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Quanto è salda la vostra fiducia in Dio?La Torre di Guardia 2006 | 1° gennaio
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Quanto è salda la vostra fiducia in Dio?
“Continuate dunque a cercare prima il regno”. — MATTEO 6:33.
1, 2. Quale decisione prese un giovane in relazione al lavoro, e perché?
UN GIOVANE voleva rendersi maggiormente utile in congregazione. Il suo lavoro, però, non gli permetteva di frequentare le adunanze regolarmente. E allora cosa fece? Semplificò la propria vita e si licenziò. Alla fine trovò un lavoro che non interferiva con le attività cristiane. Oggi guadagna molto meno di prima, ma riesce ugualmente a mantenere la famiglia e può fare molto di più per la congregazione.
2 Capite come mai quel giovane prese una decisione del genere? Se vi trovaste nella stessa situazione, pensate che vi comportereste allo stesso modo? Molti cristiani sono da lodare perché hanno preso decisioni simili, dimostrando con le proprie azioni di confidare nella promessa di Gesù: “Continuate dunque a cercare prima il regno e la Sua giustizia, e tutte queste altre cose vi saranno aggiunte”. (Matteo 6:33) Per trovare sicurezza confidano in Geova, non nel mondo. — Proverbi 3:23, 26.
3. Perché qualcuno potrebbe chiedersi se oggi è realistico mettere al primo posto nella propria vita il Regno di Dio?
3 Visti i tempi difficili in cui viviamo, qualcuno potrebbe chiedersi se la decisione di quel giovane sia stata saggia. Oggi una parte dell’umanità vive nella miseria più nera mentre un’altra ha un tenore di vita altissimo. Nei paesi poveri la maggior parte delle persone farebbe di tutto pur di migliorare un po’ la propria condizione. D’altra parte, nei paesi più ricchi molti fanno fatica a mantenere il proprio tenore di vita in quanto le economie vacillano, il mercato del lavoro è in continuo mutamento e i datori di lavoro diventano sempre più esigenti. Visto che guadagnarsi da vivere è così difficile, qualcuno potrebbe chiedersi: ‘È ancora realistico cercare prima il Regno?’ Per rispondere a questa domanda, vediamo a chi erano rivolte queste parole di Gesù.
“Smettete di essere ansiosi”
4, 5. Come fece capire Gesù che i servitori di Dio non avevano motivo di essere eccessivamente ansiosi per le necessità quotidiane?
4 Gesù era in Galilea e stava parlando a una vasta folla di persone che venivano da vari luoghi. (Matteo 4:25) Fra quelli che lo ascoltavano i ricchi erano pochi, se pure ce n’erano. Con tutta probabilità si trattava per la maggior parte di persone povere. Eppure Gesù incoraggiò i suoi ascoltatori a dare la precedenza non alle ricchezze materiali, bensì a qualcosa di molto più prezioso: un tesoro spirituale. (Matteo 6:19-21, 24) Disse: “Smettete di essere ansiosi per la vostra anima, di ciò che mangerete o di ciò che berrete, o per il vostro corpo, di ciò che indosserete. Non vale l’anima più del cibo e il corpo più del vestito?” — Matteo 6:25.
5 Forse a molti le parole di Gesù saranno sembrate poco realistiche. Quelle persone sapevano di dover lavorare sodo se non volevano veder soffrire le loro famiglie. Gesù, però, portò alla loro attenzione gli uccelli. Essi vivono alla giornata, eppure Geova si prende cura di loro. Gesù indicò anche come Geova provvede ai fiori di campo, la cui bellezza non fu uguagliata nemmeno da Salomone con tutta la sua gloria. Se Geova si prende cura degli uccelli e dei fiori, quanto più si prenderà cura di noi! (Matteo 6:26-30) Gesù osservò che la vita (l’anima) e il corpo sono molto più importanti del cibo che compriamo per mantenerci in vita e degli indumenti che ci procuriamo per coprire il corpo. Se impieghiamo tutte le nostre energie solo per procurarci cibo e indumenti, così che non ci rimane praticamente nulla da dedicare al servizio di Geova, veniamo meno allo scopo stesso della vita. — Ecclesiaste 12:13.
