Per chi sono le speranze della risurrezione
“E il mare diede i morti ch’erano in esso, e la morte e l’Ades diedero i morti ch’erano in essi, . . . E la morte e l’Ades furono scagliati nel lago di fuoco. Questo significa la seconda morte, il lago di fuoco”. — Riv. 20:13, 14.
1, 2. (a) Quale potere ha il grande nemico dell’uomo, e chi è egli? (b) Da chi sarà ridotto a nulla, e mediante quale condotta di quest’ultimo?
IL GRANDE nemico dell’uomo ha il potere di causare la morte. Tra breve sarà ridotto a nulla. Questa è una delle cose meravigliose che deriverà dalla morte di Gesù Cristo avvenuta millenovecento anni fa. Prima d’allora Gesù era stato il glorioso Figlio celeste di Dio, ma si umiliò sotto la potente mano del suo Padre celeste. Egli mise da parte la sua gloria celeste e, mediante il potere di Dio, nacque come bambino umano di carne e sangue, quale discendente del patriarca Abraamo nella linea del re Davide di Gerusalemme. Egli divenne come uno dei figli di Abraamo, per mezzo di una vergine giudea chiamata Maria, discendente del re Davide. Il giorno di Pasqua del 33 dell’Èra Volgare, Gesù morì. Quel giorno veniva scannato dai Giudei l’agnello pasquale, ma allora Gesù stesso si fece scannare come un agnello dai servitori terrestri del Diavolo, colui “che ha i mezzi per causare la morte”. Circa la liberazione derivante dalla morte di Gesù leggiamo:
2 “Perciò, siccome i ‘fanciullini’ sono partecipi del sangue e della carne, egli pure similmente partecipò delle stesse cose, affinché mediante la sua morte riducesse a nulla colui che ha i mezzi per causare la morte, cioè il Diavolo; e affinché emancipasse tutti quelli che per timore della morte erano per tutta la vita sottoposti a schiavitù. Poiché egli realmente non assiste affatto gli angeli, ma assiste il seme d’Abraamo”. — Ebr. 2:14-16.
3. Dove fu fatto scendere Gesù Cristo, con la sua morte di sacrificio, ma come si adempì in lui il Salmo 16:10?
3 Così, per scopi di sacrificio secondo la volontà di Dio, Gesù Cristo fu fatto scendere nello Sceol o Ades, la comune tomba delle creature umane che giacciono morte nella polvere della terra. Comunque, l’Onnipotente Dio non permise che lo Sceol tenesse per sempre il suo fedele Figlio e così la sua carne subisse un graduale deterioramento nella tomba commemorativa. Il terzo giorno Dio destò Gesù Cristo dai morti e così adempì il Salmo 16:10, scritto dal re Davide. L’apostolo cristiano Paolo citò il Salmo 16:10 e disse: “Dice quindi in un altro salmo: ‘Non permetterai che il tuo leale veda la corruzione’. Poiché Davide, da una parte, avendo servito nella propria generazione l’espressa volontà di Dio, si addormentò nella morte e fu posto con i suoi antenati e vide la corruzione. D’altra parte, colui che Dio ha destato non ha visto la corruzione”. — Atti 13:35-37.
4. Perché Gesù Cristo sarà in grado di ridurre a nulla il mortifero Diavolo, e come farà ciò?
4 L’Onnipotente Dio destò Gesù Cristo dallo Sceol come immortale persona spirituale, molto più potente di Satana il Diavolo, “colui che ha i mezzi per causare la morte”. Al tempo stabilito da Dio il risuscitato Gesù Cristo ridurrà a nulla questo mortifero Diavolo. Egli legherà lui e tutti i suoi angeli demonici e li imprigionerà in un abisso dove non potranno interferire nel regno millenario di Gesù Cristo quale unto Re di Dio.
5. (a) Quando avverrà ciò, e pertanto che cosa fuggirà? (b) Quale visione del Giorno del Giudizio si adempirà allora?
