Finali guai ai nemici della pace con Dio
“Il secondo guaio è passato. Ecco, il terzo guaio viene presto”. — Riv. 11:14.
1. Che cosa è obbligata a riconoscere la scienza riguardo alla pace dell’uomo?
LA SCIENZA moderna è sempre più costretta a riconoscere un certo fatto allarmante e decisivo. Quale? Che l’uomo non è in pace né con le opere della creazione né con le forze che operano in tutta la creazione.
2. (a) Gli scienziati che cosa hanno fatto della “natura”, e come? (b) Conformemente, come agisce l’uomo verso di essa?
2 Questo fatto significa che l’uomo è realmente in guerra con ciò che gli scienziati chiamano “natura”. Col termine “natura” intendono “il mondo materiale, specialmente quello che circonda l’uomo ed esiste indipendentemente dalle sue attività”; anche “la somma totale delle forze all’opera in tutto l’universo”. (The American College Dictionary) Per lungo tempo gli scienziati hanno fatto una divinità della “natura”. Parlandone usano i pronomi femminili “essa” e “lei”, chiamandola perfino “Madre Natura”. Pertanto fanno una dea della “natura”, in quanto asseriscono che ad essa si devono l’uomo e il suo ambiente. Si suppone che essa provveda queste cose e renda operanti le essenziali leggi che le governano. Considerando la cosa da questo punto di vista degli scienziati, l’uomo non è in pace con questa dea, ma, come unica alternativa, l’uomo è in guerra con questa dea.
3. (a) Questo modo d’agire della scienza a quale antica pratica pagana somiglia? (b) Quali domande suscita questo riguardo alla “natura”, e qual è la risposta scritturale?
3 Come somiglia questo al modo in cui gli antichi pagani adoravano come dèi e dee le varie forze e i fenomeni della “natura”, persino deificando il sole, la luna, le stelle e la terra! Quando i moderni scienziati fanno una dea di ciò che chiamano “natura”, le persone riflessive sono indotte a chiedersi: “È sempre esistita la Natura? Oppure: Si è la Natura creata da sola?” Ma questo è impossibile! L’universale progetto e l’armonia e i movimenti della cosiddetta “natura” sostengono, anzi, richiedono un intelligente Creatore dotato di vista, che solo progettò e regola l’intera creazione. Questo unico Creatore è Dio. Cominciando dal principio delle cose, le parole iniziali della Sacra Bibbia mostrano un buon senso dell’ordine e dicono: “In Principio Dio creò i cieli e la terra”. — Gen. 1:1.
4. Con chi, perciò, l’uomo non è in pace?
4 Ne consegue dunque ragionevolmente che, non essendo in pace con la “natura”, l’uomo moderno non è in pace con Dio, poiché Dio è il Creatore della “natura”. Questo fatto rende seria la cosa.
5. (a) Rovinando il suo ambiente e l’atmosfera morale, in quale relazione col Creatore dev’essere l’uomo? (b) Rivolgendosi alla “scienza” moderna, sotto quale altro aspetto l’uomo ha perduto la pace con Dio?
5 Come può l’uomo essere in pace col suo Creatore quando rovina l’ambiente naturale, le condizioni terrestri, in cui vive, affrettando così la sua propria distruzione? Rovina pure l’atmosfera morale in cui dovrebbe vivere il genere umano, ottenendo come risultato un aumento di delitti e di dissolutezza morale. È del tutto appropriato che l’uomo si allontani dai falsi insegnamenti religiosi, ma nello stesso tempo si volge erroneamente a un tipo di moderno pensiero e insegnamento falsamente chiamato “scienza”, poiché “scienza” significa basilarmente “conoscenza”, cioè vera conoscenza. (1 Tim. 6:20, 21) Egli rovina così il proprio intendimento della verità e distrugge il proprio apprezzamento per il Libro di Verità, la Sacra Bibbia, le Sacre Scritture. Si mette così in disaccordo con Gesù Cristo, poiché questo Figlio di Dio disse riguardo alla Parola di Dio: “La tua parola è verità”. (Giov. 17:17) Anche sotto questi aspetti, e non solo in relazione al suo ambiente naturale, l’uomo non è in pace con Dio, poiché il vivente e vero Dio è un Dio di buona morale e di verità. — Sal. 31:5; 117:2.
6. Che cosa desidera Dio riguardo al genere umano estraniato, e che cosa ha fatto dunque a questo riguardo?
6 È molto evidente, dunque, che l’eterna salvezza del genere umano dipende dal ritrovare la pace con Dio. Questo è in effetti proprio ciò che desidera il Creatore dell’uomo, poiché sa che la guerra del genere umano contro di lui significa completa distruzione per il genere umano. Sapendo che il genere umano ha bisogno d’essere riconciliato con lui per mezzo del suo intermediario Gesù Cristo, egli ha mandato i fedeli seguaci di Cristo a rivolgere un appello all’estraniato genere umano, dicendo: “Quali sostituti di Cristo noi imploriamo: ‘Siate riconciliati con Dio’”. — 2 Cor. 5:20.
7. Stranamente, chi sono oggi gli acerrimi nemici della pace dell’uomo con Dio, a somiglianza di chi nei giorni apostolici?
7 Ma, come diciannove secoli fa ai giorni dei dodici apostoli di Gesù Cristo c’erano nemici contrari alla pace dell’uomo con Dio per mezzo di Cristo, così ve ne sono oggi. Stranamente, i più accaniti nemici della pace con Dio sono oggi gli ipocriti seguaci di Cristo Gesù, i cosiddetti cristiani, particolarmente il loro clero religioso, cattolico, ortodosso e protestante, che dirigono questa ostilità contro la pace con Dio sulla giusta base. Tuttavia, ai giorni degli apostoli di Cristo, gli acerrimi nemici della pace con Dio furono il suo stesso popolo, benché asserisse d’essere ancora l’eletto popolo di Geova Dio.
8. (a) Approssimativamente, quale parte della popolazione mondiale costituisce la cristianità? (b) Quali domande controverse sono sorte riguardo alla cristianità e ai testimoni di Geova, e come o con quale norma si può definire la cosa?
