Odierni “ministri del nostro Dio” e loro aiutanti
1. Qual è il più grande servizio pubblico reso oggi all’umanità, e come sono chiamati profeticamente quelli che vi partecipano?
LA DIVINA OPERA di restaurazione e riabilitazione spirituale è il più grande servizio pubblico reso oggi all’umanità. Quelli che Dio impiega come suoi servitori pubblici in quest’opera non sono uomini politici, ma sono quelli profeticamente chiamati “ministri del nostro Dio”. (Isa. 61:6) Il loro Capo e Modello fu il principale Servitore pubblico di Geova Dio. Fu Gesù Cristo, che 19 secoli fa, quando fu sulla terra, compì a favore del povero genere umano una straordinaria opera di riabilitazione.
2. Perché Gesù e gli apostoli non si impegnarono in una letterale restaurazione del paese di Palestina?
2 A quell’epoca il ministero pubblico di Gesù Cristo e dei suoi apostoli non portò alla restaurazione letterale del paese di Palestina in cui predicavano la buona notizia del regno di Dio. Questo sarebbe stato inutile, poiché l’unto Gesù insegnò ai suoi apostoli che sui Giudei doveva venire “il giorno di vendetta da parte del nostro Dio”, ed esso venne nel 70-73 E.V. per mezzo delle legioni romane, che devastarono la provincia della Giudea. La fortezza di Masada vicino al mar Morto fu l’ultima roccaforte giudea a cadere nelle mani dei Romani. Ma che dire della spirituale opera di restaurazione di cui Gesù fu pioniere e svolta dai suoi apostoli? Essa continuò durante tutto quel difficile periodo e oltre, finché dopo la morte degli apostoli non prese piede l’“apostasia”, o ribellione. — 2 Tess. 2:3.
3. Secondo Isaia 61:1-4, chi sono i simbolici “grossi alberi di giustizia”, e quale attività si accingono a compiere?
3 Nella profezia d’Isaia, al capitolo 61, l’opera di restaurazione spirituale fu paragonata alla restaurazione di un paese da lungo tempo desolato e delle sue città devastate. Quindi dopo aver detto come il Sovrano Signore Geova sarebbe stato “abbellito” dai “grossi alberi di giustizia” che avrebbe prodotto in un paradiso spirituale, la profezia d’Isaia prosegue dicendo: “Ed essi devono riedificare i luoghi da lungo tempo devastati; erigeranno pure i luoghi desolati dei tempi precedenti, e per certo rinnoveranno le città devastate, i luoghi desolati di generazione in generazione”. (Isa. 61:4) I riedificatori qui menzionati sono quelli a cui si fa riferimento nei tre versetti precedenti i quali ricevono conforto e libertà religiosa e sono riportati nel favore della “buona volontà” di Geova. Essi si accingono all’opera di restaurazione.
4. Applicò Gesù l’adempimento di Isaia 61:4 alla provincia della Giudea dopo la cattività babilonese, e quanto si estende nel tempo l’adempimento della profezia?
4 La provincia della Giudea e Gerusalemme, in cui Gesù Cristo e gli apostoli compirono gran parte della predicazione del regno di Dio, erano state molto tempo prima restaurate dal rimanente dei fedeli Giudei liberati dalla cattività babilonese e tornati in patria nel 537 a.E.V. Ma l’unto Gesù applicò forse la profezia d’Isaia 61:4 a quel passato avvenimento nel letterale paese di Giuda? No! Citando nella sinagoga di Nazaret i primi due versetti di Isaia capitolo 61, egli fece notare che quel capitolo cominciava ad adempiersi con lui, nel suo giorno. Mostrò che aveva un significato spirituale e non l’applicò alla restaurazione delle condizioni naturali, fisiche e ambientali del popolo. Quindi l’adempimento della profezia si estende fino al XX secolo, fino al nostro giorno.
5. Perché era necessaria un’opera di restaurazione spirituale riguardo al popolo di Geova dopo la prima guerra mondiale, e quando cominciò?
5 La prima guerra mondiale del 1914-1918 ebbe un effetto devastatore sull’unto rimanente dei dedicati, battezzati servitori di Geova. La loro organizzazione terrestre fu paralizzata in molti modi. Alla fine di quella prima guerra mondiale, alcuni unti cristiani che avevano avuto una parte principale nel servizio e nell’adorazione di Geova Dio erano ancora in prigione con lunghe condanne da scontare. Ma nel 1919 giunse la liberazione non solo dalla prigionia letterale, ma, ciò che più conta, da Babilonia la Grande (inclusa l’apostata cristianità). Senza indugio ebbe inizio un’opera di restaurazione di natura spirituale.