Un punto di vista equilibrato
6. (a) Quali responsabilità devono assolvere i cristiani? (b) In chi confidano i cristiani?
6 Naturalmente, Gesù non incoraggiò i suoi ascoltatori a smettere di lavorare e aspettare che Dio in qualche modo provvedesse alle loro famiglie. Anche gli uccelli devono cercare il cibo per sé e per i propri piccoli. Pertanto i cristiani, se volevano mangiare, dovevano lavorare. Dovevano assolvere le loro responsabilità familiari. I cristiani che lavoravano come domestici o che erano schiavi dovevano servire i loro padroni con diligenza. (2 Tessalonicesi 3:10-12; 1 Timoteo 5:8; 1 Pietro 2:18) L’apostolo Paolo spesso lavorò come fabbricante di tende per mantenersi. (Atti 18:1-4; 1 Tessalonicesi 2:9) Quei cristiani, però, non cercavano la sicurezza nel lavoro. Confidavano in Geova. Di conseguenza avevano una pace interiore che nessun altro aveva. Il salmista disse: “Quelli che confidano in Geova sono come il monte Sion, che non si può far vacillare, ma dimora fino a tempo indefinito”. — Salmo 125:1.
7. Come potrebbe ragionare chi non confida pienamente in Geova?
7 Chi non confida pienamente in Geova forse ragiona diversamente. In genere le persone ritengono che per avere una certa sicurezza sia fondamentale essere materialmente ricchi. Pertanto molti genitori hanno incoraggiato i figli non più adolescenti a dedicare agli studi buona parte della loro giovinezza, considerandolo una forma di investimento in vista di una carriera ben retribuita. Purtroppo alcune famiglie cristiane che hanno fatto questo tipo di investimento ci hanno rimesso molto, in quanto ora i figli non hanno più una mentalità spirituale e si sono messi a perseguire mete materialistiche.
8. In che modo i cristiani mantengono l’equilibrio?
8 Pertanto, i cristiani saggi si rendono conto che l’esortazione di Gesù è altrettanto valida oggi quanto lo era nel I secolo, e si sforzano di mantenere l’equilibrio. Anche se devono dedicare molte ore al lavoro per assolvere le proprie responsabilità scritturali non si fanno prendere la mano dal bisogno di guadagnare e non trascurano le cose spirituali, che sono più importanti. — Ecclesiaste 7:12.
“Non siate mai ansiosi”
9. Cosa assicurò Gesù a chi confida pienamente in Geova?
9 Nel Sermone del Monte Gesù rivolse questa esortazione ai suoi ascoltatori: “Non siate mai ansiosi, dicendo: ‘Che mangeremo?’ o: ‘Che berremo?’ o: ‘Che indosseremo?’ Poiché tutte queste sono le cose che le nazioni cercano ansiosamente. Infatti il vostro Padre celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose”. (Matteo 6:31, 32) Che parole incoraggianti! Se confidiamo pienamente in Geova egli sarà sempre pronto a sostenerci. Ma le parole di Gesù fanno anche riflettere. Ci ricordano che se cerchiamo “ansiosamente” le cose materiali stiamo ragionando come “le nazioni”, come quelli che non sono veri cristiani.
10. In che modo Gesù rivelò ciò che stava maggiormente a cuore al giovane che gli aveva chiesto consiglio?
10 Una volta un giovane molto ricco chiese a Gesù cosa doveva fare per ottenere la vita eterna. Gesù gli ricordò i precetti della Legge, che a quel tempo era ancora in vigore. Il giovane disse: “Ho osservato tutti questi; che mi manca ancora?” Gesù diede una risposta che forse a molti sarà sembrata poco realistica. Disse: “Se vuoi essere perfetto, va, vendi i tuoi averi e dalli ai poveri e avrai un tesoro in cielo, e vieni, sii mio seguace”. (Matteo 19:16-21) Il giovane se ne andò rattristato, non potendo accettare l’idea di perdere le sue ricchezze. Per quanto amasse Geova, l’amore che provava per ciò che possedeva era più forte.
11, 12. (a) Quale significativa affermazione fece Gesù circa la ricchezza? (b) Perché i beni materiali possono essere un impedimento nel servire Geova?
