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Domande dai lettori (1)La Torre di Guardia 1963 | 15 luglio
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Mediante lo studio delle profezie bibliche e degli avvenimenti moderni comprendiamo che il Signore Gesù Cristo e Geova Dio vennero nel tempio spirituale nella primavera del 1918. Fu dopo quell’anno, particolarmente dal 1919 in poi, che il rimanente degli unti discepoli di Cristo cominciò a predicare la buona notizia del regno di Dio che era stato istituito nei cieli nel 1914. Per quanto tempo doveva continuare questa predicazione dopo la venuta del Signore nel tempio? Finché “arrivi il Figlio dell’uomo” per l’esecuzione del giudizio di Geova. Ciò avverrà nella “battaglia del gran giorno dell’Iddio Onnipotente”, ad Armaghedon. In relazione a questa venuta, Gesù disse in Apocalisse 16:15 (VR): “Ecco, io vengo come un ladro; beato colui che veglia e serba le sue vesti onde non cammini ignudo e non si veggano le sue vergogne”.
Conformemente, con le istruzioni che diede ai dodici apostoli Gesù diceva profeticamente a noi oggi che i suoi unti discepoli o rimanente dell’Israele spirituale non avrebbe completato la circoscrizione di tutta la terra abitata con la predicazione del messaggio dell’istituito regno di Dio prima dell’arrivo del Re glorificato Gesù Cristo quale giustiziere di Geova nella battaglia di Armaghedon. Questo significa che oggi i testimoni di Geova, che ora includono centinaia di migliaia di “altre pecore” o compagni terreni del rimanente spirituale, non potranno portare personalmente in tutte le parti della terra il messaggio del Regno prima dello scoppio della battaglia di Armaghedon.
Potremo essere cacciati da una città in un’altra a causa della persecuzione dei testimoni di Geova, ma dobbiamo continuare ad andare avanti. Perché? Perché, anche se saremo trascinati in località distanti a causa del potere della persecuzione, non potremo raggiungere personalmente, direttamente, tutto il territorio, prima che scoppi la guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente e distrugga gli uomini di questo empio mondo, ponendo così fine alla nostra opera di testimoniare a quelli del mondo.
Quindi spetta a noi percorrere la maggior parte di territorio possibile prima di Armaghedon. Fino a quel momento non esauriremo il territorio da lavorare o il territorio in cui vi è grande bisogno di proclamatori del Regno e di insegnanti. Sia ringraziato Iddio per questo! — Esaminare La Torre di Guardia (inglese) del 1º giugno 1900, pagina 174; 15 giugno 1907, pagina 184, paragrafo 3.
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Domande dai lettori (2)La Torre di Guardia 1963 | 15 luglio
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Domande dai lettori
● Come dobbiamo intendere il significato di Genesi 7:11 e 8:2? Contengono questi versetti una costruzione parallela, oppure al tempo del Diluvio vi furono sia pioggia dai cieli che una fuoriuscita di acque dalle viscere della terra? — N. K., Stati Uniti.
In Genesi 7:11 e 8:2 leggiamo: “Nell’anno seicentesimo della vita di Noè, il secondo mese, il diciassettesimo giorno del mese, in quel giorno si ruppero tutte le fonti della grande volta acquea e le cateratte dei cieli furono aperte”. “Le fonti della volta acquea e le cateratte dei cieli furono chiuse, e così cessò la pioggia dai cieli”.
In Genesi 7:11, le espressioni “grande volta acquea” e “cateratte dei cieli” sono entrambe usate per intendere la grande fascia d’acqua sospesa intorno alla terra e che Genesi 1:6, 7 chiama “le acque . . . sopra la distesa”. Quando leggiamo che si ruppero le fonti e si aprirono le cateratte vuol dire che Dio fece sopraffare le forze che tenevano sospesa la grande volta acquea e permise così alle acque di riversarsi sulla terra, non in un rovescio totale, ma come per mezzo di cateratte entro certi canali, specialmente ai poli, ma anche per mezzo di pioggia che durò quaranta giorni.
Ciò non si riferisce alle fonti di acqua che sono sotto la superficie terrestre e al fatto che queste fossero aperte e facessero sgorgare le loro acque fuori della crosta terrestre per causare inondazioni dal basso. I commentatori della Bibbia che interpretano le parole di Genesi 7:11 come se significassero che le acque balzarono fuori dalle viscere della terra non afferrano giustamente il fatto che vi era una volta acquea sospesa nello spazio, il che costituiva un grande abisso d’acqua lassù, com’è anche indicato da ciò che dice Genesi 1:6, 7 riguardo alla divisione delle acque che erano al di sotto della distesa dell’atmosfera da quelle che erano al di sopra. Bisogna dunque concludere che in Genesi 7:11 e 8:2 è usata una costruzione parallela.
In Genesi 7:11, dove si parla dell’inizio del Diluvio, vien detto che si ruppero le fonti della volta acquea e si aprirono le cateratte dei cieli; similmente, in Genesi 8:2, dove si parla della cessazione del diluvio, vien detto che furono chiuse le fonti della volta acquea e le cateratte dei cieli. In altre parole, il contenuto della volta acquea si era esaurito. Naturalmente, ciò non significava che sulla terra non sarebbe più
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