Perché non dobbiamo temere quelli che uccidono il corpo
1, 2. (a) Chi sono quelli che Gesù dice ai suoi seguaci di non temere, e in quale condizione sono? (b) Con quali parole Dio, mediante il profeta Isaia, richiamò l’attenzione su ciò incoraggiando il suo popolo?
CHI sono quelli che Gesù Cristo dice ai suoi seguaci di non temere, in Matteo 10:28? Sono tutti uomini mortali, come lo siamo noi. Possono essere forti politicamente o militarmente o materialmente o religiosamente, ed essere adorati come dèi da quelli che sono sotto il loro controllo o ai loro comandi, ma sono sempre semplici uomini in condizione moritura. Non possono sfuggire alla morte che si estese dal primo peccatore umano Adamo a tutta la sua progenie, compresi noi tutti che siamo oggi sulla terra. Il solo vero e vivente Dio richiamò l’attenzione proprio su questo fatto quando predisse che il suo popolo dell’antichità sarebbe stato liberato dalla Potenza Mondiale Babilonese che lo opprimeva e gli impediva la fuga. Geova gli disse:
2 “Io, io sono il tuo consolatore; chi sei tu perché tema gli uomini che muoiono e il figlio dell’uomo, che sarà trattato come erba? Ti dimenticavi di Jahve tuo creatore, che ha disteso i cieli e gettato le fondamenta della terra. Avevi sempre spavento, tutto il giorno, davanti allo sdegno dell’oppressore, perché egli tentava di distruggerti. Ma dove è ora lo sdegno dell’oppressore?” (Ga)
3. (a) In quale tempo si poterono dire appropriatamente queste parole alla nazione di Giacobbe? (b) A chi si potrebbero dire oggi appropriatamente le stesse parole, e perché?
3 Queste parole di Isaia 51:12, 13 poterono benissimo esser rivolte alla nazione di Giacobbe dopo la caduta della Potenza Mondiale Babilonese nel 539 a.C. e dopo che il conquistatore, Ciro il Grande, aveva emanato nel 537 a.C. il decreto affinché i prigionieri giudei una volta oppressi tornassero da Babilonia alla loro amata patria in Palestina. Ma che dire dei moderni testimoni di Geova? Anch’essi furono liberati da Babilonia la Grande nel 1919 d.C. Quindi, per principio si possono rivolgere loro le parole di Isaia 51:12, 13 riguardo a tutti i dittatori politici sorti da quell’anno che hanno cercato di fermare la predicazione mondiale del Regno intrapresa dai testimoni di Geova in ubbidienza alle parole di Gesù in Matteo 24:14. Dove sono i dittatori che hanno fatto uccidere il corpo di molte migliaia di testimoni di Geova?
4, 5. (a) Dove sono i dittatori e gli oppressori dei giorni moderni i quali hanno avuto a che fare coi testimoni di Geova? (b) Che cosa mostrarono d’essere questi oppressori, e quale atteggiamento dovremmo avere verso quelli che rimangono?
4 Dov’è Benito Mussolini, dittatore fascista dal 1922 al 1943? Nel 1945 egli fu giustiziato e il suo cadavere venne oltraggiato da Italiani. Dov’è Adolf Hitler, dittatore nazista dal 1933 al 1945? Egli si sparò piuttosto che farsi prendere vivo. Dov’è il Tedesco, il papa Pio XII, colui che fece il Concordato coi dittatori cattolici Mussolini ed Hitler e che fu l’ardente promotore dell’Azione Cattolica? La sua bara si trova dall’ottobre del 1958 in una volta sepolcrale della Città del Vaticano. Dov’è Giuseppe Stalin, che fu dittatore russo comunista per ventinove anni, e sotto il quale i testimoni di Geova languirono in prigioni e campi di concentramento nella Russia europea e nella Siberia asiatica? Il 5 marzo 1953 un’emorragia cerebrale lo uccise. Dov’è il generalissimo Rafael Leonidas Trujillo, dittatore della Repubblica Dominicana dal 1930? Il 30 maggio 1961 fu assassinato dagli ufficiali del suo stesso esercito, e questo pose fine a una famosa epoca della Repubblica.