8 Il cosiddetto mondo cristiano, o cristianità, è il più numeroso sistema religioso oggi sulla terra. Costituisce approssimativamente un terzo del mondo, poiché oggi si calcola che la popolazione mondiale sia di 3.420.000.000 di persone, mentre la cristianità è formata di 977.383.000 professanti cristiani. Poiché i cristiani testimoni di Geova si tengono nettamente separati dalla cristianità, il clero religioso d’ogni denominazione li ha definiti non cristiani. Questi ecclesiastici sono infastiditi dal fatto che quelli che formano questo gruppo di minoranza dei cristiani testimoni di Geova siano usciti principalmente dalle sette religiose della cristianità anziché soprattutto dal paganesimo. Quindi per decenni v’è stata questa controversia: Chi sono i veri cristiani ordinati da Dio? Chi predica il vero regno di Dio? I testimoni di Geova o i settari religiosi della cristianità? Con quale norma si può definire la controversia? Con la norma esposta da Gesù Cristo, quando avvertì contro i falsi e ipocriti cristiani, dicendo: “Realmente, quindi, riconoscerete quegli uomini dai loro frutti”. — Matt. 7:20.
9. Quale predetta attività dei testimoni di Geova è stata specialmente sgradevole, per quali elementi, e perché?
9 I testimoni di Geova hanno dato grande importanza alla profezia di Gesù concernente la fine di questo sistema di cose, cioè: “Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine”. (Matt. 24:14) Oltre a usare apparecchi di amplificazione acustica o altoparlanti, hanno impiegato ogni moderno mezzo di divulgazione, dalla pagina stampata alla parola, per diffondere in tutto il mondo il messaggio del Regno. Tale predicazione della buona notizia del regno di Dio ha incluso la dichiarazione del “giorno di vendetta da parte del nostro Dio”, la vendetta divina con cui verrà la fine sui nemici della buona notizia. (Isa. 61:1, 2) Contrariamente a ciò che possiamo aspettarci da coloro che si professano cristiani, tale predicazione del regno di Dio è stata molto sgradevole per la cristianità, e non solo per gli elementi radicali che credono negli atei governi materialistici come quelli del socialismo e del comunismo. Sia per la cristianità che per gli elementi radicali la predicazione della vendetta di Dio è stata distruttiva e dolorosa come gli effetti prodotti dagli angeli celesti che suonano fortemente le trombe, secondo la descrizione di Rivelazione, capitoli da otto a undici.
EFFETTI DISTRUTTIVI
10, 11. Come che cosa furono gli effetti prodotti dagli avvenimenti dopo che il primo angelo ebbe suonato la sua tromba?
10 Che cosa pensereste se un terzo della superficie terrestre fosse bruciato, e un terzo degli alberi fosse bruciato, insieme a tutta la verde vegetazione? Vi aspettereste che questo producesse un grande squilibrio nelle condizioni dell’ambiente naturale dell’uomo, non è vero? Ebbene, questo è ciò che sembrò accadere dopo che il primo dei sette angelici suonatori di Dio ebbe suonato la sua tromba; sì, secondo le sensibilità religiose della cristianità, i cui membri sono circa un terzo del mondo. Ciò che i testimoni di Geova cominciarono a proclamare oralmente e con le pubblicazioni stampate della Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati dopo la prima guerra mondiale fu come “grandine e fuoco mescolato con sangue” scagliati dall’alto sulla terra. — Riv. 8:2, 6, 7.
11 Per quelli in alto, simili ad “alberi”, e per quelli in basso, simili a “verde vegetazione” o erba, il messaggio predicato fu ardente e consumante, distruttivo e mortifero.
12. In che modo il messaggio predicato ebbe effetti (a) simili a grandine, (b) simili a fuoco, e (c) simili a sangue?
12 È vero che il messaggio predicato conteneva la celeste verità della scritta Parola di Dio, ma queste verità non erano come ristoratrici gocce di pioggia. Erano piuttosto come dura, fredda grandine che colpiva sia il clero che i membri delle loro chiese, stordendoli con la verità biblica presentata vigorosamente, in maniera inesorabile. Erano infuocate, e consumavano il finto cristianesimo praticato dal clero simile ad alberi e dai laici simili a vegetazione, bruciando per così dire la loro identità di cristiani, dimostrando che la cristianità non era cristiana, né in dottrina né in pratica. La prima guerra mondiale aveva fatto risaltare in modo evidente la loro ipocrisia religiosa. Lo spargimento di sangue durante quella guerra mondiale recò la morte alle povere vittime; e, similmente, la predicazione postbellica dei cristiani testimoni di Geova fu mortifera in quanto mostrò che la cristianità era condannata infine alla morte e che coloro che rimanevano in essa fino al tempo della sua distruzione sarebbero periti con essa. Non si poteva ottenere vita spirituale neppure ora per mezzo della cristianità. (Riv. 8:7) Rivelando ulteriormente che non aveva il vero cristianesimo, la cristianità rispose perseguitando questi predicatori del Regno di Dio.
IL RADICALISMO SOTTO IL GIUDIZIO DIVINO
13, 14. (a) A quale fallimento religioso è attribuito il sorgere e il diffondersi del comunismo? (b) Quali effetti scenici si videro dopo che il secondo angelo ebbe suonato la sua tromba?
13 Anche secondo la franca ammissione di alcuni ecclesiastici religiosi, l’ateo comunismo fu essenzialmente dovuto all’ipocrisia religiosa della cristianità e al suo favoritismo verso le persone materialmente ricche e potenti nella politica a discapito dei poveri oppressi. Non avendo la cristianità vissuto secondo l’immagine di Gesù Cristo, rimase un vuoto che il comunismo materialistico cercò di riempire, sia con mezzi persuasivi che con la violenza e la forza. Col sorgere e il diffondersi del comunismo internazionale una grande, accesa controversia politica fu pertanto violentemente suscitata fra i turbati, irrequieti, bramosi popoli della terra.
14 Che effetto produrrebbe sulle vostre emozioni se vedeste un film in cui un’infuocata massa di terra simile a un gran monte fosse scagliata nel mare, e un terzo del mare divenisse sangue, un terzo delle creature viventi che sono nel mare fosse ucciso, e un terzo delle navi facesse naufragio? Rabbrividireste e direste che era un film orrendo! Ebbene, questi furono gli effetti scenici che si videro dopo che ebbe suonato la tromba il secondo dei sette angelici suonatori di Dio. Afferrate il significato di questi effetti scenici? — Riv. 8:8, 9.
15. Come fu scagliata nel simbolico “mare” la controversia del comunismo radicale, e che cosa asserì d’essere, facendo quale promessa?
