La vostra coscienza verso Geova
“Non il togliere del sudiciume della carne, ma la richiesta fatta a Dio d’una buona coscienza”. — 1 Piet. 3:21.
1. (a) Quali cose essenziali conoscono i discepoli? (b) Quale decisione hanno preso? (c) Perché il battesimo è un iniziale passo di ubbidienza?
I DISCEPOLI sono ammaestrati, e come tali, conoscono le cose che Gesù comandò. Perciò conoscono i loro obblighi rispetto alle norme morali dell’organizzazione cristiana di Geova e alle responsabilità e norme scritturali in relazione col ministero della buona notizia, il messaggio del regno di Geova, esposto nella Bibbia. La decisione e l’atto della dedicazione hanno già avuto luogo prima che la dedicazione sia simboleggiata con l’immersione in acqua. Il battesimo è dunque un iniziale passo di ubbidienza da parte di coloro che sono qualificati. Con questo, cioè col simbolo della dedicazione, il discepolo esprime a Dio la richiesta di una buona, stretta relazione con lui.
2, 3. Nel battesimo, quale richiesta fa il discepolo a Dio?
2 “Andate dunque e fate discepoli delle persone di tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre”. (Matt. 28:19) Questo comando mostra la stretta relazione con Geova in cui è portato il discepolo debitamente battezzato. Come abbiamo osservato, il battesimo in acqua non simboleggia “il togliere del sudiciume della carne”. Non raffigura che siamo lavati dai nostri peccati nel sangue di Gesù Cristo, del quale lavaggio si parla in I Giovanni 1:7 e in Rivelazione 1:5. Il battesimo in acqua esprime invece “la richiesta fatta a Dio d’una buona coscienza”. “La pazienza di Dio aspettava ai giorni di Noè, mentre era costruita l’arca, in cui alcune persone, cioè otto anime, furono salvate attraverso l’acqua. Ciò che corrisponde a questo salva ora anche voi, cioè il battesimo, (non il togliere del sudiciume della carne, ma la richiesta fatta a Dio d’una buona coscienza), per mezzo della risurrezione di Gesù Cristo”. (1 Piet. 3:20, 21) Affermando che il diluvio universale del giorno di Noè gli rammentava il battesimo in acqua, Pietro diceva che l’antitipo dell’entrare nell’arca prima del diluvio è il battesimo in acqua, come quello che gli fu comandato di compiere. Ma in che senso è questa “la richiesta fatta a Dio d’una buona coscienza”?
3 È la richiesta fatta a Dio con la presentazione di noi stessi a Dio nella piena dedicazione a lui per mezzo di Gesù Cristo. Riguardo a ciò il dott. A. T. Robertson in Word Pictures in the New Testament (Vive immagini del Nuovo Testamento), Vol. 6, afferma: “Questo può essere il senso lì, cioè il voto di consacrazione a Dio dopo domanda, essendocisi pentiti e volti a Dio e facendo ora questa pubblica proclamazione di tale fatto per mezzo del battesimo (il simbolo del precedente intimo cambiamento di cuore)”.
4. In quanto alla coscienza, quale cambiamento fa il discepolo dal “tempo passato”?
4 Quindi il discepolo, tu, se sei discepolo, avevi una volta una cattiva coscienza verso Dio, ma ora, avendo accettato la buona notizia della salvezza, desideri avere una buona coscienza verso di lui, e a tal fine fai richiesta a Dio di una buona coscienza presentandoti a lui in piena dedicazione. “Poiché vi basta il tempo passato nel fare la volontà delle nazioni”. (1 Piet. 3:21–4:6) Con la dedicazione facciamo richiesta a Dio di una buona coscienza e, dopo la nostra dedicazione, la richiesta è consumata col battesimo in acqua. Pertanto simboleggiamo questa dedicazione col battesimo in acqua, e riceviamo la richiesta buona coscienza. Questa intera disposizione di Dio circa il battesimo ci separa, ci libera da questo peccaminoso, condannato mondo del genere umano senza coscienza. Vuoi avere una buona coscienza dinanzi a Dio? Pensi di poterla avere senza dedicazione a lui e senza battesimo in acqua?
