Capitolo diciassette
“Babilonia è caduta!”
1, 2. (a) Qual è il tema generale della Bibbia, ma quale altro importante tema compare in Isaia? (b) La Bibbia come sviluppa il tema della caduta di Babilonia?
LA BIBBIA si potrebbe paragonare a una grande composizione musicale con un tema dominante e temi minori introdotti per arricchire l’insieme. La Bibbia in effetti ha un tema principale: la rivendicazione della sovranità di Geova mediante il governo del Regno messianico. Ha anche altri importanti temi ricorrenti. Uno di questi è la caduta di Babilonia.
2 Questo tema compare per la prima volta nei capitoli 13 e 14 di Isaia. Ricorre nel capitolo 21 e di nuovo nei capitoli 44 e 45. Un secolo dopo, Geremia amplia lo stesso tema, e il libro di Rivelazione lo conclude in maniera grandiosa. (Geremia 51:60-64; Rivelazione 18:1–19:4) Ogni serio studente della Bibbia deve interessarsi di quest’altro importante tema della Parola di Dio. Il capitolo 21 di Isaia aiuta a farlo, perché fornisce particolari affascinanti sulla profetizzata caduta di quella grande potenza mondiale. Inoltre, come vedremo, il capitolo 21 di Isaia dà risalto a un ulteriore importante tema biblico, che permette a noi cristiani odierni di valutare la nostra vigilanza.
“Una dura visione”
3. Perché Babilonia è definita “il deserto del mare”, e cosa fa presagire questo riguardo al suo futuro?
3 Il capitolo 21 di Isaia inizia con una nota inquietante: “La dichiarazione solenne contro il deserto del mare: Come uragani del sud che avanzano, esso viene dal deserto, da un paese tremendo”. (Isaia 21:1) Babilonia è tagliata in due dall’Eufrate, e la sua parte orientale si trova nella regione fra i due grandi fiumi, l’Eufrate e il Tigri, a una certa distanza dal mare vero e proprio. Allora perché viene chiamata “il deserto del mare”? Perché la regione di Babilonia si allagava ogni anno, creando un vasto “mare” paludoso. I babilonesi, però, hanno tenuto sotto controllo questo deserto acqueo creando un sistema complesso di dighe, chiuse e canali. Utilizzano ingegnosamente queste acque come parte del sistema difensivo della città. Ma nessun intervento umano salverà Babilonia dal giudizio divino. Era stata un deserto e tornerà a essere un deserto. La calamità incombe su di lei, addensandosi come uno di quei violenti temporali provenienti dal terribile deserto a sud che a volte si abbattono su Israele. — Confronta Zaccaria 9:14.
4. Come mai la visione di Rivelazione riguardante “Babilonia la Grande” include elementi quali “acque” e “un deserto”, e cosa rappresentano le “acque”?
4 Come abbiamo imparato nel capitolo 14 di questo libro, l’antica Babilonia ha un equivalente moderno: “Babilonia la Grande”, l’impero mondiale della falsa religione. Nella descrizione che ne fa Rivelazione, Babilonia la Grande è similmente messa in relazione con “un deserto” e con “acque”. L’apostolo Giovanni è portato in un deserto dove gli è mostrata Babilonia la Grande. Gli viene detto che essa “siede su molte acque”, che rappresentano “popoli e folle e nazioni e lingue”. (Rivelazione 17:1-3, 5, 15) Il consenso popolare è sempre stato determinante per la sopravvivenza della falsa religione, ma alla fine queste “acque” non la proteggeranno. Come il suo equivalente dell’antichità, alla fine rimarrà vuota, abbandonata e desolata.
5. In che modo Babilonia finisce per farsi la reputazione di “sleale” e “spogliatore”?
5 Ai giorni di Isaia Babilonia non è ancora la potenza mondiale dominante, ma Geova prevede già che quando verrà il suo tempo essa abuserà del proprio potere. Isaia prosegue: “Una dura visione mi è stata annunciata: Lo sleale agisce slealmente, e lo spogliatore spoglia”. (Isaia 21:2a) Babilonia in effetti agirà slealmente e spoglierà le nazioni che conquisterà, incluso Giuda. I babilonesi saccheggeranno Gerusalemme, deprederanno il tempio e porteranno prigioniera a Babilonia la popolazione. Là quei prigionieri indifesi saranno trattati slealmente, scherniti per la loro fede e privati di ogni speranza di tornare in patria. — 2 Cronache 36:17-21; Salmo 137:1-4.