5 Ciò avverrà immediatamente dopo la battaglia di Armaghedon, in cui l’organizzazione terrestre dei governanti politici del Diavolo sarà sconfitta dal celeste guerriero Gesù Cristo e dai suoi angeli. (Riv. 19:11 fino a 20:3) In tal modo il cielo e la terra simbolici son fatti fuggire dalla presenza del gran trono bianco di giudizio di Dio. Questo farà posto a “un nuovo cielo e una nuova terra”. (Riv. 20:11; 21:1) Allora si adempirà la visione dell’apostolo cristiano Giovanni: “Vidi i morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al trono, e dei rotoli furono aperti. Ma fu aperto un altro rotolo; è il rotolo della vita. E i morti furono giudicati dalle cose scritte nei rotoli secondo le loro opere. E il mare diede i morti ch’erano in esso, e la morte e l’Ades diedero i morti ch’erano in essi, e furon giudicati individualmente secondo le loro opere”. — Riv. 20:12, 13.
6. Perché tale visione non include i 144.000 discepoli?
6 Rivelazione 20:13 dice che “il mare diede i morti ch’erano in esso, e la morte e l’Ades diedero i morti ch’erano in essi”. Questo non include i 144.000 seguaci delle orme di Gesù Cristo che sono menzionati in Ebrei 2:16 come “seme d’Abraamo”, mediante il quale tutte le famiglie della terra otterranno un’eterna benedizione. (Riv. 7:3-8; 14:1, 3; Gen. 12:3; 22:18) Diciannove secoli fa l’Ades o Sceol diede il morto Gesù Cristo, e questi 144.000 fedeli seguaci che sono suoi fratelli spirituali sono resi simili a lui prendendo parte a quella ch’è chiamata “la prima risurrezione”.
7, 8. (a) Quando cominciò la loro risurrezione? (b) In che modo Rivelazione 20:4-6 raffigura la loro risurrezione?
7 Secondo le indicazioni della Bibbia, la loro risurrezione cominciò nel 1918 d.C., o tre anni e mezzo dopo che Gesù Cristo era stato intronizzato e incoronato come Re celeste per cominciare a dominare in mezzo ai suoi nemici. (Sal. 110:1, 2; Ebr. 10:12, 13; Riv. 14:13) Quindi Rivelazione, capitolo venti, prima di parlarci dei morti che sono dati dal mare e dalla morte e dall’Ades, ci parla anzitutto della risurrezione dei 144.000 seguaci spirituali di Gesù Cristo, con le seguenti parole:
8 “Vidi dei troni, e vi eran quelli che sedettero su di essi, e fu data loro la potenza di giudicare. Sì, vidi le anime di quelli che furono giustiziati con la scure per la testimonianza che avevan resa a Gesù e per aver parlato intorno a Dio, e quelli che non avevano adorato né la bestia selvaggia né la sua immagine e che non avevano ricevuto il marchio sulla loro fronte e sulla loro mano. Ed essi tornarono in vita e regnarono col Cristo per mille anni. (Il resto dei morti non tornò in vita finché i mille anni non furono finiti). Questa è la prima risurrezione. Felice e santo è chiunque prende parte alla prima risurrezione; su questi non ha autorità la seconda morte [simboleggiata dal lago di fuoco], ma saranno sacerdoti di Dio e del Cristo, e regneranno con lui per i mille anni”. — Riv. 20:4-6, 14; 21:8.
“LA PRIMA RISURREZIONE”
9. (a) Significa questo che i 144.000 coeredi di Cristo non vanno mai nell’Ades o Sceol? (b) Secondo le parole dette da Gesù a Pietro in Matteo 16:18, che cosa non sopraffarà i 144.000?