5 Ciascuno di questi oppressori del genere umano mostrò proprio d’essere ciò che aveva detto Geova Dio, “uomini che muoiono”, essendo ‘trattato come erba’ dalla falce della morte. Perché dunque i testimoni di Geova, quali predicatori del celeste regno di Dio, dovrebbero aver paura dei dittatoriali oppressori che ancora rimangono?
PREDICANO MALGRADO SIANO ANCORA SOTTOPOSTI
6. Come i testimoni di Geova adempiono Romani 13:1 verso i governanti politici totalitari, e quando assumono l’atteggiamento degli apostoli esposto in Atti 5:29?
6 Oggi i predicatori del Regno non fanno nessuno sforzo per affrettare la morte dei capi totalitari che hanno il potere politico. Non levano la mano contro di loro, ma adempiono coscienziosamente il comando apostolico di Romani 13:1: “Ogni anima sia sottoposta alle autorità superiori”. Quando questi capi totalitari cercano di distruggere l’adesione dei testimoni di Geova al regno di Dio e fermare la predicazione di tale regno, seguono l’esempio degli apostoli di Gesù Cristo dicendo: “Dobbiamo ubbidire a Dio quale governante anziché agli uomini”. (Atti 5:29) Eppure questa ubbidienza a Dio superiore ad ogni altra cosa non autorizza i testimoni di Geova ad agire politicamente o fisicamente contro i persecutori e gli oppressori.
7. Quale atteggiamento del perseguitato Davide verso il re Saul assumono i perseguitati testimoni di Geova verso le autorità politiche?
7 Quando sono perseguitati dalle autorità politiche, i testimoni di Geova assumono l’atteggiamento di Davide di Betleem. Egli fu ingiustamente messo al bando e perseguitato dal geloso re Saul della nazione di Giacobbe o Israele; tuttavia il perseguitato Davide non alzò mai la mano per far del male al re Saul né per combattere contro il popolo su cui regnava il re Saul. Davide tenne sempre presente che il re Saul era “l’unto di Geova”, e che era quindi responsabilità di Geova rimuovere Saul dalla carica governativa se Egli lo avesse voluto. Conformemente, una volta che aveva nelle proprie mani la vita del re Saul e suo nipote Abishai chiese il permesso di uccidere il re Saul, Davide disse: “Com’è vero che l’Eterno [Geova] vive, l’Eterno [Geova] solo sarà quegli che lo colpirà, sia che venga il suo giorno e muoia, sia che scenda in campo di battaglia e vi perisca”. — 1 Sam. 26:10, VR.
8. In che modo Davide non causò egoisticamente la morte del persecutore re Saul?
8 Non molto tempo dopo il re Saul scese effettivamente in battaglia, contro i Filistei. Mortalmente ferito da una freccia filistea, il re Saul si gettò sulla propria spada per affrettare la morte prima che il nemico si impadronisse del suo corpo. Così Davide, che era un testimone di Geova ebreo, non causò la morte del suo persecutore per prepararsi la via al fine di diventare re d’Israele.
9. A chi attribuì Davide il merito di averlo liberato dal persecutore, e con quali parole?
9 Quindi Davide poté attribuire al suo Dio Geova il merito di averlo liberato dal persecutore re Saul. Nella soprascritta del Salmo 18, scritto da Davide, leggiamo queste parole: “Del servitore di Jahve. Di David, il quale disse a Jahve le parole di questo canto nel giorno in cui Jahve lo salvò dalle mani di tutti i nemici e dalla mano di Saul, e disse”. Che cosa disse? “Ti amo, Jahve mia forza, Jahve mia roccia, mia fortezza e mio scampo, mio Dio, mia rupe, in cui mi rifugio, mio scudo e corno della mia salute, mia torre”. (Sal. 18:1, 2, Ga; 2 Sam. 22:1-3) Come Davide, i cristiani testimoni di Geova d’oggi aspettano che egli li liberi dai loro nemici e persecutori.
