“Eterna buona notizia” per il “tempo della fine”
“E vidi un altro angelo volare nel mezzo del cielo, e aveva un’eterna buona notizia da dichiarare come lieta novella a quelli che dimorano sulla terra, e ad ogni nazione e tribù e lingua e popolo”. — Riv. 14:6.
1. Benché il volo nell’aria dell’uomo moderno non sia insolito, che cosa susciterebbe in noi grande eccitazione e che cosa vorremmo fare indubbiamente?
OGGI non è insolito vedere volare nell’aria aeroplani con cento o duecento persone a bordo a grande velocità, o perfino lanciare nello spazio interplanetario un razzo con un uomo nella capsula che torni sano e salvo. Ma che diremmo se guardassimo in alto e vedessimo un angelo, non in un aeroplano aperto né con ali artificiali azionate meccanicamente o da aliante, volare con un annuncio in mezzo al cielo dove volano gli uccelli? Non susciterebbe questo la nostra eccitazione? Non aguzzeremmo gli orecchi per udire l’annuncio che questo angelo farebbe senza aiuto di megafono o di altro moderno apparecchio di amplificazione acustica? Certamente.
2, 3. Quale stupefacente annuncio fu fatto da un angelo quasi 2.000 anni fa?
2 Mentre pensiamo all’angelo con l’annuncio torniamo indietro con la mente quasi di duemila anni, in un luogo del Medio Oriente famoso nel campo religioso. È una notte di autunno e certi pastori, la cui storia nazionale è in relazione con gli angeli, fanno la guardia alle loro greggi nei campi vicino alla cittadina di Betleem, luogo di nascita del re Davide. Improvvisamente essi furono circondati da una luce e videro presso di loro un angelo. Benché fossero uomini che temevano Dio, si spaventarono grandemente. Ma l’angelo disse:
3 “Non abbiate timore, poiché, ecco, vi dichiaro la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà, perché vi è nato oggi un Salvatore, che è Cristo il Signore, nella città di Davide. E questo è per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce e a giacere in una mangiatoia”.
4. Chi oltre all’uomo si rallegrò per questo annuncio?
4 Questo avvenimento era causa di gioia non solo per “tutto il popolo” sulla terra, ma anche il cielo doveva rallegrarsi, poiché ecco ciò che accadde. “Improvvisamente vi fu con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: ‘Gloria a Dio nei luoghi altissimi, e sulla terra pace fra gli uomini di buona volontà’”. — Luca 2:8-14; Zacc. 1:7-9.
5, 6. Benché le apparizioni di angeli in passato siano state avvenimenti di grande importanza, che si può dire dei nostri giorni e della forza di invisibili creature spirituali?
5 Potremmo pensare che sarebbe stata una cosa meravigliosa essere insieme ai pastori di quel tempo e avere la visione degli angeli e udire le loro voci e poi andare alla mangiatoia di Betleem e divenire testimoni oculari della nascita del bambino che doveva divenire il “Salvatore, che è Cristo il Signore”. (Luca 2:15-20) Nonostante ciò, oggi noi abbiamo molto a che fare con gli angeli del cielo, anche se ci sono invisibili e non ne udiamo la voce.
6 Abbiamo ogni ragione di credere che i demoni svolgono molta attività in questi giorni. La marcia di tutte le nazioni del mondo verso la più grande e più distruttiva guerra della storia umana è fatta indubbiamente sotto il controllo dei demoni. Questo è il significato che l’ultimo libro della Bibbia (Riv. 16:13-16) dà all’irresistibile movimento delle nazioni militarizzate verso la situazione chiamata profeticamente Har-Maghedon o Armaghedon. L’ultimo libro della Bibbia mostra che nello stesso tempo vi sarebbe stata anche attività e movimento da parte dei santi angeli di Dio, non tuttavia per resistere all’azione dei demoni che trascinano le nazioni ad Har-Maghedon, ma per altre ragioni.
7, 8. (a) Quando ebbe luogo l’ultima apparizione di angeli, eppure come sono usati da Geova i santi angeli nei nostri giorni? (b) Quale conferma dà Giovanni nella Rivelazione del servizio degli angeli?
7 Da quando l’apostolo Giovanni ricevette la Rivelazione verso la fine del primo secolo della nostra Èra Volgare, le apparizioni angeliche sono cessate. Eppure i santi angeli dell’Altissimo Dio hanno servito attivamente nell’interesse dei fedeli seguaci di “Cristo il Signore”, che erediteranno la vita immortale con lui nel regno celeste. È a questo che si riferiscono le parole di Ebrei 1:14 quando è chiesto circa i santi angeli: “Non sono essi tutti spiriti per il servizio pubblico, mandati a servire per quelli che erediteranno la salvezza?” Questi angeli sono tutti soggetti a Cristo il Signore, il Figlio di Dio, ed essi lo hanno fedelmente servito negli scorsi diciannove secoli, nell’interesse dei suoi seguaci. Ma oggi dev’essere compiuta l’opera predetta per questo “tempo della fine” che giungerà al culmine in Har-Maghedon. Quindi questi angeli ricevono speciali incarichi di servizio, ed essi servono in modi invisibili a noi creature umane. Ciò deve avvenire perché si realizzi ciò che Giovanni vide nella visione miracolosa, visione che è descritta in Rivelazione 14:6, 7, con queste parole:
8 “E vidi un altro angelo volare nel mezzo del cielo, e aveva un’eterna buona notizia da dichiarare come lieta novella a quelli che dimorano sulla terra, e ad ogni nazione e tribù e lingua e popolo, e diceva ad alta voce: ‘Temete Dio e dategli gloria, perché l’ora del suo giudizio è arrivata, e adorate Colui che fece il cielo e la terra e il mare e le fonti delle acque’”.
IL PRIMO ANGELO VISTO IN VOLO
9. Anche se non vediamo in questi giorni apparizioni di angeli, come sappiamo che il messaggio di Rivelazione 14:6, 7 viene tramite un angelo di Geova?
9 Noi non abbiamo visto volare letteralmente l’angelo che Giovanni vide nella visione, né da un punto sulla terra né seduti presso il finestrino di un aeroplano che andasse a grande velocità in mezzo al cielo. Né gli astronauti che sono stati messi in orbita intorno alla terra, a un’altitudine molto superiore a quella raggiunta dai nostri aviogetti o dai razzi, hanno riferito di aver visto questo angelo. Eppure, malgrado tutto ciò, non possiamo attribuire a nessun altro che a un angelo o gruppo di angeli al comando di Cristo il Signore ciò che abbiamo visto e udito sulla terra dalla fine della prima guerra mondiale nel 1918 e della Conferenza per la Pace nel 1919. Ciò che abbiamo visto e udito da allora in merito all’Iddio “che fece il cielo e la terra e il mare e le fonti delle acque” non poteva essere certamente di origine umana, né provenire da qualche uomo, diciamo per esempio J. F. Rutherford, la cui memoria è disprezzata dalla cristianità.