9 Quando diciamo che Rivelazione 20:13 non include i suddetti 144.000 coeredi di Gesù Cristo, non vogliamo dire che questi 144.000 non vadano nell’Ades o Sceol alla morte, o nella morte nel mare se dovessero morire nel mare e i loro corpi non fossero ricuperati per venire sepolti sulla terra asciutta. Per prendere parte alla “prima risurrezione”, devono essere destati dall’Ades o dalla morte nel mare. Le parole di Gesù Cristo ce lo fanno capire chiaramente allorché egli disse ai suoi dodici apostoli che edificava la sua chiesa o congregazione su di sé quale roccia di fondamento, poiché disse: “Su questo masso di roccia [petra] edificherò la mia congregazione, e le porte dell’Ades non la sopraffaranno”. (Matt. 16:18) E dopo la sua propria risurrezione dai morti, Gesù disse nella visione all’apostolo Giovanni: “Io sono il Primo e l’Ultimo, e il vivente; e fui morto, ma, ecco, vivo per i secoli dei secoli, e ho le chiavi della morte e dell’Ades”. “Chi ha orecchio oda ciò che lo spirito dice alle congregazioni: Chi vince non sarà affatto danneggiato dalla seconda morte”, e quindi sarà risuscitato. — Riv. 1:17, 18; 2:11.
10. (a) In quanto alla morte e all’Ades, in che modo Gesù Cristo infrange il loro potere rispetto ai suoi 144.000 coeredi? (b) In quanto al giudizio, come raffigura Rivelazione 20:4 i 144.000?
10 Il risuscitato Gesù Cristo ridurrà a nulla il Diavolo “che ha i mezzi per causare la morte”. Poiché Gesù possiede le chiavi della morte e dell’Ades, non permetterà che l’Ades sopraffaccia la sua fedele congregazione di 144.000 fratelli spirituali. Dopo essere stato intronizzato come Re nel cielo nel 1914 d.C., egli infrange il potere della morte e dell’Ades e libera i membri morti della sua congregazione perché prendano parte alla “prima risurrezione”. Con questa invisibile risurrezione spirituale, i 144.000 si uniscono a lui nei cieli quali suoi coeredi per regnare ed essere sacerdoti e giudici con lui per i mille anni in cui Satana il Diavolo è legato nell’abisso. Essi non sono raffigurati come se stessero in piedi davanti al “grande trono bianco” per essere giudicati. Piuttosto, Rivelazione 20:4 dice che essi si sedettero su troni e che “fu data loro la potenza di giudicare”. Pertanto, la loro morte nell’Ades non diviene una morte senza fine, una morte eterna, ciò che si intende con l’espressione “la seconda morte”.
11, 12. Come, in Giovanni 6:39-54, Gesù assicurò ai suoi discepoli che la morte e l’Ades non li avrebbero sopraffatti per sempre?
11 Gesù Cristo assicurò ripetutamente ai suoi fedeli discepoli che la morte e l’Ades non li avrebbero sopraffatti per sempre. Quale strumento di Dio per risuscitare, egli avrebbe fatto in modo che la loro morte nella fedeltà a lui non fosse eterna. Egli disse:
12 “Questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di tutto ciò che egli mi ha dato ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. Poiché questa è la volontà del Padre mio, che chiunque vede il Figlio ed esercita fede in lui abbia vita eterna, e io lo risusciterò nell’ultimo giorno”. “Nessun uomo può venire a me se il Padre, che mi ha mandato, non lo attira; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. . . . Se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue [per mezzo della fede], non avete vita in voi. Chi si nutre della mia carne e beve il mio sangue ha vita eterna, e io lo risusciterò nell’ultimo giorno”. — Giov. 6:39, 40, 44, 53, 54.
13. Di quale potere diede un esempio Gesù in relazione al suo amico Lazzaro, e come?
13 Anche sulla terra Gesù Cristo ci diede esempi del suo futuro potere di risuscitare. Egli riportò in vita il suo caro amico Lazzaro, che era nello Sceol da quattro giorni. Prima di ciò Gesù aveva detto a Marta, sorella di Lazzaro: “Io sono la risurrezione e la vita. Chi esercita fede in me, benché muoia, tornerà in vita; e chiunque vive ed esercita fede in me non morrà mai”. Dopo di ciò Gesù fece togliere la pietra che era davanti alla tomba commemorativa e richiamò in vita Lazzaro, facendolo uscire dalla tomba. In questo modo miracoloso Marta riebbe il fratello Lazzaro prima di quanto si aspettasse, poiché ella aveva detto a Gesù: “So che sorgerà nella risurrezione, nell’ultimo giorno”. — Giov. 11:24-44.