11 Questo episodio indusse Gesù a fare un’affermazione sorprendente: “Sarà difficile a un ricco entrare nel regno dei cieli. . . . È più facile a un cammello passare per la cruna di un ago che a un ricco entrare nel regno di Dio”. (Matteo 19:23, 24) Gesù voleva forse dire che nessuna persona ricca erediterà il Regno? No, poiché aggiunse: “A Dio ogni cosa è possibile”. (Matteo 19:25, 26) In effetti a quel tempo, con l’aiuto di Geova, alcuni ricchi divennero cristiani unti. (1 Timoteo 6:17) Gesù, però, aveva un valido motivo per fare quell’affermazione. Stava dando un avvertimento.
12 Se una persona si affeziona ai suoi beni come aveva fatto quel giovane ricco, tali beni potrebbero impedirgli di servire Geova con tutto il cuore. Questo potrebbe accadere sia a una persona già ricca che a una che ha “determinato di arricchire”. (1 Timoteo 6:9, 10) Chi confida troppo nelle cose materiali può diventare meno consapevole del proprio bisogno spirituale. (Matteo 5:3) Di conseguenza, potrebbe sentire meno il bisogno del sostegno di Geova. (Deuteronomio 6:10-12) Potrebbe cominciare a pretendere un trattamento di favore nella congregazione. (Giacomo 2:1-4) Inoltre potrebbe dedicare la maggior parte del tempo a godere le proprie ricchezze anziché a servire Geova.
Sviluppiamo il giusto punto di vista
13. Quale punto di vista sbagliato avevano i laodicesi?
13 Alcuni che nel I secolo avevano un punto di vista sbagliato sui beni materiali erano i componenti della congregazione di Laodicea. Gesù rivolse loro queste parole: “Dici: ‘Sono ricco e ho guadagnato ricchezze e non ho bisogno di nulla’, ma non sai d’essere miserabile e infelice e povero e cieco e nudo”. Non era la ricchezza che aveva portato i laodicesi a una condizione spirituale così triste. Era il fatto che confidavano nella ricchezza anziché in Geova. Di conseguenza erano spiritualmente tiepidi, e presto sarebbero stati ‘vomitati dalla bocca di Gesù’. — Rivelazione 3:14-17.
14. Perché i cristiani ebrei meritavano la lode di Paolo?
14 D’altra parte, Paolo lodò i cristiani ebrei per l’atteggiamento che avevano mostrato durante un’ondata di persecuzione. Disse: “Esprimeste simpatia per quelli in prigione e accettaste con gioia la rapina dei vostri beni, sapendo di avere voi stessi un possedimento migliore e durevole”. (Ebrei 10:34) La perdita dei beni materiali non aveva portato quei cristiani alla disperazione. Essi non avevano perso la gioia perché era rimasto loro il bene più prezioso, “un possedimento migliore e durevole”. Come il commerciante della parabola di Gesù, che rinunciò a tutto ciò che aveva in cambio di un’unica perla di valore, erano decisi a non perdere la speranza del Regno, qualunque fosse il prezzo da pagare. (Matteo 13:45, 46) Che ottimo atteggiamento!
15. In che modo una cristiana della Liberia ha messo al primo posto gli interessi del Regno?
15 Oggi molti hanno seguito il loro esempio e hanno sviluppato un ottimo atteggiamento. In Liberia, ad esempio, a una giovane cristiana fu offerta la possibilità di studiare all’università. In quel paese un’offerta del genere è considerata un’occasione d’oro per garantirsi un futuro sicuro. Lei però era pioniera, ovvero evangelizzatrice a tempo pieno, ed era stata invitata a prestare servizio come pioniera speciale temporanea. Scelse di cercare prima il Regno e rimanere nel servizio a tempo pieno. Andò dove era stata assegnata e in tre mesi iniziò 21 studi biblici. Questa giovane sorella e migliaia di altri Testimoni cercano prima il Regno, a costo di rinunciare a possibili vantaggi materiali. Come fanno a mantenere un atteggiamento del genere in questo mondo pervaso dal materialismo? Hanno sviluppato diverse ottime qualità. Esaminiamone alcune.