10, 11. (a) Perché la notizia che abbiamo udita è ancora più meravigliosa dell’annuncio dato ai pastori circa la nascita di Gesù? (b) Come mostra Giovanni che questo è vero in Rivelazione 12:10-12?
10 Che cosa abbiamo dunque udito dal 1919 in poi? Abbiamo udito inequivocabilmente la dichiarazione di una “lieta novella” che coloro che abitano sulla terra non hanno mai udito prima. Questa lieta novella è in relazione con la “buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà”, che il glorioso angelo dichiarò ai pastori nei campi vicino a Betleem millenovecento anni fa. L’annuncio della nascita di un maschio doveva essere una buona notizia, specialmente quando la nascita di tale maschio era attesa da migliaia di anni, perché Dio, il Creatore, aveva stabilito che compisse una grande opera per liberare l’umanità da tutti i mali che l’affliggono. (Ger. 20:15) Quanto più meravigliosa dunque doveva essere la buona notizia della nascita del Regno, del Governo in cui questo predetto fanciullo serve effettivamente in qualità di “Cristo il Signore” e di “Salvatore”! Gli angeli osannarono insieme alla nascita umana del futuro Governante, ma quando il regno di Dio nacque nei cieli e ottenne la vittoria su Satana e sui suoi demoni, si adempirono le parole di Rivelazione 12:10-12. In questi versetti Giovanni dice:
11 “E udii nel cielo un’alta voce dire: ‘Ora son venuti la salvezza e la potenza e il regno del nostro Dio e l’autorità del suo Cristo, perché è stato gettato giù l’accusatore dei nostri fratelli, che li accusa giorno e notte davanti al nostro Dio! . . . Per questo motivo, rallegratevi, o cieli e voi che risiedete in essi!’”
12. Quali appropriate domande esigono ora risposta?
12 Tuttavia, doveva forse questo avvenimento celeste non essere annunciato sulla terra? Era la meno importante nascita del bambino Gesù degna di essere annunciata sulla terra, perfino da angeli, mentre era l’avvenimento di gran lunga più importante della nascita del regno di Dio con Cristo come Signore nei cieli indegno di essere annunciato sulla terra con la stessa dignità? Questo sarebbe irragionevole. Non sarebbe in armonia col modo in cui Dio tratta le cose di importanza mondiale.
13. Quale prova abbiamo che il regno di Dio nacque nel 1914?
13 La storia secolare dal 1914 in poi ci ha fornito schiaccianti prove del fatto che la nascita del regno di Dio ebbe luogo nei cieli quell’anno. I molti aspetti della prova che dovevamo cercare nel nostro mondo visibile furono predetti da Gesù mentre sedeva sul Monte degli Ulivi che sovrasta Gerusalemme due giorni dopo essere entrato cavalcando nella città santa, per offrirsi ad essa come unto re di Dio. Nel 1919 si erano accumulate abbastanza prove per dimostrare che nel 1914 i “fissati tempi delle nazioni [Gentili]” erano finiti e che era stato stabilito nei cieli il regno messianico di Dio e che subito dopo Satana il Diavolo, l’iddio invisibile delle nazioni dei Gentili, era stato scacciato dal cielo e gettato giù sulla terra, dove si trovano le nazioni dei Gentili. — Matt. 24:1-13; Luca 21:24.
14. Secondo quanto disse Gesù, come avrebbero reagito i suoi seguaci alla notizia della nascita del Regno?
14 Che cosa disse Gesù che dovevano fare i suoi fedeli seguaci dopo aver compreso il significato di tutte queste prove? Tenerlo per sé come una società segreta? Aver paura di dirlo per timore che non piacesse alle nazioni dei Gentili ed esse si opponessero e si irritassero? No; ma dopo che Gesù aveva predetto le prove fondamentali con cui dimostrare che i regni di questo mondo erano entrati nel loro “tempo della fine” e che il regno di Dio per un giusto nuovo mondo era nato nei cieli, Gesù disse ai suoi discepoli che avevano indagato: “E questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine”. (Matt. 24:14; Dan. 12:4) In questo modo dunque la reale nascita celeste di gran lunga più importante della nascita umana di Gesù avvenuta diciannove secoli fa doveva essere annunciata, come meritava, sulla terra nei nostri giorni.
15. (a) Aveva Gesù l’intenzione che gli angeli predicassero la nascita del Regno? (b) Per quale scopo doveva essere proclamata la nascita del Regno?
15 Gesù non disse né indicò che questa predicazione della buona notizia della nascita del Regno sarebbe stata fatta da angeli celesti. La profezia che disse ai discepoli conteneva le istruzioni che dovevano seguire nel tempo in cui si sarebbe manifestata la prova. Essi erano nominati per compiere la predicazione in tutta la terra abitata, in tutte le nazioni. Questa predicazione del governo appena nato, di un governo che aveva la sovranità su tutta la terra, non doveva dare inizio a una rivoluzione politica tra tutte le nazioni, come se i discepoli di Gesù fossero rivoluzionari. La predicazione doveva essere solo una “testimonianza a tutte le nazioni” prima che l’Iddio del cielo portasse queste nazioni indifferenti alla loro disastrosa fine.
16. Malgrado ciò, che parte avrebbero avuto gli angeli in questa importantissima opera?
16 Tuttavia, anche se la predicazione udibile sulla terra doveva essere fatta dai pacifici discepoli di Gesù in questo moderno ventesimo secolo, ciò non significa che gli invisibili angeli del cielo non dovevano parteciparvi invisibilmente, in stretta cooperazione con l’opera di predicazione o anche sorvegliandola. Nella sua profezia sulla fine del mondo, Gesù disse che per il radunamento dei predicatori del Regno sarebbero stati usati gli angeli. Egli disse: “E vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi del cielo con potenza e gran gloria. Ed egli manderà i suoi angeli con gran suono di tromba ed essi raduneranno i suoi eletti dai quattro venti, da un’estremità all’altra dei cieli”. Infine, egli disse: “Quando il Figlio dell’uomo sarà venuto nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, sederà quindi sul suo glorioso trono. E tutte le nazioni saranno radunate dinanzi a lui, ed egli separerà gli uni dagli altri”. — Matt. 24:30, 31; 25:31, 32; Mar. 13:26, 27.
