Germania
LA GERMANIA è un centro di attività internazionali. Ogni anno arrivano in media dall’estero circa 15.000.000 di turisti. Molti trascorrono le vacanze sulle Alpi bavaresi, nella Foresta Nera, lungo il pittoresco fiume Reno o visitando luoghi di interesse culturale nelle città. Altri forse si recano in Germania per affari. La Germania è una delle nazioni con il massimo volume di scambi, e ha rapporti d’affari in tutto il mondo. Per diversi anni la fiorente economia del paese ha attirato così tanti lavoratori di altre nazioni che nelle città più grandi questo ha avuto un effetto visibile sulla composizione della popolazione. Ciò ha influito anche sul ministero dei testimoni di Geova in Germania.
Sul loro ministero hanno inciso anche avvenimenti verificatisi nel corso e alla fine della seconda guerra mondiale. Sotto la dittatura di Adolf Hitler i Testimoni furono oggetto di attacchi selvaggi e prolungati. Con la benedizione del clero sia cattolico che protestante, Hitler giurò di sterminare gli Ernste Bibelforscher (Zelanti Studenti Biblici), com’erano chiamati allora i testimoni di Geova in Germania. Ma i testimoni di Geova non rinunciarono alla loro fede. Rimasero saldi di fronte allo spietato attacco.
Dodici anni dopo che i Testimoni erano stati messi al bando in Germania, Hitler e il suo partito politico non c’erano più. I testimoni di Geova invece erano impegnati a parlare alle persone del Regno di Dio e di ciò che significa per l’umanità. La storia delle loro avversità sotto il nazismo e di come vi fecero fronte costituisce ancor oggi la base di una testimonianza al mondo intero.
Cosa aveva permesso ai Testimoni di uscirne vittoriosi? Non la loro bravura. Non certo il loro numero. All’inizio della seconda guerra mondiale ce n’erano meno di 20.000 in tutta la Germania, in contrasto con il possente regime nazista. La spiegazione sta in ciò che disse molto tempo fa Gamaliele, un saggio insegnante, come si legge nella Bibbia: “Se questo progetto o quest’opera è dagli uomini, sarà rovesciata; ma se è da Dio, non li potrete rovesciare”. (Atti 5:34-39) I testimoni di Geova in Germania furono leali a Dio, anche davanti alla minaccia della morte, e Geova mantenne la promessa di ‘non lasciare i suoi leali’. — Sal. 37:28.
Sfruttano le opportunità nel dopoguerra
Quelli che erano sopravvissuti alle esperienze degli anni della guerra capirono che c’era del lavoro da fare. Avevano appena superato eventi che facevano parte dell’inequivocabile adempimento di ciò che Gesù aveva predetto come segno della sua presenza e del termine del sistema di cose. Si erano trovati al centro di una guerra che non aveva precedenti nella storia. Avevano provato cosa significa essere dati alla tribolazione, essere traditi ed essere oggetto di odio da parte delle nazioni, e molti erano stati uccisi. Erano nel bel mezzo della penuria di viveri predetta. La gente aveva bisogno di sapere cosa significavano questi avvenimenti. Neppure nei campi di concentramento i testimoni di Geova avevano smesso di predicare. Ma sapevano che Gesù aveva predetto: “Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni”. (Matt. 24:3-14) C’era ancora dell’altro da fare, ed erano ansiosi di continuare l’opera.
Subito dopo la guerra, i Testimoni in Germania riorganizzarono l’opera di proclamazione del Regno. Erich Frost, liberato dopo nove anni, dispose immediatamente che le congregazioni venissero visitate, riorganizzate e rafforzate da fratelli maturi. Alcuni Testimoni erano così deboli per la fame da svenire durante le adunanze, ma erano decisi a essere presenti per trarre beneficio dal cibo spirituale. Dopo essere stata liberata, Gertrud Poetzinger camminò per un’intera giornata in direzione di Monaco sperando di trovarvi il marito. Ma quando la sera delle brave persone le provvidero vitto e alloggio rimase alzata fin dopo mezzanotte, dando loro testimonianza in merito ai propositi di Geova. Konrad Franke, una volta rimesso in libertà, iniziò subito il servizio di pioniere anche se in principio non aveva altro da indossare che l’uniforme a righe del campo.
Nel 1947 c’erano in Germania 15.856 Testimoni che si impegnavano di nuovo alla luce del sole nel ministero di campo, facendo conoscere con baldanza che il Regno di Dio è la sola speranza di pace e sicurezza durature. Geova benedisse il loro zelante ministero e nel maggio 1975, trent’anni dopo che la guerra era finita, nella Germania Occidentale c’erano 100.351 proclamatori del Regno.
In quegli anni il campo tedesco non era l’unico a ricevere testimonianza. Gli zelanti Testimoni tedeschi si resero conto che il loro ministero influiva su persone di molte nazioni. Come mai?
Un campo missionario a due passi da casa
Per far fronte alle esigenze della sua fiorente economia, a metà degli anni ’50 la Germania cominciò a reclutare Gastarbeiter o “lavoratori stranieri”. Ne arrivarono in gran numero da Grecia, Italia, Portogallo, Spagna, Turchia e da quella che era allora la Iugoslavia. Nel 1972 la forza lavoro straniera aveva superato di parecchio i due milioni e centomila unità.
Dopo l’afflusso di lavoratori stranieri iniziato negli anni ’50 e protrattosi fino agli anni ’70, la Germania fu sommersa negli anni ’80 da un’ondata di profughi provenienti dall’Africa e dall’Asia. Negli anni ’90 si unirono ad essi i profughi dell’Europa orientale e dei Balcani. Come risultato delle leggi liberali di allora che offrivano asilo politico, la Germania finì per essere il paese europeo con il più alto numero di residenti nati all’estero.
I testimoni di Geova lo considerarono un ottimo territorio missionario che si era spostato proprio a due passi da casa. Poiché “Dio non è parziale” e poiché le persone sradicate dalla loro patria hanno senz’altro bisogno del conforto che solo la Parola di Dio può dare, i testimoni di Geova si sentirono vivamente in dovere di annunciare la buona notizia a queste persone. (Atti 10:34, 35; 2 Cor. 1:3, 4) Ma non è stato facile predicare ai 7 milioni e mezzo di stranieri in Germania nella loro lingua.
Per trasmettere in modo più efficace la verità biblica a questi stranieri, molti Testimoni tedeschi hanno imparato un’altra lingua. Che ottima dimostrazione di amore per il prossimo, in armonia con ciò che Gesù insegnò ai suoi seguaci! (Matt. 22:39) La maggioranza di questi Testimoni non hanno potuto fare i missionari all’estero, ma sono stati pronti a cogliere tutte le occasioni che si sono presentate loro in patria. Così nell’agosto 1998 più di 23.600 proclamatori predicavano la buona notizia in 371 congregazioni e 219 gruppi di lingua straniera. Naturalmente le congregazioni di lingua straniera vengono formate non per segregare chi ne fa parte ma piuttosto per rendere più facile a chi non conosce abbastanza bene il tedesco imparare la verità nella propria madrelingua. Molti proclamatori si sono resi conto che la nuova lingua può toccare la mente ma spesso ci vuole la madrelingua per toccare il cuore.
In Germania ci sono alcuni gruppi che ce l’hanno con gli stranieri e li maltrattano, ma i servitori di Geova li accolgono con sincero amore cristiano. Albanese, amarico, arabo, cinese, giapponese, hindi, persiano, romeno, tamil, tigrino, ungherese e vietnamita sono alcune delle 24 lingue oltre al tedesco nelle quali al presente i testimoni di Geova tengono adunanze. Dei 194.751 presenti alle assemblee di distretto “Insegnamento divino” tenute nel 1993 in Germania, circa il 10 per cento ha partecipato alle assemblee in lingue straniere. E il numero dei battezzati a queste ultime è stato quasi il 14 per cento del totale.
Tra quelli che hanno accettato il messaggio del Regno c’è una famiglia indù che nel 1983 lasciò lo Srī Lanka a causa della guerra e che sperava di far curare il proprio figlio di sei anni. Purtroppo il bambino morì. Ma la famiglia ha conosciuto Geova, che desterà i morti e darà loro l’opportunità di vivere per sempre. (Atti 24:15) C’è anche una nigeriana che da adolescente aveva combattuto nella guerra del Biafra. Dopo che si fu trasferita in Germania, la sua vita cambiò quando apprese ciò che Geova insegna per vivere in pace con i propri simili. — Isa. 2:3, 4.
Tra gli italiani che sono diventati testimoni di Geova in Germania non è insolito sentire il proverbio “Non tutti i mali vengono per nuocere”. Com’è appropriato! Molti di questi italiani, come pure persone di altri paesi, sono venuti in Germania per sottrarsi ai problemi economici, solo per trovare qualcosa di maggior valore dei beni materiali: la verità in merito a Dio e al suo proposito.
La zelante attività svolta dai Testimoni fra queste persone non è passata inosservata. La congregazione di Halberstadt ha ricevuto questa lettera: “Siamo il centro di raccolta per chi cerca asilo e ci occupiamo regolarmente di persone di oltre 40 nazioni. . . . Queste persone, di svariate culture, hanno dovuto lasciare familiari, paese nativo, lingua e tradizioni. In molti casi hanno avuto esperienze traumatiche e il loro futuro è incerto. . . . Per questo molte di loro si rivolgono alla religione per avere appoggio e speranza. Vi siamo grati del vostro generoso dono [di Bibbie in varie lingue] che permette a queste persone di trovare conforto e sicurezza leggendo la Bibbia nella propria lingua”.
Alcuni gruppi di lingua straniera
INGLESE: Profughi provenienti da Nigeria, Ghana, Srī Lanka, India e da altri luoghi traggono beneficio dall’opera delle congregazioni di lingua inglese. Steven Kwakye, del Ghana, è tra questi. In Germania, quando un giovane del Bangladesh gli disse che cercava di evitare i Testimoni, Steven gli suggerì di mandarli da lui. Da giovane Steven aveva ricevuto testimonianza nel Ghana. Ora, lontano dai parenti che facevano pressione su di lui, Steven voleva saperne di più. Oggi è un anziano cristiano e la sua famiglia serve Geova insieme a lui.
TURCO: La moglie e i figli di Rasim erano testimoni di Geova da oltre dieci anni, mentre lui continuava a seguire la fede islamica. Si rese conto però che l’interpretazione del Corano differiva così tanto da una moschea all’altra che alcuni musulmani non andavano in nessuna moschea se non nella propria. Durante un viaggio in Turchia andò sia in una moschea che alle adunanze dei testimoni di Geova. Nella moschea sentì certe interpretazioni dell’Islam che erano diverse da quelle che aveva sentito in Germania. Non c’era unità. Ma tornato in Germania disse: “L’amore e il programma sono gli stessi sia nella Sala del Regno qui che nella Sala del Regno in Turchia. Questa è la verità”.
HINDI: Nel 1985 due Testimoni andarono alla porta di Sharda Aggarwal subito dopo che lei aveva pregato per trovare un dio a cui aprire il suo cuore. Il marito aveva un tumore ai polmoni. Era avvilita pensando che gli dèi indù ignorassero le sue preghiere. Chiese ai Testimoni se Gesù era Dio. La loro spiegazione la convinse che la sua preghiera era stata esaudita. Geova sembrava proprio il tipo di dio che lei voleva conoscere. Benché all’inizio esitasse a lasciare gli dèi dell’induismo per timore di dispiacere loro, ben presto gettò via le loro immagini e accettò Geova come vero Dio. Nel 1987 si battezzò. Oggi è pioniera regolare, grata di servire un Dio personale in cui può avere fiducia. Il marito e il figlio sono entrambi servitori di ministero. — Sal. 62:8.
POLACCO: Nel 1992 venne formata a Berlino una congregazione polacca e lo stesso anno si tenne un’assemblea speciale di un giorno in polacco. È vero che si tenne in una parte della Germania dove ci sono molti di origine polacca, ma nessuno si aspettava di vedere la Sala delle Assemblee, la vicina Sala del Regno e il locale del ristoro gremiti. I presenti furono complessivamente 2.523, quasi da non crederci! Alcuni di questi erano Testimoni polacchi che frequentavano le congregazioni tedesche, ma furono molto felici di vedere aprirsi l’opera di predicazione nel campo polacco e furono grati di poter sentire parlare delle verità bibliche nella loro lingua.
Anche russo, serbocroato e cinese!
RUSSO: Dopo la fine della guerra fredda, molti che erano cresciuti in Russia e che parlavano russo ma i cui avi erano tedeschi tornarono nel paese dei loro padri. C’erano anche uomini delle forze armate sovietiche che prestavano servizio in quella che era allora la Germania Orientale, insieme con le persone a loro carico. Tutti gli esseri umani nascono con un bisogno spirituale, che nel loro caso non era stato soddisfatto.
Gli Schlegel, una famiglia di origine tedesca che viveva nella penisola di Crimea in Ucraina, nel 1992 si trasferirono nel paese dei loro padri. Qui furono contattati da una testimone di Geova originaria dell’Uzbekistan che era diventata Testimone in Germania. Dopo avere studiato la Bibbia l’intera famiglia si battezzò.
Sergej e sua moglie Zhenya erano atei. Ma quando ricevettero le risposte della Bibbia alle loro domande, specialmente quelle riguardanti il futuro, rimasero sbalorditi. Umilmente acquistarono fede in Geova e fecero cambiamenti nella loro vita, anche se per Sergej questo significò cambiare lavoro e rinunciare a una pensione a cui presto avrebbe avuto diritto.
Marina, infermiera in un ospedale militare, era alla ricerca del significato della vita. Quando ricevette il libro Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca, lo lesse d’un fiato e si rese subito conto di avere trovato quello che cercava. Tornata in Russia, visitò altri che avevano studiato con i testimoni di Geova in Germania, per incoraggiarli. Cominciò subito a realizzare lo scopo della sua vita facendo la pioniera.
Nell’agosto 1998 c’erano 31 congregazioni e 63 gruppi più piccoli di lingua russa, per un totale di 2.119 proclamatori, un aumento del 27 per cento rispetto all’anno precedente.
SERBOCROATO: Johann Strecker, sorvegliante viaggiante nel campo serbocroato, afferma che nell’ex Iugoslavia vivevano persone di almeno 16 nazionalità. Dice: “È meraviglioso vedere come ora la verità le unisce”. Quando Munib, un musulmano che per otto anni aveva prestato servizio nell’esercito iugoslavo, fu invitato a un’adunanza dei testimoni di Geova in Germania, trovò croati, serbi e persone in precedenza musulmane riunite pacificamente insieme. Era quasi incredibile! Per un mese si limitò a osservare. Quando si convinse che la pace e l’unità fra i Testimoni sono reali, acconsentì a studiare la Bibbia. Si è battezzato nel 1994.
Rosanda, una cattolica della Croazia che era stata per diversi anni in convento, andò a trovare dei parenti che erano diventati Testimoni in Germania. Dopo avere assistito alla Scuola di Ministero Teocratico e all’adunanza di servizio insieme a loro, ammise: “Voi avete la verità. Mi sono sempre chiesta come i primi cristiani predicassero il vangelo. Quando ho visto le due sorelle sul podio, il modo in cui una predicava all’altra, nella mente mi è balenato questo pensiero: ‘Doveva essere esattamente così che facevano i primi cristiani’”. Oggi è pioniera e segue l’esempio dei primi cristiani.
Alcuni Testimoni tedeschi che hanno imparato la lingua di questi gruppi per dare loro testimonianza in seguito sono effettivamente andati a servire in quei paesi, quando è stato possibile.
CINESE: L’opera nel campo cinese in Germania è iniziata più di recente. “La maggioranza di coloro che vengono dalla Cina non ha mai sentito parlare di noi, tanto meno ha letto la Bibbia”, spiega Egidius Rühle, che ha fatto il missionario a Taiwan. Egli aggiunge: “Dato che la maggioranza dei cinesi sono desiderosi di imparare, assorbono la conoscenza come una spugna asciutta assorbe l’acqua”.
Quando la 12ª classe della Scuola di Addestramento per il Ministero venne presentata nell’ottobre 1996 alla famiglia Betel di Selters, che piacere fu conoscere il primo studente cinese che frequentava la scuola in Germania! Aveva conosciuto la verità in Germania. A sua volta aveva dato testimonianza a una professoressa cinese di geologia e le aveva dato il libro Come ha avuto origine la vita? Per evoluzione o per creazione? La donna aveva letto l’intero libro nel giro di una settimana. Ora, invece di insegnare l’evoluzione, conduce studi biblici a domicilio: alla fine del 1996 ne teneva 16.