16, 17. (a) Perché per confidare in Geova è importante la modestia? (b) Perché dobbiamo continuare ad accrescere la fiducia nelle promesse di Geova?
16 Modestia. La Bibbia dice: “Confida in Geova con tutto il tuo cuore e non ti appoggiare al tuo proprio intendimento. In tutte le tue vie riconoscilo, ed egli stesso renderà diritti i tuoi sentieri. Non divenire saggio ai tuoi propri occhi”. (Proverbi 3:5-7) A volte una certa condotta potrebbe sembrare vantaggiosa dal punto di vista umano. (Geremia 17:9) Il cristiano sincero, però, si fa guidare da Geova. (Salmo 48:14) ‘In tutte le sue vie’ — che si tratti di questioni di congregazione, di scelte relative all’istruzione, al lavoro o al tempo libero o di qualsiasi altra cosa — ricerca con modestia il consiglio di Geova. — Salmo 73:24.
17 Fiducia nelle promesse di Geova. Paolo disse: “Chi si accosta a Dio deve credere che egli è, e che è il rimuneratore di quelli che premurosamente lo cercano”. (Ebrei 11:6) Se dubitiamo che Geova manterrà le sue promesse, potrebbe sembrarci logico ‘usare appieno questo mondo’. (1 Corinti 7:31) Se invece la nostra fede è forte saremo decisi a cercare prima il Regno. Come si può rafforzare la fede? Accostandosi a Geova attraverso preghiere regolari e sentite ed essendo assidui nello studio personale. (Salmo 1:1-3; Filippesi 4:6, 7; Giacomo 4:8) Come il re Davide, possiamo pregare dicendo: “In te ho confidato, o Geova. Ho detto: ‘Tu sei il mio Dio’. Com’è abbondante la tua bontà!” — Salmo 31:14, 19.
18, 19. (a) In che modo essendo operosi rafforziamo la nostra fiducia in Geova? (b) Perché il cristiano dovrebbe essere pronto a fare sacrifici?
18 Impegno nel servire Geova. Paolo mise la fiducia nelle promesse di Geova in relazione con l’operosità quando scrisse: “Desideriamo che ciascuno di voi mostri la stessa operosità in modo da avere la piena certezza della speranza sino alla fine”. (Ebrei 6:11) Se ci diamo da fare nel servire Geova avremo il suo sostegno. Ogni volta che vediamo che ci sostiene, la nostra fiducia in lui si rafforza e diventiamo “saldi, incrollabili”. (1 Corinti 15:58) La nostra fede si rinnova e la nostra speranza diventa più solida. — Efesini 3:16-19.
19 Prontezza a fare sacrifici. Paolo sacrificò una carriera promettente per seguire Gesù. È evidente che fece la scelta giusta, anche se a volte ebbe qualche difficoltà dal punto di vista materiale. (1 Corinti 4:11-13) Geova non promette una vita lussuosa, e a volte i suoi servitori devono sopportare difficoltà. Accontentandoci di una vita più semplice ed essendo pronti a fare sacrifici dimostriamo concretamente di essere decisi a servire Geova. — 1 Timoteo 6:6-8.
20. Perché chi mette al primo posto gli interessi del Regno deve esercitare pazienza?
20 Pazienza. Il discepolo Giacomo esortò i compagni di fede dicendo: “Esercitate perciò pazienza, fratelli, fino alla presenza del Signore”. (Giacomo 5:7) In questo mondo frenetico è difficile avere pazienza. Vogliamo vedere subito dei risultati. Paolo, però, ci esorta a imitare “quelli che mediante la fede e la pazienza ereditano le promesse”. (Ebrei 6:12) Siate disposti ad aspettare Geova. La nostra meta è la vita eterna su una terra paradisiaca, per cui vale certo la pena di aspettare!
21. (a) Cosa dimostriamo quando mettiamo al primo posto gli interessi del Regno? (b) Di cosa parlerà il prossimo articolo?