17, 18. (a) Che cosa doveva rappresentare per i servitori di Dio sulla terra questa assistenza angelica? (b) Che cosa significa il fatto che l’angelo fu visto volare in mezzo al cielo subito dopo che l’apostolo Giovanni aveva visto Gesù e i suoi 144.000 vittoriosi discepoli?
17 Dovrebbe essere di grande conforto, incoraggiamento e forza per noi testimoni del Regno l’ispirata assicurazione che gli angeli al comando del Re regnante, Cristo il Signore, aiutano, guidano, proteggono e sostengono la nostra opera di predicazione in tutta la terra abitata. Questa invisibile partecipazione degli angeli all’opera di predicazione, la responsabilità degli angeli nel dichiarare a tutti gli abitanti della terra la lieta novella dell’istituzione del regno, è senza dubbio simboleggiata dalla visione di Giovanni dell’angelo che volava con l’eterna buona notizia in mezzo al cielo. E la relazione tra l’angelo che volava recando la notizia e il regno di Dio ci è resa molto chiara. In che modo? Per il fatto che fu visto volare in mezzo al cielo subito dopo che Giovanni aveva visto Gesù Cristo, l’Agnello di Dio, in piedi coi suoi 144.000 vittoriosi discepoli su un monte chiamato monte Sion, il nome del monte su cui il suo antenato, il re Davide, sedeva sul suo trono, “il trono di Geova”, a Gerusalemme. — Riv. 14:1-6.
18 Secondo questo succedersi di avvenimenti che sono in relazione tra loro, ciò deve significare che dopo che l’Agnello Gesù Cristo si alza sul celeste monte Sion col potere reale nel 1914, l’“eterna buona notizia” dev’essere dichiarata agli abitanti della terra, che inconsapevolmente sono venuti a trovarsi sotto la sovranità di un governo sovrumano, di un regno celeste. La storia secolare dal 1914 d.C. in poi indica che gli avvenimenti si sono susseguiti proprio in questo ordine.
IN MEZZO AL CIELO
19. (a) Quale vantaggio offre il fatto che l’angelo volava in mezzo al cielo? (b) Che importanza ha il suo messaggio?
19 Poiché l’angelo volava in mezzo al cielo, poteva essere udito su una vasta area. L’annuncio fatto con la sua voce sovrumana da quell’altezza sarebbe stato udito in un vasto raggio, mentre girava intorno alla terra. Fu inviato a dichiarare la lieta novella a ogni nazione e tribù e lingua e popolo, e doveva volare intorno alla terra. Era una buona notizia che meritava di essere udita da ogni abitante della terra. Era una buona notizia proveniente non dagli uomini politici della terra, ma dal cielo, e interessava ogni abitante della terra, uomo, donna o bambino. Per decreto di Dio doveva ricevere la massima diffusione, poiché è la notizia più importante per l’umanità; e non c’è restrizione né bando che possa applicarsi alla sua proclamazione, né da uomini timorosi di dichiararla né da uomini contrari alla sua diffusione.
20. Perché sarebbe inutile cercare di fermare il messaggio dichiarato da questo angelo di Dio?
20 Cerchino pure gli uomini della terra, re, giudici, generali, sacerdoti, pontefici o ecclesiastici, di impedire all’angelo che vola di dichiarare la buona novella, se osano. Oltre duemilaseicento anni fa il superbo re della potenza mondiale assira minacciò di rovesciare il regno tipico di Dio che aveva sede a Sion o Gerusalemme. Ma in una notte un solo angelo di Geova, secondo il racconto di 2 Re 18:13 fino a 19:36, uccise 185.000 soldati dell’esercito invasore, per costringerlo a tornare con ciò che gli rimaneva nel luogo da dove era venuto.
21. (a) Quale dovrebbe essere l’atteggiamento dei predicatori del Regno nel dichiarare la buona notizia? (b) Perché è necessario che i servitori di Dio agiscano rapidamente in questa importantissima opera?
21 Conformemente, i predicatori del Regno sulla terra non devono avere paura. Devono parlare intrepidamente, come per incarico divino, ovunque. Non è appropriato che essi salgano su elicotteri o aeroplani o razzi per dichiarare la buona notizia, ma Gesù disse che essi dovevano mettersi in un luogo cospicuo e predicare senza paura alla gente. Quando mandò i suoi dodici apostoli a predicare “Il regno dei cieli si è avvicinato”, egli disse loro di non aver paura degli uomini, benché dovessero essere “cauti come serpenti”. Egli disse: “Perciò non li temete; poiché non vi è nulla di coperto che non sarà scoperto, né di segreto che non sarà conosciuto. Ciò che io vi dico nelle tenebre, ditelo nella luce; e ciò che udite sussurrare, predicatelo dalle terrazze”. (Matt. 10:7, 16, 26, 27) Dalla terrazza l’oratore può far giungere lontano la sua voce e farsi sentire da una moltitudine di ascoltatori sottostanti. L’idea è di far udire il messaggio in lungo e in largo e il più rapidamente possibile. L’angelo che l’apostolo Giovanni vide in visione volava in mezzo al cielo, volava in gran fretta come nel caso dei corrieri persiani “che cavalcavano veloci corsieri usati per il servizio del re, nati da stalloni reali”, per informare il popolo di Geova del suo diritto di difendersi dai propri nemici. (Ester 8:10, VR) Il “tempo della fine” è comparativamente breve e sono in gioco molte vite umane. Per questo è necessario agire rapidamente. Bisogna notare che l’angelo che volava parlava “ad alta voce”. Egli vuole essere udito. Lungi da noi l’idea di attenuare ciò che egli ha da dire.
22. È piccolo il campo da lavorare, e quale responsabilità ha l’angelo che vola in mezzo al cielo?
22 Il campo in cui si deve portare la “lieta novella” è grande, e abbraccia ogni nazione e tribù e lingua e popolo. L’angelo che volava in mezzo al cielo doveva percorrere il suo territorio e far udire il messaggio a tutti quelli a cui era destinato. Dall’anno 1919 egli, o l’organizzazione angelica che egli simboleggia, ha fatto in modo che la lieta novella fosse portata in questo territorio e alla sua popolazione.
23, 24. (a) Dato che il campo è grande, quale espansione è stata necessaria da parte dei testimoni di Geova dal 1919? (b) In quale misura è diffuso oggi il messaggio stampato della buona notizia in confronto al 1922, e fin dove arriva?