Desiderosi di parlare di quello che hanno imparato
Nel corso degli anni letteralmente centinaia di residenti stranieri hanno conosciuto la verità in Germania e poi sono tornati nei paesi d’origine per predicarvi la buona notizia. Ora molti servono come anziani o servitori di ministero o hanno altri incarichi di responsabilità. Petros Karakaris è membro della famiglia Betel in Grecia; Mamadou Keita serve come missionario nel Mali, e Paulin Kangala — che molti conoscono come Pepe — è missionario nella Repubblica Centrafricana insieme a sua moglie Anke.
Dall’inizio degli anni ’90 oltre 1.500 proclamatori di lingua greca sono tornati in Grecia, alcuni di essi come anziani qualificati. Altri si sono trasferiti in Svezia, Belgio, Inghilterra e Canada per promuovere l’opera di predicazione fra la popolazione di lingua greca in quei paesi. E probabilmente in nessun altro paese del mondo, a eccezione della Grecia, ci sono tanti proclamatori di lingua greca quanti ce ne sono in Germania.
Cosa succedeva nella Germania Orientale?
Alla fine della seconda guerra mondiale la Germania fu occupata dagli eserciti di Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti e Unione Sovietica. La nazione sconfitta fu divisa in quattro zone di occupazione e ciascuna delle quattro potenze vincitrici ricevette la giurisdizione su una zona. (Anche Berlino, la capitale, fu divisa in quattro settori di occupazione). Dato che la zona di occupazione sovietica era la parte orientale del paese, divenne subito nota come zona orientale. Nel 1949 questa parte della Germania venne reintegrata come stato sovrano e divenne la Repubblica Democratica Tedesca. Ma in realtà l’espressione “zona orientale” fu semplicemente sostituita dal nome Germania Orientale. Quando le tre restanti zone di occupazione diventarono nel 1955 la Repubblica Federale di Germania, allora, secondo l’uso popolare, essa divenne nota come Germania Occidentale.
Dopo la caduta dello stato nazista, i testimoni di Geova che abitavano nella zona orientale si avvalsero prontamente dell’opportunità di tenere adunanze pubbliche e di partecipare con zelo al ministero di campo. A metà del 1949 oltre 17.000 proclamatori facevano rapporto di servizio di campo nella Germania Orientale. Ma il sollievo che provarono dopo la caduta del regime nazista fu di breve durata. Le adunanze di congregazione furono di nuovo interrotte dalla polizia. La letteratura venne confiscata. Le strade furono bloccate per impedire ai Testimoni di assistere a un’assemblea. I fratelli furono arrestati. Il 31 agosto 1950 l’opera venne messa ufficialmente al bando. I Testimoni della Germania Orientale furono di nuovo costretti a operare in clandestinità, questa volta da un regime comunista, e non ne sarebbero usciti che quasi 40 anni dopo.
Nella Germania Orientale la persecuzione fu molto intensa agli inizi del bando. Nel 1990 il giornale tedesco Berliner Morgenpost riferì: “Tra il 1950 e il 1961 [quando venne innalzato il Muro], le autorità tedesco-orientali arrestarono 2.891 testimoni di Geova; 2.202 di essi, comprese 674 donne, furono processati e condannati a pene detentive per un totale di 12.013 anni. Mentre erano in carcere, 37 uomini e 13 donne morirono in seguito a maltrattamenti, malattie, malnutrizione o vecchiaia. I tribunali condannarono 12 uomini all’ergastolo ma in seguito ridussero le loro condanne a 15 anni di reclusione”.
Naturalmente questo era solo l’inizio. Il bando sarebbe durato quattro decenni. Ci furono periodi in cui le pressioni sui Testimoni sembravano allentarsi. Poi avvenivano irruzioni nelle case e ne erano arrestati altri. Anche se il numero esatto non si conosce con certezza, dagli archivi storici della Società risulta che negli anni in cui l’opera fu al bando, nella Germania Orientale furono messi in prigione 4.940 Testimoni in 231 luoghi diversi.
Si riunivano senza dare nell’occhio
Perfino in queste condizioni difficili, generalmente i testimoni di Geova trovavano il modo di procurarsi letteratura biblica per lo studio. Centinaia di fratelli e sorelle coraggiosi rischiarono la libertà e a volte anche la vita per soddisfare i bisogni spirituali. In molti casi le sorelle ebbero un ruolo chiave. Prima che venisse innalzato nel 1961 il Muro di Berlino, si recavano nel settore occidentale della città, prendevano letteratura dall’ufficio della Società situato lì e la portavano con sé al loro ritorno. Quando spie della Germania Orientale cominciarono a sorvegliare l’ufficio per vedere chi andava a prendere letteratura, alcuni corrieri furono arrestati. Così vennero usate altre tattiche. Le sorelle che facevano da corrieri andavano a prendere la letteratura a casa di altri Testimoni di Berlino e poi facevano ritorno. Malgrado il fatto che alcune fossero arrestate, trascinate in tribunale e condannate a pene detentive, l’invio di cibo spirituale non si arrestò mai del tutto.
Riuscivano a tenere le adunanze cristiane in simili circostanze? Comprensibilmente, all’inizio alcuni avevano una certa apprensione. Ma si resero conto che per rimanere spiritualmente forti avevano bisogno di riunirsi con altri cristiani. (Ebr. 10:23-25) Disposero di farlo senza dare nell’occhio, in piccoli gruppi. Per ragioni di sicurezza, si chiamavano solo per nome. Le adunanze si tenevano in genere quando era buio, in luoghi diversi e in giorni diversi. D’estate le adunanze non potevano iniziare prima delle 10 di sera. Nondimeno i fratelli si adattarono senza problemi.
Le Sale del Regno non si potevano usare, ma un amichevole contadino della Sassonia mise a disposizione un fienile con una porta sul retro che dava su un sentiero nascosto dalla vegetazione. Per tutto un inverno quel fienile ospitò un gruppo di una ventina di persone che si riunivano al lume di candela. Ben presto anche il contadino divenne Testimone.
Soprattutto, disponevano di celebrare il Pasto Serale del Signore. Manfred Tamme rammenta la volta che procurò ad alcuni fratelli in carcere gli emblemi della Commemorazione: “Riempii di vino un flacone di una lozione per capelli e chiesi di farlo avere a un fratello in prigione. La guardia aprì il flacone, annusò il contenuto e disse: ‘Questo servirebbe per prevenire la caduta dei capelli?’ ‘Beh, perlomeno è quello che dice’, risposi. Riavvitò il tappo e consegnò il flacone al fratello a cui era destinato!”
Impararono a dare testimonianza sotto il bando
L’opera di predicare la buona notizia del Regno di Dio nella Germania Orientale non si fermò. La Bibbia non era vietata, così spesso i fratelli iniziavano conversazioni solo facendo riferimento alla Bibbia. Poiché avevano poca letteratura biblica da offrire, se non niente, iniziavano conversazioni basandosi su diverse scritture collegate fra loro che preparavano su vari soggetti. Naturalmente era pericoloso predicare. Ogni giorno di servizio poteva essere l’ultimo trascorso in libertà. I Testimoni facevano della preghiera la loro “inseparabile compagna”, per citare le parole di uno di essi, il quale aggiunse: “Ci faceva sentire calmi e tranquilli. Non ci sentivamo mai soli. Era indispensabile, comunque, stare perennemente all’erta”.
Malgrado si sforzassero di essere cauti, a volte si trovarono faccia a faccia con la polizia. In un’occasione, mentre Hermann e Margit Laube stavano visitando case raccomandate da persone che conoscevano già, dietro l’uomo che rispose alla porta videro appesa all’attaccapanni una divisa da poliziotto. Margit impallidì; a Hermann cominciò a battere forte il cuore. Dissero una preghiera in silenzio. Sicuramente sarebbero finiti in prigione. “Chi siete?”, chiese l’uomo bruscamente. Fu Margit a rispondere: “Sono sicura di averla già incontrata, ma non riesco a ricordare dove. Sì, lei è un agente di polizia. Devo averla vista mentre era in servizio”. Con tono alquanto più amichevole l’uomo replicò: “Siete di Geova?” “Sì”, rispose Hermann, “lo siamo, e deve ammettere che ci vuole coraggio da parte nostra per bussare alla sua porta. Ci interessiamo di lei personalmente”. Furono invitati a entrare. Dopo alcune visite fu iniziato uno studio biblico. Col tempo divenne un fratello cristiano.
L’opera di testimonianza veniva svolta anche nelle prigioni. Wolfgang Meise si trovava nella prigione di Waldheim. Un giorno ricevette una lettera dalla moglie che gli diceva di essere stata ‘a Berlino e di avere assaggiato un po’ di brodo Knorr’. (Knorr è la marca di un famoso preparato per brodi). Wolfgang colse l’occasione per spiegare a un altro detenuto che questo significava che a Berlino c’era stata un’assemblea e che Nathan H. Knorr, presidente della Società (Watch Tower), aveva parlato lì. L’uomo non dimenticò mai come si erano illuminati gli occhi di Wolfgang, lasciando trasparire la sua gioia, mentre parlava della lettera della moglie. Circa 14 anni dopo quell’uomo, che si era trasferito nella Germania Occidentale, cominciò a studiare la Bibbia e due anni più tardi, a Würzburg, si battezzò.
Hildegard Seliger, che aveva già passato molti anni nei campi di concentramento nazisti, fu condannata da un tribunale comunista di Lipsia a scontare altri dieci anni. In seguito una secondina della prigione di Halle disse a Hildegard che era considerata particolarmente pericolosa perché ‘parlava tutto il giorno della Bibbia’.
Aumento costante malgrado il bando
Lo zelo dei fratelli diede buoni frutti. Horst Schramm riferisce che al principio degli anni ’50 c’erano 25 proclamatori nella congregazione di Königs Wusterhausen, ma quando cadde il Muro di Berlino ce n’erano 161. Tuttavia 43 proclamatori si erano trasferiti in Occidente e diversi erano morti. In effetti, in certe congregazioni più del 70 per cento dei Testimoni ora attivi hanno conosciuto la verità durante il bando.
Si prenda, ad esempio, la famiglia Chemnitz. Bernd e Waltraud conobbero la verità e si battezzarono che erano ancora molto giovani, quando il bando era appena iniziato. In seguito si sposarono ed ebbero figli, ma non permisero che il bando impedisse loro di allevarli come servitori di Geova. Negli anni ’80, mentre l’opera era ancora al bando, Andrea, Gabriela, Ruben ed Esther, seguendo l’esempio dei genitori, si dedicarono a Geova e si battezzarono. Solo Matthias, il più piccolo, si è battezzato dopo che il bando era stato tolto. Geova ha benedetto riccamente la determinazione che questa coppia ha dimostrato davanti all’opposizione. Che ricompensa sapere che oggi tutt’e cinque i loro figli sono membri della famiglia Betel di Selters!
Un anziano che aiutava a compilare i rapporti mensili del servizio di campo per la Società dice: “In tutti i 40 anni in cui fu in vigore il bando, non passò neppure un mese senza che il rapporto indicasse qualche battezzato”. Quindi spiega: “Generalmente ai battesimi c’erano pochi presenti e si svolgevano in case private. Dopo il discorso i candidati al battesimo venivano immersi in una vasca da bagno. Spesso il problema era riuscire a immergerli completamente. Nonostante queste piccole difficoltà, ognuno di loro ricorda ancora con gioia il giorno del suo battesimo”.
Quando fu di nuovo possibile pubblicare i rapporti del servizio di campo della Germania Orientale, che gioia apprendere che negli anni ’80 c’erano stati ben 20.704 proclamatori attivi in quella zona! Ora, naturalmente, non sono più necessari rapporti separati. Nel 1990 il numero dei proclamatori della Germania riunificata salì a 154.108.
Riorganizzazione per rafforzare la fratellanza
Nel periodo in cui i governanti comunisti cercavano di impedire ai Testimoni di quella parte del mondo di avere contatti con i loro fratelli cristiani di altri paesi, nell’organizzazione dei testimoni di Geova a livello mondiale avvenivano cambiamenti significativi. Questi cambiamenti, fatti allo scopo di conformarsi più strettamente a ciò che la Bibbia dice della congregazione cristiana del I secolo, servirono a rafforzare la fratellanza internazionale e a preparare l’organizzazione per la rapida crescita che ci sarebbe stata negli anni successivi. — Confronta Atti 20:17, 28.
Così, a cominciare dall’ottobre 1972, le congregazioni non furono più sotto la sorveglianza di un solo uomo, chiamato servitore di congregazione, che sbrigava tutto il lavoro necessario con l’aiuto di assistenti. Venne invece nominato un corpo di anziani per soprintendere a ciascuna congregazione. Nel 1975 si cominciavano già a vedere gli ottimi risultati di questo cambiamento.
Tuttavia, Erwin Herzig, che è sorvegliante viaggiante da molti anni, rammenta che quel cambiamento non fu gradito a tutti. Servì a rivelare “la condizione di cuore di alcuni servitori di congregazione”, dice. Sebbene la stragrande maggioranza avesse un cuore leale, il cambiamento servì a eliminare i pochi che erano ambiziosi e più ansiosi di avere la preminenza che di servire i fratelli.
Erano in vista altri cambiamenti. Durante gli anni ’70 il Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova venne ampliato e poi riorganizzato e il suo lavoro fu suddiviso fra sei comitati che entrarono in funzione il 1º gennaio 1976. Un mese dopo, il 1º febbraio 1976, ci fu un cambiamento nella sorveglianza delle filiali in tutto il mondo. La filiale non operava più sotto la direzione di un servitore di filiale. Ciascuna filiale era invece sotto la sorveglianza di un Comitato di Filiale nominato dal Corpo Direttivo.
In precedenza i fratelli Frost, Franke e Kelsey avevano servito ciascuno per diversi periodi come servitore di filiale in Germania. Il fratello Frost aveva ritenuto necessario lasciare la Betel per motivi di salute. (Morì nel 1987 a 86 anni. La sua biografia si trova nella Torre di Guardia del 15 ottobre 1961). Quando nel 1976 venne costituito in Germania un Comitato di Filiale formato da cinque membri, includeva sia Konrad Franke (imprigionato più volte durante il periodo nazista) che Richard Kelsey (un diplomato di Galaad che a questo punto serviva in Germania da 25 anni). Includeva pure Willi Pohl (che era sopravvissuto ai campi di concentramento nazisti e aveva frequentato la 15ª classe di Galaad), Günter Künz (diplomato della 37ª classe di Galaad) e Werner Rudtke (ex sorvegliante viaggiante).
Questi primi membri, a eccezione del fratello Franke, morto nel 1983, fanno ancora parte del Comitato di Filiale. (La biografia di Konrad Franke compare nella Torre di Guardia del 1º febbraio 1964). Due altri fratelli ne hanno fatto parte prima della loro morte: Egon Peter, dal 1978 al 1989, e Wolfgang Krolop, dal 1989 al 1992.
Al presente il Comitato di Filiale è formato da otto membri. Oltre a quelli già menzionati ci sono Edmund Anstadt (dal 1978), Peter Mitrega (dal 1989), Eberhard Fabian e Ramon Templeton (dal 1992).
Quando nel 1976 andò in vigore la nuova disposizione per la sorveglianza delle filiali, la famiglia Betel di Wiesbaden, nella Germania Occidentale, era formata solo da 187 membri. Da allora il personale è aumentato e ora si compone di 1.134 membri, di 30 nazionalità. Questo rispecchia in una certa misura gli aspetti internazionali dell’opera a cui la filiale ha il privilegio di partecipare.
Impianti tipografici per far fronte ai crescenti bisogni
A metà degli anni ’70 gli edifici della filiale in Germania erano ubicati in una parte di Wiesbaden chiamata Kohlheck, un tempo tranquillo sobborgo in prossimità di una foresta ma ora quartiere della città in rapida espansione. La Società aveva già aumentato i suoi beni immobili in questa zona 13 volte. Ma il numero dei proclamatori del Regno nella Germania Occidentale era salito a circa 100.000. C’era bisogno di uffici più spaziosi per la sorveglianza dell’opera. Ci voleva una tipografia più grande per provvedere letteratura biblica. Stava diventando molto difficile acquistare altro terreno. Come sarebbe stato risolto il problema? Il Comitato di Filiale chiese la guida di Geova in preghiera.