10. Quanto tempo può richiedere tale attesa, come illustra il caso dei testimoni di Geova in quella che è ora la Germania Orientale?
10 Come nel caso di Davide, ciò può richiedere anni d’attesa. Nella Germania Orientale i testimoni di Geova dovettero prima attendere la fine del dominio nazista di Hitler; ed ora devono attendere la fine del nuovo dominio totalitario che ha preso il posto del nazismo, il dominio comunista che dipende dalla Russia comunista ora sotto Brezhnev. Non sappiamo quanto dovranno ancora attendere per ricevere soccorso, ma essi sono decisi ad attendere che Geova lo rechi.
11. (a) Per quanto tempo ancora i testimoni di Geova possono essere obbligati a subire ingiusta punizione? (b) Quando finirà certamente tale persecuzione?
11 Un dittatore può morire di cause naturali o in altro modo, e dopo la sua morte può andare al potere un’altra forma di governo totalitario, come nella Russia Sovietica. Oppure, anche se vi è un cambiamento nella forma politica di governo, esso può continuare a mettere al bando i testimoni di Geova e proibir loro di predicare il regno di Dio e di aiutare altri a ‘uscire da Babilonia la Grande’ e a ‘venire all’acqua della vita’. (Riv. 18:2-4; 22:17) I dittatori o le oppressive forme di governo possono non sparire nei rimanenti mesi o anni di questo “tempo della fine”, e i testimoni di Geova in vari paesi possono essere obbligati ad adorare e predicare clandestinamente con grande rischio e pericolo di ricevere un’ingiusta punizione, sino alla fine stessa di questo periodo. Ma sappiamo una cosa. Dittatori, governi totalitari e tutte le altre forme di governo umano politico finiranno certamente entro questa generazione, nella battaglia di Armaghedon, “la guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente”.
12. La stoltezza di chi sarà allora dimostrata, e la saggezza di chi?
12 Essi subiranno una fine violenta, per mano dell’Onnipotente Dio stesso mediante i suoi distruttivi eserciti celesti, i suoi santi angeli comandati dal Signore Gesù Cristo. Allora sarà dimostrata la stoltezza dei governanti che non hanno permesso la libera predicazione del regno di Dio e non le hanno dato ascolto. Sarà pure dimostrata la saggezza dei predicatori del Regno, poiché sopravvivranno e saranno liberati per sempre. — Riv. 19:11-21; 16:14, 15.
INCAPACI DI ‘UCCIDERE L’ANIMA’
13. Per quale ragione Gesù disse che i predicatori del Regno non dovevano temere quelli che uccidono il corpo?
13 Perché Gesù Cristo disse ai suoi seguaci di non temere quelli che uccidono il corpo? La ragione di ciò non era principalmente il fatto che anche quelli che uccidono il corpo sono mortali. La ragione menzionata da Gesù era che quelli che uccidono il corpo “non possono uccidere l’anima”. (Matt. 10:28) I sacerdoti cattolici romani e il clero protestante della cristianità hanno usato queste parole per sostenere che l’anima umana non si possa uccidere e che sia, come asserivano gli antichi Babilonesi e i Greci pagani, un’“anima immortale”. La Sacra Bibbia, tanto nelle Scritture Ebraiche che nelle Scritture Greche, insegna che l’anima umana è mortale, non immortale, distruttibile, non indistruttibile. Si possono citare ottantotto o più versetti biblici per mostrare che l’anima umana muore; nessun versetto mostra che sia immortale.
14. Quali versetti biblici comprovanti che l’anima umana muore si possono citare, e com’è possibile che l’anima umana muoia?
14 Per esempio, Ezechiele 18:4, 20 (VR) dice: “L’anima che pecca sarà quella che morrà”. Anche Gesù disse: “L’anima mia è profondamente addolorata, fino alla morte”. (Matt. 26:38) Rivelazione 16:3 dice: “Ogni anima vivente morì, sì, le cose nel mare”. L’anima umana è la persona umana stessa, costituita dal corpo carnale e dall’attiva forza vitale mantenuta col respiro. (Gen. 2:7) Perciò quando è ucciso il corpo umano, l’anima muore; la persona intelligente muore.