23 In tal modo si spiega perché i testimoni di Geova, che nel 1919 proclamavano il messaggio del Regno solo in proporzioni limitate in Europa, Africa, Asia, Australia, Oceania e Americhe sotto la direttiva di quattordici filiali della Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati, nell’anno 1963 dichiaravano la lieta novella in 194 paesi e gruppi di isole, con oltre 22.000 congregazioni, sotto la direttiva di novanta filiali della Società Torre di Guardia.
24 Inoltre, circa la novella da recare in “ogni . . . lingua”, nell’aprile del 1922 il discorso pubblico “Milioni di persone ora viventi non morranno mai” fu pronunciato dagli oratori in trentatré principali lingue del mondo, ma oggi il messaggio del Regno è proclamato mediante la stampa od oralmente in 162 lingue, e solo la rivista La Torre di Guardia è stampata ora in 66 lingue ogni mese, compreso il russo. In effetti, la lieta novella dell’‘angelo che volava nel mezzo del cielo’ è udita anche al di là della penetrabile Cortina di Ferro russa, per mezzo di migliaia di testimoni di Geova. I razzi comunisti non possono abbattere l’angelo di Geova che vola.
IN CHE SENSO È “BUONA”, “LIETA”?
25. Qual è il messaggio dell’angelo che vola?
25 Ma che cosa ha da dire l’angelico portatore dell’“eterna buona notizia” mentre vola in mezzo al cielo? L’apostolo Giovanni lo udì dire “ad alta voce” queste parole: “Temete Dio e dategli gloria, perché l’ora del suo giudizio è arrivata, e adorate Colui che fece il cielo e la terra e il mare e le fonti delle acque”. (Riv. 14:7) Egli invita tutte le nazioni, tribù lingue e tutti i popoli a temere, glorificare e adorare Dio.
26. Ha importanza il fatto che una nazione abbia prevalentemente una certa convinzione religiosa? Perché?
26 Egli non è messo in imbarazzo dal fatto ben noto che gli abitanti di una nazione sono già prevalentemente cattolici romani; gli abitanti di un paese sono cattolici greci; gli abitanti di un altro paese sono protestanti; gli abitanti di un’altra regione sono musulmani o maomettani; gli abitanti di un vasto territorio sono indù; gli abitanti di un’estesa zona sono seguaci di Confucio; gli abitanti di quelle isole sono buddisti. Che cosa importa se fino a questo tempo decisivo le loro religioni sono state quelle menzionate e molte altre non menzionate? Il consiglio dell’angelo celeste è che tutti temano il solo Dio.
27. Perché non può esserci dubbio sul fatto che l’Iddio menzionato dall’angelo che vola è solo Geova?
27 La situazione religiosa del mondo di oggi è simile a quella dei giorni dell’apostolo Paolo, allorché egli disse: “Vi [sono] quelli che son chiamati ‘dèi’, sia in cielo che sulla terra, come vi sono molti ‘dèi’ e molti ‘signori’”. (1 Cor. 8:5) Ma non vi è dubbio su chi intende l’angelo che vola nel mezzo del cielo quando invita tutti a temere Dio. Egli non ne menziona il nome, ma descrive questo Dio in modo tale che possiamo riconoscerlo. È il Giudice di tutto il mondo e il Creatore del cielo, della terra, del mare e delle fonti delle acque. Vi è un solo Giudice e Creatore divino come questo, e possiamo sapere qual è il suo nome personale. Nel primo versetto della Sacra Bibbia leggiamo: “In principio Dio creò il cielo e la terra”. E nel secondo capitolo, versetto quattro, la Sacra Bibbia a cura di mons. Garofalo dice: “Questa è la storia dell’origine del cielo e della terra, quando vennero creati. Nel giorno in cui Jahve Dio fece la terra e il cielo”. E i versetti sette e otto dicono: “Allora Jahve Dio plasmò l’uomo con la polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita; così l’uomo divenne un essere vivente. Poi Jahve Dio piantò un giardino nell’Eden, a oriente, e vi collocò l’uomo che aveva modellato”. (Gen. 1:1; 2:4, 7, 8, Ga) Tutti i lettori possono dunque capire che è stabilito sin dall’inizio della Sacra Bibbia che il nome di Dio, il Creatore, è Geova.
28. Quale ulteriore prova abbiamo che il Giudice universale a cui è fatto riferimento è Geova?
28 Riguardo al fatto che è il Giudice universale, oltre tremilaottocento anni fa, quando era in pericolo l’esistenza di Sodoma e Gomorra e di altre città vicine, il patriarca Abraamo del Medio Oriente si rivolse a Geova Dio e disse: “Lungi da te il fare tale cosa! Far morire il giusto con l’empio, così che il giusto sia alla stregua dell’empio; lungi da te! Forse il giudice di tutta la terra non farà giustizia?” La Sacra Bibbia ci dà la risposta del Giudice su questo argomento, dicendo: “Rispose Jahve: ‘Se a Sodoma troverò cinquanta giusti nella città, perdonerò a tutto il luogo per causa loro’”. Malgrado le suppliche di Abraamo, Geova, il Giudice di tutta la terra, ritenne giusto far piovere dal cielo fuoco e zolfo su Sodoma e sulle altre città di quel territorio. (Gen. 18:25-33; 19:24-29, Ga) A motivo di questa espressione dell’esecuzione del giudizio da parte del Giudice di tutta la terra diciannove secoli prima dei giorni dell’apostolo Giovanni, l’angelo che fu visto volare in mezzo al cielo non rendeva forse a tutta l’umanità un particolare servizio invitando tutti a temere questo Dio, il Creatore, Geova? Questo servizio angelico sarebbe stato necessario con particolare urgenza quando fosse arrivato il tempo del suo giudizio.
TEMETE DIO
29. Mostrate che cosa significa il giusto timore del supremo Giudice Geova.
29 Come possono gli uomini di ogni parte della terra, di tutte le lingue, temere questo Dio, Giudice e Creatore? Che cosa significa per le sue creature umane sulla terra temerlo come Giudice supremo e come solo vivente e vero Dio? Questo ci è detto in modo preciso nella sua Parola scritta. Salomone, un ispirato scrittore biblico, il re più saggio dei tempi antichi che regnò a Gerusalemme secoli prima che cominciasse l’Èra Buddista, fu adoratore dell’Iddio Creatore e disse: “Timore di Jahve è odiare il male; la superbia, l’arroganza, la via del male, la bocca perversa io detesto”. “L’inizio della sapienza è il timore di Jahve, la conoscenza dei santi è l’intelligenza”. “Non essere saggio ai tuoi occhi temi Jahve e fuggi il male”. “Temi Dio e osserva i suoi comandi, poiché qui sta tutto l’uomo. Infatti Dio farà un giudizio sopra ogni cosa, su tutto ciò che è nascosto, buono e cattivo”. — Prov. 8:13; 9:10; 3:7; 16:6; Eccl. 12:13, 14, Ga.