Alla fine del 1977 i membri del Comitato di Filiale da poco nominato cominciarono a considerare la possibilità di costruire una nuova casa Betel in un altro posto. Ma era proprio necessario? Era opinione generale che la fine del vecchio sistema doveva essere molto vicina. Ma c’era anche un altro fattore da tenere presente. I metodi di stampa stavano cambiando e la Società si vedeva costretta ad adeguarsi per poter continuare a stampare su vasta scala nel tempo che rimaneva al vecchio sistema. Fatto interessante, l’esperienza ottenuta nel far fronte alla situazione nella Germania Orientale quando i testimoni di Geova erano al bando rese più facile ai fratelli di Wiesbaden fare i cambiamenti, una volta divenuti necessari. Come mai?
La decisione di adottare la stampa offset
Dopo la costruzione del Muro di Berlino nel 1961 divenne sempre più difficile provvedere letteratura ai testimoni di Geova della Germania Orientale. Per facilitare le cose venne preparata per loro un’edizione speciale della Torre di Guardia in formato più piccolo. Conteneva solo gli articoli di studio. Per produrre questa edizione bisognava comporre gli articoli una seconda volta. Stampare su carta extrasottile era difficile, e anche piegare i fogli stampati era un’impresa. Quando i fratelli trovarono una piegatrice automatica capace di fare il lavoro, scoprirono che era stata costruita a Lipsia, nella Germania Orientale, paradossalmente nel paese dove i testimoni di Geova erano al bando e proprio quello a cui era destinata questa edizione meno appariscente della Torre di Guardia.
Per semplificare il lavoro un fratello che aveva imparato a stampare in offset prima di venire alla Betel suggerì di riprodurre le riviste utilizzando questo sistema. Gli articoli di studio potevano essere fotografati e rimpiccioliti, dopo di che con i negativi veniva prodotta una lastra offset. Fu donata alla filiale una piccola macchina offset da foglio. Con il tempo fu possibile pubblicare non solo gli articoli di studio ma l’intera rivista, prima in bianco e nero e infine a colori. Nello stesso modo vennero prodotti anche libri di formato ridotto.
Quando Nathan Knorr, l’allora presidente della Società, visitò Wiesbaden nel 1975, osservò con interesse quel lavoro. “Niente male”, disse dopo aver esaminato il materiale stampato. Allorché gli venne spiegato che era un’edizione speciale per la Germania Orientale e che eravamo soddisfatti del nuovo metodo di produzione impiegato, il fratello Knorr replicò: “I fratelli che sopportano tante avversità meritano quanto di meglio possiamo offrire loro”. Autorizzò immediatamente l’acquisto di altre macchine per fare il lavoro.
Così quando Grant Suiter, membro del Corpo Direttivo, visitò la Germania nel 1977 e menzionò che la Società pensava seriamente e da molto tempo di adottare la stampa offset e che ora aveva deciso di farlo su vasta scala, i fratelli di Wiesbaden avevano già una certa esperienza nel campo. Indirettamente il bando nella Germania Orientale li aveva preparati per questo cambiamento.
Ma non bastava solo accettare l’idea che era necessario cambiare i metodi di stampa. Il fratello Suiter spiegò che ci sarebbero volute macchine da stampa più grandi e più pesanti. Ma dove si potevano mettere? Sognare rotative offset che stampavano a colori era una cosa ma ci voleva ben altro per realizzare quel sogno. Vennero studiate varie possibilità di ulteriore espansione a Kohlheck, ma tutte presentavano dei problemi. Che fare?
Il nuovo complesso della filiale
Si cominciò a cercare un terreno da un’altra parte. Il 30 luglio 1978 circa 50.000 Testimoni riuniti in assemblea a Düsseldorf e quasi 60.000 riuniti a Monaco furono informati, con loro sorpresa, che si stavano facendo i piani per acquistare una proprietà in cui costruire un complesso per la filiale completamente nuovo.
Nel corso di quasi un anno vennero presi in esame 123 posti. Infine fu scelta una proprietà situata su un’altura che domina la cittadina di Selters. Con l’approvazione del Corpo Direttivo, il 9 marzo 1979 venne acquistata. A seguito di ulteriori trattative con 18 proprietari fu possibile acquistare altri 65 lotti di terreno adiacenti, portando a 30 ettari il totale di superficie utilizzabile. Situata circa 40 chilometri a nord di Wiesbaden, Selters era in un punto favorevole per i trasporti su strada. L’Aeroporto Internazionale Rhein-Main di Francoforte era a poco più di 60 chilometri.
I più grandi lavori di costruzione nella storia dei testimoni di Geova in Germania stavano per prendere il via. Eravamo veramente all’altezza del compito? Rolf Neufert, membro del comitato di costruzione, rammenta: “Nessuno, eccetto l’architetto che era un fratello, aveva mai partecipato a un’opera così grande. È difficile immaginare quanto fosse arduo il compito. Normalmente solo un’impresa con anni di esperienza e con tutti gli esperti necessari si sarebbe accinta a realizzare un progetto così grande e complesso”. Tuttavia i fratelli ragionarono che se Geova voleva che costruissero, avrebbe anche benedetto il risultato.
Si dovettero ottenere 40 licenze edilizie, ma le autorità locali cooperarono di buon grado, il che fu molto apprezzato. All’inizio ci fu una certa opposizione, ma veniva soprattutto dal clero, che organizzava convegni per fare ostruzionismo, ma invano.
I Testimoni di ogni parte del paese offrirono la loro collaborazione nei lavori. Dimostrarono uno spirito straordinario. Nel cantiere c’erano in media ogni giorno 400 lavoratori su base permanente e circa 200 altri che venivano a lavorare nel periodo delle vacanze. Nei quattro anni della costruzione, almeno 15.000 Testimoni offrirono la loro collaborazione.
Un fratello rammenta: “Indipendentemente dal tempo, dalle difficoltà, che facesse più o meno caldo o un freddo glaciale, i lavori andavano avanti. A volte, proprio quando altri avrebbero sospeso i lavori, noi li cominciavamo”.
Vennero ad aiutarci anche da altri paesi. A Jack e Nora Smith, e alla loro figlia quindicenne Becky, dell’Oregon, negli Stati Uniti, nemmeno un viaggio di migliaia di chilometri sembrò troppo lungo. Erano all’assemblea internazionale di Monaco quando fu annunciato che la Società intendeva costruire una nuova filiale in Germania. “Che privilegio sarebbe partecipare alla costruzione di una nuova Betel!”, dissero. Diedero la propria disponibilità. Jack rammenta: “Mentre partecipavamo ai preparativi di un’assemblea nel 1979 ricevemmo una domanda e l’invito ad andare appena possibile. Eravamo così eccitati che quasi non riuscimmo a concentrarci né sul lavoro né sul programma dell’assemblea”.
Per ospitare i lavoratori edili si dovettero ristrutturare gli edifici già esistenti. Per l’inverno 1979/80 i lavori nella prima casa erano stati ultimati. Nel settembre 1980 vennero poste le fondamenta della nuova casa Betel. Cominciarono anche i lavori della tipografia, appena in tempo. La rotativa offset lunga 27 metri, ordinata nel gennaio 1978, doveva essere consegnata nei primi mesi del 1982. Per quel periodo la tipografia doveva essere terminata, almeno in parte.
Potemmo fare da noi gran parte del lavoro. Un fratello dice ancora sbalordito: “Nessuno di noi aveva mai lavorato a un progetto così grande con una squadra di lavoratori che cambiava di continuo. Spesso in un settore o nell’altro pensavamo di essere giunti a un punto morto, perché per certi lavori non c’era la manodopera specializzata necessaria. Molte volte, però, proprio all’ultimo minuto, arrivava inaspettatamente la domanda di un fratello con le necessarie qualifiche. Nel momento del bisogno, i fratelli saltavano fuori”. Furono grati a Geova della sua guida e benedizione.
Trasferimento a Selters
Spostare i mobili e gli effetti personali di circa 200 membri della Betel, per non parlare di tutte le macchine e le attrezzature necessarie per il loro lavoro, fu un’impresa non indifferente. Era un lavoro troppo grande per farlo tutto in una volta. Gradualmente, un reparto per volta e man mano che i lavori procedevano, la famiglia Betel si trasferì a Selters.
Fra i primi a trasferirsi ci furono quelli che lavoravano nella tipografia, dato che fu la prima parte del complesso ad essere terminata. A poco a poco le macchine di Wiesbaden furono smontate e trasferite a Selters. Intanto, il 19 febbraio 1982, a Selters si cominciò a stampare a colori con la nuova rotativa offset. Bisognava festeggiare! A maggio la tipografia di Wiesbaden tacque. Dopo 34 anni, il nostro lavoro di stampa a Wiesbaden era terminato.
Il primo grosso lavoro con la nuova rotativa offset fu la stampa del libro Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca. Questa nuova pubblicazione doveva essere presentata alle assemblee di distretto del 1982, e fu chiesto alla Germania di stamparla in sette lingue. Il problema era che la legatoria si trovava ancora a Wiesbaden. Infatti passò più di un anno prima che venisse trasferita a Selters. Così, una volta stampate a Selters, le segnature venivano rapidamente trasportate con il camion della Società a Wiesbaden per la rilegatura. Nonostante il lavoro extra che ciò comportava, i fratelli riuscirono a ultimare 485.365 copie della prima edizione, che doveva essere di 1.348.582 copie, dando ai presenti alle assemblee internazionali tenute in vari paesi la gioia di ricevere questa nuova pubblicazione.
Comprensibilmente il trasferimento suscitò sentimenti contrastanti. Alcuni membri della famiglia Betel avevano trascorso a Wiesbaden quasi 35 anni. Ma ben presto il complesso della Betel di Wiesbaden fu diviso e venduto a diverse persone. Solo una piccola parte di quella che era stata la legatoria venne conservata e ristrutturata per farne una Sala del Regno. Quale esempio emblematico dell’unità internazionale che regna fra i servitori di Geova, oggi questa sala ospita quattro congregazioni: due tedesche, una inglese e una russa.
Il giorno della dedicazione
Dopo che erano stati dati gli ultimi tocchi al complesso della Betel di Selters, il 21 aprile 1984 si svolse il programma della dedicazione. Tutti quelli che avevano partecipato ai lavori erano più che convinti che la mano di Geova era stata su di loro. Avevano chiesto la sua guida e lo avevano ringraziato quando ostacoli apparentemente insormontabili erano stati rimossi. Vedevano ora la prova tangibile della sua benedizione nei locali terminati, che venivano già usati per promuovere la vera adorazione. (Sal. 127:1) In realtà questo era un momento di speciale allegrezza.
Nei primi giorni della settimana vennero aperte le porte ai visitatori. Vari funzionari con cui la Società aveva avuto contatti furono invitati a visitare il complesso. Fu dato il benvenuto anche ai vicini. Un visitatore fece sapere che se era venuto era grazie al pastore della sua chiesa. Spiegò che negli ultimi anni il pastore si era lamentato così spesso dei Testimoni che l’intera congregazione si era stufata di sentirlo. La domenica prima aveva di nuovo inveito contro i Testimoni, avvertendo il suo gregge di non accettare il loro invito a visitare il complesso. “Sapevo del vostro invito”, spiegò il visitatore. “Ma avevo dimenticato la data. Se la scorsa domenica il pastore non l’avesse menzionata, me ne sarei sicuramente dimenticato”.
Dopo queste visite preliminari, finalmente giunse il giorno della dedicazione. Quando il programma ebbe inizio con la musica alle 9,20 del mattino, che gioia fu sapere che dei membri del Corpo Direttivo, che allora erano 14, 13 avevano potuto accettare l’invito ed essere presenti! Dato che era impossibile che tutti quelli che in un modo o nell’altro avevano contribuito alla realizzazione del progetto fossero presenti di persona, si dispose di collegare via cavo 11 altre località del paese. In tal modo ben 97.562 persone poterono seguire l’ottimo programma.
Tra coloro che furono presenti a Selters in quel giorno memorabile c’erano molti che avevano dato prova della loro fede mentre erano rinchiusi nei campi di concentramento nazisti durante la seconda guerra mondiale, insieme ad alcuni che erano stati scarcerati più di recente nella Germania Orientale. Fra loro c’erano Ernst e Hildegard Seliger. Il fratello Seliger aveva intrapreso la carriera del ministero a tempo pieno proprio 60 anni prima e complessivamente lui e la moglie avevano trascorso più di 40 anni nelle prigioni e nei campi di concentramento sotto il regime nazista e sotto quello comunista. Dopo avere assistito al programma della dedicazione, scrissero: “Riuscite a immaginare come ci siamo sentiti potendo assistere a questo meraviglioso banchetto nel nostro paradiso spirituale? Dall’inizio alla fine, ascoltare lo splendido programma è stato come udire una sinfonia divina di unità e armonia teocratica”. (Per i particolari sulle prove di fede che subirono, vedi La Torre di Guardia del 1º gennaio 1976).
‘Case edificate al nome di Geova’
Spesso la gente rimane sbalordita vedendo i testimoni di Geova costruire Sale del Regno in poche settimane, o forse soltanto in pochi giorni, realizzare grandi Sale delle Assemblee con manodopera volontaria e finanziare con contribuzioni volontarie complessi delle Betel che valgono miliardi. Chi abita in Germania ha avuto molte occasioni di vedere con i propri occhi tutte queste attività.
La prima Sala delle Assemblee della Germania Occidentale fu dedicata a Berlino Ovest al principio degli anni ’70. Ne seguirono altre, così che nel 1986 tutte le assemblee di circoscrizione della Germania Occidentale si tenevano in sale di proprietà dei Testimoni.
La benedizione di Geova è stata evidente mentre i fratelli realizzavano questi progetti edilizi. A Monaco, grazie alla cooperazione di alcune autorità cittadine, venne acquistato a un prezzo più che ragionevole un terreno su cui costruire una Sala delle Assemblee sull’altro lato dello stradone che passa davanti all’immenso Stadio Olimpico, ai margini del bel parco olimpico.
Furono compiuti sforzi diligenti per tenere al minimo le spese di costruzione e delle attrezzature. Poiché una centrale elettrica veniva trasferita e vendeva dei quadri elettrici e un centralino telefonico, i fratelli poterono acquistarli per meno del 5 per cento del prezzo originale. La demolizione di un complesso di edifici proprio al momento giusto permise di comprare i necessari lavandini, gabinetti, porte e finestre, nonché centinaia di metri di tubature per l’acqua, il gas e la ventilazione a un prezzo modico. Si risparmiarono altri soldi facendo sedie e tavoli in proprio. In linea con la politica del comune che mira ad avere spazi verdi, i fratelli dovettero piantare 27 tigli nel terreno della Sala delle Assemblee. Un vivaio che stava chiudendo ne aveva proprio il numero giusto, ognuno dell’esatta altezza richiesta, e vennero acquistati per un decimo del loro prezzo. Dopo che il comune di Monaco aveva finito di asfaltare la maggioranza delle strade acciottolate, furono disponibili quasi per nulla tonnellate di ciottoli che vennero usati per pavimentare i vialetti attorno alla sala e il parcheggio adiacente.
Si potrebbero raccontare episodi simili circa le altre Sale delle Assemblee della Germania, ognuna delle quali è fatta in modo diverso e ha una sua particolare bellezza. Ciascuna di esse è veramente, come il re Salomone descrisse il tempio di Gerusalemme oltre 3.000 anni fa, “una casa [edificata] al nome di Geova”. — 1 Re 5:5.
Per di più, la costruzione di Sale del Regno procede a ritmo sostenuto per provvedere ai bisogni delle 2.083 congregazioni della Germania. Ora ci sono 17 Comitati Regionali di Costruzione, il primo dei quali fu formato nel 1984. Prima d’allora i Testimoni avevano solo 230 Sale del Regno di loro proprietà in tutta la Germania. Da allora, sino ad agosto del 1998, sono state costruite in media ogni anno 58 sale nuove, più di una alla settimana negli scorsi 12 anni!
Anche in fatto di costruzione i testimoni di Geova in Germania guardano oltre i confini nazionali. Fanno parte di una famiglia mondiale. Più di 40 fratelli della Germania hanno lavorato come servitori internazionali, disposti a partecipare a lavori edili ovunque la Società li mandasse e per tutto il tempo necessario. Altri 242 hanno partecipato a progetti simili in altri paesi per periodi di varia durata.
Sorveglianti viaggianti pascono il gregge
L’opera svolta dai sorveglianti viaggianti ha avuto un ruolo importante nella condizione spirituale dell’organizzazione. Questi uomini sono veramente pastori del gregge di Dio. (1 Piet. 5:1-3) Sono, come li definì l’apostolo Paolo, “doni negli uomini”. — Efes. 4:8.