15 Piccolo agli inizi, nella Russia zarista di un tempo, il comunismo internazionale si è impossessato di altri paesi e si è aggressivamente esteso includendo un terzo della popolazione del mondo. Come un gran monte che appare in lontananza, usato nella Bibbia per simboleggiare un governo nazionale, questa controversia del comunismo radicale come desiderabile forma di dominio per il genere umano fu all’improvviso scagliata nel mare dell’agitato genere umano verso la fine della prima guerra mondiale, o nel novembre del 1917. Asserì d’essere il liberatore dei popoli calpestati, promettendo di dar loro una vita materialistica più ricca con l’uguaglianza di compagni, senza dispotismo politico e religioso. Non era necessario che venisse nessun Messia da Dio per recare al popolo il paradiso sulla terra.
16. (a) Quale atteggiamento assunsero subito i testimoni di Geova verso la controversia? (b) In che modo l’urto del comunismo ha prodotto “sangue” e naufragio simbolici?
16 I testimoni di Geova non attesero che arrivasse l’anno 1970 per lasciare che la storia ci mostrasse per prima quello che il comunismo internazionale avrebbe recato al mare del genere umano, così irrequieto perché non ha la pace di Dio né la pace con Lui. (Isa. 57:20, 21) Come ambasciatori del Messia o Cristo di Dio, parlarono immediatamente a favore del simbolico monte del messianico regno di Dio. In netto contrasto con ciò, l’ateo comunismo fu come un monte bruciato, distruggendosi nelle sue proprie fiamme. Il suo urto contro il mare dell’impetuosa umanità non avrebbe recato la vita. Avrebbe recato la morte com’è simboleggiato dal sangue sparso. Per non parlare della prematura morte violenta per molti, esso recò morte spirituale ai suoi aderenti. Distrusse qualsiasi speranza di risurrezione dai morti e d’ottenere la vita eterna nel paradiso terrestre sotto il regno di Dio. Condannò alla morte e alla distruzione quelli che ad Har-Maghedon sarebbero stati trovati a seguire il comunismo internazionale. Secondo ciò che l’ateo comunismo recò al popolo, l’anima di ogni creatura morì in quell’elemento comunista simile a sangue; ogni organizzazione simile a barca doveva subire il naufragio.
ACQUA AMARA DALLE STELLE RELIGIOSE
17. Dopo che il terzo angelo ebbe suonato la sua tromba, in che modo, e mediante che cosa, Giovanni vide trasformare le acque dolci in assenzio?
17 Trasformare l’acqua del mare in sangue è una cosa, e trasformare l’acqua dolce in acqua amara è un’altra cosa, ed entrambe le cose sono dovute a diversi fattori. Ma pensereste che una “stella” potesse trasformare l’acqua dolce in acqua amara? Sarebbe possibile, se tale stella fosse all’altezza del suo nome di Assenzio, pianta amara di cui si trovano parecchie varietà nel Medio Oriente. L’apostolo Giovanni lo vide accadere in una scena drammatica dopo che il terzo angelico suonatore di Dio ebbe suonato la sua tromba. Giovanni vide una “stella ardente come una lampada” cadere giù dal cielo su un terzo dei fiumi e sulle fonti d’acqua, rendendo così un terzo delle acque dolci amare come l’assenzio, tanto che “molti degli uomini” morirono bevendole. (Riv. 8:10, 11) Tale stella chiamata Assenzio cadde dalla sua alta posizione dove poteva servire da guida agli uomini per condurli a ristoratrici acque di vita.
18. Chi raffigura quell’ardente “stella” caduta, e perché appropriatamente?
18 Figurativamente parlando, una “stella” dovrebbe spargere luce celeste sugli uomini, come le sette figurative stelle che Giovanni vide nella destra del glorificato Gesù Cristo e che simboleggiavano i sorveglianti spirituali delle congregazioni cristiane. (Riv. 1:16, 20; 3:1) Essendo una “stella” caduta e potendo influire in modo disastroso sull’acqua potabile di forse un terzo degli uomini, questa “stella” chiamata Assenzio raffigurava il clero religioso della cristianità, la cui popolazione include “molti degli uomini”, circa un terzo della popolazione terrestre. Asserendo d’essere ecclesiastici cristiani ordinati quali ministri da Dio, essi sono apostati capi religiosi, prodotti da apostati sistemi religiosi. La loro caduta dall’alta posizione dell’opportunità cristiana provoca la loro stessa distruzione, come quella di una “stella ardente come una lampada” che però viene consumata dalla sua fiamma. Come una stella in cielo avrebbero dovuto spargere luce celeste o spirituale sul popolo della cristianità, guidandolo alle ristoratrici acque della verità cristiana che si trova nella Bibbia, e a una condotta in armonia con queste verità bibliche.
19. Figurativamente parlando, in che modo la “stella” Assenzio ha reso amare le acque dolci, mortalmente per molti?
19 Oggi, in quest’anno 1970, possiamo vedere più chiaramente che mai come il clero della cristianità ha miseramente fallito la sua dichiarata missione cristiana. Essi hanno insegnato a coloro che frequentavano le loro chiese dottrine religiose che sono risultate amare per il loro gusto spirituale, adulterando la Parola di Dio con dottrine pagane o esaltando al di sopra della Bibbia le tradizioni di uomini non ispirati. Hanno guidato la cristianità in una condotta di attiva associazione con questo mondo malvagio che ha reso nemiche di Dio le persone che frequentavano le chiese, recando loro morte spirituale ora e conducendole alla letterale morte fisica nell’imminente “giorno di vendetta da parte del nostro Dio”. Il clero ha fatto bere finora una pozione amara ai membri delle sue chiese, ma sarà ad Har-Maghedon che assaporeranno la massima amarezza di questa pozione somministrata dal clero. Lì li attende la distruzione per mano di Dio perché hanno accettato e seguìto la dottrina religiosa e i consigli di questa “stella” caduta chiamata Assenzio! — Giac. 4:4; Isa. 61:1, 2; Riv. 16:14, 16.
TENEBRE DOVE CI DOVREBBE ESSERE LUCE
20. Che cosa vide accadere Giovanni dopo che il quarto angelo ebbe suonato la sua tromba?
20 Immaginate ora che si oscuri un terzo del giorno, e poi che si oscuri un terzo della notte, senza che venga luce dalla luna né dalle innumerevoli stelle! Questo fu il fenomeno visto successivamente dall’apostolo Giovanni. Egli scrive: “E il quarto angelo suonò la sua tromba. E fu colpito un terzo del sole e un terzo della luna e un terzo delle stelle, onde un terzo d’essi fosse oscurato e il giorno non fosse illuminato per un terzo, e similmente la notte”. — Riv. 8:12.