15. In che modo gli uomini che uccidono il corpo non potrebbero uccidere l’anima?
15 Che cosa volle dire dunque Gesù quando affermò: “Non abbiate timore di quelli che uccidono il corpo ma non possono uccidere l’anima”? Volle dire che gli oppositori che sopprimono la predicazione del regno di Dio non possono impedire ai fedeli predicatori del Regno di avere la risurrezione delle loro anime dall’Ades, la comune tomba del morto genere umano.
16. Come fu illustrata nel caso di Gesù la loro incapacità di uccidere l’anima, in adempimento a quale profezia?
16 Per esempio, Gesù Cristo fu il più grande predicatore del regno di Dio. Geova Dio, il suo Padre celeste, permise che i nemici uccidessero il corpo di Gesù. Dopo che Gesù era stato sepolto in una tomba commemorativa e quindi era andato nell’Ades, i nemici cercarono di impedirgli che avesse la risurrezione dai morti. Così i capi sacerdoti giudei e i Farisei indussero il governatore romano ad autorizzarli a suggellare la porta di pietra della tomba ufficialmente chiusa e a mettere dei soldati di guardia per impedire che venisse rubato il cadavere di Gesù. Ma il terzo giorno l’Onnipotente Dio risuscitò dai morti il suo fedele Figlio Gesù Cristo. (Matt. 27:57 fino a 28:7) In tal modo si adempirono riguardo a Gesù le parole del Salmo 16:10 (Ga): “Non abbandonerai la mia anima allo Sheol, non farai che il tuo fedele veda la corruzione”.
17. (a) A chi applicò l’apostolo Pietro il Salmo 16:10, quando e come? (b) Perché si può dire che Dio non lasciò l’anima di Gesù nell’Ades o nello Sceol?
17 Il cinquantesimo giorno dalla risurrezione di Gesù dai morti l’apostolo Pietro fu ispirato dallo spirito sparso di Dio e applicò a Gesù il Salmo 16:10, dicendo: “Davide dice di lui: ‘. . . non lascerai la mia anima nell’Ades, né permetterai che il tuo leale veda la corruzione. . . .’ . . . vide in anticipo e parlò della risurrezione del Cristo, che non fu abbandonato nell’Ades e che la sua carne non vide la corruzione. Questo Gesù ha Dio risuscitato, del quale fatto noi siamo tutti testimoni. (Atti 2:25-32) Perciò i nemici terreni di Gesù poterono col permesso di Dio uccidere il suo corpo, ma non poterono uccidere la sua anima; non poterono uccidere il suo diritto e la sua prerogativa ad una vita futura mediante la risurrezione dai morti. Quando i suoi nemici uccisero il corpo di Gesù, si adempì la profezia di Isaia 53:12 (VR): “Ha dato se stesso alla morte, ed è stato annoverato fra i trasgressori”. Ma il terzo giorno l’Onnipotente Dio destò nuovamente Gesù Cristo alla vita come anima risuscitandolo dai morti, non lasciando perciò la sua anima nell’Ades o Sceol.
18. (a) Che cosa furono vigorosamente invitati a credere gli apostoli dalle parole di Gesù in Matteo 10:28? (b) Quale qualità fu richiesta ed è richiesta dai seguaci di Cristo perché possano perseverare nella predicazione del Regno?
18 Le parole di Gesù agli apostoli di non temere quelli che uccidono il corpo i quali “non possono uccidere l’anima” furono perciò un vigoroso invito agli apostoli a credere nella risurrezione. A quel tempo, quale qualità dovevano avere i seguaci di Gesù Cristo per perseverare nella predicazione del regno di Dio benché i nemici del messaggio del Regno li uccidessero per questo? Quale qualità devono avere oggi i suoi seguaci? A quel tempo essi dovettero avere grande fede e devono averla anche oggi, sì, una forte speranza nella risurrezione dei morti mediante il potere dell’Onnipotente Dio. Gli apostoli a cui Gesù disse le parole di Matteo 10:28 avevano una solida base per credere nella potenza di Dio e nel suo proposito di destare le creature umane morte.