30, 31. Come si impara il giusto timore di Geova Dio?
30 Le antiche religioni di questo mondo possono vantarsi della loro sapienza, ma questa non è altro che sapienza umana la quale perirà quando questo empio mondo passerà nel più grande periodo di afflizione della storia umana. Queste antiche religioni non temono Geova Dio, il grande Creatore, il supremo Giudice. Chi vuole essere veramente saggio per sopravvivere a questo vecchio mondo e ottenere la vita eterna in un giusto nuovo mondo deve temere l’Altissimo Geova Dio. Per imparare a temerlo bisogna acquistare conoscenza di lui; e questo è possibile solo leggendo, ascoltando e studiando la sua Parola scritta, la Sacra Bibbia. In tal caso cessiamo di essere saggi ai nostri occhi e comprendiamo che Dio è onnisapiente e che le sue profezie concernenti il futuro non sono mai venute meno e mai verranno meno.
31 Acquistando conoscenza di Lui apprendiamo quali sono il suo proposito e i suoi comandamenti. Con questa conoscenza possiamo mostrare il nostro timor di Dio allontanandoci dal male e osservando i suoi comandamenti. Se osserviamo saggiamente i suoi comandamenti, non abbiamo motivo di temere quando arriva il tempo del suo giudizio, poiché riceveremo la sua approvazione in via giudiziaria.
32, 33. (a) Quale beneficio reca la conoscenza di Geova e del giusto timore di Dio? (b) Perché Lot è un buon esempio da ricordare a questo riguardo?
32 Se desideriamo avere il corretto intendimento di tutta la creazione e dello scopo per cui siamo creature vive e intelligenti, in ogni momento dobbiamo tenere conto di Geova Dio, il Creatore e Giudice. Ricordate: “La conoscenza dei santi è l’intelligenza”. Questo intelligente intendimento dev’essere accompagnato dalla sapienza e dal timore di Lui. Il beneficio che ne deriverà sarà eterno. A questo riguardo, il saggio re Salomone scrisse anche: “Il timore di Jahve conduce alla vita: chi lo possiede riposerà senza pericolo di male”. “Il timore di Jahve è sorgente di vita, per sfuggire ai lacci della morte”. “Premio dell’umiltà e del timor di Jahve è ricchezza, gloria e vita”. — Prov. 19:23; 14:27; 22:4, Ga.
33 Per il nipote del patriarca Abraamo, il timore di Geova significò vita e salvezza. Quando Lot e le sue figlie ubbidirono al comando di Dio dato mediante gli angeli e abbandonarono la città di Sodoma, sfuggirono alla distruzione che si abbatté improvvisamente su Sodoma e sulle città vicine col fuoco e lo zolfo che piovve dal cielo. Riguardo al timor di Geova da parte di Lot, è scritto: “Liberò il giusto Lot, che era grandemente afflitto dalla condotta dissoluta di persone che sfidavano la legge — poiché quel giusto, per ciò che vedeva e udiva mentre dimorava fra loro, si tormentava di giorno in giorno l’anima giusta a causa delle loro opere illegali — Geova sa liberare le persone di santa devozione dalla prova, ma riservare gli ingiusti al giorno del giudizio perché siano stroncati”. — 2 Piet. 2:6-9; Gen. 19:15-29.
34. In che senso è una “lieta novella” la dichiarazione che “l’ora del suo giudizio è arrivata”?
34 Per coloro che ubbidiscono al comando di ‘temere Dio e dargli gloria e adorare Colui’ che è il Creatore, la dichiarazione dell’angelo che volava è un’“eterna buona notizia” e la sua dichiarazione è accolta favorevolmente; è una “lieta novella”. Come mai? Come può essere una buona notizia la dichiarazione che “l’ora del suo giudizio è arrivata”? Questo perché il “suo giudizio” significa che saranno messe le cose a posto, in favore della giustizia, della bontà e della rettitudine. Il “suo giudizio” significa l’eterna liberazione per quelli che temono, glorificano e adorano il Creatore e supremo Giudice come solo vivente e vero Dio. Per essi significa liberazione dalla potente organizzazione mondiale che li ha oppressi per tanto tempo. Il “suo giudizio” significa la loro liberazione perché provoca la caduta del loro oppressore; significa infrangere il potere dell’oppressore, e questa sarà l’espressione del giudizio di Geova Dio contro l’organizzazione nemica. Questo avverrà, com’è indicato dalla serie di angeli che sono presentati dall’angelo che vola nel mezzo del cielo. Notate quello che annuncia il successivo angelo. Leggiamo:
IL SECONDO ANGELO CON LA BUONA NOTIZIA
35, 36. (a) Quale messaggio dichiarò il secondo angelo? (b) Perché la caduta dell’antica Babilonia ai giorni di Israele fu un tempo di allegrezza?
35 “E un altro, un secondo angelo, seguì, dicendo: ‘È caduta! È caduta Babilonia la grande, che ha fatto bere a tutte le nazioni del vino della passione della sua fornicazione!’”
36 Che cosa significava l’annuncio di Rivelazione 14:8 per quelli che scelgono di temere, glorificare e adorare Geova Dio, il Creatore? Venticinque secoli fa la città di Babilonia sull’Eufrate terrorizzava le nazioni del Medio Oriente. Nemmeno Gerusalemme, dov’era situato il tempio di Geova Dio, evitò di bere dal calice del “vino della passione della sua fornicazione”. Babilonia rase al suolo Gerusalemme e portò il popolo, che professava di seguire Geova, nel lontano esilio in territorio nemico. Quando l’oppressiva Babilonia dell’antichità cadde, questo fece rallegrare il cielo e la terra. Significava che la liberazione del popolo di Geova Dio dal paese del nemico era vicina! Questa notizia, dunque, benché triste per i Babilonesi, non rallegrava forse coloro che temevano e adoravano Dio, il Creatore?