14. Che cosa accadde in seguito a Lazzaro, ma che cosa ci aspettiamo riguardo a lui?
14 Naturalmente, Lazzaro morì di nuovo, presumibilmente come fedele discepolo di Gesù Cristo. Così egli tornò nello Sceol o Ades. Ma l’Ades non lo sopraffarà come membro della fedele congregazione cristiana, poiché non aveva potuto sopraffarlo il giorno in cui Gesù era andato a Betania a destarlo dal suo sonno di morte di quattro giorni. Solo questa volta, dopo essere destato dall’Ades col resto della congregazione cristiana mediante Gesù Cristo che governa come Re nel regno di Dio, Lazzaro non morirà mai più. — Giov. 11:26.
15. Che cosa indica l’espressione “prima risurrezione” in quanto alla risurrezione in generale, e come lo conferma 1 Corinti 15:20-23?
15 Poiché Rivelazione 20:5, 6 parla della “prima risurrezione”, ciò indica che è seguìto un certo ordine nella risurrezione in generale. Questo ci è detto chiaramente in 1 Corinti 15:20-23, che ci parla della risurrezione dei 144.000 discepoli che avranno una gloriosa risurrezione celeste e spirituale. I versetti citati dicono: “Cristo è stato ora destato dai morti, primizia di quelli che si sono addormentati nella morte. Poiché siccome la morte è per mezzo di un uomo, la risurrezione dai morti è pure per mezzo di un uomo. Poiché come in Adamo tutti muoiono, così anche nel Cristo tutti saranno resi viventi. Ma ciascuno nel proprio ordine: Cristo la primizia, poi quelli che appartengono al Cristo durante la sua presenza”.
16. In che modo anche Rivelazione, capitolo venti, indica che vi sarà un certo ordine nella risurrezione?
16 Rivelazione, capitolo venti, indica pure che vi sarà ordine descrivendoci prima la venuta alla vita dei 144.000 coeredi di Gesù Cristo, che sono resi felici nella prima risurrezione, e successivamente la liberazione dal mare e dall’Ades di tutti gli altri morti che hanno l’opportunità della vita eterna sulla terra.
“UNA RISURREZIONE MIGLIORE”
17. A chi si applica l’espressione “risurrezione migliore”, in Ebrei 11:35?
17 In Ebrei 11:35 troviamo questa interessante espressione circa coloro che vissero prima della morte e risurrezione di Gesù Cristo: “Delle donne ricevettero i loro morti mediante risurrezione; ma altri uomini furono torturati perché non accettarono la liberazione mediante qualche riscatto, onde ottenessero una risurrezione migliore”.
18. Delle gesta di chi ci parla Ebrei, capitolo undici, e come mostra ciò che la loro risurrezione è sicura?
18 Questo versetto si trova in un capitolo che ci parla delle gesta di “un così gran nuvolo di testimoni”, che vanno dal tempo di Giovanni Battista fino al primo fedele testimone di Geova, Abele, fratello minore di Caino e figlio di Adamo ed Eva. (Ebr. 11:4 fino a 12:1) La risurrezione di questi uomini e donne di fede devota dell’antichità è sicura, poiché lo scrittore cristiano di Ebrei, capitolo undici, prova che essi credettero che “Dio poteva [destarli] anche dai morti”, e alla fine di questo capitolo egli dice ai lettori cristiani: “Eppure tutti questi, benché ricevessero testimonianza mediante la loro fede, non ottennero l’adempimento della promessa, poiché Dio previde per noi qualche cosa di migliore, onde non fossero resi perfetti senza di noi”. — Ebr. 11:19, 35, 39, 40.