6. (a) Quali sospiri Geova farà cessare? (b) Da quali nazioni è predetto che sarà attaccata Babilonia, e come si adempirà questo?
6 Babilonia merita pienamente questa “dura visione”, che significherà tempi duri per lei. Isaia continua: “Sali, o Elam! Poni l’assedio, o Media! Ho fatto cessare ogni sospiro da lei causato”. (Isaia 21:2b) Coloro che sono oppressi da questo impero sleale proveranno sollievo. Finalmente i loro sospiri cesseranno! (Salmo 79:11, 12) In che modo verrà questo sollievo? Isaia menziona due nazioni che attaccheranno Babilonia: Elam e Media. Due secoli più tardi, nel 539 a.E.V., Ciro il Persiano a capo di un esercito formato da persiani e medi attaccherà Babilonia. In quanto all’Elam, monarchi persiani si saranno impossessati di almeno parte di quel paese prima del 539 a.E.V.a Gli eserciti persiani includeranno quindi degli elamiti.
7. Che effetto ha su Isaia la visione, e cosa sta a indicare?
7 Notate come descrive Isaia l’effetto che questa visione ha su di lui: “Perciò i miei fianchi son divenuti pieni di penosi dolori. Mi hanno preso le stesse convulsioni, come le convulsioni di una donna che partorisce. Mi sono sconcertato così che non odo; mi sono turbato così che non vedo. Il mio cuore ha vagato; un brivido stesso mi ha atterrito. Il crepuscolo di cui avevo desiderio mi è stato reso un tremore”. (Isaia 21:3, 4) Sembra che il profeta ami le ore del crepuscolo, il tempo migliore per una placida contemplazione. Ma l’imbrunire ora ha perso il suo fascino, portando invece solo paura, dolore e tremore. Ha convulsioni simili a quelle di una donna che ha le doglie, e il suo cuore “ha vagato”. Uno studioso rende questa frase “il mio cuore batte all’impazzata”, osservando che l’espressione si riferisce a “pulsazioni febbrili e irregolari”. Perché tanta angoscia? A quanto pare i sentimenti di Isaia sono profetici. La notte del 5/6 ottobre 539 a.E.V. i babilonesi proveranno un terrore simile.
8. Secondo la profezia, come si comportano i babilonesi benché i nemici siano fuori delle mura?
8 Al calare delle tenebre in quella notte fatidica, il terrore è l’ultima cosa a cui pensano i babilonesi. Circa due secoli prima Isaia predice: “Si apparecchi la tavola, si disponga la collocazione dei posti, si mangi, si beva!” (Isaia 21:5a) Sì, l’arrogante re Baldassarre imbandisce un banchetto. Si dispongono i posti per mille dei suoi grandi e per le molte mogli e concubine. (Daniele 5:1, 2) I commensali sanno che c’è un esercito fuori delle mura, ma credono che la città sia inespugnabile. Le mura massicce e il profondo fossato ne rendono apparentemente impossibile la conquista; i suoi molti dèi la fanno ritenere impensabile. Quindi “si mangi, si beva!” Baldassarre è ubriaco, e probabilmente non è il solo. Lo stato confusionario degli alti funzionari è indicato dalla necessità di scuoterli, come mostrano le successive parole profetiche di Isaia.
9. Perché si rende necessario ‘ungere lo scudo’?
9 “Levatevi, principi, ungete lo scudo”. (Isaia 21:5b) Improvvisamente la festa è finita. I principi devono scuotersi! L’anziano profeta Daniele è stato chiamato in scena e vede come Geova getta Baldassarre, re di Babilonia, in uno stato di terrore simile a quello descritto da Isaia. I grandi del re sono in preda alla confusione mentre gli eserciti alleati di medi, persiani ed elamiti infrangono le difese della città. Babilonia cade rapidamente! Ma cosa significa ‘ungere lo scudo’? La Bibbia a volte si riferisce al re di una nazione come al suo scudo perché è il difensore e il protettore del paese.b (Salmo 89:18) Quindi questo versetto di Isaia probabilmente predice che ci vuole un nuovo re. Perché? Perché “quella medesima notte” Baldassarre viene ucciso. È dunque necessario ‘ungere lo scudo’, cioè nominare un nuovo re. — Daniele 5:1-9, 30.