5. Coscienziosamente, nel nome di chi si battezza prima il discepolo? Perché?
5 Questo mostra la stretta relazione con Geova, nel cui nome è prima battezzato il discepolo. Il dedicato deve riconoscere che Dio è padre, benché molte religioni non accettino tale fatto scritturale. Si deve sostenere il nome del Padre. “Tu, il cui nome è Geova, tu solo sei l’Altissimo su tutta la terra”. (Sal. 83:18) “Poiché presso di te è la fonte della vita”. — Sal. 36:9.
PERCHÉ NEL NOME DEL FIGLIO?
6. (a) Da chi il Figlio riceve la sua autorità ufficiale? (b) Perché il battesimo nel nome del Figlio?
6 Questo Padre ha un Figlio prediletto. “Andate dunque e fate discepoli . . . [battezzandoli] nel nome del . . . Figlio”. (Matt. 28:19) Dobbiamo seguire le sue orme. Filippesi 2:9-11 dichiara riguardo a lui: “Dio l’ha esaltato a una posizione superiore e gli ha benignamente dato il nome ch’è al di sopra d’ogni altro nome, onde nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio di quelli che sono in cielo e di quelli che sono sulla terra e di quelli che sono sotto il suolo, e ogni lingua confessi apertamente che Gesù Cristo è il Signore alla gloria di Dio Padre”. Con l’atto del battesimo si segue l’esempio dato da questo Figlio di Dio ed è quello appropriato da seguire, poiché il suo Celeste Padre afferma: “Ecco, l’ho dato come testimone ai gruppi nazionali, come condottiero e comandante ai gruppi nazionali”. (Isa. 55:4) “Ha scritto un nome, Re dei re e Signore dei signori”. (Riv. 19:16) “Vi è un solo Dio, e un solo mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù”. — 1 Tim. 2:5.
7. (a) Di che cosa è responsabile il Figlio? (b) Che cosa mostra di riconoscere il discepolo al battesimo?
7 La salvezza in cui speriamo e in cui confidiamo e per cui egli serve infine a nostro favore come sacerdote dipende da lui quale grande provvedimento di Geova. Tale punto fu indicato da Paolo quando scrisse: “Divenne per tutti quelli che gli ubbidiscono responsabile di salvezza eterna, perché è stato da Dio specificamente chiamato sommo sacerdote secondo la maniera di Melchisedec”. (Ebr. 5:9, 10) L’essere immerso nel nome di questa elevata persona, perciò, mostra che la dedicazione a Geova avviene riconoscendo suo Figlio e comprendendo il fatto che la propria relazione con Geova Dio è mediante il Figlio, Cristo Gesù, e si confessa che è il Signore, alla gloria di Dio Padre. Possiamo ben vedere che non il bagnarsi con acqua, ma il sacrificio di Cristo è la base della nostra salvezza e del perdono dei nostri peccati. Riconosciamo dunque lietamente l’autorevole incarico, la funzione di Sommo Sacerdote, del Figlio.
8. Oltre ad avere conoscenza, che cosa si richiede dal discepolo?
8 Come seguaci del Figlio i discepoli devono non solo conoscere ciò che richiede la Bibbia in quanto a condotta e morale ma anche vivere conforme a ciò, avendo messo la propria vita privata in armonia con le alte norme esposte nella Parola di Dio sotto ogni aspetto, e devono essersi liberati da condotta, religione o attività che contrasti coi princìpi biblici. Chi intende battezzarsi deve prima acquistare accurata conoscenza almeno dei basilari insegnamenti della Bibbia, il che è in armonia con le istruzioni di Gesù di fare prima discepoli, e poi battezzarli.
L’INFALLIBILE SOSTEGNO DEL DISCEPOLO
9. Spiegate nel nome di che cosa è battezzato in terzo luogo il discepolo.
9 “Andate dunque e fate discepoli delle persone di tutte le nazioni, battezzandole nel nome . . . dello spirito santo”. (Matt. 28:19) Lo spirito santo non è una persona, ma è la forza attiva di Geova Dio che compie la sua volontà ed è essenziale al discepolo nel fedele adempimento della sua dedicazione a Geova. Riguardo allo spirito santo Gesù dichiarò: “Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro soccorritore che sia per sempre con voi, lo spirito della verità”. (Giov. 14:16, 17) La Parola di Dio, che guida il cristiano, è chiamata “spada dello spirito” (Efes. 6:17), e similmente la Bibbia è messa da Pietro in relazione con lo spirito di Dio: “La profezia non fu mai recata dalla volontà dell’uomo, ma degli uomini parlarono da parte di Dio mentre erano sospinti dallo spirito santo”. — 2 Piet. 1:21.