19. In che modo la loro risurrezione non ha luogo “senza di noi” (i 144.000)?
19 I 144.000 fedeli discepoli di Gesù Cristo saranno tutti “resi perfetti” mediante la risurrezione dei morti, come lo fu anche Gesù Cristo stesso. Senza tali cristiani, o prima che tali cristiani siano “resi perfetti” nei cieli, la risurrezione del “nuvolo di testimoni” di tempi precristiani non potrebbe aver luogo. Questo avviene perché i 144.000 fedeli coeredi di Gesù Cristo prendono parte alla “prima risurrezione”, risurrezione che è prima sia per tempo che per qualità e importanza.
20. (a) Sarà essa una “risurrezione migliore” in paragone con quella dei 144.000? (b) In che modo sarà essa una “risurrezione migliore”?
20 Quindi la “risurrezione migliore” che avrà l’antico “nuvolo di testimoni” non sarà migliore della risurrezione dei 144.000 eredi del celeste regno di Dio. Sarà migliore di quella delle persone destate dai morti dal profeta Elia ed Eliseo. Sì, migliore anche della risurrezione di quelli che Gesù Cristo e i suoi apostoli destarono dai morti.a “Migliore” in che senso? Perché tutti coloro che questi servitori di Dio destarono alla vita dovettero morire di nuovo nella carne e andare nell’Ades o Sceol. Perché? Perché il celeste regno di Dio retto da suo Figlio Gesù Cristo non aveva ancora cominciato a governare, in quanto i “tempi dei Gentili” per il dominio della terra non dovevano finire che nel 1914 d.C. La “risurrezione migliore” dell’antico “nuvolo di testimoni” avrà luogo sotto il celeste regno di Dio, che ora è stato stabilito. Quando il Re celeste Gesù Cristo userà le “chiavi della morte e dell’Ades” e trarrà fuori dell’Ades o Sceol questi antichi testimoni, essi non dovranno morire di nuovo. Perché no?
21. Perché dopo la risurrezione quegli antichi testimoni non dovranno morire di nuovo?
21 Tenendo i loro nomi scritti sul “rotolo della vita” mediante la continua devota fede e ubbidienza saranno gradualmente elevati alla perfezione umana. Infine riceveranno il premio della vita eterna nella perfezione umana sulla terra trasformata in Paradiso. Essi non saranno “scagliati nel lago di fuoco”, cioè nella “seconda morte”. Dato che sono persone di fede sin da quando risuscitano, allora dovrebbero progredire tanto più facilmente verso la perfezione umana.
22. Quale assicurazione fu data a Daniele in Daniele 12:13, in quale tempo?
22 Per esempio, vi fu il profeta Daniele. “Il terzo anno di Ciro, re di Persia”, l’angelo di Dio diede a Daniele una meravigliosa profezia concernente questo “tempo della fine”. Egli terminò questa profezia dicendo a Daniele: “Ma tu avvìati verso la fine; tu ti riposerai, e poi sorgerai per ricevere la tua parte d’eredità alla fine de’ giorni”. (Dan. 10:1 fino a 12:13, VR)b Senza dubbio Daniele è uno di quelli menzionati in Ebrei 11:33, che “fermarono le bocche dei leoni”. Egli ‘sorgerà’ per ricevere la sua eredità mediante la risurrezione sotto il regno di Dio. — Ezech. 14:14, 20; 28:3; Matt. 24:15.c
23. (a) Dove scese Abele quando fu assassinato? (b) Che cosa accadrà a quelli le cui tombe commemorative perirono prima del Diluvio o sono perite dopo il Diluvio?