21 Non c’è dubbio: l’esortazione di Gesù di cercare prima il Regno è realistica. Seguirla è un modo per dimostrare che confidiamo veramente in Geova e scegliamo l’unico modo di vivere che dà vera sicurezza a un cristiano. Gesù, però, esortò anche a continuare a ‘cercare prima la giustizia’ di Dio. Nel prossimo articolo vedremo perché questa raccomandazione è particolarmente importante oggi.
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Cercare la giustizia è una protezioneLa Torre di Guardia 2006 | 1° gennaio
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Cercare la giustizia è una protezione
‘Continuate dunque a cercare prima la giustizia di Dio’. — MATTEO 6:33.
1, 2. Quale decisione prese una giovane cristiana, e perché?
IN UN paese asiatico una giovane cristiana lavorava come segretaria in un ufficio governativo. Era coscienziosa nel suo lavoro, arrivava in orario e non perdeva tempo. Tuttavia il suo non era un posto fisso, perciò a un certo punto la sua posizione venne riesaminata. Il capoufficio le disse che l’avrebbe assunta in pianta stabile e le avrebbe fatto avere anche un posto migliore, a condizione che cedesse alle sue proposte immorali. Lei rifiutò recisamente, anche se questo significava perdere il lavoro.
2 Questa giovane cristiana era forse poco realista? No, stava ubbidendo scrupolosamente alle parole di Gesù: ‘Continuate dunque a cercare prima la giustizia di Dio’. (Matteo 6:33) Per lei attenersi a princìpi giusti era molto più importante che ottenere qualche vantaggio commettendo immoralità sessuale. — 1 Corinti 6:18.
Perché la giustizia è importante
3. Cos’è la giustizia?
3 Il termine “giustizia” implica una condizione di integrità morale e onestà. Nel testo greco ed ebraico della Bibbia i termini resi “giustizia” contengono l’idea di “dirittura” e “rettitudine”. Non si tratta di giudicare se stessi in base alle proprie norme. (Luca 16:15) Si tratta di essere considerati giusti in base alle norme di Geova. Si tratta della giustizia di Dio. — Romani 1:17; 3:21.
4. Perché la giustizia è importante per il cristiano?
4 Perché la giustizia è importante? Perché Geova, il “Dio giusto”, mostra favore ai suoi servitori che praticano la giustizia. (Salmo 4:1; Proverbi 2:20-22; Abacuc 1:13) Nessuno che operi ingiustizia può avere una relazione intima con lui. (Proverbi 15:8) È per questo che l’apostolo Paolo, esortando Timoteo, disse: “Fuggi i desideri propri della giovinezza, ma persegui giustizia” e altre qualità fondamentali. (2 Timoteo 2:22) Ed è per questo che Paolo, quando elencò le varie parti dell’armatura spirituale, incluse la “corazza della giustizia”. — Efesini 6:14.
5. Com’è possibile che delle creature imperfette cerchino la giustizia?
5 Naturalmente, nessun essere umano è giusto in senso assoluto. Tutti hanno ereditato l’imperfezione da Adamo e tutti sono peccatori, e quindi ingiusti, sin dalla nascita. Eppure Gesù disse che dovremmo cercare la giustizia. Com’è possibile? È possibile perché Gesù diede la sua vita perfetta come riscatto per noi, e se esercitiamo fede in quel sacrificio Geova è disposto a perdonare i nostri peccati. (Matteo 20:28; Giovanni 3:16; Romani 5:8, 9, 12, 18) Su questa base, quando impariamo le giuste norme di Geova e facciamo tutto il possibile per osservarle — chiedendo in preghiera l’aiuto per vincere le nostre debolezze — Geova accetta la nostra adorazione. (Salmo 1:6; Romani 7:19-25; Rivelazione [Apocalisse] 7:9, 14) Che pensiero confortante!
Giusti in un mondo ingiusto
6. Perché per i primi cristiani il mondo era irto di pericoli?
6 I discepoli di Gesù si trovarono in una situazione difficile quando ricevettero l’incarico di essere suoi testimoni “fino alla più distante parte della terra”. (Atti 1:8) Tutto il territorio in cui dovevano predicare ‘giaceva nel potere del malvagio’, Satana. (1 Giovanni 5:19) Il mondo era contagiato dallo spirito malvagio che egli promuove, e i cristiani sarebbero stati esposti a questa influenza contaminatrice. (Efesini 2:2) Per loro il mondo era irto di pericoli. Solo cercando prima la giustizia di Dio avrebbero potuto perseverare nell’opera loro affidata senza rinunciare alla propria integrità. La maggior parte d’essi perseverarono, ma alcuni deviarono dal “sentiero della giustizia”. — Proverbi 12:28; 2 Timoteo 4:10.