10. (a) Dite alcune cose compiute per mezzo dello spirito santo. (b) Qual è il significato del battesimo nel suo nome? (c) Che cosa è disponibile al discepolo, e com’è in relazione col battesimo?
10 Lo spirito di Dio provvede la sua Parola, preserva la sua Parola di verità, la rivela, permettendo ai suoi servitori di capirla, e autorizza i seguaci di Cristo Gesù a compiere il ministero della Parola di Dio. (1 Cor. 2:10) Chi è correttamente battezzato nel nome dello spirito santo deve riconoscere gli obblighi dei cristiani quali ministri della buona notizia e come tale il ministro deve partecipare alla grande, mondiale opera di fare discepoli di altri, ammaestrandoli a loro volta. Questo significa cooperare con la congregazione del popolo di Dio e associarsi con essa, e valersi di tutti gli eccellenti provvedimenti presi per mezzo della congregazione su cui è lo spirito di Dio per il benessere spirituale di tutti coloro che sono in essa. Infatti, chi pensa di divenire discepolo e arriva al punto di fare la dedicazione a Geova potrà considerare, insieme ai servitori di ministero dell’organizzazione della congregazione, la pubblicazione “La tua parola è una lampada al mio piede”. Questa informativa pubblicazione della Torre di Guardia include ottanta basilari insegnamenti della Bibbia. Devono essere esaminati, uno per volta, così che tutti, il futuro candidato all’immersione e i suoi associati nella congregazione cristiana, sappiano che chi desidera simboleggiare la propria dedicazione ha intendimento e apprezzamento per questi basilari insegnamenti della Parola di Dio.
11. Che importanza ha la santità dello spirito?
11 Comprendere che il battesimo si fa nel nome dello spirito santo, che la Parola di Dio è stata provveduta e preservata mediante il suo spirito santo, e che il suo spirito è santo e non dei demoni, è essenziale, per conformarsi e non resistere alle sue direttive.
12. In contrasto con le dottrine di origine demonica, quali verità basilari deve conoscere il discepolo?
12 Questa appropriata condotta cristiana riguarda ogni aspetto della vita, privata e pubblica, e perciò è necessario che ci sia questa considerazione dei basilari insegnamenti delle Scritture circa il Regno, la preghiera, il ministero cristiano d’oggi, la congregazione, il nemico di Dio e dei cristiani, Satana il Diavolo, i demoni, Armaghedon, l’anima, il peccato, la risurrezione, la condotta giusta, la purezza morale, la santità del sangue, la condotta teocratica nella cerchia familiare e la relazione del singolo cristiano coi suoi simili che servono Dio e con gli uomini in genere. Inoltre, deve sapere perché chi ha fatto la dedicazione a Dio deve battezzarsi per simboleggiarla.
13. Quale adempimento ha Gioele 2:28, 29, e che cosa indica circa i versetti 30-32?
13 L’essere battezzati nel nome dello spirito santo implica pure apprezzamento per l’adempimento della profezia di Gioele 2:28, 29: “Verserò il mio spirito su ogni sorta di carne, e i vostri figli e le vostre figlie per certo profetizzeranno. In quanto ai vostri vecchi, sogneranno sogni. In quanto ai vostri giovani, vedranno visioni. E pure sui servi e sulle serve verserò in quei giorni il mio spirito”. La profezia di Gioele, adempiuta per la prima volta in modo parziale sulla primitiva congregazione cristiana alla Pentecoste quando lo spirito di Dio scese sul suo popolo lì radunato (Atti 2:1-4), si adempie completamente nel nostro giorno. Il finale versamento dello spirito di Dio sui suoi dedicati servitori in questo “tempo della fine” presagisce il sicuro adempimento del resto della profezia di Gioele, indicando la distruzione della grande organizzazione mondiale che è nemica di Geova e del suo regno. (Gioe. 2:30-32; Dan. 12:4) Coloro che sono battezzati devono capire questo e così facendo devono servire in armonia con lo spirito santo, separati dall’organizzazione mondiale del genere umano non dedicato a Geova.