10. Che conforto possono trarre gli adoratori di Geova dall’adempimento della profezia riguardo allo sleale?
10 Tutti coloro che amano la vera adorazione traggono conforto da questo episodio. L’odierna Babilonia, Babilonia la Grande, agisce slealmente e spoglia come la sua antica antesignana. Tuttora i capi religiosi cospirano per far mettere al bando, perseguitare o tassare in modo esoso i testimoni di Geova. Ma, come ci ricorda questa profezia, Geova vede tutta questa slealtà e non la lascerà impunita. Porrà fine a tutte le religioni che mettono in cattiva luce lui e maltrattano il suo popolo. (Rivelazione 18:8) È possibile una cosa del genere? Per rafforzare la nostra fede, basta vedere come si sono già adempiuti i suoi avvertimenti relativi alla caduta sia dell’antica Babilonia che del suo moderno antìtipo.
“È caduta!”
11. (a) Che responsabilità ha una sentinella, e chi agisce da sentinella oggi? (b) Cosa rappresentano il carro da guerra di asini e quello di cammelli?
11 Geova adesso parla al profeta, e Isaia riferisce: “Geova mi ha detto questo: ‘Va, metti uno di sentinella perché annunci proprio ciò che vede’”. (Isaia 21:6) Queste parole introducono un ulteriore importante tema di questo capitolo: quello della sentinella. Ciò interessa a tutti i veri cristiani odierni, poiché Gesù esortò i suoi seguaci a ‘essere vigilanti’. “Lo schiavo fedele e discreto” non ha mai smesso di riferire quello che vede riguardo alla vicinanza del giorno del giudizio di Dio e ai pericoli di questo mondo corrotto. (Matteo 24:42, 45-47) Cosa vede la sentinella della visione di Isaia? “Vide un carro da guerra con un paio di destrieri, un carro da guerra di asini, un carro da guerra di cammelli. E prestò rigorosa attenzione, in maniera molto attenta”. (Isaia 21:7) I singoli carri da guerra probabilmente rappresentano colonne di carri che avanzano in formazione di battaglia con la velocità di destrieri allenati. Il carro da guerra di asini e quello di cammelli rappresentano appropriatamente le due potenze, Media e Persia, che si uniranno per lanciare l’attacco. La storia conferma inoltre che in guerra l’esercito persiano impiegava sia asini che cammelli.
12. Quali qualità manifesta la sentinella della visione di Isaia, e chi deve avere queste qualità oggi?
12 La sentinella ha dunque l’obbligo di fare rapporto. “Chiamava come un leone: ‘Sulla torre di guardia, o Geova, io sto continuamente di giorno, e al mio posto di guardia sono in piedi tutte le notti. Ed ecco, ora, viene un carro da guerra di uomini, con un paio di destrieri!’” (Isaia 21:8, 9a) La sentinella della visione grida con coraggio, “come un leone”. Ci vuole coraggio per gridare un messaggio di giudizio contro una nazione formidabile come Babilonia. Ci vuole anche qualcos’altro: perseveranza. La sentinella rimane al suo posto giorno e notte, non allenta mai la vigilanza. Similmente, in questi ultimi giorni, la classe della sentinella ha dovuto avere coraggio e perseveranza. (Rivelazione 14:12) Tutti i veri cristiani devono avere queste qualità.
13, 14. (a) Cosa accade all’antica Babilonia, e in che senso i suoi idoli vengono spezzati? (b) Come e quando Babilonia la Grande ha fatto una caduta simile?
13 La sentinella della visione di Isaia vede un carro da guerra che avanza. Che notizie ci sono? “Prendeva la parola e diceva: ‘È caduta! Babilonia è caduta, e tutte le immagini scolpite dei suoi dèi egli ha spezzato a terra!’” (Isaia 21:9b) Che annuncio sensazionale! Finalmente è caduta colei che slealmente spogliava il popolo di Dio!c In che senso, però, le immagini scolpite e gli idoli di Babilonia vengono spezzati? Gli invasori medo-persiani entreranno nei templi di Babilonia e frantumeranno gli innumerevoli idoli? No, non è necessaria un’azione del genere. Gli dèi idolatrici di Babilonia saranno spezzati in quanto si scoprirà che non hanno il potere di proteggere la città. E per Babilonia sarà una caduta non poter più opprimere il popolo di Dio.