19. Quale solida base avevano gli apostoli di Cristo per credere nella potenza di Dio di destare i morti?
19 Mediante la Bibbia gli apostoli sapevano che, secoli prima di Gesù Cristo, i profeti di Geova Elia ed Eliseo avevano destato dei morti alla vita. Furono anche testimoni oculari del fatto che Gesù destò alla vita la figlia del governante giudeo Iairo. (1 Re 17:17-24; 2 Re 4:32-37; Matt. 9:18-26; Luca 8:40-56) E nello stesso discorso, prima di dir loro di non temere coloro che possono uccidere solo il corpo, Gesù aveva dichiarato ai dodici apostoli: “Mentre andate, predicate, dicendo: ‘Il regno dei cieli si è avvicinato’. Guarite malati, destate morti”. — Matt. 10:7, 8.
20. Perché gli apostoli non dovevano temere di perdere la vita nell’attivo servizio di Dio, e che cosa incoraggia a fare questo tutti i predicatori del Regno?
20 La Bibbia non dice se qualche apostolo destò alla vita un morto in quella loro prima campagna di predicazione; ma in seguito l’apostolo Pietro destò effettivamente alla vita la defunta discepola Tabita o Gazzella. (Atti 9:36-41) Perciò, quando Gesù disse agli apostoli di non mettere a tacere il messaggio del Regno per timore di uomini spietati, essi compresero molto bene che non dovevano avere paura di perdere la vita umana nell’attivo servizio di Dio, perché vi sarebbe stata una risurrezione dei morti, tempo in cui avrebbero ricevuto la ricompensa. Che incoraggiamento è questo per i predicatori del Regno ad essere fedeli persino a costo della loro vita umana!
CHI DOBBIAMO TEMERE
21. Quale buona notizia hanno ora l’incarico di predicare i seguaci di Cristo, e perché senza temere quelli che uccidono il corpo?
21 Ora i dedicati e battezzati seguaci di Gesù Cristo hanno l’incarico di andare a predicare “questa buona notizia del regno”. Come i dodici apostoli, devono ubbidire al comando di non temere gli uomini che hanno il potere di uccidere; altrimenti, non adempirebbero l’incarico di predicare il regno di Dio quale sola speranza del genere umano.
22. Ma quale timore dev’essere per loro un incoraggiamento a compiere l’opera di predicazione?
22 Ma, come incoraggiamento a compiere la loro opera di predicazione, i seguaci di Gesù Cristo devono temere qualcun altro. Gesù indicò chi era questo mediante ciò che poteva fare, quando disse: “Non abbiate timore di quelli che uccidono il corpo ma non possono uccidere l’anima; abbiate timore piuttosto di colui che può distruggere sia l’anima che il corpo nella Geenna”. (Matt. 10:28) Un’altra volta, con una dichiarazione simile, Gesù disse ai suoi discepoli: “Dico a voi, amici miei: Non abbiate timore di quelli che uccidono il corpo e dopo ciò non possono fare nient’altro. Ma vi indicherò io di chi aver timore: Abbiate timore di colui che dopo aver ucciso ha l’autorità di gettare nella Geenna. Sì, vi dico, abbiate timore di Questo”. (Luca 12:4, 5) Questo non è Satana il Diavolo, benché attualmente il Diavolo sia “colui che ha i mezzi per causare la morte”. (Ebr. 2:14) No, ma Colui che si deve temere è l’Onnipotente Dio, Geova.
23. Quali logiche domande dovremmo fare se, come afferma il clero della cristianità, l’anima umana fosse indistruttibile?