IL MERITO DELLA FOLLA DI DISCEPOLI
14. Mettete in relazione il principio di I Pietro 4:12-14 con la “grande folla” di Rivelazione 7:9, 10.
14 “Diletti, non siate perplessi per l’incendio che vi è fra voi, che vi accade per una prova, come se vi avvenisse una cosa strana. Al contrario, continuate a rallegrarvi, visto che siete partecipi delle sofferenze del Cristo, affinché vi rallegriate ed esultiate anche durante la rivelazione della sua gloria. Se siete biasimati per il nome di Cristo, felici voi, perché lo spirito della gloria, lo spirito di Dio, riposa su di voi”. (1 Piet. 4:12-14) Il principio di queste parole rivolte alla primitiva congregazione cristiana si applica a coloro che sono resi discepoli nel nostro giorno. Essi non hanno bisogno d’essere perplessi. Comprendono la situazione, vedendo che Geova agisce contro i suoi nemici. Essi si valgono pienamente del privilegio della preghiera, per essere sostenuti da Geova nel mantenere la loro integrità, dimostrando il merito della grande folla di Rivelazione 7:9, 10. “Dopo queste cose vidi, ed ecco, una grande folla, che nessun uomo poteva numerare, di ogni nazione e tribù e popolo e lingua, che stavano in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, vestiti di lunghe vesti bianche; e nelle loro mani erano rami di alberi delle palme. E continuano a gridare ad alta voce, dicendo: ‘La salvezza la dobbiamo al nostro Dio, che siede sul trono, e all’Agnello’”.
15. L’origine della “grande folla” di Rivelazione 7:9, 10 che cosa conferma circa il comando di Gesù sul battesimo?
15 L’origine di quelli della “grande folla” — ‘ogni popolo’ — conferma il fatto che ubbidendo al comando di Gesù si fanno discepoli di tutte le nazioni. La “grande folla” di Rivelazione capitolo 7 è formata di persone dedicate e battezzate, discepoli di Cristo con la speranza del Paradiso terrestre. Per essere in tale classe favorita dovete dunque fare questi passi dell’adorazione.
16. Qual è il merito mostrato dalla “grande folla” di Rivelazione 7:9, 10?
16 I discepoli dedicati divengono oggetto di persecuzione da parte di Satana il Diavolo che impiega la sua organizzazione. Quindi mantenendo l’integrità e sopportando questa tribolazione, continuando fedelmente ad acclamare Geova Dio come Supremo Sovrano e attribuendo la loro salvezza a lui e all’Agnello, quelli della “grande folla” ricevono infine la salvezza, anche durante la sovrastante battaglia di Armaghedon, sopravvivendovi. Che favorita posizione occupano essi, al presente e in futuro! Che notevole, meritoria opera è da parte loro la loro fede e fedeltà, che hanno come risultato la loro salvezza!
17. Quale costanza è richiesta dal discepolo, e come vi contribuisce la preghiera?
17 Chi è veramente discepolo di Gesù non solo impara la parola ma rimane in questa parola. “Se rimanete nella mia parola, siete realmente miei discepoli, e conoscerete la verità, e la verità vi renderà liberi”. (Giov. 8:31, 32) Il mezzo della preghiera per mantenere l’integrità è essenziale a questo fine, e la preghiera si dovrebbe dire perché sia santificato il nome di Dio (Luca 11:2), per il regno di Dio (Luca 11:2), perché sia fatta la volontà di Dio (Matt. 6:10; 26:42), per le quotidiane cose materiali necessarie (Luca 11:3), per il perdono (Luca 11:4; Dan. 9:19), per la liberazione dalle tentazioni del malvagio (Matt. 6:13), per conoscere la volontà, la sapienza e l’intendimento di Dio (Filip. 1:9; Giac. 1:5; Sal. 119:34) e per lo spirito di Dio (Atti 8:14, 15; Luca 11:13). Anche al tempo del battesimo chi viene battezzato dovrebbe essere in una disposizione di preghiera come lo fu Gesù al tempo della sua immersione. (Luca 3:21) Ciò aiuterà a produrre i frutti dello spirito di Dio. — Gal. 5:22, 23.
