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Domande dai lettori (2)La Torre di Guardia 1960 | 15 dicembre
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Vi è, naturalmente, il giusto tempo e modo di dare tale informazione. Si dovrebbe farlo a tempo opportuno e mostrando simpatia, ma non eccessivo dolore. Non sarebbe fuori luogo osservare che vi può essere speranza circa la sua condizione nonostante tale prognosi, dato che oggi la conoscenza medica non è infallibile. Amore, saggezza e padronanza di sé permetteranno di trattare il soggetto in modo opportuno e il risultato può essere un vincolo d’affetto molto più grande che non nel passato. In una simile circostanza si potrebbero pure menzionare la speranza della risurrezione, le benedizioni già avute come membro della società del Nuovo Mondo e quelle che ancora vi saranno.
E in quanto a dire ad un probabile coniuge la spiacevole verità circa il proprio passato, per esempio prima di divenire testimoni di Geova? Se si presenta l’argomento e si è interrogati, si dovrebbe applicare la regola che si deve dire la verità poiché l’altro ha diritto di sapere. Se non si è interrogati, dipende dalla propria discrezione e coscienza. Tuttavia, se sembra che l’informazione sia importante per l’altro, e che l’altro non l’abbia chiesta solo perché non ritiene verosimile tale cosa, si dovrebbe dare volontariamente tale informazione, con la fiducia che l’amore e la comprensione vi passino sopra. Se si dovesse avere una delusione, sarebbe certo meglio che ciò avvenisse prima del matrimonio piuttosto che dopo. Qui si applica il ben noto principio dichiarato da Gesù: “Tutte le cose che volete che gli uomini facciano a voi, voi similmente dovete pure far loro; questo infatti è ciò che significano la Legge e i Profeti”. — Matt. 7:12.
Vi è tuttavia un’eccezione che il cristiano dovrebbe tenere in considerazione. Come soldato di Cristo egli prende parte alla guerra teocratica e dev’essere estremamente cauto nel trattare con i nemici di Dio. Infatti le Scritture indicano che allo scopo di proteggere gli interessi della causa di Dio, è giusto nascondere la verità ai nemici di Dio. Un esempio scritturale è quello di Raab la meretrice. Essa nascose le spie israelite a motivo della sua fede nel loro Dio Geova. E le nascose sia con le azioni che a parole. Dall’elogio che Giacomo fa della sua fede si vede che essa ebbe l’approvazione di Geova nel far questo. — Gios. 2:4, 5; Giac. 2:25.
Questo sarebbe incluso nel termine “strategia di guerra”, come fu spiegato ne La Torre di Guardia del 1º agosto 1956, ed è in armonia col consiglio di Gesù di essere “cauti come serpenti” quando ci troviamo fra i lupi. Se le circostanze richiedono che un cristiano deponga in tribunale giurando di dire la verità, se parla, egli deve quindi dire la verità. Se si trova nell’alternativa di parlare e tradire i fratelli, o tacere ed essere denunciato al tribunale, il cristiano maturo metterà il benessere dei suoi fratelli prima del suo, ricordando le parole di Gesù: “Nessuno ha amore più grande di quello di colui che cede la sua [vita] a favore dei suoi amici”. — Matt. 10:16; Giov. 15:13.
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Domande dai lettori (3)La Torre di Guardia 1960 | 15 dicembre
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Domande dai lettori
● Perché i testimoni di Geova considerano il numero 144.000 di Apocalisse 7 letteralmente e non simbolicamente come gli altri numeri del libro di Apocalisse? — G. S., U.S.A.
Non tutti i numeri del libro di Apocalisse si devono intendere in senso simbolico. I sette suggelli e le sette coppe sono letteralmente sette, com’è dimostrato in Luce, I e II Volume. (Apoc. 5:1; 16:1) I quarantadue mesi e i 1.260 giorni ebbero adempimenti letterali, come li avranno pure i mille anni del regno di Cristo. (Apoc. 11:2; 12:6; 20:2, 3, 6, 7) In quanto al numero 144.000, è ragionevole prendere questo numero alla lettera poiché è contrapposto alla “gran folla” che nessun uomo è in grado di contare. (Apoc. 7:9) Inoltre, in Apocalisse 14:1, 3, leggiamo che Gesù Cristo è in piedi sul monte Sion insieme a 144.000 altri. I 144.000 sarebbero logicamente letterali come l’1, formando il totale di 144.001, che sono in piedi sul monte. Inoltre, perché specificare un numero così grande, se non contiene alcuna precisa informazione?
Apparentemente hanno difficoltà ad accettare questo numero come letterale quelli che credono che il cielo sia il destino di tutti quelli che ottengono la salvezza. Tuttavia, rendendoci conto che solo la progenie spirituale di Abrahamo, Cristo e quelli che “appartengono a Cristo”, riceverà il premio celeste, mentre la gran maggioranza del genere umano avrà vita eterna sulla terra, facendo parte di tutte le nazioni che si benediranno nella progenie di Abrahamo, il numero 144.000 non presenta alcun problema. (Gen. 22:17, 18; Gal. 3:16, 29) Inoltre, Gesù non disse forse che il numero di coloro che avrebbero avuto il premio celeste sarebbe stato piccolo? “Non temere, piccolo gregge, perché il Padre vostro ha approvato di darvi il regno”. In confronto ai miliardi di creature umane che alla fine riempiranno la terra, i 144.000 sono relativamente pochi. — Luca 12:32.
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