6. Di quale fatto il congresso di Cedar Point del 1919 informò il mondo, e che cosa stabilì allora Geova per il suo unto rimanente?
6 Il primo congresso dell’Associazione Internazionale degli Studenti Biblici tenuto nel 1919 a Cedar Point (Ohio) fu significativo. In occasione d’esso il mondo fu informato che il vero rimanente cristiano unto con lo spirito del Sovrano Signore Geova era stato ravvivato, come dai morti. Erano stati riportati nel suo favore ed erano ancora una volta attivi nel ‘predicare questa buona notizia del Regno in testimonianza a tutte le nazioni’ come prediceva Matteo 24:14. L’effetto di quello sforzo pionieristico nella restaurazione spirituale è ancora evidente su scala mondiale in questa tarda data. A sua propria lode, Geova Dio ha stabilito un paradiso spirituale per il suo rimanente unto dallo spirito.
CHI DESIGNA I “MINISTRI DEL NOSTRO DIO”?
7. Secondo Isaia 61:5-7, quanta attenzione doveva richiamare la restaurazione spirituale dell’unto rimanente?
7 Per quanto sembri strano, la restaurazione spirituale dell’unto rimanente di Geova doveva richiamare l’attenzione internazionale. La profezia di Isaia lo prediceva. Dopo avere considerato Isaia 61:4, leggiamo ulteriormente: “Ed estranei effettivamente staranno in piedi e pascoleranno i greggi di voi, e gli stranieri saranno i vostri agricoltori e i vostri vignaioli. E in quanto a voi, sarete chiamati sacerdoti di Geova; si dirà che siete ministri del nostro Dio. Mangerete le risorse delle nazioni, e vi vanterete della loro gloria [ricchezza]. Invece della vostra vergogna ci sarà una doppia porzione, e invece dell’umiliazione grideranno gioiosamente sulla loro parte [sulla loro sorte]. Perciò nel loro paese prenderanno possesso pure d’una doppia porzione. Avranno allegrezza a tempo indefinito”. — Isa. 61:5-7, NM; RS.
8. Quando e come ebbero luogo le cose sfavorevoli profetizzate, e dietro istigazione di chi?
8 Non si può fare a meno di notare questo fatto: quelli sui quali si adempie questa incoraggiante profezia dovevano prima subire vergogna e umiliazione e doveva essere negata la loro “porzione” e la loro “parte”. Durante la prima guerra mondiale, l’unto rimanente di Geova subì maltrattamenti ingiustificati, anche per mano della guerrafondaia cristianità. Sì, il clero della cristianità persiste ancor oggi a coprire di vergogna e umiliazione l’unto rimanente degli Israeliti spirituali.
9. Dove l’unto rimanente non doveva più soffrire vergogna e umiliazione e mancanza di provvisioni, e come venne a trovarsi in tale luogo?
9 Tuttavia, quegli Israeliti spirituali non sono più nel paese di Babilonia la Grande e non vi patiscono più la prigionia e la schiavitù religiosa. Nella primavera del 1919, quando il clero babilonico della cristianità non ebbe più le nazioni irreggimentate da impiegare come suoi accoliti, Geova liberò il suo fedele unto rimanente. Lo ristabilì in quello che la profezia d’Isaia chiama il “loro paese”. In quella condizione data loro da Dio non dovevano più subire vergogna e umiliazione e non dovevano più mancare di provvisioni spirituali. Il loro doveva essere un paradiso spirituale, in cui avrebbero avuto una “doppia porzione”.
10. Che cos’è che conta per il rimanente: come sono designati dagli oppositori religiosi o da Geova?
10 Naturalmente, il clero dell’apostata cristianità e i suoi amanti mondani chiamano ancora a modo proprio il rimanente ristabilito come corpo religioso esistente. Ma secondo la profezia di Isaia, come sarebbe stato chiamato il ristabilito unto rimanente? Isaia 61:6 è rivolto al rimanente ristabilito e dice: “E in quanto a voi, sarete chiamati sacerdoti di Geova; si dirà che siete ministri del nostro Dio. Mangerete le risorse delle nazioni”. Ciò che conta per l’unto rimanente è come lo chiama Geova, non come lo chiamano gli oppositori religiosi.
