-
“L’amore che avevi in principio”La Torre di Guardia 1984 | 15 novembre
-
-
“L’amore che avevi in principio”
“Ho questo contro di te, che hai lasciato l’amore che avevi in principio. Perciò ricordati da che cosa sei caduto, e pentiti”. — RIVELAZIONE 2:4, 5.
1, 2. (a) Quale consiglio diede Gesù alla congregazione di Efeso? (b) Che effetto ebbero forse quelle parole?
SEI un testimone di Geova con molti anni di fedele servizio alle spalle? In tal caso, come ti sentiresti se qualcuno di cui hai molta stima ti rivolgesse le suddette parole? Te ne risentiresti? Penseresti forse che per errore ti abbia confuso con qualcun altro?
2 Ebbene, quasi 1.900 anni fa la congregazione, o ecclesia, di Efeso, nell’Asia Minore, si sentì rivolgere queste parole in un messaggio inviatole niente meno che dal risuscitato Gesù Cristo. Le sue parole dovettero far loro molta impressione. Quei cristiani di Efeso avevano perseverato nel nome di Gesù e resistito per oltre 40 anni all’influenza degli apostati. (Atti 18:18, 19; Efesini 1:1, 2) “Conosco le tue opere”, disse Gesù, “e la tua fatica e la tua perseveranza, e che non puoi sopportare i malvagi, e che metti alla prova quelli che dicono d’essere apostoli, ma non lo sono, e li hai trovati bugiardi”. (Rivelazione 2:2) Erano ancora “nella verità”, diremmo noi. Qual era dunque il problema?
3. Qual era il problema dei cristiani di Efeso?
3 Avevano perso ‘l’amore che avevano in principio’. Non servivano più come prima, con lo stesso fervido amore cristiano per Geova. Di conseguenza avevano rallentato. Per questo Gesù li avvertì: “Ricordati da che cosa sei caduto, e pentiti e fa le opere precedenti”. — Rivelazione 2:5.
4. Quale lezione possiamo imparare da ciò che accadde agli efesini?
4 Questa è una lezione per gli odierni servitori di Geova. Evidentemente è possibile che anche chi ha una lunga esperienza come cristiano attivo si raffreddi. Esternamente può ancora sembrare forte, ma di dentro può aver perso il profondo amore che aveva un tempo per Geova. Scrivendo ai corinti Paolo avvertì: “Chi pensa di stare in piedi badi di non cadere”. (I Corinti 10:12) Per essere aiutati sotto questo aspetto, vediamo come gli efesini avevano acquistato l’amore e come furono aiutati a mantenerlo.
Cristianesimo a Efeso
5, 6. Come e quando la buona notizia fu predicata a Efeso?
5 Nel primo secolo dell’èra volgare la città di Efeso era una metropoli ricca e piena di attività, centro di un fiorente culto della dea pagana Artemide (o Diana). L’insegnamento relativo a Gesù quale Messia di Geova vi fu udito per la prima volta al più tardi nel 52 E.V., quando Paolo arrivò da Corinto insieme ad Aquila e sua moglie, Priscilla. Paolo non poté rimanere a Efeso, ma Aquila e Priscilla vi si stabilirono. Quando Apollo, un brillante oratore, cominciò a insegnare “con correttezza” riguardo a Gesù, questa coppia di cristiani lo aiutò a capire meglio alcuni punti relativi al battesimo. Apollo divenne un lavoratore infaticabile in seno alla congregazione del primo secolo. — Atti 18:24-28.
6 Alcuni mesi dopo, Paolo tornò a Efeso e vi trovò un gruppo di circa 12 discepoli che avevano ricevuto il battesimo di Giovanni. In risposta alle parole di Paolo, furono ribattezzati. Poi egli predicò per tre mesi nella sinagoga. Ma quando la maggioranza dei giudei si mostrarono insensibili, Paolo e i nuovi discepoli si trasferirono nell’aula della scuola di Tiranno, dove cominciò a pronunciare discorsi ogni giorno. — Atti 19:8-10.
7, 8. Quali notevoli avvenimenti contrassegnarono la crescita iniziale della congregazione di Efeso?