23 I sacerdoti cattolici romani e il clero protestante della cristianità dicono che noi uomini abbiamo un’anima immortale indistruttibile. Se fosse così, Dio non potrebbe uccidere l’anima più di quanto non la possano uccidere gli uomini che uccidono il corpo. Quindi, perché dovremmo temere Dio più di quanto dovremmo temere gli uomini mortali? Perché dovremmo temere Dio se Egli non ci può cancellare dall’esistenza qualora siamo infedeli nell’adempimento del nostro incarico di predicare datoci da Dio?
24. Quale Geenna letterale v’era ai giorni di Gesù, e come simbolo di che cosa se ne servì egli?
24 Comunque, Gesù Cristo disse che Dio ha effettivamente il potere di distruggere sia il corpo che l’anima nella Geenna. Ai giorni di Gesù v’era una Geenna letterale fuori delle mura occidentali e meridionali di Gerusalemme. La parola Geenna deriva dal greco e significa “Valle di Hinnom”. Questa Valle di Hinnom fu trasformata in una pubblica fornace per bruciare i rifiuti di Gerusalemme, compresi a volte i corpi morti di abietti criminali. Non erano tormentate cose viventi col fuoco in tale Valle di Hinnom o Geenna. Le cose vi erano distrutte col più potente mezzo conosciuto, il fuoco. Così Gesù si servì della Valle di Hinnom o Geenna quale simbolo di completa distruzione, la distruzione di qualcuno da tutta l’esistenza. Vi fa rabbrividire tale idea?
25. Per quale luogo la Geenna non fu usata come simbolo, e perché no?
25 In conformità a ciò, Geenna non è il nome di un luogo di eterno tormento di consapevoli anime umane mediante il fuoco e lo zolfo e sotto la sorveglianza dei diavoli. L’anima umana non è immortale e per tale ragione non si potrebbe tormentare in eterno. La Geenna è lo stato dell’assoluta, eterna distruzione.
26. In che modo Dio distrugge l’anima umana nella Geenna?
26 In che modo, dunque, Dio distrugge l’anima umana nella Geenna? La distrugge non concedendo alla mortale anima umana la risurrezione dai morti sotto il regno di Dio. Quando muore il corpo, muore anche l’anima o persona consapevole e intelligente. Il corpo si decompone e scompare, tornando alla polvere della terra. (Gen. 3:19) Quanto all’anima, Geova Dio non applica all’anima morta indegna i benefici del sacrificio di riscatto che Gesù Cristo offrì a Dio diciannove secoli fa. Quindi Dio lascia tale anima morta immeritevole fuori dell’esistenza, non risuscitandola mai dai morti.
27. Di che cosa non possono privare gli uomini solo uccidendo il corpo, e la risurrezione di chi non possono impedire?
27 L’uomo mortale non può privare qualcuno di tutta la futura esistenza solo uccidendone il corpo. Gli uomini non possono impedire la risurrezione di nessuna persona morta a cui Geova Dio applicherà i vivificanti benefici del perfetto sacrificio umano di suo Figlio Gesù Cristo. Gli atei comunisti politici ed altri atei non possono impedire l’adempimento della profezia biblica: “Vi sarà una risurrezione sia dei giusti che degli ingiusti”. (Atti 24:15) I comunisti materialistici della Russia Sovietica e dei paesi satelliti non possono impedire a Dio di risuscitare i fedeli testimoni di Geova che essi hanno ucciso perché rifiutarono di abbandonare la verità della Bibbia e smettere di predicare il regno di Dio quale unico governo di salvezza.
28. Perché ora quelli che uccidono il corpo dei predicatori del Regno devono stare attenti?
28 Comunque, l’Onnipotente Dio può emanare un decreto in via giudiziaria contro qualsiasi persona su cui egli esegua il suo giudizio sfavorevole. Di conseguenza, gli uomini che cercano di uccidere il corpo dei testimoni di Geova perché questi rifiutano di smettere la loro predicazione del regno di Dio stiano attenti! Se la “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” sopraggiunge all’improvviso su questi persecutori e l’Onnipotente Dio esegue contro di loro il suo giudizio finale, ciò significa la distruzione dell’anima di questi persecutori nella Geenna e non solo la distruzione del loro corpo umano. — Riv. 16:14, 16; 19:15-21.