11. Nell’antico Israele, chi formava il sacerdozio, ma a chi è rivolta la profezia d’Isaia 61:6 circa i sacerdoti?
11 La profezia d’Isaia 61:6 non avrebbe mai potuto adempiersi nella nazione del profeta Isaia e di Gesù Cristo. Perché no? Perché erano unti sacerdoti solo i maschi qualificati della famiglia di Aaronne, fratello di Mosè. Gli altri della tribù di Levi prestavano servizio come assistenti dei sacerdoti aaronnici nel tempio. Le altre 12 tribù di Israele portavano i sacrifici e le offerte ai sacerdoti aaronnici ed erano aiutate anche dai Leviti nel tempio. Quelle 12 tribù pensarono forse d’avere subìto un’ingiustizia essendo escluse dal sacerdozio e dai servizi levitici? No! Si sottomisero a quelli designati dal Sovrano Signore Geova. Quindi, sotto la legge mosaica, Israele non avrebbe mai potuto diventare una nazione di sacerdoti, una nazione formata interamente di sacerdoti. Tuttavia, nel caso degli unti discepoli di Cristo, all’intero Israele cristiano formato da loro è detto: “Sarete chiamati sacerdoti di Geova”.
12. Quanti sono sacerdoti nell’Israele spirituale, e chi è il Sommo Sacerdote?
12 Tutti i membri di questo Israele spirituale sono “sacerdoti” perché Geova li designa tali. Gesù Cristo loro Pioniere è il Sommo Sacerdote di Geova sotto cui la nazione di “sacerdoti” serve Dio.
13. Come confermarono gli apostoli Pietro e Giovanni che questa disposizione di Geova si applicava agli unti discepoli del Sommo Sacerdote Gesù Cristo?
13 Il profeta Isaia fu ispirato a predire questo fatto. In seguito, gli ispirati apostoli di Gesù Cristo confermarono che questa disposizione del Sovrano Signore Geova si applicava agli unti discepoli del celeste Sommo Sacerdote Gesù Cristo. L’apostolo Pietro scrive a tali discepoli: “Voi pure, come pietre viventi, siete edificati quale casa spirituale in vista di un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali accettevoli a Dio per mezzo di Gesù Cristo. Ma voi siete ‘una razza eletta, un regal sacerdozio, una nazione santa, un popolo di speciale possesso, affinché dichiariate le eccellenze’ di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua meravigliosa luce”. (1 Piet. 2:5, 9) Inoltre, l’apostolo Giovanni scrisse a quelli che erano amati da Gesù Cristo: “A colui che ci ama e che ci ha sciolti dai nostri peccati mediante il proprio sangue — e ci ha fatti essere un regno, sacerdoti al suo Dio e Padre — sì, a lui siano la gloria e la potenza per sempre”. — Riv. 1:5, 6.
14. Com’è ribadito questo fatto in Rivelazione 5:9, 10?
14 Giovanni riporta anche l’acclamazione rivolta in cielo all’Agnello di Dio, Gesù Cristo, riguardante il sacerdozio; egli dice: “Col tuo sangue comprasti a Dio persone di ogni tribù e lingua e popolo e nazione, e le hai fatte essere un regno e sacerdoti al nostro Dio”. — Riv. 5:9, 10.
15. Cosa dice l’edizione 1977 dell’Encyclopedia Americana circa il “Sacerdozio di tutti i credenti” insegnato dai riformatori?
15 I riformatori protestanti applicarono queste parole alle loro congregazioni religiose. A pagina 681 del Volume 22 dell’Encyclopedia Americana (copyright del 1977), sotto l’intestazione “Sacerdozio di tutti i credenti”, si legge:
“Una dottrina centrale della Riforma era il sacerdozio di tutti i credenti. Credendo che la salvezza si ottiene mediante la grazia di Dio, accettata con fede, i riformatori sostennero che non è necessario un clero di professione per mediare la salvezza tramite la predicazione e i sacramenti. Qualsiasi credente può fungere da sacerdote, dichiarando la buona notizia della salvezza, e l’uditore può rispondere con fede. Inoltre, dal momento che le buone opere servono al prossimo, qualsiasi opera che reca beneficio alla società è considerata una vocazione cristiana. Quella che è chiamata ‘etica protestante del lavoro’ sorse dal considerare il lavoro quotidiano come il principale campo in cui servire Dio”.
