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Provare gioia nell’addestramento dei figliLa Torre di Guardia 1974 | 15 luglio
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insegnarsi anche benignità e tatto così che possano trattare altri in modo amorevole. Ma non basta che soltanto i genitori si rendano conto dei pericoli delle compagnie sbagliate. Affinché i figli siano protetti, essi pure devono conoscere i pericoli, ed è responsabilità dei genitori chiarire l’argomento.
25. A chi i genitori dovrebbero rivolgersi per esser guidati nell’addestramento dei figli, e perché?
25 Cercando di edificare nei figli le durevoli qualità delle quali avranno bisogno al fine di sopravvivere alle prove che ancora attendono tutti i veri cristiani, i genitori dovrebbero rivolgersi a Geova per ottenere forza e guida. (1 Cor. 3:10-15) Addestrare i figli onde crescano in modo da essere una fonte di diletto per i genitori e un onore presso Dio non è facile. Richiede continua vigilanza. Ma, mentre è una responsabilità che a volte procura momenti di ansia, è anche un privilegio concessoci da un Dio amorevole che reca primariamente gioia. Nell’addestramento dei figli si possono davvero provare soddisfazione e gioia.
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Domande dai lettori (1)La Torre di Guardia 1974 | 15 luglio
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Domande dai lettori
● Rivelazione 20:5 dice: “Il resto dei morti non venne alla vita finché i mille anni non furono finiti”. Mostra questo testo che la risurrezione avrà luogo dopo il regno millenario di Cristo? — Ecuador.
No, questo testo non deve comprendersi in tal modo.
C’è perfino qualche incertezza se queste parole comparissero in effetti in ciò che l’apostolo Giovanni scrisse in origine. Esse non si trovano di certo nel Manoscritto Sinaitico del quarto secolo. Se furono nell’originale, queste parole devono ancora considerarsi alla luce del contesto e del resto delle Scritture.
Rivelazione 20:4-6 dice: “Vidi dei troni, e vi eran quelli che sedettero su di essi, e fu data loro la potenza di giudicare. Sì, vidi le anime di quelli che furono giustiziati con la scure per la testimonianza che avevan resa a Gesù e per aver parlato intorno a Dio, e quelli che non avevano adorato né la bestia selvaggia né la sua immagine e che non avevano ricevuto il marchio sulla loro fronte e sulla loro mano. Ed essi vennero alla vita e regnarono col Cristo per mille anni. (Il resto dei morti non venne alla vita finché i mille anni non furono finiti). Questa è la prima risurrezione. Felice e santo è chiunque prende parte alla prima risurrezione”.
Manifestamente, quelli che hanno la “prima risurrezione” vengono alla vita prima della fine del regno di mille anni, giacché in quel periodo sono associati al governo del loro Signore. Ma di quelli che non hanno la “prima risurrezione”, la risurrezione alla vita celeste, si dice che ‘non vennero alla vita finché i mille anni non furono finiti’. Sorge la domanda: Tale ‘venuta alla vita’ si riferisce alla loro risurrezione?
No; considerato dal punto di vista del contesto, e alla luce di altre scritture, è chiaro che non si tratta di questo. Descrivendo la risurrezione, Rivelazione 20:11-13 afferma: “Vidi un grande trono bianco e colui che vi sedeva sopra. Dalla sua presenza fuggirono la terra e il cielo, e non fu trovato luogo per loro. E vidi i morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al trono, e dei rotoli furono aperti. Ma fu aperto un altro rotolo; è il rotolo della vita. E i morti furono giudicati dalle cose scritte nei rotoli secondo le loro opere. E il mare diede i morti ch’erano in esso, e la morte e l’Ades diedero i morti ch’erano in essi, e furon giudicati individualmente secondo le loro opere”. Quindi, in Rivelazione 21:1, leggiamo: “Vidi un nuovo cielo e una nuova terra; poiché il precedente cielo e la precedente terra erano passati”.
Il contesto mostra così che la risurrezione generale dei morti ha luogo dopo che “il precedente cielo e la precedente terra” sono passati. Quando avviene questo? Conforme a II Pietro 3:10, i precedenti cieli e terra devono passare nel “giorno di Geova”. In questo giorno, secondo i versetti da 3 a 6, gli schernitori saranno colti di sorpresa, come il diluvio del giorno di Noè, e perciò precede il regno di mille anni di Cristo.
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