7 A Efeso cominciò poi un periodo entusiasmante. Geova compì potenti opere di guarigione mediante Paolo. Persone furono guarite semplicemente toccando i suoi abiti, e la parola della sua predicazione si diffuse in tutta la regione. (Atti 19:11-17) In una lettera scritta in quel tempo, Paolo disse alla congregazione di Corinto, dall’altro lato dell’Egeo: “Rimarrò a Efeso fino alla festa della Pentecoste; poiché mi è stata aperta una grande porta che conduce ad attività, ma vi sono molti oppositori”. — I Corinti 16:8, 9.
8 Paolo rimase a Efeso più di due anni. Molti appresero dello straordinario amore che Geova aveva mostrato mandando il suo unigenito Figlio affinché chiunque esercitasse fede potesse avere la vita eterna. Accettarono la verità, e manifestarono un forte amore per Geova e suo Figlio. Ex praticanti di arti magiche “portarono insieme i loro libri e li bruciarono dinanzi a tutti. E calcolarono insieme i loro prezzi e li trovarono del valore di cinquantamila pezzi d’argento. Così in modo potente la parola di Geova cresceva e prevaleva”. (Atti 19:19, 20) Pensate che enorme testimonianza fu data!
9. Come fu messa alla prova l’intensità dell’amore della nuova congregazione?
9 Presto l’intensità dell’amore degli efesini fu messa alla prova. A Efeso molti argentieri guadagnavano bene facendo tempietti d’argento di Artemide. Vedendo nella giovane congregazione cristiana una minaccia per i loro guadagni, uno di essi, Demetrio, arringò gli altri argentieri e fomentò una rivolta. La vita dei cristiani fu in pericolo finché il cancelliere della città non calmò la folla. (Atti 19:23-41) Poterono esserci prove analoghe non riportate nella Bibbia, dato che Paolo fa riferimento a un ‘combattimento con le bestie selvagge a Efeso’. (I Corinti 15:32) Nondimeno il fervido amore che gli efesini avevano per Geova li aiutò a perseverare.
10. In seguito, in che modo Paolo cercò di incoraggiare gli anziani della congregazione di Efeso?
10 Infine Paolo lasciò Efeso. Ma nel 56 E.V., mentre era diretto a Gerusalemme, si trovò a Mileto, distante solo una cinquantina di chilometri. Tenne quindi un’adunanza con gli anziani di Efeso e li esortò a seguire il suo esempio e a pascere il gregge di Dio affidato alla loro cura. Li avvertì in particolare circa gli oppressivi lupi che sarebbero sorti fra loro e avrebbero sviato i discepoli. Rivelò anche che probabilmente non avrebbe più rivisto la loro faccia. Perciò “tutti piansero parecchio, e gettatisi al collo di Paolo, lo baciarono teneramente”. — Atti 20:17-38.
11. Cosa udì Paolo circa gli efesini mentre era a Roma?
11 Arrivato a Gerusalemme, Paolo fu arrestato e infine mandato a Roma come prigioniero. Lì i suoi pensieri si rivolsero di nuovo ai fratelli di Efeso, per cui scrisse la lettera “agli Efesini”, che fa ora parte della Bibbia. A quel tempo l’amore dei cristiani di Efeso per Geova e suo Figlio era ancora forte, poiché Paolo disse loro: “Anch’io, da che ho udito della fede che avete nel Signore Gesù e verso tutti i santi, non cesso di rendere grazie per voi”. — Efesini 1:15-17.
12. Quali consigli scrisse Paolo da Roma per aiutare gli efesini a mantenere ‘l’amore che avevano in principio’?
12 Nella sua lettera Paolo diede ottimi consigli per aiutarli a tenere vivo il loro amore. Ricordò loro che vivevano in giorni malvagi e che quindi dovevano ‘riscattare il tempo opportuno’, non lasciando che altre questioni impedissero loro di fare la volontà di Dio. (Efesini 5:15-17) Paolo ricordò anche agli efesini che i loro veri nemici non erano gli uomini che cercavano di opporsi a loro. Piuttosto, disse, “abbiamo un combattimento . . . contro le malvage forze spirituali che sono nei luoghi celesti”. Quindi li incoraggiò vigorosamente a indossare l’armatura spirituale e a mantenersi a stretto contatto con Dio mediante la preghiera. — Efesini 6:11-18.