21. In quale Èra della storia umana si è adempiuto questo, e su quale terzo del genere umano?
21 L’adempimento di questo quadro profetico si è verificato in un tempo della storia umana che gli uomini moderni chiamano Èra dell’Illuminismo. Mentre gli uomini si vantano in questo modo, la cristianità asserisce d’essere la parte più illuminata del mondo, e calcola di includere circa un terzo del mondo del genere umano col suo programma di conversione mondiale. Illuminata, sì, soprattutto in senso scientifico. Ma che dire dell’essere illuminata in senso religioso?
22. Dove si trova questa specie di tenebre, ma, secondo le pretese avanzate, quale luce dovrebbe esserci?
22 In quella parte della popolazione mondiale dove dovrebbe esserci la massima luce in senso religioso, ci sono le massime tenebre religiose. Questa notevole parte è la cristianità! Secondo la sua veduta della situazione religiosa, il paganesimo, com’essa lo chiama, ha brancolato nelle fitte tenebre della falsa adorazione, ma, d’altra parte, essa si è riscaldata alla luce della verità e del favore di Dio. Se vivesse secondo la pretesa d’essere il reame del vero cristianesimo, dovrebbe essere così. Per secoli è stato distribuito in essa il solo Libro di Luce, La Sacra Bibbia, di cui sono state ora stampate due miliardi di copie, in oltre milletrecento lingue. Il suo clero è stato ordinato per predicare tale Bibbia, gliene è stato dato il tempo e hanno ricevuto denaro per insegnare la Bibbia come predicatori in servizio continuo per tutta la vita. Logicamente, questo avrebbe dovuto rendere la cristianità sommamente informata riguardo alla Sacra Bibbia e sommamente meritevole della luce del favore e della benedizione di Dio. Ma l’apostolo Giovanni presentò un quadro diverso!
23. (a) Che cos’hanno indicato da lungo tempo i testimoni di Geova circa la condizione della cristianità in quanto alla vera luce? (b) Come hanno essi risposto alla domanda riguardo alla cristianità e al cristianesimo?
23 Come l’apostolo Giovanni, gli odierni testimoni di Geova hanno da lungo tempo indicato che la situazione religiosa nella cristianità è diversa. Non che il “paganesimo” non si trovi in fitte tenebre religiose, ma che ci si doveva attendere il contrario dalla cristianità in base alle sue pretese. Essa avrebbe dovuto godere di giorno e di notte la luce della verità e del favore di Dio. Le accade ora ciò che disse Gesù Cristo: “Se in realtà la luce che è in te è tenebre, come sono grandi tali tenebre!” (Matt. 6:23) La supposta luce religiosa della cristianità è in realtà tenebre religiose, a suo proprio grande inganno. I cristiani testimoni di Geova hanno giustamente rivolto la penetrante domanda: “Cristianità o cristianesimo: qual è la ‘luce del mondo’?” A questa domanda hanno schiettamente risposto: Non la cristianità, ma il cristianesimo! La cristianità è stata falsa al suo nome. Il fatto che non ha la verità della Bibbia è una prova che non ha la luce del favore e della benedizione di Dio. La luce le è stata tolta, di giorno e di notte. Il suo futuro è così tenebroso come quello del resto del mondo del genere umano.
ULTERIORI GUAI
24, 25. (a) Sotto la guida di chi agivano evidentemente i testimoni di Geova, e che effetto ha avuto sulla cristianità la parte svolta da questi Testimoni in relazione a quelle quattro trombe? (b) Che cosa vide e udì ora Giovanni?
24 Poiché le suddette profetiche scene furono mostrate dopo che i primi quattro angeli di Dio avevano suonato la tromba, indubbiamente coloro che Dio ha impiegato per additare agli abitanti della terra i fatti adempiuti sono stati sotto la guida angelica. (Ebr. 1:14; Matt. 24:31) Per le persone, specialmente per la cristianità, era già abbastanza doloroso che i cristiani testimoni di Geova rendessero pubblico, come mediante forti squilli di tromba, il moderno adempimento di quei quattro quadri profetici. Non sarebbe servito a nulla che la cristianità gridasse: “Basta!” Il popolo doveva vedere, sì, doveva sentire altri tre quadri profetici. L’adempimento di questi ultimi quadri avrebbe significato notevoli guai per il popolo che dimora sulla terra. L’interruzione degli avvenimenti dopo lo squillo della quarta tromba permise di dare un esteso avvertimento circa questo speciale guaio con previdenza simile a quella dell’aquila. Prima che sia suonata la quinta tromba l’apostolo Giovanni scrive:
25 “E vidi, e udii un’aquila volante in mezzo al cielo dire ad alta voce: “Guai, guai, guai a quelli che dimorano sulla terra a causa del resto dei suoni di tromba dei tre angeli che stanno per suonare le loro trombe!” — Riv. 8:13.
26. Da dove vengono quegli ulteriori guai, e chi non ha nulla da temere da essi?
26 Quei guai non sono per gli angeli del cielo, ma per le creature umane, “quelli che dimorano sulla terra”. Quei guai vennero da Dio, che autorizza e costituisce i suoi angeli per richiamare l’attenzione col suono delle trombe. Coloro che sono in pace con Dio non hanno nulla da temere da questi guai; solo i nemici della pace con Dio.
LA TORMENTOSA PIAGA DI LOCUSTE
27. Quale fu il desiderio e lo sforzo del clero della cristianità riguardo ai testimoni del Regno durante la prima guerra mondiale, e fino a che punto conseguirono il loro scopo?
27 Già a metà della prima guerra mondiale (del 1914-1918 E.V.) il clero della cristianità, insieme ai suoi alleati politici e militari, aveva deciso d’avere avuto abbastanza difficoltà religiose coi cristiani testimoni di Geova Dio e col suo regno retto da Cristo. Si valsero delle condizioni della guerra e delle leggi del tempo di guerra per sopprimere le pubbliche attività svolte da questi testimoni. Non gradivano d’essere avvisati che i “tempi dei Gentili” erano scaduti nell’anno 1914 e che questi testimoni erano stati rivendicati dagli avvenimenti mondiali avendo additato per decenni quell’anno come tempo in cui il regno di Dio retto da Cristo avrebbe assunto i pieni poteri nei cieli, con l’autorità di cacciare dalla terra le nazioni gentili. Il grido del clero fu: “Uccidete i testimoni!” Vale a dire: Fate smettere questi Studenti Biblici Internazionali d’essere pubblici testimoni del regno di Dio retto dal suo Messia o Cristo. Con l’aiuto delle potenze politiche e militari riuscirono da un punto di vista teorico a ‘uccidere i testimoni’ verso la metà dell’anno 1918, solo pochi mesi prima che finisse la prima guerra mondiale.