14 E Babilonia la Grande? Architettando l’oppressione dei servitori di Dio durante la prima guerra mondiale in effetti li tenne in esilio per qualche tempo. La loro opera di predicazione quasi si arrestò. Il presidente e altri responsabili della Watch Tower Society furono imprigionati dietro false accuse. Ma nel 1919 ci fu uno stupefacente capovolgimento della situazione. I responsabili della Società vennero scarcerati, la sede mondiale fu riaperta e l’opera di predicazione ricominciò. Quindi Babilonia la Grande cadde in quanto il suo potere sul popolo di Dio fu infranto.d In Rivelazione questa caduta è proclamata due volte da un angelo con le parole dell’annuncio di Isaia 21:9. — Rivelazione 14:8; 18:2.
15, 16. In che senso i contemporanei di Isaia sono “trebbiati”, e cosa possiamo imparare dall’atteggiamento di Isaia nei loro confronti?
15 Isaia conclude questo messaggio profetico con un tono compassionevole verso i suoi contemporanei: “O miei trebbiati e figlio della mia aia, ciò che ho udito da Geova degli eserciti, l’Iddio d’Israele, vi ho riferito”. (Isaia 21:10) Nella Bibbia la trebbiatura spesso simboleggia la disciplina e il raffinamento del popolo di Dio. Il popolo del patto di Dio diventerà ‘figlio dell’aia’, dove il grano viene separato a forza dalla pula lasciando solo i chicchi purificati, desiderabili. Isaia non si rallegra di questa disciplina. Piuttosto ha compassione di questi futuri ‘figli dell’aia’, alcuni dei quali passeranno tutta la vita prigionieri in un paese straniero.
16 Questo potrebbe servire da utile rammemoratore per tutti noi. Oggi nella congregazione cristiana qualcuno potrebbe essere incline a non avere compassione dei trasgressori. E spesso chi è disciplinato potrebbe avere la tendenza a risentirsi. Tuttavia, se ricordiamo che Geova disciplina i suoi servitori per raffinarli, non disprezzeremo la disciplina e coloro che vi si sottopongono umilmente né ci opporremo quando viene impartita a noi. Accettiamo la disciplina come un’espressione dell’amore di Dio. — Ebrei 12:6.
Si interroga la sentinella
17. Perché Edom viene appropriatamente chiamata “Duma”?
17 Il secondo messaggio profetico del capitolo 21 di Isaia dà risalto alla figura della sentinella e inizia dicendo: “La dichiarazione solenne contro Duma: C’è uno che mi chiama da Seir: ‘Sentinella, che ne è della notte? Sentinella, che ne è della notte?’” (Isaia 21:11) Dove si trova questa Duma? Nei tempi biblici a quanto pare c’erano diverse località con questo nome, ma qui non si parla di nessuna di esse. Duma non si trovava in Seir, che è un altro nome di Edom. Comunque “Duma” significa “silenzio”. Quindi sembra che, come nella precedente dichiarazione solenne, il nome dato alla regione alluda al suo futuro. Edom, da tempo acerrima nemica del popolo di Dio, finirà nel silenzio, il silenzio della morte. Prima che ciò accada, però, qualcuno interrogherà con ansia riguardo al futuro.
18. Come si adempie sull’antica Edom la dichiarazione solenne: “Il mattino deve venire, e anche la notte”?
18 All’epoca della stesura del libro di Isaia, Edom si trova sul cammino del potente esercito assiro. In Edom qualcuno desidera ardentemente sapere quando finirà la notte dell’oppressione. La risposta? “La sentinella disse: ‘Il mattino deve venire, e anche la notte’”. (Isaia 21:12a) Le cose non lasciano presagire niente di buono per Edom. All’orizzonte si vedrà un bagliore mattutino, ma sarà breve, illusorio. La notte, un altro oscuro periodo di oppressione, verrà subito dopo il mattino. Che descrizione appropriata del futuro di Edom! L’oppressione assira finirà, ma Babilonia succederà all’Assiria come potenza mondiale e decimerà Edom. (Geremia 25:17, 21; 27:2-8) Questo ciclo si ripeterà. L’oppressione babilonese sarà seguita dall’oppressione persiana e poi da quella greca. Ci sarà poi un breve “mattino” ai tempi di Roma, quando gli Erode, di origine edomita, saliranno al potere a Gerusalemme. Ma questo “mattino” non durerà. Alla fine Edom scenderà per sempre nel silenzio, scomparendo dalla storia, e il nome Duma sarà calzante.