16. Nel suo libro indirizzato “alla Nobiltà cristiana della Nazione tedesca”, cosa disse Martin Lutero del sacerdozio universale?
16 Nel Volume 17 dell’Encyclopedia Americana del 1927 (copyright del 1929), in cima a pagina 753, alla voce “Lutero”, leggiamo:
“Dalla penna di Lutero uscirono due notevoli libri che chiariscono il suo atteggiamento: ‘Alla Nobiltà cristiana della Nazione tedesca’, e ‘Cattività babilonese’. Nel primo egli proclama il sacerdozio universale e si esprime contro qualsiasi ordine sacerdotale di speciale istituzione. Egli contesta pure il diritto del Papa a interpretare la Bibbia, che dichiara aperta a tutti”.
Per esempio, Martin Lutero scrisse nel suo libro ‘alla Nobiltà’: “Al battesimo fummo tutti consacrati per essere sacerdoti . . . Che il Papa o il vescovo unga, tonsuri, ordini, consacri e vesta un uomo in modo diverso dai laici potrà fare di lui un ipocrita o uno stupido, ma non ne farà mai un cristiano o uomo spirituale”.
17. Perché i cristiani del primo secolo non assunsero il titolo di sacerdote, e che dire di Gesù Cristo stesso quando fu sulla terra?
17 Come i cristiani primitivi dei tempi apostolici, i membri dell’odierno unto rimanente non assumono il titolo di sacerdote. Perché dovrebbero? Non sono tutti membri dell’unico sacerdozio spirituale per cui non hanno bisogno di distinguersi l’uno dall’altro? Sì! Il sommo sacerdozio di Gesù Cristo è la cosa principale additata dalle ispirate Scritture Greche Cristiane che la congregazione unta dallo spirito deve prendere in considerazione. (Ebr. 3:1-6) Lo stesso Gesù Cristo, quando fu sulla terra, non parlò di sé come di un sommo sacerdote, anche se allora prestava servizio come antìtipo del primo sommo sacerdote d’Israele, Aaronne fratello di Mosè.
18. (a) Sono gli uomini a ordinare sacerdoti, così come nominano anziani, sorveglianti e servitori di ministero? (b) Dov’è oggi l’unto rimanente nel tempio spirituale di Geova, e cosa ci fa?
18 È vero che gli apostoli Paolo e Barnaba nominarono uomini qualificati come anziani o sorveglianti e servitori di ministero nelle congregazioni cristiane, ma non nominarono né ordinarono mai dei “sacerdoti”. (Atti 14:23; Filip. 1:1) Geova è Colui che, mediante Gesù Cristo, nomina od ordina i suoi sacerdoti. Benché non assuma titoli, l’odierno unto rimanente si trova in ciò che fu prefigurato dal “cortile dei sacerdoti” nel tempio di Gerusalemme. In tale simbolico cortile del tempio spirituale di Geova, essi gli offrono “sacrifici spirituali” per mezzo del Sommo Sacerdote Gesù Cristo. — 1 Piet. 2:5.
19. (a) In Isaia 61:6, cos’altro è detto che sono i membri dell’Israele spirituale? (b) La parola ebraica usata lì significa più che agire da semplice “servitore”?
19 Tornando ora a Isaia 61:6, notiamo che agli unti membri dell’Israele spirituale dice pure: “Si dirà che siete ministri del nostro Dio”. Qui nel testo ebraico la parola tradotta “ministri” è m’shareth (al plurale), non ‘obed, che significa “servitore”, come in Isaia 65:13. La parola ebraica m’shareth e altre forme del verbo sharath sono usate spesso in relazione ai sacerdoti d’Israele. Gioele 2:17 usa l’espressione “i sacerdoti, i ministri di Geova”. (Eso. 28:35, 43) Nella prima traduzione delle Scritture Ebraiche in una lingua straniera i traduttori di lingua greca riconobbero la differenza fra le due parole ebraiche ‘obed e m’shareth, quindi traducendo Isaia 61:6 nella Settanta greca essi usarono la parola greca leitourgós per m’shareth.
20. (a) Qual è il significato basilare della parola greca leitourgós? (b) Com’è usata nelle Scritture Greche Cristiane in riferimento a creature umane e a creature celesti?