13. In che modo Timoteo poté aiutare gli efesini?
13 Paolo scrisse la sua lettera agli efesini verso 60 o 61 dell’èra volgare. (Efesini 1:1) Non molto tempo dopo Timoteo visitò Efeso e, mentre era lì, ricevette da Paolo la lettera che chiamiamo “Prima a Timoteo”. In essa Paolo incoraggia questo giovane a rimanere a Efeso per ‘comandare a certuni di non insegnare diversa dottrina, e di non prestare attenzione a false storie e a genealogie, che finiscono nel nulla’. (I Timoteo 1:3, 4) Indubbiamente la presenza di Timoteo nella città aiutò la maggioranza dei cristiani di Efeso a mantenere vivo il loro zelante amore per Geova nonostante le influenze negative che li circondavano.
14. (a) In che modo Geova aveva rafforzato gli efesini? (b) Nonostante ciò, cosa accadde loro?
14 Verso il 65 E.V. Paolo scrisse la sua seconda lettera a Timoteo. In essa menziona di aver mandato a Efeso un altro cristiano, Tichico. (II Timoteo 4:12) Questa è l’ultima volta che leggiamo di Efeso fino a quando Gesù mandò il suo messaggio riportato nel libro di Rivelazione. I cristiani di Efeso erano frutto della predicazione dell’apostolo Paolo. Avevano tratto beneficio da successive visite di ottimi cristiani come Timoteo, avevano ricevuto consigli mediante una lettera ispirata dallo spirito santo e appartenevano al “solo corpo”. (Efesini 4:4) Eppure persero ‘l’amore che avevano in principio’.
Necessari consigli energici
15, 16. (a) Perché secondo alcuni c’era da aspettarsi che gli efesini avrebbero perso in parte il fervido amore che avevano in principio? (b) Gesù era d’accordo con questo?
15 Alcuni potrebbero ritenere comprensibile un certo raffreddamento del fervente amore che gli efesini avevano. Dopo tutto, quando Gesù inviò il suo messaggio tramite Giovanni, a Efeso c’era una congregazione da oltre quarant’anni. Senza dubbio molti non ricordavano personalmente l’ottimo esempio di Aquila e Priscilla o l’entusiastica predicazione di Apollo. L’apostolo Paolo era morto da trent’anni. Gerusalemme era stata distrutta due decenni e mezzo prima. C’era quindi da aspettarsi che i cristiani di Efeso si adagiassero, perdessero il loro senso di urgenza e il loro zelo.
16 Ma Gesù non scusò questa tendenza. Altri che erano cristiani da più tempo degli efesini non avevano perso ‘l’amore che avevano in principio’. L’apostolo Giovanni, che mise per iscritto il messaggio di Gesù agli efesini, era già un seguace di Cristo da più di 20 anni quando Paolo portò la buona notizia a Efeso. Inoltre, i componenti della congregazione di Filadelfia davano ampiamente prova di non aver perso ‘l’amore che avevano in principio’. — Rivelazione 3:7-11.
17. Cosa consigliò Gesù ai cristiani di Efeso?
17 Perciò Gesù non fu irragionevole quando disse fermamente agli efesini che se non si fossero pentiti e non avessero ravvivato il loro amore avrebbero probabilmente perso qualcosa. Egli disse: “Toglierò il tuo candelabro dal suo luogo, se non ti penti”. (Rivelazione 2:5) Questa non era tanto una minaccia quanto un amorevole avvertimento per quei cristiani, un’esortazione ad agire saggiamente e a non perdere i loro privilegi.
Perché si perde l’‘amore iniziale’
18, 19. (a) Quale zelo animava gli israeliti appena liberati dall’Egitto? (b) Perché persero quello zelo?
18 Perché alcuni perdono l’amore iniziale per Geova e lo zelo di compiere la sua volontà? La Bibbia non dice cos’era accaduto agli efesini. Ma contiene altri esempi di situazioni analoghe. Ricordate gli israeliti che furono condotti fuori d’Egitto da Mosè. Essendo stati testimoni delle opere potenti di Geova culminate con la distruzione di Faraone e dei suoi eserciti nel Mar Rosso, i servitori di Dio liberati erano altamente entusiasti. “Chi fra gli dèi è simile a te, o Geova?” cantarono con fervore. (Esodo 15:11; Salmo 136:1, 15) In seguito, quando Geova stipulò un patto con loro, dichiararono all’unanimità: “Siamo disposti a fare tutto ciò che Geova ha proferito e a ubbidire”. — Esodo 24:7.