Dopo la seconda guerra mondiale i sorveglianti viaggianti visitarono le congregazioni, le edificarono e lavorarono con loro nel ministero di campo. Tra loro c’erano fratelli come Gerhard Oltmanns, Josef Scharner e Paul Wrobel, che si erano battezzati tutti nel 1925. C’erano anche Otto Wulle e Max Sandner, che si erano battezzati entrambi negli anni ’30.
Man mano che sorgeva il bisogno, altri fratelli si aggiungevano alla lista dei sorveglianti viaggianti. Dalla fine della seconda guerra mondiale ad oggi, più di 290 fratelli hanno servito come sorveglianti viaggianti nella Germania Occidentale e più di 40 altri nella Germania Orientale. Si sono veramente prodigati per promuovere gli interessi del Regno. Per alcuni, ciò ha significato rinunciare a vedere spesso i figli adulti o i nipoti. Altri, mentre assolvevano il loro compito, hanno disposto anche di dedicare regolarmente del tempo ai genitori anziani o malati.
Alcuni di questi ministri viaggianti hanno svolto per decenni quest’opera faticosa ma soddisfacente. Per esempio, Horst e Gertrud Kretschmer, che compiono quest’opera dalla metà degli anni ’50, hanno viaggiato in tutta la Germania. Il fratello Kretschmer ricorda ancora che quando stette per breve tempo alla Betel di Wiesbaden nel 1950, Erich Frost gli mise affettuosamente una mano sulla spalla e gli disse: “Horst, non preoccuparti mai. Se sei fedele a Geova, lui si prenderà cura di te. L’ho sperimentato di persona; lo sperimenterai anche tu. Solo sii fedele”.
Nel 1998 in Germania c’erano 125 fratelli che servivano come sorveglianti di circoscrizione o di distretto. Sono uomini maturi che mediamente servono Geova a tempo pieno da 30 anni. Anche le loro mogli sono zelanti nel ministero e sono di speciale incoraggiamento per le sorelle delle congregazioni che visitano.
Un sorvegliante viaggiante va a Brooklyn
Martin e Gertrud Poetzinger erano ben conosciuti fra i servitori di Geova in Germania. Entrambi avevano servito fedelmente Geova prima, durante e dopo il Terzo Reich di Hitler. Una volta liberati dai campi di prigionia nazisti, avevano ripreso immediatamente l’attività a tempo pieno. Per oltre 30 anni avevano servito come ministri viaggianti, visitando le circoscrizioni in ogni parte della Germania. Migliaia di Testimoni avevano imparato ad amarli e a rispettarli.
Nel 1959 il fratello Poetzinger frequentò la 32ª classe di Galaad. Gertrud, che non conosceva l’inglese, non lo aveva accompagnato ma si rallegrò ugualmente con lui per quel privilegio. Stare separata dal marito non era nulla di nuovo per lei. La persecuzione nazista li aveva tenuti forzatamente separati per nove anni e questo dopo appena pochi mesi di matrimonio. Adesso che l’organizzazione di Geova chiedeva loro di separarsi volontariamente nell’interesse dell’attività teocratica, non esitarono e tanto meno si lamentarono.
Nessuno dei due aveva mai servito Geova per interesse personale. Avevano sempre accettato volentieri gli incarichi teocratici. Nondimeno fu una sorpresa quando nel 1977 furono invitati a divenire membri della famiglia Betel presso la sede mondiale di Brooklyn (New York, USA). Il fratello Poetzinger doveva diventare membro del Corpo Direttivo!
Fu detto loro di rimanere alla Betel di Wiesbaden finché non fossero riusciti a ottenere la residenza negli Stati Uniti. L’attesa si rivelò più lunga del previsto e durò parecchi mesi. Mentre Martin ripassava il suo inglese, lo studiava anche Gertrud, la sua energica moglie. Imparare un’altra lingua non è impresa da poco per una donna di 65 anni. Ma erano disposti a fare qualsiasi cosa per il servizio di Geova!
Parecchi membri della famiglia Betel di Wiesbaden che parlavano inglese furono molto felici di aiutare Martin e Gertrud con la lingua. Ogni volta che Gertrud diventava troppo nervosa mentre studiava la lingua, il marito l’esortava gentilmente: “Prendila con calma, Gertrud, prendila con calma”. Ma Gertrud non era mai stata brava a ‘prendere le cose con calma’. Aveva sempre servito Geova con tutta l’anima e con determinazione. Con questo stesso spirito si impegnò per imparare la lingua, e nel novembre 1978, appena ebbero ricevuto il visto permanente, accompagnò il marito a Brooklyn.
Sebbene la loro partenza suscitasse sentimenti contrastanti, i fratelli tedeschi si rallegrarono con loro per i nuovi privilegi di servizio che avevano ricevuto. Furono anche profondamente commossi quando circa dieci anni più tardi seppero che il 16 giugno 1988, all’età di 83 anni, Martin aveva terminato la sua vita terrena.
Dopo la morte del marito Gertrud tornò in Germania, dove serve come membro della famiglia Betel. Neanche ora ‘la prende con calma’. E a quanto pare non lo farà mai. Oltre ad assolvere i suoi compiti alla Betel spesso Gertrud passa le vacanze facendo la pioniera ausiliaria. (Per altre informazioni sui Poetzinger, vedi i numeri della Torre di Guardia del 1º dicembre 1969 e del 1º agosto 1984 [edizione inglese] e del 15 settembre 1988).
Scuole speciali aiutano a soddisfare i bisogni a livello internazionale
Dal 1978, non molto tempo prima che i Poetzinger partissero per Brooklyn, la Scuola del Servizio di Pioniere, un corso di addestramento pratico della durata di dieci giorni, serve a rafforzare i pionieri in Germania. La scuola si tiene ogni anno nelle circoscrizioni di tutto il paese. Vengono invitati tutti coloro che sono pionieri regolari da almeno un anno e che non l’hanno mai frequentata. Ai primi del 1998, avevano frequentato la scuola 16.812 pionieri. Oltre che in tedesco, il corso è stato tenuto anche in francese, greco, inglese, italiano, polacco, portoghese, russo, serbocroato, spagnolo e turco.
Alcuni hanno frequentato la Scuola del Servizio di Pioniere nonostante stessero attraversando momenti molto difficili. Poco più di una settimana prima che Christine Amos frequentasse la scuola, suo figlio morì in un incidente d’auto mentre tornava dall’adunanza. In quelle circostanze avrebbe tratto beneficio dalla scuola? Come si sarebbe sentito il marito se fosse rimasto a casa da solo in quel periodo? Decisero che lei sarebbe andata alla scuola; avere la mente occupata nelle cose spirituali sarebbe stata una benedizione per lei. In quello stesso periodo il marito fu invitato a lavorare alla Betel. Poco dopo furono invitati entrambi a partecipare ai lavori di costruzione a Selters. Quando questi furono terminati ebbero la gioia di partecipare alla realizzazione di progetti di costruzione in Grecia, Spagna e Zimbabwe. E ora fanno di nuovo i pionieri in Germania.
Tra quelli che hanno frequentato la Scuola del Servizio di Pioniere ci sono alcuni che hanno potuto fare del servizio di pioniere la loro carriera, una carriera che continuano a trovare stimolante e profondamente soddisfacente. Inge Korth, pioniera dal 1958, dice: “Il servizio a tempo pieno mi offre una speciale opportunità di mostrare ogni giorno profondo amore e gratitudine a Geova”. Waldtraut Gann, che cominciò a fare la pioniera nel 1959, aggiunge: “Il servizio di pioniere è una protezione in questo sistema malvagio. Sentire la mano soccorrevole di Geova reca vera felicità e intima soddisfazione. I valori materiali non reggono il confronto”. Martina Schaks, che fa la pioniera insieme al marito, afferma inoltre: “Il servizio di pioniere è una ‘scuola di vita’ dato che mi aiuta a sviluppare certe qualità, come padronanza e pazienza. Facendo la pioniera mi sento molto vicina a Geova e alla sua organizzazione”. Nel caso di altri, il servizio di pioniere è stato il primo passo verso il servizio alla Betel, l’opera missionaria o l’opera nella circoscrizione.
Per soddisfare l’urgente bisogno di più missionari, nel 1981 venne aperta in Germania una Succursale della Scuola di Galaad, per dare la possibilità di frequentare questo ottimo corso a pionieri di lingua tedesca. Dato che il nuovo complesso della Betel a Selters non era ancora finito, i primi due corsi vennero tenuti a Wiesbaden. Dopo il trasferimento a Selters, se ne tennero lì tre. Queste cinque classi erano composte da studenti di lingua tedesca provenienti da Lussemburgo, Svizzera e Paesi Bassi, oltre che da 100 studenti della Germania. Dopo il diploma gli studenti vennero mandati in 24 altri paesi, tra cui luoghi dell’Africa, dell’America Latina, dell’Europa orientale e del Pacifico.
Verso la metà degli anni ’70 c’erano 183 tedeschi impegnati nel servizio a tempo pieno che avevano frequentato la Scuola missionaria di Galaad (Watchtower Bible School of Gilead). Alla fine del 1996, grazie in parte alla Succursale della Scuola di Galaad, questa cifra era salita a 368. Com’è soddisfacente sapere che nel gennaio 1997 circa metà di questi studenti servivano ancora come missionari all’estero! Fra questi ci sono Paul Engler, che è in Thailandia dal 1954; Günter Buschbeck, che servì in Spagna dal 1962 al 1980, quando venne mandato in Austria; Karl Sömisch, che servì in Indonesia e nel Medio Oriente prima di essere trasferito in Kenya; Manfred Tonak, che dopo avere servito in Kenya fu invitato a servire presso la filiale dell’Etiopia, dove c’era bisogno; e Margarita Königer, che negli scorsi 32 anni ha svolto il servizio missionario in Madagascar, Kenya, Benin e Burkina Faso.
Un’altra scuola ancora, la Scuola di Addestramento per il Ministero, offre istruzione ad anziani e servitori di ministero non sposati e opera regolarmente in Germania dal 1991. Fratelli di lingua tedesca provenienti da Austria, Belgio, Danimarca, Lussemburgo, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Svizzera e Ungheria, insieme a quelli della Germania, ricevono l’eccellente addestramento offerto da questa scuola. E dopo il diploma alcuni studenti hanno accettato ulteriori responsabilità e sono stati mandati in Africa, Europa orientale e in altre zone dove c’è particolare bisogno.
La casa Betel e la tipografia di Selters, in effetti, si sono dimostrate anch’esse una “scuola”, dove i fratelli sono stati preparati per soddisfare i bisogni una volta che fosse stata aperta la strada nell’Europa orientale. La vita alla Betel ha insegnato loro a lavorare con persone di ogni sorta e a rendersi conto che Geova può servirsi di chiunque, malgrado l’imperfezione umana, per compiere la sua opera. I fratelli che avevano lavorato nel Reparto Servizio avevano imparato che i problemi si possono risolvere applicando coerentemente i princìpi biblici e seguendo attentamente le indicazioni del Corpo Direttivo. Erano stati addestrati da fratelli che, anche sotto forte pressione, avevano continuato a manifestare i frutti dello spirito, ad avere un atteggiamento equilibrato e a riporre assoluta fiducia in Geova. Che preziose lezioni da trasmettere ai fratelli di altre filiali!
Superata una barriera con l’istruzione e l’amore
Nello scorso decennio è stato attuato un programma mondiale di istruzione per rafforzare i testimoni di Geova nella loro determinazione di rispettare il divieto biblico relativo all’uso del sangue. (Atti 15:28, 29) A tal fine si è dovuto superare un muro di pregiudizio e disinformazione. In relazione a questo programma, nel 1990 venne introdotto in Germania il Servizio di Informazione Sanitaria. Nel novembre di quell’anno si tenne in Germania un seminario a cui parteciparono 427 fratelli, molti della Germania ma il resto provenienti da nove altri paesi. Servì a rafforzare i legami internazionali. Gli anziani apprezzarono molto l’aiuto che ricevettero. Un anziano di Mannheim osservò: “Ci hanno preparato per far capire la nostra posizione con fermezza e con il debito rispetto ma senza essere impediti dal timore”. Tra i presenti c’era un anziano dell’Austria che ha detto: “Non ho mai assistito a un seminario in cui venisse trattata una materia così vasta in modo così facile e semplice”.
Da allora sono stati tenuti diversi altri seminari per istruire i 55 Comitati di assistenza sanitaria che sono stati formati nel frattempo in Germania per aiutare i Testimoni che hanno bisogno di trattamenti sanitari alternativi alle emotrasfusioni. Il lavoro svolto da questi comitati ha portato buoni frutti. Fino all’agosto 1998, oltre 3.560 medici in tutta la Germania si erano detti disposti a cooperare per curare i Testimoni senza far uso di sangue. Questa cifra include un quarto dei medici che alcuni anni fa la rivista Focus definì “i 1.000 medici migliori della Germania”.
Nel gennaio 1996 i Comitati di assistenza sanitaria cominciarono a distribuire un manuale appositamente preparato dal titolo Famiglia e salute: Informazioni medico-legali sui Testimoni di Geova. (Questo bel manuale, ad esclusivo uso di operatori sanitari e funzionari, contiene informazioni sulle terapie alternative esistenti che non prevedono l’uso del sangue. È stato fatto uno sforzo concertato per metterlo nelle mani di giudici, assistenti sociali, neonatologi e pediatri). La maggioranza dei giudici ha apprezzato il manuale e spesso ha fatto commenti sui suoi pregi e sul valore pratico delle informazioni. Molti sono rimasti sorpresi venendo a conoscenza delle numerose terapie alternative esistenti per coloro che non vogliono le trasfusioni di sangue. Un giudice di Nördlingen ha detto: “È proprio quello che mi serve”. Un professore dell’Università del Saarland si è servito di informazioni contenute nel manuale come base di una trattazione e di un esame scritto per un gruppo di specializzandi in diritto civile.
Dato che ora vi sono Comitati di assistenza sanitaria in tutto il mondo, in situazioni di emergenza è possibile cooperare a livello internazionale. Ci sono stati casi in cui un medico aveva prescritto farmaci che non si trovavano nel paese dov’era il paziente; grazie alla nostra rete internazionale è stato possibile procurarli e spedirli dalla Germania. Inoltre è stato disposto che fratelli e sorelle di oltre una decina di paesi venissero messi in contatto con medici favorevoli della Germania, così che si avvalessero di tali trattamenti nei limiti delle loro possibilità.
Naturalmente anche i fratelli che vivono in Germania traggono beneficio da questa cooperazione internazionale. Nel 1995, durante un viaggio in Norvegia, una sorella ebbe un incidente e fu ricoverata in ospedale. Quando ne fu informato, il figlio in Germania chiese immediatamente aiuto al Servizio di Informazione Sanitaria che informò la filiale della Norvegia. Il giorno seguente la sorella fu visitata da un Testimone norvegese il quale, per essere di maggior aiuto, aveva fatto 130 chilometri per andare a prendere un interessato che parlava tedesco. In seguito il figlio espresse la sua gratitudine, scrivendo: “Che organizzazione! Che amore! . . . Spesso non ci sono parole per esprimere quello che si prova. Si tratta di qualcosa di veramente unico”.
Così mediante l’istruzione e l’amore si è fatto molto progresso per superare una barriera che un tempo spaventava. Poco tempo prima era stata abbattuta un’altra barriera.
La caduta improvvisa del Muro di Berlino
Il mondo rimase sbalordito per la subitaneità dell’evento. Ovunque la gente guardava la televisione. A Berlino migliaia di persone festeggiavano con gran chiasso. La barriera fra Est e Ovest era stata abbattuta. Era il 9 novembre 1989.
Più di 25 anni prima, all’alba del 13 agosto 1961, i berlinesi erano rimasti stupefatti scoprendo che le autorità di Berlino Est avevano cominciato a costruire un muro che separava il settore controllato dai comunisti dal resto della città. Berlino veniva letteralmente divisa in est e ovest, rispecchiando così la situazione delle due Germanie, quella Orientale e quella Occidentale. In modo forse più drammatico di qualsiasi altra cosa, il Muro di Berlino finì per simboleggiare la lotta fra le due superpotenze durante la guerra fredda.
Poi, il 12 giugno 1987, poco più di due anni prima degli sbalorditivi avvenimenti del 1989, il presidente americano Ronald Reagan, parlando da un punto dove poteva vedere la porta di Brandeburgo e avendo alle spalle il Muro di Berlino, fece questa richiesta: “Signor Gorbaciov, apra questa porta. Signor Gorbaciov, butti giù questo Muro”. Ma c’era qualche indicazione che questa richiesta sarebbe stata accolta? Era qualcosa di più di un discorso retorico tipico della guerra fredda? In realtà no. Ai primi del 1989, Erich Honecker, leader del regime tedesco-orientale, disse, quasi dando una risposta, che il Muro “esisterà ancora fra 50 e anche fra 100 anni”.
