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Pace con Dio in mezzo alla “grande tribolazione”La Torre di Guardia 1970 | 1° luglio
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‘DELLA CARNE SARÀ SALVATA’
20. (a) Da quale reame religioso è stata tratta la maggioranza del rimanente degli “eletti”? (b) Perché non sarà necessario prolungare la “grande tribolazione”, e qual è il proposito di Dio?
20 Dal “principio dei dolori d’afflizione” nel 1914 E.V. la maggioranza di quelli che compongono il rimanente degli “eletti” sono state persone tratte dalla moderna, antitipica infedele Gerusalemme, cioè la cristianità, la minoranza d’essi dal reame pagano. Quando, evidentemente fra breve, Geova Dio avrà completato l’opera di radunare il suo rimanente di “eletti” da ogni parte sotto il cielo, non ci sarà più nessun bisogno che egli tratti con pazienza la cristianità e i suoi amanti politici di questo sistema di cose. Come per la Gerusalemme dei giorni degli apostoli, Geova potrà porre termine alla sua resa di conti con la cristianità e col resto di questo sistema di cose in modo rapido, non prolungato, in un ridotto periodo di tempo. Mentre Egli quale accurato calcolatore del tempo ha un giorno e un’ora definita per cominciare la “grande tribolazione”, può recidere qualsiasi cosa che tenda a prolungarla. Ha il proposito di far questo. — Matt. 24:21, 22, 36.
21. (a) La “carne” di chi sarà salvata dalla “grande tribolazione”? (b) Come differisce il loro stato dalla “carne” dei Giudei salvati nella distruzione di Gerusalemme?
21 Sarà salvata in quel tempo ‘della carne’? Sì, e questo in aggiunta al rimanente degli “eletti”. Nel primo secolo ai giorni degli apostoli, non fu nessuno degli “eletti”, né Giudei né Gentili, ad essere in pericolo alla distruzione di Gerusalemme e alla desolazione della Giudea. Essi erano tutti fuori, liberi dall’assalto e dalla cattura per opera degli eserciti romani al comando di Tito. Furono i Giudei intrappolati entro Gerusalemme ad essere in pericolo di sterminio in mezzo alla “grande tribolazione” d’essa. A causa della brevità dell’assedio romano fu risparmiata la vita a 97.000 persone, anche senza la protezione di Dio. Ma per che cosa? Per la degradata schiavitù fra i Gentili pagani. Ma nell’antitipica “grande tribolazione” avvenire nessuno di quelli che saranno rimasti con l’antitipica infedele Gerusalemme e in compagnia degli alleati politici d’essa sarà preservato in vita, non importa quanto risulti breve la “grande tribolazione”. Saranno distrutti con l’attuale “sistema di cose” di cui fanno parte. Perché dovrebbero essi, non essendo in pace con Dio, esser salvati?
22. (a) Chi sono principalmente quelli la cui “carne” sarà salvata, e a motivo di che cosa sopravvivranno? (b) Che cosa vedranno?
22 Tuttavia, ci sono oggi sulla terra molti, che, quantunque non siano del rimanente degli “eletti”, sono in pace con Dio. Essi sono cristiani pienamente dedicati e battezzati, ma non hanno una speranza e un’eredità celesti come gli “eletti” generati dallo spirito. Secondo le statistiche disponibili, questi son fuggiti per lo più dalla condannata antitipica Gerusalemme, anziché stare in essa per essere intrappolati per la distruzione. Questi fanno parte ‘della carne’ che Gesù indicò sarebbe stata “salvata”. Non solo a causa del fatto che i giorni saranno abbreviati, ma a causa della protezione di Dio su di loro, essi sopravvivranno. La loro sopravvivenza alla sovrastante “grande tribolazione” non significherà ciò che significò nel caso dei 97.000 Giudei superstiti della distruzione di Gerusalemme, che siano cioè trascinati in schiavitù da quelli che costituiscono la moderna “cosa disgustante che causa desolazione”. Piuttosto, vedranno la distruzione di quella disgustante causa di desolazione e sopravvivranno ad essa, per divenire liberi nel nuovo sistema di Dio. — Riv. 17:1-14; 19:11-21.