19 Eppure l’umore degli israeliti presto cambiò. Una temporanea mancanza d’acqua, la monotonia della loro dieta, il timore dei cananei e altri problemi fecero dimenticare loro i potenti atti di Geova e il patto che aveva stipulato con loro. Da una distanza di sicurezza, perfino l’Egitto, il paese della loro schiavitù, cominciò a sembrare attraente! Dimenticarono la spietata crudeltà degli egiziani e pensavano solo ‘al pesce, ai meloni, ai cocomeri, ai porri, alle cipolle e all’aglio’ che usavano mangiare lì. — Numeri 11:5.
20, 21. (a) Quale notizia entusiasmante udirono i giudei ai giorni di Ciro, e che effetto ebbe? (b) Cosa fece svanire il loro entusiasmo?
20 Ricordate anche i giudei che nel 537 a.E.V. tornarono dalla cattività babilonese. Immaginate il loro entusiasmo quando udirono Ciro proclamare: “Geova . . . mi ha incaricato di edificargli una casa in Gerusalemme, che è in Giuda. Chiunque fra voi è di tutto il suo popolo, il suo Dio sia con lui. Salga quindi a Gerusalemme, che è in Giuda, e riedifichi la casa di Geova l’Iddio d’Israele”. (Esdra 1:2, 3) Decine di migliaia di giudei accolsero l’invito, e vi fu grande gioia quando finalmente fu posto il fondamento del nuovo tempio. — Esdra 2:64; 3:10-13.
21 Ma quell’entusiasmo presto svanì. Nemici confinanti fecero storie e riuscirono a ottenere un ordine ufficiale per bloccare i lavori di costruzione del tempio. (Esdra capitolo 4) I giudei cominciarono a costruire case per sé. (Aggeo 1:4) Naturalmente continuavano a considerarsi osservanti della religione giudaica. Non avevano abbandonato la loro fede. Ma avevano perso il fervido amore che un tempo nutrivano per Geova e per gli interessi della vera adorazione. Senza dubbio pensavano di essere equilibrati o ragionevoli in ciò che facevano. Ma Geova non era d’accordo. Mandò i profeti Aggeo e Zaccaria per ravvivare il loro zelo e incoraggiarli a finire di costruire la casa di Geova. — Esdra 5:1-2.
22, 23. (a) Cosa può oggi far perdere ai cristiani l’amore che avevano in principio? (b) Quali domande restano da prendere in esame?
22 Qualcosa di simile può accadere oggi ai cristiani. I problemi della vita quotidiana in un mondo non cristiano possono offuscare la loro gioia. Col passar del tempo, la verità può cessare di essere avvincente ed entusiasmante. Può anche succedere che, man mano che il tempo cancella il ricordo di ciò che significava essere nel mondo, un cristiano cominci a ripensare con nostalgia alla cosiddetta libertà, all’assenza di responsabilità, che le persone del mondo hanno. (Efesini 2:11, 12) Oppure i cristiani possono essere logorati dall’atteggiamento delle persone intorno a loro. Possono cominciare a pensare che sia più ragionevole prendersela un po’ più comoda nel servizio di Dio, rallentando un po’. — Geremia 17:9.
23 Qualcosa del genere dev’essere accaduto ai cristiani di Efeso, ma Gesù chiaramente pensava che potessero riprendersi. In effetti, mediante l’apostolo Paolo avevano già ricevuto molti consigli che, se usati, li avrebbero aiutati a ritrovare ‘l’amore che avevano in principio’. Quali erano questi preziosi consigli? Aiuteranno anche noi a mantenere il nostro ‘amore iniziale’? Ne parleremo nel prossimo articolo.
-
-
Come mantenere ‘l’amore che avevamo in principio’?La Torre di Guardia 1984 | 15 novembre
-
-
Come mantenere ‘l’amore che avevamo in principio’?
1. In questi ultimi giorni, il popolo di Dio nell’insieme ha forse perso ‘l’amore che aveva in principio’?
“IL TUO popolo si offrirà volenterosamente nel giorno delle tue forze militari”. (Salmo 110:3) Come predetto in questa profezia, gli odierni servitori di Dio sono stati vigorosi nel compiere la sua volontà, attenendosi fermamente al loro amore iniziale per Geova. Come popolo organizzato i testimoni di Geova hanno mantenuto l’entusiasmo e lo zelo per il servizio di Dio durante tutto questo difficile “termine del sistema di cose”. — Matteo 24:3, 14.
2, 3. (a) Come può un individuo perdere ‘l’amore iniziale’? (b) Se riscontriamo che si sta sviluppando in noi questo spirito, cosa dovremmo fare?