Tuttavia, con sorprendente subitaneità la porta di Brandeburgo fu aperta e il Muro di Berlino crollò. Un membro della famiglia Betel di Selters rammenta che la sera di giovedì 9 novembre era andato a un’adunanza di congregazione e tornato a casa accese il televisore per vedere le ultime notizie della sera. Incredulo sentì la notizia che la frontiera fra Berlino Est e Berlino Ovest era stata aperta. I berlinesi dell’Est entravano liberamente a Berlino Ovest per la prima volta in 27 anni! Non riusciva a credere ai suoi occhi: auto che attraversavano il confine, strombazzando per festeggiare, mentre sempre più berlinesi dell’Ovest — alcuni dei quali erano stati buttati giù dal letto — si dirigevano verso il confine per disporsi lungo il tragitto e abbracciare i visitatori inaspettati. La gente piangeva. Il muro era caduto, letteralmente da un giorno all’altro!
Nelle successive 24 ore persone di ogni parte del mondo fecero fatica a staccarsi dal televisore. Era un avvenimento storico. Cosa avrebbe significato per i testimoni di Geova in Germania? Cosa avrebbe significato per i testimoni di Geova in tutto il mondo?
Una Trabant ci fa visita
Il sabato mattina seguente poco prima delle otto, mentre si recava al lavoro un fratello di Selters incontrò un altro membro della famiglia Betel, Karlheinz Hartkopf, che ora serve in Ungheria. Tutto eccitato il fratello disse: “Sono sicuro che fra non molto si presenteranno qui a Selters i primi fratelli della Germania Orientale!” Il fratello Hartkopf, con il suo modo di fare tranquillo e impassibile, rispose: “Sono già qui”. Infatti, nelle prime ore del mattino, erano arrivati due fratelli con una Trabant, un’auto tedesco-orientale con il motore a due tempi, e avevano parcheggiato fuori del cancello della Betel, in attesa che cominciasse la giornata lavorativa.
La notizia si diffuse in un baleno alla Betel. Ma prima che tutti avessero la possibilità anche solo di vederli e salutarli, questi inattesi ma graditi visitatori erano già ripartiti per la Germania Orientale con la macchina stracarica di letteratura. Benché la letteratura fosse ancora ufficialmente vietata, come lo era anche l’opera dei testimoni di Geova, l’eccitazione del momento diede ai fratelli rinnovato coraggio. “Dobbiamo essere di ritorno per l’adunanza di domani mattina”, spiegarono. Immaginate la gioia della congregazione quando questi fratelli si presentarono con scatole di letteratura che per tanto tempo era stata così scarsa!
Nelle settimane successive migliaia di tedeschi dell’Est attraversarono la frontiera riversandosi nella Germania Occidentale, molti per la prima volta in vita loro. Stavano chiaramente gustando una libertà di movimento che per tanto tempo era stata loro negata. Al confine c’erano i tedeschi dell’Ovest che li salutavano agitando la mano. C’erano anche i testimoni di Geova ad accogliere i visitatori, ma con qualcosa di più sostanzioso di una manifestazione esteriore di sentimenti. Distribuivano liberamente letteratura biblica a questi visitatori dell’Est.
In alcune città di confine le congregazioni fecero sforzi speciali per raggiungere i tedeschi dell’Est in visita. Dato che la letteratura dei testimoni di Geova era stata vietata per decenni, molti la conoscevano poco o niente. Invece dell’attività di porta in porta, venne di moda il servizio di macchina in macchina. La gente era ansiosa di indagare intorno a qualsiasi cosa nuova, anche intorno alla religione. In alcuni casi i proclamatori dicevano semplicemente: “Con tutta probabilità non ha mai letto queste due riviste, perché nel suo paese sono state vietate per quasi 40 anni”. Di solito la risposta era: “Beh, se erano vietate, deve esserci qualcosa di buono. Me le dia”. Due proclamatori di Hof, una città di confine, distribuirono ognuno fino a 1.000 riviste al mese. È superfluo dire che le congregazioni locali e quelle vicine finirono ben presto le loro scorte di riviste extra.
Nel frattempo i fratelli della Germania Orientale stavano gustando la libertà appena ritrovata, anche se all’inizio con una certa cautela. Wilfried Schröter, che conobbe la verità nel 1972 mentre l’opera era al bando, rammenta: “Nei primissimi giorni dopo la caduta del muro, naturalmente, avevamo tutti un po’ paura che le cose tornassero all’improvviso come prima”. Meno di due mesi dopo assisté a un’assemblea nella Sala delle Assemblee di Berlino. Di quell’assemblea ebbe a dire in seguito: “Il fatto di poter stare insieme a tanti fratelli mi commosse profondamente. Avevo le lacrime agli occhi nel cantare i cantici del Regno, come molti altri. Provai una gioia immensa assistendo a un’assemblea ‘dal vivo’”.
Una simile espressione di apprezzamento viene da Manfred Tamme. Sotto il bando, le adunanze si tenevano in piccoli gruppi e non c’era bisogno di impianto acustico. Ma adesso dice: “Anche se ero stato pioniere speciale per oltre 30 anni, ora, per la prima volta in vita mia, parlavo al microfono. Ricordo ancora com’ero spaventato quando sentii la mia voce attraverso gli altoparlanti”. Nondimeno, dice, “era meraviglioso trovarsi all’improvviso seduti con l’intera congregazione in una sala presa in affitto”.
E fu soddisfacente sentire le espressioni di altri, come quella che Manfred udì alcuni mesi dopo. Egli riferisce: “Nel gennaio 1990 ero in una sauna per un trattamento medico. Lì incontrai un ex agente della polizia popolare. Durante una conversazione amichevole disse: ‘Manfred, ora mi rendo conto che lottavamo contro le persone sbagliate’”.
Cibo spirituale in abbondanza!
“L’uomo non deve vivere di solo pane, ma di ogni espressione che esce dalla bocca di Geova”. I testimoni di Geova di ogni luogo conoscono bene questa verità basilare che Gesù Cristo citò dalle Scritture Ebraiche. (Matt. 4:4; Deut. 8:3) Con l’amorevole aiuto della fratellanza internazionale, anche negli anni in cui erano al bando, i Testimoni della Germania Orientale ricevettero il cibo spirituale, ma in quantità limitate. Quanto desideravano avere l’abbondanza spirituale di cui godevano i loro fratelli in altri paesi!
Appena il Muro di Berlino cadde, singoli Testimoni cominciarono a portare con sé provviste di letteratura nell’Est. Circa quattro mesi dopo, il 14 marzo 1990, i testimoni di Geova della Repubblica Democratica Tedesca ottennero il riconoscimento giuridico. Ora la Società poteva spedire direttamente la letteratura. Il 30 marzo un camion con 25 tonnellate di cibo spirituale uscì dal complesso di Selters e si diresse verso est. In seguito un volume di aggiornamento dell’Encyclopædia Britannica osservò: “In appena due mesi la filiale della Watch Tower Society nella Germania Occidentale ha spedito solo nella Germania Orientale 275 tonnellate di letteratura biblica, comprese 115.000 Bibbie”. — 1991 Britannica Book of the Year.
Verso quell’epoca, un fratello di Lipsia scrisse a un altro Testimone della Germania Occidentale: “Una settimana fa importavamo ancora segretamente piccole quantità di cibo; tra breve ne scaricheremo quattro tonnellate da un camion!”
“La prima spedizione di letteratura arrivò così presto”, rammenta Heinz Görlach di Chemnitz, “che eravamo quasi impreparati. Dopo l’arrivo della prima spedizione, facevo fatica a raggiungere il letto: la mia camera era piena di scatole. Avevo la sensazione di dormire nella stanza del tesoro”.
Anche i fratelli di Selters si stavano facendo un’idea di cosa significasse la nuova situazione per quelli che per tanto tempo erano stati privati delle cose che i Testimoni liberi spesso danno per scontate. Un sorvegliante della tipografia riferisce: “Un fratello anziano vestito modestamente si era fermato a guardare una delle nostre macchine da stampa. Il gruppo con cui stava facendo la visita era già andato avanti, ma lui si era fermato, pensoso, a guardare la macchina che sfornava riviste a tutta velocità. Con le lacrime agli occhi si avvicinò a un fratello; si vedeva che era profondamente commosso. Mentre tentava di dire qualcosa in un tedesco sgrammaticato gli venne meno la voce. Ma comprendemmo il suo sorriso allorché tirò fuori dalla tasca interna della giacca alcuni fogli di carta, ce li porse e scappò via. Cosa ci aveva dato? Una Torre di Guardia in russo quasi illeggibile copiata su fogli di quaderno. Quanto c’era voluto per fare questa copia della rivista? Non abbiamo modo di saperlo ma, di sicuro, centinaia di volte di più della frazione di secondo necessaria per produrre una rivista con la macchina da stampa”.
I Testimoni di ciascun gruppo di studio non dovevano più arrangiarsi con poche riviste scritte a mano o a caratteri piccoli che potevano tenere solo per qualche giorno. Ora ognuno aveva la sua copia — con illustrazioni a colori — più altre copie da usare nel servizio di campo.
Cambiamenti legati alla libertà di adorazione
La maggiore libertà presentava problemi particolari. Predicare quando il governo aveva imposto il bando aveva richiesto coraggio, ma aveva anche insegnato a riporre piena fiducia in Geova. Tuttavia, dopo che il bando era stato tolto, Ralf Schwarz, un anziano cristiano di Limbach-Ober-Frohna, disse: “Dobbiamo stare più attenti affinché materialismo e ansietà della vita non ci distolgano”. In alcuni casi, dopo che nell’ottobre 1990 la Germania Orientale era entrata a far parte della Repubblica Federale, famiglie di Testimoni dell’Est si trasferirono in alloggi più modesti così da poter pagare l’affitto senza dover lavorare di più e perdere le adunanze quando gli affitti aumentarono. — Matt. 6:22, 24.
Anche durante i difficili anni del regime comunista i fratelli avevano continuato a partecipare al ministero di campo. Andavano perfino di casa in casa, ma usando buon senso, forse visitando un appartamento in un isolato e poi passando a un altro isolato per visitare un altro appartamento. Alcuni lo facevano anche quando il pericolo di finire in prigione era molto grande. Martin Jahn, che aveva solo 11 anni quando andò in vigore il bando, ha spiegato quali erano alcuni cambiamenti che ora dovevano affrontare: “Si dovevano rifare tutti i territori affinché ora i proclamatori li lavorassero per intero. Eravamo abituati al vecchio sistema: quello di lavorare per numero civico o per piano. Avevamo usato questo metodo per così tanto tempo che dovevamo essere pazienti con quelli che trovavano difficile cambiare abitudini. Distribuire la letteratura anziché prestarla era qualcosa di nuovo sia per i proclamatori che per gli interessati. Dato che non vi eravamo abituati, a volte i proclamatori avevano più letteratura in borsa al termine del servizio di campo che all’inizio”.
Anche l’atteggiamento delle persone cambiò. Quando i testimoni di Geova erano al bando, molti li consideravano degli eroi perché avevano il coraggio di difendere le proprie convinzioni. Per questo erano rispettati. Quando ci fu maggiore libertà, molti accolsero i Testimoni con un certo entusiasmo. Nel giro di alcuni anni, però, le cose cambiarono. La gente fu totalmente presa dallo stile di vita che accompagna un’economia di mercato. Alcuni cominciarono a considerare le visite dei Testimoni qualcosa che turbava la loro pace e tranquillità, una vera seccatura.
Per dare testimonianza durante il bando c’era voluto coraggio. Non meno determinazione fu necessaria per adattarsi alla nuova situazione. In effetti molti Testimoni sono d’accordo con quello che ha detto un sorvegliante di un paese dell’Europa occidentale dove l’opera è stata al bando per tanto tempo, ovvero: “È più facile lavorare durante il bando che quando c’è libertà”.
L’opposizione non fa rallentare l’opera
Anche se la predicazione della buona notizia nella Germania Orientale prese il via con rinnovato vigore, in un primo momento il clero della cristianità non manifestò grande preoccupazione. Ma quando fu evidente che la gente ascoltava davvero i testimoni di Geova, il disagio del clero crebbe. Secondo il Deutsches Allgemeines Sonntagsblatt, un ministro di Dresda che si considerava un esperto in materia di religione affermò: “I testimoni di Geova sono come il partito comunista”. Così adesso il clero, invece di asserire che i Testimoni erano spie americane nemiche del comunismo, come aveva fatto negli anni ’50, cercava di far credere che ci fosse un legame fra i Testimoni e i comunisti. Naturalmente, chi sapeva che i Testimoni erano stati per 40 anni sotto il bando imposto dal governo comunista si rendeva conto che questo era assolutamente falso.
Qual era l’obiettivo? Il clero sperava che i testimoni di Geova venissero di nuovo messi al bando, com’era accaduto sotto il regime nazista e di nuovo sotto quello comunista. Malgrado elementi religiosi, spalleggiati dagli apostati, tentassero di impedire ai testimoni di Geova di godere delle libertà garantite dalla Costituzione, i Testimoni si avvalevano pienamente delle opportunità di dare testimonianza, secondo il comando di Gesù Cristo. — Mar. 13:10.
Alcuni che hanno accettato la verità
Tra quelli che hanno accettato il messaggio del Regno c’erano alcuni che erano stati molto attivi sotto il vecchio regime. Egon aveva fatto il poliziotto nella Germania Orientale per 38 anni. Non fu per niente soddisfatto quando la moglie cominciò a studiare con i testimoni di Geova. Ma rimase colpito dal loro comportamento amichevole, amorevole e disciplinato, nonché dagli opportuni articoli di Svegliatevi! che spesso portavano a casa sua. Mentre assisteva con sua moglie a un’assemblea speciale di un giorno rimase scioccato trovandosi faccia a faccia con un fratello che una volta aveva arrestato. Come si può immaginare, si sentì a disagio, sì, addirittura in colpa. Ma nonostante il passato i due diventarono amici. Ora sia Egon che sua moglie sono Testimoni battezzati.
Per 19 anni Günter aveva fatto parte del Servizio di Sicurezza Nazionale, conseguendo il grado di maggiore. Amareggiato e deluso dopo il crollo del sistema per il quale aveva lavorato così a lungo, nel 1991 incontrò per la prima volta i Testimoni. Fu colpito dalla loro condotta e dalla comprensione che mostrarono per lui e per i suoi problemi. Fu iniziato uno studio biblico e, nonostante fosse ateo, alla fine si convinse che Dio esiste. Nel 1993 era pronto per il battesimo. Oggi è felice di lavorare a favore del Regno di Dio.
Un altro uomo, privo di fede in Dio e del tutto convinto che il comunismo fosse la sola speranza dell’umanità, non ebbe scrupoli a infiltrarsi nell’organizzazione di Geova per passare informazioni al Servizio di Sicurezza Nazionale sulle attività dei Testimoni. Dopo essersi “battezzato” nel 1978, per dieci anni fece il doppio gioco. Ma ora ammette: “Il comportamento dei testimoni di Geova, che ho potuto osservare direttamente, e lo studio dei libri Creazione e Rivelazione, mi convinsero che gran parte di quello che i nemici dicono dei Testimoni non è vero. Ci sono schiaccianti prove dell’esistenza di un Creatore”. Poco prima della caduta del Muro di Berlino dovette prendere una decisione difficile: trovare una scusa per staccarsi dal popolo di Geova e continuare a sostenere un sistema in cui non credeva più o ammettere di essere un traditore e poi sforzarsi di diventare un vero servitore di Geova. Scelse la seconda possibilità. Il suo sincero pentimento portò a uno studio biblico e a un secondo battesimo, basato questa volta sull’accurata conoscenza e su una vera dedicazione.
Ora potevano raccontarlo
Una volta tolto il bando, i Testimoni dell’Est potevano parlare più liberamente delle loro esperienze sotto il regime comunista. Durante la cerimonia della dedicazione di un edificio amministrativo dei testimoni di Geova a Berlino il 7 dicembre 1996, diversi anziani che avevano fatto molto per mantenere spiritualmente forte il gregge nella Germania Orientale ricordarono il passato.
Wolfgang Meise, Testimone da 50 anni, ricordò ciò che accadde nel giugno 1951, quando aveva 20 anni. In un processo da burla a cui era stata fatta molta pubblicità venne condannato a quattro anni di reclusione. Mentre lui e vari altri fratelli condannati venivano portati fuori dell’aula, circa 150 Testimoni che pure erano stati presenti al processo li circondarono, strinsero loro la mano e intonarono un cantico del Regno. A tutte le finestre del palazzo di giustizia si affacciarono persone che cercavano di vedere cosa stesse succedendo. Non era questa l’impressione che le autorità volevano dare al pubblico. Ciò pose fine a questi processi da burla a carico dei Testimoni.
