrestato per supposta violazione di un’ordinanza della città che proibiva “la pratica di distribuire . . . letteratura di qualsiasi specie, . . . senza aver prima ottenuto un permesso scritto dall’amministratore della città di Griffin”. Il fratello G. E. Fiske commenta: “C’erano diversi fratelli alti più di un metro e ottanta; gli agenti chiesero se erano disposti a lasciare che uno di loro fosse preso per rappresentare il gruppo, e i nostri sorveglianti acconsentirono. Quindi presero una sorella piccola e magrolina pensando che fosse una facile preda. Ma lei [Alma Lovell] aveva studiato la Norma di procedura . . . Nessuno degli uomini era preparato come questa piccola sorella, e quando fu dibattuta la causa, ella parlò alla corte per oltre un’ora, dando una meravigliosa testimonianza. Comunque, il giudice non le prestava nemmeno interesse e teneva i piedi appoggiati sulla scrivania. Quando ella si mise a sedere, il giudice tiro giù i piedi e disse: ‘Ha finito?’ Ella disse: ‘Sì, vostro onore’. Al che egli li dichiarò tutti colpevoli. L’avvocato della Società fece immediatamente appello”. Il 28 marzo 1938 la Corte Suprema sostenne unanimemente che l’ordinanza in questione non era valida.
Il 26 aprile 1938, mentre era impegnato a predicare il Regno, il testimone cristiano Newton Cantwell fu arrestato con i suoi due figli minorenni nell’atto di far ascoltare il disco “Nemici” e di distribuire il libro dallo stesso nome. La causa fu portata dinanzi alle corti del Connecticut in seguito alla denuncia di due cattolici romani. Furono imputati di presunto disturbo della pace e anche di supposta violazione di una legge del Connecticut che proibiva di sollecitare l’elargizione di denaro per opere di carità o per cause religiose senza l’approvazione del segretario del consiglio statale di salute pubblica. Ne seguì la condanna nelle corti del Connecticut, e R. D. Cantwell scrive: “La Società fece appello e la causa andò alla Corte Suprema degli Stati Uniti . . . la condanna fu revocata e la legge del Connecticut che richiedeva un permesso per offrire dietro compenso letteratura religiosa, o per accettare offerte per una causa religiosa, fu trovata incostituzionale com’era stata applicata ai testimoni di Geova. Un’altra vittoria del popolo di Geova!”
Ma l’8 giugno 1942 i testimoni di Geova persero un’importante causa alla Corte Suprema degli Stati Uniti per una decisione di cinque contro quattro. Fu la causa di Jones contro la città di Opelika. Questa causa concerneva l’opera con le riviste nelle vie e suscitò la questione se Rosco Jones era ritenuto giustamente colpevole di aver violato un’ordinanza di Opelika, in Alabama, per aver “venduto libri” senza aver ottenuto un’autorizzazione e pagato la tassa richiesta.
UN “GRAN GIORNO” PER IL POPOLO DI DIO
Venne poi il 3 maggio 1943. Potrebbe ben chiamarsi un “gran giorno” per i testimoni di Geova. Perché? Perché dodici cause su tredici furono allora decise a loro favore. Notevole fu la causa di Murdock contro Pennsylvania concernente la tassa per l’autorizzazione. Questa decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti revocò la precedente presa nel caso di Jones contro la città di Opelika. Nella decisione sul caso Murdock la Corte disse: “Si sostiene, comunque, che il fatto che la tassa per l’autorizzazione possa sopprimere o controllare questa attività non è importante se essa non produce tale effetto. Ma questo significa non avere riguardo per la natura di questa tassa. È una tassa per l’autorizzazione, una vera e propria tassa imposta all’esercizio di un privilegio garantito dalla ‘Dichiarazione dei diritti del cittadino’. Uno stato non può imporre un onere per il godimento di un diritto garantito dalla costituzione federale”. Riguardo alla causa di Jones, si disse: “In questo giorno il giudizio della causa di Jones contro Opelika è stato annullato. Liberati da quel precedente giudiziario, possiamo ristabilire nelle loro alte posizioni costituzionali le libertà di evangelisti viaggianti che disseminano le loro credenze religiose e le dottrine della loro fede per mezzo della distribuzione di letteratura”. La decisione favorevole nel caso Murdock pose fine all’ondata di cause intentate contro il popolo di Geova sulla controversia della tassa per l’autorizzazione.