28. Come influì questo sull’attività e sull’organizzazione dei “testimoni”, e in quale bassa condizione vennero figurativamente a trovarsi?
28 Così l’estesa opera pubblica di testimonianza finì, quelli che erano ai primi posti nell’opera di testimonianza furono messi dietro le sbarre della prigione con lunghe condanne, e l’organizzazione che svolgeva la testimonianza fu gravemente divisa, limitata. I “testimoni” erano come nella “fossa dell’abisso”. Essendo figurativamente in tale bassa condizione, erano come fuori di vista e come morti, morti in quanto all’essere coraggiosi, organizzati, ben preparati testimoni dell’istituito messianico regno di Dio. Ma non per molto. Chi li sciolse?
29. Dopo il quinto squillo di tromba, chi mostra d’essere la simbolica “stella” che Giovanni vede, secondo la sua ammissione e il suo nome?
29 Con un alto squillo di tromba il quinto angelo annunciò lo scioglimento dei “testimoni” che erano nell’abisso e la loro opera che ne seguì. Doveva questo essere un “guaio” per “quelli che dimorano sulla terra”? Nella visione profetica l’apostolo Giovanni guardò per vedere. Ecco, una “stella” era caduta non nel mare o in acque dolci, bensì sulla terra. Ma la caduta non fu disastrosa per essa. Piuttosto, questa “stella” viene a dare la libertà, a liberare altri, poiché “gli fu data la chiave della fossa dell’abisso”. Egli è anche Re, poiché è “l’angelo dell’abisso” ed è il Re di quelli che libera dall’abisso; in armonia con questo fatto quelli che libera portano ciò che, per Giovanni, “erano come corone simili all’oro”. Questa simbolica “stella” ha un nome anche per questa occasione. In greco il suo nome è Apollion, che significa Distruttore. In ebraico è Abaddon, che significa Distruzione. Tutti questi aspetti della simbolica “stella” rivelano che è il glorificato Gesù Cristo. Quando diciannove secoli fa, come uomo sulla terra, morì da martire per il regno di Dio, egli andò nell’abisso. Il terzo giorno Dio lo liberò e lo fece sedere alla Sua destra.
30. Quale chiave fu data a questa simbolica “stella”, e chi liberò, e quando?
30 A questo risuscitato, glorificato Gesù Cristo, Dio ha dato le “chiavi della morte e dell’Ades”, affinché agisca con esse da liberatore. Incoronato come dominante Re nei cieli alla fine dei “tempi dei Gentili” nell’anno 1914, viene a liberare certuni dalla loro condizione di restrizione come se fossero nella ‘fossa di un abisso’. Chi? Il rimanente dei suoi seguaci sulla terra che sono chiamati ad essere re con lui in cielo. (Riv. 1:6, 17, 18; 20:4-6) Nell’anno 1919 usò la “chiave della fossa dell’abisso” e aprì la fossa, facendone uscire il suo pentito, fedele rimanente di coeredi del Regno.
31. Quale aspetto assunsero i componenti di questo rimanente liberato, secondo la descrizione che ne fa Giovanni?
31 Ma che aspetto assumono mentre Giovanni li vede nella visione profetica! Uscendo da un gran fumo che ascende dall’abisso e oscura sia il sole che l’aria, somigliano a una strana specie di locusta. Giovanni dice: “E le sembianze delle locuste somigliavano a cavalli preparati alla battaglia; e sulle loro teste erano come corone simili all’oro, e le loro facce erano come facce di uomini, ma avevano capelli come i capelli delle donne. E i loro denti erano come quelli dei leoni; e avevano corazze simili a corazze di ferro. E il suono delle loro ali era come il suono dei carri di molti cavalli correnti alla battaglia. E hanno code e pungiglioni come gli scorpioni; e nelle loro code è la loro autorità di far male agli uomini per cinque mesi. Esse hanno su di loro un re, l’angelo dell’abisso”. — Riv. 9:1-11.
32. Se non la vegetazione, che cosa cercano le simboliche locuste, e come si distinguono in contrasto con tale bersaglio?
32 Al comando del loro celeste Re Gesù Cristo nel 1919 il rimanente di unti testimoni di Geova uscirono dalla loro condizione di restrizione simile ad abisso, infiammati di santo zelo come se uscissero da una fornace. Queste simboliche locuste non cercarono di divorare tutta la vegetazione della terra; il loro bersaglio erano gli uomini. Quali uomini? “Solo quegli uomini che non hanno il suggello di Dio sulla fronte”. Ma non furono autorizzati a uccidere quei particolari uomini; dovevano solo tormentarli per cinque mesi, che è la durata di vita, il tempo di attività estiva, delle locuste insetti. Queste simboliche locuste erano in effetti suggellate col “suggello di Dio sulla fronte”, poiché erano il rimanente di quegli Israeliti spirituali, in numero di 144.000, che Giovanni vide suggellare, secondo la sua descrizione di Rivelazione 7:1-8. Come le donne dai lunghi capelli ubbidiscono ai loro mariti, così queste simboliche locuste sono sottoposte e sottomesse al loro Re, Gesù Cristo, il loro futuro Sposo.
33. Chi raffigurano oggi “quegli uomini” che sono senza il suggello di Dio?
33 Chi sono, dunque, “quegli uomini che non hanno il suggello di Dio sulla fronte”? Tutti gli uomini non suggellati, compresa la “grande folla” che l’apostolo Giovanni vide nel tempio di Dio e descrisse in Rivelazione 7:9-17? No! Solo quegli uomini che ci aspetteremmo abbiano il “suggello di Dio sulla fronte” secondo la loro professione religiosa nella cristianità. Coloro che asseriscono rimarchevolmente d’essere Israeliti spirituali nel nuovo patto con Dio per mezzo di Cristo il Mediatore sono il clero religioso della cristianità, insieme agli uomini politici di professione, ai profittatori commerciali e ai grandi militaristi, i quali sono membri delle chiese e ricevono la massima preminenza e considerazione da parte del clero religioso. La condotta di “quegli uomini” prova che non producono il frutto dello spirito di Dio, per mezzo del quale spirito il suggello indicante l’appartenenza a Dio è posto per così dire sulla fronte perché tutti lo vedano. — Gal. 5:19-23; 2 Cor. 1:22.
34. (a) Sotto quale particolare aspetto quegli uomini non suggellati sono tormentati dalle simboliche locuste? (b) Per quanto tempo quegli uomini sono obbligati a sopportare il tormento?