Egon Ringk rammentò che nei primi tempi in cui l’opera era al bando, singoli articoli della Torre di Guardia venivano scritti a macchina facendone da sei a nove copie con la cartacarbone. “Per provvedere alle congregazioni il cibo spirituale, un fratello di Berlino Ovest, un camionista che faceva la spola fra Berlino Ovest e la Germania Orientale, si mise a nostra disposizione. Il ‘cibo’ veniva trasferito in fretta, in appena tre o quattro secondi, durante i quali venivano trasferiti da un veicolo a un altro anche due grossi orsacchiotti di pezza di uguale grandezza. Arrivati a casa, veniva loro ‘svuotato’ lo stomaco e si trovavano importanti messaggi e informazioni su nuovi appuntamenti”. — Confronta Ezechiele 3:3.
Furono raccontate esperienze sul coraggio mostrato dai corrieri che prima della costruzione del muro andavano a prendere la letteratura a Berlino Ovest e la facevano entrare di nascosto nella Germania Orientale. Naturalmente c’era la possibilità che un giorno non si potesse più entrare a Berlino Ovest. Fu per parlare di questa possibilità che alcuni fratelli della Germania Orientale vennero invitati a presenziare a un’adunanza il 25 dicembre 1960. “Fu evidentemente sotto la guida di Geova”, dichiarò il fratello Meise, “perché quando il 13 agosto 1961 fu costruito all’improvviso il muro, la nostra organizzazione era preparata”.
Hermann Laube narrò che la prima volta che sentì parlare della verità era prigioniero di guerra in Scozia. Tornato a casa nella Germania Orientale, dopo che fu imposto il bando comprese la necessità di provvedere ai fratelli più cibo spirituale possibile. Così i Testimoni cominciarono essi stessi a stampare, servendosi di una macchina da stampa di fortuna. “Ma senza la carta, la migliore macchina da stampa serve a ben poco”, osservò il fratello Laube, rammentando il giorno in cui si sentì dire che la carta rimasta bastava solo per altri tre numeri. E adesso?
Il fratello Laube continuò: “Alcuni giorni dopo sentimmo bussare alla grondaia della casa. Era un fratello di Bautzen che disse: ‘Tu sei un tipografo. Nella discarica di Bautzen ci sono varie bobine di carta da giornale, bobine che sono avanzate alla tipografia del giornale e che hanno deciso di seppellire. Potrebbero servirvi?’”
I fratelli non persero tempo. “Quella notte stessa radunammo un gruppo e andammo a Bautzen. No, non si trattava solo di alcune bobine ma di quasi due tonnellate di carta! È quasi incredibile che le nostre auto sgangherate riuscissero a trasportare la carta, ma in breve tempo l’avevamo portata via tutta. Quindi avemmo carta sufficiente per andare avanti fin quando la Società non dispose di provvederci le pubblicazioni su carta fine e a caratteri piccoli”.
Le circostanze richiedevano la massima cautela per mantenere segreta l’identità dei singoli componenti del gregge. Rolf Hintermeyer rammentò: “Una volta, dopo avere incontrato dei fratelli, fui preso e portato in un edificio per l’interrogatorio. Avevo vari foglietti con indirizzi e altre informazioni. All’arrivo dovemmo salire una scala a chiocciola. Questo mi diede la possibilità di ingoiare i foglietti. Ma poiché erano così tanti, ci volle un bel po’ di tempo. In cima alle scale, i poliziotti si resero conto di quello che stavo facendo e mi afferrarono per la gola. Anch’io mi portai le mani alla gola e farfugliai: ‘Là, finalmente li ho mandati giù’. Udendo questo mi lasciarono andare, il che a sua volta mi diede la possibilità di finire veramente di ingoiarli, ora che erano sminuzzati e inumiditi”.
Horst Schleussner accettò la verità a metà degli anni ’50 quando la persecuzione era al culmine, per cui sapeva di cosa parlava quando disse: “Una cosa è certa, nei quasi 40 anni in cui sono stati al bando, Geova Dio ha protetto amorevolmente i suoi servitori”.
Celebrata la vittoria a Berlino
Finita l’era dell’oppressione comunista, i fratelli non potevano fare a meno di celebrare l’avvenimento. Soprattutto, desideravano esprimere a Geova con un’assemblea pubblica la loro gratitudine per l’opportunità che ora avevano di servirlo con maggiore libertà.
Appena il Muro di Berlino cadde nel novembre 1989, il Corpo Direttivo diede istruzioni perché si cominciassero a fare i piani per tenere un’assemblea internazionale a Berlino. Venne rapidamente costituito un comitato per l’organizzazione dell’assemblea. La sera del 14 marzo 1990 il gruppo doveva incontrarsi per parlare delle disposizioni relative all’assemblea. Helmut Martin ricorda ancora quando il sorvegliante nominato dell’assemblea, Dietrich Förster, gli chiese di annunciare ai fratelli riuniti che quel giorno i testimoni di Geova della Germania Orientale avevano ottenuto il riconoscimento giuridico. Sì, il bando era stato revocato ufficialmente!
Dato che si era cominciato piuttosto tardi a organizzare l’assemblea, lo Stadio Olimpico non era più disponibile nei fine settimana. Così l’assemblea venne programmata per i giorni da martedì 24 a venerdì 27 luglio. Quando arrivò il momento di entrare nello stadio, i fratelli avevano solo un giorno per fare i preparativi e solo poche ore per smontare tutto alla fine.
Così alle cinque di mattina del lunedì 23 luglio centinaia di volontari erano già nello stadio. Gregor Reichart, membro della famiglia Betel di Selters, rammenta che “quelli della Germania Orientale si misero al lavoro con entusiasmo, come se fosse qualcosa che facevano da anni”. Un dirigente dello stadio osservò in seguito che era contento perché “per la prima volta lo stadio era stato ripulito a fondo”.
Circa 9.500 tedeschi orientali si recarono all’assemblea su 13 treni riservati. Altri fecero il viaggio su 200 pullman noleggiati. Un anziano riferisce che quando stava prendendo accordi per un treno, disse a un funzionario delle ferrovie che si pensava di usarne tre solo dalla zona di Dresda. Il funzionario sgranò gli occhi per lo stupore e chiese: “Ci sono davvero così tanti testimoni di Geova nella Germania Orientale?”
Per quelli che fecero il viaggio in treno l’assemblea cominciò ancor prima di arrivare a Berlino. “Ci incontrammo alla stazione ferroviaria di Chemnitz per salire sul treno che era stato riservato per noi”, rammenta Harald Pässler, un anziano di Limbach-Ober-Frohna. “Il viaggio a Berlino fu indimenticabile. Dopo essere stati al bando per tanti anni, durante i quali avevamo svolto la nostra attività clandestinamente in piccoli gruppi, all’improvviso era possibile vedere tanti fratelli contemporaneamente. Durante l’intero viaggio passammo nei vari scompartimenti del treno, parlando con fratelli che non vedevamo da anni, se non addirittura da decenni. Che gioia indescrivibile rivedersi! Eravamo tutti invecchiati di parecchi anni ma avevamo perseverato fedelmente. Fummo accolti alla stazione di Berlino-Lichtenberg e diretti attraverso gli altoparlanti verso diversi punti di raccolta dove i fratelli di Berlino ci attendevano con grandi cartelli. Fu un’esperienza completamente nuova: uscire dall’anonimato! Provammo di persona ciò di cui fino a quel momento avevamo solo letto o udito: Siamo veramente una grande fratellanza internazionale!”
In effetti per molti Testimoni questa era la prima grande assemblea a cui assistevano. “Eravamo tutti emozionati quando ricevemmo l’invito”, rammenta Wilfried Schröter. Poiché si era dedicato nel 1972 durante il bando, possiamo capire il suo stato d’animo. “Settimane prima l’attesa divenne febbrile. Non avevo mai provato nulla di simile, e lo stesso può dirsi di molti altri fratelli. Non riuscivamo proprio a credere che avremmo visto una fratellanza internazionale radunata in uno stadio immenso”.
Quante volte i fratelli che abitavano a Berlino Est avevano desiderato percorrere i pochi chilometri attraverso la città per raggiungere il punto dove i loro fratelli erano riuniti in assemblea! E ora finalmente potevano farlo.
Furono presenti quasi 45.000 persone provenienti da 64 paesi. Tra loro c’erano sette membri del Corpo Direttivo. Erano venuti a rallegrarsi con i loro fratelli cristiani della Germania Orientale in questa importante occasione. Era in questo stadio che il Terzo Reich aveva cercato di servirsi delle Olimpiadi del 1936 per far colpo sul mondo con le sue gesta. Ora nello stadio echeggiavano di nuovo fragorosi applausi, anche se stavolta non erano per osannare atleti o per esprimere orgoglio nazionale. Si trattava di componenti di una famiglia internazionale di servitori di Geova veramente felici, e applaudivano per gratitudine verso Geova e per apprezzamento verso le preziose verità della sua Parola. In quell’occasione si presentarono per l’immersione in acqua 1.018 persone, la maggioranza delle quali avevano conosciuto la verità nella Germania Orientale durante il bando.
Forse quelli tra i presenti che potevano capire meglio i sentimenti dei fratelli della Germania Orientale erano i circa 4.500 delegati entusiasti della Polonia, paese confinante con la Germania Orientale. Anche loro avevano perseverato per tanti anni sotto il bando e solo di recente, dopo molti anni, avevano tenuto la loro prima grande assemblea. Un Testimone polacco scrisse in seguito: “I fratelli della Polonia apprezzano molto lo spirito di sacrificio dei loro vicini dell’Ovest, che hanno provveduto loro alloggio gratis, vitto gratis e trasporto gratis per andare e tornare dall’assemblea. Senza questo aiuto per molti di noi sarebbe stato impossibile venire”.
I fratelli della Germania Occidentale, per i quali era normale assistere alle assemblee in piena libertà, furono anch’essi profondamente colpiti. “Era commovente vedere un certo numero di fratelli fedeli avanti negli anni — alcuni dei quali erano stati perseguitati non solo nei 40 anni di regime comunista ma anche sotto il Terzo Reich — seduti nel settore riservato dove un tempo sedevano Adolf Hitler e altri pezzi grossi nazisti”, commentò Klaus Feige, della famiglia Betel di Selters. Questo ottimo settore dello stadio era stato amorevolmente riservato agli anziani e ai disabili: quale sorprendente simbolo del Regno di Dio, che ora trionfa sulle forze politiche che avevano cospirato per arrestarne la marcia verso la vittoria finale!
Provveduti luoghi per radunarsi
Subito dopo che nella Germania Orientale era stato tolto il bando, furono prese disposizioni affinché i fratelli traessero beneficio dal regolare programma di assemblee seguito dai servitori di Geova in tutto il mondo. Anche prima che le circoscrizioni fossero completamente riorganizzate, le congregazioni vennero invitate ad assistere ad assemblee speciali di un giorno e ad assemblee di circoscrizione nella Germania Occidentale. Dapprima i proclamatori presenti erano metà della Germania Occidentale e metà della Germania Orientale. Questo fatto rafforzò i vincoli di fratellanza e diede anche ai fratelli della Germania Orientale l’opportunità di imparare a organizzare le assemblee lavorando insieme ai fratelli della Germania Occidentale.
Mentre si formavano le circoscrizioni, quelle dell’Est venivano invitate a usare Sale delle Assemblee già esistenti nella Germania Occidentale. Cinque — quelle di Berlino, Monaco, Büchenbach, Möllbergen e Trappenkamp — erano abbastanza vicine al precedente confine da renderlo fattibile. Comunque, appena possibile, cominciarono i lavori per costruire una Sala delle Assemblee nella Germania Orientale. Situata a Glauchau, vicino a Dresda, fu dedicata il 13 agosto 1994, e al presente è la Sala delle Assemblee dei Testimoni di Geova più grande che ci sia in Germania, con posti per 4.000 persone.
Si è prestata attenzione anche alla costruzione di Sale del Regno. Nella Repubblica Democratica Tedesca erano vietate, ma adesso erano necessarie per gli oltre 20.000 Testimoni della zona. Il modo in cui è stato fatto il lavoro di costruzione ha sbalordito gli osservatori.
Riguardo alla costruzione di una Sala del Regno a Stavenhagen, un giornale ha scritto: “Il modo in cui l’edificio è stato costruito e la rapidità hanno già sbalordito numerosi astanti curiosi. . . . Lo stabile è stato edificato da circa 240 persone con 35 specializzazioni nel campo dell’edilizia, tutte volontarie e tutte testimoni di Geova. Tutto in un fine settimana e senza paga”.
Un altro giornale ha scritto in merito a una sala costruita a Sagard, sull’isola di Rügen, nel Mar Baltico: “Circa 50 uomini e donne, laboriosi come api, stanno preparando le fondamenta dell’edificio. Ma l’attività non è frenetica. L’atmosfera è insolitamente rilassata e amichevole. Malgrado l’ovvia velocità a cui lavorano, nessuno sembra nervoso e nessuno inveisce contro i compagni di lavoro come avviene in quasi tutti i cantieri edili”.
Per la fine del 1992, erano state costruite sette Sale del Regno, che venivano usate da 16 congregazioni. Circa 30 altre erano in fase di progettazione. Nel 1998 più del 70 per cento delle congregazioni dell’ex Germania Orientale si riunivano già in Sale del Regno di loro proprietà.
Assemblee internazionali entusiasmanti
Mentre in un paese dopo l’altro dell’Europa orientale venivano tolte le restrizioni governative, il Corpo Direttivo disponeva che vi si tenessero grandi assemblee. Erano occasioni di edificazione spirituale, occasioni per essere incoraggiati a concentrarsi sull’opera che Dio ha incaricato i suoi servitori di compiere. (Matt. 6:19-24, 31-33; 24:14) Dato che per anni molti Testimoni in questi paesi avevano potuto riunirsi solo in piccoli gruppi, queste assemblee permisero loro di conoscere altri Testimoni e di essere incoraggiati dalla prova della benedizione di Geova sulla loro fedele perseveranza. Vennero invitati anche delegati di altri paesi affinché i fratelli potessero assaporare più pienamente la fratellanza internazionale di cui fanno parte. Molti di quei delegati venivano dalla Germania. Erano ben rappresentati alle assemblee internazionali tenute fra il 1989 e il 1993 in Polonia, Ungheria, Cecoslovacchia ed ex Unione Sovietica.
Il giorno prima che iniziasse l’assemblea internazionale “Amanti della libertà divina” del 1991 a Praga, in quella che è ora la Repubblica Ceca, il giornale Lidové noviny parlò del sorprendente lavoro svolto da una squadra di circa 40 Testimoni per installare “l’impianto acustico prestato loro dai ‘fratelli della Germania’”. I fratelli tedeschi non si limitarono a prestare il materiale dell’impianto acustico ma fecero anche parte della squadra che lo installò. Furono felici di potere in questo modo mettere a disposizione dei fratelli cechi decenni di esperienza in fatto di assemblee. Mentre le delegazioni tedesche alle assemblee internazionali si limitavano generalmente a poche centinaia, all’assemblea di Praga vennero invitati 30.000 delegati. E che assemblea fu quella!
Dieter Kabus, che aveva servito come sorvegliante di distretto in Cecoslovacchia nel 1955 e che era a quest’assemblea come delegato della Germania, ha scritto: “Quando venne presentata la Traduzione del Nuovo Mondo [ora stampata dalle macchine da stampa della Società], tutti si alzarono in piedi e l’intero stadio proruppe in un applauso, che pareva non finire mai. Ci abbracciammo tutti e migliaia diedero libero sfogo a lacrime di gioia. Rammentammo quando eravamo 16 fratelli in un campo di prigionia e avevamo solo una Bibbia. Molti rimasero per un’ora o anche più dopo la fine del programma, cantando cantici e godendo della meravigliosa compagnia”.