2 Nondimeno, è possibile che il singolo cristiano perda l’amore che aveva in principio. I problemi quotidiani possono fargli dimenticare le grandi cose che Geova ha fatto per lui. Può stancarsi di aspettare l’adempimento dei propositi di Geova e cominciare a essere attratto dai vantaggi materiali che il mondo offre, o forse può sentire il bisogno di dedicare allo svago più tempo di prima. Le responsabilità cristiane, come partecipare alle adunanze o alle assemblee, preparare discorsi e partecipare al servizio di campo, possono cominciare a sembrargli un peso.
3 Se riscontriamo che si sta sviluppando in noi questo spirito, dovremmo seguire il consiglio dato da Gesù alla congregazione di Efeso, così da coltivare di nuovo ‘l’amore che avevamo in principio’, sforzandoci di ‘fare le opere precedenti’. (Rivelazione 2:4, 5) Dovremmo renderci conto del bisogno di riacquistare il fervido amore che avevamo un tempo per Geova e lo zelo e l’entusiasmo per il suo servizio. Come possiamo riuscirvi?
Coltivate l’amore per Geova
4. Come possiamo imitare l’ottimo spirito del salmista? (Salmo 119:97)
4 Il salmista ispirato disse: “Quanto amo la tua legge! Tutto il giorno è la mia sollecitudine”. (Salmo 119:97) Che splendido modo di considerare la legge di Dio! È molto più soddisfacente servire Geova con uno spirito simile che non dover continuare a costringere noi stessi a fare ciò che sappiamo essere giusto. Dobbiamo sviluppare il desiderio di fare ciò che è giusto, di farlo perché lo vogliamo. — Salmo 25:4, 5.
5. (a) Cosa raccomandò Paolo per proteggere la nostra spiritualità? (b) Come possiamo mantenerla in efficienza?
5 Satana vorrebbe far pressione su di noi per farci perdere il nostro ‘amore iniziale’, perché egli è il più grande nemico della nostra spiritualità. Per opporsi a lui, l’apostolo Paolo esortò gli efesini a indossare “la completa armatura di Dio”. (Efesini 6:13) In quell’armatura sono incluse quattro indispensabili qualità cristiane: verità, giustizia, fede e la speranza della salvezza. (Efesini 6:14-17; I Tessalonicesi 5:8) È vero che quando entriamo a far parte della congregazione impariamo queste qualità. Ma un’armatura metallica, senza la dovuta manutenzione, può arrugginirsi. Similmente, se noi non manteniamo queste qualità essenziali, la nostra armatura spirituale si deteriorerà e non ci proteggerà adeguatamente. Vogliamo impedire a tutti i costi che ciò avvenga.
Studiate e meditate
6. Come risolse un missionario il problema di mantenere la sua spiritualità mentre era in prigione?
6 Nel 1958 il missionario Stanley Jones iniziò a scontare una condanna a sette anni di isolamento in una prigione cinese. Come fece a mantenere forte il suo amore per Geova pur essendo isolato dai suoi fratelli cristiani e privato addirittura della Bibbia? Egli dice che mise per iscritto tutte le scritture che riuscì a ricordare, e a queste aggiunse tutte le citazioni bibliche che trovava nelle rubriche “religiose” di giornali che a volte riceveva. Così si fece una riserva di versetti biblici su cui basò il suo programma di studio personale e meditazione. Circondato da persone nemiche delle sue credenze, sapeva che, se non avesse mantenuto il suo cuore e la sua mente pieni dei pensieri di Dio, la sua fede si sarebbe presto intorpidita.
7. A quali pressioni siamo soggetti, e come dobbiamo proteggerci da esse?
7 È vero che la maggioranza di noi non è in prigione. Ciò nondimeno, per gran parte del tempo siamo esposti al pensiero di questo mondo. Lo svago che il mondo offre, anche se non sempre in aperto contrasto con i princìpi biblici, non incoraggia certo cose come verità, giustizia, fede e la speranza della salvezza. Perciò se non dedichiamo tempo a fortificare il nostro cuore e la nostra mente, è probabile che ci indeboliremo spiritualmente e il nostro amore si raffredderà.