37. Che cosa significa oggi la caduta di Babilonia?
37 Non meno rallegrante è l’annuncio angelico della caduta di Babilonia la grande. Per gli oppressi che temono e adorano oggi Geova Dio la sua caduta deve significare la stessa cosa: liberazione! È la rivendicazione del loro Dio, poiché ciò dimostra che egli è supremo, onnipotente, completamente devoto alla verità e alla giustizia! Dimostra che egli è il Giudice che libera il giusto e che la caduta dell’organizzazione nemica è un Suo giudizio!
IL TERZO ANGELO
38, 39. Qual è l’annuncio del terzo angelo?
38 Come ulteriore espressione del “suo giudizio”, facciamo attenzione a ciò che accade a coloro che rifiutano di temere, glorificare e adorare Dio, il Creatore del cielo, della terra e delle acque. Leggiamo ciò che seguì gli annunci dei precedenti due angeli:
39 “E un altro angelo, un terzo, li seguì, dicendo ad alta voce: ‘Se alcuno adora la bestia selvaggia e la sua immagine, e riceve il marchio sulla sua fronte o sulla sua mano, egli pure berrà del vino dell’ira di Dio che è versato non diluito nel calice della sua ira, e sarà tormentato con fuoco e zolfo dinanzi ai santi angeli e dinanzi all’Agnello. E il fumo del loro tormento ascende per i secoli dei secoli, e non hanno riposo né giorno né notte, quelli che adorano la bestia selvaggia e la sua immagine, e chiunque riceve il marchio del suo nome’”. — Riv. 14:9-11.
40. Date prova che oggi le persone adorano animali e immagini d’essi e anche governi umani.
40 Oggi in tutta la terra innumerevoli persone religiose adorano animali letterali, ottusi bruti, come se fossero superiori all’uomo intelligente che ha la facoltà della parola e di camminare eretto. Grandi nazioni usano creature animali selvagge come simbolo della loro nazione, come il leone britannico, l’aquila americana e l’orso russo. Milioni di persone si prostrano davanti ad immagini di cose che sono in cielo o sulla terra. Molti si contraddistinguono anche o dicono di appartenere a un certo dio e di adorare tale dio. Essi non trovano difficile idolatrare e adorare una grande organizzazione umana che ha le caratteristiche di una bestia selvaggia, o adorare, per così dire, un’organizzazione ausiliaria che è l’immagine o la copia dell’originale organizzazione bestiale. Perciò, adorando queste organizzazioni umane, aumentano gli dèi che adorano. Facendo un esame e uno studio accurato si riscontrerà che tutti questi dèi sono fatti dalla creatura umana e non sono Dio, il Creatore dell’universo. Quindi, anziché aiutare, in effetti essi allontanano, distolgono l’attenzione dall’adorazione del solo Creatore e Dio.
41. (a) È ragionevole credere che Dio si compiaccia di tutta questa falsa adorazione? (b) Quale approvazione ha l’organizzazione della “bestia selvaggia”?
41 Possiamo dunque aspettarci che, quando giungerà improvvisamente “l’ora del suo giudizio” su questi adoratori di creazioni, il Giudice, che è il Creatore stesso, si compiaccia di tutti questi falsi adoratori a motivo della loro religiosità e dell’apparente sincerità nella loro forma di adorazione? No! Non secondo ciò che annunciò questo terzo angelo. Il precedente capitolo (Riv. 13:1, 2) indica che l’organizzazione della “bestia selvaggia” ha l’approvazione e l’appoggio del Dragone, Satana il Diavolo; quindi la sua “immagine” deve avere la stessa diabolica approvazione per il fatto che è l’immagine o l’imitazione di ciò che il Diavolo approva.
42. Quale sarà la sorte della falsa adorazione e dei suoi adoratori?
42 Ma l’adorazione di ciò che il Diavolo approva e sostiene è disapprovata dal Creatore e Dio, e tale adorazione significa disubbidienza al suo comandamento annunciato ad alta voce dal suo angelo che volava in mezzo al cielo. Questa falsa adorazione merita perciò l’espressione dell’ira del Creatore, e gli adoratori di cose create dovranno bere il vino non diluito dell’ira di Dio, contenuto nel “calice della sua ira”. Berranno un sorso dopo l’altro dell’espressione della sua ira, e infine saranno ubriachi fradici per cui non si sveglieranno mai più dalla loro ubriachezza. Si sentiranno come Sodoma e Gomorra e le altre città del Distretto ai giorni di Lot e di Abraamo, quando piovve dal cielo fuoco e zolfo su di loro.
43. Che cos’è evidentemente indicato dal simbolico fuoco e zolfo che scende sui falsi adoratori dei giorni moderni, e come reagiscono essi al messaggio predicato dai testimoni di Geova?
43 La pioggia di fuoco e zolfo significò una dolorosa distruzione per i cittadini di Sodoma e Gomorra. Il fuoco e lo zolfo che scenderà in modo simbolico sui falsi adoratori dei giorni moderni come espressione dell’ira di Dio sono evidentemente i messaggi inviati dal cielo per annunciare la completa distruzione di tutti i falsi adoratori che rifiutano di ubbidire e di volgersi dall’adorazione delle creature all’adorazione del Creatore. Mentre gli ardenti segni precorritori dell’imminente distruzione li colpiscono, essi provano molto tormento. Sono molto feriti nella loro sensibilità religiosa e sono grandemente offesi da ciò che predicano e insegnano i cristiani testimoni di Geova. Subiscono questo tormento religioso davanti agli occhi dei santi angeli e dell’Agnello di Dio, Gesù Cristo. Queste creature celesti non impediscono il tormento, perché i falsi adoratori lo meritano, ora che è giunta l’ora del giudizio di Dio ed egli deve pronunciare le sue decisioni giudiziarie.
44, 45. (a) Quando avrà fine il tormento delle false religioni? (b) Chi non ostacolerà l’opera di tormento contro la falsa religione?
44 Il tormento religioso di questi falsi adoratori non avrà fine finché essi non siano sommersi nella distruzione corrispondente a quella che sopraggiunse sugli abitanti illegali, immorali e dissoluti di Sodoma e Gomorra. L’Agnello Gesù Cristo e i santi angeli non interverranno per soccorrere i falsi adoratori; e Geova Dio non dissuaderà i cristiani testimoni sulla terra che usa per lanciare questi infuocati messaggi di giudizio simili a zolfo sugli adoratori delle creazioni fatte dall’uomo, moderne e antiche. Ecco il significato di Rivelazione 14:11 che dice che “il fumo del loro tormento ascende per i secoli dei secoli, e non hanno riposo né giorno né notte”. E la storia religiosa dal 1919 in poi, pubblicata in giornali, riviste, registrazioni di tribunali e altre pubblicazioni, indica che ciò si è avverato.