ALCUNI RIBATTEZZATI
18. Spiegate le circostanze che richiedono di ribattezzarsi.
18 Ora, quando l’opera d’insegnamento viene compiuta in tutti i paesi, fra ogni specie di persone, e quando coloro che amano la giustizia accettano la predicazione del messaggio dell’istituito regno di Geova, nuovi discepoli hanno la prospettiva del battesimo indicato nella Bibbia. Forse alcuni di questi sono stati aspersi o immersi o è stata versata acqua su di loro in una cerimonia religiosa o può darsi che si siano tuffati nel fiume Gange o abbiano altrimenti fatto uso d’acqua in una cerimonia religiosa. Alcuni possono anche essere stati immersi in associazione alla teocratica congregazione cristiana ma senza avere studiato il libro “La tua Parola è una lampada al mio piede” e senza avere compreso e apprezzato la dedicazione. Tali persone possono essersi chieste se ora debbano essere battezzate o forse ribattezzate. Sì, è necessario, se non avevano veramente fatto la dedicazione prima di battezzarsi ma ora sono discepoli, avendo acquistato conoscenza della verità della Parola di Dio e avendo fatto la dedicazione per compiere la volontà di Geova. Sì, se il precedente battesimo non fu la cerimonia stabilita dalle Scritture della completa immersione per mano di un dedicato cristiano testimone di Geova. Se dunque uno riscontra d’essere stato in disaccordo con le Scritture a questo riguardo, non avendo subìto alcun valido battesimo di discepolo, ora deve dunque compiere il simbolo del battesimo cristiano dinanzi a testimoni come prova della dedicazione che ora ha fatta.
LA GIOIOSA CERIMONIA
19. Riassumete la cerimonia del battesimo cristiano in acqua.
19 Al tempo predisposto per il battesimo il nuovo discepolo si radunerà con altri della congregazione. È bene che un dedicato, immerso ministro qualificato parli ai radunati, considerando per alcuni minuti, forse venti minuti circa, i punti essenziali relativi alla dedicazione e al battesimo. Questo dà a coloro che precedentemente hanno fatto la dedicazione prima di venire al luogo dell’immersione l’opportunità di dare una risposta udibile a penetranti domande, la quale risposta affermativa indicherebbe che i candidati sono discepoli qualificati e idonei per l’immersione e si dovrebbero battezzare. La considerazione per mezzo del discorso al tempo del battesimo è spiritualmente utile. Mette la mente di tutti nella giusta disposizione e accentra l’attenzione del cuore sull’importante simbolismo cui stanno per sottoporsi. Dopo la considerazione i candidati dovrebbero alzarsi e con voce udibile rispondere a ciascuna delle due domande rivolte da colui che tiene il servizio.
20. Esaminate le penetranti domande rivolte ai candidati all’immersione.
20 Le due domande che veramente investigano il cuore e la mente di ciascun candidato sono: (1) Hai riconosciuto d’essere peccatore e bisognoso di salvezza da Geova Dio? E hai riconosciuto che questa salvezza procede da lui e per mezzo del suo riscattatore, Cristo Gesù? (2) In base a questa fede in Dio e nel suo provvedimento per la redenzione ti sei dedicato a Geova Dio senza riserve, per fare da ora in poi la sua volontà come ti è rivelata per mezzo di Cristo Gesù e per mezzo della Parola di Dio resa chiara dallo spirito santo? Coloro che rispondono udibilmente “sì” a queste due domande così che gli altri presenti siano testimoni che hanno dichiarato d’aver fatto la dedicazione possono essere appropriatamente battezzati.
21. Com’è predisposta l’adunanza per il battesimo, fino al punto di andare all’acqua?
21 È anche appropriato che i candidati rimangano in piedi mentre ora l’oratore dice la preghiera, specialmente a favore dei candidati. Tutti i testimoni radunati dovrebbero chinare il capo in preghiera, mentre chi tiene il servizio prende la direttiva nel chiedere la benedizione di Geova sull’occasione e in particolare su coloro che vengono immersi, affinché la Sua volontà sia fatta allora e nei giorni avvenire. Dopo la preghiera, si dovrebbero dare ai candidati tutte le indicazioni necessarie affinché sappiano come andare al luogo dell’immersione.
22. (a) Quale acqua è appropriata per il momento culminante del servizio battesimale? (b) Che cos’è appropriato in questo luogo e tempo?