7. A motivo di quali responsabilità i cristiani devono resistere alle influenze corruttrici?
7 Il mondo è forse meno pericoloso per i cristiani odierni? Niente affatto! È ancora più corrotto di quanto non fosse nel I secolo. In più, Satana è stato scagliato sulla terra e combatte una guerra spietata contro i cristiani unti, “i rimanenti del seme [della donna], che osservano i comandamenti di Dio e hanno il compito di rendere testimonianza a Gesù”. (Rivelazione 12:12, 17) Satana attacca anche chiunque sostenga quel “seme”. I cristiani non possono fuggire dal mondo. Anche se non ne fanno parte, devono viverci. (Giovanni 17:15, 16) E devono predicare in esso per cercare le persone di cuore retto e insegnare loro a essere discepoli di Cristo. (Matteo 24:14; 28:19, 20) I cristiani non possono evitare del tutto le influenze corruttrici di questo mondo, perciò devono resistere ad esse. Esaminiamo quattro di queste influenze.
La trappola dell’immoralità
8. Perché gli israeliti si misero ad adorare gli dèi dei moabiti?
8 Verso la fine dei 40 anni di peregrinazione nel deserto molti israeliti abbandonarono il sentiero della giustizia. Avevano visto Geova compiere molti atti di liberazione, e ben presto sarebbero entrati nella Terra Promessa. Eppure, in quel momento cruciale, si misero a servire gli dèi dei moabiti. Come mai? Cedettero al “desiderio della carne”. (1 Giovanni 2:16) Leggiamo: “Il popolo cominciò ad avere relazione immorale con le figlie di Moab”. — Numeri 25:1.
9, 10. In vista di quale situazione odierna è essenziale non dimenticare mai il potere corruttore dei desideri carnali sbagliati?
9 Questo episodio dimostra in che modo i desideri carnali sbagliati possono corrompere gli incauti. Facciamo bene a trarne una lezione, soprattutto perché l’immoralità è ormai considerata da molti un modo di vivere accettabile. (1 Corinti 10:6, 8) Una notizia proveniente dagli Stati Uniti dice: “Fino al 1970 circa, in tutti gli stati americani convivere [senza essere sposati] era illegale. Oggi è una cosa normale. Più di metà delle nuove coppie hanno convissuto prima di sposarsi”. Questa e altre forme di immoralità non sono appannaggio di un solo paese. Sono diffuse in tutto il mondo, e purtroppo alcuni cristiani si sono lasciati influenzare, al punto di compromettere la propria reputazione nella congregazione cristiana. — 1 Corinti 5:11.
10 Come se non bastasse, la propaganda che promuove l’immoralità dilaga dappertutto. Film e programmi televisivi fanno pensare che avere rapporti sessuali prima del matrimonio sia una cosa perfettamente normale per i giovani. Le relazioni omosessuali vengono presentate come una cosa normale. E molti spettacoli contengono scene di sesso sempre più esplicite. Con Internet, poi, è facilissimo vedere immagini pornografiche. Ad esempio, un giornalista narra che un giorno il figlioletto di sette anni, tornando a casa da scuola, gli raccontò tutto euforico che un suo compagno di scuola aveva trovato un sito Internet in cui si vedevano donne nude che facevano sesso. Il padre inorridì, ma quanti bambini si sono imbattuti in siti del genere e non l’hanno detto ai genitori? E non solo: quanti genitori conoscono il contenuto dei videogiochi con cui passano il tempo i loro figli? Molti videogiochi di successo hanno contenuti disgustosamente immorali, demonici e violenti.