8. Che beneficio ha chi studia la Parola di Dio e vi medita sopra?
8 Se invece dedichiamo tempo a fortificarci mediante la lettura personale e la meditazione, saremo come l’uomo il cui “diletto è nella legge di Geova” e che vi legge sottovoce giorno e notte. Di tale uomo il salmista dice: “Per certo diverrà come un albero piantato presso corsi d’acqua, che dà il suo proprio frutto nella sua stagione e il cui fogliame non appassisce, e ogni cosa che fa riuscirà”. — Salmo 1:2, 3.
9. Come possiamo coltivare l’amore per lo studio e la meditazione della Bibbia? (Salmo 77:11, 12)
9 Francamente, molti di noi non hanno un’inclinazione naturale allo studio. Ma, se vogliamo, possiamo addestrarci in modo da provarvi piacere. Pensate a uno che per passatempo comincia a fare il “footing”. Dapprima i muscoli saranno probabilmente doloranti, ma gradualmente il suo corpo si adeguerà e presto, se persevera, troverà piacevole quell’esercizio fisico. Paolo disse a Timoteo: “Addestrati avendo di mira la santa devozione”. (I Timoteo 4:7) Lo studio della Bibbia fa parte della santa devozione. (Proverbi 2:1-6) All’inizio può volerci disciplina per accingerci a studiare, presto però saremo ansiosi di imparare nuovi punti o acquistare un intendimento più profondo di cose che già conosciamo. Il nostro studio ci procurerà così vero piacere. — Salmo 119:103, 104.
10. Perché nelle pubblicazioni di studio biblico certe informazioni sono trattate più di una volta?
10 Alcuni forse pensano che, conoscendo le dottrine fondamentali della Bibbia, non hanno più bisogno di dedicare tempo allo studio personale. Possono anche lamentarsi quando nelle pubblicazioni di studio biblico informazioni simili vengono trattate più di una volta. Eppure la Bibbia parla della necessità di essere aiutati a rammentare. (Salmo 119:95, 99; II Pietro 3:1; Giuda 5) Se non continuiamo a rammentare a noi stessi la verità, le giuste norme di Dio, la nostra fede, la nostra speranza della salvezza, il nostro cuore sarà influenzato da altre cose.
11. Quali sono alcune cose che Paolo trattò nella sua lettera agli Efesini?
11 Prendete ad esempio la lettera di Paolo agli Efesini. Egli ricordò loro la situazione in cui si trovavano prima di diventare cristiani, e parlò dell’organizzazione a cui ora appartenevano. (Efesini 2:12; 4:4-6, 17, 18) Menzionò il meraviglioso proposito di Geova per l’umanità e il ruolo dell’uomo in relazione a quel proposito. (Efesini 1:8-12; 2:4-6) Inoltre rammentò loro i princìpi cristiani che li avrebbero aiutati a far bene in seno alla famiglia e alla congregazione. — Efesini 4:1, 2; 5:21–6:4.
12. Perché Paolo disse agli efesini cose che già sapevano?
12 Forse qualcosa di ciò che scrisse Paolo sarà stato nuovo per i cristiani di Efeso, ma in gran parte trattava informazioni che già conoscevano. Nondimeno Paolo volle rammentare loro queste cose, aiutandoli forse a vederle da un diverso punto di vista. Aiutò così gli efesini a rimettere a nuovo la loro armatura spirituale e ad “afferrare mentalmente con tutti i santi ciò che è l’ampiezza e la lunghezza e l’altezza e la profondità”. — Efesini 1:15-17; 3:14-19.
13, 14. (a) Come ci aiuteranno lo studio e la meditazione? (b) Di quali altri pezzi si compone l’“armatura di Dio”?
13 Il nostro studio personale inoltre ci ristorerà e accrescerà il nostro intendimento di molti punti basilari, e in più ci aiuterà ad afferrare le cose profonde della Parola di Dio. (I Corinti 2:10) In questo modo l’“armatura” che Dio ci fornisce impedirà a Satana di farci perdere il fervido amore che abbiamo per Geova e per suo Figlio.
14 Tra le altre cose, l’apostolo Paolo menzionò due altri pezzi dell’armatura spirituale che non abbiamo ancora toccato. Disse che i cristiani dovevano avere i “piedi calzati con la preparazione della buona notizia della pace” e che dovevano accettare “la spada dello spirito, cioè la parola di Dio”. (Efesini 6:11-17) In che modo questi aspetti ci aiutano a mantenere ‘l’amore che avevamo in principio’?