I loro sforzi hanno influito sulla legge. Appropriatamente si è detto: “È chiaro che le attuali garanzie costituzionali di libertà personale, come sono state autorevolmente interpretate dalla Corte Suprema degli Stati Uniti, sono assai più ampie di quanto non fossero prima della primavera del 1938; e che questo ampliamento è dovuto per la maggior parte alle trentuno cause dei testimoni di Geova (con sedici sentenze definitive) di cui quella di Lovell contro la città di Griffin fu la prima. Se ‘il sangue dei martiri è il seme della chiesa’, qual è il debito della Legge Costituzionale verso la tenacia d’azione — o dovrei forse dire la devozione — di questo strano gruppo?” — Minnesota Law Review, Vol. 28, N. 4, marzo 1944, pag. 246.
LE TURBE VIOLENTE NON FANNO TACERE I LODATORI DI GEOVA
Mentre i testimoni di Geova combattevano battaglie legali per la libertà di adorazione e per il loro diritto di predicare la buona notizia, nel campo essi si trovavano alcune volte a faccia a faccia con le turbe violente. Questo, comunque, non era nulla di nuovo, poiché Gesù Cristo stesso ebbe esperienze di questa specie. (Luca 4:28-30; Giov. 8:59; 10:31-39) Il fedele Stefano subì il martirio per mano di una folla adirata. — Atti 6:8-12; 7:54–8:1.
Il congresso cristiano tenuto in tutto il mondo dal 23 al 25 giugno 1939 fu considerato dai teppisti come un’opportunità per angariare il popolo di Dio. New York, la città principale, fu direttamente collegata per telefono con gli altri luoghi dell’assemblea in Stati Uniti, Canada, Isole Britanniche, Australia e Hawaii. Mentre si annunciava il discorso “Governo e Pace” di J. F. Rutherford, i servitori di Geova appresero che gruppi dell’azione cattolica avevano disposto di impedire il 25 giugno l’adunanza pubblica. Quindi il popolo di Dio si preparò ad affrontare difficoltà. Blosco Muscariello ci narra: “Come Neemia che quando costruiva le mura di Gerusalemme provvide ai suoi uomini sia strumenti per costruire che strumenti per combattere (Nee. 4:15-22), così anche noi eravamo armati. Alcuni di noi giovani ricevemmo speciali istruzioni come uscieri. A ciascuno fu provveduto un forte bastone da usare in caso di interferenze durante il discorso principale”. Ma R. D. Cantwell aggiunge: “Ricevemmo istruzione di usarlo solo come ultima risorsa se fossimo stati costretti a difenderci”.
Benché non fosse generalmente noto, il fratello Rutherford non stava bene in salute quando quella domenica pomeriggio 25 giugno 1939 salì sul palco del Madison Square Garden di New York. Subito cominciò il discorso. Fra gli ultimi ad arrivare ci furono circa 500 seguaci dell’ecclesiastico cattolico romano Charles E. Coughlin, noto “sacerdote della radio” degli anni trenta, le cui regolari trasmissioni erano ascoltate da milioni di persone. Poiché il piano inferiore dell’auditorio era stato riservato ed era pieno di Testimoni, i seguaci di Coughlin, inclusi i sacerdoti, dovettero occupare una parte superiore del palco dietro l’oratore.
“Non si fumava in nessun altro luogo dell’uditorio”, scrisse un corrispondente di Consolazione, “ma diciotto minuti dopo l’inizio del discorso un uomo che era di fronte a sinistra in questo gruppo accese una sigaretta, poi un altro che era di fronte a destra; quindi le luci elettriche di quella sola sezione cominciarono a lampeggiare, e ancora in quest’unica parte ci furono fischi, strilli e grida di disapprovazione”. “Io ero nervosa”, dice la sorella Broad, moglie del fratello Edward Broad, “e attendevo che la confusione si estendesse a tutto il Garden. Ma, passati alcuni momenti, vidi che il disordine era limitato al gruppo direttamente dietro l’oratore. ‘Che cosa farà?’ mi chiesi. Sembrava impossibile continuare a parlare con gli oggetti che erano gettati sul palco e non sapendo se da un momento all’altro qualcuno avesse portato via il microfono”. Esther Allen ricorda che “selvagge urla ed espressioni come ‘Heil Hitler!’ ‘Viva Franco!’ e ‘Uccidete quel dannato Rutherford!’ riempirono l’aria”.
Avrebbe l’infermo fratello Rutherford ceduto a quei nemici violenti? “Più strillavano forte per soffocare la voce dell’oratore, più la voce del giudice Rutherford diveniva alta”, dice la sorella A. F. Laupert. Aleck Bangle osserva: “Il presidente della Società non si intimorì, ma coraggiosamente disse: ‘Notate che oggi i nazisti e i cattolici vorrebbero interrompere quest’adunanza, ma per grazia di Dio non lo potranno’”. “Questa fu l’opportunità di cui avevamo bisogno per esplodere in un sentito applauso, dando all’oratore il nostro sostegno entusiastico”, scrive Roger Morgan, aggiungendo: “Il fratello Rutherford tenne duro sino alla fine dell’ora. In seguito ci rallegravamo ogni volta che facevamo ascoltare i dischi di quella conferenza nelle case delle persone”.