20 La parola leitourgós significa, basilarmente, “servo pubblico”, cioè un pubblico ufficiale o ministro, come ad esempio un magistrato. (Rom. 13:6) Può riferirsi a chi rende un servizio sacro, come quando l’apostolo Paolo parlando di sé si definisce “servitore pubblico di Cristo Gesù per le nazioni, impegnandomi nella santa opera della buona notizia di Dio”. (Rom. 15:16) Gesù Cristo, il Sommo Sacerdote di Dio, è chiamato “pubblico servitore del luogo santo e della vera tenda”. (Ebr. 8:1, 2) Nel caso di una figura pubblica come il principe Amnon figlio del re Davide, l’uomo al suo servizio era considerato un pubblico servitore. (2 Sam. 13:18) Gli angeli celesti sono chiamati pubblici servitori, poiché, quando l’apostolo cita il Salmo 104:4, dice: “E riguardo agli angeli [Dio] dice: ‘Ed egli fa suoi angeli gli spiriti, e suoi pubblici servitori una fiamma di fuoco’”. (Ebr. 1:7) Inoltre, in Ebrei 1:14, parlando degli angeli, Paolo li chiama “tutti spiriti per il servizio pubblico”.
21. In Salmo 103:21, come sono chiamate le forze militari di Dio in cielo?
21 Salmo 103:21 è rivolto agli “eserciti” celesti di Geova, e sono chiamati “suoi ministri”. Tutto sommato, la parola “ministri” che ricorre in Isaia 61:6 include più che la propria funzione di servitore o il sacro servizio reso.
22. (a) Gesù Cristo rese a Dio un servizio pubblico superiore a quello di chi? (b) In Filippesi 2:17, come chiama Paolo l’attività che vi era svolta?
22 Ebrei 10:11 dice che ogni sacerdote dell’antico Israele si presentava giornalmente “per rendere pubblico servizio e per offrire spesso gli stessi sacrifici”. (Vedi anche Luca 1:23). Del Figlio di Dio, che è superiore agli angeli, Ebrei 8:6 dice: “Ora Gesù ha ottenuto un più eccellente servizio pubblico, così che egli è anche il mediatore di un patto corrispondentemente migliore”. Nella congregazione di Antiochia, in Siria, vi erano certi profeti e maestri cristiani, tra cui Paolo e Barnaba, dei quali è detto che “servivano pubblicamente Geova”. (Atti 13:1, 2) Paolo, che fondò la congregazione di Filippi, in Macedonia, parla del loro ministero speciale e dice: “Io son versato come libazione sul sacrificio e servizio pubblico cui vi ha condotti la fede”. (Filip. 2:17) Quindi tutti quegli unti cristiani agirono in qualità di pubblici servitori di Dio. — Isa. 61:6.
23. In che modo la Torre di Guardia del giugno 1882 richiamò l’attenzione sul servizio pubblico reso dai membri del corpo spirituale di Cristo?
23 Allo stesso modo l’unto rimanente degli odierni Israeliti spirituali rende a Dio “servizio pubblico” come classe dello “schiavo fedele e discreto”. (Matt. 24:45-47) La Torre di Guardia di Sion, nell’edizione mensile (inglese) del giugno 1882, a pagina 7, al paragrafo 5, sotto il titolo “Necessari degli insegnanti umani”, richiamò ben presto l’attenzione sull’esistenza di tale classe di pubblici servitori di Dio. Gli editori dicevano: “. . . E benché crediamo che ogni membro consacrato del corpo di Cristo sia in un certo senso un MINISTRO, e tutti siano ‘unti per predicare la lieta novella’, tuttavia vari membri sono addetti a diverse parti dell’opera, come ci sono diverse membra e diverse funzioni nel corpo umano, che le Scritture usano per illustrare il corpo di Cristo, la Chiesa”. Quindi tutto l’unto rimanente dello spirituale corpo di Cristo è giustamente considerato e chiamato “ministri del nostro Dio”. — Isa. 61:6.
LE NAZIONI SI ACCORGONO DI LORO
24, 25. Come possono i “ministri del nostro Dio” essere rapinati e trattati ingiustamente, ma chi promette di mettere a posto le cose a tempo debito?