22 Quindi coloro che devono praticare l’immersione, i quali devono essere tutti dedicati, battezzati ministri cristiani, membri maschili della congregazione, e quelli che devono essere immersi, sia uomini che donne, e chiunque altro presti assistenza nel servizio od osservi, vanno al luogo dell’immersione. Questo può essere un qualsiasi adeguato specchio d’acqua, la riva del mare, un lago o fiume, una piscina coperta o, se le circostanze lo rendono necessario, una vasca o serbatoio d’acqua più piccolo e, ad ogni modo, abbastanza grande da permettere la completa immersione. In questa gioiosa e solenne e seria occasione non sarebbe appropriato che nel luogo del battesimo qualcuno si mettesse a scherzare. Gesù pregava, non scherzava, quando andò al battesimo, quindi sappiamo che non saltò nell’acqua, facendo una nuotata e agendo in altri modi non appropriati. In questa occasione quindi nessuno vorrà tuffarsi nella piscina, nel serbatoio o nel corso d’acqua mettendosi a nuotare mentre si attende che i candidati siano pronti ma tutti dovrebbero agire in modo decoroso e tenere presente ciò che si fa, la ragione per cui si fa e aiutare così i candidati a fare altrettanto.
23, 24. In che modo l’immersione ha relazione con l’ordinazione?
23 Ciascuno dovrebbe attentamente prendere nota della data del battesimo e osservarla. L’avvenimento è il risultato dell’ubbidienza al comando di Dio dato per mezzo della sua Parola a questo riguardo e quindi il tempo del battesimo dev’essere considerato il tempo dell’ordinazione cristiana ed essere scritto e verificato in futuro se ce ne sarà bisogno. È riconosciuto come tale dalla congregazione dei testimoni di Geova e dalla Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati. Ai fini della registrazione, il battesimo compiuto dai testimoni di Geova è dunque una valida cerimonia di ordinazione per i testimoni di Geova conforme alla legge del paese. La prova che da quel momento in poi si è fedele ministro può comprendere ciò che l’apostolo Paolo chiamò le sue proprie lettere di raccomandazione, cioè persone che, in seguito agli sforzi del discepolo, si sono a loro volta dedicate a Geova Dio, essendo state rese discepoli. — 2 Cor. 3:1-3.
24 Com’è dunque appropriato che in tutte le congregazioni cristiane dei testimoni di Geova in tutta la terra sia considerato il soggetto del battesimo. Com’è pure appropriato che ai congressi dei cristiani testimoni di Geova, alle assemblee di circoscrizione, alle assemblee di distretto, ai congressi nazionali e internazionali, sia preso provvedimento affinché i nuovi discepoli simboleggino la loro dedicazione con la cerimonia stabilita da Dio dell’immersione in acqua!
25. (a) Quanto sono meritorie le esigenze di Geova? (b) Che assicurazione è questa per i discepoli di Gesù?
25 Coloro che intraprendono la vita di dedicati possono farlo con completa assicurazione per il presente e per il futuro. Essi hanno preso una decisione saggia, quella di servire la grande Fonte della vita. Essi sanno bene che qualsiasi condotta sia stata o sarà indicata dalle Scritture per qualunque occasione o circostanza, è la condotta migliore. La via che Geova Dio vuole che il suo popolo segua è la via migliore. In base ai loro propri meriti le esigenze di Dio sono le migliori. I cristiani sanno che non si tratta di fare qualche cosa solo perché la Bibbia lo richiede ma preferendo nello stesso tempo di fare qualche altra cosa. In altre parole, non si tratta solo di seguire una linea di condotta perché Dio vuole che il cristiano la segua, quando nello stesso tempo è personalmente preferibile qualche cos’altro. No, perché ciò che Dio indica per il suo popolo è in se stessa la cosa migliore. Non solo si deve fare qualche cosa perché Geova la chiede, ragione sufficiente per farla, ma perché ciò che Geova Dio chiede è in se stessa la cosa migliore. Che fiducia e assicurazione è questa per i nuovi discepoli! Dove le idee degli uomini sono in contrasto con la Parola di Dio affermiamo senza esitazione che la Parola di Dio è corretta; le idee degli uomini in contrasto con essa sono sbagliate. Che cosa meravigliosa è essere dedicati a un Dio come Geova e servirlo!
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Dopo il discorso sul battesimo a Melbourne, in Australia, 347 candidati al battesimo si alzano e vengono loro poste due domande per investigare il loro cuore e la loro mente