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‘I morti in Cristo risusciteranno per primi’La Torre di Guardia 1979 | 15 dicembre
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20. In quale specie di ‘‘nubi” sono “rapiti” i cristiani che sopravvivono, e ciò a indicare che cosa riguardo alla loro ascensione?
20 Ma cosa significa il fatto che vengono rapiti “nelle nubi”? Le nubi sono sospese in alto nel cielo e denotano altezza. Inoltre, nascondono a noi che siamo sulla terra ciò che è in esse o sopra di loro. I corpi spirituali non hanno bisogno di nubi letterali per essere invisibili a noi. Quindi quelle di I Tessalonicesi 4:17 sono nubi simboliche, che, per così dire, nascondono a chi sta sulla terra il rapimento dei cristiani risorti che vanno ad incontrare il loro elevato Signore. Ricordiamo che il quarantesimo giorno dalla sua risurrezione Gesù Cristo ascese di nuovo al cielo, e durante la sua ascensione “una nube lo nascose alla loro vista [cioè dei discepoli che stavano ad osservare]”. — Atti 1:9.
21. La discesa del Signore dal cielo ha forse come risultato il suo diretto contatto personale con la nostra terra, e quando ha termine l’“ultimo giorno” in cui egli desta i suoi discepoli generati dallo spirito?
21 Cosa dimostra tutto questo? Dimostra che quando il Signore Gesù Cristo scende, non viene in diretto contatto con la nostra terra. Le nubi, in cui si raffigura che avviene l’incontro fra i cristiani risuscitati e il loro celeste Signore, sono sospese molto in alto rispetto alla superficie terrestre. Inoltre è “nell’aria” che i cristiani risuscitati incontrano il loro Signore, non quaggiù sulla terra, né a Gerusalemme sul Monte degli Ulivi, né in qualsiasi altro luogo del nostro pianeta. Inoltre, l’“ultimo giorno” in cui ha luogo questo rapimento non è un giorno terrestre di ventiquattro ore. È un periodo di tempo che termina quando l’ultimo di quei cristiani generati dallo spirito che partecipano alla “prima risurrezione” è destato alla vita celeste. (Riv. 20:4, 6; Giov. 6:54) L’adempimento della profezia biblica indica che stiamo già vivendo in quell’“ultimo giorno”.
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Stiamo vivendo in quell’“ultimo giorno” della risurrezioneLa Torre di Guardia 1979 | 15 dicembre
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Stiamo vivendo in quell’“ultimo giorno” della risurrezione
1. Per decenni si era pensato che la glorificazione del rimanente dei cristiani sopravvissuti avrebbe avuto luogo in quale tempo, ma ciò che era stato predetto in I Tessalonicesi 4:16, 17 si adempì a cominciare da allora?
POICHÉ i “morti in Cristo” sono destati in quell’“ultimo giorno” con corpi spirituali invisibili agli occhi umani, noi uomini dobbiamo camminare per fede, non per visione, per credere che ciò sta accadendo ora. Ricordiamo che per alcuni decenni non pochi pensavano che la glorificazione di tutti i membri sopravvissuti della congregazione cristiana avrebbe avuto luogo alla fine dei Tempi dei Gentili, verso il 1º ottobre 1914. (Luca 21:24) Tuttavia in quel tempo non si verificò nulla di quanto descritto in I Tessalonicesi 4:16, 17. Scoppiò invece la guerra in cielo e i perdenti, Satana e i suoi demoni, furono rapidamente scagliati sulla terra. (Riv. 12:7-13) È interessante il fatto che un buon numero di cristiani generati dallo spirito che erano vivi e attivi sulla terra nel 1914 sono ancora con noi in carne ed ossa. Evidentemente qualcosa non andava nell’identificazione dell’“ultimo
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