L’anno seguente, il 1992, ci furono delegati tedeschi anche all’assemblea internazionale di San Pietroburgo, in Russia. Alcuni delegati forse ricordano che non tutto andò liscio, almeno per quanto riguarda l’alloggio della delegazione tedesca. Ma anche questo finì per essere una testimonianza. Allorché un gruppo di delegati fu costretto a spostarsi da un albergo a un altro con un breve preavviso, l’interprete russa del gruppo, una donna sulla cinquantina, rimase così colpita dalla condotta dei Testimoni che esclamò: “Voi non siete come gli altri; non urlate e non vi agitate!” Tuttavia, la cosa di maggior interesse per questi delegati era lo spirito manifestato dai loro cari fratelli e sorelle russi. Dopo l’assemblea un delegato tedesco scrisse: “Non si può esprimere a parole l’apprezzamento dei fratelli per il programma. Senza Bibbie, senza libri dei cantici [a quell’epoca sia le une che gli altri scarseggiavano ancora in Russia], hanno ascoltato con grande aspettativa e attenzione ciò che Geova aveva da dire loro”.
L’anno dopo oltre 1.200 Testimoni tedeschi assisterono alle assemblee internazionali a Mosca, in Russia, e a Kiev, in Ucraina. Quali cose emozionanti avevano da raccontare al loro ritorno a casa! Tra i delegati c’erano Titus Teubner, sorvegliante viaggiante dal 1950, che disse: “Avevo promesso a mia moglie che se nell’Est l’opera fosse mai stata libera, sarei stato tra i presenti alla prima assemblea a Mosca”. Dopo avervi veramente assistito nel 1993, disse: “Il fatto che nella Piazza Rossa io abbia potuto distribuire riviste che parlavano del governo di Dio ha del miracoloso”. Una delegata scrisse: “Abbiamo assistito a questa assemblea per incoraggiare i fratelli russi, e lo abbiamo fatto senz’altro. Ma è avvenuto anche il contrario. Con il loro esempio di amore, gratitudine, fedeltà e apprezzamento, i fratelli russi hanno incoraggiato noi in modo meraviglioso”.
I componenti della famiglia Betel di Selters non potevano che essere grati del privilegio di servire questi fratelli e sorelle fedeli. L’apprezzamento per questo privilegio aumentò ancora di più quando sentirono gli autisti della Betel, al loro ritorno da paesi dove avevano portato aiuti umanitari e letteratura, narrare della calorosa accoglienza ricevuta, della gioia dei fratelli che avevano aiutato a scaricare i camion anche a tarda notte e delle preghiere pronunciate da quei fratelli prima di salutarli.
Si costruisce ancora per soddisfare bisogni urgenti
Nell’Europa orientale, i bandi venivano revocati in un luogo dopo l’altro. Si tenevano grandi assemblee. La predicazione della buona notizia si compiva a ritmo più veloce. La domanda di letteratura biblica per soddisfare i bisogni di quella parte del campo stava rapidamente aumentando. Come vi si poteva far fronte? La filiale della Germania fu invitata ad avere un ulteriore ruolo.
Già nel 1988, prima della caduta del Muro di Berlino, il Corpo Direttivo aveva autorizzato un ampliamento della filiale della Germania del 50 per cento. Dapprima il Comitato di Filiale aveva fatto fatica a capire perché ci fosse bisogno di ingrandirsi così tanto. Solo quattro anni prima era stato dedicato un grande complesso interamente nuovo. Tuttavia i fratelli fecero domanda ai funzionari dell’amministrazione locale. Il fratello Rudtke ricorda: “Quando presentammo i progetti, un membro della commissione edilizia di Selters mi disse quasi sussurrando: ‘Vi consiglio di costruire il più possibile perché le autorità non vi daranno mai più il permesso di ingrandirvi’. Questo ci indusse a riflettere”. Sorprendentemente, nel giro di alcuni mesi erano stati ottenuti i permessi da tutti i vari uffici governativi, e l’ampliamento del 50 per cento proposto inizialmente era diventato del 120 per cento!
La costruzione vera e propria cominciò nel gennaio 1991. A quanto pare non tutti i fratelli erano convinti del bisogno, come mostrarono sia la lentezza con cui risposero agli annunci che chiedevano lavoratori specializzati per realizzare il progetto, che il limitato sostegno finanziario. Che cosa si poteva fare?
Evidentemente i fratelli avevano solo bisogno d’essere meglio informati, per cui il 3 ottobre 1991, in tutte le Sale delle Assemblee della Germania, si tennero speciali adunanze con un certo numero di anziani. Fu spiegato che nel decennio precedente la produzione di libri presso la filiale della Germania si era quasi triplicata. In Polonia, Ungheria, Germania Orientale, Romania, Bulgaria, Ucraina e Unione Sovietica il bando era stato tolto. Veniva provveduta letteratura a paesi molto al di là dei confini tedeschi. I proclamatori di questi paesi chiedevano implorando la letteratura. Alla filiale di Selters era stato chiesto di avere un ruolo notevole nel provvederla. Una volta che i fratelli ebbero capito chiaramente il bisogno, diedero un aiuto consistente.
In realtà, il fatto che inizialmente i fratelli non avessero risposto si rivelò una benedizione. In che senso? Invece di fare assegnamento solo su volontari tedeschi, la filiale decise di avvalersi di un provvedimento preso dal Corpo Direttivo nel 1985. A quell’epoca aveva preso il via un programma che si avvaleva della collaborazione della squadra internazionale di volontari edili. Prima che la costruzione della filiale tedesca venisse ultimata, 331 volontari di 19 paesi avevano lavorato insieme alla famiglia Betel.
Anche molti Testimoni della Germania diedero una mano nei lavori, la maggioranza di essi durante le proprie vacanze. Fra questi c’erano circa 2.000 proclamatori dell’ex Germania Orientale, la maggioranza dei quali durante il bando probabilmente non si erano mai sognati di potere un giorno lavorare alla Betel.
Il fine settimana della dedicazione
Sia con il lavoro che con il denaro o con le preghiere, tutti i testimoni di Geova della Germania avevano partecipato a questa impresa. Selters era la loro Betel, un complesso di edifici che era stato enormemente ampliato e che ora essi volevano dedicare a Geova. Così, molto tempo prima che i lavori di costruzione giungessero al termine si presero disposizioni affinché l’intera fratellanza in Germania, e anche molti ospiti dall’estero, si riunissero insieme per celebrare l’avvenimento.
Il programma ebbe inizio il sabato mattina 14 maggio 1994, dando risalto alla “grande porta che conduce ad attività” che si stava aprendo nell’Europa orientale. (1 Cor. 16:9) Rafforzò la fede sentire fratelli di questi paesi fare personalmente un rapporto sugli ottimi aumenti già conseguiti e sulle prospettive di ulteriore incremento. L’entusiasmo di quel sabato, condiviso dai 3.658 presenti a Selters, continuò anche la domenica. Tutti i testimoni di Geova in Germania furono invitati a riunirsi in sei stadi presi in affitto per l’occasione: a Brema, Colonia, Gelsenkirchen, Lipsia, Norimberga e Stoccarda.
Mentre decine di migliaia di persone facevano silenzio preparandosi ad ascoltare, il programma cominciò simultaneamente in tutt’e sei le località. Dopo un breve riassunto del programma della dedicazione svoltosi il sabato a Selters, ci furono altri incoraggianti rapporti da parte dei delegati stranieri. L’avvenimento culminante furono i discorsi pronunciati a Gelsenkirchen, Lipsia e Stoccarda, in ciascun caso da un membro del Corpo Direttivo che era presente. A beneficio degli ascoltatori delle altre tre località, questi discorsi furono trasmessi via cavo. I 177.902 presenti furono incoraggiati a rimanere forti nella fede e a resistere a qualsiasi tentativo di farli rallentare. Adesso era il tempo d’agire! Geova aveva inaspettatamente aperto la porta all’espansione nell’Europa orientale, e non si doveva permettere che nulla impedisse di compiere quest’opera. Prima di chinare la testa per ringraziare Geova, unirono le voci nel canto: “Miriadi son i fratelli/ Che al mio fianco stan,/ Fedeli testimoni,/ Integri rimarran”. Di rado c’era stata una manifestazione più grande dell’unità e della determinazione che distinguono il popolo di Geova.
Il meraviglioso fine settimana della dedicazione si era concluso, ma i lavori di ampliamento continuarono. Nelle prime ore della mattina dopo i lavoratori edili erano di nuovo all’opera. Una nuova disposizione relativa ai depositi di letteratura, appena mandata in vigore dalla Società per evitare un’inutile ripetizione di lavoro e spese, richiedeva di allargare il Reparto Spedizioni a Selters.
Nel 1975 la filiale della Germania produsse 5.838.095 libri e 25.289.120 riviste. Vent’anni dopo, durante l’anno di servizio 1998, la produzione era salita a 12.330.998 libri, 199.668.630 riviste e 2.656.184 audiocassette. L’enorme aumento era dovuto principalmente alla richiesta di letteratura da parte dei paesi dell’Europa orientale.
Mentre veniva tolto un bando dopo l’altro, Selters cominciò a spedire letteratura ad altri paesi dell’Europa orientale. Infatti, il 68 per cento della letteratura prodotta a Selters dal maggio 1989 all’agosto 1998, vale a dire 50.583 tonnellate, fu inviata in 21 paesi dell’Europa orientale e dell’Asia. Questo equivale a una fila di 2.529 camion, ciascuno con un carico di 20 tonnellate di letteratura.
Costruire sì, ma anche predicare
Dal 1975 i testimoni di Geova hanno costruito molto. E come Noè, che oltre ad essere un costruttore era anche “predicatore di giustizia”, i Testimoni si sforzano di assolvere in modo equilibrato le loro responsabilità. (2 Piet. 2:5) Riconoscono che l’attività di costruzione è oggi un aspetto importante della vera adorazione. Nello stesso tempo, tengono sempre presente l’importanza e l’urgenza di predicare la buona notizia.
Infatti il Reparto Servizio fa notare che l’attività extra legata al lavoro di costruzione a Selters in effetti fece aumentare il tempo dedicato al servizio di campo. E, naturalmente, la costruzione di edifici teocratici è stata in se stessa una testimonianza. Le Sale del Regno costruite in tempi brevi e le Sale delle Assemblee lasciano sempre meravigliati gli osservatori. Pertanto i progetti edilizi realizzati con zelo e devozione dai testimoni di Geova aiutano a richiamare l’attenzione sulla buona notizia che predicano. Le persone sincere sono curiose di sapere qual è la forza che sprona i testimoni di Geova in un modo che non si riscontra in nessun altro gruppo religioso.
E Magdeburgo?
Una delle Sale del Regno dedicate in questo periodo era a Magdeburgo. Nel 1923 la Società aveva trasferito l’ufficio tedesco da Barmen a Magdeburgo. Nel 1927/28 vi era stata costruita una decorosa Sala delle Assemblee con posti a sedere per circa 800 persone. In segno di gratitudine per il libro della Società L’Arpa di Dio, i fratelli la chiamarono “Sala dell’Arpa”. La parete in fondo alla sala era abbellita da un bassorilievo in cui era rappresentato il re Davide che suona l’arpa.
Nel giugno 1933 i nazisti confiscarono la proprietà della Società a Magdeburgo, chiusero la tipografia e issarono la svastica sopra gli edifici. Dopo la seconda guerra mondiale, la proprietà fu restituita ai Testimoni, ma non per molto tempo. Nell’agosto 1950 venne espropriata dalle autorità comuniste.
Nel 1993, dopo la riunificazione delle Germanie, una grossa parte della proprietà venne restituita alla Società, mentre per buona parte del resto venne pagato un risarcimento. La parte restituita includeva quella che era stata la “Sala dell’Arpa”. Dopo i lavori di ristrutturazione della proprietà, che richiesero vari mesi, a Magdeburgo c’era una Sala del Regno, soddisfacente e necessaria.
“Questi locali sono stati dedicati tre volte, prima negli anni ’20, poi nel 1948 e ora di nuovo nel 1995”, spiegò Peter Konschak durante la cerimonia della dedicazione. Willi Pohl, in rappresentanza del Comitato di Filiale della Germania, pronunciò il discorso della dedicazione. Da giovane aveva servito alla Betel di Magdeburgo. Infatti nel 1947, quando Hayden Covington della sede mondiale era venuto in visita e aveva parlato ai fratelli proprio in questa sala, il fratello Pohl gli aveva fatto da interprete. “Potete immaginare cosa provo a pronunciare questo discorso”, disse ai 450 invitati.
Oggi le varie congregazioni di Magdeburgo che si riuniscono regolarmente in quella che un tempo era la “Sala dell’Arpa” sono la prova vivente della veracità delle parole che Geova rivolge ai suoi servitori, messe per iscritto da Isaia oltre 2.700 anni fa: “Qualsiasi arma formata contro di te non avrà successo”. O, come rammentò una volta il re Ezechia ai suoi uomini: “Con noi c’è Geova nostro Dio per aiutarci e per combattere le nostre battaglie”. — Isa. 54:17; 2 Cron. 32:8.
Ufficio Traduzioni
Un aspetto notevole del lavoro svolto nella filiale della Germania riguarda la traduzione. Il Reparto Traduzioni tedesco venne trasferito da Berna, in Svizzera, a Wiesbaden nel 1956. A quell’epoca era formato solo da quattro persone. Alice Berner ed Erika Surber, che facevano parte di quel gruppo, hanno servito lì fedelmente sino alla morte. Anny Surber, una dei primi quattro traduttori, serve ancora in questo reparto. Nel corso degli anni si è ingrandito così che ora i Testimoni tedeschi ricevono nella propria lingua, nello stesso tempo in cui vengono pubblicati in inglese, non solo La Torre di Guardia e Svegliatevi! ma, nella maggioranza dei casi, anche i libri.
Oltre alla traduzione in tedesco, sin dagli anni ’60 in Germania è stata fatta anche una certa quantità di lavoro di traduzione in russo e polacco. Questo lavoro era stato sotto la sorveglianza del Reparto Servizio Estero, che curava l’opera in vari paesi dove c’era il bando, tra cui Germania Orientale, Polonia e Unione Sovietica.
Quando fu possibile, alcuni traduttori esperti della Polonia e un certo numero di futuri traduttori dell’Unione Sovietica furono invitati a Selters, dove c’era tutto l’occorrente e un ambiente confortevole in cui ricevere ulteriore addestramento per il lavoro. Poterono anche giovarsi dell’esperienza dei traduttori tedeschi, che diedero utili suggerimenti su come risolvere certi problemi comuni a tutti i traduttori, indipendentemente dalla lingua. Ben presto quei traduttori divennero molto cari ai componenti della famiglia Betel di Selters.
Naturalmente la disposizione dell’addestramento era una cosa temporanea. A suo tempo i traduttori sarebbero tornati nei rispettivi paesi d’origine. Così dopo che il nuovo complesso della Betel in Polonia, vicino a Varsavia, venne dedicato nel 1992 e dopo che i traduttori ebbero portato a termine un grosso lavoro, i traduttori polacchi che erano in Germania si riunirono con l’équipe di traduttori polacchi che era in Polonia.
Prima che partissero, comunque, iniziarono ad arrivare altri futuri traduttori — russi e ucraini — da addestrare. I primi cinque si presentarono il 27 settembre 1991 e altri in seguito. Complessivamente ne sono venuti più di 30.
Nel gennaio 1994 i traduttori russi partirono per andare ad abitare alla Betel allora in costruzione a Solnechnoye, vicino a San Pietroburgo. I traduttori ucraini, invece, al momento della stesura di questa storia, attendono di trasferirsi in un prossimo futuro nella nuova casa Betel progettata per l’Ucraina. Ogni tanto, anche altre équipe di traduttori hanno lavorato a Selters e tratto beneficio dall’aiuto dato loro. Tutto questo serve a rammentare di continuo il proposito di Geova di radunare persone “di ogni nazione e tribù e popolo e lingua” allo scopo di formare una “nuova terra”, il fondamento di una società umana dedita a servire il solo vero Dio, Geova. — Riv. 7:9, 10; 2 Piet. 3:13.
Seminari internazionali
Data la sua posizione favorevole, la filiale tedesca ha attratto molti visitatori. Francoforte vanta il più grande scalo passeggeri dell’Europa continentale, l’aeroporto Rhein-Main. Dato che Selters è a meno di 60 chilometri dall’aeroporto di Francoforte, molti Testimoni, anche se sono di passaggio diretti altrove, hanno trovato piacevole fare una breve sosta per visitare la filiale e godere per breve tempo dell’ospitalità della famiglia Betel.
Selters si è rivelata anche un posto adatto per tenervi seminari internazionali e adunanze dove rappresentanti di varie filiali possono consultarsi. Così nel 1992 il Comitato Editoriale del Corpo Direttivo dispose che rappresentanti di 16 filiali europee si riunissero per quattro giorni con fratelli di Brooklyn. L’obiettivo era coordinare il loro lavoro per garantire che ci fosse un’ampia scorta di cibo spirituale per tutte le filiali europee, incluse quelle dei paesi economicamente svantaggiati.