23 Quando il primo di quell’antico “nuvolo di testimoni”, cioè Abele, fu ucciso da suo fratello Caino e fu sepolto, scese nello Sceol. La Bibbia non dice se Abele fosse messo in una tomba commemorativa. (Matt. 23:35; Luca 11:51; Ebr. 12:24; Gen. 4:8-11) Indubbiamente furono fatte molte tombe commemorative dal tempo di Abele fino al diluvio esteso a tutta la terra dei giorni di Noè, ma, per la maggior parte, quelle tombe commemorative furono spazzate via da quel distruttivo diluvio. Comunque, l’onnisapiente Dio Geova conosce e ricorda tutti quelli che andarono nello Sceol o Ades prima del Diluvio, ‘sia i giusti [come Abele e Enoc] che gli ingiusti’. Geova farà sì che l’Ades o Sceol dia tutti questi morti sotto il suo regno retto da Gesù Cristo. Avverrà la stessa cosa dei molti sepolcri e delle tombe commemorative scomparsi dal tempo di quel diluvio nel 2370 a.C. fino ai nostri giorni.
LA GEENNA, “LA VALLE DI HINNOM”
24, 25. (a) In quale diverso luogo disse Gesù che andavano alcuni uomini alla morte, e che cosa avrebbe significato questo per loro? (b) Chi erano quegli uomini, come disse specificamente Gesù in Matteo 23:13-33?
24 Nel 33 d.C., quando Gesù parlava del “sangue giusto versato sulla terra, dal sangue del giusto Abele al sangue di Zaccaria figlio di Barachia”, parlò di uomini allora viventi che alla morte sarebbero andati, non nell’Ades o Sceol, ma in un altro luogo, nella Geenna. Per questa ragione ciò avrebbe significato “guai” per loro. Chi erano questi uomini? Nel ventitreesimo capitolo di Matteo, Gesù specificò chi erano, dicendo:
25 “Guai a voi, scribi e Farisei, ipocriti! perché chiudete il regno dei cieli dinanzi agli uomini; poiché voi stessi non entrate e non lasciate entrare quelli che stanno per entrare. Guai a voi, scribi e Farisei, ipocriti! perché attraversate mare e terra per fare un proselito, e quando lo è diventato lo rendete soggetto alla Geenna il doppio di voi. Guai a voi, scribi e Farisei, ipocriti! perché edificate i sepolcri dei profeti e adornate le tombe commemorative dei giusti, e dite: ‘Se fossimo stati ai giorni dei nostri antenati, non saremmo stati partecipi con loro del sangue dei profeti’. Perciò date testimonianza contro voi stessi d’esser figli di quelli che assassinarono i profeti. . . . Serpenti, progenie di vipere, come sfuggirete al giudizio della Geenna?” — Matt. 23:13-15, 29-33.
26. Perché erano essi soggetti alla Geenna o esposti al suo giudizio, e come lo mostrò quindi Gesù?
26 Pertanto, le persone religiose soggette alla Geenna ed esposte al giudizio della Geenna erano gli impenitenti scribi e Farisei e i loro proseliti. Erano persone impenitenti, che rifiutavano di entrare nel regno dei cieli. Gesù lo mostrò dicendo successivamente: “Per questa ragione, ecco, io vi mando profeti e saggi e pubblici insegnanti. Alcuni li ucciderete e metterete al palo, ed alcuni li flagellerete nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete di città in città; affinché venga su di voi tutto il sangue giusto versato sulla terra, dal sangue del giusto Abele al sangue di Zaccaria figlio di Barachia, che voi assassinaste fra il santuario e l’altare. Veramente vi dico: Tutte queste cose verranno su questa generazione”. — Matt. 23:34-36.
27. In che modo il libro di Atti mostra se alcuni di questi soggetti al giudizio della Geenna vi sfuggirono?
27 Alcuni Farisei si pentirono e smisero di chiudere il regno dei cieli, come Saulo di Tarso che divenne l’apostolo cristiano Paolo. (Atti 7:58; 8:1-3; 9:1-30; 22:1-5; 23:6; Filip. 3:4-6) Inoltre, Atti 2:10; 8:27-39 parla di proseliti circoncisi, e Atti 6:7 dice: “Il numero dei discepoli si moltiplicava moltissimo in Gerusalemme; e una gran folla di sacerdoti ubbidiva alla fede”. Questi abbandonarono ogni ipocrisia religiosa e furono fedeli alla fede cristiana. In tal modo riuscirono a sfuggire al giudizio della Geenna a cui erano stati soggetti. Dimostrarono di non essere “serpenti, progenie di vipere”, figli del Diavolo come padre religioso, progenie dell’“originale serpente, che è il Diavolo e Satana”. — Giov. 8:44; Riv. 20:2.