29. (a) Perché anche i cristiani testimoni di Geova quali predicatori del Regno devono stare attenti? (b) Chi dovrebbero dunque temere, e che cosa dovrebbero fare?
29 Anche i cristiani testimoni di Geova che predicano il suo regno stiano attenti. Perché? Perché l’Onnipotente Dio può emanare un decreto giudiziario anche contro la risurrezione di qualsiasi dedicato, battezzato cristiano se questi non adempie pienamente la sua dedicazione a Dio e se cede al timore di uomini spietati e smette di predicare il regno di Dio com’è profeticamente comandato in Matteo 24:14. Perciò Geova Dio è in grado di distruggere sia l’anima che il corpo nella Geenna, nella distruzione eterna. Non è forse questa una ragione per cui i dedicati, battezzati cristiani temano Dio piuttosto che gli uomini e continuino dunque a ubbidire agli ordini di Dio di predicare questa buona notizia del Suo regno? Non è questa un’impellente ragione per cui essi, temendo Dio, ubbidiscano a Lui quale governante piuttosto che all’uomo mortale?
30. (a) Perché il peggio che gli uomini possano farci non ci dovrebbe spaventare facendoci divenire infedeli a Dio? (b) Che dire del peggio che Dio può farci?
30 Se l’ubbidienza a Dio quale governante causa la morte per mano degli uomini, il fedele ha la sicura promessa di Dio della risurrezione dei morti. Perché dunque temere gli uomini? Perché non temere piuttosto Dio ed essere fedeli e attenersi alla speranza della risurrezione? Dio può fare peggio del peggio che ci possano fare gli uomini. Il peggio che ci possano fare gli uomini è di mandarci nell’Ades uccidendo ingiustamente il nostro corpo. Il peggio che gli uomini ci possano fare può essere annullato da Dio risuscitandoci dai morti per vivere nel suo eterno nuovo ordine di giustizia. Ah! Ma Dio può distruggere completamente i malvagi nella Geenna quali indegni della sua misericordia mediante Cristo; e nessuno può annullare ciò. Siamo dunque saggi ed evitiamo di meritarlo.
31. In che modo il risuscitato Gesù Cristo avrebbe ricompensato con la “corona della vita” i seguaci fedeli fino alla morte?
31 Diciannove secoli fa il risuscitato Gesù Cristo nel cielo assicurò ai suoi seguaci che avrebbero avuto una risurrezione se fossero stati fedeli malgrado subissero una morte immeritata per mano degli uomini. Egli disse: “Non aver timore delle cose che stai per soffrire. Ecco, il Diavolo continuerà a gettare alcuni di voi in prigione affinché siate pienamente messi alla prova, e affinché abbiate tribolazione per dieci giorni [tutti i giorni]. Mostrati fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita. . . . Chi vince non sarà affatto danneggiato dalla seconda morte”. (Riv. 2:10, 11) I nemici avrebbero dato la morte, ma il risuscitato Gesù, che possiede “le chiavi della morte e dell’Ades”, avrebbe ricompensato i suoi fedeli seguaci col premio della vita. Come? Risuscitandoli dalla morte nell’Ades. Così le anime cristiane non sarebbero state distrutte nella Geenna, cioè nella “seconda morte”. — Riv. 1:17, 18; 21:8.
32, 33. (a) Perché Paolo non temette quelli che uccidono il corpo, e con quale effetto sulla sua predicazione? (b) L’imprigionato Paolo che cosa esortò Timoteo a fare, riferendosi a quale esempio personale a questo riguardo?
32 Anche l’apostolo Paolo fu un magnifico esempio di fede nella risurrezione. Per tale ragione egli non ebbe mai timore di quelli che uccidono il corpo. Non cercò mai di piacere agli uomini, ma fu schiavo di Cristo. Temette Dio anziché gli uomini, e continuò a predicare. (Gal. 1:10) Per questo fu gettato più volte in prigione dal Diavolo.