Anche prima di ciò i testimoni di Geova in Germania offrivano letteratura biblica senza farla pagare a tutti quelli che erano interessati a leggerla. Questo serve senz’altro a confutare l’accusa degli oppositori secondo cui la Società stampa letteratura a scopo di lucro.
Dopo il seminario a Selters, questa disposizione venne estesa a tutta l’Europa. Essa si è rivelata di particolare utilità nell’Europa orientale, dove moltissime persone mostrano di avere fame spirituale ma sono spesso in difficoltà dal punto di vista economico. Come vengono dunque coperte le spese per l’opera mondiale del Regno? Mediante contribuzioni non sollecitate dei testimoni di Geova e di altri che apprezzano tale opera. E perché fanno tali contribuzioni? Alcuni le fanno perché comprendono l’importanza di dare a più persone possibile l’opportunità di conoscere come migliorare ora la loro vita applicando i princìpi biblici. (Isa. 48:17; 1 Tim. 4:8) Altri sono mossi dal desiderio di fare in tal modo la loro parte affinché la buona notizia del Regno di Dio giunga in tutti i paesi prima che Dio ponga fine al presente sistema di cose malvagio. — Matt. 24:14.
Un secondo seminario tenuto più avanti nel 1992 esaminò la proposta di spedire direttamente la letteratura dalla filiale tedesca alle varie congregazioni dei paesi europei invece di inviarla alle filiali per poi rispedirla, come si era fatto fino ad allora. In un terzo seminario, tenuto nell’aprile 1993, furono adottati provvedimenti per includere in questa disposizione sei paesi dell’Europa centrale. Nel febbraio 1994 si tenne in Austria, a Vienna, un seminario per i paesi dell’Europa orientale, e si stabilì che ne traessero beneficio le congregazioni di altri 19 paesi.
I vantaggi di questa disposizione sono ovvi. Le spese sono ridotte perché non c’è bisogno di tenere la letteratura in deposito in ciascuna filiale; così non è più necessario avere un grande Reparto Spedizioni in ogni filiale. Grazie a questa disposizione, in alcuni paesi si è ovviato al bisogno di ingrandire gli edifici già esistenti della Betel. E quando si costruiscono nuove case Betel non c’è più ragione che siano così grandi, dato che è la Germania a occuparsi di deposito, imballaggio e spedizione della letteratura.
Mentre nel 1989 la filiale della Germania aveva in deposito circa 2.000 articoli in 59 lingue, nel 1998 aveva 8.900 articoli in 226 lingue. Nell’aprile 1998 la filiale tedesca di Selters provvedeva la letteratura necessaria ai 742.144 proclamatori che fanno parte di 8.857 congregazioni in 32 paesi.
L’odio per i veri cristiani non è del tutto cosa del passato
L’ultima sera prima di morire, Gesù Cristo disse agli apostoli: “Poiché non fate parte del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questo motivo il mondo vi odia. . . . Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi”. (Giov. 15:19, 20) Quindi ci si doveva aspettare che dopo la caduta del Terzo Reich di Hitler, la persecuzione dei testimoni di Geova in Germania non cessasse del tutto. Allo stesso modo, dove il bando imposto dai regimi comunisti venne tolto, anche se le persone godevano di maggiore libertà personale, la persecuzione dei testimoni di Geova non cessò. Semplicemente assunse altre forme. — 2 Tim. 3:12.
Ora, prendendo il posto dei precedenti persecutori del popolo di Geova, gli apostati presero in mano, per così dire, la verga per battere i compagni cristiani di un tempo. (Matt. 24:48-51) Alla fine degli anni ’80 e all’inizio degli anni ’90 questi apostati cominciarono a farsi sentire di più, con accuse false più malevole e più numerose. I produttori di alcuni talk show televisivi presentavano gli apostati come “esperti” sui testimoni di Geova. Tuttavia, secondo alcune persone sincere non aveva senso giudicare i Testimoni in base alle dichiarazioni di questi ex membri insoddisfatti. Dopo uno di questi programmi televisivi, un giovane telefonò all’ufficio della Società a Selters e spiegò che alcuni anni prima l’ex Testimone che era stato intervistato aveva studiato la Bibbia con lui. Per motivi personali il giovane aveva interrotto lo studio. Ma dopo aver visto il programma televisivo e riconosciuto il suo ex insegnante, il giovane fu molto turbato. Chiese: “Come può dire cose del genere? Lui sa che quello che dice dei Testimoni non è vero”. Come risultato il giovane riprese lo studio biblico, stavolta con un anziano della congregazione locale.
Naturalmente, ci sono molte persone che prendono per oro colato quello che sentono alla TV o che leggono nei giornali. Data la frequenza degli attacchi ai testimoni di Geova attraverso i media, la Società preparò un opuscolo di 32 pagine appositamente per contrastare questo fiume di propaganda ingannevole. È intitolato I vostri vicini testimoni di Geova. Chi sono?
L’opuscolo contiene informazioni basate sui fatti prese da un sondaggio del 1994 a cui parteciparono circa 146.000 Testimoni in Germania. I risultati del sondaggio confutavano facilmente molte delle idee errate che le persone avevano sui Testimoni. Una religione per vecchiette? Quattro Testimoni su dieci in Germania sono uomini e l’età media dei Testimoni è 44 anni. Una religione i cui seguaci hanno subìto il lavaggio del cervello dall’infanzia? Il 52 per cento dei Testimoni lo sono diventati da adulti. Una religione che divide le famiglie? Il 19 per cento dei Testimoni non sono sposati, il 68 per cento sono sposati, il 9 per cento sono vedovi e solo il 4 per cento sono divorziati, e molti di questi avevano divorziato prima di diventare Testimoni. Una religione contraria ai figli? Quasi quattro quinti dei Testimoni sposati sono genitori. Formata da persone con facoltà intellettuali inferiori alla media? Un terzo dei Testimoni parla almeno una lingua straniera e il 69 per cento si tiene regolarmente aggiornato sugli avvenimenti attuali. Una religione che vieta ai suoi membri di godersi la vita? Settimanalmente ciascun Testimone dedica 14,2 ore a varie forme di svago. Nello stesso tempo dà la precedenza alle cose spirituali, dedicando in media 17,5 ore la settimana ad attività religiose.
Particolare attenzione nell’opuscolo è stata data al caso del “piccolo Oliver”. Poco dopo la sua nascita avvenuta nel 1991, i medici scoprirono che aveva un foro nel cuore. A tempo debito la madre di Oliver dispose che venisse operato e, in armonia con le sue credenze religiose, trovò medici disposti a operarlo senza far uso di sangue. Ma gli oppositori svisarono le cose nel tentativo di screditare i testimoni di Geova. Perfino dopo che l’operazione era stata eseguita felicemente senza trasfondere sangue, un giornale ne fece un caso da prima pagina, indicando che Oliver, nonostante l’opposizione della madre “fanatica”, era stato tratto in salvo grazie al ‘sangue che salva la vita’. L’opuscolo confuta questa menzogna bella e buona.
Inizialmente l’opuscolo era destinato solo a coloro che facevano domande in merito alle false accuse mosse contro i Testimoni. Tuttavia nel 1996 venne rifatta la copertina, sul retro c’era l’offerta di un gratuito studio biblico a domicilio e se ne distribuirono in tutta la Germania 1.800.000 copie.
Provvedute ai media informazioni valide
Lo stesso anno si fece un altro passo ancora per contrastare i persistenti tentativi degli oppositori di servirsi dei media per dipingere un quadro distorto dei testimoni di Geova. Walter Köbe venne nominato presidente di un comitato responsabile del Servizio Informazioni. Egli spiega: “L’imponente campagna lanciata dagli avversari ci ha costretto a rispondere in modo oculato rendendo le informazioni più accessibili”. Si cercarono persone capaci di fare un efficace lavoro di relazioni pubbliche. Si organizzarono seminari per addestrarle. Il paese venne diviso in 22 zone adatte e nel 1998 il Servizio Informazioni disponeva di centinaia di persone addestrate per occuparsi dei bisogni di queste zone. Questi fratelli prestano particolare attenzione ai contatti personali con redattori e giornalisti.
In relazione al lavoro di questo reparto, fu anche disposto di proiettare in pubblico la videocassetta I Testimoni di Geova, saldi di fronte all’attacco nazista. La prima mondiale della versione tedesca della videocassetta Saldi si ebbe il 6 novembre 1996, nel museo del campo di concentramento di Ravensbrück, dove molte testimoni di Geova erano state rinchiuse. Tra i presenti c’erano rappresentanti della stampa ed eminenti storici.
Per il 1º settembre 1998, alle 331 proiezioni in pubblico di questa videocassetta avevano assistito complessivamente più di 269.000 persone. Tra i presenti c’erano non solo Testimoni ma anche rappresentanti della stampa, funzionari governativi e il pubblico. Le proiezioni furono commentate da centinaia di giornali, con articoli dal tono assolutamente favorevole. In 176 casi la proiezione era accompagnata da una mostra che documentava la persecuzione nazista dei testimoni di Geova.
In numero sempre maggiore i rappresentanti dei media condividono i sentimenti del giornalista che nel novembre 1993 scrisse sul Meissner Zeitung: “Chi è dell’opinione che i testimoni di Geova seguano ciecamente e ingenuamente un insegnamento biblico irrealistico rimarrà sorpreso scoprendo con quanta precisione hanno riconosciuto in Gesù Cristo il loro Esempio e come usano questa conoscenza per condurre una vita significativa”.
Dopo mezzo secolo, ancora saldi
È passato più di mezzo secolo da quando i testimoni di Geova in Germania furono liberati dai campi di concentramento. Ma la loro storia di integrità non è stata dimenticata. Per mezzo di essa viene ancora data al mondo una potente testimonianza. Al momento della stesura di questa storia alcuni di quelli che finirono nei campi di concentramento a motivo della loro fede incrollabile sono ancora vivi e sono zelanti nel servizio di Geova ora come lo erano allora. La loro coraggiosa presa di posizione attesta che Geova può preservare il suo popolo. Prestate attenzione a quello che dicono alcuni di questi sopravvissuti dei campi di concentramento, parlando a nome di centinaia come loro, e notate la loro età (ai primi del 1998) indicata tra parentesi:
Heinrich Dickmann (95): “A Sachsenhausen fui costretto a guardare mentre mio fratello August veniva giustiziato davanti all’intero campo. Avrei potuto ottenere la liberazione immediata rinnegando la mia fede. Poiché rifiutai di scendere a patti, il comandante del campo disse: ‘Pensaci su e vedi quanto ti resta da vivere’. Cinque mesi dopo lui era morto, non io. Il mio motto era: ‘Confida in Geova con tutto il tuo cuore’. Lo è ancora”.
Änne Dickmann (89): “La considero [l’esperienza del campo di concentramento] un addestramento che mi ha aiutata a mantenere l’integrità verso il grande Creatore e Datore di vita, Geova. Tutte le esperienze che ho fatto mi hanno arricchito la vita e avvicinata di più a Dio. Sono stati la fede e l’amore verso Dio a motivarmi in tutti questi anni. Nessuno mi ha mai forzata”.
Josef Rehwald (86): “Ripenso con soddisfazione a questo difficile tempo di prova perché, nonostante le pressioni e le sofferenze, mantenni la fede e la neutralità cristiana. Sono convinto di essere sopravvissuto solo con l’aiuto dell’Onnipotente Dio Geova! Ora la mia convinzione cristiana è anche più forte di allora, ed è mio desiderio rimanere incrollabilmente dalla parte di Dio”.
Elfriede Löhr (87): “Ripensando alle cose che ho passato durante otto anni di prigionia sotto Hitler, devo dire che non c’era nulla di imprevisto. Era chiaro che, da un lato, la via della verità significa lotta e persecuzione ma, dall’altro, gioia e vittoria. Non lo considero tempo sprecato o privo di vantaggi”.
Maria Hombach (97): “Provo una gioia immensa sapendo di aver avuto lo straordinario privilegio di dimostrare il mio amore e la mia gratitudine a Geova nella più crudele delle circostanze. Nessuno mi costrinse a farlo! Al contrario, chi esercitava coercizione verso di noi erano i nostri nemici, che cercavano con le minacce di farci ubbidire a Hitler anziché a Dio. Ma inutilmente! Avendo la coscienza a posto ero felice anche quando mi trovavo dietro le mura di una prigione”.
Gertrud Poetzinger (86): “Fui condannata a tre anni e mezzo di cella d’isolamento. Mentre mi riportavano in cella dopo la condanna, la guardia disse: ‘Grazie. Mi ha incoraggiato a credere di nuovo in Dio. Continui ad essere così coraggiosa e non avrà difficoltà a superare i tre anni e mezzo’. Aveva proprio ragione! Fu mentre ero in cella d’isolamento che fui particolarmente oggetto dell’amore di Geova e ricevetti la forza che egli dà”.
Sì, i superstiti dei campi di concentramento continuano a rimanere saldi. Ora che è passato più di mezzo secolo dalla loro liberazione, la condotta integra di questi Testimoni è ancora una testimonianza al mondo e una lode a Geova. Che incoraggiamento per tutti i servitori di Dio!
La predicazione della buona notizia non è ancora terminata in Germania. Dalla fine della seconda guerra mondiale più di 800.000.000 di ore sono state dedicate a parlare alle persone che vivono qui in merito al Regno di Dio. Nello stesso tempo il ministero compiuto dai testimoni di Geova in Germania ha influito sulla vita di persone che vivono in molti altri paesi. Essi si considerano non un gruppo nazionale distinto, ma parte di una famiglia mondiale formata di adoratori di Geova.
Una rimarchevole prova di questa unità internazionale si è avuta nel 1998 quando 217.472 persone hanno assistito alle cinque assemblee internazionali “Il modo di vivere che piace a Dio” tenute in Germania. Sono venuti delegati da molti paesi e l’intero programma è stato presentato in 13 lingue. Le assemblee hanno dato risalto alla necessità di continuare a essere fedeli e di perseverare nel predicare la buona notizia. I testimoni di Geova in Germania sono decisi a continuare lealmente, con l’aiuto di Geova Dio, a vivere nel modo che piace a lui.
[Cartina a pagina 79]
(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)
GERMANIA OCCIDENTALE
Amburgo
Meckenheim
Selters
Francoforte
Wiesbaden
Reutlingen
Monaco
GERMANIA ORIENTALE
Berlino
Magdeburgo
Glauchau
[Immagine a tutta pagina a pagina 66]
[Immagine a pagina 69]
Assemblea internazionale “Regno trionfante”, Norimberga, 1955
[Immagini a pagina 73]
I Testimoni tedeschi hanno aiutato molti immigrati a trarre beneficio dalla verità biblica
[Immagine a pagina 88]
Complesso della Betel di Wiesbaden nel 1980
[Immagine a pagina 90]
Comitato di Filiale (da sinistra a destra). In prima fila: Günter Künz, Edmund Anstadt, Ramon Templeton, Willi Pohl. Dietro: Eberhard Fabian, Richard Kelsey, Werner Rudtke, Peter Mitrega
[Immagini a pagina 95]
Alcune delle dieci Sale delle Assemblee della Germania
1. Glauchau
2. Reutlingen
3. Monaco
4. Meckenheim
5. Berlino
[Immagine a pagina 99]
Martin e Gertrud Poetzinger
[Immagini alle pagine 100 e 101]
Filiale di Selters
[Immagini a pagina 102]
Alcuni tedeschi che sono nel servizio missionario all’estero: (1) Manfred Tonak, (2) Margarita Königer, (3) Paul Engler, (4) Karl Sömisch, (5) Günter Buschbeck
[Immagini a pagina 110]
Man mano che i bandi erano revocati, grandi quantità di letteratura venivano mandate nell’Europa orientale
[Immagini a pagina 118]
Assemblea di Berlino, 1990
[Immagini a pagina 124]
La prima Sala del Regno costruita nell’ex Germania Orientale
[Immagini alle pagine 132 e 133]
Programma della dedicazione: a Selters (sopra), poi in sei stadi della Germania
[Immagine a pagina 139]
Mezzi usati per contrastare la diffusa disinformazione
[Immagini alle pagine 140 e 141]
Benché rinchiusi in campi di concentramento (dove i testimoni di Geova si riconoscevano dal triangolo viola), questi cristiani leali (qui riuniti a Brandeburgo nel 1995) rimasero saldi nella fede
[Immagini a pagina 147]
Pagina accanto, in senso orario: Heinrich Dickmann, Änne Dickmann, Gertrud Poetzinger, Maria Hombach, Josef Rehwald, Elfriede Löhr