C. H. Lyon ci narra: “Gli uscieri fecero bene il loro lavoro. Un paio dei più turbolenti seguaci di Coughlin ricevettero dei colpi di bastone sulla testa, e furono tutti scagliati senza cerimonie giù per le scale e fuori dell’auditorio. Uno di essi ricevette la mattina dopo qualche pubblicità su un giornale, che pubblicò una fotografia in cui lo si vedeva con la testa fasciata, come se portasse un turbante”.
Tre uscieri Testimoni furono arrestati e accusati di “aggressione”. Il 23 e il 24 ottobre 1939 furono processati dinanzi a tre giudici (due cattolici romani e un Ebreo) della Corte delle Sessioni Speciali della città di New York. Dinanzi alla corte fu mostrato che gli uscieri erano andati nella sezione del Madison Square Garden dove era scoppiato il disordine per eliminare i disturbatori. Quando gli uscieri furono attaccati dai rivoltosi, resisterono e trattarono con fermezza alcuni del gruppo radicale. I testimoni d’accusa fecero molte dichiarazioni contraddittorie. Non solo la corte assolse i tre uscieri, ma dichiarò inoltre che i Testimoni inservienti avevano agito entro i loro diritti.
LA GUERRA MONDIALE ALIMENTA LE FIAMME DELLA VIOLENZA
La violenza della turba era scoppiata all’assemblea dei testimoni di Geova del 1939. Ma le fiamme della violenza dovevano essere alimentate contro di loro con maggiore intensità man mano che il mondo entrava in guerra. Solo alla fine del 1941 gli Stati Uniti avrebbero dichiarato guerra a Germania, Italia e Giappone, ma già da molto tempo prima lo spirito del nazionalismo era forte in tutto il paese.
Durante questi primi mesi della seconda guerra mondiale, Geova Dio prese per il suo popolo un notevole provvedimento. Nel suo numero del 1º novembre 1939 La Torre di Guardia inglese pubblicò un articolo intitolato “Neutralità”. Per scrittura didascalica aveva queste parole di Gesù Cristo inerenti ai suoi discepoli: “Essi non sono parte del mondo come io non sono parte del mondo”. (Giov. 17:16) Quello studio scritturale sulla neutralità cristiana, giungendo al momento opportuno, preparò in anticipo i testimoni di Geova ai difficili tempi avvenire.
MINACCIATO DI INCENDIO IL PODERE DEL REGNO
Il podere del Regno, vicino a South Lansing, in New York, faceva una buona produzione di frutta, vegetali, carne, latte e formaggio per i componenti del personale della sede centrale della Società. David Abbuhl lavorava nel podere del Regno quando nel 1940 ne furono turbate la pace e la serenità. “La vigilia del 14 giugno 1940, anniversario dell’adozione della bandiera americana”, dice il fratello Abbuhl, “fummo avvertiti da un vecchio che passava ogni giorno per andare a comprarsi il whiskey nella taverna di South Lansing che gli abitanti della città e quelli della Legione Americana complottavano di incendiare tutti i nostri edifici e di rovinare le nostre macchine”. Fu avvertito lo sceriffo.
Infine il nemico comparve sulla scena. John Bogard, che allora era servitore del podere, fece una volta questo pittoresco racconto della difficoltà: “Verso le sei di sera le bande cominciarono ad adunarsi, un’auto dopo l’altra, finché ce ne furono trenta o quaranta piene. Lo sceriffo e i suoi uomini arrivarono e cominciarono a fermare le auto, chiedendo ai conducenti di esibire la patente e avvertendoli di non fare nessuna azione contro il podere del Regno. Essi continuarono ad andare avanti e indietro sulla via principale di fronte alla nostra proprietà fino a tarda notte, ma la presenza della polizia li tenne sulla via e frustrò il loro piano di distruggere il podere. Fu una notte molto emozionante per noi tutti lì nel podere, ma ci ricordammo vivamente dell’assicurazione che Gesù diede ai suoi seguaci: ‘Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Eppure non perirà nemmeno un capello della vostra testa’. — Luca 21:17, 18”.
Avvenne così che si scongiurarono quel minacciato attacco e quell’incendio premeditato. Si calcola che 1.000 auto, che portavano possibilmente 4.000 uomini, eran venute da tutte le parti occidentali dello stato di New York per distruggere il podere del Regno appartenente alla Società, ma invano. Kathryn Bogard dice: “Il loro scopo fallì, e alcune delle stesse persone che avevano fatto parte della turba sono ora Testimoni, sì, perfino nel ministero continuo!”