23, 24. (a) In paragone col rimanente degli eletti, come sono chiamati questi superstiti della “tribolazione”, e quanti ce ne saranno allora? (b) Che specie di relazioni hanno con Dio, e perché?
23 Rivelazione 7:9-17 parla di questi, dicendo che vengono dalla “grande tribolazione”. Paragonati per numero a quelli che formano il rimanente degli “eletti” di Dio, questi battezzati, dedicati cristiani che hanno la speranza terrestre sono una “grande folla”. Nessun uomo conosce oggi quanti ce ne saranno di questa “grande folla”, al tempo della “grande tribolazione”. In quanto alla loro carne, vengono da ogni nazione, tribù, popolo e lingua. Benché non siano Israeliti spirituali come gli “eletti”, sono ora in pace con Geova Dio. Hanno abbandonato la parte dei nemici di Dio, sia dentro che fuori dell’antitipica infedele Gerusalemme, e son venuti dalla parte degli scampati “eletti”. Sono quindi in una favorevole condizione dinanzi al trono di Dio e dinanzi al suo Agnello Gesù Cristo, e acclamano questi come mediante rami di palma con giubilo. Apprezzando la loro condizione attuale di salvati e in attesa della salvezza che avranno durante la “grande tribolazione” avvenire, fanno la pubblica dichiarazione:
24 “La salvezza la dobbiamo al nostro Dio, che siede sul trono, e all’Agnello”. — Riv. 7:9, 10.
25. (a) Nonostante la distruzione causata dalla “tribolazione”, quale sarà l’esperienza di questa “grande folla”? (b) Di che cosa si sforzeranno di mostrarsi degni dopo Armaghedon?
25 Per quanto la “grande tribolazione” sia distruttiva, per quanto la distruzione da essa causata sia intensa essendo la “grande tribolazione” concentrata in un abbreviato periodo di tempo, questa innumerevole “grande folla” sarà salvata e la sua “carne” sarà tenuta in vita per entrare nel nuovo sistema di Dio dopo la Sua guerra di Armaghedon. Tutto questo avverrà perché essi, insieme al rimanente degli “eletti”, mantengono la pace e l’armonia con Dio e col suo Agnello Gesù Cristo fino alla “grande tribolazione” e finché questa termini, servendo Dio “giorno e notte nel suo tempio” in compagnia dell’eletto rimanente. (Riv. 7:14-17) Come pecore alla destra del Pastore Re Gesù Cristo, continueranno a fare il bene al rimanente dei suoi spirituali “fratelli”, finché questi saranno con loro nella “carne”. Nel terrestre sistema di Dio dopo Armaghedon questi simili a pecore si sforzeranno con gratitudine di mostrarsi degni della salvezza per tutta l’eternità alla lode di Dio.
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Gioie mediante la perseveranza nell’opera buonaLa Torre di Guardia 1970 | 1° luglio
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Gioie mediante la perseveranza nell’opera buona
Narrato da Charles J. Fekel
AVEVO trovato la cosa di massima importanza per la mia vita e la mia felicità. E, soprattutto, ero ancora giovane a quel tempo. Non dovetti sprecare decine di anni alla ricerca di questo tesoro attraverso prove ed errori, solo per riscontrare che la maggior parte della mia vita era trascorsa invano. No, ma avevo gioventù ed energia da usare in un’opera buona e meritevole. La mia preziosa scoperta fu l’accurato intendimento dei propositi di Dio che dava una chiara spiegazione a essenziali domande come: Perché siamo qui sulla terra? Le attuali condizioni sono secondo la volontà di Dio? L’uomo può attendersi un felice futuro?
Gli anni dell’infanzia che trascorsi in Austria-Ungheria non furono troppo promettenti.
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