MICA
[forma abbreviata di Michele o di Micaia].
1. Figlio di Mefiboset (Merib-Baal) e nipote di Gionatan figlio del re Saul. Mica era il padre di Piton, Melec, Tarea e Acaz. — 2Sa 9:12; 1Cr 8:33-35; 9:39-41.
2. Uno dei leviti (o un suo antenato) che attestarono mediante sigillo la “disposizione degna di fede” al tempo di Neemia. — Ne 9:38; 10:1, 9, 11.
3. Levita discendente di Asaf e figlio di Zicri (chiamato anche Zabdi e Zaccur). Mica era il padre di Mattania ed era chiamato anche Micaia. — 1Cr 9:14, 15; Ne 11:17, 22; 12:35.
[4-7: grafia ebraica leggermente diversa dai precedenti]
4. Efraimita che, violando l’ottavo dei Dieci Comandamenti (Eso 20:15), sottrasse 1.100 pezzi d’argento a sua madre. Quando confessò e li restituì, questa disse: “Devo immancabilmente santificare a Geova l’argento dalla mia mano per mio figlio, in modo da fare un’immagine scolpita e una statua di metallo fuso; e ora te lo ridarò”. Quindi portò 200 pezzi d’argento a un argentiere il quale fece “un’immagine scolpita e una statua di metallo fuso” che in seguito fu collocata nella casa di Mica. Questi, che aveva una “casa di dèi”, fece un efod e dei terafim e incaricò uno dei suoi figli di fungere da sacerdote per lui. Anche se ciò in apparenza doveva onorare Geova, era completamente sbagliato, poiché violava il comandamento che vietava l’idolatria (Eso 20:4-6) e non teneva conto dell’esistenza del tabernacolo e del sacerdozio di Geova. (Gdc 17:1-6; De 12:1-14) In seguito Mica accolse in casa sua un giovane levita, Gionatan discendente di Ghersom figlio di Mosè, stipendiandolo perché gli facesse da sacerdote. (Gdc 18:4, 30) A torto soddisfatto di ciò, Mica disse: “Ora in effetti so che Geova mi farà del bene”. (Gdc 17:7-13) Ma Gionatan non era di discendenza aaronnica e quindi non poteva svolgere servizio sacerdotale, cosa che aggravò l’errore di Mica. — Nu 3:10.
In quei giorni i daniti, in cerca di un territorio in cui stabilirsi, inviarono cinque esploratori che giunsero infine in Efraim “alla casa di Mica, e vi passavano la notte”. Mentre erano vicino alla casa di Mica, costoro riconobbero la voce di Gionatan, scoprirono cosa stava facendo lì e lo pregarono di interrogare Dio per sapere se la loro impresa sarebbe riuscita. Il sacerdote disse loro: “Andate in pace. La via per la quale andate è davanti a Geova”. (Gdc 18:1-6) Quindi esplorarono Lais e tornarono a riferire ai loro fratelli, dopo di che i cinque esploratori e 600 daniti pronti a combattere si diressero verso quella città. Mentre passavano dalla casa di Mica, gli esploratori parlarono ai loro fratelli degli oggetti di culto che questi possedeva e proposero di impadronirsene. I daniti li presero e convinsero il levita che per lui sarebbe stato meglio essere sacerdote di una tribù e famiglia di Israele che di un solo uomo. Quindi presero l’efod, i terafim e l’immagine scolpita e proseguirono portando con sé anche il levita. — Gdc 18:7-21.
Mica, con un gruppo di uomini, inseguì i daniti. Quando li raggiunse e gli fu chiesto cosa avesse, Mica rispose: “Avete preso i miei dèi che io ho fatto, anche il sacerdote, e ve ne andate, e che altro ho più io?” Al che i figli di Dan avvertirono Mica che se avesse continuato a seguirli e a protestare sarebbe stato aggredito. Visto che i daniti erano molto più forti, Mica e i suoi uomini se ne tornarono a casa. (Gdc 18:22-26) In seguito i daniti abbatterono e incendiarono Lais e al suo posto costruirono la città di Dan. Gionatan e i suoi figli diventarono sacerdoti dei daniti, i quali “tennero eretta per sé l’immagine scolpita di Mica, che egli aveva fatto, per tutti i giorni che la casa del vero Dio [il tabernacolo] restò a Silo”. — Gdc 18:27-31.
5. Levita della famiglia cheatita di Uzziel, di cui egli era capo e suo fratello Issia il secondo nella ripartizione degli incarichi di servizio dati da Davide ai leviti. — 1Cr 23:6, 12, 20; 24:24, 25.
6. Rubenita figlio di Simei e padre di Reaia. Beera, suo discendente, era un capo principale della tribù di Ruben e venne portato in esilio da Tilgat-Pilneser (Tiglat-Pileser III) re d’Assiria. — 1Cr 5:1, 3-6; 2Re 15:29.
7. Padre di Abdon (Acbor). Veniva chiamato anche Micaia, che è la forma più lunga del nome. — 2Cr 34:20; 2Re 22:12.