34 Le simboliche locuste li tormentano, pungendoli assai dolorosamente col messaggio di giudizio dell’ispirata Parola di Dio, come se fossero colpiti con la coda dello scorpione velenoso. Questo messaggio di giudizio riguarda specialmente l’organizzazione internazionale per la pace e la sicurezza mondiale, che il clero ha asserito sia “l’espressione politica del Regno di Dio sulla terra”, ma che secondo la tormentosa proclamazione delle simboliche locuste è semplicemente ciò che gli uomini sostituiscono al messianico regno di Dio, e che perciò è condannato a fallire ed essere distrutto dal vero regno di Dio. Gli uomini non suggellati della cristianità vorrebbero sottrarsi a questo tormento religioso inflitto dalle simboliche locuste. Preferirebbero morire piuttosto che sopportarlo ulteriormente. Ma le “locuste” non sono autorizzate a “uccidere” quegli uomini non suggellati; per cui questi uomini continuano a vivere. Inoltre, le simboliche locuste continuano a vivere e a tormentare, poiché sono autorizzate a compiere quest’opera di tormento “per cinque mesi”, che, essendo la letterale durata di vita di una locusta insetto, simboleggia tutto il periodo di vita delle simboliche locuste fino alla guerra di Har-Maghedon.
35. Ciò che l’“aquila” definì questa piaga di locuste era forse un’esagerazione?
35 Non fu un’esagerazione che l’ “aquila” volante in mezzo al cielo annunciasse che questo sarebbe stato un “guaio” per quelli direttamente colpiti da questa piaga di locuste. Che cosa poteva dunque essere il secondo “guaio”?
“IL SECONDO GUAIO”
36. In che modo il prossimo della serie è un “secondo guaio”?
36 Il “secondo guaio” non comincia necessariamente quando il primo è completamente terminato. In realtà è un altro guaio, un ulteriore guaio, e ha luogo contemporaneamente al primo guaio. Contribuisce a rendere il primo guaio anche più penoso, e su un’area più estesa.
37. Dopo quale opera di liberazione, compiuta a favore di chi, avviene il “secondo guaio” annunciato dal sesto angelo?
37 Il “secondo guaio” è fortemente annunciato dal sesto angelo di Dio che suona la tromba. Anche questo “guaio” è raffigurato dopo un’opera di liberazione. Questa liberazione è l’affrancamento o scioglimento da Babilonia la Grande, l’impero mondiale della falsa religione babilonica. Questa più grande Babilonia fu prefigurata dall’antica Babilonia imperiale situata sul fiume Eufrate. Gli Israeliti naturali furono portati in esilio in questa antica Babilonia nel settimo secolo prima della nostra Èra Volgare. Similmente l’unto rimanente degli Israeliti spirituali fu portato in esilio in Babilonia la Grande durante la prima guerra mondiale. Esaudendo le sincere preghiere che salivano a lui come fumo d’incenso Geova Dio liberò gli Israeliti dall’esilio nell’antica Babilonia dopo la sua caduta. Similmente, lo stesso Dio esaudì la preghiera, liberando il suo unto rimanente dalla moderna Babilonia la Grande nel primo anno postbellico del 1919. L’apostolo Giovanni vide questo in visione e lo descrisse, dicendo:
38. In che modo Giovanni descrive la visione di questa opera di liberazione?
38 “E il sesto angelo suonò la sua tromba. E udii una voce dai corni dell’altare d’oro che è davanti a Dio dire al sesto angelo, che aveva la tromba: ‘Sciogli i quattro angeli che sono legati presso il gran fiume Eufrate’. E furono sciolti i quattro angeli, che sono stati preparati per l’ora e il giorno e il mese e l’anno, per uccidere un terzo degli uomini”. — Riv. 9:13-15.
39. (a) A chi corrispondono i “quattro angeli”, e perché il termine “angeli” è appropriato? (b) In quale tempo sono disposti a servire, e qual è la loro missione?
39 Il rimanente degli unti testimoni cristiani sciolti dalla schiavitù babilonica nel 1919 corrisponde a quei cosiddetti “quattro angeli” in quanto il termine “angeli” significa letteralmente “messaggeri”, e non significa persone spirituali celesti in tutti i casi. Messaggeri, ah, ecco che cosa doveva essere il rimanente che era stato sciolto, messaggeri di Dio per portare il suo speciale messaggio per dopo la fine dei Tempi dei Gentili e dopo l’errata condotta della cristianità durante la prima guerra mondiale. Rallegrandosi d’avere riavuto la libertà per servire ancora una volta come messaggeri di Dio, l’unto rimanente si sentì disposto a servire agli ordini di Dio in qualsiasi ‘ora e giorno e mese e anno’ da lui stabilito. Si prepararono a rispondere in ogni momento e per tutte le fasi del suo servizio del Regno. Qual era la loro missione per cui dovevano essere “preparati” come i quattro “angeli” o messaggeri liberati? Questa: “Uccidere un terzo degli uomini”. Ma con quali strumenti?
40, 41. (a) Quest’opera sarebbe stata forse un “guaio”, e come cambia la località per la prossima scena? (b) Quale descrizione fa Giovanni della cavalleria?
40 L’uccisione di un “terzo degli uomini” sarebbe per certo stata un “guaio” e per mostrare come questo avvenne rispetto alla cristianità, istantaneamente il quadro si sposta dal fiume Eufrate a una spaventosa carica di cavalleria in battaglia. Descrivendo la carica, Giovanni dice:
41 “E il numero degli eserciti di cavalleria era di due miriadi di miriadi: Ne udii il numero. Ed ecco come vidi i cavalli nella visione, e quelli che vi sedevano sopra: avevano corazze rosse come fuoco, e blu come giacinto, e gialle come zolfo; e le teste dei cavalli erano come teste di leoni, e dalle loro bocche uscivano fuoco e fumo e zolfo. Mediante queste tre piaghe fu ucciso un terzo degli uomini, dal fuoco e dal fumo e dallo zolfo che usciva dalle loro bocche. Poiché l’autorità dei cavalli è nella loro bocca e nelle loro code; poiché le loro code sono simili a serpenti e hanno teste, e con queste danneggiano”. — Riv. 9:16-19.
42. Quale aspetto è maggiormente descritto, e che cosa simboleggiano i “cavalli”?
42 Nulla è detto dei cavalieri eccetto che avevano davanti delle corazze che facevano pensare al fuoco, al fumo e allo zolfo, potendo causare ardente distruzione. I cavalli su cui sedevano questi cavalieri sono maggiormente descritti, e questi cavalli uccidono con le piaghe che escono dalla loro bocca e con le loro code simili a serpenti. Per cui queste “due miriadi di miriadi” o 200.000.000 di “cavalli” sono gli strumenti con cui i quattro “angeli” che vengono sciolti uccidono il “terzo degli uomini”, i membri della cristianità. Giacché sui cavalli vi sono cavalieri, significa che sono guidati da uomini.