11. Cosa può fare una famiglia per proteggersi dall’immoralità del mondo?
11 Come può una famiglia resistere a forme di “svago” così degradate? Cercando prima la giustizia di Dio, evitando con decisione tutto ciò che è immorale. (2 Corinti 6:14; Efesini 5:3) I genitori che hanno il debito controllo su ciò che fanno i figli e che inculcano in loro l’amore per Geova e per le sue giuste leggi li mettono in grado di resistere alla pornografia, ai videogiochi pornografici, ai film immorali e ad altre tentazioni. — Deuteronomio 6:4-9.a
Il pericolo di farsi condizionare dalla comunità
12. Quale problema sorse nel I secolo?
12 Quando Paolo si trovava a Listra, in Asia Minore, guarì miracolosamente un uomo. La Bibbia narra: “Le folle, vedendo ciò che Paolo aveva fatto, alzarono la loro voce, dicendo in lingua licaonica: ‘Gli dèi sono divenuti simili agli uomini e sono scesi a noi!’ E chiamavano Barnaba Zeus, ma Paolo Hermes, siccome era quello che prendeva la direttiva nel parlare”. (Atti 14:11, 12) In seguito quelle stesse folle cercarono di uccidere Paolo e Barnaba. (Atti 14:19) È chiaro che quelle persone si lasciavano condizionare facilmente dalla comunità. A quanto pare, alcuni abitanti dell’Asia Minore che divennero cristiani non persero la loro tendenza alla superstizione. Nella lettera che scrisse ai cristiani di Colosse, Paolo mise in guardia contro l’“adorazione degli angeli”. — Colossesi 2:18.
13. Quali sono alcune usanze che i cristiani devono evitare, e come possono trovare la forza per farlo?
13 Allo stesso modo, oggi i veri cristiani devono evitare tradizioni comunemente accettate che si basano su idee religiose false e violano i princìpi cristiani. In certi paesi, ad esempio, molte cerimonie tradizionali legate alla nascita e alla morte si basano sulla menzogna secondo cui l’uomo avrebbe una parte spirituale che sopravvive alla morte. (Ecclesiaste 9:5, 10) In alcuni paesi vi è l’usanza di sottoporre le bambine alla mutilazione dei genitali femminili.b Si tratta di una pratica crudele e inutile che è in contrasto con il modo amorevole in cui i genitori cristiani devono prendersi cura dei figli. (Deuteronomio 6:6, 7; Efesini 6:4) Come possono i cristiani evitare di farsi condizionare dalla comunità in cui vivono e rifuggire pratiche del genere? Riponendo completa fiducia in Geova. (Salmo 31:6) Dio, che ama la giustizia, dà forza e sostegno a chi gli dice di cuore: “Sei il mio rifugio e la mia fortezza, il mio Dio in cui di sicuro confiderò”. — Salmo 91:2; Proverbi 29:25.
Non dimenticate Geova
14. Quale avvertimento diede Geova agli israeliti poco prima che entrassero nella Terra Promessa?
14 Poco prima che gli israeliti entrassero nella Terra Promessa Geova li avvertì di non dimenticarlo. Disse: “Guardati dal dimenticare Geova tuo Dio così da non osservare i suoi comandamenti e le sue decisioni giudiziarie e i suoi statuti che oggi io ti comando; affinché tu non mangi e in realtà ti sazi, ed edifichi buone case e realmente vi dimori, e la tua mandria e il tuo gregge aumentino, e argento e oro ti aumentino, e tutto ciò che è tuo aumenti; e il tuo cuore realmente s’innalzi e tu realmente dimentichi Geova tuo Dio”. — Deuteronomio 8:11-14.
15. Come possiamo essere certi di non dimenticare Geova?
15 Oggi potrebbe succedere qualcosa di simile? Sì, se diamo la precedenza alle cose sbagliate. Se invece cerchiamo prima la giustizia di Dio, la pura adorazione sarà la cosa più importante della nostra vita. In armonia con l’esortazione di Paolo, ‘riscatteremo il tempo opportuno’ e ci dedicheremo al ministero con un senso di urgenza. (Colossesi 4:5; 2 Timoteo 4:2) D’altra parte, se per noi è più importante rilassarci e divertirci che andare alle adunanze e partecipare al servizio di campo potremmo dimenticare Geova nel senso di non metterlo più al primo posto nella nostra vita. Paolo disse che negli ultimi giorni gli uomini sarebbero stati “amanti dei piaceri anziché amanti di Dio”. (2 Timoteo 3:4) I cristiani sinceri si esaminano regolarmente per assicurarsi di non essere stati influenzati da questo modo di pensare. — 2 Corinti 13:5.