45 Il tormento e l’inquietudine dei falsi adoratori continueranno senza interruzione finché essi non siano distrutti come Sodoma e Gomorra, e la prova simile a fumo di questa completa distruzione che fu preceduta da questo continuo tormento ascenderà per sempre.
46. Poiché l’ora del giudizio è un breve periodo di tempo, che cosa non faranno quelli che adorano Geova?
46 In base a ciò possiamo capire perché il portatore dell’“eterna buona notizia” che l’apostolo Giovanni vide volare in mezzo al cielo invitava tutte le nazioni, tribù e lingue e tutti i popoli a temere, glorificare e adorare solo l’unico Creatore del cielo e della terra come vero Dio. L’ora del suo giudizio, un periodo di tempo comparativamente breve, non è l’ora in cui glorificare, idolatrare e adorare le organizzazioni degli uomini, organizzazioni che hanno nella storia un passato crudele e bestiale e che ostacolano l’adorazione di Geova Dio. Se vogliamo evitare di bere il vino non diluito dell’ira di Dio nel calice della sua ira, se vogliamo evitare i tormenti del fuoco e dello zolfo che avranno come risultato finale la distruzione eterna, dobbiamo volgerci all’adorazione di Dio, il Creatore. Il terzo angelo della visione di Giovanni dichiarò che gli adoratori dei falsi dèi dovevano ora essere puniti in tal modo durante l’“ora” del giudizio di Dio contro questo vecchio mondo. Perciò questo deve avvenire e continuerà ad avvenire come dichiarò il terzo angelo. La dichiarazione del giudizio è sotto il controllo angelico.
I VERI ADORATORI DEVONO AVERE PERSEVERANZA
47. Come sappiamo che il periodo di giudizio non sarà un tempo facile per i veri testimoni di Geova, e in che modo Rivelazione 14:12 mostra che questo è vero?
47 Anche se i veri adoratori hanno il favore e l’approvazione di Dio, il Creatore, non dobbiamo pensare che questo periodo di giudizio sia per essi un tempo facile. I falsi adoratori, mediante le loro organizzazioni, la simbolica “bestia selvaggia” e la sua “immagine”, non vedono affatto di buon occhio i cristiani testimoni e adoratori del Creatore. Essi fanno in modo che le loro potenti organizzazioni agiscano come una bestia selvaggia verso i testimoni di Geova che dichiarano i suoi giudizi, le sue decisioni giudiziarie riguardo a questo vecchio mondo. Cercano in tutti i modi, legali e illegali, di costringere i testimoni ad abbandonare l’adorazione di Geova per unirsi ad essi nell’adorare organizzazioni e sistemi di fattura umana. Per questa ragione, subito dopo aver parlato degli adoratori della bestia selvaggia e della sua immagine e dei tormenti che provano tali adoratori, Rivelazione 14:12 aggiunge: “Qui sta la perseveranza dei santi, quelli che osservano i comandamenti di Dio e la fede di Gesù”. Oggi la situazione richiede perseveranza da parte dei testimoni di Dio.
48. Che cosa faranno dunque i cristiani testimoni di Geova?
48 Che cosa faremo dunque noi, testimoni dell’Altissimo Dio e Creatore? Col suo infallibile aiuto abbiamo perseverato fino ad ora, ma la prova della nostra perseveranza non è ancora finita. Viviamo ancora e, per il resto di questa “ora” del giudizio di Dio, continueremo a vivere in questo mondo circondati da falsi adoratori e dai loro falsi dèi e idoli. Non possiamo evitare di osservare i “comandamenti di Dio e la fede di Gesù”. Dobbiamo continuare ad osservare i comandamenti di Dio e mantenere salda la nostra fede in Gesù, indipendentemente da quanto dovremo ancora sopportare a motivo di questa condotta.
49. Quale direttiva dovremmo seguire in questo tempo di giudizio, e qual è la serietà del nostro incarico?
49 Conformemente, continueremo a seguire la guida dell’angelo che volava in mezzo al cielo e accetteremo e trasmetteremo ad “ogni nazione e tribù e lingua e popolo” l’“eterna buona notizia” che questo angelo o schiera angelica annuncia “ad alta voce”. Non possiamo farci nulla se questa, che è per noi veri adoratori una “buona notizia” o “lieta novella”, non è una buona notizia per chiunque altro, non è una buona notizia per i falsi adoratori che sono avversari di Geova Dio, il Creatore. La buona notizia comprende l’informazione relativa alla vendetta di Dio, il Creatore, e quelli che hanno ricevuto da Dio l’incarico di predicare hanno l’ordine di proclamare la Sua vendetta.
50. Chi ebbe anche questo obbligo, e in che modo mostrò di aver accettato l’incarico quando si recò a Nazaret?
50 Questo obbligo fu imposto anche all’amorevole Signore Gesù, che Geova Dio unse col suo spirito santo subito dopo che era stato battezzato nel fiume Giordano. Nel luogo di raduno giudaico di Nazaret, città in cui era cresciuto, Gesù lesse dalla profezia d’Isaia e applicò a sé queste parole: “Lo spirito del Signore Jahve è sopra di me perché Jahve mi ha unto; mi ha inviato ad annunciare la buona novella ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà agli schiavi, la scarcerazione ai prigionieri, a promulgare l’anno di misericordia per Jahve, il giorno della vendetta per il nostro Dio, per consolare tutti gli afflitti”. (Isa. 61:1, 2, Ga; Luca 4:16-21) Anch’egli dovette predicare il “giorno della vendetta” di Dio. Nello stesso tempo predicò “l’anno di misericordia per Jahve”. Oggi i suoi mansueti seguaci devono fare la stessa cosa.
RALLEGRATEVI PER LA SUA VENDETTA
51, 52. (a) Perché anche la dichiarazione della vendetta di Geova è causa di allegrezza? (b) A somiglianza di Mosè, che cosa proveranno i giusti servitori di Geova?
51 Anche il giorno della vendetta del nostro Dio Geova è una buona notizia per i mansueti della terra che sono stati calpestati dai potenti; per quelli che hanno il cuore rotto, i quali hanno visto la visibile organizzazione della vera adorazione di Dio divisa dai nemici della religione pura e incontaminata; per i prigionieri e quelli che sono limitati nega loro libertà religiosa dall’organizzazione del Diavolo, Babilonia la grande; e per i prigionieri religiosi, che hanno gli occhi chiusi, resi ciechi dalle tenebre della prigione religiosa in cui sono stati involontariamente incatenati.