43. (a) Che cosa simboleggiano ulteriormente quegli strani “cavalli”? (b) Come sono stati provveduti questi veicoli, e chi li avrebbe usati?
43 Che cosa simboleggiano dunque i duecento milioni di cavalli? Simboleggiano gli strumenti o veicoli che l’unto rimanente impiega per dichiarare il “giorno di vendetta da parte del nostro Dio”. Quali sono questi veicoli? Le Bibbie, i libri per lo studio biblico, gli opuscoli, le riviste e i trattati, che parlano dell’infuocata, completa distruzione che verrà sull’ipocrita cristianità nel giorno della vendetta di Dio, lasciando anche una puntura simile a quella di serpente sugli “uomini” le cui sensibilità religiose furono ferite e indicando che sono spiritualmente morti. (Isa. 61:1, 2) Si cominciò a produrre letteratura biblica aggiornata in enormi quantità. Per produrre questi simbolici “cavalli” senza ricorrere alle ditte stampatrici del mondo, la Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati aprì la propria stamperia, ampliandola col passar del tempo. La distribuzione di tutta la letteratura fu affidata non a librerie commerciali, ma all’unto rimanente.
44. Sono stati provveduti 200.000.000 di simbolici “cavalli”, e quale guida umana vi è stata provveduta?
44 Da quando stabilì la sua prima piccola stamperia, nel 1920, la Società Torre di Guardia, con gli impianti tipografici ampliati da allora, ha prodotto e distribuito ben più di duecento milioni di simbolici “cavalli”. L’unto rimanente si assunse la responsabilità di questi “cavalli”, distribuendo ciascun singolo membro centinaia e migliaia di pezzi di letteratura biblica di casa in casa. Così ciascun simbolico “cavallo” fu guidato e diretto da uomini, in modo intelligente. Particolarmente dall’anno 1935 la “grande folla” di dedicati e battezzati si sono uniti all’unto rimanente in questa opera di distribuzione della Bibbia che è stata un tale “guaio” per il “terzo degli uomini”, il gregge della cristianità.
“IL TERZO GUAIO”
45. Quale reazione del mondo al “secondo guaio” rese appropriato che Giovanni annunciasse il “terzo guaio”?
45 Diciannove secoli fa l’apostolo Giovanni vide che il “secondo guaio” non convertì “il resto degli uomini” dalle loro peccaminose vie mondane. Né il “secondo guaio” che si è abbattuto in questi giorni moderni ha fatto sul genere umano un’impressione tale da volgere la cristianità o il resto delle persone dalla condotta che porta alla distruzione nel giorno della vendetta di Dio. Rifiutano di fare la pace con Dio. (Riv. 9:20) L’apostolo Giovanni capì che ci voleva un terzo guaio per tutte queste persone impenitenti. Nel momento giusto egli riferì: “Il secondo guaio è passato. Ecco, il terzo guaio viene presto”. (Riv. 11:14) Che cosa sarebbe stato questo terzo guaio? Si sarebbe visto dopo l’annuncio del settimo angelo.
46. Che cosa descrive Giovanni che avviene immediatamente dopo il suono della settima tromba?
46 Giovanni scrive: “E il settimo angelo suonò la sua tromba. E vi furono alte voci in cielo, che dicevano: ‘Il regno del mondo è divenuto il regno del nostro Signore e del suo Cristo, ed egli regnerà per i secoli dei secoli’. E le ventiquattro persone anziane ch’eran sedute davanti a Dio sui loro troni caddero sulle loro facce e adorarono Dio, dicendo: “Ti ringraziamo, Geova Dio, Onnipotente, che sei e che eri, perché hai preso il tuo gran potere e hai cominciato a regnare. Ma le nazioni si adirarono, e venne l’ira tua, e il tempo fissato di giudicare i morti, e di dare la ricompensa ai tuoi schiavi i profeti, e ai santi e a quelli che temono il tuo nome, i piccoli e i grandi, e di ridurre in rovina quelli che rovinano la terra’”. — Riv. 11:15-18.
47. (a) Che cosa si vede dunque che è il “terzo guaio”? (b) Quando prese il Signore Dio il suo potere, cominciando a regnare, e come?
47 Che cosa si vede qui che è il “terzo guaio”? È il “regno del nostro Signore e del suo Cristo”. È il regno congiunto del Signore Dio Geova e del suo Messia o Cristo. È il regno messianico di Dio sopra tutto il mondo del genere umano. Geova Dio Onnipotente ha egli stesso preso il suo gran potere e cominciato a regnare, e giustamente, poiché tutta la terra è sua e ha fatto sia essa che i suoi abitanti. Aspettò finché il periodo di dominio concesso alle nazioni non giudaiche o gentili fosse scaduto nell’anno 1914 E.V. A quel tempo le nazioni gentili rifiutarono di riconoscere la fine dei “tempi dei Gentili”, e rifiutarono d’insediare come re sopra di loro il Messia o Cristo di Geova. Lasciò Geova Dio che le nazioni gentili decidessero le cose riguardo alla terra? No, ma nella sua onnipotenza assunse il suo gran potere e l’esercitò. Come? Intronizzando il suo proprio Figlio, Gesù, come Messia o Cristo, nei cieli. Con questo atto governativo stabilì il suo regno messianico. — Luca 21:24.
48. (a) Quali domande sorgono circa il fatto che questo regno messianico è un “guaio”? (b) Come mostrarono le nazioni terrene d’essere nemiche della pace con Dio?
48 In che senso, dunque, il messianico regno di Dio è un “guaio”, il guaio più rimarchevole? Non è questo regno costituito per benedire tutto il mondo del genere umano? Non dicono i seguaci di Cristo la preghiera che egli insegnò loro: “Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome. Venga il tuo regno. Si compia la tua volontà, come in cielo anche sulla terra”? (Matt. 6:9, 10) Sì, tutto questo è vero. Ma alla fine dei Tempi dei Gentili nel 1914 le nazioni del mondo non videro che i loro governanti imitassero la condotta delle “ventiquattro persone anziane ch’eran sedute davanti a Dio”. I re del mondo non scesero dai loro troni per adorare Dio, dicendo: “Ti ringraziamo, Geova Dio, Onnipotente, che sei e che eri, perché hai preso il tuo gran potere e hai cominciato a regnare”. (Riv. 11:16, 17) Al contrario: “le nazioni si adirarono”, ed espressero la loro ira perseguitando gli unti “ambasciatori in sostituzione di Cristo”, che predicavano la buona notizia del messianico regno di Dio. Essendo adirate verso il messianico regno di Dio, quelle nazioni si dimostrarono nemiche della pace con Dio.
