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IsraelitaAusiliario per capire la Bibbia
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Israelita
Discendente di Giacobbe, il cui nome fu cambiato in Israele. (II Sam. 17:25; Giov. 1:47; Rom. 11:1; vedi ISRAELE n. 1). Secondo il contesto, al plurale questo termine indica: (1) Componenti di tutte le dodici tribù prima della scissione del regno (I Sam. 2:14; 13:20; 29:1); (2) quelli del regno settentrionale delle dieci tribù (I Re 12:19; II Re 3:24); (3) ebrei non leviti tornati dall’esilio in Babilonia (I Cron. 9:1, 2); (4) ebrei o “Giudei” del I secolo E.V. — Atti 13:16; Rom. 9:3, 4; II Cor. 11:22.
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IssacarAusiliario per capire la Bibbia
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Issacar
(Issacar o Issacàr) [egli è un salario o porta un salario].
1. Nono figlio di Giacobbe e quinto dei sette figli di Lea nati in Paddan-Aram. Lea considerava questo figlio un salario o una ricompensa di Geova per aver lei permesso a una schiava di avere figli da suo marito in un periodo in cui Lea era sterile. — Gen. 29:32—30:21; 35:23, 26; I Cron. 2:1.
Issacar poteva avere otto anni quando la sua famiglia si trasferì in Canaan nel 1761 a.E.V. Dopo di che non si sa nulla della sua vita a parte gli avvenimenti descritti ai quali partecipò insieme agli altri “figli di Giacobbe”. (Gen. 34:5-7, 13, 27; 37:3-27; 42:1-3; 45:15) Nel 1728 a.E.V., quando aveva circa 41 anni, Issacar si trasferì in Egitto coi figli Tola, Puva (Pua), Iob (Iasub) e Simron; essi facevano tutti parte delle “settanta anime” della casa di Giacobbe. — Gen. 46:13, 27; Eso. 1:1-3; I Cron. 7:1.
Quando Giacobbe stava per morire, Issacar fu il quinto dei dodici figli a ricevere la benedizione paterna: “Issacar è un asino dalla forte ossatura, che giace fra le due bisacce. Ed egli vedrà che il luogo di riposo è buono e che il paese è piacevole; e curverà la spalla per portare pesi e sarà sottoposto a lavori forzati da schiavo”. (Gen. 49:14, 15) Nel pronunciare questa benedizione Giacobbe non solo indicava certe caratteristiche particolari e avvenimenti della vita personale di Issacar ma, come nel caso delle benedizioni date ai suoi fratelli, Giacobbe prediceva il comportamento e i caratteri tribali che in futuro, “nella parte finale dei giorni”, i discendenti di Issacar avrebbero manifestato. — Gen. 49:1.
2. Una delle dodici tribù di Israele; discendenti di Giacobbe per mezzo del figlio Issacar. Quando si fece il primo censimento dopo l’esodo dall’Egitto, il numero degli uomini robusti dai vent’anni in su abili alla guerra appartenenti a questa tribù era di 54.400. (Num. 1:17-19, 28, 29) Un simile censimento fatto circa trentanove anni dopo indicava che gli uomini registrati erano saliti a 64.300 mentre all’epoca di Davide i combattenti erano 87.000. (Num. 26:23-25; I Cron. 7:5) Ben 200 “capi” della tribù andarono a Ebron nel 1070 a.E.V. quando Davide fu fatto “re su tutto Israele”. — I Cron. 12:23, 32, 38.
Nel grande accampamento nel deserto, le famiglie di Issacar, insieme a quelle del fratello germano Zabulon, si trovavano ai due lati di Giuda a E del tabernacolo (Num. 2:3-8); in ordine di marcia queste tre tribù dovevano essere in testa. (Num. 10:14-16) Nell’impartire le ultime benedizioni alle tribù Mosè raggruppò Issacar e Zabulon insieme (Deut. 33:18), ma alcuni anni dopo, quando le tribù si divisero in due gruppi per ascoltare la lettura delle benedizioni e delle maledizioni della Legge fra i monti Ebal e Gherizim, Issacar e Zabulon erano separati. — Deut. 27:11-13; Gios. 8:33-35; vedi EBAL.