19. Cosa può voler dire la sentinella con le parole: “Se volete domandare, domandate. Tornate!”?
19 La sentinella conclude il suo breve messaggio con le parole: “Se volete domandare, domandate. Tornate!” (Isaia 21:12b) L’espressione “Tornate!” potrebbe riferirsi alla serie infinita di ‘notti’ che attendono Edom. Oppure il profeta potrebbe lasciare intendere che ogni edomita che volesse sfuggire alla sorte della nazione dovrebbe pentirsi e ‘tornare’ a Geova. In entrambi i casi la sentinella invita a interrogare ancora.
20. Perché la dichiarazione solenne riportata in Isaia 21:11, 12 è importante per l’odierno popolo di Geova?
20 Questa breve dichiarazione solenne ha voluto dire molto per i servitori di Geova nei tempi moderni.e Comprendiamo che l’umanità è sprofondata nella notte tenebrosa della cecità spirituale e dell’allontanamento da Dio che porterà alla distruzione di questo sistema di cose. (Romani 13:12; 2 Corinti 4:4) Durante questa notte, qualsiasi barlume di speranza che l’umanità possa in qualche modo portare pace e sicurezza è simile a quegli illusori bagliori dell’aurora a cui fanno seguito solo tempi ancora più tenebrosi. È vicina una vera aurora: l’aurora del Regno millenario di Cristo su questa terra. Ma finché dura la notte, dobbiamo seguire la guida della classe della sentinella stando spiritualmente svegli e annunciando con coraggio che la fine di questo sistema di cose corrotto è prossima. — 1 Tessalonicesi 5:6.
Cade la notte sulla pianura desertica
21. (a) Quale gioco di parole potrebbe essere sottinteso nella frase: “La dichiarazione solenne contro la pianura desertica”? (b) Cosa sono le carovane di uomini di Dedan?
21 L’ultima dichiarazione solenne del capitolo 21 di Isaia è rivolta contro “la pianura desertica”, e inizia dicendo: “La dichiarazione solenne contro la pianura desertica: Nella foresta della pianura desertica passerete la notte, o carovane di uomini di Dedan”. (Isaia 21:13) Evidentemente la pianura desertica in questione è l’Arabia, dato che la dichiarazione solenne è rivolta a diverse tribù arabe. Il termine per “pianura desertica” a volte viene reso “sera”, parola molto simile in ebraico. Qualcuno avanza l’ipotesi che si tratti di un gioco di parole, come se una sera oscura, un tempo di afflizione, stesse per calare su questa regione. La dichiarazione solenne inizia con una scena notturna in cui compaiono carovane di uomini di Dedan, importante tribù araba. Queste carovane seguono vie carovaniere di oasi in oasi, portando spezie, perle e altri tesori. Ma qui le vediamo costrette a lasciare le piste battute per passare la notte nascoste. Perché?
22, 23. (a) Sotto quale peso schiacciante verranno a trovarsi le tribù arabe, e che effetto avrà su di esse? (b) Quando si verificherà questo disastro, e per mano di chi?
22 Isaia spiega: “Per andare incontro all’assetato portate acqua. O abitanti del paese di Tema, presentatevi a chi fugge con pane per lui. Poiché a causa delle spade son fuggiti, a causa della spada tratta, e a causa dell’arco teso e a causa della gravezza della guerra”. (Isaia 21:14, 15) Sì, queste tribù arabe verranno a trovarsi sotto il peso schiacciante della guerra. Tema, situata in una delle oasi meglio irrigate della regione, è costretta a portare acqua e pane agli sventurati profughi di guerra. Quando si verificherà questo guaio?