49. (a) Che cosa deve perciò divenire il messianico regno di Dio per le nazioni? (b) Solo per quale condotta meritano quelle nazioni d’essere rovinate?
49 In base a ciò, il “regno del nostro Signore e del suo Cristo” doveva divenire un Guaio per le nazioni. L’ira di Dio doveva venire su quelle nazioni ostili. Esse in realtà “rovinano la terra”. In un senso molto reale rovinano la terra letterale col modo in cui sfruttano la terra, rendendola inabitabile per il genere umano e minacciando di rovinarla ancora di più con la loro guerra nucleare, batteriologica e radiologica in un terzo conflitto mondiale. Solo per quest’opera di rovina meritano d’essere esse stesse rovinate, anche se l’Iddio Onnipotente non tenesse conto del fatto che perseguitano con ira gli unti ambasciatori del suo regno messianico.
50. Quale sarà il gran culmine di questo “terzo guaio” sulle nazioni?
50 Badino le nazioni rovinose di non fare errori al riguardo: Dovranno fare i conti con Geova Dio l’Onnipotente contro cui sono adirate perché ha preso il “regno del mondo”. Egli le ridurrà in rovina nella guerra di tutte le guerre, cioè “la guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” ad Har-Maghedon. (Riv. 16:14-16) Questo sarà il gran culmine di questo terzo e ultimo guaio. Il divino regno del suo Messia è il mezzo con cui recherà questo guaio sulle nazioni adirate. Dopo di esso non ci sarà bisogno di un altro guaio.
51. (a) A chi recherà gioia quel regno messianico? (b) Perché le nazioni non potranno accusare Dio di aver mancato di dar loro avviso e avvertimento anticipato?
51 Ciò che è un guaio per le nazioni del mondo e per il loro invisibile governante e dio, Satana il Diavolo, recherà sconfinata gioia a tutti quelli che, in cielo e sulla terra, ringraziano Geova Dio l’Onnipotente che prese il suo gran potere alla fine dei Tempi dei Gentili nel 1914 e cominciò a regnare per sempre mediante il suo Messia allora intronizzato. Che il Regno assuma ad Har-Maghedon la natura di un disastroso guaio per le adirate, rovinose nazioni è quello per cui pregano queste persone riconoscenti nella preghiera insegnata da Gesù Cristo: “Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome. Venga il tuo regno”. (Matt. 6:9, 10) Le nazioni sono state avvisate. Dio non può essere accusato d’aver mancato di dar loro equamente l’avviso e l’avvertimento anticipato. I suoi sette angeli celesti hanno suonato le loro trombe in questo “tempo della fine”. Gli avvenimenti annunciati e introdotti da quegli squilli di tromba si sono avverati in adempimento delle cose viste in visione quasi diciannove secoli fa dall’apostolo Giovanni. L’effetto di queste cose raggiungerà fra breve il suo culmine nel “giorno di vendetta da parte del nostro Dio” su tutti i nemici della pace con Dio.
52. (a) Quando sarà il tempo fissato perché si avveri la profezia riguardo a Dio: “Venne l’ira tua”? (b) In che modo Dio recherà così la pace sulla terra, e in armonia con l’ardente desiderio di chi?
52 Quando sorgerà quel giorno, le nazioni esprimeranno la loro ira fino al colmo. Sarà allora il tempo appropriato perché Geova Dio, il quale ha pazientato a lungo, dia loro la ricompensa. Come dice Rivelazione 11:18: “Venne l’ira tua”. Egli non tratterrà per sempre la sua ira, ma al tempo da lui fissato l’esprimerà contro le nazioni che sfidano il suo diritto al regno del mondo. Dalla fine dei Tempi dei Gentili nel 1914 quelle nazioni hanno abusivamente occupato la terra. Da allora Geova Dio, il legittimo Re, ha avuto il diritto legale di cacciarle. Ora sarà venuto il tempo di farlo. Il suo dover far questo con ira significherà la loro distruzione. Solo annientando così questi nemici della pace con Dio egli recherà la pace su questa terra, la pace duratura che le persone riconciliate con Dio desiderano tanto ardentemente. Solo coloro che amano la pace e che sono riconciliati con Lui per mezzo del suo Messia o Cristo saranno risparmiati in quel tempo di catastrofico guaio per le nazioni adirate.
53. (a) Perciò con chi Dio comincerà il nuovo pacifico sistema di cose? (b) Come saranno trattati i più grandi disturbatori della pace, e che cosa farà allora tutta la creazione terrestre?
53 L’ira di Dio non è contro quelli che hanno pacificamente cercato di riconciliarsi con lui. Tali riconciliati saranno i sudditi terrestri con cui comincerà il suo pacifico sistema di cose per tutto il redento genere umano. Satana il Diavolo e i suoi demoni, i più grandi disturbatori della pace, saranno incatenati nell’abisso di isolamento e restrizione completamente chiuso, non costituendo più i “cieli” malvagi sopra il mondo del genere umano. I “nuovi cieli” del divino regno del suo Messia domineranno. Tutta la creazione terrestre, non più rovinata né inquinata, si rallegrerà nella pace e nell’amore fraterno, rendendo lode e grazie a Dio.
[Al termine del suddetto discorso, “Finali guai ai nemici della pace con Dio”, alle Assemblee Internazionali “Pace in terra” dei Testimoni di Geova tenute nel 1969, fu presentata all’uditorio la seguente Dichiarazione perché venisse adottata].
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Le proclamazioni della celeste verità della Parola di Dio sono state come “grandine e fuoco”, che hanno consumato il finto cristianesimo praticato dal clero simile ad alberi e dai laici simili a vegetazione
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Come un monte infuocato la controversia dell’ateo comunismo fu scagliata nel mare dell’agitato genere umano, con effetti mortiferi
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Le simboliche locuste somiglianti a cavalli con pungiglioni come gli scorpioni sono il rimanente dell’Israele spirituale che annuncia il messaggio di giudizio di Dio, il quale reca tormento a tutti i falsi cristiani
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Le miriadi di cavalli con le teste di leoni da cui esce fuoco sono simbolici “cavalli” di divulgazione del Regno: la letteratura biblica usata per dichiarare il messaggio di giudizio di Dio