Nella divisione della Terra Promessa, Issacar fu la quarta tribù scelta a sorte per ricevere l’eredità, che consisteva principalmente nella fertile valle di Izreel. Issacar confinava col territorio delle tribù di Zabulon e Neftali a N, col Giordano a E, col territorio di Manasse a S e con una parte di quello di Aser a O. Il monte Tabor si trovava lungo il confine settentrionale con Zabulon, mentre la città di Meghiddo era presso il confine SO e Bet-Sean verso quello SE. Tale territorio includeva diverse città cananee con le loro colonie agricole. (Gios. 17:10; 19:17-23) In questa bellissima valle, secondo la benedizione di Mosè, la tribù di Issacar ‘si rallegrava... nelle sue tende’. — Deut. 33:18.
Paragonando il figlio Issacar a “un asino dalla forte ossatura” Giacobbe evidentemente mise in risalto una qualità che avrebbe distinto anche la tribù dei suoi discendenti. (Gen. 49:14, 15) La loro terra era senz’altro “piacevole”, una fertile zona della Palestina, adatta all’agricoltura. Sembra che Issacar abbia accettato di buon grado la dura fatica richiesta dal lavoro agricolo. Il suo ‘curvare la spalla per portare pesi’ era indice di prontezza. Quindi, anche se la tribù non fece nulla di eccezionale, poté essere lodata per essersi sobbarcata alla sua parte di responsabilità.
Certe città entro il territorio di Issacar, incluse le importanti città di Meghiddo e Bet-Sean, erano enclavi che appartenevano alla vicina tribù di Manasse. (Gios. 17:11) Diversi villaggi, insieme ai pascoli circostanti, erano inoltre riservati alla tribù di Levi. (Gios. 21:6, 28, 29; I Cron. 6:62, 71-73) In seguito Issacar fece la sua parte (un dodicesimo del fabbisogno annuo) per sostenere la corte di Salomone. — I Re 4:1, 7, 17.
Per ventitré anni Tola della tribù di Issacar fu giudice di Israele. (Giud. 10:1, 2) In precedenza Issacar fu tra le tribù che diedero il loro appoggio al giudice Barac per sconfiggere gli eserciti di Iabin comandati da Sisera. (Giud. 4:2; 5:15) Dopo la scissione del regno unito, Baasa di Issacar fu il terzo sovrano del regno settentrionale. Uomo malvagio, Baasa assassinò il suo predecessore per conquistare il trono che conservò per ventiquattro anni. (I Re 15:27, 28, 33, 34) Circa due secoli più tardi Ezechia, re di Giuda, invitò gli abitanti del regno settentrionale a celebrare insieme la Pasqua, e molti della tribù di Issacar accettarono l’invito e si recarono a Gerusalemme per la celebrazione. — II Cron. 30:1, 13, 18-20.
Nei libri di Ezechiele e di Rivelazione, Issacar è menzionato insieme alle altre tribù e, data la natura profetica di quelle visioni, questo ha ovviamente un significato simbolico. — Ezec. 48:25, 26, 33; Riv. 7:7.
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IssopoAusiliario per capire la Bibbia
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Issopo
(issòpo).
Pianta usata dagli israeliti in Egitto per spruzzare il sangue della vittima pasquale sui due stipiti e sull’architrave della porta di casa. (Eso. 12:21, 22) All’inaugurazione del patto della Legge, Mosè prese dell’issopo per aspergere il libro della Legge e il popolo. (Ebr. 9:19) Issopo era usato anche nella cerimonia di purificazione di persone o case precedentemente affette da lebbra (Lev. 14:2-7, 48-53) e nel preparare la cenere da mettere nell’“acqua per la purificazione”, come pure per spruzzare quell’acqua su determinate cose e persone. (Num. 19:6, 9, 18) Appropriatamente dunque Davide pregava di essere purificato dal peccato con issopo. — Sal. 51:7.
Secondo vari studiosi moderni, l’issopo delle Scritture Ebraiche probabilmente è maggiorana.
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