Attenti allo spirito di indipendenza!
16. Quale spirito sbagliato manifestarono Eva e alcuni contemporanei di Paolo?
16 In Eden Satana riuscì a far leva sul desiderio egoistico di indipendenza di Eva. Eva volle decidere da sé cos’era bene e cos’era male. (Genesi 3:1-6) Nella congregazione di Corinto del I secolo alcuni avevano un analogo spirito di indipendenza. Pensavano di saperla più lunga di Paolo, il quale, con sarcasmo, li definì “apostoli sopraffini”. — 2 Corinti 11:3-5; 1 Timoteo 6:3-5.
17. Come possiamo evitare di sviluppare uno spirito di indipendenza?
17 Oggi nel mondo molti sono “testardi, gonfi d’orgoglio”, e alcuni cristiani sono stati influenzati da questo modo di pensare. Alcuni sono arrivati al punto di opporsi alla verità. (2 Timoteo 3:4; Filippesi 3:18) Per quanto riguarda la pura adorazione, è essenziale ricercare la guida di Geova e collaborare con lo “schiavo fedele e discreto” e con gli anziani di congregazione. Questo è un modo per cercare la giustizia, e ci aiuta a non sviluppare uno spirito di indipendenza. (Matteo 24:45-47; Salmo 25:9, 10; Isaia 30:21) La congregazione degli unti è “colonna e sostegno della verità”. Geova l’ha provveduta per darci protezione e guida. (1 Timoteo 3:15) Riconoscere il suo ruolo essenziale ci aiuterà a ‘non fare nulla per egotismo’ e a sottometterci umilmente alla giusta volontà di Geova. — Filippesi 2:2-4; Proverbi 3:4-6.
Imitate Gesù
18. Sotto quali aspetti dovremmo imitare Gesù?
18 Parlando profeticamente di Gesù la Bibbia dice: “Hai amato la giustizia e odii la malvagità”. (Salmo 45:7; Ebrei 1:9) Che ottimo esempio da imitare! (1 Corinti 11:1) Gesù non solo conosceva le giuste norme di Geova; le amava. Così, quando Satana lo tentò nel deserto, Gesù non ebbe esitazioni e si rifiutò fermamente di deviare dal “sentiero della giustizia”. — Proverbi 8:20; Matteo 4:3-11.
19, 20. Quali buoni risultati si hanno cercando la giustizia?
19 È vero che gli ingiusti desideri della carne possono essere forti. (Romani 7:19, 20) Ma se abbiamo a cuore la giustizia avremo la forza di resistere alla malvagità. (Salmo 119:165) Il profondo amore per la giustizia ci proteggerà quando ci troveremo di fronte al male. (Proverbi 4:4-6) Ricordate, ogni volta che cediamo a una tentazione è una vittoria per Satana. Quanto è meglio resistergli e dare la vittoria a Geova! — Proverbi 27:11; Giacomo 4:7, 8.
20 Dal momento che cercano la giustizia, i veri cristiani sono “pieni del giusto frutto, che è per mezzo di Gesù Cristo, a gloria e lode di Dio”. (Filippesi 1:10, 11) Rivestono “la nuova personalità che fu creata secondo la volontà di Dio in vera giustizia e lealtà”. (Efesini 4:24) Appartengono a Geova e vivono per servire lui, non per piacere a se stessi. (Romani 14:8; 1 Pietro 4:2) È questo che guida i loro pensieri e le loro azioni. E come rallegrano il cuore del loro Padre celeste! — Proverbi 23:24.
[Note in calce]
a I genitori possono trovare preziosi suggerimenti su come proteggere la famiglia dalle influenze immorali nel libro Il segreto della felicità familiare, edito dai testimoni di Geova.
b La mutilazione dei genitali femminili un tempo era nota come “circoncisione femminile”.
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