Mantenetevi attivi nella predicazione del Regno
15. Quale modo insolito escogitò un missionario in prigione per avere “molto da fare nell’opera del Signore”? (I Corinti 15:58)
15 Quando nel 1958 il missionario Harold King cominciò a scontare la sua condanna a quattro anni e mezzo di reclusione in Cina, incontrò lo stesso problema di Stanley Jones: come mantenere vivo il suo ‘amore iniziale’, la sua profonda devozione per Geova. Egli disse: “Per mantenere vivo il mio apprezzamento per le cose spirituali, stabilii un programma per ‘l’attività di predicazione’”. Preparò alcuni sermoni biblici con le scritture che ricordava e cominciò a predicare a persone immaginarie. Arrivò a tenere uno studio biblico immaginario. Il risultato? Quando fu liberato, era pronto e ansioso di predicare di nuovo a persone reali!
16. Qual è un’importante ragione per cui dovremmo essere occupati nel servizio di Geova?
16 Il suo fu un modo insolito di applicare un’importante verità: per rimanere spiritualmente sani dobbiamo mantenerci impegnati nel servizio di Dio. L’apostolo Pietro disse: “Cingete dunque le vostre menti per l’attività”. (I Pietro 1:13) E l’apostolo Paolo esortò: “Divenite saldi, incrollabili, avendo sempre molto da fare nell’opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana riguardo al Signore”. — I Corinti 15:58.
17. Cosa era degno di nota circa i fedeli cristiani della congregazione di Filadelfia?
17 È degno di nota il fatto che mentre i cristiani di Efeso avevano lasciato che ‘l’amore che avevano in principio’ si raffreddasse, quelli di una vicina congregazione si erano mantenuti impegnati, e il loro amore era ancora forte. Alla fedele congregazione di Filadelfia Gesù infatti disse: “Conosco le tue opere — ecco, ti ho posto davanti una porta aperta, che nessuno può chiudere”. — Rivelazione 3:8.
18. Quale attività ci aiuterà a mantenere vivo il nostro ‘amore iniziale’?
18 Quali opere aiuteranno oggi un testimone di Geova a mantenere ‘l’amore che aveva in principio’? Fra le altre, opere in armonia con il comando di Gesù di ‘andare e fare discepoli delle persone di tutte le nazioni’. (Matteo 28:19) Harold King ne comprese l’importanza. Lo stesso può dirsi dell’apostolo Paolo. Per questo consigliò agli efesini di avere i “piedi calzati con la preparazione della buona notizia della pace” e a essere equipaggiati con “la spada dello spirito, cioè la parola di Dio”.
19. In che modo la predicazione, che è una prova del nostro zelo, alimenta a sua volta lo zelo?
19 C’è una stretta relazione fra zelo e opera di predicare e fare discepoli. Lo zelo ci fa desiderare di compiere quest’opera. Ma l’opera di predicazione, a sua volta, attizzerà il nostro zelo. Dopo aver predicato a una samaritana, Gesù disse ai suoi seguaci: “Il mio cibo è che io faccia la volontà di colui che mi ha mandato”. (Giovanni 4:34) Insegnare la verità era qualcosa che lo nutriva, lo rafforzava. In modo analogo, quando parliamo ad altri del Regno di Dio, imprimiamo punti essenziali nella nostra mente e nel nostro cuore e diveniamo sempre più capaci di difendere la verità. (I Pietro 3:15) Inoltre, mentre lo spirito di Dio sostiene quest’opera, diveniamo “ferventi nello spirito” e lo vediamo operare su altri. — Romani 12:11.
20. In che modo la predicazione e lo studio personale cooperano nel mantenerci forti?
20 La predicazione sostituisce lo studio personale? No. Ci vuole equilibrio fra queste due attività. Se mangiamo cibo fisico in quantità ma non facciamo esercizio, alla fine il corpo ne soffre. E se facciamo molto esercizio senza mangiare a sufficienza, alla fine ci esauriamo fisicamente. In modo analogo, se noi studiamo molto senza predicare ad altri, è probabile che perderemo l’equilibrio. L’apostolo Pietro associò l’“attività” col ‘mantenersi assennati’. (I Pietro 1:13) Se predichiamo ad altri senza studiare personalmente — in particolare se le persone a cui predichiamo sono piuttosto indifferenti — possiamo ‘esaurirci’. Invece, se facciamo lo studio personale e poi andiamo a parlare ad altri di quello che abbiamo imparato, rimarremo spiritualmente sani.