33 Scrivendo dalla prigione poco prima d’essere giustiziato da quelli che uccidono il corpo, Paolo esortò Timoteo a continuare a predicare la Parola di Dio e richiamò l’attenzione sulla finale ricompensa relativa al suo fedele esempio, dicendo: “Io ti ordino solennemente dinanzi a Dio e a Cristo Gesù, che è destinato a giudicare i vivi e i morti, e per la sua manifestazione e per il suo regno: predica la parola, datti ad essa con urgenza in tempo favorevole, in tempo difficoltoso, . . . compi pienamente il tuo ministero. Ho combattuto l’eccellente combattimento, ho corso la corsa sino alla fine, ho osservato la fede. Da ora in poi mi è riservata la corona della giustizia, che il Signore, il giusto giudice, mi darà come ricompensa in quel giorno, ma non solo a me, bensì anche a tutti quelli che hanno amato la sua manifestazione”. — 2 Tim. 4:1, 2, 5, 7, 8.
34. Come avrebbe ricevuto Paolo questa “corona della giustizia”?
34 Perché aveva fatto ciò ch’è giusto egli avrebbe ricevuto il premio mediante la risurrezione dei morti dopo la manifestazione del Signore Gesù Cristo, “il giusto giudice”, nel suo regno.
35. Dal 1914 d.C., quale opera è stata affidata solo ai testimoni di Geova, e questo per il fatto che sono state scoperte e rese loro note quali cose?
35 Ora, dal 1914 d.C., è stata affidata a noi quali dedicati e battezzati testimoni di Geova cristiani un’opera di predicazione. (Matt. 24:14; 25:31-34) Solo a noi è stata benignamente affidata questa nobilissima opera di predicazione dell’istituito regno di Dio, perché sia svolta in tutti i paesi. Nessun’altra organizzazione religiosa sulla terra compie quest’opera di predicazione. I “talenti” e le “mine” del servizio del Regno sono stati tolti ai timorosi, ai pigri e agli infedeli. (Matt. 25:24-30; Luca 19:20-26) Mediante la rivelazione della Parola di Dio è stato dato a noi il messaggio del Regno. Le cose spirituali che sono state tenute coperte per gli altri sono state scoperte per noi. Le cose tenute segrete nella Parola di Dio sono state rese note a noi. Che cosa faremo dunque?
36. Che cosa faremo dunque secondo Matteo 10:26, 27?
36 Questo! Le cose che il regnante Re Gesù Cristo ci ha detto “nelle tenebre” affinché gli uomini del mondo non le potessero osservare direttamente — queste cose non dobbiamo tenerle per noi stessi ma ‘dirle nella luce’. Le cose che il nostro regnante Re, mediante le Sacre Scritture, ci ha ‘sussurrate’ quali suoi fedeli e fidati discepoli, dobbiamo farle udire più largamente possibile, dobbiamo, per così dire, ‘predicarle dalle terrazze’.
37. Che cosa faremo se gli uomini ci presentano sotto falsa luce e ci minacciano di morte, e perché?
37 Ma che dire se gli uomini ci chiamano con nomi offensivi e presentano sotto falsa luce la nostra opera? “Non li temete”, è il comando del nostro Re. Che dire se si oppongono al nostro messaggio e minacciano di punirci con la morte? Non ne abbiate timore, ma, piuttosto, temete l’Onnipotente Dio che può punire i malvagi nella Geenna e può riportare in vita i fedeli che temono Dio nel reame del suo glorioso regno. (Matt. 10:26-28) Sì, temete Lui e imitate il suo più grande Predicatore, Gesù Cristo, e continuate a predicare dimostrando pienamente la vostra fedeltà a Dio alla sua imperitura gloria. Il suo regno con il potere della risurrezione otterrà la vittoria eterna.
[Cartina a pagina 272]
(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)
CARTA DI GERUSALEMME DEL I SECOLO
AREA DEL TEMPIO
VALLE DI HINNOM (GEENNA)
[Immagine a pagina 273]
I corpi morti degli abietti criminali gettati nella Geenna