52 Non per quelli che si rallegrano per la malvagità di questo mondo con la sua falsa adorazione, ma per quelli che gemono a causa del danno recato alla congregazione della vera adorazione è di conforto la proclamazione del “giorno della vendetta per il nostro Dio”. Quando arriverà infine quel giorno ed essi vedranno eseguire la giusta vendetta sui loro nemici, che sono anche nemici di Dio, avranno il massimo conforto. Canteranno per la gioia, come fece Mosè dopo aver visto affogare nel Mar Rosso gli eserciti inseguitori di Faraone: “Canto in onore di Jahve, poiché è veramente sublime; cavalli e carri ha gettato nel mare. Mia forza e mia fortezza è Jah, egli è stato la mia salvezza. Questi è il mio Dio, io lo glorifico; il Dio di mio padre, io lo esalto. Jahve è un guerriero, il suo nome è Jahve! Jahve regnerà in eterno e sempre”. — Eso. 15:1-3, 18, Ga; Riv. 15:3, 4.
53. Quale obbligo abbiamo in questo “anno di misericordia per Jahve” che ancora continua?
53 Abbiamo l’obbligo, impostoci da Dio, il Creatore, di aiutare persone di ogni nazione, tribù, lingua e popolo a conoscere e a valersi dell’“anno di misericordia per Jahve” che ancora continua. In tal modo possono sfuggire al “giorno della vendetta per il nostro Dio” che si avvicina rapidamente. Devono essere aiutate a conoscere chi è Dio, il Creatore, affinché imparino ad amarlo, ad adorarlo e a glorificarlo col giusto timore.
54. (a) Per chi fu fatta questa terra? (b) Perciò, chi purificherà il mondo da tutti i falsi adoratori, e quale parte hanno in questo coloro che amano la giustizia?
54 Questa terra non fu fatta dal Creatore perché fosse un luogo di falsi adoratori. Non è il luogo legittimo per i falsi adoratori che adorano le cose create anziché il Creatore stesso. Non è nostro compito né dovere quello di spazzar via dalla superficie della terra queste migliaia di milioni di falsi adoratori. È compito del Creatore, poiché egli ha diritto di privare dell’esistenza ciò che ha creato se la creatura si allontana dalla via di Dio. È suo compito e dichiarato proposito di purificare la terra da tutti i falsi adoratori nel suo “giorno della vendetta”, ma è nostro compito parlarne loro in anticipo. Non possiamo farci nulla se ad essi non piace. Questi falsi adoratori sarebbero felici di ricevere tutti i benefici fisici e materiali predetti dall’“eterna buona notizia”, ma questi falsi religionisti non sono disposti né lieti di accettare questi eterni benefici fisici e materiali alle condizioni di Dio. Non sono disposti ad abbandonare la falsa adorazione e l’ampia libertà che la loro religione concede, per ricevere il dono della vita eterna nella perfezione umana in un glorioso Paradiso terrestre sotto il regno di Dio.
55. A chi dovremmo desiderare di piacere?
55 Non possiamo aspettarci di piacere loro e avere la loro approvazione perché predichiamo l’“eterna buona notizia” in questa breve “ora” del giudizio di Dio, il Creatore. Dobbiamo compiacere e servire Dio, il Giudice, e dobbiamo dichiarare il suo messaggio a coloro che sono ammaestrabili e desiderosi di adorare il vero Dio. È a Lui che dobbiamo dare gloria.
56. In che modo i cieli e la terra produttiva dichiarano la gloria di Dio, ed è sufficiente questa lode? Perché?
56 Il Salmo 19:1-4 (NM); 19:2-5 (Na) dice in modo significativo: “I cieli narrano la gloria d’Iddio e le opere delle sue mani proclama il firmamento. Il giorno racconta al giorno il messaggio, e la notte rivela alla notte la conoscenza. Non è linguaggio, non son parole di cui si possa ridire la voce. Il loro suono si spande per tutta quanta la terra e i loro accenti sino ai confini del mondo”. Non è giusto però da parte nostra lasciare ai muti cieli visibili e alle glorie del giorno e della notte il compito di dichiarare la gloria di Dio e di parlare dell’opera delle sue mani.
57. (a) Perché oggi la gente comune ha bisogno di aiuto per capire la buona notizia di Dio? (b) Che cosa dobbiamo fare dunque quando comprendiamo e ci rallegriamo per l’“eterna buona notizia”?
57 La gente comune di oggi ha le facoltà di percezione religiose distorte a causa della falsa religione, dei critici della Bibbia e della scienza che è falsamente chiamata scienza, quindi non possiamo lasciare che tali persone guardino i cieli e osservino le cose nella grande distesa di giorno e di notte e le comprendano correttamente. Non possiamo aspettarci che leggano in essi la gloria di Dio e la chiamino opera delle sue mani. Dai cieli inanimati e dalla vasta distesa abbellita dal sole, dalla luna, dalle stelle e dalle nubi non possono imparare l’amorevole proposito di Dio di spazzar via tutta la cattiveria e trasformare la nostra terra sfruttata in un Paradiso indescrivibilmente bello e dare ai liberati adoratori di Dio, il Creatore, una dimora eterna in esso sotto il Suo regno. Dio ha creato la sua Parola scritta, la Sacra Bibbia, per dire a noi e a loro l’“eterna buona notizia”. Dobbiamo dar loro la Parola di Dio. Dobbiamo aiutare tali persone a ‘ubbidire alla buona notizia’. — Rom. 10:16, 17.
58. Quale insuperabile privilegio abbiamo in questo “tempo della fine”?
58 Oggi il nostro privilegio supera di gran lunga il privilegio dei pastori nei campi di Betleem che molto tempo fa videro il glorioso angelo e lo udirono dichiarare la “buona notizia di una grande gioia” per tutto il popolo che cerca Dio e la sua buona volontà. Diciannove secoli fa l’apostolo Giovanni vide in visione l’angelo che volava in mezzo al cielo dichiarare lietamente a tutti gli abitanti della terra l’“eterna buona notizia”. Oggi, secondo l’inestimabile favore di Dio, abbiamo il privilegio di accettare la dichiarazione di lieta novella di questo angelo e proclamarla rapidamente in tutta la terra. Facendo questo con ubbidienza, amore e coraggio, ci rallegreremo nel vedere innumerevoli altre persone di “ogni nazione e tribù e lingua o popolo” allontanarsi dalla falsa religione per temere Dio e dargli gloria. Saremo lieti che si uniscano a noi per adorare il nostro Creatore, per la sua perpetua rivendicazione e la nostra eterna salvezza.