Riscattate il tempo
21, 22. (a) Con quale mezzo efficace Satana cerca di impedirci di mantenere il nostro ‘amore iniziale’? (b) Quale consiglio diede Paolo agli efesini per superare questo ostacolo, e perché noi pure dovremmo seguirlo?
21 Descrivendo uno dei principali problemi incontrati in prigione, Stanley Jones disse: “Avevo moltissimo tempo a disposizione”. Il suo problema era esattamente l’opposto di quello che incontrano molti testimoni di Geova. Per la maggioranza di noi la mancanza di tempo è cronica. Perché? L’apostolo Giovanni disse: “Tutto il mondo giace nella potenza del malvagio”. (I Giovanni 5:19) Il mondo di Satana tiene costantemente impegnate le persone al punto che hanno poco agio anche solo di pensare, figuriamoci di studiare. Noi non siamo parte del mondo, ma certamente risentiamo degli effetti del suo modo di vivere. E il “malvagio”, usando la sua influenza, vorrebbe che fossimo sempre così occupati da non avere il tempo di servire Dio.
22 Paolo riconobbe questo problema e diede agli efesini questo prezioso consiglio: “Guardate dunque accortamente che il modo in cui camminate non sia da persone non sagge ma da saggi, riscattando per voi stessi il tempo opportuno, perché i giorni sono malvagi. Per questo motivo cessate di divenire irragionevoli, ma comprendete qual è la volontà di Geova”. (Efesini 5:15-17) Se non riscattiamo il tempo per fare “la volontà di Geova”, le pressioni della vita in questi ‘giorni malvagi’ faranno probabilmente raffreddare il nostro amore.
23. Che genere di studio personale e di attività di predicazione ci aiuterà a mantenere vivo il nostro ‘amore iniziale’?
23 Alcuni cristiani, è vero, hanno onerose responsabilità o sono malati e sono quindi limitati in ciò che possono fare nel servizio di Dio. (Luca 21:1-4) Ma in armonia col consiglio che Paolo diede agli schiavi cristiani, qualsiasi cosa possiamo fare dovremmo farla “con tutta l’anima”. (Efesini 6:5, 6) Lo studio personale non sarà mai piacevole se vi dedichiamo pochi minuti tra un programma televisivo e l’altro. In modo simile, difficilmente il nostro ministero di campo manterrà vivi il nostro ‘amore iniziale’ e il nostro zelo se vi dedichiamo saltuariamente un’ora o due al mese tra uno svago e l’altro. — Confronta I Timoteo 4:8.
Chiedete aiuto in preghiera
24. Cos’altro che è indispensabile alla nostra spiritualità menzionò Paolo agli efesini?
24 Terminando la sua descrizione della “completa armatura di Dio”, Paolo esortò i suoi conservi ad accettare “la spada dello spirito, cioè la parola di Dio, mentre con ogni forma di preghiera e supplicazione vi dedicate in ogni occasione alla preghiera in spirito”. (Efesini 6:17, 18) Se ci manteniamo in stretto contatto con Geova mediante la preghiera, non perderemo il nostro ‘amore iniziale’, anche se dobbiamo sopportare molte pressioni o se, come Giovanni, serviamo Dio da molti anni in questo sistema di cose. In un’altra lettera Paolo disse: “Per ogni cosa ho forza in virtù di colui che m’impartisce potenza”. — Filippesi 4:13.
25. Riassumendo, quali provvedimenti ha preso Geova per aiutarci a non perdere ‘l’amore che avevamo in principio’?
25 Quasi tutti noi di tanto in tanto ci sentiamo stanchi. Ma il messaggio di Gesù alla congregazione di Efeso mostra che possiamo e dobbiamo evitare di perdere ‘l’amore che avevamo in principio’. Proprio come aiutò gli efesini tramite Paolo, Timoteo e altri, Geova aiuta noi oggi mediante la sua organizzazione. Se a nostra volta ci addestriamo per rendere piacevole lo studio e la meditazione e ‘cingiamo la nostra mente’ per l’eccellente attività di parlare ad altri di ciò che impariamo — pregando nel contempo Geova che ci aiuti a perseverare nel fare la sua volontà — allora stiamo compiendo un’opera eccellente. In armonia con ciò che l’apostolo Paolo scrisse ai galati, “non smettiamo dunque di fare ciò che è eccellente, poiché a suo tempo mieteremo se non ci stanchiamo”. — Galati 6:9.
-