24 I “ministri del nostro Dio” dovrebbero adempiere le loro responsabilità e comportarsi in modo da onorare la posizione che hanno agli occhi di Dio. Le persone in generale possono fraintenderli e considerarli ingiusti e in errore. Possono essere privati della loro buona reputazione o può essere loro negato il giusto riconoscimento e la considerazione che meritano. (2 Cor. 6:8-10) Ma il Supremo Giudice di tutti metterà le cose a posto quando meglio si converrà al suo proposito. Egli crede nella giustizia. In Isaia 61:8, 9 dice a quelli che sono maltrattati:
25 “Poiché io, Geova, amo il diritto, odio la rapina insieme all’ingiustizia. E di sicuro darò il loro salario in verità, e concluderò verso di loro un patto di durata indefinita. E la loro progenie effettivamente sarà conosciuta pure fra le nazioni, e i loro discendenti fra i popoli. Tutti quelli che li vedranno li riconosceranno, che sono la progenie che Geova ha benedetta”.
26. Come divenne conosciuto fra le nazioni e i popoli il rimanente dell’Israele spirituale, e come riconobbero questi la “progenie che Geova ha benedetta”?
26 Per farsi ‘conoscere’ l’unto rimanente dell’Israele spirituale dovette uscire in mezzo alle nazioni e ai popoli. Durante la prima guerra mondiale e anche durante la seconda guerra mondiale furono oggetto di “rapina” internazionale. Essendo falsamente accusati e calunniati dai nemici religiosi e dai loro sostenitori, subirono grande persecuzione. Furono privati del “salario” veramente meritato per gli sforzi e le attività compiute nel pubblico servizio di Geova. Ma rendendoli suoi testimoni e predicatori della buona notizia del Regno, Geova mostrò chi egli approvava. (Matt. 24:14; Isa. 43:10, 12) Con il suo santo spirito diede loro energia affinché rendessero testimonianza a tutto il mondo. In tal modo le nazioni e i popoli conobbero “la progenie che Geova ha benedetta”. — Isa. 61:9.
27. Fra i popoli e le nazioni, chi riconobbe debitamente la posizione del rimanente, e dove e con chi volevano vivere e servire Dio?
27 I popoli e le nazioni come tali non diedero all’unto rimanente di Geova il riconoscimento dovutogli. Ma singoli individui sì. Coloro che amavano diritto, giustizia e verità si manifestarono. In modo notevole dalla primavera del 1935 questi si schierarono con l’unto rimanente perché erano “ministri del nostro Dio”. Da allora questi che non sono Israeliti spirituali, “la progenie che Geova ha benedetta”, sono divenuti una “grande folla”. Al congresso tenuto dai testimoni di Geova nel 1935 a Washington (District of Columbia), fu rivelato che questa innumerevole “folla” formata da coloro che non erano Israeliti spirituali corrispondeva al quadro profetico di Rivelazione 7:9-17. Non essendo Israeliti spirituali, erano “estranei” e “stranieri” per l’unto rimanente. (Isa. 61:5) Compresero che il rimanente viveva in un paradiso spirituale, contrassegnato da “grossi alberi di giustizia” e avente congregazioni simili a città. Anch’essi volevano essere in un paradiso spirituale di quel genere, per servirvi Dio. — Vedi You May Survive Armageddon into God’s New World, pagg. 296-299, parr. 14-16; pag. 368, N. 30.
28. A motivo di quale condotta della “grande folla” l’unto rimanente vede adempiersi su di essa le parole di Isaia 61:5?
28 Avendo pienamente calcolato il costo della loro decisione e della loro linea di condotta, hanno abbandonato l’inquinata e marcia organizzazione del mondo. Si sono schierati con la visibile organizzazione di Geova. Ovviamente non potevano servirlo come Israeliti spirituali, ma desideravano proprio aiutare l’unto rimanente ad annunciare la buona notizia del regno di Geova retto da Cristo. Sono stati quindi battezzati come dedicati seguaci di Gesù Cristo. Hanno intrapreso il servizio attivo insieme agli Israeliti spirituali. Con gioia perciò l’unto rimanente vede adempiersi su di loro le parole di Isaia 61:5: “Ed estranei effettivamente staranno in piedi e pascoleranno i greggi di voi, e gli stranieri saranno i vostri agricoltori e i vostri vignaioli”.