23 Isaia continua: “Geova mi ha detto questo: ‘Entro un anno, secondo gli anni del lavoratore salariato, tutta la gloria di Chedar deve pure pervenire alla sua fine. E quelli che rimangono del numero degli uomini con gli archi, degli uomini potenti dei figli di Chedar, diverranno pochi, poiché Geova stesso, l’Iddio d’Israele, ha parlato’”. (Isaia 21:16, 17) Chedar è una tribù così importante che a volte sta a indicare tutta l’Arabia. Geova ha decretato che gli arcieri e gli uomini potenti di questa tribù diminuiranno di numero fino a diventare un semplice rimanente. Quando? “Entro un anno”, non di più, come un salariato non lavora più del tempo per cui viene pagato. Non si sa bene come tutto questo si adempì. Due sovrani assiri, Sargon II e Sennacherib, si attribuirono il merito di aver soggiogato l’Arabia. O l’uno o l’altro potrebbe benissimo aver decimato queste orgogliose tribù arabe, come predetto.
24. Come possiamo essere certi che la profezia di Isaia contro l’Arabia si adempì?
24 Possiamo comunque essere certi che questa profezia si adempì alla lettera. Niente può confermarlo con più vigore delle parole conclusive della dichiarazione solenne: “Geova stesso, l’Iddio d’Israele, ha parlato”. Ai contemporanei di Isaia può sembrare improbabile che Babilonia prevalga sull’Assiria e che poi sia rovesciata durante i dissoluti festeggiamenti di un’unica serata. Può sembrare altrettanto improbabile che la potente Edom finisca in un silenzio di morte o che una notte di sofferenze e privazioni sopraggiunga sulle ricche tribù arabe. Ma Geova dice che così sarà, e così avviene. Oggi Geova ci dice che l’impero mondiale della falsa religione sarà annientato. Questa non è una possibilità; è una certezza. Geova stesso ha parlato!
25. Come possiamo imitare l’esempio della sentinella?
25 Facciamo, dunque, come la sentinella. Rimaniamo vigilanti, come se fossimo appostati su un’elevata torre di guardia, scrutando l’orizzonte per scorgere qualsiasi segno di pericolo imminente. Schieriamoci con la fedele classe della sentinella, il rimanente dei cristiani unti oggi sulla terra. Uniamoci a loro nell’annunciare con coraggio proprio quello che vediamo: la chiara prova che Cristo regna in cielo, che presto porrà fine alla lunga notte tenebrosa di allontanamento del genere umano da Dio e poi farà sorgere la vera aurora, il Regno millenario su una terra paradisiaca!
[Note in calce]
a Il re persiano Ciro era detto a volte “re di Anzan”, regione o città elamita. Forse la Persia era sconosciuta agli israeliti dei giorni di Isaia, nell’VIII secolo a.E.V., mentre il paese di Elam poteva essere noto. Questo potrebbe spiegare perché Isaia qui menziona l’Elam anziché la Persia.
b Molti biblisti pensano che le parole “ungete lo scudo” si riferiscano all’antica usanza dei militari di oliare gli scudi di cuoio prima della battaglia in modo che la maggior parte dei colpi venissero deviati. Anche se questa è un’interpretazione plausibile, va notato che la notte in cui la città cadde i babilonesi non ebbero neanche il tempo di opporre resistenza, per non parlare di prepararsi per la battaglia ungendo gli scudi!
c La profezia di Isaia sulla caduta di Babilonia è così accurata che alcuni critici della Bibbia hanno ipotizzato che debba essere stata scritta dopo quell’avvenimento. Ma come osserva l’ebraista Franz Delitzsch, un’ipotesi del genere è inutile se si accetta che un profeta potrebbe essere ispirato a predire avvenimenti centinaia di anni prima che avvengano.
d Vedi Rivelazione: Il suo grandioso culmine è vicino!, pagine 164-9.
e Nei primi 59 anni della sua pubblicazione, la rivista La Torre di Guardia riportava in copertina le parole di Isaia 21:11. Lo stesso versetto biblico costituì il tema dell’ultimo sermone scritto di Charles T. Russell, il primo presidente della Watch Tower Society. (Vedi l’illustrazione della pagina accanto).
[Immagine a pagina 219]
“Si mangi, si beva!”
[Immagine a pagina 220]
La sentinella “chiamava come un leone”
[Immagine a pagina 222]
“Sto continuamente di giorno, e . . . tutte le notti”