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DistesaPerspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
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sui primi stadi della formazione del pianeta e con l’idea che un tempo l’acqua esistesse sulla terra solo sotto forma di vapore, a motivo dell’estremo calore della superficie terrestre.
Che gli scrittori biblici ebrei non credessero che il cielo fosse formato in origine di lucido metallo è evidente dall’avvertimento dato a Israele per mezzo di Mosè nel caso avessero disubbidito a Dio: “I tuoi cieli che ti stanno sopra la testa devono pure divenire rame, e la terra che ti sta di sotto ferro”. Queste parole descrivono metaforicamente gli effetti dell’intenso calore e della grave siccità sui cieli e sulla terra di Israele. — De 28:23, 24.
È pure ovvio che gli antichi ebrei non sostenevano nessun concetto pagano come l’esistenza di “finestre” letterali nella volta del cielo attraverso le quali scendesse la pioggia. Molto accuratamente e scientificamente lo scrittore di Giobbe cita le parole di Eliu che descrivono il processo mediante il quale si formano le nuvole, in Giobbe 36:27, 28: “Poiché egli attrae le gocce d’acqua; filtrano come pioggia per la sua nebbia, così che le nuvole [shechaqìm] stillano, gocciolano sul genere umano abbondantemente”. Anche l’espressione “cateratte [ʼarubbòth] dei cieli” è chiaramente figurativa. — Cfr. Ge 7:11; 2Re 7:1, 2, 19; Mal 3:10; vedi anche Pr 3:20; Isa 5:6; 45:8; Ger 10:13.
Nella sua visione di cose celesti, Ezechiele vide “la somiglianza di una distesa come lo scintillio di tremendo ghiaccio” sopra la testa delle quattro creature viventi. La descrizione è piena di espressioni figurative. — Ez 1:22-26; 10:1.
Anche se la formazione della distesa o atmosfera che circonda la terra non richiese di ‘battere’ qualcosa di solido come qualche metallo, va comunque ricordato che il miscuglio di gas che forma l’atmosfera terrestre è reale quanto la terra e l’acqua ed ha il proprio peso (oltre al peso del vapore acqueo e di innumerevoli particelle di materiali solidi, come il pulviscolo). Si calcola che il peso di tutta l’aria che circonda la terra superi i 5.200.000 miliardi di tonnellate. (The World Book Encyclopedia, 1987, vol. 1, p. 156) La pressione atmosferica a livello del mare è di circa 1 kg per cm2. Inoltre l’atmosfera esercita resistenza così che la maggior parte delle meteore che colpiscono l’immenso involucro d’aria che circonda la terra si incendiano a causa dell’attrito prodotto. Quindi la forza implicita nella parola ebraica raqìaʽ è certamente in armonia con i fatti conosciuti.
Nei Salmi viene detto che “la distesa”, insieme ai “cieli”, annuncia le opere di Dio e lo loda. — Sl 19:1.
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DistrettoPerspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
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DISTRETTO
Per “distretto” nella Bibbia si intende un’unità amministrativa, la zona circostante una città o una zona delimitata.
Quando organizzò la ricostruzione delle mura di Gerusalemme, Neemia ne assegnò sezioni ai capi, o ‘principi’, e agli abitanti di certi ‘distretti’. Questi distretti prendevano nome dalla città principale, e alcuni (Gerusalemme, Bet-Zur, Cheila) erano doppi. (Ne 3:9, 12, 14-18) Evidentemente erano suddivisioni del “distretto giurisdizionale” persiano, o “provincia”, di Giuda. (Ne 1:3; CEI, VR) Il termine ebraico che indica questi distretti (pèlekh) si dice derivi dall’accadico pilku, forse a indicare che furono istituiti dai babilonesi dopo la caduta di Gerusalemme. — Vedi DISTRETTO GIURISDIZIONALE.
Il termine ebraico kikkàr dà l’idea di qualcosa di rotondo. È usato per indicare un “pane rotondo” (Eso 29:23), un “coperchio circolare” di piombo (Zac 5:7), un “talento” d’oro o d’argento (Eso 25:39; 1Re 20:39) e un “bacino” o “distretto” più o meno circolare. — Ge 13:10, nt.; Ne 12:28.
Nelle Scritture Greche Cristiane il sostantivo hòrion (sempre al plurale) letteralmente indica i “confini” di una zona geografica (At 13:50; Mt 19:1), ma può anche indicare ciò che vi è racchiuso, cioè un “distretto” o una “regione”. (Mt 2:16; 15:22) Il termine merìs, usato per indicare il “distretto” della Macedonia in Atti 16:12, letteralmente significa “parte”. — Cfr. Int; At 8:21.
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Distretto del GiordanoPerspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
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DISTRETTO DEL GIORDANO
Bacino dalla forma più o meno circolare o ovale in cui scorre il Giordano. Include la parte più bassa della valle del Giordano, come risulta dalla menzione del “Distretto del Giordano” in relazione alla fusione del rame, attività che Salomone compiva fra Succot e Zaretan. (1Re 7:46; 2Cr 4:17; cfr. 2Sa 18:23). Sembra però che “il Distretto” si estendesse fino all’estremità S del Mar Morto dove evidentemente si trovavano “le città del Distretto”. (Ge 13:10-12) Quindi non solo includeva la pianura di Gerico ma giungeva fino a Zoar, la città dove fuggirono Lot e le sue figlie. — Ge 19:17-25; De 34:3.
Le ricerche effettuate all’estremità S del Mar Morto indicano che un ampio tratto sotto la lingua di terra chiamata El Lisan è stato coperto dalle acque. Molti studiosi ritengono che “le città del Distretto” si trovino sommerse in questa regione, un tempo “ben irrigata” e simile al “giardino di Geova”. (Ge 13:10) Questo si poteva dire non solo della regione a N del Mar Morto, dove attualmente solo le pianure di Moab e l’oasi di Gerico conservano notevole fertilità, ma anche della parte S del Distretto. Tuttora la pianura che
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