29. Con umiltà, la “grande folla” è lieta di fare che cosa a favore dei “ministri del nostro Dio”, e con quale effetto?
29 Umilmente la “grande folla” considera un onore e un privilegio servire nel paradiso spirituale insieme a quelli che Isaia 61:6 chiama “sacerdoti di Geova” e “ministri del nostro Dio”. Quelli della “grande folla” comprendono che gli unti cristiani così designati da Geova Dio devono concentrare la loro attività su questioni spirituali nel suo tempio spirituale. Quindi sono lieti di alleggerire il lavoro dell’unto rimanente aiutandolo e cooperando con esso affinché possa dedicarsi alle più importanti questioni spirituali. Tutto questo contribuisce ad abbellire il paradiso spirituale e a renderlo fruttuoso alla gloria di Dio.
30. Quali servizi compiono questi “estranei” e “stranieri” secondo il linguaggio figurato di Isaia 61:5, ma Rivelazione 7:14, 15 come parla del loro servizio?
30 Pertanto i simbolici “estranei” e “stranieri” di oggi assistono quelli dell’unto rimanente affinché adempia i doveri che gli competono essendo stato unto con lo spirito di Geova. In Isaia 61:5 l’opera degli aiutanti è paragonata a pascolare i greggi, coltivare la terra o arare, e coltivare le vigne. Ma nella visione di Rivelazione circa gli stranieri di ogni nazione, tribù, popolo e lingua è detto di loro: “Hanno lavato le loro lunghe vesti e le han rese bianche nel sangue dell’Agnello. Perciò sono davanti al trono di Dio; e gli rendono sacro servizio giorno e notte nel suo tempio”. — Riv. 7:14, 15.
31. Indipendentemente da come li considera il mondo, che cosa sono quelli della “grande folla” agli occhi di Dio che è sul trono?
31 Pertanto è raffigurato che quelli della “grande folla” rendono sacro servizio al Sovrano Signore dell’universo che è sul suo trono. Indipendentemente da come li considera il mondo, sono Suoi servitori!
32. Come si adempirà in modo più letterale Isaia 61:5, 6 rispetto al rimanente e alla “grande folla” durante il millennio?
32 Quella “grande folla” di “estranei” e “stranieri” sopravvivrà alla futura “grande tribolazione”. Con quali belle parole Isaia 61:5 descrive ciò che faranno poi, durante il regno millenario di Cristo! In quel tempo i “sacerdoti di Geova” che sono “ministri del nostro Dio” saranno innalzati nei cieli insieme al Sommo Sacerdote Gesù Cristo. Lassù più che mai si occuperanno del servizio sacerdotale a favore di tutta l’umanità. (Riv. 20:6) Ma la “grande folla” rimarrà qui sulla terra purificata che dovrà essere trasformata in un letterale paradiso mondiale. Chi saranno allora i pionieri nell’opera di restaurare e abbellire lo sgabello terrestre dei piedi di Dio? La “grande folla” dei superstiti della tribolazione che rimangono nel paradiso spirituale insieme all’unto rimanente.
33. Come la “grande folla” soddisferà allora i bisogni degli uomini, e rispetto a chi saranno pionieri nel servizio e nell’adorazione di Geova?
33 Ci saranno abiti da fare allora? La lana dei greggi che la “grande folla” pascolerà sarà più che sufficiente. Ci vorranno pane e altri prodotti del campo? Gli “agricoltori” faranno in modo di soddisfare le persone di buon appetito. I vignaioli potranno fornire i vini migliori per rallegrare il cuore degli uomini. Il progresso compiuto dalla “grande folla” nel restaurare il paradiso sulla terra delizierà gli occhi di tutti quelli che saranno risuscitati dai morti e dimostrerà quale attenzione viene prestata in anticipo a tutti i redenti dal Sommo Sacerdote. Malgrado tutto ciò, la “grande folla” non trascurerà di rendere regolare sacro servizio a Geova Dio mediante Gesù Cristo nel cortile terrestre del tempio spirituale di Dio. Essa prenderà la direttiva in questo dando un eccellente esempio a tutti coloro che saranno risuscitati dai morti. — Luca 23:43.
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I moderni “ministri del nostro Dio” compiono un’opera di restaurazione spirituale predetta dal profeta Isaia e di cui Gesù fu il pioniere. Lo spirito del Sovrano Signore Geova li ha autorizzati a proclamare la buona notizia del Regno ai mansueti di tutta la terra.