28. Da che cosa è tratta la parola greca Geenna, e qual è la traduzione letterale dell’espressione originale?
28 Che cos’è questo luogo chiamato Geenna, o che cosa simboleggia? La parola greca “Geenna” è la traslitterazione della parola ebraica Gei-Hinnom, che significa “la valle di Hinnom”. Nella parola greca Geenna, la sillaba “Ge” corrisponde alla parola ebraica Gai (גיא) che significa “Valle”, e l’aggiunta “enna” corrisponde a Hinnom, il nome di un uomo dei giorni del giudice Giosuè.
29. Che cos’era la Geenna originale, e che cosa segnava, secondo Giosuè 15:8; 18:16?
29 Questa Valle di Hinnom è menzionata per la prima volta nella Bibbia in Giosuè 15:8 (Ri) come segno di confine tra i territori delle tribù di Giuda e di Beniamino, ed è associata a Gerusalemme: “[Quello di Giuda] ascende poi per la vallata del figlio di Ennom dalla parte meridionale del Jebuseo, cioè di Gerusalemme, donde raggiunge la sommità del monte che sta tra Geennom [Gei-Hinnom, ebraico; Ge-Ennom, latino] ad occidente e l’estremità settentrionale della valle di Rafaim”. Qui la Versione dei Settanta greca la chiama la Pharanx di Onom, cioè Crepaccio (Abisso, Baratro, Voragine) di Onom. La Valle di Hinnom è menzionata pure in Giosuè 18:16, in relazione al confine del territorio della tribù di Beniamino.
30. In che modo la Geenna fu usata per uno scopo errato dagli Israeliti, e come venne resa inadatta per tale errato uso?
30 La Valle di Hinnom, che giace a ovest e a sudovest dell’antica Gerusalemme, fu usata per uno scopo errato dagli apostati Giudei. In 2 Cronache 28:3 (VR) leggiamo in merito al re Acaz di Gerusalemme: “Bruciò dei profumi nella valle del figliuolo di Hinnom [Gai-benenom, LXX], ed arse i suoi figliuoli nel fuoco”. (Anche, 2 Cron. 33:6; Ger. 7:31, 32; 32:35) Il fedele re Giosia ritenne opportuno contaminare questa Valle di Hinnom perché era stata usata per l’idolatra adorazione di Baal e per offrire a questo falso dio sacrifici umani. In 2 Re 23:10 (VR) si legge intorno a Giosia: “Contaminò Tofeth, nella valle dei figliuoli di Hinnom, affinché nessuno facesse più passare per il fuoco il suo figliuolo o la sua figliuola in onore di Molec [falso dio]”.d Il nome moderno della valle è Wadi el-Rababi.
[Note in calce]
a Vedere 1 Re 17:17-24; 2 Re 4:17-37; 13:20, 21; Matteo 10:8; 9:18-26; Luca 7:11-15; Giovanni 11:38-44; Atti 9:36-41; 20:7-12.
b Daniele 12:2 è stato applicato ai cristiani che erano morti solo spiritualmente e che furono destati dalla loro condizione di morte religiosa dopo il 1918 d.C. — Paragonare con Rivelazione 11:7-13.
c Nella Versione dei Settanta greca, in Daniele 12:13, la parola greca resa “sorgerai” è anastései, da cui deriva anástasis, che significa “risurrezione”, nelle Scritture Greche Cristiane.
d Vedere anche Neemia 11:30; Geremia 19:2, 6. La Valle di Hinnom è menzionata tredici volte nelle ispirate Scritture Ebraiche.