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Domande dai lettori (1)La Torre di Guardia 1958 | 15 maggio
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Domande dai lettori
◆ Secondo Isaia 14:12 (Ricciotti) Lucifero divenne forse Satana il Diavolo? — A. R., Stati Uniti.
Il termine “Lucifero” è trovato una sola volta nelle Scritture, in Isaia 14:12. Ma questo soltanto in alcune versioni come nella Sacra Bibbia con introduzioni e note di Giuseppe Ricciotti, nella Traduzione di Eusebio Tintori e in varie versioni in altre lingue. La Versione Riveduta adopera l’espressione “astro mattutino” e la Versione di Giovanni Diodati dice “stella mattutina”.
La Bibbia cattolica commentata da Ricciotti dice in Isaia 14:12, 13: “Come sei caduto dal cielo, o Lucifero, che nascevi all’aurora! Sei stato abbattuto a terra, tu che straziavi le genti; tu che dicevi nel tuo cuore: ‘Salirò in cielo, al disopra degli astri di Dio innalzerò il mio trono, sederò sul monte del convegno dei numi nei penetrali aquilonari’”.
La parola ebraica qui tradotta Lucifero è Helèl. Nella Versione dei Settanta è tradotta dalla parola greca Eosforos, che significa “apportatore dell’aurora”. Nella Versione Volgata latina di Girolamo questa parola è tradotta “Lucifero”, e questa è la ragione dell’uso della parola nelle altre versioni, specialmente nelle versioni cattoliche. Per apprezzare esattamente come il termine “Lucifero” può essere applicato dobbiamo aver in mente i seguenti particolari.
In primo luogo, questa profezia è rivolta principalmente al re di Babilonia, il quale, a motivo delle sue molte conquiste, specialmente di quella della nazione di Giuda nel 607 a.C., divenne governatore mondiale e quindi simile all’apportatore dell’aurora, la stella del mattino, Venere, che è il più risplendente di tutti i corpi celesti eccetto il sole e la luna.
In secondo luogo, questa profezia è in realtà un cantico derisorio, come è indicato nel versetto quattro della Sacra Bibbia con introduzioni e note di Giuseppe Ricciotti: “Tu allora metterai in canzone [ossia canzonerai] così il re di Babilonia”. È rivolto contro colui che si esaltò arrogantemente e che ora viene deriso per la sua caduta.
E in terzo luogo, non dobbiamo considerare queste stelle come stelle o pianeti letterali. Nelle Scritture a volte un principe glorioso è chiamato una stella, come leggiamo: “Una stella nascerà da Giacobbe, uno scettro si leverà da Israele”. (Num. 24:17, Ri) Dato che è scritto che i prìncipi o i re di Gerusalemme erano insediati sul trono di Geova, sarebbe giusto chiamarli “stelle di Dio”.
Quando dunque il re di Babilonia prese prigioniero Sedechia, l’ultimo re di Giuda, egli aveva esaltato il suo trono al disopra delle stelle di Dio, e si era in tal modo reso simile all’Altissimo. Soltanto in questo tempo, in cui Satana, il dio del re di Babilonia, divenne veramente il “dio di questo sistema di cose”, egli fu prefigurato dal re di Babilonia e quindi in modo derisorio può essere chiamato astro mattutino o Lucifero. — 2 Cor. 4:4.
In tal modo vediamo che questo titolo non poteva riferirsi all’originale perfezione, bellezza e glorioso splendore che egli aveva come cherubino protettore, come lo descrive il profeta Ezechiele in Ezechiele 28:14-17. Può essere applicato a Satana soltanto in senso derisorio, e ciò soltanto dal 607 a.C. in poi. Per altri dettagli vedete La Torre di Guardia del 15 aprile 1950, pagine 115 a 124.
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Domande dai lettori (2)La Torre di Guardia 1958 | 15 maggio
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Domande dai lettori
◆ A pagina 117, paragrafo 14, del libro inglese Voi potete sopravvivere ad Armaghedon per entrare nel nuovo mondo di Dio, si fa riferimento a Deuteronomio 30:13. Come si applica precisamente questa scrittura al paragrafo? — P. S., Stati Uniti.
Il paragrafo in questione, che considera la condizione del popolo di Geova nel 1918, in parte dice: “E quando essi hanno terminata la loro testimonianza [vestiti di sacco], la bestia selvaggia [la visibile organizzazione delle nazioni controllata da Satana] che ascende dall’abisso [il mare] farà loro guerra e li vincerà e li ucciderà”. “(Apocalisse 11:7-10; 13:1; Romani 10:7; Deuteronomio 30:13)”
Per capire perché viene citato Deuteronomio 30:13 dobbiamo prima notare ciò che dice Apocalisse 13:1: “E io vidi salire dal mare una bestia selvaggia, con dieci corna e sette teste, e sulle sue corna dieci diademi, ma sulle sue teste nomi di bestemmia”. Il contesto di questa profezia indica che questa bestia selvaggia e il mare da cui è venuta sono la stessa cosa della bestia selvaggia e dell’abisso menzionati in Apocalisse 11:7 e citati nel paragrafo precedente.
Deuteronomio 30:13 e Romani 10:7 sono citati perché quest’ultimo, scritto dall’apostolo
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